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The unseen BOOB, is the Fappest
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Sembrerebbe strano, ma nell'impero di Roma il vagabondaggio, l'appartenenza a classi sociali come zingari, o la semplice mancanza di una fissa dimora, era considerato grande reato. Un addetto della polizia postale aveva incrociato il nostro felino protagonista consegnando una lettera di richiamo per il pagamento di una multa con le sopracitate accuse. C'è da notare il fatto che questo addetto consegnò la lettera con un certo timore, tenendo il braccio il più possibile e stando ben attento ad evitare il contatto mentre il ragazzo afferrava la busta, per poi pulirsi le mani con del detergente liquido... in abbondanti dosi. Esattamente come se stesse toccando un barbone. La busta diceva chiaramente che, la causa delle sopracitate accuse, era il fatto che per il governo (e nemmeno per il gdr) Edward risultava non avere una fissa dimora, pertanto era un morto di fame. Tra l'altro, la busta in questione aveva una aspetto unico nel suo genere: risaltava la carta riciclata visto che il governo non abbatteva alberi interi per dedicarsi ai barboni, ma aveva anche un colorito sul beige scuro, verde vomito e marrone sterco, una sorta di colorazione militare davvero vomitevole, in modo che tutti quelli che lo vedevano potevano capire che era un barbone e quindi girargli a largo con sommo timore, costantemente armati del loro detergente per mani... molto abbondante. Ogni singolo agente di polizia quando lo vedeva avvicinarsi si allontanava con una mano chiusa sulla bocca e il naso, a rischio di sfasciarsi il setto nasale piuttosto che sentire un solo odore proveniente da lui. Roma odia i barboni.
Quello che Edward non sapeva è che quella serie di sfortunati e pregiudicati eventi lo avrebbe portato ad essere il protagonista di un particolare evento che avrebbe certamente suscitato il suo interesse. Quel dì era domenica, giorno di riposo per tutti i pezzi grossi, il momento ideale per darsi da fare in una centrale di polizia, o per lo meno questo è quello che pensavano i rapinatori di quel giorno. Erano 5, arrivarono pochi minuti prima di Edward e probabilmente lui li aveva visti arrivare per strada ma non ci aveva fatto caso. Qui sorge spontanea la domanda: perché rapinare una stazione di polizia e non una banca? Il ragionamento è semplice: la stazione ha sempre armi favolose, rapinare la banca con equipaggiamenti di ultima generazione sarebbe stata una passeggiata dopo quel colpo. Entrato nella porta della centrale, Edward vide la sala d'attesa completamente piena di persone terrorizzate e buttate a terra con un solo tizio armato di una semplice pistola, vestito di nero ed equipaggiato di passamontagna, in piedi al centro del lungo corridoio.
e tu chi cazzo sei? Un barbone?SPOILER (clicca per visualizzare)Rapida presentazione e fermati nel momento in cui Edward si presenta lì e riceve la domanda.. -
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Una strana giornata.
Edward non aveva altri termini per definire quel i momenti che si erano susseguiti da quando aveva avuto la malaugurata idea di aprire gli occhi quella mattina all'alba. O meglio, nel momento in cui era stato scaraventato giù dal letto con tutto il materasso dal suo simpatico maggiordomo, che col tono di voce di un'orchestra di trombe gli aveva educatamente rammentato che doveva ancora andare a registrare la proprietà dell'abitazione che avevano a Roma altrimenti avrebbero rischiato multe o peggio.
E cosi, dopo una doccia e una colazione fatta in totale e assoluta calma con in sottofondo i sbraitamenti di Walter, Edward aveva indossato il suo solito abbigliamento nero ed era uscito per compiere quella commissione.
Non immaginava che per una volta i farfugliamenti confusi del suo maggiordomo trovassero fondamento. Era come in quelle occasioni in cui si aveva l'impressione che, a forza di sentire brutte previsioni e richiami, queste avessero finito per materializzarsi veramente.
E se era successo davvero, Edward non poteva fare altro che stupirsi del pessimo gusto del destino mentre scorreva il contenuto di quella lettera bella e piacevole da vedersi quanto un cazzotto in un occhio.
Se poi ci aggiungiamo che a consegnarla era un omuncolo dalle pessime maniere, la perplessità di Edward aggiungeva il limite.
