Che stiamo stretti?

x Doomchan

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    Aveva una faccia strana. Difficile da spiegare. Dovresti immaginare un dobermann con un serio problema di dipendenza da cioccolata e con crisi di identità in stato piuttosto avanzato. Ora prendete questo dobermann e piazzatelo di fronte ad una gelataia che ha appena finito di forgiare un gelato alla nutella e sbadatamente gli cade sulle tette. Più o meno la faccia dovrebbe essere il sorriso deformato scaturito da quel dobermann in una situazione del genere. Ora, come se non bastasse, Iceringer era già molto scosso da quella situazione, specialmente quando lo mise praticamente in ginocchio davanti a lei, ma la cosa che lo mise davvero sotto scacco fu vederla con un aspetto assai diverso. Una tuta nera completamente aderente e scollata solo nei punti giusti, unita a dei tacchi alti che la rendevano ancora più affascinante, da quella posizione le sue gambe parevano infinite e lei stessa pareva un titano invincibile in confronto al povero Iceringer. Lì accadde qualcosa. Direttamente dal cuore del ragazzo, per mezzo dei suoi occhi puri e innocenti da sognatore, nacque un sentimento profondo. Il sentimento traspirò nei suoi polmoni come aria fresca e risalì la sua gola giungendogli tra le labbra come un delicatissimo bacio. Tutto fuoriuscì sotto forma della parola che più rendeva giustizia a quello che stava pensando Iceringer in quel momento.
    Mortacci...
    Un sospiro appena percettibile mentre anche il suo vestito cambiava e si ritrovò più in trappola di prima. Solo in quel momento realizzò le intenzioni della donna. Sobbalzando e arrossendo iniziò subito a replicare, assai indeciso.
    Ma qui? Proprio qui? Con questo caldo?! Potrebbero vederci! E poi io non sono così bravo, la parte del playboy è tutta scena, sul serio! Io non so nemmeno dove si inizia, ho una cultura epica di Hentai e Porno ma questo... questo è tutto diverso!
    I lacrimoni che tratteneva negli occhi erano difficili da decifrare: aveva davvero paura di quella donna oppure era il timore di fare una magra figura in quella situazione? O ancora di perdere la verginità in quel modo! Era decisamente troppo confuso.
     
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    Adorava le espressioni che faceva quel ragazzo, era chiaro come il sole che gli si stava aprendo un mondo tutto nuovo, e questo non faceva altro che eccitare ancora di più la ragazza che non vedeva l'ora di divertirsi come si doveva.
    La cinta del ragazzo che teneva ancora in mano venne ricoperto di un bagliore violaceo, poco dopo assunse la forma di un frustino di pelle, niente di letale, somigliava ad una sorta di scopettino morbido con tantissime frange di pelle. Ma si sapeva che la pelle è resistente. Lei sorrideva sadica, facendogli intendere che non avrebbe avuto pietà. E perché averla nei confronti di qualcuno che aveva a che fare con i demoni? In effetti forse la sua era solo invidia, sapeva che quando centravano i demoni le cose diventavano interessanti oltre che potenti, sopratutto per le cose magiche, e lei essendo una strega, avrebbe voluto essere la più potente. Ma torniamo al nostro eroe petulante che si faceva mille problemi.
    Il sorriso dal viso di Nariko sparì, non disse nulla, poggiò il piede, anzi il tacco sulla spalla del ragazzo e lo spinse, facendolo cadere di lato. La posizione in cui sarebbe stato avrebbe lasciato in bella mostra le sue natiche bianche, lasciate in mostra da un perizoma di pelle. Troppo invitanti, e lei doveva punirlo, alzò la frusta e menò un colpo sulle natiche con forza, voleva sentirlo gemere per il dolore.
    Risposta sbagliata! fece imperiosa.
    Forse non hai capito una cosa, tu non devi fare nulla senza il mio comando. Che vuoi fare piagnucolare come una verginella che si vergogna, oppure vuoi vedermi felice?
    Subito dopo aver posto quelle domande, gli diede un'altra spinta con il piede sulla spalla per farlo mettere supino, per poi poggiare i piedi ai lati della sua testa, piegò le ginocchia, lasciando che il suo pube finisse direttamente sulle labbra del ragazzo.
    Davvero vuoi rinunciare a questa occasione?
    La vagina era ancora coperta dal body di pelle ma lui poteva sentirne la morbidezza e il calore del suo corpo.
     
