Posts written by Amaterasu Sakuya

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    CITAZIONE
    Nome partecipanti: Kaguya VS Seraphine Nagai
    Livello partecipanti: 2
    Energia partecipanti: Master VS BErserker
    Numero di partecipanti: 2
    Livello del Potere: 2
    Abilità Fisiche G1: Tutte al 3
    Abilità Fisiche G2: Tutte al 4
    Tecniche Personali G1: Punishing Lash, Gnawing Blood, Vermillion Call, Dastardly Hunt, Ravenous Bolt, Gnawing Blood Ex, Vampire Gantlet, Defiant Mirror, Scorpion Feast, Step on you.
    Tecniche Personali G2: Surudoi hikari, Shinto no kyoka, Hikaru dātsu, Mekakushi, Kaeri, Intermissionis, Disperge, Energia Interrupit, Madens Sanguine.
    Arti Magiche/Occulte G1: Ninjutsu #2,7,9,10 - Rinjutsu #1,2,5,8,9 - Aitromanzia #1,4,9,10,11,15,20
    Arti Magiche/Occulte G2: Ninjutsu da 1 a 20 - Rinjutsu da 1 a 20 - Juinjutsu da 1 a 20
    Armi & Equipaggiamento G1: Kamen: Phantom Pain, Kageryu: Calamity Breakers.
    Armi & Equipaggiamento G2: Cruel Oath.
    Luogo: Palestra da allenamento: un quadrato di 10 metri per lato con un'altezza di 5 metri. L'illuminazione viene da una fila di finestre artificiali che circonda la parte più alta della stanza, in particolare gli ultimi 60 cm di altezza prima del soffitto. Sono costruiti in modo da proiettare luce naturale, ma sono artificiali. La parete sud ha un grosso portone d'entrata alto e largo 2 metri, completamente occupato dalla folla, la parete nord è invece occupata in parte da una catasta di ragazzi tramortiti. Le pareti est e ovest sono coperte da delle scaffalature in materiale resistente simili a delle scale, ottime per appendersi, ma arrivano solo ad un'altezza di 3 metri. Il quadrato del pavimento è diviso in 3 parti: una zona esterne spessa solo due metri che finge da "limite" dall'area del combattimento, tutti sanno che uscire dalla zona principale e finire qui si traduce in una sconfitta. Infine la parte centrale, un disco di solo mezzo metro al centro del quadrato di battaglia, dove si trova Kaguya.

    Kaguya inclinò il capo da un lato nel sentirla parlare di "perversioni", evidentemente non aveva capito a cosa la sua potenziale avversaria stesse alludendo, ma non importava. Al momento la cosa che più le premeva era dare un senso a quel confronto forzato a cui Hachi le stava sottoponendo, quindi appena la professoressa si preparò a rispondere alla domanda di Gabriel, Kaguya alzò la voce quel tanto che bastava per zittire tutti gli altri.
    Le regole le decido io.
    Un sibilo frustrato scivolò dalle labbra serrate a forza della professoressa, Kaguya sapeva come farsi rispettare anche dagli insegnanti, ma più che altro Hachi sapeva che se continuava a farle problemi di sicuro avrebbe smesso in ogni caso di darle ascolto, quindi rimase in silenzio. Kaguya quindi si voltò verso il mucchio di ex sfidanti storditi, rovistando tra di loro alla ricerca di qualcosa di utile.
    Niente armi letali, solo da allenamento. Poteri e arti magiche ammessi, ma con una limitazione...
    Kaguya si voltò verso Gabriel, lanciandole contro una spada da allenamento in materiale duro, più simile ad un manganello che ad una lama, ma perfetta per allenarsi. Lunga solo un metro e mezzo, guardia a croce, punta tonda. Ne prese due, una per entrambe, e con gli occhi fissi sulla sua avversaria iniziò a raggiungere il centro dell'arena.
