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I giorni seguenti al, se si può dire, appuntamento con Rei furono disastrosi per Tamaki. Si presentò a scuola il lunedì seguente, con la cartella sulle spalle ed un'aria persa e stanca. Attraversò gli scalini verso la porta principale molto lentamente, osservando il pavimento in pietra. Si diresse verso la sua classe, ancora vuota a causa dell'orario e si sedette nel suo solito banco. Doveva spiegare ancora qualcosa ad una certa persona. Lo farà, certo, ma prima o poi.
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La ragazza si avviò verso scuola un po' agitata. Avrebbe rivisto Tamaki e lui le avrebbe probabilmente raccontato cosa gli era successo. Lei era molto curiosa in generale, però qualcosa la metteva in ansia. Beh, avrebbe capito tutto una volta incontrato il ragazzo. Quando arrivò c'era una marea di gente. In fondo le lezioni sarebbero cominciate a breve. Si diresse verso la sua aula. Dentro c'erano già molti studenti ma lei era interessata a uno solo di loro che fortunatamente c'era. «Ciao Tamaki!» disse allegra mentre si sedeva nel posto di fianco al suo.
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Tamaki sapeva che sarebbe successo. - Ciao Rei... Rispose il ragazzo, con un modo un po' perso. - Scusa riguardo all'altro giorno, ma mi hanno chiamato, e... sono dovuto andare via. Cercò di giustificarsi. Nel frattempo sperava che non gli chiedesse altre spiegazioni, almeno per il momento.
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Sembrava un modo gentile per troncare il discorso, nonché per scusarsi. Sembrava molto dispiaciuto di aver dovuto interrompere così la loro uscita. «Tranquillo, non c'è problema» rispose provando a rassicurarlo. «Sicuramente avremo altre possibilità di uscire» aggiunse poi mentre sistemava davanti a sé il quaderno e l'astuccio.
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Tamaki fece lo stesso: tirò fuori dalla cartella il raccoglitore e l'astuccio, che ritirò subito dopo aver preso la penna. - Certo. Disse subito dopo, riportando lo sguardo fisso su Rei. - In fondo il pomeriggio non stava andando poi tanto male... No? Aggiunse poi, insicuro come non mai, sulla risposta della ragazza. Non voleva che poi tirasse in ballo ancora la storia della "misteriosa telefonata", non voleva parlarne al momento; anche se, grazie ad essa, si smosse qualcosa.
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scusa per il ritardo! T^T Sorrise tranquilla. « Certo che è stata bella. Mi spiace solo sia finita presto » rispose lei mentre con lo sguardo seguiva il prof che era appena entrato in aula. Quella volta niente proiettore... Sarebbe stato più difficile chiacchierare come la volta che si erano conosciuti.
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Tamaki seguì il professore andare verso la cattedra. - Hai ragione. Disse. - Senti, che ne dici se ce ne andassimo adesso a continuare quello che stavamo facendo? Tanto non credo che si sia accorto di noi... Continuò il ragazzo. La richiesta era un po' rischiosa, ma voleva correre il rischio; tutto sommato era per una buona causa.
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Ma che razza di proposta era? Dove voleva andare? In fondo c'era lezione in quel momento...Appunto! « Fai strada che ti seguo a ruota! » gli sussurrò rimettendo il quaderno e l'astuccio in cartella e alzandosi silenziosamente.
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Tamaki ritirò subito il raccoglitore che c'era sul banco, e chiuse immediatamente la cartella. Spostò la sedia indietro e si alzò senza far rumore. - Andiamo! Urlò sottovoce a Rei. La loro meta era ancora tutta da decidere; ora, quello di cui bisognava preoccuparsi, era di riuscire ad uscire dalla scuola senza farsi vedere da professori, bidelli e, soprattutto, preside. Prese cautamente la mano della ragazza e si avviò verso l'uscita dell'aula.
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Si lasciò prendere la mano, osservando ansiosamente il professore che per il momento volgeva loro le spalle. Quanto sarebbe durata la loro fortuna? A quanto pareva aveva deciso di concedere loro almeno la possibilità di uscire dall'aula, visto che il prof non se ne accorse. Però a quel punto però incrociarono un bidello, che non prestò loro particolare attenzione, probabilmente perché in fondo erano ancora nell'edificio scolastico. « Che facciamo ora? » gli chiese.
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Tamaki si guardò intorno. Ormai era quasi sicuro di riuscire ad uscire da quella scuola, ma il peggio non era ancora passato. - Che ne dici di pensarci dopo che saremo fuori di qui? Disse a Rei, osservando le scale che portavano verso il piano superiore dell'istituto, di fianco alla porta d'entrata. - Beh, credo che ce ne possiamo andare ora. Continuò dopo aver dato il via libera, sperando che la buona sorte non dia loro buca in un momento del genere.
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Lo seguì, guardandosi sempre attorno. « Non avrei mai pensato tu fossi un tipo da bruciare scuola. » lo prese in giro. Eppure in effetti si domandava cosa lo aveva spinto ad agire così. Che lo avesse giudicato male?
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I due ragazzi attraversarono la porta principale, dove incontrarono ancora ragazzi intenti a fumare le loro sigarette mattutine di nascosto, prima di entrare in classe. - Infatti non lo sono. Cioè... è la prima volta che lo faccio. Confessò Tamaki, sempre tenendo per la mano Rei e guardandosi intorno con una certa frequenza. La parte più difficile era passata. Mancava solo una cosa.
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Ridacchiò sottovoce, mentre con uno sguardo inceneriva i curiosoni fumatori. Era un tacito accordo: voi non rompete e noi non andiamo dai prof a dire che state fumando di nascosto. « Per essere la prima volta sai gestire bene la fuga » si congratulò lei.
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Il ragazzo rallentò l'andatura; ormai i due dovrebbero essere abbastanza lontani dalla scuola per non essere visti. - Se c'è qualcosa che mi piace non ci penso due volte a farla. Emh, con questo non voglio dire che mi piace andarmene così dalla classe, cioè, non è quello il motivo per cui ho fatto così, ma... Si interruppe per qualche secondo, riprendendo fiato, poi riprese. - ...niente. A quel punto buttò fuori tutta l'aria che aveva accumulato qualche istante prima.
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