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La luna alta riflessa su uno specchio d'acqua leggermente mosso sembrava ancora più grande del dovuto, e se non ci fossero state le varie torce ad illuminare la spiaggia probabilmente ci avrebbe pensato la regina della notte ad illuminare il cielo. Delle grosse recinzioni di legno dividevano le varie spiagge che tuttavia erano unite da un unica festa comune. Forse l'estate, forse solo l'euforia, forse qualche santo, inutile meditare su quale motivo muoveva quella festa, c'era e basta, non molto altro da dire. Tutti i chioschi delle spiagge si erano organizzati per delle cene veloci con primi e cose varie, roba veloce da consumare per buttarsi nella festa senza fare più ritorno. C'è chi si buttava nella folla e chi invece, come Iceringer e Nariko, si gustavano l'atmosfera in disparte e intima solitudine. Le aveva proposto un'uscita, ma molto probabilmente non si aspettava niente del genere. Superata la spiaggia, in prossimità della strada, si estendevano lungo una via dedicata e un grande piazza, delle giostre non poco grandi che in quel periodo venivano sempre in città per fare buoni soldi. Molte attrazioni di solito rimanevano persino lì tutto l'anno, un pò smontate ma era anche comprensibile data la loro mole. Il ragazzo dalla pallida chioma e la sua accompagnatrice camminavano lentamente sul lungomare, lasciando che i piedi scalzi si facessero inumidire dalle onde. Iceringer indossava un costume blu con le strisce nere piuttosto lungo, e una camicia hawaiana arancione con dei motivi floreali gialli sbottonata al centro, forse anche di una taglia leggermente più grande della sua. teneva in mano un piatto colmo di riso freddo e tenuto a debita distanza un panino mangiucchiato, mentre nell'altra mano sorseggiava della cola alternandosi con una forchetta di plastica.
Allora c'è questo tizio che fa lo scherzo telefonico, chiama un cinquantenne che gli fa "mi scusi signore, stiamo facendo dei controlli sanitari sul pollame", lui collabora anche piuttosto seriamente e a quel punto il burlone gli dice "deve controllare se l'uovo è abbastanza desso... quindi se lo infili su per il sedere". E riattacca senza pensarci due volte. Dopo un'ora o giù di lì richiama lo stesso tizio camuffando la voce "mi scusi ma ci hanno segnalato la presenza di un tizio che fa scherzi telefonici, lei è una vittima?" lui risponde "Si, mi hanno detto di infilarmi un uovo nel culo!"
"Bene!" gli fa lui "allora lo tolga che oramai è cotto!". -
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Che diavolo le era venuto in mente? Perché stava uscendo di nuovo con Iceringer?
Ricordava il suo risveglio a casa sua. Confusa non capì perché stava dormendo fra le braccia di Iceringer, e a poco a poco si ricordò della loro serata, e delle chiacchiere prima di assopirsi.Si sentiva stupida poiché si fidava di Iceringer, nonostante lui avesse il demone dentro di lui. Quanto poteva essere pericoloso? E Iceringer quanto era testardo nel rifiutare la realtà? Bah, che importanza poteva avere? Lei era una strega e anche piuttosto potente, se il demone avesse preso il sopravvento e le avesse voluto fare del male, avrebbe sicuramente attuato l'incantesimo che l'avrebbe resa intangibile. Quindi non c'era da preoccuparsi, poteva godersi la serata.
Nariko aveva tra le mani una grossa bibita analcolica, con tanto di ombrellino e cannuccia colorata. Indossava un bikini a laccetti rosso, ai fianchi aveva legato un pareo con disegni stilizzati rossi, neri e gialli. I capelli li portava legati come era abituata di solito, senza tralasciare il suo nastro rosso. Ascoltava con attenzione il racconto di Iceringer. Inzialmente non sembrava una barzeletta, ma la fine del racconto guadagnò una spruzzata di bibita dalla bocca di Nariko davanti a sé, per poi continuare con una grassa risata. Era la prima volta che rideva davanti a qualcuno in quel modo. Si teneva la pancia, e continuava a ridere.
Oddio sono dei geni. Dovrei raccontarlo ai miei studenti. Magari ci faccio fare la traduzione in giapponese hahahaha.
Quando si calmò dalla risata si voltò a guardare Iceringer e posò la mano sulla custodia della spada.
Te la porti sempre dietro eh? fece carezzando il bordo della custodia.
