Posts written by Amaterasu Sakuya

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    Era ancora completamente immersa nel suo osceno banchetto, vergognandosi mortalmente di ciò che aveva appena fatto ma non perché pensasse ci fosse qualcosa di sbagliato, semplicemente temeva che Kouta potesse cambiare la sua opinione di lei. ma questo non successe, anzi la sorprese con un bacio che lei non riuscì a ricambiare, non subito e non con la dovuta sicurezza, ma fu abbastanza piacevole e inatteso da toglierle la forza nelle gambe e il fiato, così che Kouta non ebbe problemi a saltarle letteralmente addosso. Non fu così terribile come sembra, però: Ai non cadde rovinosamente ma si piegò su sé stessa finendo stesa a terra mentre il ragazzo le respirava addosso con un lungo rigolo di saliva che univa le loro labbra. Il volto paonazzo di Ai era in netto contrasto con i suoi occhi cristallini, sgranati, imbarazzata, increduli ma anche eccitati. Sentì la verga del ragazzo sulla sua pelle e immediatamente un brivido le percorse la schiena. Si portò le mani sulla faccia ma facendo in modo che le dita non le coprissero gli occhi o la bocca, fissandolo dritto in faccia mentre le sue gambe si stringevano.
    Ah... anf... io... non so se sono... pronta, ma... anf...
    Respirava a fatica, figurarsi parlare. Mille pensieri si stavano sovrapponendo dentro di lei, ma non riusciva a pensare a niente che non fosse andare avanti, andare fino in fondo. No, non poteva ma... dovevano davvero finirla in quel modo? Abbassò lo sguardo e si rese conto che se lui era duro come una roccia, lei era fradicia come un lago al mattino. Deglutì rumorosamente rendendosi conto che neanche per lei sarebbe stato facile interrompere il tutto, ma forse potevano trovare un compromesso. L'idea che le balenò in mente la fece arrossire ancora di più ma i suoi occhi, da sorpresi, divennero curiosi e intrigati.
    Non posso lasciarti così...
    Disse con un filo di voce, mentre con entrambe le mani afferrava la parte inferiore dei suoi vestiti, scoprendosi e abbassandosi le mutandine. Non tanto, quel poco che bastava per scoprire la sua intimità, glabra e liscia, resa ancora più lucida dagli umori che l'avevano completamente infestata. Le gambe però erano ancora strette, segno che non era ancora pronta a concedersi completamente a lui. Ma sapeva come aiutarlo. bastò passare le dita su quelle morbide carni per strapparle altri lunghi gemiti di piacere, e non sarebbe servito altro per riempire le sue dita di quel dolce, caldissimo succo che rendeva le sue carni scivolose. A quel punto, Ai, prese con entrambe le mani la verga di Kouta, un tocco delicato ma deciso, abbastanza da non stringerlo troppo ma dargli qualcosa su cui sfregarsi. le mani si spostarono in modo che la cappella fosse puntata verso quel triangolo perverso formato dalla sua intimità stretta tra le cosce umide. Un paradiso di calore e sensazioni.
    Muoviti... per me...
    A quel punto, Se Kouta avesse seguito la richiesta della ragazza, avrebbe spinto con il bacino la sua verga verso di lei, scivolandole tra le dita e masturbandosi con le mani bagnate della sua amica, e ogni affondo avrebbe spinto quella punta vogliosa tra le carni di Ai, senza penetrarla, ma dandole un assaggio di quel paradiso di sensazioni ancora più caldo e umido delle mani della ragazza. C'era abbastanza succo femminile da farlo scivolare in eterno, e avrebbe potuto godersi un'esperienza unica senza preoccuparsi delle conseguenze. Come avrebbe reagito Ai però, poteva scoprirlo solo se iniziava a darsi da fare...
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    Quell'abbraccio servì un pò a tutti e stemperata quella situazione quasi drammatica, tornarono finalmente a parlare con un tono più amichevole, per quanto la situazione fosse seria. Raiko rimase vicina a loro con le mani strette sul ventre, mentre Veronica ascoltava il racconto di Bowen con aria curiosa, seguita da Domino che teneva invece le braccia conserte affilando lo sguardo. Superata l'ira e l'imbarazzo per la storia delle mutandine la spadaccina poteva rivelare che non era solo brava ad ammazzare la gente ma era anche un mastino instancabile che sapeva come seguire le tracce e fiutare una pista. Infatti mentre Bowen raccontava, veronica volgeva lo sguardo verso la sua alleata numero uno per capire se fosse in grado di elaborare un pensiero che fosse strategico e non solo utile.
    Che Evelynn ci stia provocando è indubbio... prima la dimensione infernale, poi queste visite personali ai suoi ex compagni, uno ad uno, non sono capricci casuali. Sappiamo per certo che ha perpetrato anche altri crimini al di fuori del territorio di Neo Venezia eppure torna qui ogni volta che può, solo per tormentarci. Sta cercando qualcosa...
    Domino... non penserai che...?
    Il pensiero che tagliò la mente di Raiko era così mostruoso e crudele che non riuscì neanche a pronunciarlo, poté solo stringere le mani al petto e guardare preoccupata la povera Veronica, che in tutta risposta si portò una mano sul petto, meditando sulle implicazioni.
    Il cuore di una papessa... ne ha già preso uno in passato, no?
    Noi non glielo permetteremo! Per arrivare a Veronica dovrà prima passare sui nostri cadaveri!
    Di nuovo un moto di rabbia s'impossessò di Domino, ma a differenza degli altri la piccola papessa non era affatto agitata, anzi aveva lo sguardo di chi stava pensando molto seriamente alle implicazioni.
    Io non mi nascondo... quando posso vado in mezzo alle persone e non uso barricate. Se avesse voluto provare a uccidermi sarebbe già successo e forse ci sarebbe anche riuscita. Le basterebbe fingersi una persona in pericolo e io sarei spacciata...
    Nonostante la giovane età, Veronica capiva benissimo quale fosse la sua posizione, e in che condizioni gravasse la sua incolumità. Ma questo non le impedì affatto di pensare lucidamente, anche se le sue labbra si strinsero abbastanza da impallidire.
    Non può essere così semplice... non ci sta fiaccando solo per arrivare a me. Deve esserci altro, ne sono certa. E noi dobbiamo scoprirlo.
    Se Evelynn aveva un piano, non potevano limitarsi a fermarla: era loro dovere comprenderlo e sventarlo, altrimenti quell'incubo non sarebbe mai finito.
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    Nonostante cercasse di mostrarsi più distaccato di quanto non apparisse, Bowen non si sforzò di nascondere il fatto che qualcosa lo turbava, e profondamente tra l'altro. Molto probabilmente stava soffrendo, ma per non far preoccupare gli altri o semplicemente dimostrarsi forte, se lo stava tenendo dentro. Quello era esattamente ciò che tipi come loro non dovevano fare, gente che aveva giurato di proteggere e aiutare gli altri, mettersi in gioco fino alla fine, senza scordarsi che anche loro, in quanto fallibili, potevano aver bisogno di una mano. Veronica strinse le mani al petto come in segno di preghiera, lo stava supplicando con lo sguardo di aprirsi a loro, voleva a tutti i costi conoscere la sua sofferenza per poterlo aiutare. Quella bambina era davvero dotata di un cuore enorme, senza pregiudizi né esitazioni quando si trattava di aiutare gli altri. Domino invece, fissandolo negli occhi, ebbe una strana sensazione addosso. Nel suo sguardo non c'era solo vergogna ma... anche senso di colpa. Forse il segreto che celava non era nascosto solo per evitare la vergogna, ma svelava anche un tradimento o qualcosa di simile. Aveva forse commesso un errore madornale e non voleva confessarlo agli altri per paura di un giudizio, o peggio, ancora: richiedeva un sacrificio grande, personale... una sensazione che Domino conosceva fin troppo bene. Poi però, quando parò di Evelynn, un profondo silenzio cadde nella stanza: Veronica si portò le mani sulle labbra con aria preoccupata, mentre Domino sgranò gli occhi lasciando che una vena di rabbia le risalisse il collo fino alla fronte, accendendola come un vulcano dormiente.
    COSA...!?!
    Sembrava pronta ad esplodere ma afferrandole una manica, Veronica la costrinse ad incrociare lo sguardo con lei, fissandola come a volerla supplicare di non cedere alla rabbia. Non dovevano concentrarsi sul problema, perché non erano lì per questo. Erano lì per Bowen, e quel dolce sguardo bastò a zittire la spadaccina in modo che Bowen potesse continuare a parlare. Mentre parlava, la spadaccina dovette portarsi un pollice tra i denti, serrandolo nervosamente per sfogare la sua rabbia almeno sull'unghia altrimenti perfetta, per lei era difficile mantenere la calma in quel momento ma non avrebbe mai ignorato il tacito monito di Veronica. FU quest'ultima a farsi avanti per prima, portando una mano sulla spalla di Bowen offrendogli un sorriso amareggiato ma sincero come rifugio.
    Bowen... non giustificarti. Al posto tuo avrei fatto lo stesso. Tu ci credi, vero? Credi ancora che nel profondo di quel cuore oscuro ci sia la tua amica, per questo non sei pronto ad emettere una sentenza. E questo ti fa tanto onore, non devi vergognartene...
    Ma è stato ingannato... e lui è l'ennesimo! Nessuno incontra Evelynn trovando anche solo una goccia di speranza!
    Ringhiò a denti stretti, ancora una volta riuscì a trattenere la rabbia, sembrava sul punto di gridare ma strinse un pugno di fronte alla sua bocca per darsi un contegno. Raiko la raggiunse, afferrandola per le spalle, portandole la guancia sulla schiena per darle manforte, farle sentire il suo calore. Ancora una volta riuscì a trattenersi e con uno sbuffo deciso abbassò entrambi i pugni, mantenendoli però stretti.
    Dovevi dircelo, però... anche ammettendo di volerla salvare a tutti i costi, se si trova a Neo Venezia è perché sta pianificando qualcosa, e non sarà niente di buono. Forse non vuoi condannarla, e questo mi sta bene, ma non si limiterà a fare del male a te o a noi. Il nostro compito è proteggere gli altri ed Evelynn è un pericolo pubblico, non ho ragione su questo?!
    Si voltò verso Veronica e la piccola, con sguardo severo, annuì con decisione. Che Evelynn andasse salvata o meno, di sicuro non poteva essere lasciata a piede libero.
    Questo è vero, dobbiamo cercare di monitorarla come possiamo, per limitare i danni il più possibile mentre troviamo un modo per metterla all'angolo. Non devi preoccuparti Bowen: anche io voglio aiutarla, ma dobbiamo metterla nelle condizioni di lasciarsi aiutare. E lo stesso vale anche per te.
    A quel punto Veronica allungò le braccia verso di lui e stringendolo con tutta la forza che aveva, lo abbracciò affettuosamente. Veronica non era molto forte ma di sicuro sapeva come dimostrare il suo affatto: quel piccolo corpicino ospitava un cuore grande come una casa, perfettamente in grado di avvolgere anche l'anima più arida.
    Per favore! Aiutaci a salvare Evelynn! E io ti aiuterò come posso, lo giuro! Non lasceremo indietro nessuno, questa è la nostra missione!
    Quell'abbracci affettuoso riuscì a commuovere profondamente Raiko che, con le lacrime agli occhi, si fiondò a sua volta verso il gruppetto a braccia aperte, lanciandosi così frettolosamente che afferrò anche Adam nel processo e accolse tutti sul suo prosperoso seno, iniziando a sfregarsi con la guancia su ogni testa che aveva a disposizione.
    Si! Siamo una squadra! Siamo una famiglia!
    Domino, rimasta l'unica esclusa da quell'abbraccio, si ritrovò a sbuffare mentre piantava i pugni chiusi sui fianchi, scuotendo il capo mentre nascondeva dietro il cappello l'espressione vagamente addolcita dalla visione di quell'abbraccio.
    Ah... certe volte mi sembra di stare dentro a un asilo...
    Ma più che una lamentela, era una consolazione per lei.