    Una sola tecnica per colpo subito. Finché non sei in difficoltà, non puoi attivare tecniche. La prima che attiva 4 tecniche, che finisce fuori dal quadrato o che rimane a terra perde la sfida.
    aggiunto il centro, Kaguya incrociò le braccia al petto, se non fosse stato per la spada finta che faceva capolino dal suo seno, la giacca bianca sulle sue spalle l'avrebbe ricoperta quasi del tutto come un mantello. Era rimasta seria e imperturbabile per tutto il tempo, ma adesso che aveva definito le regole di quella sfida c'era uno strano bagliore nel suo sguardo. Una scintilla eccitata che forse Gabriel sarebbe riuscita a comprendere meglio di chiunque altro.

    CITAZIONE
    Status Fisico: Illesa.
    Status Psicologico: Calma, intrigata.
    Energia: 80/80
    Tecniche usate: /
    Potere: Inattivo
    Note:
    - Spada da allenamento impugnata
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    A muovere Syndra non era affatto la gelosia, ma la perversione, quella stessa voglia che Nariko aveva stuzzicato e coltivato negli anni. Ora poteva godersene i frutti... anche se significava avere a che fare con una strega possessiva tanto quanto la sua maestra. Syndra ovviamente non si risparmiò, voleva far valere quella sua iniziativa il più possibile e le occhiatacce di Nariko ricevettero prontamente risposta con dei ghigni maliziosi e soddisfatti, un pò come a volerle dire "te l'ho fatta stavolta!", zittendola con qualcosa alla quale non poteva proprio rinunciare. Dopotutto dentro quella fica fradicia c'erano tanto gli umori di Syndra quanto la saliva del loro adorato Ice, come poteva dirle di no? Specialmente dopo che Syndra le avrebbe dato tutta la sua energia oscura come ulteriore ingrediente. Non si aspettava di certo di ammaestrarla in quel modo e anzi quello schiaffo vigoroso non arrivò inatteso. Per quanto riuscì a strapparle un gemito rumoroso e acuto, Syndra mantenne la sua posizione, inarcando la schiena ma tenendosi ancorata a lei mentre quel verso di piacere si trasformava in un sorriso ancora più soddisfatto. Era pronta a risponderle a tono per farle capire che quella oscena sfida era stata accettata, ma lei e Ice la attaccarono contemporaneamente, spezzando del tutto la sua volontà. Sentì la saliva del ragazzo scivolare sulle sue natiche mentre Nariko le allargava quella corolla impaziente, poi senza nessun preavviso la sua maestra le fece sentire quanto mostruosa fosse la sua lingua, mentre Iceringer riempiva quel buchino voglioso con delle dita cariche di voglia e di quel nuovo, misterioso potere. La presa sulle corna di Nariko si fece tremolante ma ancora più dura, più salda, mentre Syndra si piegava in avanti e il suo bacino si muoveva all'infuori, per invitare entrambi a darsi da fare. Tremò vistosamente quando sentì le nocche di ice spalancarle il culo e la lingua di Nariko stuzzicarle anche la clitoride, sempre più lunga e pulsante a quel punto, come se stesse reagendo agli stimoli di Syndra.
    Questo è... giocare sporco... adesso sono in mezzo... non doveva finire così!
    Un altro verso frustrato ed eccitato allo stesso tempo si fece spazio nella sua gola, mentre impaziente tornava a muoversi, assecondando i movimenti di entrambi. La corolla di carne si strinse il più possibile intorno alle dita di Iceringer, così da stuzzicarlo a darsi da fare.
    Nhnnnn... so io come fare... dammi un assaggio di questo nuovo potere Ice... un VERO assaggio, avanti!