Voleva introdurre il discorso del demone, e decise di farlo pian piano, sperando di non scatenare il comportamento difensivo di Iceringer.. -
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Nariko aveva gradito il suo racconto e vederla ridere in quel modo fece scoppiare a ridere anche Iceringer. Era soddisfatto, non aveva perso il suo lato ironico, per lo meno parliamo di quello volontario. Poi parlò di nuovo della spada e mentre gettava via il piattino e la forchetta in un cestino, addentando poi il panino, riprese a parlare non prima di aver mandato tutto giù.
Devi sapere che oltre ad essere la fonte del mio potere, quindi fondamentale se dovessi intervenire subito, è anche un regalo molto speciale. E' praticamente il ricordo di quel periodo ai laboratori, me la regalò il tizio che mi aiutò a scappare come un pegno per il fatto che mi avevano fatto passare dei guai. Anche se non avesse dei poteri, ci sarei molto affezionato, quando ero al laboratorio è nato un legame speciale con quest'arma, non saprei usare così bene nient'altro.
Fece sparire anche il panino a quel punto e si sistemò la custodia della spada dando un altro sorso alla lattina gustandone la freschezza. Amava le bibite gassate, e la cola era certamente al primo posto.
Devo ammettere però che è un pò scomodo da portare, senza contare che senza fare il legame sarei impotente e devo confessarti che le prime volte faceva male: quando le armi si attaccano agli arti si inchiodano letteralmente alla carne per non poter essere sfilate. Sono ferite piccole che si rigenerano quasi subito, ma ci ho messo un sacco prima di abituarmi al dolore.
Altro cestino, schiacciò quindi la lattina tra le mani e fece un bel canestro da 3 punti, concedendosi un piccolo esulto di vittoria.. -
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Questa volta Iceringer non esitò a parlare della spada, e si chiese se il motivo fosse della loro chiacchierata in bagno qualche giorno prima. Capì a sprazzi che aveva tagliato i ponti con il laboratorio a causa di quella spada. Diceva di saperla usare benissimo, e sapeva che probabilmente aveva ragione e che non ci fosse qualcun'altro così pazzo da usare un'arma del genere. Le dispiacque sapere che ogni volta che usava l'arma si feriva, e in un certo senso lo sapeva, lo intuiva che ogni volta che l'arma si attivava il demone gli rubava parte di energia vitale. Si sentì per un attimo in ansia, e si meravigliò. Da quando si preoccupava per qualcuno? Non era uno spirito libero? Non era legata a nessuno no? Perché aveva messo il suo marchio sul ragazzo? Non se lo sapeva spiegare nemmeno lei stessa. Tuttavia doveva avvertire del pericolo Iceringer. Così prese il coraggio e afferrò con le mani le spalle del ragazzo, come a voler attirare la sua attenzione.
Ascoltami Ice, lo so che non ti piace parlare di queste cose, ma io devo parlartene. Ricordi cosa ti dissi quando eravamo nel bagno? Che io uso magia sia oscura che di luce, che sono una strega, giusto? Attese che Ice annuisse o che le desse un segno che era disposto ad ascoltare, e per un attimo si sentì strana, da quando pregava per qualcosa? Lui doveva ascoltare o le buscava di santa ragione, anche da lei.
Ebbene, ricordi anche che percepii subito qualcosa sulla tua spada? Non sono ne frottole o chiacchiere per spaventarti, ma quell'arma è così potente, e così particolare, perchè vi è rimasto l'influsso di un demone. E' potente e io lo sento, anche adesso che non è attiva. Ti piaccia o no, quel demone ha scelto te per un motivo. Non so cosa sia, ma lo sento fino infondo alle budella che se è in mano tua è anche per il volere di quell'influsso. Quindi.... Lasciò la presa arrossendo e distogliendo lo sguardo imbarazzata, portò una mano dietro la nuca.
...stai attento ok? fece come se quella raccomandazione le fosse costato parecchio dirla. E infondo era vero, se avesse accettato quello che sentiva, e se avesse sopratutto capito cosa stava provando, probabilmente lo avrebbe pregato di sbarazzarsi dell'arma perché pericolosa.. -
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A quel punto la discussione prese una piega bizzarra, che Iceringer non si aspettava. Quando Nariko attirò l'attenzione. Lui fu particolarmente serio e lo sguardo non cadde per sbaglio sul suo seno. Riprese a parlare della spada, e Iceringer distolse lo sguardo sbuffando, come se quell'argomento lo seccasse, se non volesse ascoltare, ma in quel momento non poteva non darle attenzione. Cercò di non essere maleducato ma nel suo sguardo si capiva una certa diffidenza, come se non la stesse prendendo sul serio. Non c'era un demone nella sua spada, non poteva essersi, quella spada si smontava in continuazione, se ci fosse qualcuno dentro sarebbe così piccolo da poterlo schiacciare, quindi non sarebbe un problema. Tutte quelle cose strane succedevano perché il suo è un potere instabile, estremamente mutevole e pericoloso, è stress da battaglia, sono cose che capitano. Ma quelle cose le pensò soltanto, non lo disse a Nariko perché sapeva che le avrebbe mal interpretate.
