Mamma golosa. (1° Episodio)

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    Mamma golosa. (1° Episodio)

    Piero uscì insieme ad un amico dall’aula della classe V-C dell’istituto tecnico commerciale che frequentava
    “mi raccomando Piero, non ti fare troppe seghe oggi”
    “stai tranquillo… mi trattengo” rispose Piero ridendo e si avviò verso casa.
    Piero era un bel ragazzo che aveva appena compiuto i 18 anni: alto, robusto, faccia regolare, capelli biondi e lisci ed era sempre arrapato; ora tornava a casa con una rivista pornografica, di quelle che si scambiavano spesso con gli amici.
    Arrivò a casa, scese dal motorino e si precipitò dentro la villetta alla periferia della città.
    “Fai presto Piero, tra poco torna papà e mangiamo”
    la voce della madre lo fermò mentre saliva al piano superiore in camera sua; si voltò
    “certo mamma, tranquilla” rispose.
    La mamma era una bella donna di nemmeno 40 anni; non alta, ma bella formosa, con un corpo ancora giovane e dei lunghi capelli castani; Piero non potè fare a meno di notare i suoi bei seni turgidi, opulenti che premevano sulla camicetta fucsia “saranno la quarta” pensò e subito ricacciò indietro il pensiero, attribuendolo all’arrapamaneto che aveva sentito tutta la mattina.
    Entrò di corsa in camera, si mise una tuta e una maglietta a manica corta e tirò fuori il giornaletto porno “uh… bella fica” pensò guardando la ragazza in copertina che si succhiava un dito e poi cominciò a sfogliarlo, ma subito sentì la mamma che lo chiamava
    “Piero, scendi che mangiamo”
    “eccomi mamma” rispose e scese ripromettendosi di spararsi una bella sega nel pomeriggio.
    Quando entrò nella cucina trovò già i genitori a tavola
    “avanti pigrone” gli disse sorridendo il papà, Osvaldo; era un bell’uomo di 42 anni, molto alto e muscoloso, con i capelli corti e un paio di baffi biondi che lo facevano sembrare autorevole.
    Aveva solo un po’ di pancetta forse anche a causa del lavoro di libero professionista che lo portava a condurre una vita abbastanza sedentaria.
    “Allora, tutto bene a scuola? Le ragazze?” chiese il padre sorridendo “mi sa che nostro figlio fa strage di cuori Wilma” aggiunse rivolgendosi alla moglie
    “si, è proprio un gran bel ragazzo… come suo padre” disse la madre
    “ma state zitti… ” troncò Piero allegramente.
    Finirono di mangiare dopo mezz’ora e la mamma sparecchiò e si mise a lavare i piatti mentre Piero indugiava a tavola
    “perché non mi dai una mano?” chiese lei
    “certo” rispose Piero apprestandosi ad asciugare i piatti che la mamma le porgeva. Mentre strofinava, accanto alla mamma, sentì un seno di lei premere inavvertitamente al suo braccio e questo gli dette una strana sensazione… era una tetta bella piena… soda; continuò ad asciugare guardando la mamma e notò anche il suo sedere sotto il grembiule, un poco grosso, ma decisamente ben tenuto e pensò che piacesse ancora molto al babbo.
    Mentre era lì che la fissava lei si girò e lo redarguì
    “ehi, forza, datti da fare”
    “si… scusa, pensavo” e finì di asciugare i piatti.
    Alle 4 di pomeriggio, dopo aver studiato un poco, decise di dare un’occhiata al giornaletto; si sentiva, come al solito molto eccitato e chiuse la porta a chiave per evitare sorprese dalla madre che, casalinga, passava i pomeriggi spesso in casa.
    Si mise sul letto e cominciò a sfogliare la copia di MEN, subito attratto dalle immagini di grosse scopate, pompini e inculate.
    In particolare a lui piacevano le sborrate in faccia e in bocca e impazziva quando due o più uomini schizzavano il loro seme denso addosso a troiette che sorridevano.
    L’immagine di una biondina che stava a bocca aperta e si faceva colare fuori un lungo rivolo di sperma gli fece rizzare prontamente il cazzo “accidenti… che troia, ti inculerei volentieri” pensò mentre si calava i pantaloni della tuta.
    Continuando a sfogliare cominciò a carezzarsi lentamente l’uccello ormai alla massima lunghezza.