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    Si lasciò trasportare da quello che stava facendo sempre di più, come ipnotizzata dai movimenti imprevedibili ma vigorosi di quella verga, come se fosse in suo potere e al tempo stesso la rendesse anche vittima di quel calore, di quell'intensità che emanava come uno scettro magico. Era bellissimo per lei sentire che quei gesti stavano ricevendo una risposta tanto chiara, Kouta stava subendo il suo fascino, la sua abilità, e lo stavano condividendo assieme senza vergogna, se non forse un minimo di indecisione. Iniziò a respirare con le labbra semiaperte, con i capezzoli turgidi e le gambe strette per cercare di darsi un contegno, ma più vedeva la cappella pulsare davanti ai suoi movimenti più ne desiderava ancora. Ne venne talmente assorbita che quando la mascolinità del ragazzo iniziò a schizzare seme, rimase sorpresa e senza fiato neanche fosse accaduto qualcosa di inatteso. Sapeva perfettamente a cosa avrebbe portato la sua stimolazione, ma non immaginava un risultato così... intenso. Solo per usare un eufemismo. Kouta diede prova di un vigore immane, testimoniato dalla stretta di Ai intorno alla sua verga che non si ritrovò più un pezzo di carne tra le mani ma una vera e propria colonna di marmo, un monumento al piacere che le dimostrò quanto aveva apprezzato quel trattamento, ricambiandola in seme come se fosse una moneta preziosa. Per questo non provò ad allontanarsi, né ne fu spaventata, solo sorpresa: lasciò che quel liquido bianco caldissimo le macchiasse il volto e qualche ciocca dei capelli, e quando lo sentì scivolare sul mento e verso il seno, non ne fu disgustata anzi ebbe quasi la tentazione di portarsi le mani addosso per spargerselo sulla pelle, ma era troppo concentrata sulla verga del ragazzo, stretta dalle sue dita che a loro volta erano state imbrattate da quel delizioso liquido. Per un attimo, l'attenzione venne completamente strappata dal giovane e portata verso il suo membro, tanto che Ai lo risalì completamente con entrambe le mani, raccogliendo con quella stretta quanto più seme possibile. Le mani sporche di quella deliziosa mascolinità si avvicinarono al suo volto mentre lei la guardava rossa e ipnotizzata, e la bocca si apriva sempre di più così che la lingua potesse assaggiarlo. Lo leccò timidamente e quando sentì quel sapore intenso si portò prima l'indice e poi il medio tra le labbra, succhiandolo avidamente mentre le palpebre cedevano al piacere. Un lungo mugugno rese quella scena ancora più erotica, mentre lei banchettava con quel virile dono, il suo seno si gonfiava leggermente, come se potesse esplodere da un momento all'altro, sporcandosi di altro seme che colò dal collo in giù e anche ai lati, dove parte delle sue forme erano scoperte da quella insolita maglia, fin troppo provocante per una ragazza come lei, ma in realtà semplice parte di un completo da allenamento molto usato dai ragazzi della loro età. Quando Ai si rese conto di cosa stava facendo, tornò con gli occhi su Kouta e arrossì di nuovo, paonazza in viso come se fosse scattato un semaforo rosso dentro di lei.
    Ah... perdonami, io... non ho saputo proprio resistere...
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    Amerika avrebbe sentito chiaramente la verga di Sovereign pulsare sempre più forte dentro di lei, aumentando in foga e vigore, eccitato dai suoi gridi di piacere e dall'odore del sangue che stava iniziando ad impregnare l'aria. Non era disturbato dal suo entusiasmo, anzi lo vedeva come una dimostrazione di sottomissione, come un modo per accettare la supremazia di Sovereign. Non erano le lacrime che cercava, dopotutto, non solo quelle almeno. Lui era il prossimo Akira, quindi avrebbe accettato anche i kink dei suoi futuri servitori. Quello che gli impedì di raggiungere il culmine però, fu l'intervento inatteso della sfortuna che spinse Amerika via dal l'orgasmo di Rengoku che finì invece sopra il suo casco. La maschera di Sovereign lo proteggeva da quel liquido ma restava comunque il fatto che la sua figura maestosa e terrificante era stata imbrattata come le pagine di una rivista porno nel bagno dei ragazzi. Sovereign si bloccò di colpo, frenando la sua foga e portandosi una mano sulla macchia di sperma per afferrarne una parte e mettersela davanti agli occhi. Senza la possibilità di vedere la sua faccia o percepire alterazioni del suo respiro, era molto difficile capire cosa gli stesse passando per la testa... era furioso? Era contrariato? Era allibito? Illeggibile, ma tutt'altro che sconfitto. Prese il grosso del seme dal casco e con l'ultimo schiaffo sulle natiche di Amerika glielo regalò nella maniera più violenta possibile per poi rimettersi in piede e chiudere la patta dei pantaloni, nascondendo il suo membro.
    Pffff... unirmi a voi? Non essere stupida, non ho abbastanza braccia per riempire quel culo slabbrato...
    Mentre si rialzava e ripuliva, il pavimento liberò i suoi prigionieri, lasciandoli andare. Lui non scappò né si preoccupò di difendersi, forse perché pensava di aver già fatto a pezzi la loro volontà, o sapeva per certo che non lo avrebbero attaccato, dato che sarebbe stato sicuramente inutile. Prese un fazzoletto ed iniziò a pulirsi il casco senza toglierlo.
    Adesso però facciamo un passo indietro: lui è il fenomeno da baraccone che ha deciso di mettere in dubbio la mia autorità... ma tu, col culo sfondato, chi dovresti essere? Non sei Giapponese, non ti ho mai visto da queste parti. Se qui per diventare Akira?
    Si voltò verso Amerika, anche senza vederlo negli occhi era evidente che si aspettasse una risposta esaustiva e non l'ennesima frecciatina.
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    Per quanto Bowen si stesse impegnando il più possibile per far scoppiare quella vena sulla fronte di Domino che si agitava come una palla impazzita, gli sguardi di Veronica e di Raiko la aiutarono a capire che in quel momento c'era qualcosa di più importante da notare, oltre che allo spirito dispettoso di quell0imprevedibile demonietto. Mentre Adam cercava di tenerlo a bada, fu evidente per tutti che Bowen non era semplicemente diventato più maldestro e malefico, piuttosto sembrava cercare un modo per distrarsi, scacciare via i suoi pensieri. Non lo realizzarono assieme come chissà quale mente collettiva, semplicemente le ragazze erano finite spesso in quei problemi in passato: tormentate dai loro pensieri al punto da trascurare ogni altra cosa. Raiko aveva combattuto a lungo per lasciarsi alle spalle il suo passato, non solo col mondo ma anche con sé stessa. Aveva imparato ad amare il prossimo e rispondere con la dolcezza piuttosto che con la forza, e non era stato semplice. Veronica, nonostante la sua giovane età aveva avuto a che fare con problemi enormi e responsabilità colossali per le sue fragili spalle, tante volte si era rifugiata in sé stessa e solamente gli altri col loro aiuto erano riusciti ad alleggerire quel fardello. E lo stesso valeva per Domino, che nel periodo più oscuro pensava di essersi ritrovata da sola, e aveva iniziato ad annegare la sofferenza con la violenza, rendendosi conto che stava solo facendo male a sé stessa e a quelli che gli stavano attorno. Forse, lei più di tutti, poteva comprendere Bowen. Ma di certo non poteva leggergli il pensiero. Sospirò, portandosi la spada dietro la schiena, il tipico gesto che compiva quando oramai non aveva più nessuna intenzione di usarla.
    Guarda che se hai un problema dovresti parlarcene. Ricordati che la nostra è un'alleanza, non un club degli scacchi.
    Nel dirlo, Domino afferrò la manica del braccio sinistro, scoprendola e rivelando i marchi che i portatori di luce mostravano sui loro arti superiori. Marchi di protezione e di aiuto votati verso il prossimo. Lo stesso fece anche Raiko, mostrandoli con un ampio sorriso, e appena i loro iniziarono a brillare di una tenue luce, anche il corpo di Veronica reagì mostrando segni dorati molto più estesi e che rivelavano il suo legame con l'origine del patto: lei incanalava i cuori puri dei portatori di Luce e ne diventava il catalizzatore per eccellenza, la fonte del loro potere e del loro coraggio.
    Ti va di parlarne, Bowen?
    Il sorriso di veronica era dolce, sincero, e nonostante la sua giovane età, quasi materno.
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    Per quanto la situazione si fosse grossomodo calmata, portando Raiko a tirare un sospiro di sollievo e lasciare Veronica soddisfatta, Domino si ritrovò ad assistere con discreto malcontento al battibecco tra Bowen ed Adam che sembravano decisi a litigarsi il fardello di stare in compagnia della papessa per potersi dedicare alle proprie attività, e dato che si trattava di Raiko, oltre alla rabbia prese il sopravvento anche la gelosia. Con meno istinto omicida rispetto a prima, ma comunque una forte pressione energetica, Domino sbatté la punta della spada rinfoderata a terra, come un pericoloso bastone utilizzato per attirare l'attenzione dei chiacchieroni.
    Chiudete quelle boccacce, adesso!
    Tuonò, per poi sollevare di nuovo la spada e piazzarla in orizzontale davanti alle loro facce. Era inquietante la facilità con cui una ragazza tutto sommato non troppo massiccia come Domino, riuscisse a manipolare quell'immane spadone con tutto il pesante fodero con una mano sola senza sforzo apparente. Ed era altrettanto inquietante constatare che, nonostante la spada fosse rinfoderata e quindi non affilata, quella posizione era comunque abbastanza minacciosa da far sentire a entrambi un distinto pericolo di morte.
    Il giorno in cui lascerò voi due combinaguai da soli con Veronica mi darò alla necromanzia perché anche da morta verrò a cercarvi ancora dentro alla bara se serve, quindi toglietevelo dalla testa.
    Non esagerare, sono dei pasticcioni ma sono nostri amici.
    Veronica aveva già ridimensionato i veri sentimenti di Domino, e stava guardando oltre le minacce esagerate della sua iperprotettiva guardiana. Lo fece iniziando a giocare con l'elastico delle mutandine, un modo chiaramente provocatorio per attirare l'attenzione di Domino che fu costretta a distogliere lo sguardo da Bowen ed Adam per fissare quel giochino così innocente e così sbagliato allo stesso tempo. A un certo punto iniziò a tentare di afferrare le mutandine ma Veronica spostava le mani abbastanza velocemente da impedirglielo. Uno strano rossore si accese sul volto della spadaccina, non sembrava arrabbiata quanto più a disagio all'idea che Veronica stesse giocando con il suo intimo provocante.
    Hai intenzione di farmi arrabbiare anche tu?
    A quel punto Veronica si fermò e allungò le mutandine a Domino, ma prima che questa potesse afferrarle la papessa la ammonì con una sorta di rimprovero.
    Però non dovresti sfogare la tua rabbia con la spada, lo sai vero? Avresti potuto fargli del male.
    Lo sguardo di rimprovero della piccola era tanto credibile quanto dolce, Raiko si portò entrambe le mani sulle guance, rossa in volto, pronta a sciogliersi in qualsiasi momento, e perfino lo sguardo truce di Domino stava chiaramente morendo dalla tenerezza diventando di molti tipi di paonazzo diverso. Sbuffò nascondendo i suoi occhi inteneriti dietro il cappello, poi riprese fiato.
    Dai... non li avrei mai colpiti, volevo solo spaventarli un pò in modo che imparassero la lezione. Ma l'hanno imparata... giusto?
    E solo per un istante le fulminò di nuovo con lo sguardo, minacciandoli di rispondere in maniera poco approssimativa a quella domanda.
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    Bowen rallentò e lei fu costretta a fermarsi, timorosa che potesse darle una risposta un pò brusca si portò di nuovo le mani unite al petto un pò come se stesse pregando che in realtà fosse tutto un malinteso. Bowen spiegò le sue ragioni e quel suo modo di fare spontaneo portò facilmente Raiko a guardare solo il lato positivo della faccenda, e anche se un tantino imbarazzata all'idea di ridere per un simile scherzo ai danni del povero Adam, si portò comunque le dita davanti alla bocca, arrossendo e distogliendo lo sguardo mentre pensava alla possibile reazione della Tiranide.
    Ehehe... è vero, è molto buffo...
    Non si aspettò però che Bowen la incalzasse in quel modo, portandosi davanti a lei e afferrandole le mani come se volesse farle una confessione direttamente dal cuore, strappandole del tutto l'attenzione e facendola arrossire ancora di più. Le dita morbide di Raiko si incrociarono a quelle delicate di Bowen, un pò come se si stessero scambiando un timido abbraccio. Nel sentire le sue scuse sincere, Raiko allargò un sorriso ampio e materno, abbandonando un pò il rossore che si era accumulato fino a quel momento sulle sue gote per poi tranquillizzarlo una volta per tutte.
    Dai... adesso non serve mortificarsi così. Dopo mi chiederai scusa come si deve...
    E con quella frase sperava di avergli fatto capire che non c'erano rancori e tanto meno l'aveva offesa, e anzi se ci teneva proprio a dimostrarle il suo pentimento allora lo avrebbe manifestato in maniera più diretta e piacevole, ma solo dopo aver salvato il povero Adam da un destino a dir poco funesto!
    Mentre l'insetto sfoggiava il suo latino per tentare di spiegarsi, Domino stava invece imprecando a denti stretti in rumeno, con quella voce forse troppo femminile che aveva facendola sembrare un'inquietante litania più che uno sfogo volgare e poco decoroso. Ma il suono della sua voce furibonda era niente in confronto al sinistro sibilo che produceva la sua enorme spada nera mentre scansava l'aria con tutto il fodero, improvvisata a mazza da baseball che prometteva di lanciare Adam sulla luna per spiaccicarglielo sopra. O sul sole, non aveva importanza: il programma spaziale di Domino non era molto preciso.Al contrario però, la sua tecnica di spada era maledettamente perfetta e quando lo spadone fu in alto, anche l'altra mano afferrò l'impugnatura sollevandosi assieme ai lembi del cappotto e dei lunghi capelli chiari che la circondavano, segno evidente che quel colpo sarebbe stato fatale, o quantomeno terrificante. Proprio in quel momento però si fece avanti Bowen che, piazzandosi davanti al bersaglio della sua ira, attirò immediatamente lo sguardo iniettato di sangue di Domino, che anche senza bisogno di parole esteuropee per ammonirlo riuscì certamente a farlo sentire minuscolo. Non sentì quasi nulla di quello che le stava dicendo, interpretandolo come un vago "uccidi anche me se devi uccidere lui", cosa che Domino in quel momento avrebbe fatto senza pensarci due volte. Per loro fortuna però, anche Raiko era giunta e seppur più distante, continuò a correre cercando di spiegare con parole semplici cosa stava cercando di dirle Bowen.