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    Tentò di non cadere ma quella donna aveva davvero una forza disumana, forse era addirittura pari alla sua, ma lui era allenato quindi poteva risultare normale, ma lei! Lei era davvero esagerata, sotto ogni fronte. Sotto OGNI dannato fronte. Aveva una bellezza dannata, una statura dannata, due bocce dannate e un sedere maledettamente dannato! Iceringer cercava davvero con tutto il cuore di comprendere la situazione, ma il suo cuore si stava inesorabilmente perdendo nelle classiche fantasie sessuali che potevano scaturire in quella situazione, e sebbene non avrebbe mai immaginato che sarebbe potuto finire così, oramai doveva accettarlo. A cancellare ogni suo minimo dubbio ci pensò la frustata da parte della sua nuova "padrona" direttamente sulle natiche, scoperte da quel imbarazzantissimo perizoma nero che Iceringer indossava. Al primo schiocco, un sadico e ampio sorriso si dipinse sul suo volto e con gli occhi chiusi ma con qualche goccia di lacrime miste a rassegnazione e felicità, decise di confessare ciò che realmente pensava della situazione in un unica ed esauriente risposta:
    Yes my lady!
    Ma si! Certo che lo voleva! Nemmeno una macchia di rosso era scomparsa dal suo viso, né l'esitazione si era fatta da parte, tanto meno il disappunto per il luogo e il momento, ma diavolo se la voleva rendere felice! Era la dimostrazione pratica che una vita di videogiochi violenti e una collezione sconfinata di Hentai facevano davvero male, proprio come il suo sedere rosso in quel momento, ma che poteva farci? Amava già quella situazione e nonostante fosse la prima volta cercò comunque di non fare brutta figura. Ritrovandosi la calda intimità di Nariko di fronte al volto ebbe un sussulto, oramai non riusciva più a trattenersi e il suo membro era eretto da un pezzo, ma solo ora iniziò a pulsare e lui non osò aprire la bocca nemmeno per un secondo, per quanto fosse tentato. Poteva essere una prova, forse lei voleva vedere se era ubbidiente, forse non voleva realmente che iniziasse a leccarla. Oppure voleva davvero vedere quanto era imbranato? No, non poteva accettarlo! Doveva almeno fare la sua parte, avrebbe corso il rischio: aprì lentamente le labbra e con non poca esitazione, finalmente sentiva quel calore della carne direttamente nella sua bocca ed era una sensazione fantastica. La lingua si colmò subito di saliva come quando ci si ritrova di fronte ad un banchetto prelibato e senza esitazione iniziò a leccare con estrema voracità e golosità. A dire la verità, per quanto lui non se ne rendesse conto, non se la cavava male a causa della sua grande esperienza nella degustazione dei gelati, il tocco della lingua era deciso ma comunque molto rapido, non si soffermava molto in un punto e assaporava tutto il calore che quel body di pelle aveva da offrirgli. Non poté non rendersi conto della strana danza perversa che il suo membro oramai stava facendo dentro quel perizoma osceno, quindi arrossì ancora e i suoi colpi di lingua si fecero più timidi, senza però smettere di leccarla. Non poteva opporre resistenza a quel lauto banchetto.
     
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    Quanto era gratificante domare quel ragazzo misterioso? Le dava soddisfazioni, sopratutto quando confuso e smarrito rispondeva in modo sincero e schietto. Sorrideva sadica mentre attendeva una sua risposta, ma quando sentì pronunciargli quelle parole, si sentì infuocare ancora di più.
    Lo vide iniziare a leccare la sua intimità ancora coperta dal body, simile ad un uomo che aveva vagato a lungo nel deserto, patendo la fame, e si dissetava ad una fresca fonte di acqua. Sì in effetti quella foga era tipica dei verginelli. Vi chiederete perché Nariko ha un forte debole per i verginelli, e la risposta era che al contrario degli esperti, loro avevano più fantasia, si approcciavano a quel mondo con curiosità e con una grande passione. Una passione ardente in cui però erano anche attenti al partner.
    Tornando al momento topico, Nariko non si oppose a quel tentativo di sfogare la brama, e sentire il tocco caldo della lingua rese la donna ancora più vogliosa. Anche se non c'era un contatto diretto, i colpetti di lingua li sentiva e improvvisamente lo volle sentire per bene, e godersi ciò che voleva. Ma prima doveva dettare le regole del gioco, così menò una seconda frustrata sul sedere del ragazzo. Gli fece cenno con l'indice di diniego, muovendolo a destra e sinistra.
    Non ci siamo, ho detto che devi seguire i miei ordini. Passò le dita sul body ormai umido di saliva carezzando la linea delle grandi labbra che si vedevano chiaramente sotto quella stoffa lucida. Il punto in cui erano passate le dita la stoffa si assottigliò sempre più fino a sparire, lasciando libera la sua vagina completamente depilata e umida di voglia.
    Adesso va molto meglio.. Portò una mano sul suo capo delicatamente e gli sollevò la testa quel tanto che bastava per spingerlo contro la sua vagina.
    Lecca come prima, prova a farmi urlare di piacere se ne sei capace.
     
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    Sembrava averci preso gusto, era diventato piacevole e non si sentiva più nemmeno troppo in imbarazzo, forse perché non aveva più avuto modo di guardarla in quegli occhi ipnotici e autoritari, quindi riuscì per lo meno a ritrovare un minimo di equilibrio. Ma alla seconda frustata sobbalzò, senza alzare il capo e si fermò di colpo. Iniziò a pensare a cosa aveva fatto di male per meritare quel rimprovero, ma più che altro lo impressionava la punizione: quel frustino non era che l'inizio, quanti passi potevano mancare prima che lo crocifiggesse con la sua stessa colonna vertebrale? Si sentì ancora più schiacciato quando lo afferrò per i capelli. In realtà, in quel momento, non sentì particolarmente il dolore. Eppure i capelli erano particolarmente sensibili per lui, invece quando lo sollevò e la guardò di nuovo negli occhi ebbe un sussulto, come di puro piacere, e il suo membro pulsò ancora, esausto ma incapace di sfogarsi proprio perché Iceringer aveva le braccia legate, non poteva nemmeno adagiarsi a terra visto che lei lo teneva saldamente più su, la sua voglia si stava accumulando tutta assieme e non sapeva quando sarebbe esplosa. L'unica cosa che sapeva era che subito dopo la scomparsa di quel pezzo di body l'odore dei fluidi femminili di Nariko si fecero istantaneamente più intensi e piacevoli, lo sguardo di Iceringer si perse come in estasi e totalmente inebriato, e senza troppe esitazioni obbedì ciecamente alla sua padrona, stavolta senza dire nemmeno nulla: aveva completamente abbandonato ogni senso cognitivo per concentrarsi su di lei, e sebbene questo non compromise la sua inesperienza e la sua timidezza, non esitò nemmeno un istante a solcare quelle invitanti labbra con la sua lingua. La sua si bocca si chiuse prima intorno al clitoride e poi sulle labbra, succhiandole per portarle in bocca come una bestia avara di carne. Poi, dopo aver lubrificato ancora quella fessura ed aver riempito la bocca di umori, iniziò ad infilare la lingua dentro quella calda intimità, succhiando avidamente ogni fluido che ne usciva, senza un freno inibitorio, era troppo preso ed infatuato per porre qualsiasi limite alla sua perversione. Ogni tanto tentava di riprendersi, ma nella sua testa c'era un piccolo diavolo che ogni volta che provava a rialzarsi lo stendeva con un violento colpo di mazza chiodata sulla nuca, mettendolo di nuovo KO. Si è decisamente il paragone perfetto.
     
