Quella "fatidica" vacanza.

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    Videogiocatore vecchio stampo!

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    Quella "fatidica" vacanza.

    Veronica era una ragazza di 16 anni e abitava in una città del nord Italia.
    Era molto carina nella sua semplicità;alta 1.60 con un bel corpo atletico, capelli biondo-castano lunghi e spesso arruffati, occhi azzurri e una terza di seno.
    Piaceva a moltissimi ragazzi della scuola che frequentava ma lei, probabilmente per la sua timidezza, rifiutava ogni tentativo di approccio.
    Era una buona studiosa e divideva il suo tempo libero tra il volontariato,la corsa e il gruppo di amici che frequentava.
    Esso era composto da quattro maschi e sei femmine comprese lei e la sua migliore amica Valentina.
    Quest'ultima era caratterialmente quasi l'opposto di Veronica poichè era molto spigliata, soppratutto con i ragazzi, e non andava tanto bene a scuola.
    Valentina, di 17 anni era alta quanto l'amica di corporatura nella media anche lei con una terza, con capelli mori che portava spesso raccolti in una coda a cavallo e
    occhi verdi.
    Chi le conosceva non riusciva a capire come potessero essere amiche quelle due ma erano inseparabili si confidavano sempre di tutto.
    Avvicinandosi le vacanze di Natale di quell'anno scolastico, il gruppo di amici si riunii per decidere cosa avrebbero fatto in quei giorni di libertà.
    Ne discussero per molte ore organizzando tutto alla perfezione, alla fine optarono per una settimana nella baita di montagna della famiglia di Valentina.
    Tornate a casa le due amiche si sentirono per telefono per discutere in tranquillità la cosa:

    Valentina: Ciao Vero!
    Veronica: Ciao Vale!
    Valentina: Allora che ne dici della vacanza?
    Veronica: Mi sembra una buona idea, sei sicura che ai tuoi vada bene?
    Valentina: Certo, sono preoccupati che accadrà chissà cosa, ma hanno accettato.
    Veronica: Strano.Avanti, come hai fatto a convincerli?
    Valentina: Come al solito, ho premuto sul fatto che non hanno fiducia in me e robe simili.
    Veronica: Ahahahah sei incorreggibile.I miei per fortuna non hanno fatto storie, mi hanno solo raccomandato di portarmi dietro i compiti e da studiare.
    Valentina: Cooooosa?I compiti in vacanza?Sono solo sette giorni!
    Veronica: Calmati, io li porto ma poi non è detto che li faccia.
    Valentina: Brava,così mi piaci!Stai imparando da me.
    Veronica: Non c'è da esserne tanto fiera eh.Lo studio è importante.
    Valentina: Sì certo mammina......cambiando discorso cosa pensi di fare con Marco?
    Veronica: Marco!?Che stai dicendo?
    Valentina: Non dirmi che non te ne sei accorta?lo sanno tutti che ha una mega cotta per te.Avanti, è ora che cominci coi ragazzi.
    Veronica: Non è vero!
    Valentina: Invece sì, non fare la finta tonta.Ed è uno del gruppo, lo conosci.Staremo sette giorni lontani dai genitori, il momento è perfetto per "conoscerlo meglio".
    Veronica: Ti dico di no!
    Valentina: Cosa c'è che non va, non ti piace?O hai paura che possa provarci e finiate a letto?
    Veronica: V-V-Vale cosa dici?Ho 16 anni!
    Valentina: E allora?! Hai tutta l'età che serve per farlo.Io forse lo farò con Daniele, non si è mai dichiarato ma c'è feeling tra noi.
    Veronica: No non succederà mai!
    Valentina: Be che tu lo voglia o no lui ci proverà, ne sono sicura.Non fare come tuo solito, per una volta lasciati andare.Al massimo vi bacerete e finita li.
    Veronica: Ok ok ci penserò là, ora cambiamo discorso.

    Le due chiaccherarono ancora per un pò di vestiti e altro da portarsi dietro poi si salutarono e riattaccarono.