    No Domino! Le mutandine le ha prese Bowen, non Adam! Puoi stare tranquilla!
    Non lo fece con cattiveria, né pensando di peggiorare la situazione, voleva solo scagionare Adam e far vincere la verità, ignorando quanto in realtà quelle parole si limitarono banalmente a spostare la furia di Domino da un ragazzo all'altro, e ora quegli occhi furibondi puntati su Bowen erano ancora più malvagi e assetati di sangue rispetto a prima. Il paragone a quel punto era come se Adam e Bowen si fossero messi in ginocchio di fronte ad un meteorite pronto a schiantarsi con inaudita violenza sulla terra, e solo un miracolo poteva salvarli e di sicuro né la forza inferiore di Raiko né la furia di Domino erano sulla giusta strada per un gesto tanto misericordioso.
    Uh... queste sono le tue?! Avevi detto che erano volgari quando ne avevo viste di simili!
    In maniera del tutto inaspettata, le manine delicate e minute della papessa stavano esaminando con disappunto le mutandine oramai abbandonate da Adam, e se ne stava di fianco a Bowen priva di timore alcuno, rimproverando Domino a voce mentre le esaminava da cima a fondo. Alzò lo sguardo verso la sua guardia del corpo che si pietrificò a metà tra la furia interrotta e un leggero imbarazzo. Veronica le impugnò e le sollevò verso Domino con aria di rimprovero.
    Invece scommetto che sono comodissime, soprattutto per combattere! Lo sai che sto iniziando ad allenarmi, e poi stare seduta a lungo mi da fastidio se ho gli elastici troppo stretti sulla pelle! Mi hai ingannata, non è vero?
    Lo spadone di Domino crollò a terra, ma ai piedi della spadaccina e senza alcun danno, mossa più dal peso che dalla rabbia visto che quest'ultima stava scemando gradualmente.
    Ne abbiamo già parlato! Queste non sono mutandine da bambina! Smettila di insistere!
    Ma cosa vuol dire non sono da bambina! Chi dovrebbe mai mettersi a guardarmi le mutandine?! Potrei anche non indossare niente ma i pesanti paramenti che indosso sono come una camera blindata!
    E i mutandoni della nonna sono la camera stagna di emergenza! Discorso chiuso signorinella!
    Domino ci mise un bel punto alla fine piazzandole l'indice sul naso, cosa che fece gonfiare le guance a Veronica che abbassò lo sguardo mettendo le braccia in posizione conserte. Non amava essere trattata da bambina in quel modo, soprattutto visto il ruolo che ricopriva. Ma soprattutto sapeva che con quella scenata aveva spostato tutta l'attenzione di Domino su di sé, e approfittando dello sguardo gonfio scansato dalla faccia di Domino, rivolse un furbesco occhiolino verso Bowen e Adam, facendo capire loro che li avrebbe salvati. Raiko rallentò una volta arrivata vicino a loro, sorridendo rasserenata all'idea che fosse giunta l'unica persona capace di placare l'ira irrefrenabile di Domino.
    Magari potrei prestarle un paio delle mie per fargliele provare?
    Non dire sciocchezze, hai i fianchi troppo grandi in confronto a Veronica, non le andrebbero mai bene!
    Raiko abbassò lo sguardo iniziando a far toccare a intermittenza le punte dei suoi indici, ripensando colpevole alle ultime settimane dove aveva chiaramente esagerato con i dolci. La tensione si era stemperata e non di poco...
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    Per Syndra stava iniziando a diventare frustrante vedere le sue Singolarità infliggere così pochi danni a quelle creature provenienti da un altro mondo: certo si stava trattenendo perché non voleva perdere il controllo troppo velocemente in una situazione tanto delicata, ma non poteva fare a meno di pensare che senza l'aiuto dei suoi demoni o di Nariko probabilmente sarebbe morta ancora prima di mettere piede ad Allagadda, e questo non riusciva ad accettarlo. La sua rabbia però venne stemperata dallo spettacolo a cui assistette, e la riportò alla realtà dove nervi e orgoglio non avevano spazio se a darti la caccia sono delle tenebrose mani capaci di rapire anche un mostro come quel soldato enorme. Gli sforzi delle due streghe avevano dato i loro risultati e anche se Baal non era durato a lungo aveva trascinato con sé il loro inseguitore. Vedere quelle mani che letteralmente divoravano la loro evocazione e l'inseguitore stesso le fece uno strano effetto, e fu una vera fortuna se il legame tra loro e il demone venne interrotto bruscamente, altrimenti rischiava seriamente di impazzire. Reagendo a quell'energia, Syndra si portò entrambe le mani sul capo, tentennando sul volo ma riprendendo fiato rapidamente.
    Non dobbiamo farci prendere... non dobbiamo farci prendere assolutamente!
    La paura non si era impossessata di lei, non ancora, ma non aveva intenzione di assaggiare qualsiasi cosa le aspettasse sul fondo delle strade di Allagadda. Per restare concentrata sulla missione, ripensò a cosa era appena successo, e comunicando telepaticamente con la sua maestra cercò di raggiungere qualche conclusione.
    *Nariko, lo hai sentito? Quel soldato era sensibile alle tue maledizioni, dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio questa cosa, se li cogliamo di sorpresa forse possiamo compensare l'inferiorità numerica e guadagnare il tempo che ci serve per arrivare fino in fondo! Forse con una delle tue maledizioni addosso, sentiranno anche i colpi delle mie singolarità!*
    Non era un piano sicuro, né tantomeno affidabile, ma in una situazione del genere dovevano aggrapparsi anche alla più piccola speranza. E poi parlare con lei l'avrebbe aiutata a togliersi dalla mente quella strana, eccitante e spaventosa sensazione che aveva provato un istante prima. Non c'era tempo per quello! Nariko interruppe quasi subito il legame con Baal, così da potergli anche permettere di sparire e tornare alla sua dimensione, e soprattutto non sentire quelle orribili sensazioni molto peggiori di quelle che rievocava nei suoi ricordi. Syndra le fece notare che quei demoni alati erano sensibili alla sua maledizione, ma si rese conto che non era facile potergli applicare la sua maledizione. Non avevano il tempo di farli soffrire e piegarli al loro volere. Sarebbe stata una soddisfazione immensa domarli e renderli loro schiavi, ma la situazione lo rendeva impossibile.
    *E' vero, ne sono sensibili, ma quei soldati alati sono ben addestrati non basta maledirli per metterci in vantaggio. Ma mi è venuta un idea!*
    Per sua fortuna comunicare mentalmente era molto più veloce che farlo verbalmente, quindi cercò di comunicare la sua idea a tutti i presenti tramite anche delle immagini mentali, oltre che le parole.

