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Kuropong
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G-grazie mille, ma davvero, basta che mi indichi la strada e posso arrangiarmi...
Starnutì, essere rimasta sotto la pioggia l'aveva raffreddata. A piedi nudi sul pavimento di casa, con quei vestiti.. Se non avesse avuto la certezza di trovarsi a casa di un estraneo, avrebbe anche potuto credere che era a casa sua.. -
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La ragazza era stata fuori, bagnata. Com'è entrata in casa non si è nemmeno seduta per un attimo.
«Ah, scusami. Siediti pure sul divano, per favore.» Disse indicandolo con entrambe le mani, mentre si spostava su un lato della ragazza, guardandola.. -
Kuropong .
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Grazie mille per la cortesia, e scusami ancora per il disturbo...
Lentamente, andò verso il divano da lui indicato, e si sedette nell'angolo, portando le ginocchia al petto, praticamente rannicchiandosi. Un pò per scaldarsi, aveva ancora il freddo addosso, un pò per la situazione imbarazzante in cui era andata a cacciarsi.
Mi sono dimenticata di presentarmi... Il mio nome é Leah, é un piacere conoscerti.
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Sal vide la ragazza, Leah, ha detto, sedersi sul divano. La seguì, andando lì vicino.
«Sal, piacere.» Disse alzando la mano come saluto. Era quasi sicuro che di lì a poco la situazione si sarebbe appesantita, piena di imbarazzo, per il silenzio. Quella sera era un po' noiosa. Leah sembrava non aver voglia di parlare.. -
Kuropong .
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Lo guardò negli occhi, e lentamente si sciolse da quel mutismo che le aveva presa.. Un sorriso dolce apparve sul suo viso di bambina, e i suoi grandi occhi si fissarono nei suoi.
S-scusami, non sono abituata a trovarmi in situazioni del genere... Beh.. Come ti ho detto mi chiamo Leah, ho 17 anni e abito qui da relativamente poco... Tu invece?
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Finalmente uno dei due aveva iniziato a parlare, altrimenti non avrebbe saputo che fare. Appoggiò la schiena sul cuscino, e mise il braccio più lontano dalla ragazza sul dorso del letto.
«Ho 19 anni, e abito qui da solo da... qualche anno.» Disse in risposta.
«Abiti lontano da qui?» Chiese Sal.. -
Kuropong .
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Rifletté un momento, visto che non sapeva esattamente dove si trovava al momento...
Io abito dall'altra parte della città praticamente, o almeno rispetto alla via dove ero prima, non so se con il fatto di essere arrivata fin qui le cose sono cambiate e mi sono avvicinata...
Si grattò la testa, leggermente imbarazzata. Quando voleva aveva il senso dell'orientamento pari ad un lombrico.. -
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Portò una mano sul mento, guardando con sguardo fisso il tavolino lì davanti.
«Umh, non vorrei dire qualcosa di... beh, fuori luogo.» Disse. Nel frattempo girò la testa dalla parte opposta della ragazza.
«Se è come dici tu abiti piuttosto lontano. Insomma, la città non è piccola. Potresti dormire qua.» Sapeva che la conosceva da appena una mezz'oretta, ma fuori diluviava, faceva freddo ed era buio. Non era molto sicuro uscire così.. -
Kuropong .
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Arrossì un po' alla proposta del ragazzo, e strinse di più le ginocchia a sé. Fuori diluviava, e aveva ragione.. Ma sfruttarlo in quella maniera le sembrava abbastanza da opportunista...
Non voglio creare più disturbo di quello che ti ho già dato.. Ma credo che a questo punto non abbiamo molte soluzioni.. Se non ti creo troppo disturbo, accetterei volentieri..
Aveva nascosto la faccia contro le sue ginocchia, un pò in imbarazzo... -
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Il ragazzo era felice della risposta di Leah, seppur sembrava insicura. Ma aveva detto di sì, quindi... Si alzò dal divano.
«Corro a prepararti il letto, allora. Torno tra qualche minuto.» Intanto si avvicinò di nuovo al corridoio di prima, poi scomparve dietro una porta, pronto a preparare la stanza della ragazza per la sera.. -
Kuropong .
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Aspetta, ti dò una mano!
Fece per alzarsi, ma il ragazzo schizzò via in fretta lasciandola da sola in salotto. Delicatamente, si avviò vicino la finestra, e guardò la pioggia che batteva contro il vetro... Si stava bene dentro casa, faceva un bel caldino, aveva anche smesso di tremare per il freddo.
Fece un giro del salotto, guardando un pò cosa teneva il ragazzo in quella stanza... -
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Dopo qualche minuto si sentì il rumore di qualcuno che aveva aperto la porta. Era Sal. Il ragazzo tornò in salotto battendo le mani come per togliere la polvere, e vide Leah curiosare in giro.
«Di la ho finito. È tutto pronto.» Disse.
Si avvicinò al divano, per sedersi nuovamente.. -
Kuropong .
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Sorrise, vedendo che era tornato.
Grazie mille, ma avrei voluto darti una mano, già dormo da te...
Sorrise, e tornò ad accoccolarsi sul divano, questa volta meno timorosa di lui.
SI stiracchiò, più o meno come un gatto, aveva tutti i muscoli intirizziti, e le ossa facevano uno strano scricchiolio..
Posso fare qualcosa per sdebitarmi con te?
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La guardò. Doveva passare una notte con la ragazza, quindi non doveva essere imbarazzato a parlare con lei. In fondo non c'è nulla di male.
«No, non ce n'era bisogno. Beh, per ora non c'è nulla da fare, stai tranquilla.» Ma ora che ci pensò: Leah dice di essere stata in negozio prima di perdersi. Aveva mangiato?
«Ehi... Hai mangiato?» Le chiese.. -
Kuropong .
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In effetti... No. Se ne era completamente dimenticata, e aveva anche saltato il pranzo per andare alla ricerca di quel particolare negozio... Il suo stomaco, come se a sentire le parole del ragazzo si fosse svegliato, cominciò a brontolare, e le chinò appena il capo..
Mi sono dimenticata di mangiare in effetti...
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