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    Lo vide, e ancora più lo sentì ubbidire ciecamente. Sembrava quasi che l'odore dei suoi umori lo avessero spinto ad abbandonare qualsiasi inibizione, come se gli avesse fatto un incantesimo a base di feromoni, e dire che la magia l'aveva usata solo per i vestiti.
    Lo lasciò fare togliendo la mano dalla testa. Chiuse gli occhi e sollevò leggermente la testa per godersi ogni piccola sensazione. La lingua di Iceringer era calda e veloce, stuzzicava il suo appetito sessuale facendole bramare la penetrazione che arrivava con la lingua, spingendola ad ansare rumorosamente. Non se la stava cavando male, sopratutto considerando il fatto che fosse la sua prima volta. Si sentiva sempre più vogliosa, e le sue labbra vaginali si inumidivano sempre più, sussultava ogni volta che si concentrava sulla clitoride che era divenuta più sensibile con quel dolce trattamento. Era stato bravo e aveva fatto i modo di renderla più famelica del solito. Sentiva il piacere crescere sempre più e soffocava i suoi gemiti tra i denti. Non voleva di certo dargli la soddisfazione di essere riuscito nel suo compito con tale facilità. Anche se dall'atteggiamento di Iceringer non sembrava affatto interessato a quel gioco.
    Poggiò una mano sulla fronte del ragazzo e lo spinse dolcemente via, non perchè volesse essere dolce ma anche lei aveva bisogno di un attimo per riprendersi.
    Niente male per un principiante... fece per mostrargli "la carota" che avrebbe dovuto fungere da sprono, presto però sarebbe arrivato "il bastone" per Iceringer che arrivò sotto la forma della mano di Nariko che si stringeva sul bozzo del ragazzo con poca forza.
    Vedo che hai apprezzato molto, ma non sei riuscito a farmi urlare... mentre diceva quelle parole lo guardava dritto negli occhi severa, ma con una luce strana negli occhi, come di chi si stava apprestando a concentrarsi in un gioco assai più impegnativo.
    Scivolò verso il basso sedendosi sulle cosce del ragazzo.
    Afferrò il lembo del tanga di Iceringer e tirò con molta forza per strapargli di dosso via l'indumento. Ma essendo fatto di pelle, il ragazzo avrebbe sentito la stoffa resistere alla forza, e quindi avrebbe sentito la sua pelle irritarsi sotto alla stoffa che si stava lacerando ma che continuava a resistere. Nariko tuttavia strattonò senza pietà.
    Il membro di Iceringer fù finalmente libero, e Nariko si compiaque nel vederlo così gonfio e così eccitato. Passò il dito sulla lunghezza del pene tastando in quel modo la rigidità, e anche quello non sembrava dispiacerle. Lo osservò con una certa curiosità trovando il suo membro molto invitante per la forma e per il colore, oltre che per la pelle liscia e giovane. Lo guardò per qualche istante giocherellando con un dito sulla punta che disegnava piccoli cerchi che dalla punta si allargavano sul prepuzio gonfio. Poi irritata dal fatto che avrebbe potuto trovarlo piacevole o che comunque pensasse che lo stava facendo per lui, diede una sorta di schiaffo al pene, come a volergli far capire che se lo toccava era solo perché fosse lei a desiderarlo. Salì su con i fianchi, poggiando la sua vagina umida e bollente sul pene, ma non ci fu penetrazione, le grandi labbra si sarebbero adagiate lungo l'asse che si sarebbe ritrovato poggiato sul ventre del ragazzo. Mosse il bacino avanti e indietro, socchiudendo gli occhi e assaporando quel contatto così bollente fra le loro carni.
    Dimmi quanto ti piace, dimmi cosa provi.. ordinò.
     
