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.La giornata era piovosa e umida. Enormi nuvole grigie ricoprivano il cielo. Erano ormai 3 o 4 giorni che il maltempo continuava, ed era passato ormai lo stesso lasso di tempo per il quale Tamaki aveva conosciuto una ragazza a scuola, Rei.
La mattina dello stesso giorno, a scuola, Tamaki ricevette un messaggio sul suo telefono, e diceva:"Ti va di incontrarci questo pomeriggio al centro commerciale, vicino al negozio di Manga?
Ti aspetto."
Non ci mise tanto per decidersi sul da farsi. Finita la solita mattinata a scuola corse a casa sotto la pioggia, si cambiò e si fermò alla fermata del bus più vicina. In men che non si dica era arrivato a destinazione. Cammino teso verso il negozio, agitato. Si fermò di fianco alla porta d'entrata e aspettò impaziente l'arrivo della compagna.
Ho inventato la storia sul messaggio, perdonami.
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La ragazza si muoveva con calma verso il negozio di Manga. Aveva scelto quel posto perché era il luogo dove potendo avrebbe speso tutti i suoi soldi. Adorava i manga. Sperava che anche a Tamaki piacessero... Avrebbero avuto qualcos'altro in comune, oltre alla scuola che frequentavano.
Guardò l'orologio. Mancava poco all'appuntamento ma non era ancora in ritardo. In un certo senso avrebbe voluto correre fino al luogo dell'incontro ma temeva che lui la vedesse così ansiosa e le facesse un'altra domanda delle sue.
Chissà cosa l'aveva spinta a mandargli quell'sms... Dopo che lui le aveva dato il suo numero lei non gli aveva mai scritto né fatto una telefonata. Eppure quella mattina aveva deciso di farlo. Voleva rivederlo, visto che a scuola non c'era più stata la possibilità.
Per l'occasione aveva indossato una maglietta un po' scollata a V di colore viola con maniche lunghe e una gonna nera sportiva che si fermava a metà coscia. Ai piedi calzava le sue amate All Star nere con i lacci viola e tra i capelli alcune forcine a forma stella sempre viola.
Finalmente giunse davanti al negozio, con il cuore un po' in subbuglio. E se lui non fosse venuto? Fortunatamente lui era già lì, di fianco all'entrata. Quando lo vide gli si fece in contro con uno splendido sorriso sulle labbra.
«Ciao biondo!» esclamò allegra mentre lo salutava anche con la mano destra.
Per stavolta ti perdono.
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Il viso di Tamaki si girò di scatto ad un'esclamazione a lui molto familiare. Trovò Rei che salutava con la mano e si avvicinava all'entrata.
- Ciao Rei.
Contraccambiò il saluto appena la ragazza si avvicinò.
Tamaki era agitato, molto. Questo poteva essere considerato come un appuntamento? Oppure Rei non aveva impegni per il pomeriggio e voleva usare Tamaki come passatempo? Non ci pensò su molto.
Gli zigomi erano leggermente rossi, tanto che da lontano la differenza non si notava. Questa era la prima volta che gli capitavano incontri del genere, era felice, ma allo stesso tempo terrorizzato.. -
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Quando gli fu vicina notò un lieve rossore nel colorito del ragazzo. Forse aveva caldo...
«Ti va di entrare nel negozio?» chiese decidendo di non soffermarsi su quel particolare.
«Ci sono alcune nuove uscite che mi interessano...» continuò poi con un tono quasi mortificato. Forse le persone normali invitavano gli altri in un bar, non in una fumetteria.... -
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Anche a Tamaki piacevano i manga, non era un grande appassionato, ma non li dispiacevano. Preferiva farseli prestare che comprarli, è stata una sua scelta, i soldi preferiva spenderli in altre cose.
- Certo...
Risposte. Detto questo varcarono entrambi la porta d'entrata. Questa fumetteria era la più rifornita della città. Era enorme. Oltre ai manga c'erano altre centinaia di cose che riguardavano il Giappone: DVD, vecchie cassette di anime giapponese, poster, ecc.
Era affascinato.
* Credo che prima o poi ci farò un altro salto.*
Pensò.. -
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Controllando con la coda dell'occhio che lui non fosse deluso dal posto, si lanciò verso quelle che lei definiva "pucciose inutilità" ovvero tutti quegli accessori molto carini ma decisamente inutili. Adorava quello scaffale, anche se per quegli oggetti non aveva mai speso nulla. Costavano pure un occhio della testa... Quel giorno erano arrivati peluche nuovi. Il suo sguardo fu decisamente rapito da un pupazzo alto più di 30 centimetri di Chopper di One Piece. Era assolutamente stupendo ma altrettanto sconvolgente era il prezzo...Sul suo viso evidente era la delusione. . -
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Si avvicinò verso Rei, che era stata acchiappata da uno scaffale. Le arrivò alle spalle e, come suo solito, la voleva cogliere di sorpresa.
