Appartamento di Charlie

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    Sentiva il rigonfiamento nei pantaloni contro la sua zona intima. Era appagante sentire che ciò che si stava facendo portava agli effetti sperati. Aveva voglia di sfiorargli il sesso, per vedere la sua reazione, ma aveva detto che sarebbe stata dolce e lo sarebbe stata fino a quando lui non avesse chiesto altro.
    Si lasciò allontanare, guardandolo mentre si sedeva sul bordo inferiore del letto. Si mise comodo e attese. Attendeva una sua mossa. Sembrava un po' troppo passivo per essere un vergine. Di solito i vergini volevano scoprire il corpo della compagna oltre che sentire appagato il proprio desiderio. Che si fosse quindi sbagliata su quel punto? La stava confondendo.
    Non era però il caso di farlo attendere oltre, vergine o non vergine. Si avvicinò a Charlie e si sedette sopra di lui, a gambe divaricate, appoggiando le ginocchi sul letto e le braccia sulle spalle del ragazzo. Le intimità dei due vennero quindi in contatto e Cecilia non poté che esserne eccitata. Le sue dita si strinsero sulla giacca di lui, cercando di farla scivolare lungo le braccia lasciandolo così solo con la maglietta. La sua bocca intanto aveva ripreso a giocare con il suo collo, con bacetti e leccatine.

     
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    Charlie si lasciò togliere la giacca, rimanendo con una sola maglietta nella parte superiore del corpo. Sentiva che il suo membro era a contatto con la ragazza, ma dalla posizione poteva benissimo pensare a cosa esattamente era appoggiato. I vestiti di lei erano leggeri, come quelli del ragazzo. Dopotutto era quello che la scuola richiedeva. Spostò una delle mani d'appoggio verso il centro, in modo da restare in equilibrio quando ne avrebbe tolta una. Così fece, e la portò di nuovo sulla schiena di Cecilia, che questa volta sentì inarcata in avanti. In questo modo poteva sentire di più la pelle, dato che la maglia era completamente a contatto con il suo corpo. Poco dopo la spostò verso il basso, ma non voleva esagerare: si fermò nella zona delle ultime vertebre, quasi sopra l'altro indumento.



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    Com'è vestita, esattamente?
     
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    Sentì la mano del ragazzo percorrerle la schiena, fermandosi però prima di toccarle il sedere. Sembrava timoroso, forse aveva paura di esagerare, di bruciare le tappe. Forse invece voleva solo farla attendere, per accrescere la sua voglia. Una parte di lei si aspettava che a un certo punto lui sarebbe stato completamente nudo mentre lei completamente vestita.
    « Hai paura di toccarmi? » gli sussurrò all'orecchio, mentre le sue labbra presero a martoriargli dolcemente il lobo e le sue mani cominciarono a insinuarsi sotto la maglietta di Charlie, accarezzandone la pelle.
    « Non ti senti pronto? »
    Le dita di Cecilia giunsero ai due capezzoli del ragazzo, cominciando a giocarci delicatamente, alternando dolci carezze a tenui pizzicotti.
    « O pensi che non sia pronta io? »
    Con le mani prese a spingerlo delicatamente verso il materasso, affinché si stendesse.


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    Con questa divisa, a quanto pare.
     