    Passarono i giorni e il momento della partenza arrivò, dopo il giorno del compleanno di Valentina.
    Le due amiche sarebbero salite per prime alla baita per sistemare tutto, poi gli altri le avrebbero raggiunte il giorno dopo.
    Furono accompagnate dal padre di Veronica e il tragitto fu lungo, ma alla fine arrivarono.
    Su quel monte la neve era già scesa abbondante e il paesaggio era meravigliosamente tutto bianco.
    Scaricarono i bagagli e salutaro il loro autista che ripartì.
    Una volta entrate accesero subito il camino per riscaldare l'ambiente poi sistemarono il cibo, spolverarono i mobili, fecero i letti e tante altre faccende tra cui
    l'accensione del macchinario per l'acqua calda.
    La casa in legno era abbastanza grande per il loro gruppo:era composta da un salotto spazioso collegato da porte alla cucina,al bagno con una vasca idromassaggio e ad un piccolo atrio per le quattro stanze da letto.
    Ci misero quindi parecchio tempo ma alla fine furono soddisfatte e si sedettero a scartare i regali di Valentina.
    Dopo quello di Veronica, un bel maglione caldo di marca lungo, trovarono altri vestiti, un profumo, una lampada davvero strana.
    C'era un ultimo pacco che Valentina aprì e, dopo un un momento di sorpresa, disse: -Questo sicuramente è opera di Marica.- ed estrasse un vibratore molto grosso e lungo.
    Varonica si coprì gli occhi tutta rossa esclamando: -Mettilo via!Mettilo via!- ma l'amica glilo avvicinò e disse: -Avanti Vero, è solo un oggetto.Certe volte sei davvero
    una fifona.Dai guardalo, è uno scherzo di Marica per riderci su.- .
    Veronica si tolse le mani dal volto e con la scusa di avere sete sparì in cucina.
    Dopo qualche minuto tornò in salotto ma Valentina non c'era più, probabilmente era andata a farsi un bagno.
    Veronica non sapendo cosa fare decise di mettersi lo smalto alle unghie così cercò nei bagagli l'occorrente ma non lo trovò, doveva essere in bagno.
    Arrivata davanti alla porta sentì dei sospiri sommessi e pensò che l'amica esagerava a fare così per un semplice bagno, seppure nell'idromassaggio, ed entrò.
    La scena che vide la lascio paralizzata con la bocca aperta: Valentina era immersa nell'acqua fino al seno e nonostante questo si capiva benissimo che stava collaudando il suo nuovo regalo.
    Lei non si fermò e dopo qualche minuto urlò di piacere tra gli spasmi poi si fermò ansimando con gli occhi chiusi.
    Veronica riuscì a riprendersi quel tanto che bastava per uscire e chiudersi la porta dietro le spalle.
    Valentina uscì dopo un po' e cercò l'amica trovandola nella camera da letto dove avrebbero dormito loro, sul letto mentre faceva chiaramente finta di studiare
    intensamente.Lei si sedette piano sul letto con la schiena rivolta a Veronica cercando le parole per discutere dell'accaduto con l'amica.

    Valentina: Senti.....mi spiace per quello che è successo.
    Veronica: .........
    Valentina: Cosa c'è adesso, perchè non mi parli?Non ti ho mica fatto niente di male!
    Veronica: ....non è colpa tua....(arrossendo imbarazzata)avrei dovuto bussare.
    Valentina: Non mi fà niente se mi hai vista, siamo amiche, ma è una cosa naturale masturbarsi.Ti può anche aiutare a rilassarti.
    Veronica: Ti prego, non voglio saperlo(tappandosi le orecchie con le mani).
    Valentina: Ora basta!Vuoi forse farti suora?Aspettami qua, torno subito!

    La ragazza corse via dalla stanza e dopo 5 minuti ritornò con in mano il vibratore.

    Valentina: Ecco, l'ho lavato bene e disinfettato.Ora tu lo proverai altrimenti non usciremo da questa stanza.

    Chiuse a chiave la porta e si mise in tasca la chiave.

    Veronica: No!Perchè mi fai questo?(E delle lacrime le scorsero sulla guancia)
    Valentina: Perchè ti voglio bene e ti voglio aiutare a sconfiggere questa paura che hai.E poi anche perchè se finirai a letto con Marco sarai già preparata.
    Veronica: Io non voglio andarci a letto!
    Valentina: E' lo stesso.Sarai preparata per quando lo farai con qualcuno.La prima volta che ti entra qualcosa fa male e quindi è meglio farlo con questo.
    Veronica: Ma perchè adesso?
    Valentina: Perchè siamo sole e altrimenti non lo faresti.E anche perchè domani ci raggiungono gli altri e con gente in casa non ci sarà tempo.Ora via i jeans.