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    Iniziava a trovarlo davvero piacevole... no, la verità era che gli dava assuefazione, dipendenza, non poteva più farne a meno e quando Nariko scansò con forza la testa lui non smise subito di leccare, rimase a boccheggiare a metà tra il confuso e il perso nei suoi pensieri. Solo dopo avrebbe iniziato a riprendersi, cercando di capire dove si trovava e come si chiamava, staccarsi da quella piacevole sensazione era stato quasi traumatico ma nella sua bocca sentiva ancora il sapore insuperabile di quella pietanza che funzionava esattamente come una droga. Quasi non si accorse dello slip che gli veniva portato via, l'unica testimonianza del leggero dolore che aveva provato fu una scossa partita direttamente dalle sue braccia: le mani si erano chiuse di colpo in pugni ma lui non aveva smesso un solo istante di perdersi nelle sue fantasie. Quando poi Nariko iniziò a giocare con il suo membro, uno strano sorriso da beota si dipinse sul suo volto e il suo sguardo si perse. trovò quel delicato contatto quasi infantile decisamente piacevole, Nariko sembrava una bambina intenta a giocare con un nuovo curioso giochino, e Iceringer trovò modo di rilassarsi iniziando addirittura ad oscillare con la testa per quanto era preso. Ma quando arrivò lo schiaffo sull'asta sobbalzò tornando immediatamente rosso in faccia e leggermente dolorante, non poté non sfuggirgli un deciso ma poco duraturo gemito di dolore (misto a del piacere...) che lo accompagnò sin da quando sollevò leggermente la testa dopo il colpo fin oa quando non tornò giù di sua iniziativa. Eccitato in quel modo e duro praticamente come la pietra, il pene perdeva elasticità ed era come un vero e proprio osso... quella donna era spietata.
    Auch questo è davvero troppo...
    Tentò di pronunciarsi, di opporsi, ma non finì nemmeno di iniziare la frase che Nariko gli fu di nuovo addosso e il suo calore lo invase ancora, divorandogli la voce e portandolo di nuovo in estasi. Si era appena poggiata su di lui e già il membro pulsava di nuovo, il dolore era svanito in un attimo, e quando la donna prese a muoversi Iceringer inarcò leggermente la schiena spalancando la bocca e lasciandosi andare a soffocati e corti gemiti di piacere. A tratti pareva volersi girare di fianco per riprendere fiato da tutto quello, ma non ci metteva il minimo sforzo perché in cuor suo desiderava che non finisse. Forse non aveva nemmeno sentito il comando di Nariko, ma a quanto pare lo eseguì lo stesso.
    E' così calda e bagnata... sento tutto il calore su di me... è fantastico, sento il cuore e ogni singola goccia di sangue che batte, tutto il mio corpo pulsa...
    La sua voce era smorzata, a tratti quasi sospirava, il suo sguardo non si incrociava col suo, un pò per l'estasi e un pò per la timidezza. Non riusciva a guardarla in faccia in quella situazione, avrebbe voluto mettersi le mani sul volto ma l'unica cosa che lo aiutò furono i suoi capelli che gli coprirono un occhio e parte del viso. Sudava tantissimo per la tensione ed il calore che i loro corpi emanavano, la sua fronte era solcata da due gocce, una che lo solcava sull'occhio come un accenno di lacrima e l'altra che scendeva tra la guancia e l'orecchio.
    Ne voglio ancora... ne voglio di più...!
    Sebbene la sua voce sembrava alternare momenti acuti e più tenui, lui si faceva sempre più avido, se ne vergognava ma quella perversa situazione lo stava facendo eccitare da morire, non resisteva più, persino Nariko poteva rendersene conto: il suo corpo tremava, il suo cuore batteva all'impazzata e oramai anche lui aveva iniziato a muovere leggermente il bacino per poter assaporare di più quel momento e unito alle numerose pulsazioni del suo membro, nemmeno la strega avrebbe potuto rimanere indifferente.
     
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    Il suono che emise allo schiaffo le piacque molto, quasi quasi si sarebbe limitata a punzecchiarlo in quel modo per sentirlo ancora emettere quei versi, ma stranamente non lo fece, era curiosa di scoprire molto di più.
    Sorrideva compiaciuta nel sentire la descrizione di Iceringer di ciò che sentiva. Era esattamente ciò che voleva sentire, niente volgarità, quello che diceva le piaceva e lo si capiva dal suo movimento di bacino che insisteva dolcemente. Sembrava tutto perfetto, ma qualcosa turbò il momento che doveva essere gradito a Nariko. Iceringer aveva chiesto di più, parlando come se gli fosse dovuto: per lui sembrava averci il diritto di chiedere di più, ma si sbagliava. Iceringer era affascinante, ma non gli dava il diritto di avere delle pretese, non con lei.
    si abbassò con il busto, piegandosi verso la spalla destra di lui, gli diede un morso, ne troppo delicato e nemmeno troppo forte, ci mise la giusta pressione per lasciare un segno, ma non per farlo sanguinare.
    Vuoi? Chi ha detto che ne hai il diritto? Tu sei alla mia mercè, sei solo un animale, il mio sex pet, e non puoi volere, devi supplicarmi se vuoi qualcosa, usando le parole giuste.
    Si allungò verso l mento di Iceringer e lo morse al mento per poi dargli un bacio prepotente, non c'era nessuna complicità in quel gesto, Nariko si stava prendendo ciò che voleva con la forza.
    Si sollevò poco dopo premendosi con il bacino contro l'asta eccitata dell'uomo.
    Avanti supplicami, chiedimi disperatamente di farti diventare uomo.
    Accompagnò la frase con le unghie che passavano sul suo petto, lentamente per lasciarci altri segni, la sua pelle bianca divenne subito arrossata. Nariko si leccò le labbra soddisfatta e sensuale.
    Con l'ultima frase gli disse praticamente che sapeva benissimo che era vergine, e che nonostante ciò non avrebbe avuto nessuna pietà.
     
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    Pensandoci bene, era una specie del gioco del chirurgo. Lui non ci avrebbe mai pensato in quella situazione, ma al minimo errore TEEEE! Arriva il rumore assordante che ti dice che hai sbagliato. Nariko sapeva molto bene come farti notare che non devi sbagliare, le natiche di Iceringer lo sapevano molto bene, e la cosa bella era che non riusciva ad essere ripetitiva, sembrava inventare ogni volta la punizione più giusta alla situazione, come anche la più veloce. Dopotutto anche lei si stava divertendo, perché perdere tempo? Quando il morso solcò la carne di Iceringer, lui inarcò nuovamente la schiena ma stavolta riuscì a serrare la bocca mordendosi il labbro inferiore, facendosi scappare solo un leggero gemito di dolore. A differenza delle erotiche sensazioni, al dolore era molto più allenato, o almeno in parte. Sebbene non fu un morso forte bastò per lasciare il segno, e anche nella mente di Iceringer venne marchiato un concetto piuttosto chiaro: mai pretendere. Ma la realtà era che non risultava facile formulare bene una frase quando in realtà non ci stai nemmeno pensando, era puro istinto oramai, non era una richiesta disperata oppure una pretesa, era semplicemente quello che il suo corpo voleva, ma anche in questo caso Nariko sapeva come attirare l'attenzione, e tornò a muoversi di nuovo sulla sua asta umida, oramai l'intimità della donna scivolava perfettamente su di lui il che rendeva tutto ancora più piacevolmente insopportabile. Dunque il segreto era quello: bastava implorarla e chiederle disperatamente di accontentarlo. Ma in fondo, in fondo al suo cuore Iceringer aveva ancora un minimo di orgoglio. Era un manichino sudato in preda alla lussuria e incapace di fare addizioni da prima media, ma nemmeno in una situazione del genere poteva semplicemente arrendersi. Non se lo sarebbe perdonato.
    Io... i-ioh...
    cercava di trattenersi ma ogni volta che parlava gemeva, se non teneva la bocca cucita non riusciva a sopprimere niente, era impossibile celare le sue sensazioni. Cercò di distrarsi, guardare altro, ma l'unica cosa che ottenne fu immergersi nei suoi occhi, come un mare di puro piacere, profondi e senza uscita, una trappola della lussuria della quale non era possibile fare a meno. Il suo corpo perfetto, la bellezza disumana, e quel calore che nessuno gli aveva mai dato fino a quel momento, chiuse definitivamente i conti.
    T-ti prego mia padrona... rendimi uomo...
    Non era reale esitazione quella nella voce, sebbene parve più soffocata e silenziosa di prima, la realtà era che non aveva smesso nemmeno un istante di provare piacere da quel contatto fisico. Pulsava sempre di più, ne voleva ancora, non poteva più farne a meno. Così guardandola in faccia con l'espressione disperata, perdendosi nei suoi occhi, parlò in quel modo. Non distolse lo sguardo mentre le faceva quella richiesta, lui lo voleva, non se ne sarebbe potuto vergognare...
     