Sono davvero commosso dal fatto che ti preoccupi per me Nariko, ma posso garantirti che ho seriamente tutto sotto controllo. Mi sono allenato un sacco per controllarlo, se c'è davvero qualcosa qua dentro so di potercela fare. Di cosa hai paura poi? Che possa cancellare la mia mente e prendere possesso del mio corpo? Ho visto troppi film per non sapere come uscirne.
Ridacchiò, ma non sembrava una risata di scherno, era come la classica risata di chi diceva "tanto gli zombie non esistono" e poco dopo veniva decapitato a morsi. Tentò di cancellare quel pensiero dalla sua mente, non c'era assolutamente niente fuori controllo. Gli venne da pensare ad Eva che il controllo lo perdeva davvero a volte, ma lei aveva avuto un passato difficile, non era la stessa cosa, lui non sarebbe impazzito.
Dai, dove ti va di andare adesso? Vuoi restare ancora un pò qui sulla spiaggia, oppure ci facciamo un giro nelle giostre? E' ancora presto per il momento in cui tutti si buttano in acqua, quindi io opterei per i divertimenti. Che dici?
Sorrise, ma stavolta sincero, prendendola per una mano ed iniziando a camminare a passo leggermente più lungo.. -
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Iceringer non la prendeva sul serio, ascoltò la sua risposta accigliata. Non era solo scettico ma era ovvio che non credeva alle sue capacità. Strattonò la mano che aveva poco prima afferrato Iceringer e lo guardò severa e arrabbiata.
Tu non mi credi, mi stai prendendo come una povera babbea che crede di sentire cose che non esistono. Tu non hai mai creduto nelle mie capacità fin dall'inizio.
Sembrava amareggiata, gli aveva raccontato la sua storia, e quasi sicuramente lui aveva solo calato la testa non credendo alla maggior parte delle cose che aveva detto. Questo ferì Nariko, non perché non le credesse, ma perché non era stato sincero.
Che ti piaccia o meno i demoni esistono, i poteri oscuri esistono, credi forse che sia solo grazie al tuo fisico se riesci a resistere al potere della tua spada? Credi che tu guarisca così velocemente perché sei allenato? Povero illuso!
Era furiosa, e doveva assolutamente dirgli tutto ciò che pensava o non si sarebbe data pace, e non si sarebbe potuta divertire, sopratutto con chi si comportava in modo ipocrita, lei li odiava fin da quando era nata.
Tu pensi che ciò che faccio siano solo trucchetti? Che sono una sciocca superstiziosa? Dimmelo Ice, cosa diavolo credi che io sia? Non sono una fanatica, io sono una vera strega e te lo dimostro!
Alzò la mano al cielo, la sua mano si illuminò di viola e dopo aver fatto schioccare le dita il fisico di Iceringer iniziò a mutare, le spalle si assottigliavano, il giro vita si stringeva e i fianchi si allargavano, sul petto apparvero due floridi seni. Iceringer diventò una donna in tutto e per tutto. E anche una gran bella donna. Rachel però rimase seria, allungò una mano e strizzò un seno di Iceringer fra le dita.
Lo senti vero? Il tuo seno è vero, perché sono stata io a farti un incantesimo. Sono una vera strega Ice! disse ancora. Come si sarebbe comportato Ice? COntinuava a far buon viso a cattivo gioco? Avrebbe continuato ad ignorare le sue parole? Avrebbe continuato a comportarsi in modo ipocrita, ignorando volutamente la qualità che distingueva Nariko da tutte le altre donne?. -
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Iceringer sollevò le mani con fare difensivo, avrebbe voluto giustificarsi: non aveva mai dubitato dei suoi poteri magici, era un nerd, come poteva non credere a cose del genere? Poi aveva visto con i suoi occhi gli effetti della magia e della tecnologia, non la riteneva una bugiarda, ma forse Nariko si era arrabbiata sul serio stavolta e voleva fargliela pagare. In un primo momento Iceringer pensò che in fondo non sarebbe stato affatto un male... insomma, il loro rapporto feticista poteva sfociare in situazioni interessanti, ma quando vide la rabbia nei suoi occhi si preoccupò seriamente e ben presto chiuse gli occhi per paura e soggezione. Quando li riaprì si sentì normale, ma quando Nariko parlò si sentì improvvisamente il petto più pesante e le gambe più leggere. I suoi muscoli non erano scomparsi ma erano decisamente rimpiccioliti, diventando più affusolati e... femminili.
