Buio e silenzioso

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    Avventurarsi in luoghi bui e solitari non era mai una saggia idea, con tutta la criminalità e le personalità ambigue che vagano per le strade della bella città eterna è sempre bene frequentare posti tranquilli e senza preoccupazioni. Purtroppo per lui, Alexander non era un tipo da luoghi sicuri, anche perché di solito il pericolo era proprio lui a portarselo dietro. In uno dei suoi giorni più solitari e pensierosi, Alexander si sarebbe avventurato in un viaggio decisamente poco usuale, nella parte più oscura e tenebrosa delle metropolitane. Nonostante la sua età e i continui attacchi, quelle strutture rimanevano affascinanti e perfettamente solide, ideali per ospitare un silente viaggiatore in cerca di solitudine. La parte più profonda era illuminata solo da delle piccole lucine attaccate la muro, in grado a stento di illuminare loro stesse, ma per Alex che era una creatura notturna il buio non era un problema. Molti occhi rossi e vogliosi di sangue lo osservavano ma nessuno osava avvicinarsi a lui. Normalmente li avrebbe spronati divertito, umiliandoli oppure respingendo la loro furia, ma quel giorno no, durante quel buio viaggio di solitudine lui era assente e pensieroso. Il suo sguardo normalmente impassibile era turbato da una leggera nota di malinconia, un'emozione del tutto inusuale per lui.
    Ho passato la mia intera vita al divertimento e all'arricchimento della mia essenza. Eppure il vuoto in me non è mai stato colmato... ehehe... che idiozia, sperare di trovare le risposte qui sotto.
    Mentre camminava negli strati più bassi e silenziosi, sentiva il camminare rapido e continuo di tutti coloro che stavano sopra di lui. Quasi nessuno si avventurava mai in quei luoghi, solo i più coraggiosi o quelli che non temevano nulla, Alex sapeva che in quei posti tanto lugubri quanto affascinanti non lo avrebbe trovato nessuno, e questo a dire il vero lo turbava. Nonostante fossero posti poco abituali, erano perfettamente mantenuti, e se fossero stati illuminati a dovere e non divorati dal buio, certamente chiunque avrebbe potuto persino viverci laggiù. Così continuava a vagare colmo di pensieri, in attesa di chissà quale sconvolgente evento...
     
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    I demoni hanno fede, ma tremano.

    Silenzio, ecco cosa cercava, Mato vagava nelle zone più isolate della bella Roma. Ed adesso, si trovava in uno dei posti che più odiava : La metropolitana. Sempre piena di gente, pronta a guardarla male con occhi accusatori. Tuttavia quel mezzo di trasporto così banale la interessava particolarmente. Ed di sera viaggiava davvero poca gente. Per fortuna pensò Mato. Mentre si dirigeva lungo il corridoio buio , il sordo rumore dei suoi tacchi echeggiava. La regnava il silenzio, ma non tutto dura.. A metà percorso incontrò un ragazzo , stava di schiena quindi , avrebbe fatto in tempo a girare ed andarsene prima d'essere vista, tuttavia quell'uomo aveva qualcosa di strano. Gli occhi di Rock si accesero di un rosso ancora più scarlatto. Iniziò ad avanzare d'un passo verso di lui. Ormai non poteva tornare indietro, anche solo per il rumore delle scarpe , che avevano infranto il silenzio.





    Edited by Win - 19/5/2012, 11:21
     
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    Aveva avvertito la presenza di qualcuno ma, scambiandola per tutti quelli un piano sopra di lui, non ci aveva dato molto peso. Tuttavia quando sentì echeggiare un rumore di tacchi alle sue spalle non poté fare a meno che fermarsi un attimo per cercare di capire con chi avesse a che fare. Non era un sicario, l'avrebbe già attaccato, era vicina, una presenza femminile a giudicare dalle scarpe, una presenza che aveva poco di normale. Poi si voltò, lentamente, il buio non lo aiutava ma non aveva difficoltà a distinguere sagome e lineamenti, ma non ce ne fu bisogno: dissero tutto i loro occhi. Entrambi rossi come il sangue, bastò uno sguardo per capire che i loro occhi erano uguali, luminescenti nelle tenebre come se vi appartenessero. Stupito? Lo era, era da tempo che non provava quella sensazione, tantissimo tempo, la sensazione di incontrare un demone VERO dopo tanto tempo, non quelli che si spacciano come tali. Ma era davvero un demone? O ne aveva solo lo sguardo? Doveva saperlo.
    Tu... chi sei?
    La vedeva chiaramente. Non era a disagio nelle tenebre, proprio come lui, era a casa.
     