    Veronica sperava che fosse un incubo ma sapeva essere vero e che l'amica non avrebbe ceduto.
    Cercando di convincersi pensò che era lì con lei e non c'era nessun altro, e forse non sarebbe stato male dato che l'aveva già fatto Valentina.
    Allora con titubanza si sbottonò i jeans e cominciò a toglierseli.
    L'amica non perse tempo e afferrandoli per le gambe glieli sfilò in un colpo.
    Veronica rimase con le mutandine addosso imbarazzata al massimo e non sapendo cosa fare.
    Valentina spazientita disse: -Guarda che ci siamo già viste nude di che ti vergogni?Togli anche quelle!- e l'amica se le tolse.
    Allora lei le avvicinò il vibratore alla vagina e dicendo: -Farà un pochino male ma sarà solo per la prima volta, tranquilla- glielo infilò senza tante cerimonie e non
    con tanta delicatezza.
    Veronica urlò afferrando il braccio all'amica ma ella non mollò e inizio a sfilarglielo e infilarglielo a buon ritmo.
    Dopo un po' il dolore diventò sopportabile e la ragazza cominciò a provare piacere che, dopo qualche minuto, arrivò al culmine;lei urlando schizzò un liquido che pareva acqua misto a sangue sullo straccio che l'amica aveva prontamente messo sotto, poi rimase ansimando sdraiata.
    Quando si rialzò asciugandosi la vagina bagnata e rivestendosi, Valentina disse: -Visto!?Non è stato tanto male no?- e lei rispose: -Non lo so,da un lato mi è piaciuto- .
    Quella sera andarono a dormire presto, sia perchè erano stanche sia perchè non vedevano l'ora che gli altri le raggiungesserò, ma Veronica non riuscì ad addormentarsi presto.
    Continuò a fissare nell'oscurità la sagoma dell'amica nell'altro letto e pensando a quello che era successo;certo Valentina aveva fatto quello con buone intenzione ma non sapeva bene come sentirsi.Non si poteva dire che non le fosse piaciuto masturbarsi per la prima volta, ma provava un forte imbarazzo con l'amica.
    Non riusciva a capirne il perchè, forse avrebbe fatto bene a parlarne con lei ma aveva paura.
    Eppure quando si erano viste nude negli spogliatoi della piscina non aveva avuto problemi, poi erano sempre state legate ed adesso pensava di non conoscerla più così bene.
    Tra questi e altri pensieri si addormentò finalmente verso l'una.
    Il giorno seguente venne svegliata da Valentina la quale sembrava molto preoccupata e le disse che una forte tempesta di neve si era abbattuta sulla zona.
    Aspettarono per tutta la mattinata notizie degli amici, dato che i loro telefoni non avevano campo, e verso mezzogiorno finalmente ricevettero la telefonata di
    Marica;Ella disse che stavano bene ma erano di nuovo a casa, non potendo raggiungerle, e quindi avrebbero posticipato l'arrivo.
    Sollevate le due amiche pranzarono, poi accesero lo stereo e ballarono divertendosi;Veronica scoprì turbata che ogni volta che sfiorava o toccava l'amica provava
    un'incomprensibile emozione ma cercò di non darle tanto peso.
    Il pomeriggio Valentina, fissata col farsi un bagno tutti i giorni, se ne fece uno promettendo di non fare porcherie come le chiamava scherzosamente dopo il trascorso
    episodio, mentre Veronica si portò un libro in salotto e si sistemò sul divanetto di fronte al fuoco per studiare.
    Dopo un quarto d'ora l'amica uscì dal bagno e si sedette anche lei sul divanetto.
    Veronica provò ancora la strana sensazione quando vide che Valentina indossava solo il maglione che le aveva regalato, il quale le arrivava fino a metà coscia, e le
    mutandine.
    A vederla così insieme ai suoi capelli sciolti e umidi provò dei brividi che la turbarono maggiormente.
    Doveva pensare da sola e con calma, perciò disse che avrebbe fatto un bagno anche lei e così fece.
    Nella vasca con l'acqua calda e le bolle massaggiatrici si sentì più tranquilla e si abbandonò alle sue riflessioni.
    Arrivò ad una possibile conclusione che la spaventò parecchio ovvero che fosse diventata lesbica.
    Allora uscì dalla vasca, si asciugò e poi prese una rivista femminile dal porta giornali vicino al water, poi la sfogliò guardano le donne raffigurate nelle pagine stando
    attenta a possibili strane emozioni.
    Così non fu, non le facevano nessun effetto, allora prese una rivista per uomini e scoprì con un certo sollievo che le immagini di maschi a torso nudo non le
    dispiacevano.
    Il sollievo durò poco perchè ancora non capiva la situazione con la sua amica e rimase ferma a pensarci finchè Valentina bussò alla porta dicendo: -Ehi Vero sei caduta nel buco della vasca?Non fa bene stare in acqua così tanto.-.
    Quella sera la tempesta di neve non si era ancora placata e le due la trascorsero giocando a carte finchè stanche non andarono a dormire.
    Sotto le coperte Veronica tornò a pensare al suo problema per poi disperdersi nei ricordi;non era mai successo niente fino ad'allora, neanche quando avevano fatto la doccia insieme tempo prima perchè per un problema c'era poca acqua.
    Al ricordo di quella scena Veronica riprovò ancora la strana emozione e si accorse stupefatta che la sua vagina si era bagnata.
    Si infilò la mano sotto la camicia da notte per accertarsi della situazione e toccandosela provò un lieve piacere.
    Da una piccola parte avrebbe voluto smetterla ma dall'altra provava eccitazione e pensando alla doccia con l'amica inizio a sfregarsela sempre ritmicamente.
    Il piacere aumentava e lei cercò di soffocare i sospiri nel cuscino infilandosi poi due dita nella sua farfalla.
    Se le sfilò e infilò sempre più velocemente poi sfiorandosi il clitoride sentì un picco di piacere ed iniziò a sfregarselo con l'altra mano.
    Dopo due minuti non ce la fece più e gemette bagnando le lenzuola.
    Finita l'eccitazione si immobilizzò di colpo con le orecchie tese all'ascolto ma la sua amica pareva dormire ancora allora si alzò e, in punta di piedi cercò qualcosa per
    asciugare.