Ma che cavolo mi è successo?!
Gridò in maniera acuta e si portò subito una mano di fronte alla bocca, spaventato e rosso in faccia. O rossa in faccia?
E che è successo alla mia voce?!
Guardò in basso e si fissò con attenzione: niente chiappe piatte, niente polpacci forzuti. Niente addominali. Al loro posto c'erano lunghe gambe lisce e affusolate, un sedere pieno e morbido, un paio di tette enormi e soprattutto sentì immediatamente la mancanza di Iceringer Osvald Brutus Junior Satellizer.
Kyaaaaaaaaah!
Cadde in ginocchio con le braccia serrata intorno ai seni, abbottonandosi frettolosamente qualche bottone della camicia e facendolo pure male, così che il colletto a destra fosse leggermente più alto dall'altro. La sua faccia era rossa come un peperone e i suoi occhi erano quasi lucidi, persino la custodia della spada adesso la teneva con difficoltà a causa delle spalle più strette.
Nariko ma che cosa mi hai fatto?! Sono una femmina adesso?! Oppure ho preso il corpo di qualcun'altra??? Ma questa è la mia, pelle, i miei capelli, ma queste non sono le mie tetteeee, non sono le mieeeee!
E mentre gridava le metteva in mostra strizzandole tra di loro provocando ancora più rossore sulla sua faccia, ma il tono delle sue grida si fece lentamente più acuto, per poi sfociare in diverse argomentazioni.
Uuhh... però è piacevole... e sono pure belle grosse...
Si era decisamente distratto.... -
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Iceringer rimase molto colpito dalla sua trasformazione, e quasi quasi ci rimase male nel vederlo reagire come una donna coprendosi i seni imbarazzato/a.
Quelle tette sono tue, ti ho tramutato in donna, è tutta roba tua, non ti ho sostituito a nessuno, questo è una delle cose che so fare, e ti assicuro che è un sortilegio di poco conto per me.
Lo vide distrarsi con le proprie tette prendendole fra le mani e giocandoci. Nariko sussultò sorpresa, doveva aspettarselo però dato che era un vero maniaco di hentai. Si gonfiò una vena per il nervoso sulla fronte di Nariko, si avvicinò a lui, inginocchiandosi a sua volta e le strizzò le tette con molta forza, intenzionata a farle/gli male.
Rimani concentrato! lo rimproverò
Rispondi alle mie domande Ice. Voglio sapere che diavolo pensi che io sia? Mi hai sempre visto come una prestigiatrice da quattro soldi non è vero? Mi stai insultando Ice, ogni volta che mi dici che non esiste nessun demone mi insulti, insulti il fatto che io lo sento. Mi tratti come una vecchia superstiziosa a cui annuire per farla stare zitta. E io non lo tollero Ice!
Gli disse tutto premendo la sua fronte contro la sua. I suoi occhi erano colmi di rabbia. Se Iceringer non avrebbe tentato di calmarla, sarebbe finita davvero male quella serata.. -
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Nariko lo portò di nuovo alla realtà per l'ennesima volta ed iniziò lei a strizzarle i seni con una violenza decisamente superiore alla sua, al punto che lo fece sussultare e arrossire ancora di più. Si morse un labbro per non emettere altri gemiti femminili che lo mettevano seriamente a disagio.
Aspetta lasciami... ah! Lasciami spiegare!
Era davvero arrabbiata se era arrivata al punto di torturarlo in quel modo, non aveva idea di cosa fare se non cercare di spiegare a parole sue quello che pensava, oppure scusarsi direttamente come meglio poteva.
Io non penso che sei una fattucchiera... ah! Dico solo... dico solo che AH! Se ci fosse un demone nella mia spada non pensi che sarei il primo a saperlo?! Ah♥...
Non che non si fidasse di lei, ma la storia del demone non riusciva proprio a reggerla. Certo Nariko non aveva nessun motivo per mentirgli, ma magari semplicemente stava sopravvalutando la situazione, o magari aveva frainteso tutto perché quel giorno sulla spada c'era attaccato un ragno per sbaglio. Le donne odiano i ragni, è risaputo.