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    Solo le buone domande meritano buone risposte.

    Anche gli occhi del ragazzo splendevano di rosso scarlatto, gli venne fatta la stessa domanda che le veniva fatta ogni volta : "chi sei".
    Risposta semplice, ma non sempre se si ha una personalità confusa.
    Non lo vedi? Sono un mostro.
    Disse brevemente la ragazza, forse nell'oscurità il giovane non poteva vedere le sua lunghe corna, altrimenti si sarebbe già spaventato. Quel ragazzo aveva qualcosa di strano , forse il suo forte buon odore che si poteva percepire anche a distanza.





     
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    Un mostro disse, eppure Alexander non era spaventato, la giusta definizione era sorpreso, confuso forse. No, non aveva davanti a sé un mostro, l'avrebbe dovuta riconoscere. Il suo profilo nel buio non era perfettamente distinto nemmeno per i suoi occhi demoniaci eppure sentiva di riuscire ad immaginarla perfettamente.
    Non ne vedo alcuno.
    Disse, facendosi avanti con voce più calma, ma la sua espressione non era mutata: immerso nell'oscurità brancolava lentamente verso di lei con passi molto misurati. Non aveva timore, forse la sua paura era che fosse proprio lei a scappare.
    Un mio simile l'avrei fiutato.
    Volle presentarsi così, non un nome né una famiglia, semplicemente un suo simile, anche lui era un mostro e in quella situazione si sentiva molto più vicino ad ella che a qualsiasi altra creatura mai vista in vita sua.
     
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    Mato era leggermente confusa, voleva vedere il giovane in faccia.
    I passi di lui si avvicinavano, ed il cuore di lei ebbe un balzo imprevisto. Che forse la presenza di quel ragazzo le stesse mettendo ansia? Chissà magari in fondo il ragazzo la temeva, ma a giudicare dai suoi passi in avanti, anche se moderati, non si direbbe.
    Di conseguenza lei avanzò a passi più grandi e sicuri verso di lui, gli occhi fiammeggianti si avvicinavano di più ai suoi, e man mano si notava che il ragazzo era molto alto rispetto alla piccola Mato... Il rumore dei suoi tacchi era come un ticchettio d'orologio: ti segna il tempo che passa, ed infatti segnavano i passi che faceva per arrivare a lui.
    Vorrei vedere il tuo viso.
    Disse con voce bassa, fermandosi a qualche passo dal ragazzo.
     
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    Nel senitre anche lei avanzare, Alexander rallentà il passo già pacato di suo, come se non si muovesse quasi. L'unica cosa che riusciva a vedere era la sua sagoma e gli occhi intensi come i suoi, sembrava quasi di vedere il suo riflesso, forse era per quello che era rimasto tanto affascinato. Quando la ragazza parlò, non ebbe la minima esitazione su come e quando rispondere.
    Tu puoi chiedermi qualsiasi cosa ora.
    Allungò una mano e sfiorò una delle sue delicatamente, quasi ad invitarla a fare lo stesso, e senza esitazione portò le dita all'altezza del suo viso. Non poteva distinguere i lineamenti ma quella era la cosa più simile a "vedere" che avevano a disposizione. Che lei avesse fatto lo stesso o meno, lui avrebbe continuato a risalire con le dita fin oallo zigomo e al capo, simile ad una delicata carezza come se stesse toccando qualcosa di fragile. Quando finalmente la mano giunse in prossimità della sommità del capo, Alexander sgranò gli occhi e il resto fu un'istante: una navetta della metro passò di scatto lì vicino e i fari che portava ai lati rimbalzarono sulle pallide pareti dei corridoi bui illuminando a scatti entrambe le figure per poco tempo. La ragazza avrebbe potuto vedere Alexander con gli occhi spalancati e lo sguardo semplicemente perso, mentre la capigliatura veniva distorta dal rapido passaggio del mezzo.
    Tu...
    Era tempo, molto tempo che non vedeva una cosa del genere. Un demone che mostrava il suo simbolo più naturale e puro, senza alcun timore né rimorso, nè paura di come appare, semplicemente oscuro come deve essere. Incantato, semplicemente incantato, non riuscì a dire altro.
     
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6 replies since 7/5/2012, 08:38   89 views
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