    Lo guardò; era davvero un bell’affare, una verga lunga almeno 20 cm, con due belle palle regolari e molto pelose che pendavano gonfie sotto di esso.
    Con la mano si scappellò e ammirò il glande largo, rosso, liscio e poi si inumidì la mano e ce la passò sopra “mhhh… siiiii” mugolò lentamente e continuò a segarselo con gusto, di tanto in tanto lisciandosi i testicoli “cazzo… che voglia di sborrare… siiii, sono un porco” pensò mentre si masturbava lentamente di fronte ad una moretta che si faceva infilare da due cazzoni contemporaneamente nella passera e nel culo mentre un terzo le ravanava in bocca.
    Poi la sua attenzione fu attratta da una donna, con la pelle molto chiara e due belle tettone burrose che si faceva chiavare a pecorina.
    La donna, non giovanissima, gli portò alla mente sua madre e la immaginò lì, a farsi inculare da uno sconosciuto che gli dava dei forti colpi e le faceva ballonzolare le poppe; il pensiero lo eccitò e lo fece quasi sborrare “accidenti, che sto pensando” disse tra se e continuò a sfogliare.
    D’un tratto sentì la doccia che scrosciava nel bagno accanto… si fermò e sentì sua madre fischiettare allegra… un pensiero gli attravrsò la mente “perché no” pensò “solo un’occhiatina, niente di male” e si alzò dal letto con il suo uccellone che svettava durissimo “sono curioso di vederla nuda, nient’altro” rimuginò mentre si infilava la tuta e lentamente usciva dalla stanza e si appressava alla porta del bagno.
    Si chinò e mise l’occhio alla serratura, guardando dentro proprio mentre sua madre si toglieva delle mutandine di pizzo “accidenti, si tratta bene” visto che aveva sempre pensato che sua madre indossasse mutande più normali.
    Ma la sua attenzione fu subito concentrata sullo stupendo culo della mamma: due chiappe belle sode, polpose, non piccole ma tenute benissimo, gustose e ritte che terminavano in due belle cosce con pochissima cellulite “accidenti… che culo” e il cazzo gli sobbalzò duro come non era mai stato.
    Alzò gli occhi mentre sua madre si girava e le vide le fantastiche tette… com’erano grosse, belle rotonde, due montagne di carne bella soda che terminavano in due grandissime aureole al culmine delle quali svettavano due superbi capezzoli che, notò, sembravano eretti.
    La donna entrò nella doccia e cominciò a insaponare il suo bel corpo opulento, lentamente.
    Piero spostò una mano e la infilò sotto le mutande… trovò il cazzo duro come il marmo e cominciò a masturbarlo mentre guardava sua madre lavarsi tutta.
    Poi accadde una cosa inaspettata; vide Wilma che cominciava a carezzarsi i seni e poi… si, si strizzava i capezzoli.
    Piero si irrigidì e sentì la madre che mugolava piano “mmmhhh… dioooo… mmmmhhhh” udì distintamente e subito dopo, l’altra mano della donna scendeva tra le cosce e cominciava a strusciare la micetta.
    Cazzo, sua madre si stava masturbando e lui si eccitò come un maiale e dovette abbassarsi i pantaloni per maneggiarsi meglio l’uccello.
    La donna uscì dalla doccia, si asciugò e aprì un cassetto; con somma sorpresa Piero vide che estraeva un vibratore… no,
    sua mamma, sua mamma sembrava una troia vogliosa ed ora mentre si carezzava sempre più forte la passera e la sditalinava con foga, leccava il grosso vibratore color rosa; la sua mano si agitava freneticamente sul cazzo durissimo “no… non è possibile” pensò approssimandosi all’orgasmo mentre i mugolii della mamma diventavano sempre più intensi.
    “mmhh… siii… mi piace… oohhhhh… voglio godere… ahhhh… ahhhhhh… vengoooooo!”
    urlò la donna e nello stesso momento una incredibile sborrata zampillò dal cazzo di Piero andando a stamparsi sulla porta chiusa
    “ohhh… cazzo… godoooo” mugolò piano e lasciò andare un lungo orgasmo finchè rimase con le palle svuotate, distrutto da un piacere intensissimo.