Non volevo insultarti, per favore! Lasciami le tette ti prego, iniziò a sentirmi strano! Se c'è davvero un demone allora dimostramelo e io ti crederò, dammi la possibilità di dimostrarti che non c'è nessun demone così almeno ci metteremo d'accordo... Ah! Sul serio Nariko mi sento DAVVERO strano!
Il suo primo quarto d'ora come ragazza non era iniziato esattamente bene, che altro doveva fare però? In fondo non era diverso da molti hentai che aveva già visto. Perché gli venivano pensieri del genere in una situazione come quella? Anzi, come aveva fatto a non pensarci? Il fatto che poteva cambiare il sesso delle persone, e che ora lui fosse una femmina, non era per niente rassicurante. Ora stava davvero per mettersi a piangere.
Narikooooooooo! Ah♥.... -
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Mentre strizzava le tette doveva ammettere che le piacevano i versi di dolore che stava facendo, e lui in veste da donna era ancora più sexy e appetitoso. Tuttavia non si sentì soddisfatta dalle risposte di Iceringer. Non le credeva ma non finse di farlo solo per smettere di soffrire. Lasciò la presa e si alzò di nuovo in piedi.
Sei un idiota, non tutti gli esseri umani possono percepire presenze demoniache, credi forse che loro si palesano così facilmente? Vedo che continui a non credermi, sei peggio di San Tommaso che nonostante vedendo non vogliono credere. Non ti sei già battuto con quell'arma prima? Non hai mai sentito una voce dentro di te? Attese la risposta ma dei passi alle loro spalle la fece girare di scatto, come se avesse avuto paura che qualcun'altro potesse ascoltare il loro discorso. Erano due uomini alti, più di Nariko, le stavano guardando con un sorrisetto compiaciuto. Sembravano fratelli o qualcosa del genere visto che si somigliavano molto, erano entrambi molto robusti, uno biondo e l'altro moro, neanche tanto brutti, ma avevano uno sguardo che metteva i brividi, persino a Nariko.
Quella coi capelli chiari è mia. sussurrò quello dai capelli scuri, l'altro sorrise e annuì contento.
Ragazze cosa ci fate qui da sole? La festa si sta svolgendo sulla spiaggia, vi va di bere qualcosa assieme a noi? fece quello biondo sicuro di sè, con un sorriso smagliante.
Nariko li guardò con sentito astio, l'avevano interrotta mentre stava dando lezioni ad Iceringer, era già molto nervosa e doveva in qualche modo sfogarsi. Guardò un attimo Iceringer e per un attimo considerò l'idea di accettare e tormentare così Iceringer con la presenza spiacevole del moro che avrebbe sicuramente allungato le mani. Una punizione perfetta, ma Nariko stava parlando di cose serie, e non era in vena di scherzi sadici.
Sparite! fece imperiosa.
Uuuh, accidenti te la sei scelta piuttosto acida. ironizzò il moro. Grosso errore perché mandò su tutte le furie Nariko. Non disse nulla, fece un passo indietro e iniziò a recitare una litania mentre muoveva le mani di fronte a sé formando un cerchio nell'aria. I due uomini guardarono la scena senza capire e il biondino sorrise mentre stava per fare un'altra battuta su quanto fosse fuori di testa. Nariko menò poi un pugno nell'aria, e dal cerchio prese forma un enorme pugno, grande abbastanza da colpire tutti e due i ragazzi per scaraventarli lontani con violenza a farsi il bagno. Si voltò verso Iceringer e lo aiutò ad alzarsi.
Visto che continui a non credermi, ti darò la percezione dell'oscurità, inizierai a vedere cose strane, come fantasmi, potrai persino vedere la forma dei miei incantesimi quando li faccio, vedrai i portali che riesco ad aprire, e sopratutto lo percepirai, più chiaro che mai, e allora quando prenderà il sopravvento su di te, mi crederai e la smetterai di dipingermi come una stupida fanatica. Posò una mano sulla fronte di Iceringer, l'incantesimo si sciolse e tornò ad essere uomo. Intanto la litania di Nariko continuava mormorata, chiuse gli occhi ed Iceringer avrebbe iniziato a sentire il corpo avvolto da una sorte di corrente tiepida, le sue narici si sarebbero riempite dell'odore del mare, le voci della gente si sarebbero confuse con la litania, la vista iniziava a farsi leggermente più acuta. Nariko poi aprì gli occhi, mostrando le sue iridi luminescenti di viola e l'unica parola che Iceringer riuscì a capire fù "destati".