"Beh, immagino di doverla ringraziare" disse, ma vedere come l'altro si puliva le mani lo divertì. "Anzi, come non detto". completò ridendo.
Ridacchiando lievemente tra sè per quell'insolita situazione in cui si era venuto a trovare a causa della sua sbadataggine, decise di incamminarsi verso la stazione di polizia, per pagare per prima quella multa e spiegare il malinteso.
Man mano che si avvicinava destinazione, il suo divertimento non faceva che aumentare vedendo le reazioni disgustate che avevano tutti quelli che li incrociavano.
Certo che gli abitanti di quella città dovevano avere una ben alta considerazione di loro stessi per trattare in quel modo persone meno fortunate...o forse erano solo a corto di rispetto.
Chissà.
Con questi pensieri in testa varcò la soglia dell'edificio. Appena entrato, lo spettacolo che gli si parò davanti, lo fece arrestare lievemente perplesso. Ma i suoi dubbi durarono meno di un'istante, poichè decisamente c'era ben poco da equivocare.
L'aspetto e l'atteggiamento dell'unico individuo in piedi in mezzo alla folla di persone stese a terra non fece altro che fare da conferma.
Edward sorrise, lo sguardo che lampeggiava ilarità.
"Certo, e orgoglioso di esserlo".CITAZIONE
Edited by Mr.Bianconiglio - 16/6/2012, 13:16. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)No no no, sono stato molto specifico sulla motivazione e anche la sezione lo dice: stazione di polizia, non banca. Sii attento.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Editato
Ok, averti minacciato di morte e trovare sto errore da nabbo...siamo ufficialmente di fronte ad una gaffe. -
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Era un buffone, questo pensò il tizio armato e senza troppe esitazioni sparò un colpo in aria per dimostrare che faceva sul serio.
Buttati a terra idiota! Oppure darò la cera al pavimento con il tuo cervello hai capito? A terra ho detto!
Alzò la voce con molta sicurezza, probabilmente quello non era il primo colpo, non aveva a che fare con un occasionale ladro della domenica, ma con una banda con una certa esperienza e anche armata. Forse si era cacciato in un grosso guaio, o forse era lì per risolverlo, forse dare una mano alla polizia gli avrebbe concesso di evitare l'inutile multa creata solo per un misero malinteso. Oppure sarebbe davvero diventato un prodotto per pavimenti, chissà. Non c'era una grande distanza con il tizio armato, sicuramente lui non avrebbe sbagliato un colpo tanto vicino, quindi cosa fare? Probabilmente in quanto a pistole Edward ne sapeva molto di più, forse era davvero il caso di dimostrarlo.. -
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Una rapina!
Le persone a terra, il terrorista psicopatico e dal grilletto facile, i tempi stretti e che lasciavano poco spazio.
Il sorriso di Edward si allargò in un ghigno.
Divertente...
Quel simpatico bandito, a cui aveva già dato il simpatico nome di A, sollevò la sua arma per sparare in aria, per dimostrare di non essere un novellino di primo pelo.
Edward non rispose alle sue parole.
Rapidamente, si mosse dalla posizione in cui si trovava, per rendersi un bersaglio difficile da colpire ad un eventuale attacco, ed evocò le sue armi, puntate entrambe verso il basso, sparando tre rapidi proiettili.
Fendendo l'aria ad alta velocità, questi rotearono nell'aria e schizzarono verso il bandito, rispettivamente diretti a disarmarlo e a ferirlo gravemenete ad entrambi i polsi, cosi da impedirgli di reagire in qualsiasi modo possibile, nel caso avesse altre armi, o di dare l'allarme ai suoi compari, nel caso avesse con sè radiotrasmittenti e amenità del genere.
Non che Edward si illudesse che non bastasse il rumore dell'esplosione dei proiettili a mettere il resto della banda in allarme, ma d'altronde si trovavano sempre in una stazione di polizia, cioè gente armata. Possibile che non si aspettassero nessun tipo di resistenza?
Forse quell'eventualità sarebbe bastata per mandarli fuori strada sull'origine dei rumori.
Ad ogni modo, senza agire non poteva esserci un risultato e cosi Edward aveva agito.
E poi, ritrovarsi in una situaizone del genere lo divertiva, lasciar passare la cosa sarebbe stato un crimine...e chi avrebbe sentito gli schiamazzi di Walter se si presentava a casa con una multa non pagata?