    Mentre puliva la porta sentì sua madre parlare “domattina mi concederò le tue grazie” disse guardando il vibratore e sorridendo. Piero corse in camera e rimase tutto il pomeriggio in uno stato di stupore.
    La mattina dopo aveva programmato tutto; sarebbe uscito prima da scuola e sarebbe tornato di nascosto a casa; il pensiero di sua madre intenta a masturbarsi, l’idea di lei con il vibratore piantato nella fica lo eccitava da pazzi, voleva assolutamente vederla, era come in preda ad una febbre erotica inarrestabile.
    Mentre si avvicinava a casa la sua emozione cresceva, le sensazioni lo sconvolgevano e sentiva l’uccello premergli contro i pantaloni.
    Arrivò e entrò dalla finestra che aveva lasciata aperta, andando in camera sua… sua madre era di sotto che faceva i lavori di casa. Aspettò circa un’ora, poi verso le 10, 30 sentì la donna che saliva ed entrava nel bagno
    “ho proprio voglia… siiii… sono una troia… e una troia ha bisogno di cazzi grossi e duri”
    disse a voce alta credendo di essere sola.
    Il cazzo di Piero sobbalzò. Wilma uscì dal bagno ed entrò in camera sua, Piero la seguì con attenzione
    “mhhh… mmhhhh… dio che voglia, sono tutta bagnata” sentiva la mamma nella camera scura e la udì stendersi sul letto.
    Si affacciò pian piano e vide la mamma, col seno nudo e con la gonna alzata, stesa di schiena sul letto che si pastrugnava le tette mugolando mentre con l’altra mano si carezzava l’interno delle cosce; accanto a lei c’era il vibratore rosa e un altro vibratore, più corto ma più tozzo, nero.
    “Ohhhh… ohhh… che voglia di cazzo, dai, sfondami… leccami”
    urlava e a Piero sembrava solo una di quelle troie che vedeva nei film porno… era in preda a una febbere di sesso.
    Quando la vide prendere il vibratore rosa, Piero si slacciò i pantaloni e fece svettare libero il suo pisello duro
    “come vorrei che fosse un cazzo vero!”
    mugolò la donna e la mano di Piero si lambì le palle
    “ecco… siiii… subito dentro… voglio essere sfondata… ahhhhhhh!”
    e Piero vide che la mamma introduceva senza difficoltà metà del dildo nella sua fica che doveva essere bagnatissima.
    La sua mano cominciò a scorrere il cazzo, era eccitato in modo incredibile, non gli importava che fosse sua madre, per lui era solo una splendida donna vogliosa che si infilava in fica un cazzo finto lungo e duro.
    “Ahhhh… cosììììì… tutto”
    urlò la donna e il vibratore sparì fino in fondo nella sua vagina e subito cominciò ad andare avanti e indietro.
    Mentre si scopava col cazzo finto, la donna mugolava e si strizzava i capezzoli con un dito che si inumidiva, quasi urlando “siii… sono una troiaaaaa”.
    Ora Piero si masturbava selvaggiamente, le sue palle ballonzolavano nell’aria, ma non voleva ancora venire.
    Per circa 5 minuti la mano della mamma spinse nella fica il cazzo finto, poi la donna inarcò i fianchi, urlò e con un ultimo colpo venne sbrodolando “ahhhhhrrgg… siiiiiiii” e si lasciò cadere esausta sul letto.
    Piero sperava che lo spettacolo non fosse ancora finito e infatti, dopo cinque minuti, sentì la madre che parlava ancora
    “si… dai… ora lo voglio nel culo… tutto, sfondami il culo”.
    Piero non credeva ai suoi occhi quando vide la mamma che si metteva a pecorina e prendeva il vibratore nero cominciando a lubrificarlo con gli abbondanti succhi che colavano dalla vagina
    “ecco… umettiamolo un po’, mmhh… che voglia di prendermelo in culo… siiiii”
    sentì dire mentre vedeva quelle tette pendere gonfie e il meraviglioso sedere sul quale la mamma strusciava il dildo.
    Poi lo appoggiò proprio all’ano, indugiò un attimo e spinse “ahhhh… ” sentì la mamma che diceva e vide che spingeva più dentro il coso nel buco del culo
    “uhhh… com’è grosso… ahhhh”
    lo infilò per metà, poi lo tirò fuori e lo infilò ancora dentro.