Nariko tolse la mano dalla fronte di Iceringer, si mise a braccia conserte e lo guardò seria.
Visto che mi hai fatta innervosire, ti conviene trovare qualcosa di piacevole da fare, o ti torturerò per tutta la sera con i miei incantesimi fino a quando non avrai il terrore di me.. -
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Finalmente l'aveva lasciato in pace, tirò un sospiro di sollievo e si rialzò, ma aveva le ginocchia incrociate praticamente, non si sentiva del tutto a posto e il rossore non era scomparso. Nariko continuò a rimproverarlo ancora, e non poté difendersi finché non ebbe finito.
Io... io veramente...
si, quella voce la sentiva, quella presenza, l'aveva avvertita. Sapeva di cosa stesse parlando, ma aveva attribuito la causa ad altri fattori, come lo stress da battaglia o le radiazioni. Voleva dirglielo, ma non ebbe modo dato che arrivarono due tizi che avevano voglia di attaccare bottone. Nariko li liquidò facilmente e con una violenza che il ragazzo non si sarebbe mai aspettato. A dire il vero ora era spaventato, non dalla situazione ma dal comportamento di Nariko. Sembrava stressata, arrabbiata, Iceringer era davvero a disagio.
Andiamo basta Nariko! Non ho mai detto che non ti credo! Sei una strega speciale per me!
Ma non fece in tempo a completare un concetto, tornò alla normalità e il mondo iniziò a sembrare un mondo assurdo, estremamente rumoroso, difficile da guardare per troppo tempo. Aveva un colore strano, un suono strano, persino la saliva che aveva in bocca aveva un sapore strano. Era tutto così maledettamente diverso.
Basta... basta!
Non era abituato a tutto questo, prese la sua testa tra le mani e si chinò in avanti. Gli faceva male, le tempie premevano e le orecchie bruciavano come l'inferno. Digrignò i denti ed iniziò a stringerli come non mai, quasi gli sanguinarono le gengive per lo sforzo e dalla sua gola provenivano mugolii di dolore.
Basta Nariko! Ti scongiuro, basta!
Ora si che l'avrebeb visto diverso, spaventato, chiuso come un bambino rimproverato, non sembrava lui, e quando iniziò a vedere gli occhi del demone anche mentre teneva le palpebre serrate, il suo mal di testa aumentò vertiginosamente al punto da farlo gridare.
Nariko ti prego Basta!!!. -
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Nariko lo osservò mentre veniva torturato dalle immagini, e dalle sue percezioni. Vederlo spaventato da lei le fece tornare alla mente il suo periodo passato nella setta, e quella sensazione di disadattamento la colpì in pieno, dandole quella amarezza che da allora nessuno le aveva mai tolto dal cuore. Strega speciale? Balle, ne aveva il terrore, tutto ciò che disse Iceringer al bagno, le loro piccole confidenza improvvisamente le sembrarono finte. Capì che Iceringer era ancora un ragazzino, convinto che tutto al mondo fosse bello. Quanto si sbagliava, ma doveva capirlo, e il modo più diretto e veloce fu quello.
Si inginocchiò di fronte a lui e gli afferrò le braccia con entrambe le mani, scuotendolo per attirare la sua attenzione.
Guardami Ice.. fece, il suo sguardo colmo di tristezza non riuscì a velarlo, pensò che anche lui era come tutti gli altri, anche lui provava terrore per lei, e probabilmente dopo quella esperienza non l'avrebbe più cercata.
Mi hai detto che vuoi essere un supereroe, che vuoi salvare il mondo. Devi imparare a conoscere te stesso prima di caricarti sulle spalle il peso del mondo. Smettila di sfuggirgli, non ti farà del male, lui ha bisogno di te. Cerca di comprenderlo e poi domalo. Assapora l'oscurità, cerca di comprenderla è ciò che affronterai quando i tuoi nemici aumenteranno. Questa è la realtà Ice, il mondo fa schifo, non siamo in un videogioco, devi conoscere il tuo nemico se vuoi batterlo. La potenza ha sempre un prezzo Ice, non puoi pensare di possedere un potere enorme a gratis. Lo lasciò andare e si rimise in piedi, gli diede le spalle e guardò la luna in alto nel cielo la sua unica amica a cui aveva confessato il suo dolore.
Quello che stai vedendo è ciò che sento quando sto vicino alla tua spada.