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    Charlie abbassò ancora le mani, accarezzandole lentamente e molto delicatamente il sedere, che trovo morbido e sodo al tatto, per poi risalire fino ad arrivare sotto la maglia. Sentì la sua pelle morbida e liscia, proprio come se l'era immaginata. Fantastico. Con quel piccolo gesto voleva dimostrarle che si sentiva pronto, che non aveva paura. Ma non era bravo a mentire, riguardo alla sua prima domanda. Era molto spaventato, essendo la prima volta. Non sapeva come fare, voleva che fosse lei a guidare il gioco. Dopotutto sembrava che lei ne sapesse molto di più. Un leggera pressione sul petto lo portò verso il basso, fino a sdraiarsi. Ora Cecilia era completamente su di lui, come se un predatore fosse riuscito a prendersi la sua preda, e ora doveva mangiarsela. Ma la sua mano continuava lì sulla schiena, ad accarezzarla, immaginando che anche il resto del corpo poteva essere così perfetto. L'altra mano era libera, e la mise sul suo viso, sulla guancia, a metà con il collo. Non ci mise molto a raggiungere il nastro e a slacciarlo.
    «Io sono pronto...» ammise il ragazzo piuttosto eccitato e quasi ansioso. Voleva sapere cosa sarebbe successo, andando avanti. Ma numerose domande cominciarono a prendere posto nella sua mente.

     
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    La ragazza sussultò lievemente quando avvertì il primo vero contatto erotico tra i due. Le mani del ragazzo stavano accarezzando una delle zone più erogene del corpo della rossa. Finalmente si stava sciogliendo. Stava accettando quel che stavano facendo e quel che avrebbero fatto.
    Un sospiro più profondo uscì dalle sue labbra quando le dita del ragazzo scivolarono sulla sua pelle nuda della schiena. Assaporò la sensazione di calore e dolcezza che scaturì dallo sentirsi accarezzare il volto chiudendo gli occhi e interrompendo per un attimo ciò che stava facendo. Poi lasciò che lui le slacciasse il nastro, attendendo che finisse prima di alzargli la maglietta fino al mento e sfilandogliela dalla testa. Lo fece lentamente, senza fretta, gustandosi ogni centimetro di pelle che veniva scoperto. Quando l'operazione fu compiuta, avrebbe posato l'indumento per terra e avrebbe inarcato la schiena, posando le labbra sul suo petto. Avrebbe cominciato a dargli una serie di dolci bacetti che avrebbero seguito la linea dei pettorali. Le sue mani intanto avrebbero preso a slacciargli la chiusura dei pantaloni.

     
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    Quando Cecilia si inarcò poté vedere il reggiseno sotto la camicetta slacciata, ma ancora non andava bene, voleva di più, dato che era arrivato a questo punto, ormai. Mise le mani sempre più sotto, scendendo lentamente verso il sedere, sotto la gonna bianca. Poteva sentire le mutandine della ragazza al tatto, e sembravano molto leggere e delicate. Voleva vederle. Allargò le braccia, facendo allargare di conseguenza le mani e la gonna, che fece scivolare lentamente ancora un poco più in basso, fino al gluteo. Ma da lì non vedeva nulla, poteva solamente immaginare e godersi la vista del viso della ragazza sopra di lui, che lo coccolava con le sue labbra. Da lì non si sarebbe di certo spostato, a meno che la situazione non cambiava, ma anche così andava bene. Dopotutto aveva scelto una cosa dolce, e non aveva fretta.

     
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    Sorrise nel sentire che Charlie si stava lasciando andare sempre di più. L'imbarazzo iniziale stava via via lasciando il posto al piacere della scoperta. Lo ringraziò per quelle carezze sui glutei percorrendo il percorso tra il punto del petto di lui sui cui stava posando le labbra e il capezzolo destro con la lingua. Una volta giunta a destinazione, glielo prese tra le labbra, succhiandolo dolcemente e giocandoci con la punta della lingua. I capelli della rossa accarezzavano dolcemente il petto del ragazzo mentre le mani avevano infine slacciato i suoi pantaloni. Con le dita di una prese a massaggiarlo lentamente, andando su e giù lungo l'asta, mentre con l'altra aprì del tutto la camicetta per poi posare il prosperoso seno, avvolto dal reggipetto bianco pizzato coordinato con gli slip, sul ventre, vicino al membro di lui. Non era ancora il momento di andare oltre, intanto potevano godere del contatto tra la loro pelle.
    « Ti piace? »
    La domanda era stata sussurrata, con un tono dolce ma malizioso. Non si riferiva a qualcosa in particolare ma a tutto ciò che stavano facendo.