"Usare il cervello di qualcuno per pulire il pavimento? Davvero poco igienico" commentò. "Ah, a proposito..." aggiunse sorridendo tranquillo, mentre la seconda pistola gli compariva roteando in una nebbiolina oscura nell'altra mano. La prima, invece, era puntata e pronta."Apprezzo la gentilezza da parte tua di mostrarmi come funziona un'arma da fuoco sparando in aria, ma, davvero, non era necessario. Grazie comunque."CITAZIONEEdward Von Falsteng
Stato fisico: Ottimo
Stato psicologico: Divertito
Energia: 26/30
Tecniche: //
Note: Livello 1:
- All’attivazione del potere, Edward è in grado di evocare Pain & Smile, una coppia di Revolver gemelli color nero e argento entrambe dotate di baionette lunghe 35 centimetri. Ogni pistola ha un caricatore totale di 10 pallottole.
- Ogni pallottola rimane stabile dopo essere stata sparata al massimo 1 turno; superato il limite, si dissiperà la sua carica oscura e svanirà nell’aria.
- Le pallottole si muovono a una velocità pari a quella dell’utilizzatore e hanno una potenza d’impatto (e di penetrazione) pari a quella del suo Gigas
- Possono essere presenti in volo fino a un massimo di 6 pallottole contemporaneamente. Le pallottole che hanno colpito il loro bersaglio non vengono conteggiate.
- Ogni arma rigenera 1 pallottola a turno
Costo d'attivazione: 5
Pallottole Pain: 8
Pallottole: Smile: 10
Edited by Mr.Bianconiglio - 17/6/2012, 22:20. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)No, le missioni non funzionano come i combattimenti, non puoi inserirti nelle azioni del master, quello che il master dice succede, chiamala "indecisione" oppure "errore umano" o più semplicemente "PG mio, a che cazzo stai pensando?". E' un concetto diverso, non è come un combattimento. Riprova.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Editato
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Si un colpo da manuale, ma fin troppo prevedibile, se Edwar contava di sconfiggere così qualsiasi ostacolo sul suo cammino si sarebbe presto ritrovato di fronte ad un'amara realtà. Il tizio infatti, pur essendo privo di leggiadria e rapidità, non ebbe problemi a schivare i primi proiettili gettandosi ad un lato, dove c'erano altre persone a terra in ostaggio. Rialzandosi non ebbe problemi a portare su una donna visibilmente terrorizzata, tenendola per i capelli e usandola come scudo.
Lo sapevo, lo avevo detto io che saltava fuori qualcuno coi poteri, avevamo bisogno di qualche innesto taroccato e invece andiamo in giro con le pistole. Ascoltami bene tizio, tene devi andare e basta, altrimenti ammazzo tutti quelli che posso prima che mi mandi all'inferno, sono stato chiaro???
Sembrava determinato e per nulla spaventato, piuttosto era preoccupato che la loro operazione fallisse così miseramente, il suo gesto era visibilmente disperato. Edward non aveva molte possibilità, doveva trovare un modo per colpire senza ferire la donna oppure non preoccuparsi minimamente per quest'ultima.. -
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Edward si fermò.
A si stava dimostrando il perfetto stereotipo di bandito ed aveva preso in ostaggio una donna.
Lo sguardo di Edward verso di lui si era fatto severo, e passò, lentamente, dagli occhi terrorizzati della donna, che lo supplicavano di farsi da parte, a quelli egualmente disperati di A, anche se la sua non era paura di morire, bensì di fallire.
Edward gli puntò una pistola verso l'alto ed un'altra verso di lui.
"Per chi mi hai preso?" gli disse e, come A aveva fatto appena poco prima, sparò un colpo verso l'alto per dimostrare la serietà delle sue intenzioni. "Non mi risulta di tenere particolarmente quella donna nè nessun altro degli individui qui presenti". disse, ed il suo tono era seiro e privo di indecisioni. "Ma d'altronde" aggiunse poi. "Non sono una persona tanto sciocca da affrontare da solo una banda addestrata di ladri come voi...diciamo che potrei dire la mia giornata soddisfacente nel caso voi offriste al sottoscritto, diciamo, un piccolo incentivo...niente di che, per carità, mi basta un qualcosina pernon chiamare sprecata questa mattinata".