    *Prime! Dovresti aprirmi almeno due portali nel momento più adatto, puoi farlo?* Mostrò a tutti l'evocazione dei Fury, demoni della Goetia, che si piazzarono sotto l'ala "interna" della formazione di quei due demoni. Così quando sarebbero esplosi, lo spostamento d'aria ed il colpo violento, avrebbe destabilizzato così tanto il loro volo da costringerli ad "aprirsi", schizzando di lato, dove Vega avrebbe formato dei portali che li avrebbe fatti apparire sopra le mani inquietanti che di certo li avrebbero afferrati. Nariko ovviamente confidava anche nel fatto che l'esplosione avrebbe trasferito anche la maledizione che li avrebbe fatti tentennare e proprio quel momento prezioso avrebbe permesso a Vega di spostarli con i portali prima che potessero accorgersi di cosa stava accadendo. Una volta che trasmise il suo piano, annuì verso Syndra ed insieme pronunciarono la formula magica.
    Pir Zixlay
    Pir Zixlay
    Nariko eseguì il piano che aveva mostrato ai suoi compagni, sicura che avrebbero tutti collaborato nel modo migliore per sbarazzarsi dei nemici senza consumare troppe risorse, dopotutto non avevano idea di cosa li aspettava dopo quella folle corsa. Per assicurarsi di prendere i demoni soldato di sorpresa, sia lei che la sua allieva continuarono la corsa senza rallentare un solo istante, lanciandosi verso i loro avversari senza sentirei l bisogno di schivarli, impugnando le loro armi con forza ma solo per poter intercettare un eventuale primo attacco, il loro piano non sarebbe cambiato: appena abbastanza vicini, avrebbero evocato entrambe un Fury sotto le loro ali per destabilizzarli e gettarli nei portali di Vega!