    Lo guardò piegando il collo verso di lui, con uno sguardo a dir poco assuefatto dal piacere, mentre stringeva più forte quel buchetto impaziente come se avesse voluto divorarlo. Nello stesso momento cercò di utilizzare i suoi poteri magici in maniera creativa: visto che Nariko sembrava decisa a farle la guerra, Syndra si sarebbe impegnata per ostacolarla il più possibile. Caricò potere oscuro dentro la sua clitoride mostruosa iniziando ad ingrossarla gradualmente. Nariko avrebbe sentito chiaramente un membro magico iniziare ad invaderle la bocca e la gola, senza nessuna pietà, solo che stavolta aveva delle fattezze mostruose più eccentuate, gonfio rispetto al normale, intriso di un sapore diverso e particolarmente osceno... Syndra stava attingendo al potere di Ice per potenziare la sua verga, in quel modo anche Nariko ne avrebbe avuto un assaggio diretto! In quel modo, era sicura di poterla fiaccare, le asciandosi guidare dal ritmo delle dita di Ice avrebbe iniziato a violare la gola della sua maestra con quel cocktail perverso di carne e potere magico.
    Sì... si così! Così mi piace! Fatemi sentire il vostro amore! Fatemi godere!
    Era completamente presa da quell'osceno mosaico che avevano creato, e non aveva nessuna intenzione di tirarsi indietro, non finché aveva forza di volontà in corpo!
  3. .
    I versi e le grida di piacere di Bowen divertivano non poco quelle due perverse copie di Raiko, tanto che si lasciavano sfuggire dei versetti acuti e melodiosi, simili a delle perverse risatine, ogni volta che riuscivano a stuzzicarlo come si deve. In quello, nonostante il netto contrasto che le distingueva, erano molto simili. Sfaccettature della personalità di Raiko che, col suo potere, prendevano forma e carne... e che carne. Ma probabilmente questo Bowen doveva averlo già capito. Mentre quelle due se la ridevano divertite, Bowen si rese conto che il suo potere era oramai finito sotto il totale controllo della Raiko originale, probabilmente stava (nonostante tutto) continuando a perpetrare il reale motivo per cui si trovavano lì, stabilendo un legame forte tra lei e Bowen grazie soprattutto alle cose perverse che avevano fatto assieme, ma le serviva tempo e per quello scopo si servì delle sue emanazioni, ben distanti dall'essere solo una distrazione. Dopotutto erano parte di lei, e quei corpi la facevano godere, soprattutto le attenzioni di Bowen mentre le leccava, le pizzicava e soprattutto, le provocava. Mentre il suo membro si ingrossava tra i seni della Raiko buona, questa apriva la bocca con sorpresa, alzando lo sguardo verso la malvagia mentre parevano volersi scambiare un pensiero di intesa. Quest'ultima lasciò Bowen gustarsi il suo seno mentre gli infilava le dita tra i capelli, accarezzandolo e ridacchiando eccitata, quanto divertita.
    E' l'impazienza che rende la tua lingua così lunga? Guarda che stai combinando... è sempre più grosso... così grosso che forse potremmo...
    Si interruppe ridacchiando, approfittando della bocca di Bowen aperta e intenta a gustarsi i suoi seni per usare l'altra mano allo scopo di infilargli un dito in bocca, il medio per essere precisi. Fu come se gli stesse dando un bacio molto perverso e violento: cercò di infilare quel dito il più a fondo possibile, spingendo la sua lingua verso il basso, come se volesse provocargli un conato ma senza mai spingersi a tanto. Mosse il dito con una certa lentezza ma decisione, solleticandogli e stuzzicandogli la lingua, spingendo anche quelle morbide labbra in modo da stimolare anche quelle e costringere la sua boccuccia a partecipare allo scontro diretto. Il tutto mentre ovviamente la Raiko buona non se ne stava con le mani in mano, ma stringeva il suo stesso seno usando gli avambracci, tenendo i pugni stretti e rivolti verso l'alto, appoggiati al suo mento praticamente. In quel modo distribuì quegli enormi e morbidissimi seni su tutta la lunghezza di Bowen conferendogli un abbraccio delizioso, e no privo di nuovi stimoli: tirò fuori la lingua tenendo la bocca ben aperta mentre masturbava quella verga grossa e deliziosa. La bocca era rivolta verso Bowen e sembrava quasi supplicarlo di fissarla mentre si contorceva per il piacere e il desiderio. La saliva grondava verso il basso ricoprendo il seno, la cappella e tutta la verga del demonietto in modo da rendere quella stimolazione sempre più intensa.