Edward parlava per prendere tempo.
Infatti, il proiettile che aveva sparato verso l'alto non si era conficcato nel soffitto, ma aveva silenziosamente modifcato la sua traiettoria ed, altrettante silenziosamente e rapidamente, aveva preso una traiettoria di basso profilo ad un livello superiore rispetto agli ostaggi, ababstanza basso da risultare difficile da vedere, ma anche ababstanza alto da non colpire nessuno per sbaglio nel caso avesse tentato di alzarsi all'improvviso.
Il suo obiettivo?
Arrivare di fianco ad A e beccarlo direttamente in testa, sulla tempia, per una morte rapida e indolore.
Quell'epilogo quasi dispiaceva ad Edward. Era sicuro che quel poveraccio, già disperato di morire com'era, sarebbe rimasto ad ascoltarlo con tutta la sua attenzione e non avrebbe fatto caso al proiettile se non nel momento in cui avrebbe richiesto il suo sanguinoso tributo da lui. La velocità del proiettile, che lasciava come traccia del suo passaggio solo un sibilo appena percettibile, unita alla poca distanza che lo separava dall'obiettivo, avrebbe fatto il resto. Edward avrebbe voluto prenderlo vivo per avere delle informazioni sul resto della banda, ma quelle che aveva ottenuto gli erano sufficienti...per il momento.
E poi, cominciava già ad affezionarsi a quel testardo di A.
Peccato.CITAZIONEEdward Von Falsteng
Stato fisico: Ottimo
Stato psicologico: Serio
Energia: 27/30
Tecniche: //
Note:
Pain: 9 proiettili
Smile: 9 proietttili
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Il bandito parve interessato alla proposta di Edward, forse sarebbe riuscito a levarselo dai piedi con una bustarella o qualcosa di simile. Accettabile dopotutto, lo avrebbe nettamente preferito al fallimento totale, o chissà, magari poteva unirsi a loro, un ottimo elemento come lui non avrebbe fatto male. Mentre questi pensieri lo distraevano, la pallottola lo uccideva senza troppi complimenti e lui si accasciò al suolo senza un lamento. La donna era salva e fortunatamente non c'erano stati spargimenti di sangue inutili. In ginocchio, intenta a riprendere fiato, la donna pareva cercare le forze per dirgli qualcosa.
Sono... sono andati in armeria... choug! Sono andati nell'armeria in fondo alle scale, nel piano sotterraneo dove ci sono gli armamenti pesanti e sperimentali. Se li prendono saranno guai...
Aveva agito bene Edward, se avesse sacrificato la donna sarebbe dovuto andare a zonzo per la centrale alla ricerca dell'armeria segreta, avrebbe dato loro il tempo di armarsi e avrebbero potuto vendicare facilmente il loro compagno morto, ma forse ora aveva guadagnato un pò di tempo. Seguendo la strada, Edward vide numerosi poliziotti morti oppure legati a dovere e storditi, non erano dei principianti ma quella centrale era particolarmente indifesa, forse perché le forze speciali erano impegnate in ben altre faccende. Arrivato di fronte all'armeria, inconfondibile data la porta malamente scassinata, Edward poté notare gli altri 3 membri del gruppo: due vestiti identici al primo bandito e l'ultimo con una calza da donna sulla testa piuttosto che un passamontagna, che lasciava vedere i suoi lineamenti e li deformava come se fossero schiacciati contro un vetro. Era un omone piuttosto massiccio e sembrava intento a montare sul suo braccio quella che pareva una corazza meccanica, armata di una strana scatola sopra alla spalla destra.
Hey, chi è quel tizio? Bastiano non doveva fare la guardia?
Magari è morto! Intervenne l'omone Il radar ad energia indica una grossa fonte provenire da lui, è sicuramente dotato di poteri: non perdete tempo, prendete le prime armi che vi capitano e facciamolo fuori!