Il marchio che aveva sulla spalla Iceringer si illuminò, i dolori dovuti all'incantesimo, Iceringer non li avrebbe più sentiti, ma tutto gli sarebbe parso più chiaro, se l'avesse guardata l'avrebbe vista immersa in una strana luce violacea che vibrava,e i colori cambiarono dal bianco in vari colori fino al nero. Era l'essenza della sua natura, lui avrebbe potuto vedere la linfa vitale di Nariko, avrebbe poi percepito la sua infinita tristezza, solo guardando quei colori. In parole povere Iceringer era in grado di vedere oltre il mondo materiale, vedeva le energie delle persone deboli come tante lucciole che si muovevano sulla spiaggia. E tutto sarebbe durato fino a quando Nariko avesse voluto. Era ciò che era in grado di vedere Nariko, in fin dei conti gli aveva fatto un grosso dono momentaneo. Si voltò poi di nuovo verso di lui con una espressione carica di volontà, sembrava sicura di sé.
Smettila di piagnucolare Ice, alzati e combatti contro le tue paure, che razza di eroe saresti?. -
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Continuò a tenere la testa saldamente tra le mani anche quando lei riprese a parlare. Era ancora scosso, aveva gli occhi bagnati e ancora lucidi, non aveva provato un dolore del genere dalla prima volta che aveva stabilito un legame con le Dark Weapon, e ora era tutto come rincominciato. Quella spada aveva un peso diverso, era pesante, pesantissima e senza neanche accorgersene la fece cadere a terra, come se non riuscisse più a sostenerne il peso. Si sentiva incredibilmente strano, aveva una sensazione addosso come se fosse ubriaco, era un sogno sobrio, ad occhi aperti e tutto sembrava aver preso senso. Non capiva perché Nariko gli stesse facendo questo, possibile che fosse irata fino a quel punto?
Dovresti proprio farle notare, amico mio, che è stata un tantino troppo scortese con te.
Annuì, non c'era stato nessun suono, nessun rumore. L'aveva immaginato forse, ma sicuramente non aveva tutti i torti. La prese per una spalla e la fece girare, poi la afferrò con entrambe le mani e la fissò direttamente negli occhi. Lo sguardo era quello di qualcuno che si era appena svegliato da un brutto sogno che lo aveva messo davvero di cattivo umore.
Pensavo fossimo amici Nariko, perché mi hai fatto una cosa del genere? Chi dovrei mai combattere dentro me stesso? Ti ho detto che devo combattere il male, io cerco di fare la cosa giusta, non puoi usarlo come giustificazione della mia infantilità! Non puoi usarlo semplicemente come scusa per torturarmi!
La allontanò, non la spinse abbastanza forte da farla cadere, ma ebbe lo spazio per distogliere lo sguardo. Si passò una mano sul volto per asciugarsi gli occhi e poi la passò sui capelli tirandoli all'indietro.
Sai cosa ti dico? Io non vedo proprio niente di diverso. Non vedo nessun demone, non vedo nessun fantasma. Hai amplificato la mia percezione, ma ti sei dimenticata che io a questo genere di cose non ho mai smesso di crederci. Te l'ho già detto, che sei una strega è il fattore meno rilevante di te. Ma a quanto pare a te importa e come.
Si voltò, di nuovo aggressivo e con fare accusatorio.
A te piace essere una strega, piace avere il potere sugli altri. Non ti importa quanto sei potente, se gli altri hanno paura è semplicemente colpa loro, è davvero molto comodo giocare così Nariko.
Bravo, fatti rispettare.
Non sembrava lui, quelle erano certamente parole sue, ma era cambiato qualcosa nel suo modo di porsi, non aveva timore di dire cose che potrebbero ferire, Iceringer non direbbe mai a qualcuno i suoi difetti, cercherebbe sempre di girarci intorno e di indolcire la pillola. Ma stavolta era stato diretto, fin troppo diretto, e nel suo sguardo non c'era traccia di pentimento.. -
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Quanto era testardo? Persino lei aveva percepito le parole del demone. Si sorprese nel vedere la reazione di Iceringer, ma a quanto sembrava l'effetto stava iniziando, si stava facendo trascinare dalle tenebre del demone. Lo lasciò parlare, abbassando lo sguardo quando la accusò, forse aveva ragione lui? Le tornarono alla mente le immagini delle consorelle sotto le macerie il sangue che imbrattava i muri, l'orrore di ciò che aveva fatto. Si sentì infiammare, agì di istinto e gli diede uno schiaffo sulla guancia. Dopo quel contatto Iceringer avrebbe sentito l'angoscia che stava provando Nariko. Gli occhi di Nariko si velarono, erano colmi di lacrime: lei non aveva mai avuto intenzione di fare del male, non aveva mai voluto quel potere.