    Prese a muoverlo lentamente mentre lui guardava lei che se lo spingeva nel culo, mugolando infoiata.
    “Cazzo… se lo prende nel culo… ed è aperta… ” pensò “devo sborrare… ho il cazzo che mi scoppia” e cominciò ad accelerare il ritmo con gli occhi fissi sulla mamma che, a pecorina si infornava il sedere mentre strusciava la fica con l’altra mano.
    Ma poi accadde l’imprevisto; dalla troppa foga si appoggiò alla porta e questa cedette facendolo barcollare in avanti; la mamma si tolse subito il vibratore dal culo con un balzo, si girò… e lo vide; stava lì, con il suo cazzone durissimo svettante di fronte a lei completamente nuda… suo figlio, suo figlio era stato a guardarla… e si era masturbato… ci fu un momento di silenzio agghiacciante
    “oh… dio Piero… scusa… ma… che fai… oh dio”
    borbottò mentre cercava di ricoprirsi
    “scusa… mamma, scusa… io… non”
    cercò una scusa, disperatamente
    “esci, ti prego… esci” urlò la donna.
    Lui, spaventato corse via, avvampando di vergogna e si chiuse in camera sua.
    Wilma era distrutta; si rivestì, nascose i vibratori e cercò di pensare a che fare… ad una scusa da trovare; doveva parlare con suo figlio, spiegargli, dio che situazione!
    Scese in cucina, cercò di fare qualcosa, poi decise di andare da suo figlio… in fondo che aveva fatto di male, non aveva mica tradito il marito!
    “Apri Piero, per favore”
    disse bussando piano alla porta e subito suo figlio andò ad aprire, con gli occhi bassi e un incredibile rossore sul volto
    “mamma… no… non è… non è successo niente”
    “senti, dobbiamo parlare… fammi entrare”
    Piero la fece entrare e si sedette sul letto.
    “Piero, vedi..io… beh… io e tuo padre non abbiamo rapporti così spesso… e… insomma, non lo farò più, te lo prometto”
    Piero non sapeva che dire
    “non ti preoccupare… anch’io non… non”
    non potè proseguire e ci fu un momento di imbarazzo, poi sua madre si sedette accanto a lui, sul letto
    “non è bello quello che hai fatto anche tu… stavi guardando tua madre… insomma”
    “lo so mamma, lo so” disse Piero guardandola.
    Ormai la tensione era un poco calata e, con sorpresa, si accorse che la camicetta della madre era sbottonata e gli sfuggì uno
    sguardo
    “senti… dobbiamo stare zitti… e non dirlo a nessuno” disse Wilma
    “certo, certo, mica sono scemo” la rassicurò Piero e i loro sguardi si incontrarono.
    Sentirono entrambi una particolare intimità… che diamine Piero l’aveva vista infilarsi un grosso vibratore nel culo pochi minuti prima!
    Ci fu un minuto di silenzio, anche Wilma, in fondo, si sentiva ora in uno stato particolare… aveva lasciato le cose a metà… guardò il petto largo del figlio e abbassò lo sguardo verso… si… verso il suo coso che faceva un bozzo sui pantaloni… impaurita di se stessa si alzò e uscì, tornando in cucina.
    Ma Piero aveva sentito qualcosa… cazzo… era arrapato, davvero arrapato.
    Stette mezz’ora come un lupo in gabbia, poi scese in cucina:
    “mamma” disse; e sua madre si voltò e vide il figlio in piedi e dai pantaloni si notava una notevole erezione.
    Wilma stette ferma e Piero… si, voleva che sua madre notasse, vedesse che aveva il cazzo duro… nessuno dei due disse nulla, poi Piero, come in trance, si avvicinò a lei e si fermò a un centimetro
    “Piero… che… che fai?”
    “mamma… io… sai… mi sono eccitato a guardarti”
    non credeva a quello che diceva
    “non devi… non devi”
    replicò lei, ma sentiva che tra le cosce la sua fica si bagnava… dio che bel ragazzo suo figlio, e doveva avere un cazzo lunghissimo.
    “Mamma… senti… vorrei rivederla, me la faresti vedere?”
    “cosa… cosa?”
    “la tua fica, mamma!”
    Piero l’aveva detto e vide la mamma arrossire violentemente ma non vide il lago che si era formato tra le sue cosce.