Dato che restare fuori dalla porta significava restare in una strettoia dove i loro proiettili lo avrebbero fatto a pezzi, Edward sarebbe stato costretto ad entrare e lasciarsi chiudere la porta alle spalle a causa di un sistema di sicurezza. La stanza era di un bianco sterile, molto luminosa, larga 20 metri per ogni lato (quindi un quadrato) ed era tappezzata di diversi armadietti che si infilavano direttamente nel muro. Solo uno era aperto, quello da cui avevano preso il grosso braccio meccanico: gli armadietti non si aprivano ad ante, ma come cassettoni piuttosto lunghi e imponenti, ogniuno alto almeno 1 metro e composto di un materiale particolarmente rinforzato. Mentre l'omone pareva armato unicamente di quello, gli altri due avevano impugnato rispettivamente un FAMAS e un AK-47. Tra i 3 c'era una distanza di 4 metri ciascuno, e da Edward distavano circa 15 metri. Lui era bravo con le pistole, ma a quanto pareva loro erano armati meglio.. -
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Bam! Headshot!
Era cosi che dicevano nei videogiochi sparatutto, giusto?
Il bandito A crollò di lato con uno sguardo sbarrato e un piccolo schizzo di sangue.
"Scherzavo" disse Edward, recuperando il suo solito sorriso tranquillo, mentre il cadavere sbatteva sul pavimento. "Sono abbastanza sciocco per mettermi contro una banda armata".
A passo rapido, accorse a sorreggere la donna, apparentemente in condizioni fisiche non buone, ma appena l'ebbe raggiunta lei parlò, non solo rivelando che stava bene, ma anche dandogli delle ottime informazioni per il proseguimento di quella frizzante mattinata.
Edward la ringraziò con un cenno del capo ed un sorriso, per poi rivolgere la sua attenzione al cadavere di A.
Lentamente, gli tolse il passamontagna. Trovò a fissare un'espressione stupita ed uno sguardo spento, che lui stesso aveva spento. Si concesse un'istante per memorizzarne ogni tratto, ogni caratteristica, ogni cosa prima di rialzarsi in piedi, ringraziare nuovamente la gentile donna e correre via.
Mentre correva, sorrise pensando a quel suo piccolo vezzo.
Non poteva farci proprio niente.
Per quanto l'addestramento a cui la casata l'aveva sottoposto per gran parte della sua vita lo avesse temprato nell'anima oltre che nel corpo, per quanto l'odio gli fosse stato radicato nel cuore, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, fino a strappargli via ogni valore ritenuto "non necessario", per quanto egli stesso fosse privo di qualsiasi pietà in questi casi, non poteva fare a meno di ricordare tutti quelli che uccideva, se poteva.
Se quella abitudine nascesse da un baluginio di senso di colpa o un'ultima e patetica forma di rispetto non sapeva dirlo.
Sapeva solo di doverlo fare.
E avrebbe continuato a farlo.
Sorridendo, giunse all'armeria, dove il resto della banda stava apparentemente radunando i frutti della rapina.
Erano in 3, due tizi apparentemente clonati da A, che ribattezzò prontamente B e C, e un tizio nerboruto dal simpatico cappello che ottenne dalla fornitissima fantasia di Edward il tenero appellativo di Lardone. Lo avvistarono subito, ma d'altronde era impossibile che fosse altrimenti data la presenza di quell'unica porta. Anche se la loro risoluzione nell'affrontarlo era palese, si chiedevano chi fosse quel nuovo arrivato.
Edward sorrise.
Li avrebbe accontentati.
"Fate spazio" disse con la voce grondante sarcasmo per attirare la loro attenzione, mentre varcava l'ingresso ormai manomesso a testa alta e con Pain e smile puntate verso il soffitto stile James bond. "Entra...Superhero of Justice" Il suo sorriso si allargò, il suo sguardo brillò di ironico divertimento. "Nah...scherzo".
Non fece quasi caso alla porta che gli si chiuse dietro,
Comunque non aveva intenzione di scappare.
Quello scenario era di suo gradimento per combattere.
Il suo sguardo tranquillo, ma serio, passava in rassegna i suoi tre avversari e le armi che brandivano. In particolar modo, la sua attenzione venne attirata dalla strana arma di Lardone.
Ad occhio e croce era un picoclo lanciamissili o qualcosa del genere.
Infine, l'occhio gli cadde sul grosso cassettone aperto da cui dovevano aver preso quegli affari tecnologici.
Sorrise.
"Vi va una sfida?" propose con tono leggero. "Il vecchio contro il nuovo...voi siete il nuovo...io sono il vecchio...pronti, via!".