    Così grosso che potremmo...
    La Raiko malvagia sfilò dalla bocca di Bowen quel dito grondante di saliva, e mentre la sua partner continuava quel lento e perverso massaggio, le sue dita scura afferrarono la dura e gonfia cappella del demonietto, prima stringendola e stuzzicandola ben conscia di quanto fosse sensibile quel punto specialmente poco dopo un orgasmo, poi con quel dito pieno di saliva iniziò a stuzzicare la sua uretra, fino a penetrarla delicatamente. Non fu esattamente un procedimento naturale ma le dita di quella copia erano particolarmente sottili e la verga di Bowen era così grossa che scivolò dentro senza il minimo problema, andando a fondo gradualmente e senza fretta.
    Mmmmnh... sei bollente qui dentro! Fammi sentire come godi...
    Entrambe sembravano impazienti di sentire le sue grida di smodato piacere.
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    Mentre si scambiavano quella perversa ed eterna promessa, Syndra percepì immediatamente che il loro sortilegio aveva risvegliato qualcosa in Iceringer: la volontà di combattere. La giovane strega venne posseduta da uno strano senso di gelosia, perché pensò di nuovo a quante volte le aveva lasciate sole in nome di una battaglia che ovviamente non sarebbe mai stato in grado di vincere da solo. Ma nonostante quella pulsione spontanea e incontrollata, Syndra capì immediatamente che quei sentimenti appartenevano al passato. Lì dentro, a Despia, non avevano solo salvato l'anima del loro amato, ma anche il suo cuore. Gli avevano dimostrato che quella battaglia non poteva vincerla da solo, e che sarebbero state sempre al suo fianco, in ogni caso. Non gli stavano semplicemente regalando un nuovo potere che rischiava di tenerlo lontano da loro, ma stavano forgiando una promessa forte quanto i suoi pugni, un giuramento che li legava indissolubilmente per diventare una cosa sola. Da lì in avanti Iceringer non avrebbe combattuto anche per loro, ma soprattutto per loro, così come Nariko e Syndra si erano ripromesse di fare fin dal principio. Pertanto, dopo quell'iniziale e passeggera tristezza, Syndra si lasciò coinvolgere dall'entusiasmo di Iceringer, dimenticandosi ogni altro problema, ogni minima preoccupazione, per potersi dedicare unicamente a ciò che stavano creando. Il potere estremo di due streghe come loro, usato per plasmare l'energia caotica del Labirinto, il tutto unito alla volontà pura e indomabile di quel ragazzo che non aveva solo vinto tutte le sue battaglie, ma anche conquistato i cuori oscuri di quelle streghe. Non poteva che nascere qualcosa di incredibile! Syndra venne completamente rapita da quel risveglio e inarcò la schiena abbandonandosi all'ennesimo orgasmo mentre chiudeva gli occhi e quella fiamma spettrale la avvolgeva, come se la strega ne stesse risucchiando una parte. Il solo "percepirla" l'aveva fatta impazzire, e quando crollò in avanti si ritrovò la schiena di Iceringer, abbracciata istintivamente dai suoi mostruosi artigli, mentre con la testa cercava di capire cosa fosse successo, ammirando la nuova forma che aveva acquisito il coraggio di Ice. Un sorriso ammirato si accese sul suo volto, mentre gli occhi diventavano un cielo stellato brillante ed estasiato. Lo avevano fatto loro! Nariko avrebbe visto negli occhi della sua allieva lo sguardo di una strega che, per la prima volta, riesce a portare a termine un sortilegio degno di questo nome! Ora poteva dirsi sul serio una Strega a pieno titolo, perché non si era limitata ad usare la magia... ma l'aveva plasmata a proprio piacimento! Il cuore le batteva all'impazzata mentre Iceringer mostrava il suo nuovo potere, e le venne assolutamente spontaneo sfregarsi contro di lui, schiacciandogli il prosperoso petto sulla schiena come a volerlo stuzzicare per dare una dimostrazione di ciò che sapeva fare. Il nome di quel potere lo fece pulsare e Syndra si lasciò sfuggire uno squittio rumoroso e acutissimo mentre continuava ciò che Nariko aveva detto, arrivando alla sua stessa identica conclusione.