    Lei stette zitta, poi, senza sapere ciò che faceva, raggiunse la camicia, la sbottonò e se la tolse: davanti agli occhi di Piero svettarono le fantastiche mammelle burrose di sua madre… erano lì, vicinissime, gonfie… quasi venne dall’eccitazione.
    Poi sua madre si chinò e, senza dire nulla fece scivolare giù la gonna rimanendo in mutande.
    Pierò si chino, afferrò le mutandine e le abbassò fino alle caviglie e lei le sfilò, rimanendo completamente nuda, il suo corpo bollente di fronte agli occhi del figlio.
    Piero allungò le mani e sfiorò le turgide mammelle della mamma “mhhh… ” mugolò lentamente Wilma chiudendo gli occhi.
    Piero aveva ormai preso coraggio, ghignò soddisfatto ed eccitatissimo ed afferrò con la mano il seno destro della mamma, cominciando lentamente a strizzarlo
    “dio… ohhh… dioooo”
    sussurrò la madre passandosi la lingua sulle labbra
    “che facciamo Piero, che facciamo?”
    disse disperata ma per tutta risposta il figlio allungò l’altra mano e prese a pastrugnarle le poppe con maggior decisione
    “posso baciarti le tette mamma?”
    chiese ma non ottenne risposta, allora allungò la testa e cominciò a baciare quelle due montagne di carne soda
    “le tue tette sono così belle mamma, così grosse… mmmhhhh”
    e tirando fuori la lingua cominciò a stuzzicare le grosse aureole e poi, deciso, lambì con la sua lingua il capezzolo durissimo
    “ohhh… siiiiii… siiiii”
    mugolò la mamma allungando la mano verso la vagina. Piero, incoraggiato cominciò a leccare un capezzolo, poi se lo prese in bocca e lo succhiò con un rumore intenso e così fece con l’altro: per vari minuti Piero leccò e succhiò i capezzoli e le belle tette della mamma che mugolava in preda a un piacere perverso.
    “Avanti, che aspetti, non volevi guardarmi la fica”
    disse d’un tratto prenendogli la testa fra le mani
    “si… si, voglio vedere la tua fica mamma”
    “e allora forza, dai!”
    e così dicendo si stese sul tavolo e spalancò oscenamente le cosce assolutamente travolta dalla passione, vogliosa di sentire il suo sguardo sulla sua vagina.
    “Mamma… sei… fantastica… come sei bella… quanta” e portandosi verso di lei la baciò sulle labbra.
    La donna gli infilò la lingua avida in bocca e Piero rispose intrecciandola con la sua mentre con una mano le strizzava i capezzoli “mmhhh..mmhhh” mugolavano mentre le loro lingue danzavano frenetiche.
    Poi lui scese con la testa, si soffermò a mordicchiarle i capezzoli e lei rispose mugolando sensualmente, poi andò a guardare la fregna di sua madre; era incredibilmente bagnata, tanto che vedeva i suoi umori che lentamente colavano dalla fessura e si raccoglievano sul tavolo
    “sei fradicia mamma… ”
    disse emozionato
    “ohh… siiii… come sono arrapata Piero… ”
    sussurrò lei mentre lui allungava una mano e delicatamente separava le labbra gonfie della vagina
    “che bella..che fica… fantastica”
    disse ammirando la fessura e il clitoride che si ergeva durissimo.
    Con le mani cominciò a percorrere tutta la spacchetta, lentamente
    “ohhhh… diooooo… siiiiiii..che bello… ahhhhh”
    urlò la mamma mentre lui le infilava, incerto, un dito dentro la fessura.
    Visto che rispondeva così bene cominciò ad andare avanti e indietro e il dito produceva un rumore di sciacquio dentro la passerona allagata di sua mamma.
    “Ti piace la fica di mamma Piero? Dimmelo daiiii… ”
    urlò senza ritegno, ormai completamente in preda alla foia, mentre si tirava selvaggiamente un capezzolo con due dita
    “si mamma… siii, sapessi come ce l’ho duro… è come quella delle troiette sui giornali”
    rispose Piero mentre il dito scompariva fino in fondo
    “allora dai, che aspetti… leccamela, lecca la fica di mamma… ”.