Tu non hai idea di cosa significhi! Tu giochi a fare l'eroe, rintanandoti nel tuo rifugio, attivi e disattivi i tuoi poteri a piacimento, e non ti rendi nemmeno conto di cosa hai fra le mani. E quando lo scoprirai sarà troppo tardi, e non ci sarà nulla che potrà cancellare la tua colpa. Era stata molto dura, ma in quel momento stava cercando di metterlo all'erta. Anche lei era cresciuta ignara dei suoi poteri, non credendo a ciò di cui poteva essere capace, e così le sue mani si macchiarono di sangue. Aveva paura che potesse capitare la stessa cosa ad Ice, ma lui era ancora in tempo, avrebbe potuto imparare a domare il potenziale di ciò che aveva. Inconsciamente voleva rimediare al suo errore impedendo ad Ice di ripetere ciò che l'aveva distrutta tempo prima. L'amarezza si trasformò in profonda tristezza, una lacrima rigò il volto.
Tu non ti fidi, e quindi non mi credi.. -
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The unseen BOOB, is the Fappest
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Quando gli arrivò lo schiaffo sulla guancia rigirò il capo e perse il contatto visivo con lei, restando immobile per più del dovuto. Bruciava, bruciava da impazzire, non perché facesse male, sentiva chiaramente la rabbia ardere nel suo stomaco, era come se si sentisse insultato e a quel punto avrebbe voluto davvero fargliela pagare.
Si... dovresti proprio fargliela pagare.
strinse il pugno, serrandolo con forza al punto che iniziò a tremare per lo sforzo. Dalla bocca provenivano i tipici sospiri di chi si tratteneva a stento, si voltò verso di lei e il suo sguardo era colmo d'ira, era diventato lui un demone molto prima che quello nella sua spada riuscisse ad influenzarlo. Se non fosse stato per le lacrime negli occhi di Nariko, l'avrebbe senz'altro colpita con tutta la forza che aveva in corpo e persino ad una strega avrebbe fatto molto male. Ma si fermò. C'era qualcosa di molto più forte del demone, dei suoi poteri, ed era la volontà stessa di Iceringer. Il suo sguardo cambiò in un istante e vide chiaramente tutto il suo mondo finire in pezzi. Cosa stava facendo? Che senso aveva salvare mille persone se poi bastava parlare con una per farla piangere? Che senso aveva tentare di fare l'eroe se le persone a cui teneva sapevano solo disperarsi. Guardò la spada e Poi Nariko, mettendosi una mano sulla faccia e coprendosi un occhio. Tentennò, era sconvolto, e ogni tanto sospirava qualche "no" a malapena soffocato.
Io... io...
Stava per lasciarla lì, la spada, ma non avrebbe avuto senso, quanto danno avrebbe potuto fare nelle mani sbagliate?
Hai bisogno di me.
La afferrò con forza ed iniziò a correre, a scappare. Corse veloce come non aveva mai corso in vita sua, al punto che ebbe già il fiatone in un istante ma continuò a correre nonostante i polmoni stessero esplodendo. Voleva scappare, andare via da quello sguardo, da quelle lacrime che aveva provocato lui stesso. Si rintanò nelle giostre, andando dietro i macchinari, ed iniziando a sfogare la rabbia prendendo a pugni quello che sapeva essere acciaio davvero duro da rompere, e infatti quello a sanguinare prima fu lui. Prima le mani, lo prese a pugni, poi la fronte per le testate, iniziò persino a morderlo e non fece che ammaccarlo semplicemente. Avrebbe voluto piangere, o gridare, ma non riusciva a tirare fuori niente. Sperava che Nariko non lo trovasse ma probabilmente aveva dimenticato di avere un marchio che era meglio di un radar.
Che diavolo sto facendo! Che diavolo ho fatto! Questa doveva essere la nostra serata, questa E? la nostra serata, un'uscita VERA con una ragazza VERA! Come ho fatto ad incasinare tutto?!
E' colpa sua, ti ha accusato, ti ha detto cose false, ma in fondo non importa. Non pensavi davvero di fare sul serio, sei un'eroe, i tuoi nemici punteranno al cuore e lei sta meglio lontana da te... quando la sua gita finirà, tornerà alla sua realtà e non saranno più affari tuoi. Hai un obbiettivo, non devi dimenticarlo, per raggiungerlo devi diventare più forte...
Non voglio che le facciano del male... non voglio farle del male....
