In giro per il centro...

Tamaki e Rei

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    Un grugnito non ben definito uscì dalle labbra contratte della ragazza. Scale...
    «Promettimi che se muoio durante la scarpinata non lascerai lì il mio cadavere» disse ironica mentre la prospettiva di doversi fare le scale la terrorizzava sempre di più.
    Si avviò così verso le scale, sicura che lui l'avrebbe seguita.
     
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    Tamaki seguì Rei verso le scale più vicine.
    - Come sei pessimista!
    Disse ironicamente il ragazzo appena arrivati verso il primo scalino. Le rampe di scale da fare erano 4: 2 per arrivare al prossimo piano, altre 2 per l'ultimo.
    Non era mai andato così in alto nel centro commerciale, le uniche volte che ci andava era per visitare il piccolo negozio di videogiochi al piano terra.
     
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    Lei ridacchiò nervosamente alla vista delle scale.
    «Nah, puro realismo Tamaki» rispose al ragazzo.
    Con uno sforzo immane cominciò a salire i primi gradini. Per quanto lei non fosse pesante le sue gambe non si erano mai abituate a fare gli scalini. Infatti quasi subito le venne male ai muscoli delle cosce.
     
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    Tamaki si portò di fianco a Rei, e le mise la mano destra sulla spalla destra, così con la sinistra subito dopo.
    - Almeno arriviamo prima così. Spero...
    Disse Tamaki iniziando a portare avanti le braccia, camminando contemporaneamente.
     
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    In un primo momento non aveva capito che voleva fare perciò girò il volto verso le sue mani che le toccavano le spalle. Quando lui le spiegò che voleva spingerla, lei rise divertita.
    «Oh, che cavaliere!» disse prendendolo un po' in giro ma sfoggiando poi un gran sorriso, con cui lo ringraziava per la premura e per l'aiuto.
     
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    Piano piano Tamaki e Rei si fecero tutte e 4 le rampe di scale in un tempo record: ben più di 2 minuti; una signora anziana poco prima aveva fatto la loro stessa salita e quando i due ragazzi arrivarono a metà la signora era giù arrivata in cima.
    - Mi aspettavo un po' più di collaborazione da parte tua, ma vabbè. Al ritorno prenderemo l'ascensore.
    Sospirò Tamaki con un leggero filo di voce, alternando la frase con qualche fievole respiro.

    Mi mandi via mp il tuo contatto msn? :look:
     
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    A quelle parole lei rise, mentre un rantolo uscì dalla sua bocca, poiché per la fatica faticava a respirare. Ma tutto ciò solo per una scalinata? Si ripromise di allenarsi in un futuro per poter sfoggiare la prossima volta la sua nuova abilità di "salitrice di scale". Sempre se ci sarebbe stata una prossima volta.
    «Buona idea...» disse piano mentre il respiro le tornava regolare e i muscoli delle gambe le facevano meno male.
    Ricordandosi più o meno la piantina che avevano consultato poco prima, si avviò verso il bar che avevano deciso di "prendere d'assalto".
     
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    Seguì Rei, sicuro che quella fosse la strada che portava al bar scelto. I corridoi erano lunghi e larghi, alla fine di un negozio ne iniziava subito un altro. C'erano gioiellerie, oreficerie, pasticcerie, supermercati, ecc.; ma il bar? Sarà più avanti.
    I due sembravano una vera coppietta che andavano in giro insieme. Per una parte è vero, ma non erano una coppia. Questo pensiero gli veniva in mente spesso nell'ultima ora trascorsa, nemmeno lui sapeva il motivo.
     
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    Si voltò allegra, verso di lui.
    «Cosa ti va di fare dopo? Shopping?» gli chiese aspettandosi una risposta negativa alla proposta.
    Gli piaceva davvero la sua compagnia. Era un ragazzo particolare ma non sapeva dire perché. E il tutto era nato da una sciocca curiosità sui capelli biondi di Tamaki. Con lo sguardo andò ad accarezzare proprio quei capelli. Se non era per loro non si sarebbero parlati e conosciuti.
     
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    Tamaki si sentì fissato in modo particolare, ciò lo fece imbarazzare.
    - S-Shopping? Beh...
    Rispose con una frase assai incompleta e priva di senso. Non continuò la frase, ma lasciò capire che l'idea non lo attirava molto. Si accarezzò il collo come gesto involontario del suo imbarazzo, per poi guardare dappertutto, tranne che negli occhi della ragazza.
     
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    A quella reazione la ragazza scoppiò a ridere e si appoggiò al suo braccio per sostenersi.
    «Stavo scherzando!» ammise a fatica. Incredibile. Una persona a cui lo shopping non piaceva. Non era infatti così scontato trovare un ragazzo a cui fare compere non piacesse. Ormai anche i maschi erano ossessionati dal loro aspetto. Invece a lui, come a lei del resto, l'idea di fare shopping non entusiasmava. Era davvero un amico perfetto. Un amico...?
     
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    In quella situazione Tamaki si sentì a disagio. E se Rei voleva andarci? Non voleva impedirglielo per un suo capriccio.
    - Ma se tu vuoi andarci...
    Disse e, come al suo solito, non finì la frase.
    Quando arrivarono al bar si sedettero ad un piccolo tavolino rotondo in metallo. Gelido al tatto.
     
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    «Ma no, stai tranquillo» lo tranquillizzò lei. Quando arrivarono al bar si sedettero ad un tavolino. Quasi subito un cameriere si avvicinò ai due ragazzi, chiedendo cosa volessero ordinare.
    «Per me un cappuccino e una brioche alla crema!» disse entusiasta lei. Non le capitava spesso di andare al bar perciò quando questo succedeva prendeva sempre cappuccino e brioche che adorava.
    Si voltò verso il ragazzo attendendo la sua ordinazione.
     
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    La cameriera appena arrivata era piuttosto carina: capelli neri come l'oscurità, occhi verdi come la giada ed un fisico snello, con le curve al posto giusto.
    Esitò un momento prima di ordinare.

    - U-Un cappuccino, grazie.
    Ordinò un po' imbarazzato. Lo stare vicino ad una o più ragazze molto carine lo metteva in difficoltà e a disagio, ma all'inizio non era così quando ha incontrato Rei; strano.
     
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    Osservò la scena. Tamaki era imbarazzato a causa della cameriera. Era sensibile alla bellezza femminile, quindi. Da un lato si sentì offesa perché con lei non aveva avuto queste reazioni (che non la trovasse bella?) ma dall'altro fu divertita nel vederlo arrossire.
    «Vuoi che vada a chiederle il numero?» lo canzonò guardandolo con uno sguardo forzatamente civettuolo.
     
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