    Status Fisico Nariko: Illesa
    Status Fisico Syndra: Illesa, culo arrossato

    Status Psicologico Nariko: Turbata, determinata
    Status Psicologico Syndra: Determinata, curiosa

    Energia Nariko 223/250 (100 dati dal dono del patto)
    Energia Syndra 231/250 (100 dati dal dono del patto)

    Tecniche Nariko:

    Goetia #5: Fury
    Formula: Pir Zixlay
    I Fury sono i guardiani dell'inferno che pattugliano gli angoli più remoti e nascosti dell'abisso. Con il loro occhio speciale riescono a trovare i fuggitivi e punirli per poi riportarli nella loro zona di dannazione.
    Queste creature minute e dall'aspetto innocuo in realtà nascondono un potenziale bellico da non sottovalutare. Sono composti principalmente da un occhio demoniaco rosso, poco più grande di una pallina da tennis che funge anche da testa. L'occhio rosso viene protetto da una curiosa bocca animalesca con chiusura triangolare, formato da tre mascelle che si richiudono attorno al bulbo. Dietro di esso si allargano due ali che gli permettono di volare entro lo stesso jumper e velocità del suo evocatore, la loro apertura alare è il triplo della dimensione dell'occhio. Possiede anche due piccole mani artigliate sottili e molto affilati, ed una piccola coda con la punta affilata. La loro potenza bellica risiede nella loro carica di energia instabile. Al comando queste piccole creature esplodono per un diametro di un metro e mezzo, con la stessa forza di chi lo usa, oltre al danno di impatto procura anche delle piccole ustioni da oscurità. I Fury possono essere evocati entro una distanza di 3 metri, e possono allontanarsi per una distanza massima di 15 metri dall'utilizzatore. I fury possono stare in campo per un massimo di 5 turni, alla fine del quinto turno la creatura esplode. In funzione di quante persone evocano i Fury, la loro distanza massima aumenta del 25%, fino ad un massimo del 100%. Non sono in grado di esercitare una grande forza e risultano particolarmente fragili.
    Costo: 5

    Tecniche Syndra:

    Goetia #5: Fury
    Formula: Pir Zixlay
    I Fury sono i guardiani dell'inferno che pattugliano gli angoli più remoti e nascosti dell'abisso. Con il loro occhio speciale riescono a trovare i fuggitivi e punirli per poi riportarli nella loro zona di dannazione.
    Queste creature minute e dall'aspetto innocuo in realtà nascondono un potenziale bellico da non sottovalutare. Sono composti principalmente da un occhio demoniaco rosso, poco più grande di una pallina da tennis che funge anche da testa. L'occhio rosso viene protetto da una curiosa bocca animalesca con chiusura triangolare, formato da tre mascelle che si richiudono attorno al bulbo. Dietro di esso si allargano due ali che gli permettono di volare entro lo stesso jumper e velocità del suo evocatore, la loro apertura alare è il triplo della dimensione dell'occhio. Possiede anche due piccole mani artigliate sottili e molto affilati, ed una piccola coda con la punta affilata. La loro potenza bellica risiede nella loro carica di energia instabile. Al comando queste piccole creature esplodono per un diametro di un metro e mezzo, con la stessa forza di chi lo usa, oltre al danno di impatto procura anche delle piccole ustioni da oscurità. I Fury possono essere evocati entro una distanza di 3 metri, e possono allontanarsi per una distanza massima di 15 metri dall'utilizzatore. I fury possono stare in campo per un massimo di 5 turni, alla fine del quinto turno la creatura esplode. In funzione di quante persone evocano i Fury, la loro distanza massima aumenta del 25%, fino ad un massimo del 100%. Non sono in grado di esercitare una grande forza e risultano particolarmente fragili.
    Costo: 5

    Potere Nariko:
    Un nemico appena liberato dalla maledizione, quindi quando ha appena subito un Anatema, per un turno risulta immune a qualsiasi altro tentativo di essere maledetto.
    Livello 4
    - La traccia energetica che si formerà sul terreno al suo passaggio non è mai più larga di 2 metri. La traccia rimarrà sul campo fino alla fine della battaglia e si allungherà seguendo i movimenti di Nariko.
    - Si possono maledire un massimo di 8 alleati e la maledizione ha una durata massima di 8 turni che si rinnovano ogni volta che si ottiene una nuova maledizione. Tutto ciò che viene generato dall'energia di un tale alleato è maledetto a sua volta.
    - Un bersaglio maledetto rimane tale per 6 turni, in questo tempo potrà contaminare tutto ciò con cui entra in contatto lui e la sua energia, pertanto maledice automaticamente tutto ciò che ha un legame energetico con lui (ad esempio cure o potenziamenti fisici).
    - Quando Nariko delimita una forma chiusa con la sua traccia energetica, lo spazio all'interno della forma si riempie diventando un vero e proprio campo maledetto. Quando questo avviene la maledizione inizia a pulsare, diventando più forte: sarà quindi in grado di maledire anche ciò che si trova al di sopra e al di sotto della zona energetica, anche senza entrare direttamente in contatto col cerchio magico.
    - Raggiunti i 3 anatemi, il nemico subirà un afflusso devastante di energia maledetto. Questo significa che tutte le maledizioni subite e che subirà da quel momento in poi risulteranno potenziate.
    - Se Nariko riesce a riempire lo sfintere anale del nemico con il proprio tacco o uno strumento utilizzabile fisicamente (vibratori, dita della tifoseria da stadio, manici di scopa e non, ecc) sarà possibile infliggergli istantaneamente un totale di 10 Anatemi a costo zero.

    Potere Syndra:
    Livello 3
    - Syndra può controllare un massimo di 4 Singolarità contemporaneamente ad una distanza massima di 1,5 metri da lei. Dopo averle generate, Syndra può spostarle sia con le mani che con il pensiero. Usando le mani, potrà muoverle al doppio della sua velocità, mentre col pensiero potrà muoverle alla sua stessa velocità. In entrambi i casi, la portata massima delle Singolarità non può eccedere il suo Sense PERFETTO.
    - Syndra può dimezzare la sua riserva energetica massima per raddoppiare il numero di Singolarità base che controlla. Questo effetto non può essere disattivato.
    - Ogni malus a tutte le statistiche che Syndra subisce aumentano la potenza distruttiva degli attacchi delle sue singolarità convertendosi in bonus sulla forza. Se Syndra subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le singolarità ottengono un bonus fisso del 75% sulla forza.