Senza preavviso, scattò rapidamente verso destra puntando le armi. Il suo obiettivo era di sfruttare la sua velocità innata per rendersi un obiettivo difficile da colpire mentre portava a termine la sua offensiva.
6 Pallottole, infatti, schizzarono fuori con altrettanti scoppi dalle canne di Pain e Smile e, fendendo l'aria ad alta velocità si diressero verso i loro obiettivi.
Spinte dalla volontà di Edward, due proiettili schizzarono verso il cassettone già aperto e, con una rapida parabola, andarono a colpire la sua parte interna. Il loro obiettivo era di estrarlo totalmente dal muro e, facendogli prendere velocità, di usarlo come proiettile per schiacciare uno dei banditi, ovvero quello armato di Ak-47, ovvero C.
Era un tentativo azzardato e forse avrebbe fallito a causa del peso del cassettone o a causa di qualche blocco che gli impediva di uscire totalmente dal suo vano, ma Edward era ababstanza ottimista. Le pallottole conservavano la sua forza e forse, con l'aiuto delle rotelle inferiori del cassetto, sarebbero riusciti a spostarlo.
Se avessero fallito, beh, poco male.
Nel frattempo, i restanti proiettili piovvero sui banditi per ferirli e rendere difficile per loro mirare. Due di essi si avvitarono e compirono una curva per colpire il braccio corzzato di Lardone da dietro, in modo da costringerlo a sollevarlo mentre tentava di usare la sua arma cosi da scaricare qualsiasi cosa potesse sparare in direzione totalmente contraria a quella che intendeva, e magari, generare anche qualche simpatico effetto collaterale su lui e i suoi compari.
Le restanti due andarono rispettivamente a B e C, avvitandosi nell'aria rapide come gabbiani, per colpire le loro armi dai lati e disarmarli o, almeno sbilanciarli.
Edward nel frattempo era in movimento e sorrideva, divertito dalla situazione.
Le Nightstorm erano il perfetto contrario delle armi convenzionali. Mentre queste erano una forza esterna che si aggiungeva e migliorava quella dell'uomo, le Nightstorm nascevano dall'interno dello spirito dell'essere umano dando forma fisica alla sua capacità di provare emozioni, portando alla luce l'energia che era insita in esso.
Potersi scontrare con i più avanzato prodigi di quella categoria cosi opposta a quella che brandiva in quel momento, divertiva immensamente Edward.
Era davvero la sfida tra il vecchio e il nuovo, anche perchè le Nighstorm vantavano una tradizione secolare.
Di sicuro lo scontro tra due tipi di armi cosi diverse non si sarebbe esaurtio con quel semplice match, ma per quella volta...chissà chi avrebbe vinto.
Edward aveva molti motivi per esserne interessato, anche se non era quella l'occasione giusta per riverlarli.
Per quella volta sarebbe stato solo un suo piccolo gioco.CITAZIONEEdward Von Falsteng
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Note:
Pain: 7 proiettili
Smile: 7 proietttili
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Edward non ebbe nemmeno il tempo di iniziare a scattare che una parete di pallottole comparve davanti a lui generata dai due mitra impugnati dai scagnozzi del "ladrone". Mira zero, ma praticamente occuparono tutta la stanza, e il boss puntò il grosso braccio verso di lui. Una possente onda d'urto avrebbe non solo velocizzato e reindirizzato i proiettili contro il ragazzo, ma lo avrebbe anche respinto nel punto di partenza. buttandolo violentemente (molto violentemente) a terra. Inutile dire che ebbe a stento il tempo di sparare, ma la strana scatola sopra la spalla del loro capo fece partire dei piccoli raggi laser azzurri, uno per ogni pallottola, neutralizzandoli prima ancora che potessero colpire. Dunque abbiamo: una formazione d'attacco praticamente impossibile da schivare, Edward aveva bisogno di copertura, e poi doveva trovare un modo per superare la difesa rappresentata dai raggi laser anti-attacco. Ma prima doveva riprendersi un attimo dato che aveva la bellezza di 24 pallottole conficcate su tutti gli arti e in punti non vitali del corpo. Era stato ESTREMAMENTE fortunato, una persona normale sarebbe stata colpita in maniera significativa da almeno un colpo, invece lui non era né particolarmente in pericolo né molto ostacolato nei movimenti. Ma probabilmente non sarebbe stato così fortunato una seconda volta. Pensa in fretta Edward, la seconda scarica è in arrivo. SPOILER (clicca per visualizzare)Cos'era quello? In combattimento avresti mai fatto una cosa del genere? Non devi avere fretta. Prima si esamina il nemico, poi si elabora la strategia.. -
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Ok, armi convenzionali moderne 1, Nighstorm 0.