    Non era la spada ad essere un semplice contenitore di armi, era la tua volontà a trasformarla in ciò che ti avrebbe permesso di combattere!
    Iceringer era straordinario, non era mai stato una persona comune: Aestus Estus gli aveva semplicemente permesso di esprimere quella volontà che portava nel cuore, senza bisogno di magia, di esperimenti o trasmutazioni. Il suo stesso coraggio era il suo potere! Come si può non adorare un simile eroe? Durante quel momento di estasi magica, le mani di Syndra scivolarono sul ventre muscoloso di Iceringer, gustandosi ogni parte di quel corpo forgiato da mille battaglie alla ricerca del suo membro potenziato da quell'energia incredibile. Lo strinse con entrambe le mani, impaziente, gustandosi non solo la lunghezza ma anche la consistenza, con una mano scivolò vino ai testicoli mentre l'altra lo strinse per bene sulla sua asta in modo da poterlo masturbare. Era inebriante, ma c'era qualcosa di troppo: Nariko. La sua adorata maestra sembrava aver deciso che doveva tenerlo tutto per sé, ma lei aveva già avuto un assaggio e non poteva di certo permetterle di prendersi tutto il divertimento. Così decise di prendere l'iniziativa, facendosi spuntare un malizioso sorrisetto sulla faccia così che stavolta sarebbe stata lei al centro dell'attenzione.
    Sei proprio impaziente, maestra... ma stavolta voglio anche io la mia parte!
    Syndra prese l'iniziativa e sfruttando la nuova forza che aveva ottenuto grazie a Chiller scavalcò letteralmente Iceringer per potersi gettare addosso a Nariko, afferrandola per le corna e tirandola verso il basso, spezzando il loro incantesimo a base di levitazione e facendo ricadere tutti sul letto. Dopo averla fatta cadere lasciandosi sfuggire una risatina maliziosa, Syndra si piantò con le ginocchia ai lati del suo capo, fissandola dall'alto: Nariko aveva visto quello sguardo furbetto e perverso solo nelle poche occasioni in cui aveva concesso alla sua allieva di prendere il comando della situazione, ma stavolta lo stava facendo da sola.
    Ice ha già avuto il suo assaggio... adesso tocca a te!
    E senza darle il tempo per ribattere, Syndra avrebbe spalancato le gambe, inarcando la schiena il più possibile per mettere in risalto le sue forme, per poi schiacciare la sua intimità contro la bocca di Nariko, offrendole quel mostruoso pasto. Non era più semplicemente la fichetta deliziosa di una strega piena di energia oscura, aveva il sapore di una vera e propria creatura diabolica, oscurità di umbra mista al potere caotico del labirinto. Non solo, le sue grandi labbra si sarebbero mosse contro quelle di Nariko come se volessero baciarla, contorcendosi impazienti, mentre la clitoride si agitava in maniera mostruosa, pulsando come se dovesse gonfiarsi nella bocca di Nariko da un momento all'altro. Ma non aveva fretta di fare una cosa del genere, voleva lasciare alla sua maestra la possibilità di gustarsi quel frutto diabolico, mentre lei la teneva saldamente per le corna, bloccata, e la usava per inarcare la schiena e portare quelle morbide natiche all'insù, sotto lo sguardo di Iceringer. Il ragazzo avrebbe quindi visto Syndra voltarsi col capo verso di lui, sfoggiando un sorrisetto a dir poco diabolico, mostrandogli le sue curve perfette, la fica completamente schiacciata sul volto di Nariko, le natiche sode e aperte che mettevano in mostra un buchino impaziente, e sotto di lei il corpo perfetto della sua maestra che faceva capolino dalle sue gambe come se fossero diventate una perversa chimera. Al fine di stuzzicare Nariko e al tempo stesso provocare Iceringer, Syndra iniziò ad oscillare su e giù col bacino, facendo danzare quelle morbide natiche mentre il suo buchino si dilatava, mostrando una corolla di carne impaziente e vogliosa.