    Il giorno dopo si svegliò grazie alla cuscinata di Valentina che le diede della dormigliona e le annunciò che la tempesta si era placata.
    Fecero colazione poi si vestirono pesante ed uscirono sulla neve alta per fare una passeggiata ma finirono per darsi battaglia a palle di neve.
    Rientrarono bagnate e Valentina propose di farsi un bagno caldo insieme, intanto che i vestiti si asciugavano davanti al fuoco.
    A Veronica non parve propio una buona idea ma aveva paura che l'amica capisse qualcosa e quindi devette assecondarla.
    Entrarono in bagno, prepararono gli asciugamani i saponi poi si spogliarono, lei lo fece con gli occhi bassi.
    Poi entrarono nella vasca e per fortuna la schiuma generata dal bagnoschiuma le avvolse nascondendo i loro corpi alla vista.
    Per fortuna il rossore sulle guance di Veronica poteva essere associato al calore dell'acqua perchè lei era veramente imbarazzata.
    Stettero in silenzio per un pò a mollo poi Valentina ruppe il silenzio:

    Valentina: Ehi Vero, c'è qualcosa che non va?Mi sembri strana da ieri.
    Veronica: (cercando la voce più convincente)No perchè?
    Valentina: No così, mi pareva.Non è che ce l'hai ancora con me per il vibratore?
    Veronica: No l'hai fatto per aiutarmi.
    Valentina: Ah bene.Comunque qualsiasi cosa ti preoccupa dimmelo.Ora è meglio sciacquarsi, mi aiuteresti con la schiena?

    Valentina si girò dando la schiena e Veronica titubante le si avvicinò;il collo e la schiena stessa dell'amica la fecero eccitare subito e rimase bloccata a osservarle.
    L'amica dopo qualche istante disse: -Allora?Che aspetti, ho capito che ti piace l'acqua calda ma è meglio uscire.Avanti aiutami scemotta!- e Veronica fu costretta a
    posare le mani tremanti sull' amica ed a iniziare a lavarla.
    Il cuore le batteva forte e il collo di Valentina l'attirava sempre di più così avvicino la testa alla sua spalla destra.
    Non riusciva a ragionare per la tante emozioni che la sovrastavano ed era abbandonata a quell'attrazione fortissima.
    Raggiuse con la bocca la pelle bagnata di Valentina e cominciò a baciarla dolcemente salendo verso il collo mentre con il seno toccava la sua schiena.
    Valentina disse con una leggera preoccupazione nella voce: -Ehi Veronica, che stai facendo?- poi si dimeno facendo arretrare l'amica e si girò.
    Cominciò a dire: -Ver...- quando l'amica le prese la testa tra le mani e la baciò sulla bocca carica di passione e desiderio.
    Valentina era sbalordita e spaventata quindi afferrò le spalle dell'amica e la spinse indietro, poi non sapendo cosa dire si alzò dall'acqua, ne uscì, si circondò con
    l'asciugamano ed usci di fretta dal bagno.
    Veronica rimase ferma per parecchio tempo terrorizzata da quello che aveva appena fatto.
    Ora cosa sarebbe successo?La sua migliore amica l'aveva guardata come se fosse pazza o malata e si era spaventata, non sarebbe più stato lo stesso.
    Pianse per un po' ma poi prese la difficile decisione di parlare con Valentina per cercare di sistemare o almeno chiarire le cose, non poteva fare finta di niente.
    Uscì dopo qualche minuto dal bagno e cercò l'amica non trovandola, doveva essere uscita di casa.
    Non le rimase che aspettare e mentre attendeva davanti al camino ricevette una telefonata da Marica la quale triste disse che le strade erano inagibili e sarebbero
    partiti l'indomani.
    Valentina non tornò fino all'ora di cena ed entrando non rivolse mai lo sguardo verso l'amica che ci rimase molto male.
    Lei fece per andare in camera da letto quando Veronica la fermò:

    Veronica: Aspetta, ti prego!Dobbiamo parlare.