    Note
    Rumplestilzche impugnata mano DX di Nariko
    Subjugator di Syndra impugnato con la mano destra
    Dance attivo su Syndra
    Campana Sonus attivo su Syndra

    Maledizione su Syndra 4/8
    Maledizione su Lotor 4/8
    Maledizione su Vega 4/8
    Maledizione su Kain 4/8
    Maledizione su Chiller 4/8

    Anatemi subiti da Aluber: 1

  10. .
    La malefica risata di Sovereign, ovattata dal suo casco e da quei sinistri movimenti del suo collo, non si fermò neanche per un istante e anzi, vedere Rengoku così in difficoltà mentre invece la sua amichetta si godeva il momento ignorando completamente il dolore rese tutto ancora più esilarante, tanto che lo spietato studente mascherato iniziò a muovere il piede con molta più decisione, spingendo la ragazza verso Rengoku più forte, e di conseguenza aumentando l'intensità con cui la spada le martoriava le interiora.
    Ohi ohi ma che succede? Guarda che ti stai sbagliando amico, qui l'unico che non si sta divertendo sei tu...
    Ignorò bellamente i guaiti e le minacce di Rengoku, mentre prendeva una chiara posizione su cosa dovesse fare a quel punto per godersi il momento al meglio: mentre spingeva più forte con la gamba, slacciò la parte alta dei suoi pantaloni per far uscire anche la sua di verga, per poi sfilare Alastor dal buco di Alice in un colpo solo, sbattendo la spada a terra e bloccandola sul pavimento come aveva fatto anche con gli altri due.
    E adesso mi unisco alla festa...
    Amerika avrebbe sentito chiaramente quello strano membro infilarsi dentro il suo culetto con una facilità disarmante, non solo perché già dilatato dal lavoro di Rengoku e di Alastor, ma anche perché completamente sporco di sangue. Appena quella verga fu dentro di lei, questa si ingrossò gradualmente al ritmo delle risate di Sovereign, andando a toccare le sue parti più profonde e ferite, producendo tanto piacere quanto dolore nel suo povero orifizio. La cosa accese immediatamente l'entusiasmo dell'aggressore che afferrandole con forza le natiche iniziò a sculacciarla prima con una mano e poi con l'altra, fottendole quel buchino con vigore crescente, facendo sparire l'asta rosea e quasi artificiale dentro di lei mentre si godeva i suoi mugugni.
    Ahahahah! Wow! Ma questa tizia non ce l'ha più un culo! Potrei infilarci un braccio qui dentro! Che c'è, Rengoku? Sei così brutto che devi cercarti donne così navigate? E tu che cazzo di problema hai? Alla tua età hai già il culo di una scrofa esperta? Credo proprio che mi divertirò con voi due!
    Se Alice sperava di abituarsi, avrebbe preso realizzato che quella verga non tendeva affatto a raggiungere un limite, ma anzi si gonfiava e si allungava sempre di più, come se potesse raggiungerle la bocca impalandola viva. E più si allargava, più le sue natiche si arrossavano perché i colpi di quelle manate non erano affatto delicati o deboli: quel ragazzo mascherato aveva una forza considerevole, sicuramente superiore a quella di Amerika e Rengoku messi assieme, non avevano possibilità di liberarsi dal suo gioco perverso e umiliante.
  11. .
    Il rapido cambiamento di atteggiamento da parte di Bowen non fu inatteso, e per quanto Raiko avrebbe volentieri preso il suo morbido e grazioso corpicino tra le braccia per stringerselo tra i seni mentre si scambiavano un libidinoso bacio, sapeva anche per certo che se non lo avvertiva prontamente quello forse sarebbe stato il loro ultimo scambio di effusioni. Suo malgrado, lasciò che il demonietto si allontanasse mantenendo lo sguardo preoccupato su di lui, che divenne ancora più sorpreso nel sentire che a possedere quelle famose mutandine adesso era il povero Adam, vittima ignara di un destino davvero troppo crudele.
    Oh no, se nemmeno lui sa niente sarà un pasticcio! Dobbiamo trovarlo!
    Avrebbe quindi seguito Bowen per poter correre in soccorso della malaugurata tiranide, il primo pensiero fu ovviamente alla sua incolumità, ma mentre correva con passo aggraziato dietro Bowen senza preoccuparsi del morbido seno che oscillava a destra e a manca in maniera vistosa, venne colta da un discreto rossore sul volto mentre l'ennesimo dubbio si faceva strada nella sua mente.
    Uhm... Bowen ma... perché Adam ha le mutandine che hai preso dalla mia camera? Non sarai il tipo di cavaliere che si vanta delle sue conquiste come se fossero demoni esorcizzati...?
    C'era un pochino di delusione nella sua voce spezzata, Raiko era una ragazza dolce e sensibile, sicuramente molto aperta sessualmente ma che apprezzava la gentilezza. Sentirsi vittima di un dongiovanni che sbandierava ben volentieri le grazie delle sue amanti di fronte agli amici del bar la metteva a disagio...
    E mentre i due improbabili salvatori si lanciavano verso la stanza di Raiko, Adam l'aveva già raggiunta piuttosto facilmente bussando educatamente a quella soglia pronto a restituire la refurtiva con le migliori intenzioni. Mentre cercava di attirare l'attenzione della dolce padrona di casa, però, avrebbe chiaramente sentito qualcuno iniziare ad avvicinarsi alle sue spalle. Il rumore dei tacchi alti e del metallo che decorava i suoi stivali era inconfondibile, e da quando i gemelli le avevano regalato il nuovo outfit non si muoveva più come una vagabonda che si vergognava di indossare stracci, ma camminava a passo spedito e fiero tenendo le braccia nascoste nel lungo mantello nero e la spada posizionata dietro la schiena. La sua fidata compagna di battaglia era tanto uno strumento eccellente quanto una maledizione, non era una buona idea lasciarla incustodita. Appena vide Adam davanti alla porta di Raiko, subito si domandò cosa stesse cercando da lei, non del tutto gelosa visto che conosceva lo spirito libertino della sua amica, ma preoccupata perché sapeva che Adam sapeva essere un gran pasticcione. Ma in fondo era uno di loro, quindi non lo accolse con freddezza.