    Piero non credeva che sua mamma potesse parlare così… e non aveva mai leccato una fica… ma era lì vicina alla sua bocca ed era così invitante… allungò la lingua tesa, deciso, dette una lunga leccata -slap- percorrendo tutta la fessura grondante di umori “aaarrrghhh..siiii…”
    ululò Wilma in preda a un godimento frenetico e questo incoraggiò Piero che afferrò le cosce della mamma e si tuffò sopra quella fica appetitosa, cominciando a succhiare e leccare con una frenesia incredibile
    “buo… buona… gghhh… ”
    borbottò alzando la testa
    “dio… come lecchi… siiii… leccala tutta… dai… fai godere mamma… daiiiiii”
    e Wilma si prese le labbra della fica e le spalancò bene per dare migliore accesso alla lingua del figlio che lavorava frenetica.
    Era fantastica… il sapore di quei succhi, il clitoride duro che leccava con gusto, il profumo che aspirava gli facevano gonfiare il cazzo fino a scoppiare… stava slinguando la fica di sua madre… dio com’era bella ed eccitante!.
    La leccò come un pazzo per almeno dieci minuti, senza stancarsi mentre la mamma si agitava e si toccava inarcando i fianchi fino a farlo quasi soffocare sul suo sesso; poi Piero la sentì irrigidirsi
    “ahhh… oh mio dio… Piero… Piero… mi sa che… non smettere… sto per venire… ohhh figlio mio, come sei bravo… dai, fammi venire… dai, leccami la passera”
    “si mamma, si… dai, vienimi in bocca… dai, fammi bere il tuo orgasmo”
    le disse e dopo le prese in bocca il clitoride, succhiandolo.
    “Aaarrrg… siiiiii… vengoooooo… ” urlò Wilma, inarcò la schiena, fu scossa da un brivido ed esplose in un lungo orgasmo nella bocca del figlio.
    “cazzo, sembra una fontana”
    pensò Piero mentre un torrente di crema gli scivolava in bocca.
    Tutto durò alcuni secondì, poi la mamma si accasciò sul tavolo, esausta e soddisfatta e Piero si alzò e andò a baciarla; la sua bocca fradicia degli umori della fica della madre si intrcciò con quella di Wilma che, languidamente, rispose al bacio, in modo sensuale menre Piero, arrapatissimo continuava a pastrugnarle le tette opulente.
    “Ti è piaciuto mamma?”
    chiese Piero
    “dio, è stato incredibile… fantastico”
    “bene… eri fantastica quando ti agitavi… e la tua fica… che sapore” sorrise Piero e la mamma rispose.
    Poi Piero sentì la mano della mamma che si abbassava a si poggiava sulla tuta in corrispondnza del suo cazzo.
    La mamma gli sorrise e lui sorrise a lei
    “il mio amore mi ha fatto godere tanto e ora si merita un premio” e gli strizzò l’uccello
    “che grosso… che uccello grosso che hai amore… e chissa quanto è pieno!”
    “si mamma, ho così voglia che tu mi faccia venire, dai, ti prego, mi ecciti così tanto”.
    Lei si alzò, splendidamente nuda di fronte a lui, poi si inginocchiò e gli calò la tuta esponendo un enorme pisello durissimo, direttamente puntato verso la sua faccia.
    “ Ma quanto è grosso il cazzo del mio bambino e quanto è duro, ma ora la sua mamma lo fa star bene.”
    “si, forza, menamelo un po’, avanti!”
    la incitò Piero guardandole le mammelle opulente che pendevano sotto di lui.
    La mamma allungò la mano e, decisa, gli afferrò il membro, sentendolo durissimo mentre lo stringeva col pugno.
    Lo guardò bene, dio era enorme, l’asta dura dritta verso di lei e la cappella che aveva lestamente scoperto era ampia e rossa e dalla fessura colava un leggero filo di liquido che le fece venire l’acquolina in bocca; gli ammirò le palle che, perfette e rotonde pendevano sotto, gonfie e fiere.
    La sua mano cominciò lentamente a muoversi avanti e indietro
    “ohhh… ohhh… che bello” mugolò piano Piero
    “ti piace amore?”
    chiese lei mentre osservava le sue palle che ballonzolavano nell’aria al ritmo del suo movimento, sempre più intenso
    “siiii… fantastico”
    rispose Piero eccitatissimo nel vedere la bocca di sua madre vicinissima alla cappella che guizzava sotto il movimento della sua mano
    “che voglia di prenderlo in bocca” pensò la donna.