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    Sembrava combattuto, aveva colto quell'espressione tipica di chi non voleva ubbidire. Era orgoglioso, ma di fronte ai piaceri della carne tutti erano deboli, persino l'uomo scelto dai demoni.
    Così attese con impazienza che pronunciasse quelle parole che non voleva dire.
    Poi eccole, dette con quel tono rassegnato di chi si sottometteva. E Nariko godè, più di quel che immaginasse. Che sensazione sublime, rendere tuo schiavo un combattente che credeva di poter essere un supereroe. Emise un gemito, vero, bloccandosi con i movimenti del bacino, mentre il suo volto si arrossava. Si abbassò con la schiena, afferrando dolcemente i capelli di Iceringer, che le piacevano molto. Gli diede una lenta lappata sul viso, e più precisamente sulla guancia per poi scivolare verso l'orecchio, dove insinuò la lingua.
    Mmm bravo, mi hai fatta bagnare ancora di più. gli sussurrò all'orecchio, sollevò il bacino e con una mano sollevò il pene dell'uomo puntandolo contro le labbra vaginali, lo strusciò tra di esse, mugugnando qualcosa di incomprensibile e a denti stretti. Non ce la faceva più lo voleva dentro, e voleva godere. Si abbassò lentamente assaporandosi quella bellissima sensazione di piacere che si irradiava dentro e fuori dalla vulva. IL pene di Iceringer era durissimo e pulsava di eccitazione.
    E' così meravigliosamente duro. disse con la voce rotta dal piacere.
    Si sollevò con la schiena guardando il volto di Iceringer, godendosi ogni sua espressione, ogni suono che emetteva.E quella meravigliosa immagine di lui legato e impotente di fronte a lei.
    Iniziò subito a muoversi con il bacino avanti e indietro con una velocità moderata, ma ben presto non le bastava più, il piacere era divenuto costante, ma lei ne voleva di più. Accelerò, con movimenti dall'alto verso il basso, facendo schioccare le loro cosce in una sorta di applauso.
    Nariko gemeva, non nascondeva il suo piacere, continuava a muoversi e sembrò quasi non dare più alcuna attenzione all'uomo, persa in quei meandri di piaceri. Si limitava ad ascoltare il suo corpo, egoisticamente prendeva il piacere usando Iceringer e il suo fascino.
     
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    Sembrava proprio che il gesto di Iceringer fosse stato gradito alla sua insaziabile padrona, sentì chiaramente la scossa di piacere che l'aveva attraversata e a giudicare da quanto si era bagnata in una sola volta, non poteva avere alcun dubbio al riguardo. Finalmente pareva essersi decisa a dargli qualcosa oltre a torturarlo in quella maniera così atrocemente piacevole e sul volto del ragazzo si dipinse una strana serenità, come quando hai appena finito la tua seduta dal dottore e potevi rilassarti. Ma dovette venire in contro ad un'amara verità: il suo sguardo pareva sollevato, ma non il fisico che desiderava sempre di più. Fu istantaneo, Nariko non aveva nemmeno ancora iniziato e già il piacere riprese a spezzare il fiato del ragazzo, addirittura sembrava che non respirasse e il volto divenne ancora più paonazzo del normale. Quando la punta iniziò a penetrarla inarcò violentemente la schiena e mosse il bacino in modo da favorire la penetrazione, e in pochi istanti erano finalmente uniti. A quel punto riuscì a respirare, e il respiro fu talmente liberatorio che si trasformò senza volerlo in un forte gemito di piacere fin troppo prolungato. Quindi era questo ciò che si provava? Iceringer non lo aveva mai provato in vita sua. Era così morbida e calda, un calore avvolgente che sembrava quasi volerlo assorbire del tutto. Solo il suo membro la violava Eppure Iceringer si sentiva irradiato da tutto quel calore per intero. Non aveva mai provato niente del genere, nemmeno di fronte al più lauto dei banchetti, nemmeno per mezzo della battaglia più avvincente, nemmeno nei giorni di ozio più totale quando ammazzi quellammerda di boss finale e sblocchi il dannatissimo obbiettivo! No, era diverso, era la sensazione più bella che avesse mai provato. Il suo membro pulsò come mai. La masturbazione non era uguale, non era nemmeno lontanamente simile, non appagava minimamente e veniva schiacciato al confronto con qualcosa del genere, completamente fuori dagli schemi convenzionali. Era unico, e Iceringer identificava già in lei quelle sensazioni, non come se il sesso ne fosse la fonte ma proprio che LEI, Nariko, gli avesse fatto il dono di un simile e divino piacere. Stava per parlare, una sorta di ringraziamento, ma lei non volle sapere nulla ed esaltando la consistenza del suo membro pulsante iniziò a goderselo senza alcuna esitazione, muovendosi con discreta rapidità facendo assaggiare al ragazzo la vera essenza dell'unione sessuale. Iceringer non riusciva a trattenere i gemiti e più andava avanti più le pulsazioni del suo membro si facevano intense. Non riusciva a controllarlo nè a gestirlo, era tutto così maledettamente nuovo che persino senza accorgersene arrivò rapidamente al culmine.
    Ah... oddio non ce la faccio!
    Respirò a fondo e il membro pulsò come non mai, iniziando a riempire la calda intimità della strega di bollente seme, si insinuò rapidamente dentro ogni anfratto, Iceringer non era mai venuto così tanto in vita sua e persino mentre ancora veniva l'intimità di Nariko stava iniziando a gocciolare del bianco liquido. Era venuto quasi subito, neanche il tempo di iniziare a goderselo per bene, ma era riuscito a venire abbondantemente.
    Io... io mi dispiace... anf...
    respirava con estremo affanno e si scusava incredibilmente dispiaciuto e imbarazzato, non solo non era stato in grado di farla divertire ma aveva anche fatto una magra figura a causa della sua incredibile inesperienza. Distolse lo sguardo per la vergogna, ma ciò di cui non si rese conto era che la stava ancora penetrando, il membro era perfettamente eretto, forse anche più duro di prima, e pulsava con decisione dentro di lei. Lui era convinto di aver fatto una pessima giocata, ma in realtà era tutt'altro che fuori gioco: forse era inesperto nel sesso, ma la sua resistenza fisica era notevole.
     