    Hey Adam! Guarda che se cerchi Raiko non è in camera sua, credo sia andata a cercare i cavalieri... puoi chiedere a me se ti serve qual...cosa?
    Il suo tono amichevole si incrinò rumorosamente appena notò cosa Adam stava stringendo tra le mani: esattamente ciò che LEI era andata a recuperare. Vedere le sue mutandine di pizzo ancora leggermente umide per via dell'ottimo lavoro di Raiko, strette tra le dita di Adam, la fecero arrossire vistosamente di un mix tra imbarazzo e rabbia dove la seconda stava gradualmente avendo la meglio. La rabbia montò così tanto che una grossa vene si gonfiò sulla sua fronte accendendole gli occhi di rosso, e lo stesso successe alla guardia della sua spada, come se anche quella fosse una fronte rabbiosa piena di vene sature di istinto omicida.
    Adam... potresti di grazia spiegarmi perché le MIE mutandine sono strette tra le tue zampacce...?
    Il suono che seguì fu quello inconfondibile di una mano che afferra con forza l'impugnatura di un pesante spadone, mentre la pressione energetica di Domino diventava così forte da togliere il fiato. Non sapeva neanche da dove iniziare ad arrabbiarsi, quindi lasciò che fosse Adam a darle l'ultimo buon motivo che le serviva per schiacciarlo contro la porta di Raiko e lasciarlo lì come un monito per i posteri.
  12. .
    Raiko non era a disagio con la distanza ristretta che Bowen stava accorciando tra di loro, né si oppose alle sue attenzioni, non rifiutò i suoi sguardi, il suo abbraccio e di sicuro non fece nulla per sottrarsi a quel bacio, ma sembrava distratta, tanto che non si piegò nemmeno un pò verso di lui, impedendogli di arrivare alla sua bocca messa un pò troppo in alto per la sua figura minuta.
    Ecco veramente...
    Ammiccò un sorrisetto finto e un tantino imbarazzato, iniziando a grattarsi una guancia mentre stringeva le braccia al petto e distoglieva lo sguardo da lui. Le cosce si iniziarono a sfregare tra di loro per una strana emozione, forse si vergognava di ammettere qualcosa, e al tempo stesso aveva paura di rivelare un segreto alquanto problematico per l'ignaro Bowen. Mentre il piccoletto cercava di baciarla infatti, la dolce Raiko fece un piccolo sospiro portandosi le mani di fronte alla bocca, rossa come un peperone perché non sapeva come confessare la cosa.
    Vedi... vorrei aiutarti anche subito perché mi piace la tua compagnia ma... le mutandine sono davvero più urgenti perché... uhm... non erano le mie.
    Con il volto paonazzo e il pugno stretto davanti alle labbra, Raiko stava mascherando un sorriso timidissimo perché rievocava il ricordo di quando quelle mutandine erano rimaste nella sua stanza, e Bowen dall'alto della sua malizia poteva leggere in quelle gote rosse quanto la ragazza davanti a lui avesse gridato di pura estasi per colpa della vera proprietaria di quelle mutandine di pizzo nere come la notte e con solo un fiocco rosso all'altezza del pube sull'elastico. Decisamente troppo volgari e trasparenti per una come Raiko. A chi potevano appartenere?
    Dovrei riportargliele prima che scopra che qualcuno me le ha rubate... non perché sono preoccupata per me ma ho timore di scoprire cosa farebbe a qualcuno che le ha prese anche solo per gioco... capisci?
    Il timore di Raiko poteva essere giustificato da una sola consapevolezza: in quel momento, per i corridoi del vaticano, c'era una popputa bomba ad orologeria armata di spada gigante che avrebbe presto assaggiato il sangue di qualsiasi malcapitato avesse avuto l'ardire di rubarle l'intimo. Bowen aveva due scelte: provare a salvare il povero Adam e anche sé stesso, oppure accettare il suo fato insistendo per cercare la compagnia di Raiko che, di sicuro, non si stava sottraendo a lui, anzi... dopo essere stata abbracciata, si era fatta più vicina.
  13. .
    Il senso di colpa di Chiller allarmò Nariko, intuendo che Iceringer in realtà era nei guai. Cercò di rimanere calma, lasciando che Chiller spiegasse la loro situazione, lui parlò di un luogo che si chiamava Despia, di giganti e di battaglie difficili. Iceringer aveva scelto di salvare Chiller, facendogli attraversare il portale che li portò a loro.
    Anche se Chiller si allontanò per parlare meglio, Syndra gli rimase vicinissimo come se avesse paura di poterlo perdere se si allontanava troppo, questo non la distolse dai loro discorsi ma aveva davvero bisogno di un ancora emozionale.
    Nariko non riuscì a fare a meno di chiedersi se adesso stava ancora combattendo? Se stava scappando? Per non andare nel panico si disse che probabilmente era con Valente che gli avrebbe dato una mano.

    Lui sta bene? Chi è che vi ha ingannati? Chi vi ha attirato?
    Fu la primissima domanda che pose per capire se avevano già incontrato Aluber o se erano totalmente fuori strada. Quel maledetto ragazzino dai capelli rossi sapeva quindi anche di Iceringer? Lo avrebbe usato per tirarle un tiro mancino? Sentiva la fretta galoppare nel suo stomaco. Tutti i presenti potevano capire solo guardandola che si stava agitando, che a stento riusciva a trattenere la sua preoccupazione.

    Beh che aspettiamo allora? Andiamo...
    Non riuscì nemmeno a finire di dirlo quando Chiller tirò fuori un biglietto e lo porse a Nariko. La strega afferrò l'oggetto perplessa, ma quando lo aprì le mancò un battito. Capì subito cosa fosse, non aveva la minima idea che Iceringer avesse conservato un ricordo del genere. Sentì la felicità inondarle il cuore, la speranza farsi potentissima in lei. Quell'emozione la portò ad erigere una sorta di barriera per non far trapelare le sue sensazioni attraverso il legame che li univa ai suoi compagni. Se fosse stata una ragazza più spontanea come Syndra, avrebbe avuto gli occhi lucidi, si sarebbe portato quel biglietto al petto ed avrebbe sospirato ansiosa e innamorata un "amore mio". Invece abbassò lo sguardo su quel biglietto, e si morse il labbro inferiore capendo che aveva frainteso ogni parola di Iceringer, che lui in realtà non voleva smetterla di volerle bene, che aveva fatto quella pazzia per lei. Gli occhi le divennero lucidi ma fece di tutto per non mostrarsi agli altri rivolgendo loro le spalle. Trattenne il respiro, consapevole che se avesse inspirato troppo avidamente l'aria si sarebbe sentito che avrebbe tremato. Aveva scelto di non far trapelare come si sentisse perché era troppo personale, anche se non voleva far capire a Lotor o Chiller quanto in realtà amasse quel ragazzo, rese più evidente che ci teneva moltissimo proprio perché si stava nascondendo a loro.

    Sei un idiota Ice!
    Sfogò con quelle parole ciò che sentiva, ma si portò quel biglietto sul cuore e poi lo conservò per bene fra i suoi seni.
    Vedere la sua maestra reagire in quel modo strappò un sorriso agrodolce sul volto di Syndra che capì perfettamente cosa stava provando la sua maestra, e riuscì a vedere tutto l'amore che provava per quel ragazzo da un semplice sfogo di rabbia. Evidentemente non aveva voluto condividere con gli altri i suoi sentimenti, e forse era meglio così, ma Syndra sapeva perché il cuore di Nariko batteva in quel modo, e non sentì il bisogno di sostenerla con gesti d'affetto, ma con tutta la sua forza di strega si mise in piedi e afferrò il suo tridente con fermezza, guardando verso la preside come a volersi mettere al suo servizio.
    Nariko prese un profondo respiro mentre la sua mano si stringeva con forza sul bastone della sua lancia, fino a far scricchiolare le dita contro il metallo. Non avrebbe permesso a nessuno di portarle via il suo uomo ed il suo bambino. Quei bastardi non avevano la minima idea di chi avevano fatto incazzare. Si armò di quella rabbia funesta e si voltò verso i suoi compagni più decisa che mai.

    Non possiamo perdere tempo con il re impiccato, troviamo i portali e andiamo a prendere Ice e poi Endymion.
    Syndra annuì con fermezza usando il capo, allargando un sorriso agguerrito e risoluto: non sarebbero scesi a patti con nessuno, avrebbero trovato la via a modo loro e con quel biglietto come ancora emozionale, di sicuro ce l'avrebbero fatta.
    Dobbiamo farci strada in questo posto spaventoso, ma anche evitando il Re Impiccato di sicuro non sarà facile. Lotor, Chiller, sapete che genere di nemici incontreremo? Hai detto che tu e Ice avete combattuto prima di separarvi, cosa vi siete ritrovati davanti?
    Si voltò anche verso Lotor: a differenza di Nariko, Syndra riponeva in lui molta fiducia e visto che era arrivato fin lì con loro per poterle aiutare, decise che forse poteva affidarsi a lui com'era già successo in passato.
    So che non conosci bene questo posto, ma usa tutta la tua esperienza per aiutarci Lotor, abbiamo bisogno di una guida. Forse possiamo affidarci ai tuoi occhi extra...
    Forse Chiller e Vega non avevano capito che al fianco di Lotor c'era qualcun altro, ma lei e Nariko lo vedevano molto bene, e Rakhna era rimasto in silenzio per tutto quel tempo. Forse anche lui poteva aiutarle in quella missione.
    Prima di proseguire Nariko allungò una mano verso i suoi compagni, aspettandosi che la afferrassero tutti.

    Datemi la mano, così che posso rinnovare il nostro collegamento con il mio potere.
    Se avessero esitato sarebbe stata lei stessa a toccarli, così che non avrebbe dovuto pensare a rinnovarlo proprio nel bel mezzo della battaglia.