    Poi Piero vide che la mamma con una mano si stava toccando tra le cosce, ancora eccitata
    “si mamma, dai, toccati… toccati mentre mi seghi il cazzo!”
    le disse spingendo lievemente i fianchi in avanti.
    Lei capì e disse
    “amore, ti piacerebbe se te lo prendessi in bocca?”.
    Lui non rispose, le afferrò la nuca e quando vide che lei apriva la bocca, sorridendo, tirò la testa verso il suo cazzo e vide la cappella che spariva tra le fauci di lei mentre si chiudevano attorno ad essa
    “ahhhh… ohhh… siiiiii”
    urlò sentendo la meravigliosa sensazone di quelle labbra vellutate che gli avvolgevano il pene
    “dai, prendine di più,avanti… troia!”.
    Quella parola infoiò la mamma in modo incredibile e mentre la sua mano si sgrillettava più forte, cominciò a farsi scorrere nella bocca l’uccello del figlio
    “mmghh… ggghhh”
    mugolava Wilma mentre la verga si faceva strada sempre di più nella sua bocca
    “dai, di più… tutto fino in gola lo devi prendere”
    urlò Piero scimmiottando le frasi dei film porno, poi guardò la mamma e vide che la sua bocca aveva inghiottito completamente il cazzo e il naso strusciava contro i suoi peli pubici.
    “Avanti, spompinamelo!”
    ordinò e lei prese a farselo scorrere in bocca, dentro e fuori, e si sditalinava mentre sentiva la cappella del figlio che le strusciva sul palato e poi sulla gola; tirò fuori la lingua e mentre lo spompinava gliela frullò sulla cappella
    “oh dio, mamma,che lingua… ”
    mugolò il ragazzo, in estasi.
    Dopo che Wilma pompava da cinque minuti, sentì la fica in fiamme e l’orgasmo che esplodeva, allora tirò fuori il cazzo che colava della sua saliva e, mentre lo leccava sulla punta disse
    “vengo amore, il cazzo di mio figlio mi eccitaaaa… ahhhh”
    ed esplose in un orgasmo travolgente mentre la sua mano mesturbava il cazzo del figlio e la sua bocca si era spostata a lappare i meravigliosi coglioni penduli.
    Anche Piero ormai era arrivato e la vista dell’orgasmo di sua madre gli fece gorgogliare lo sperma nei coglioni
    “mammma… credo… oh… sto per venire… mamma… mi fai… sborrareeee”
    “si piccolo, dai, vieni, spruzza”
    e mentre segava si puntò la cappella sui seni e subito sentì uno schizzo caldo che la colpì vicino a un capezzolo
    “aaarggghhh… sborrooooo” suo figlio le stava eiaculando sul seno!
    Pensò a lei, mentre schizzi copiosi seguivano il primo e le imbrattavano tutto il seno destro
    “si amore, dai, tutta sulle mie tette… ricoprimele”
    sussurrò mentre si godeva lo spettacolo del cazzo del figlio che rovesciava una quantità incredibile di sperma caldo prima su un seno poi sull’altro.
    Rimasero li mentre il cazzo di Piero si ammosciava e lui rimaneva estasiato a guardare il suo sperma che colava dalle tette di sua madre che si alzava da terra.
    Ci furono minuti di incredibile silenzio, poi lei raccolse i vestiti, un improvviso senso di colpa su di lei
    “non deve succedere più mio dio… mai più Piero”
    e si girò apprestandosi ad andarsene mentre lui era incapace di parlare.
    Stette ad ammirare il suo meraviglioso culo sodo che ondeggiava mentre lei usciva dalla cucina.
    La sera, a tavola lei era pensosa e lui come inebetito.
    Il padre lo avvicinò e piano gli disse “che c’è figlio, qualche troietta per la testa?”.
    Piero lo guardò e improvvisamente eccitato e contento rispose
    “si papà, la più meravigliosa troietta della terra” suo padre rise, lui rise e finirono di mangiare.
     
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  2. bigsolar
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    è tutto preso da annunci69,anche il racconto di prima .-.
     
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  3. ¬Burn™
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    Molto Bello^^
     
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  4. [C][M]Steluriti1911
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    Bello
     
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3 replies since 2/9/2010, 21:04   8627 views
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