O forse sarebbe stato più corretto dire edward 0, dato che aveva bellamente sottovalutato quello che quelle armi erano capaci di fare, specialmente quella brandita da Lardone.
Ed adesso ne pagava le conseguenze.
Una raffica di pallottole sarebbe riuscito a schivarla, ma quell'onda d'urto lo colse totalmente alla sprovvista. Cadde rovinosamente a terra con il corpo che gli sembrava trafitto da migliaia di lame. L'impatto con il suolo gli strappò il fiato dal petto e lo lasciò incosicente per un istante, ma l'urgenza della situaizone gli impedì di svenire.
Steso a terra, con più piombo in corpo di una miniera, Edward sputò a terra un grumo di sangue, per poi sollevare lo sguardo ed un sorriso insanguinato verso i suoi avversari, che si preparavano ad una seconda scarica.
"Bel colpo..." commentò, mentre vagva con lo sguardo alla ricerca di ciò che cercava.
La sua mano scattò e si serrò attorno al manico uno dei cassettoni più vicini. Rapidamente, lo estrasse e se lo pose davanti come scudo, sostenendolo con il proprio peso.
"Diamine...davvero niente male..." ripetè ancora. Trattenne astento un gemito, mentre una fitta gli fece fremere il fianco. Rimase un istante a respirare affannosamente, mentre un filo di sangue gli calava dalla bocca, mentre un sorriso gli si distendeva in viso al ritmo del dolore pulsante, mentre l'eccitazione e il senso del pericolo sopprimevano e sopravanzavano il dolore. Si sentiva come se migliaia di lame infuocate gli stessero trafiggendo il corpo, ma quello non era nulla rispetto al piacere di sentire quella scarica di adrenalina scorrergli nel corpo come fuoco liquido.
Lui viveva per situazioni come quella. L'urgenza del momento, il pericolo di morire da un momento all'altro erano gli ingredienti del suo essere. Ognuno di quegli istanti erano la sua carne e sangue e solo essi riuscivano a farlo sentire vivo.
Senza smettere di sorridere, utilizzando il primo cassetto come copertura, rimase in attesa.
Avrebbe aspettato il momento in cui avrebbero dovuto ricaricare per agire. In quel momento, avrebbe sparato tre colpi verso l'alto, ognuno di essi diretto alle lampade poste sopra i tre banditi con l'obiettivo di farle a pezzi e fare piovere sui due una pioggia di schegge di vetro taglienti. Sperava che cosi facendo le sue pallottole avrebbero potuto eludere la difesa di Lardone, essendo sparate in modo da non tentare di ferire direttamente lui o alcuno dei suoi compari.
Ormai aveva appurato, sulla propria pelle, che quel braccio corazzato era il suo avversario più pericoloso. Eliminato quello, tutto sarebbe stato più facile. Inoltre, contava sul fatto che, i banditi, vedendo la loro tattica cosi efficace, avrebbero abbassato la guardia e si sarebbero esposti.
Edward ridacchiò. Avrebbe quasi voluto abbracciarli e ringraziarli uno per uno. Grazie a loro, finalmente poteva tornare godersi quelle sensazioni tumultuose che gli erano state negate per troppo troppo tempo.CITAZIONEEdward Von Falsteng
Stato fisico: Gravemente ferito
Stato psicologico: Divertito/Concentrato
Energia: 29/30
Tecniche: //
Note:
Pain: 6 proiettili
Smile: 5 proietttili
Edited by Mr.Bianconiglio - 19/6/2012, 16:04. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)No aspetta come starebbe messo questo cassettone verso Ladrone? Capisco quello messo di lato e usato come scudo, ma il secondo? E poi vuoi ficcarti in testa che queste pallottole non sono mani aggiuntive? Non puoi usarle per spostare le cose! Non con questa precisione, non materiali di grossa mole e non cose incastrate come dei cassettoni di sicurezza!.