    Status Fisico Nariko: Illesa
    Status Fisico Syndra: Illesa, culo arrossato

    Status Psicologico Nariko: Turbata, determinata
    Status Psicologico Syndra: Determinata, curiosa

    Energia Nariko 250/250 (100 dati dal dono del patto)
    Energia Syndra 250/250 (100 dati dal dono del patto)

    Tecniche Nariko:

    Tecniche Syndra:


    Potere Nariko:
    Un nemico appena liberato dalla maledizione, quindi quando ha appena subito un Anatema, per un turno risulta immune a qualsiasi altro tentativo di essere maledetto.
    Livello 4
    - La traccia energetica che si formerà sul terreno al suo passaggio non è mai più larga di 2 metri. La traccia rimarrà sul campo fino alla fine della battaglia e si allungherà seguendo i movimenti di Nariko.
    - Si possono maledire un massimo di 8 alleati e la maledizione ha una durata massima di 8 turni che si rinnovano ogni volta che si ottiene una nuova maledizione. Tutto ciò che viene generato dall'energia di un tale alleato è maledetto a sua volta.
    - Un bersaglio maledetto rimane tale per 6 turni, in questo tempo potrà contaminare tutto ciò con cui entra in contatto lui e la sua energia, pertanto maledice automaticamente tutto ciò che ha un legame energetico con lui (ad esempio cure o potenziamenti fisici).
    - Quando Nariko delimita una forma chiusa con la sua traccia energetica, lo spazio all'interno della forma si riempie diventando un vero e proprio campo maledetto. Quando questo avviene la maledizione inizia a pulsare, diventando più forte: sarà quindi in grado di maledire anche ciò che si trova al di sopra e al di sotto della zona energetica, anche senza entrare direttamente in contatto col cerchio magico.
    - Raggiunti i 3 anatemi, il nemico subirà un afflusso devastante di energia maledetto. Questo significa che tutte le maledizioni subite e che subirà da quel momento in poi risulteranno potenziate.
    - Se Nariko riesce a riempire lo sfintere anale del nemico con il proprio tacco o uno strumento utilizzabile fisicamente (vibratori, dita della tifoseria da stadio, manici di scopa e non, ecc) sarà possibile infliggergli istantaneamente un totale di 10 Anatemi a costo zero.

    Potere Syndra:
    Livello 3
    - Syndra può controllare un massimo di 4 Singolarità contemporaneamente ad una distanza massima di 1,5 metri da lei. Dopo averle generate, Syndra può spostarle sia con le mani che con il pensiero. Usando le mani, potrà muoverle al doppio della sua velocità, mentre col pensiero potrà muoverle alla sua stessa velocità. In entrambi i casi, la portata massima delle Singolarità non può eccedere il suo Sense PERFETTO.
    - Syndra può dimezzare la sua riserva energetica massima per raddoppiare il numero di Singolarità base che controlla. Questo effetto non può essere disattivato.
    - Ogni malus a tutte le statistiche che Syndra subisce aumentano la potenza distruttiva degli attacchi delle sue singolarità convertendosi in bonus sulla forza. Se Syndra subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le singolarità ottengono un bonus fisso del 75% sulla forza.

    Note
    Rumplestilzche impugnata mano DX di Nariko
    Subjugator di Syndra impugnato con entrambe le mani

    Maledizione su Syndra 1/8
    Maledizione su Lotor 1/8
    Maledizione su Vega 1/8
    Maledizione su Kain 1/8
    Maledizione su Chiller 1/8

    Anatemi subiti da Aluber: 1

  14. .
    A rendere oscuri i pensieri di Bowen, era il fatto che dietro ogni riflesso riusciva ad intravedere lo sguardo malizioso di Evelynn che lo fissava, che lo giudicava, e spariva in un'istante come se fosse uno spettro maligno che lo perseguitava. Ghignava appena, maliziosa, mostrandogli i suoi occhi luminosi e malevoli che sussurravano parole nelle sue orecchie. "la perderai". Gli diceva. "prendila, non lasciare che qualcuno te la porti via". Stuzzicava la sua gelosia, e muoveva i suoi sentimenti più istintivi, quelli meno razionali e che potevano portarlo agli sbagli più grandi. "se tornassi e non ci fossero i miei amici, cosa sarei?". Colpiva molto, molto in basso, e forse Bowen non poteva neanche prendersela con lei: era sicuramente il frutto della sua mente, no? Era troppo insistente per essere solo un'apparizione. Inutile dire che il loro ultimo incontro lo aveva segnato in maniera profonda, Evelynn aveva mantenuto fede alla parola data: niente sarebbe stato più uguale a prima. Perfino gli insulti di Bowen non erano più volgari frecciatine che lanciava ai suoi amici, ma piuttosto delle stoccate piene di rabbia che difficilmente passavano inosservate. Quella pallina si infranse sul petto di Raiko assieme a quel "stronza" che la fece sobbalzare, come se lo stesse rivolgendo direttamente a lei. La donna se ne stava davanti alla porta dischiusa di Bowen, aperta per sbaglio mentre provava a bussare. La pallina non le fece male ma colpì proprio il suo capezzolo facendole chiudere un occhio, e le sfuggì un gemito di dolore decisamente troppo armonioso per sembrare infastidito. Forse una come lei non era capace di far sentire gli altri in colpa anche quando le facevano male.
    Bowen... scusa... pensavo di aver bussato.
    No, non fraintese: sapeva che quell'offesa non era rivolta a lei, ma ad abbassare il suo tono di voce rendendola quasi mortificata era la frustrazione e la rabbia del ragazzo che sapeva di non essere riuscita ad alleviare e forse non ne sarebbe mai stata in grado. Dopotutto si erano conosciuti da poco e gli sforzi per legare si erano rivelati piacevoli ma decisamente poco profondi. Raiko non biasimava i cavalieri: avevano decisamente di meglio a cui pensare e lei non voleva niente in cambio, solo dare loro tutto il sostegno di cui avevano bisogno e aiutare Veronica come poteva. Ma sentirsi così impotenti non è una bella sensazione, nemmeno per una come lei. Si sforzò di ritrovare subito il sorriso e portandosi le mani al petto e intrecciando le dita in una posizione di preghiera o quasi, evitò di balbettare e passò subito al dunque.
    Uhm... non vorrei disturbarti ma forse hai bisogno di parlare con qualcuno... so che i ragazzi quando fanno dispetti è per attirare l'attenzione! Lascia che ti aiuti, in cambio vorrei solo indietro le mutandine che hai preso...
    Lo sapeva? Raiko non era tonta come sembrava e dietro la sua gentile offerta di aiuto si celava anche una richiesta piuttosto chiara, sembrava quasi volesse solo dargli retta per un pò e riavere indietro il suo intimo. Quello che Bowen non poteva sapere era che c'era una buona ragione dietro la fretta di quella richiesta...
  15. .
    Incerta, continuava il suo operato del tutto ipnotizzata dalla durezza e dall'entusiasmo che quell'asta dimostrava tra le sue dita. La fissava affascinata ed era chiaro come quelle mani stessero cercando di tirargli fuori il meglio, e se non aveva ancora strafatto era solo perché aveva paura di fargli seriamente del male, e di perdere il controllo. Ma non voleva fermarsi, non voleva rallentare, anzi gli spasmi di Kouta, il suo fiato corto e quei versi eccitanti che gli stava strappando usando le mani e la saliva la stavano eccitando, dandole brividi lungo la schiena che non aveva mai provato prima. Ignorava completamente l'aspetto osceno che aveva in quell'istante: con il seno che danzava ad ogni vigoroso movimento, mettendo in evidenza i capezzoli turgidissimi mentre le labbra languide sembravano pronte a sbavare da un momento all'altro. Aveva solo bisogno di un piccolo incoraggiamento, di un segno che le facesse capire che non stava facendo niente di male e che anzi, doveva continuare su quella strada con tutta la perversione che le nasceva dentro, e quando lo sentì gridare in quella maniera perversa gli occhi di Ai si illuminarono di una scintilla di entusiasmo irrefrenabile, e volle andare fino in fondo.
    Mi piace quella voce... voglio sentirla ancora...!
    Forte di quell'entusiasmo, Ai strinse le distanze tra di loro, piazzandogli il prosperoso seno sulle cosce mentre con entrambe le mani prese a masturbarlo con forza. I suoi movimenti divennero sempre meno irruenti e più ponderati, ma non diminuì mai la velocità, anzi lo masturbò sempre più forte anche mentre i polsi le facevano girare le mani e rendevano i movimenti simili a delle perverse danze. Usò entrambe le mani, con quella sinistra che si soffermava sulla base e scivolava fino ai suoi testicoli, mentre la destra che si torceva di più quando arrivava in alto si assicurava di stringergli la cappella per poi scendere di nuovo verso il basso, così da poterlo stuzzicare in ogni maniera che le venisse in mente. Kouta poteva ammirare il volto di Ai completamente perso nella lussuria, e sentire il respiro eccitato della ragazza che si infrangeva sulla punta del suo cazzo come se stesse aspettando qualcosa, un segno, una ricompensa. Lo masturbò sempre più forte senza mai fermarsi, decisa a farlo venire.
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