    Valentina non rispose ma si fermò.

    Veronica: Non so da dove iniziare.E' cominciato tutto dalla storia con il vibratore.
    Valentina: ...........
    Veronica: Dal giorno dopo ho iniziato a provare strane sensazioni ogni volta che ti toccavo o sfioravo.Ho cercato di non darci peso ma la cosa è degenerata.
    Valentina: ...........
    Veronica: Non sono lesbica davvero, mi piacciono i maschi.Ho provato a guardare foto di donne ma niente, solo con te....
    Valentina: ...........
    Veronica: Ti prego, non so che cos'ho.Non voglio rovinare la nostra amicizia.Non voglio perderti.
    Valentina: ...........
    Veronica: Rispondimi!Di qualcosa!

    Veronica raggiunse l'amica e le afferrò una mano ma ella tentò di liberarsi.
    Lottarono con le braccia, una cercava di spingere via l'altra che invece cercava di non mollarla.
    Finirono con Valentina contro il muro con le mani aggrovigliate entrambe ansimando.
    Valentina scoppiò improvvisamente a piangere dicendo: -Perchè?Anche io non capisco questa cosa, anche io credo di provare attrazione verso di te, ma non te l'ho mai
    detto!Perchè è successo a noi?-.
    Allora Veronica abbracciò l'amica stringendola forte piangendo con lei e rimasero così fino a quando non si calmarono.
    Separandosi dall'abbraccio il silenzio era totale, solo con il loro sguardo indecifrabile tra di loro.
    Poi Valentina si avvicinò lentamente con il viso a Veronica finchè le loro bocche non si toccarono ed iniziarono a baciarsi sempre più appassionate.
    Così facendo si spostarono quasi involontariamente verso il divanetto e si sdraiarono sopra sempre baciandosi.
    La cosa si prolungò fino a quando le mani corsero ai bottoni e alle cerniere e i vestiti caddero.
    Rimasero nude avvinghiate l'una all'altra baciandosi con foga e toccandosi le vagine a vicenda strusciandosi i seni dai capezzoli turgidi.
    Poi Valentina, che era sopra, si staccò dalle labbra di Veronica e cominciò a baciarla sul collo per poi scendere giù ai capezzoli, ancora più giù sulla pancia e infine
    cominciò a leccarle la vagina tra i gemiti dell'altra.
    Gliela leccò infilandole anche la lingua all'interno poi dopo un po' si girò e si mise con la sua vagina sulla faccia di Veronica la quale a sua volta iniziò a
    leccargliela.
    Arrivarono ad un alto livello di eccitazione poi si separararono e si risistemarono in modo che fossero vagina contro vagina ed iniziarono a strusciarsi gemendo di
    piacerere.
    Il culmine non si fece tanto attendere ed arrivò violento facendole urlare come non mai tra gli spasmi e i fluidi che si mischiavano copiosi.
    Rimasero così finchè non tornarono a respirare normalmente poi si misero fianco a fianco e si abbracciarono addormentandosi di lì a poco.

    Il loro gruppo di amici arrivò il giorno dopo e le due amiche si comportarono normalmente in tacito accordo senza accettare le avanche dei maschi.
    La settimana terminò presto e il ritorno a casa procedette senza problemi.
    Veronica e Valentina non riuscirono a scoprire il motivo di quell'attrazione ma strinsero comunque un patto:avrebbero frequentato normalmente dei ragazzi ma ogni volta che avvrebbero avuto quel bisogno l'una dell'altra avrebbero risposto al richiamo.

    Edited by atbmatus - 21/7/2012, 20:15
     
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  2. DelfinoCurioso91
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    secondo me come titolo ci stava meglio "Due ragazze è un vibratore" :asd: comunque me gusta la storia :oml:
     
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    Be' il titolo stà a indicare che le due ragazze hanno scoperto quell'attrazione in quella vacanza.
     
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  4. DelfinoCurioso91
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    si lo so scherzavo :asd: comunque ribadisco che mi piace questa storia :sisi:
     
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    Grazie :D
     
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