- Novità?
Disse quando la sua bocca fu vicina all'orecchio destro della ragazza.
Mentre si avvicinava controllava sempre a destra e a sinistra, forse trovava qualcosa che gli interessava. Notò anche che il negozio era piuttosto vuoto. Era strano per una fumetteria di questa fama, e di certo la città non era neanche piccola. Che forse avevano appena aperto questo pomeriggio? Non si sa.. -
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La ragazza, rapita com'era dal pupazzo, prese un colpo quando sentì la voce del ragazzo sussurrarle nell'orecchio. Ma quando l'avrebbe perso questo brutto vizio?? Per lo spavento si girò di scatto finendogli addosso con la spalla destra, mentre con quella sinistra sfiorò fortunatamente senza conseguenze catastrofiche lo scaffale.
«Se continui così non arrivi al tuo prossimo compleanno!» ruggì lei a denti stretti senza alzare tanto il tono di voce. Eppure non era arrabbiata. Forse divertita.. -
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Appena sentì la spalla di Rei andargli addosso si spostò di qualche centimetro indietro. Non si era fatto male, ma la botta l'aveva sentita.
- Credo che tu non voglia veramente farmi arrivare al mio prossimo compleanno.
Disse Tamaki ridendo. Si divertiva a fare questi scherzetti innocenti, ma non trovava mai il limite al quale riuscire a smetterla. Quando si era avvicinato alla ragazza notò che stava fissando un qualcosa nello scaffale davanti. Già, ma cosa?. -
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Ridacchiò, mostrandosi evidentemente di buon umore. Si rese conto però di averlo portato lì e di essersi poi fissata a guardare uno scaffale. Era ovvio che si stava annoiando e per questo le aveva fatto prendere un colpo.
«Beh, dove preferiresti andare?» chiese un po' imbarazzata della sua mancanza di attenzione.. -
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Alla domanda della ragazza Tamaki stette a pensare per qualche istante prima di rispondere.
- Che ne dici di un bar? Quì in centro ce ne sarà sicuro qualcuno di molto carino.
Chiese. Gli dispiaceva, però, lasciare questo posto che aveva proposto Rei. Era carino, molto, ma si sentiva in colpa.. -
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A quella proposta la ragazza sorrise. Era contenta del fatto che lui non avesse detto la fastidiosissima frase "mi va bene tutto, scegli te".
«Affare fatto!» disse allegra andandogli di fianco, per indurlo a seguirla.
«Speriamo di trovare qualche bar particolare» continuò poi.
Continuiamo qui o cambiamo topic?. -
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Tamaki seguì Rei, per andare in un bar carino. I due andarono affiancati, come una gara per il primo posto.
Il centro commerciale era pieno di bar, pizzerie, gelaterie, ecc.; c'era solo l'imbarazzo della scelta.
Ogni 10 metri circa di corridoio c'era appesa sul muro una grande mappa del centro. Ogni tazzina equivaleva ad un bar. Il centro commerciale era costituito da 4 piani, su ciascuno c'erano 5 bar, tranne 6 nel primo.
- Andiamo... Qui?
Disse muovendo in continuazione la mano, con il quale puntava il dito indice sulle tazzine.
Il bar scelto era uno dei tanti dell'ultimo piano, loro erano al secondo.
Continuiamo pure qui, modifico il titolo del topic allora.
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Lei annuì col capo. Non conosceva nessuno di quei bar quindi in fondo uno valeva l'altro.
Girò il capo a destra e a manca.
«Secondo te dove sono gli ascensori?» domandò al ragazzo sperando ardentemente che non toccasse loro farsi 2 piani a piedi. Le scale non le piacevano particolarmente.. -
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Alla domanda della ragazza Tamaki si girò di nuovo verso la mappa, questa volta in cerca di ascensori. La squadrò con il dito puntato, per poi fermarsi su un punto preciso.
- È qui.
Disse Tamaki. L'unico ascensore presente sul piano era addirittura sul lato opposto di quest'ultimo. Fare le scale o fare tutto il piano alla fin fine non cambiava molto.
- Beh...
Disse a Rei girandosi verso di lei con una faccia che dava l'idea del deluso e del "contento". La prima perchè a lui non piaceva fare le scale, la seconda perchè almeno era in compagnia..