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    E allora, qualche gemito me lo vuoi concedere? :killer: Mi si deprime se non ottiene effetti per il suo lavoro.
     
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    Poteva sentire il seno su di lui, ma ancora non era abbastanza, c'era il reggiseno che era tra la loro pelle, e bloccava in parte una delle cose che poteva farlo eccitare di più. Nel frattempo continuava a "giocare" con la parte di sotto di Cecilia; magari riusciva a farle capire cosa voleva. Chissà, forse anche lei, sotto sotto, voleva farlo. Iniziò a premere con più forza sul sedere, passando lentamente un dito nella fossetta al centro, sempre più sotto, verso l'ano, con la base del dito su uno dei glutei. Continuava, su e giù, e ogni volta con più forza.
    «Mi piace. Credi che potrebbe migliorare?» chiese quasi facendo intuire una sola risposta; ovviamente una affermativa. Con sorpresa poi si rese conto di come Cecilia si stava prendendo cura del suo membro. Sì, la cosa era una sola: voleva prendersi cura di lei, ora.


    SPOILER (click to view)
    Hai detto che non era ancora il momento di andare oltre.
     
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    Forti sospiri uscivano dalle sue labbra ogni qual volta che le dita di Charlie le sfioravano i glutei. Le carezze però aumentavano via via di forza e intensità e lasciavano intendere che il desiderio del ragazzo stava crescendo sempre più. Forse voleva passare oltre. Cecilia però pretendeva che fosse lui a decidere quando e per farlo doveva esprimersi a parole...
    Smise di baciargli il petto e tirò su la schiena, sedendosi di fatto sul membro di Charlie. Portò le mani dietro la schiena e afferrò quelle di lui senza però spostargliele. Puntò gli occhi su quelli del ragazzo, sorridendogli dolce.
    « Hai qualche suggerimento? » gli chiese, rimanendo quindi in attesa che lui le esprimesse i suoi desideri. Era la sua prima volta, era giusto che esplorasse e sperimentasse con i suoi tempi.


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    Gemere non è "andare oltre". XD È far intendere che ti piace. uù
     
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    Continuò per qualche istante ancora, ora che Cecilia si era alzata e gli aveva preso le mani, ad accarezzare quel bel posto che era il suo sedere. Poi si fermò, afferrandole le mani a sua volta, stringendole delicatamente, senza farle del male. Poteva sentire il suo membro "rinchiuso" sotto di lei, proprio dove si era seduta. Era contento, ma anche infelice. Infelice perché non se ne stava più prendendo cura come prima; felice perché era a contatto con un posto che non era accessibile a chiunque, ora come ora, ed era molto vicino al posto in cui poteva perdere la verginità. Chissà se sarebbe riuscito ad andare fino in fondo, quel giorno. L'idea di perderla proprio con lei lo fece eccitare ancora di più in quel momento. Chissà se la ragazza se n'era accorta.
    «Non eravamo venuti qua per fare un determinato sport?» chiese Charlie facendo intendere quello che voleva fare, almeno non implicitamente. «Avevi detto che era movimentato; allora muoviamoci» continuò cercando di farle capire cosa voleva, senza scendere nei particolari, restando nel vago.
    Voleva levarle il reggiseno; prese a salire con le mani, lasciando quelle di Cecilia, avvicinandosi al gancetto. Era palese cosa voleva fare, ma il problema era se la ragazza lo lasciava fare. Quindi attese qualche istante.


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    Non ho capito.
     