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    Un unico gesto, e Iceringer entrò in quel fantastico mondo carnale. Il suo gemito prolungato sembrava l'equivalente del vagito di un bambino che nasceva e annunciava al mondo che era vivo, così quel gemito sembrava annunciare che anche Iceringer entrava nel mondo degli adulti, quello fatto quando le luci si spegnevano, quello dietro le finestre tirate, o con la musica alta che nascondeva i rumori molesti. E quel suono rendeva Nariko fiera e combattiva.
    Lo sentiva pulsare dentro di sè, e vedeva quel viso straziato dal piacere. Successe qualcosa di strano, non sapeva se si trattasse di Iceringer o se per l'influenza della spada che stava piantata lì vicino e mandava le sue radiazioni demoniache, ma qualcosa cambiò nelle sue percezioni.
    Si sentiva avvolta da un forte calore, e il piacere crebbe a dismisura, troppo in fretta e in modo diverso, era simile alla sensazione che provava quando si trasformava in uomo, ma era donna, e lo sentiva dentro di sè contemporaneamente. Poi ci fù una sorta di esplosione di piacere che la spinse a gemere più forte, e sentì dentro di sé il seme di Iceringer che la scaldava, la riempiva e clava lentamente fuori. Il ragazzo cercò di scusarsi subito, eppure Nariko era distratta, chiuse gli occhi per poi riaprirli mentre mentalmente recitò una piccola litania. Vide una sorta di pulviscolo rossastro che dalla spada si allargava come una nebbia verso loro due. Il demone stava reagendo ma non riusciva a capire se era per il calore che stavano emettendo loro, oppure se era perchè Iceringer era totalmente sconvolto dalle sensazioni. Sensazioni che per un attimo avevano coinvolto anche lei, come se per un solo attimo i due corpi si fossero fusi.
    Si passò una mano tra i capelli, tornando a guardare Iceringer, come a volersi convincere che probabilmente era solo perché alle volte Nariko usava la magia inconsciamente, sopratutto quando era coinvolta in qualcosa, come per esempio il sesso. Però...quella nebbia rossa era lì. Iceringer non poteva vederla, dato che lei vedeva attraverso occhi spiritici. Ed era proprio grazie a quello che riuscì a vedere l'anima limpida di Iceringer, sembrava così innocente, quasi come quella di un bambino. Forse era proprio quello ad attirare il demone, esattamente ciò che attirava molto Nariko. Tornò a guardare la spada, i suoi occhi gli stava dicendo:"Per oggi lascialo a me."
    Si sollevò da Iceringer, lasciando uscire il suo membro, mettendosi in piedi mostrando all'uomo il suo seme che colava lentamente sulle cosce. Notò con immenso piacere che il suo membro non era affatto sazio di ciò che aveva saggiato. Si abbassò per aiutarlo ad alzarsi, per poi spingerlo in modo che cadesse sulla sedia dietro di lui, quindi una volta seduto gli si avvicinò sensuale e ammaliante.
    Credi forse che sia tutto finito? Il viaggio è ancora lungo, e io ho ancora tanta voglia.
    Si voltò dandogli le spalle e si abbassò, penetrandosi da sola con il membro ancora turgido di Iceringer, si sedette su di lui strusciando le spalle sul suo petto. Chiuse gli occhi e cercò di affinare i sensi, voleva capire cosa ci fosse di così speciale in lui, e poteva sentirlo sicuramente se i suoi pensieri si sarebbero annebbiati. Diede uno schiocco di dita e le corde che stringevano i polsi di Iceringer si allentarono lasciandolo libero.
    Avanti, mostrami ciò che sai fare, afferrami, ti dò il permesso di toccarmi, di leccarmi. Fece una piccola pausa spingendosi contro di lui per una penetrazione più profonda. Espirò con forza e chiuse gli occhi, concentrandosi sulle sensazioni, sull'odore di Iceringer, sulla sua voce e il respiro caldo dell'uomo su di sè.
    Fammi godere Ice, fammi gemere come non ho mai fatto prima.
    In questa ultima frase il suo tono sembrò cambiare, non era più un ordine, sembrava una richiesta, ma non una richiesta qualsiasi, gli stava dando la possibilità di divenire davvero il suo sex pet, dipendeva da lui. Fino a quel momento nessuno era stato in gradi di meritarsi altri incontri voluti.... da lei.
     