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    Sorrise a quella risposta. Quanta impazienza poteva provare un ragazzo di 17 anni probabilmente vergine? Voleva subito passare al sodo, senza rendersi conto che per del buon sesso ci vuole anche del buon petting. Beh, era un uomo, che poteva pretendere?
    « Come succede in ogni altro sport, anche in questo c'è bisogno del riscaldamento prima di praticarlo » rispose, lasciando però Charlie la possibilità di slacciarle il reggiseno. Chissà cosa voleva fare, visto che non le aveva ancora levato la camicetta. Avrebbe comunque avuto libro accesso ai suoi seni, avrebbe potuto toccarli, accarezzarli, pizzicarle i capezzoli. Stava solo alla fantasia del ragazzo la scelta.
    « Ma se vuoi proprio bruciare le tappe... » aggiunse per poi portare le mani all'apertura della gonna. Tirò giù la cerniera e se la sfilò dall'alto, rimanendo così in slip, bianchi e pizzati. L'intimità era ben evidenziata dalle pieghe del tessuto, anche se non era ancora bagnata. Charlie avrebbe dovuto prendere un pochino di iniziativa. Si stava rivelando più difficile del previsto. Non dimostrava paura, nervosismo o imbarazzo. Non dimostrava neppure godimento, se era per quello. L'unica cosa che mostrava era il rigonfiamento degli slip.
    « ...che ne dici prima ti toccarmi un po' qui? » propose, posando due dita sul proprio sesso, indicando a Charlie la via da seguire.

     
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    Quello di Cecilia sembrava proprio una forma di consenso; quindi perché non continuare? Oppure... Il ragazzo arrivò all'altezza del gancetto del reggiseno, ma non lo prese in mano. Fece passare una delle mani sotto l'elastico, per accarezzare l'intera schiena. Sentiva come la parte superiore fosse più "sporgente", per le scapole, mentre il centro infossato, per la colonna vertebrale. Era molto sensuale fare una "scandagliata" della superficie esterna di Cecilia. Ma poteva passare al livello successivo; tanto la musica era partita, ora bastava solo ballare. Nel vero senso della parola. Con l'altra mano abbassò la camicetta per una delle spalle, e fece in modo che anche l'altra facesse la stessa cosa. Scivolò fino ai polsi, poi con un piccolo aiuto si sfilò del tutto, cadendo sulle gambe di Charlie. Mancava solo il reggiseno. Ora era arrivato il momento di togliere anche quello. Non pensava ci fosse qualche problema. Con ancora la mano sulla sua schiena, si avvicinò di nuovo al gancetto, che non ci mise molto a slacciare. L'elastico fece in modo da dare una leggera spinta in avanti, scostando leggermente le coppe in avanti, bloccato ancora dalle spalline ancorate alle sue spalle. Aiutò la ragazza a spostare le sue braccia in avanti, per aiutarla a togliere quell'indumento fastidioso. La spallina sinistra non ci mise molto a scostarsi e a dare ancora più spazio tra la parte anteriore dell'indumento intimo e il seno. Sembrava che anche il destino volesse aiutare i due. Le mani quasi tremolanti di Charlie si fecero in avanti per dare alle spalline il giusto percorso per sfilarsi completamente. Come per la camicetta, le fece scivolare in avanti, rivelando un seno che sembrava più grosso di come aveva immaginato. Chissà quali altre sorprese riserbava la rossa. Ora che ci pensava, quelle erano le prime tette che vedeva dal vivo. Di solito le vedeva in tv, su canali privati con il satellite. Queste erano molto meglio. Ora non mancava molto per iniziare veramente quello sport, che attendeva tanto.
    Dopo poco, vide che Cecilia iniziava a togliersi la gonna, dando luce ad un altro indumento intimo bianco, qual erano le mutandine. Quelle dita appoggiate sul suo sesso non davano altro che un'idea di "invito" ad avvicinarsi con le sue. Perché non provarci?
    «Sì...» rispose, avvicinando quelle braccia tremolanti in modo evidente rispetto a prima. C'erano solo pochi centimetri di distanza tra le dite e il suo sesso chiaramente visibile. Poco dopo erano a contatto e, come immaginava, la pelle, anche non toccandola direttamente, era morbida anche lì.



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    Dì che non lascerai Charlie in bianco.
     
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