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    Quando la vide alzarsi iniziò a pensare che era tutto finito. Quel pensiero lo assalì come una pugnalata al cuore. non voleva che finisse così presto, lui la desiderava ancora, quella voce glielo diceva, lo aveva convinto. Era come se lui stesso stesse cercando di convincere il suo lato timido e insicuro che probabilmente non gli sarebbe capitata un'altra occasione del genere, non poteva sprecarla per nessuna ragione al mondo. Vide il suo seme colare tra le gambe della donna, era uno spettacolo magnifico poterla ammirare di nuovo dal basso, sembrava proprio fatta per essere venerata da quella posizione. Quando la vide per la prima volta pensò che fosse bellissima e perfetta, ma vista da lì, dal basso, con il suo splendore decorato da magnifica lussuria, lei era una Dea scesa in terra e Iceringer non poteva essere più felice di poterle guardare da così tanto in basso. Le sue mani furono liberate ma lui sarebbe rimasto fermo, come se fossero ancora relegate, non aveva più bisogno di corde per comandarlo, era oramai completamente privo di volontà al di fuori della sua, quindi solamente dopo che Nariko stessa lo avrebbe aiutato ad alzarsi, l'avrebbe degnata di una reazione degna di nota. Il suo sguardo strabuzzò come se si fosse svegliato dopo un lungo e piacevole sogno, e l'impatto violento con la sedia lo fece sobbalzare, dato che le sue natiche dolevano ancora dalle frustate che aveva preso.
    Aspetta Nariko, io...
    Non fece in tempo a dire nulla che fu già dentro di lei, la sua bocca si spalancò e il suo sguardo si perse verso l'alto. Non un fiato dalla gola se non un leggero gemito che andò scemando in decrescendo. Solo a quel punto realizzò che il suo membro era ancora eccitato, la sua mente era provata ma il suo corpo era ancora perfettamente efficiente. La cosa colpì persino lui, forse quindi non aveva fatto una così magra figura, forse aveva ancora la possibilità di redimersi in qualche modo, e quando la sentì di nuovo parlare, invitandolo a possederla, autorizzandolo a fare tutto ciò che voleva pur di portarla al piacere estremo, Iceringer perse nuovamente la cognizione di sé e si lasciò andare in un altro lungo gemito di paicere, accompagnato dalla schiena della donna che si attaccava al suo petto. In quello stesso momento il ragazzo fece passare le mani sui suoi fianchi, passando per il ventre fino ai seni. La toccava con decisione ma si muoveva lentamente, era come se il sogno di poterla toccare si fosse avverato e si stava gustando ogni millimetro di quella carne, seppur coperta dalla tuta di pelle che per nulla al mondo diminuiva il piacere di quel tatto tanto bramato. Arrivato sui suoi seni, li afferrò con decisione. Non avevano nulla di simile alle tettone grasse di quella trippona di Teodora, che l'aveva costretto a palparla durante quel mezzo stupro della sua infanzia. Quelle di Nariko erano sode, abbondanti, praticamente perfette. Ogni volta che stringeva il tocco era come se una scarica di piacere gli attraversasse tutto il corpo ed iniziava a pulsare per mezzo del suo membro dentro di lei. Nariko poteva sentire chiaramente che ogni singola cosa che faceva non riusciva a provocare altro che ulteriore piacere. Non sembrava stremato, anzi la penetrazione pareva diventare più profonda e piacevole fintanto che continuavano, e ben presto Iceringer non si sarebbe più posto freni inibitori: dopo aver assaggiato quella morbida carne, le mani scesero sulle sue cosce e passarono sotto i glutei. Qui la afferrarono per le gambe circa sotto le ginocchia e la costrinsero ad alzarle, allargandole nel mentre, in modo da scoprire completamente la sua intimità completamente violata dal suo membro, come se davanti a loro ci fossero delle telecamere a filmarli, quando in realtà l'unico spettatore era la spada stessa di Iceringer. Da quella posizione era lui a dettare le regole, tutto dipendeva dalla sua forza e Nariko poteva gustarsi una penetrazione ancora più profonda. Iceringer la stringeva, le braccia si ingrossavano e anche i muscoli del petto si univano alla pelle della donna facendole sentire tutto lo sforzo del ragazzo. Proprio come il suo membro persino lui era indurito. Iniziò a violarla con forza, spingendo con il bacino e aiutandosi con le braccia per sollevarla a ritmo, riusciva ad uscire quasi del tutto e poi ripenetrarla ancora fino infondo in maniera molto veloce, e più andava avanti più il membro pulsava violentemente facendole provare nuove sensazioni. Il volto perso nella lussuria di Iceringer si sarebbe occupato del collo della donna, poco prima di spostarsi sulla faccia passando dalla guancia fino all'orecchio, leccandola avidamente e mordicchiandole il lobo in modo da non perdere nessuna sensazione. Voleva assaggiarla completamente, era il suo banchetto divino e non voleva perderne nemmeno una briciola.
    Ohh sii... sei così calda... sei fantastica! Sto godendo...
    Di nuovo non riuscì a trattenere la lussuria, e ogni parola era accompagnata da un gemito sempre più forte. I rumori della metropolitana erano stati completamente eclissati dai loro gemiti e dalle loro parole lussuriosa, talmente dense che pareva potessero prendere forma.
     
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    Sentì le mani calde di Iceringer correre sul suo corpo, inizialmente aveva un tocco incerto come se avesse paura che sarebbe arrivata una punizione, poi divennero passionali. Le dita toccavano e stringevano con passione bruciante. Sembrava che volesse esplorare tutto il suo corpo. E mentre la toccava, Nariko avvertì una strana energia che proveniva dalle sue mani. Erano caldissime, e ad ogni carezza aveva la sensazione di una sorta di formicolio, ma non le dava fastidio, le dava forza, le dava piacere. Un piacere diverso dalle solite carezze di un uomo. Nariko non capiva, quella energia si irradiava sopratutto sulle mani, e diminuiva man mano lungo le braccia del ragazzo. Iceringer era sempre più misterioso. La nebbia rossastra che prima vedeva Nariko si allargò ancora verso di loro. Quando Iceringer le sollevò le gambe, vide la nebbia raggiungerle. La vide che lambiva le sue gambe, e sentì una scossa di piacere più intensa mentre la nebbia invadeva i due ragazzi. Nariko iniziò a gemere ad un volume sempre più alto.
    Passò una mano dietro la nuca di Iceringer e piegando la testa di lato, si avvicinò alle labbra dell'uomo, tirò fuori dalla bocca la lingua e in quel momento Iceringer avrebbe potuto vedere il volto di Nariko completamente perso nella lussuria. Lo attirò a sè dandogli un bacio infervorato. Diverso da quelli di prima, non erano presuntuosi e violenti, erano pieni di ciò che sentiva: piacere. E quel bacio aveva un messaggio chiaro, ne voleva ancora e di più.
    Si aggrappò al sostegno in alto piegando la schiena in avanti, la penetrazione divenne più intensa e si aiutò lei stessa con quell'appiglio per spingersi e sollevarsi contro Iceringer. La velocità dell'amplesso divenne più veloce, e molto più intenso. I gemiti di Nariko sempre più coinvolti dall'amplesso.
    AAah sììì, di più, più forte, non avere pietà, fammelo sentire tutto. disse completamente andata, non ragionava più. UN gemito più forte e improvvisamente una visone:
    un demone, alto, aveva il corpo rivestito di una sorta di carpace che rendeva il suo aspetto ancora più minaccioso, ma allo stesso modo più affascinante. Il volto aveva i lineamenti di Iceringer, ma con una espressione totalmente diversa, aveva l'aria dura e minacciosa. Era una bellissima creatura, non aveva mai visto qualcuno di così bello. Non era umano, era chiaro, ma agli occhi di Nariko era l'essere più affascinante del pianeta. Il demone sorrise compiaciuto e lei ebbe un fremito. Nello stesso istante gemette con un tono alto e a lungo, inarcando la schiena.
    Fù un solo istante, ma Nariko aveva visto lo spirito del demone che possedeva la spada. Era colpita, affascinata completamente persa in quel nugolo di sensazioni. Le venne una voglia matta di possedere Iceringer per molte ore ancora. Si sollevò staccando dall'abbraccio del ragazzo, solo per potersi mettere a cavalcioni su di lui e poterlo vedere in viso. In quel momento le sembrò bellissimo. Lo baciò con voracità, e con gesti frettolosi, si gettò sul suo sesso insinuandolo dntro di sè e muovendosi con violenza su di lui. Sembrava quasi che una strana bestia avesse preso il possesso di Nariko, e come una sorta di licantropo completamente dominato dagli istinti, sbranava la sua preda.
     
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    Perdere il controllo in quel modo, non lo stupiva più di tanto. il piacere, l'impeto, le sensazioni che provocava quella prima volta. Nella sua mente poteva essere tutto normale, eppure in cuor suo doveva sapere che quelle sensazioni non erano nuove. Il suo fisico era stato spinto al limite e la sua sopportazione psicologica era stata fatta a pezzi come uno specchio infranto. Ma lui, lui le aveva già sentite quelle sensazioni, aveva già provato sulla pelle il brivido di perdere il controllo, e succedeva quando utilizzava troppo i suoi poteri, e quella parte oscura di lui prendeva il sopravvento. la parte più terrificante del suo cuore, come se non gli appartenesse, come se fosse solamente la sua ombra dalla quale è impossibile fuggire. Poi mentre lei lo dominava ancora con la carne e i suoi sospiri, ebbe un sussulto di estremo terrore nel cuore: le parole della donna rimbombavano nella sua mente, era come se tutto iniziasse ad avere un senso e lui sicuramente non voleva accettarlo.
    No io... io non sono... non lo sono...
    Le mani cinsero i suoi glutei e li strinsero con forza quasi animalesca. Non riusciva a parlare a causa dello shock e del piacere che stava provando ma i suoi occhi più rossi che mai erano sgranati e fissavano il soffitto come in cerca di una risposta.
    Non voglio!
    E spinse violentemente dentro di lei, pulsando quasi a tempo facendole sentire tutta la sua eccitazione. Si mosse talmente di scatto che quasi la sollevò di peso e in pochi istanti finirono a terra con lei schienata sul pavimento e lui che la sovrastava, tenendole le gambe sulle spalle in modo da poterla penetrare ancora più a fondo. I suoi occhi erano serrati e la fronte sudava come non mai, i gemiti sembravano spezzati da sussurri ed era oramai perso in quella che poteva sembrare una spirale di pura follia e piacere. Lo turbava il pensiero che qualcosa come un demone potesse prendere il controllo, aveva sempre pensato che i suoi sbalzi di umore potessero essere dovuti allo stress e la natura particolare delle armi. Non poteva accettare che si trattasse di una vera e propria possessione, e se avesse fatto del male a qualcuno dei suoi amici? Non se lo sarebbe mai perdonato. Quindi stava sfogando la sua paura con Nariko, comportandosi ancora di più da inesperto poiché non si preoccupava minimamente se potesse farle male. Non sapeva se potesse piacerle comunque, ma era passato all'impeto completo, come se fosse entrato nel pallone e non riuscisse più ad uscirne. Come impazzito, continuò a pulsare dentro di lei, era quasi pronto a venire ancora.
     
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