    Allora Ice... hai intenzione di chiamarlo solo per nome, o vuoi anche usarlo quel tuo nuovo potere? Adesso non devi più trattenerti... abbiamo dei corpi diabolici, siamo streghe potenti, puoi fare di noi ciò che vuoi... ma stai attento: questo vale anche per noi.
    Era una perversa sfida alla quale Ice non avrebbe potuto sottrarsi in nessun modo.
  5. .
    Quando Gabriel si fece avanti per chiedere cosa stesse succedendo, tutti i suoi compagni fecero un passo indietro, ammucchiandosi sulla porta d'entrata facendosi quanto più piccoli possibile. Dal loro punto di vista quella "differenza di numero" non significava niente, dato che vedevano chiaramente quanta gente era finita priva di sensi sotto gli attacchi di Kaguya, e lei era a malapena annoiata dalla cosa. Gabriel si ritrovò quindi davanti a tutti, con di fianco la professoressa Hachi che sospirò rumorosamente, portandosi una mano sulla fronte con aria frustrata. Era evidente che nessuno di quei ragazzi voleva affrontare una testa calda come Kaguya, eccezion fatta forse per quella novellina che non aveva neanche capito cosa stava per succedere. La reazione più curiosa però fu proprio quella di Kaguya: non aveva visto fino a quel momento Gabriel, nessuno dei suoi compagni aveva attirato la sua attenzione lasciandola praticamente indifferente a sonnecchiare su quella pila di corpi svenuti. Ma quando l'angioletta si fece avanti, i sensi di Kaguya si fecero molto, molto più attenti: era piuttosto raro vedere una creatura dal sangue così puro tra le mura della Gakuen e la vampira ne sentì l'odore immediatamente. I suoi occhi si sgranarono e si accesero di un bagliore sanguigno, fortunatamente aveva metà del cappello sullo sguardo, altrimenti tutti avrebbero notato quel cambiamento di espressione. Durò solo un attimo e riuscì a mantenere la sua aria indifferente, ma un brivido sulla schiena e gorgoglio nelle viscere gli avevano acceso la fame. Anzi, per essere più precisi la sete. Con un movimento rapidissimo e fluido, Kaguya scivolò dal suo indegno trono per mettersi finalmente in piedi, tenendo lo sguardo relativamente basso e la visiera del cappello ancora bassa sugli occhi, sempre per nascondere quella mostruosa pulsione che si era accesa dentro di lei.
    Sembra che qui non voglia combattere nessuno con me. Me ne vado, prof, così magari mi cambio anche.
    Iniziò a camminare, ma quando arrivò al centro dell'arena Hachi si piantò di fianco a lei, piazzandole una mano a palmo aperto all'altezza del volto. La differenza di altezza era notevole quindi Kaguya risultava in svantaggio, almeno in apparenza. Kaguya digrignò i denti, lasciandosi sfuggire un rumoroso "tsk!". Non aveva paura di combattere, anzi non le dispiaceva affatto l'idea, ma sentire l'odore di un sangue così delizioso l'aveva risvegliata e Kaguya odiava profondamente cedere alla sete, non voleva finire col picchiare qualcuno solo per poterlo mordere mentre era debole, per questo voleva andarsene. Ma la professoressa dal lungo collo non era affatto d'accordo.
    Toglietevi dalla testa l'idea di saltare la mia lezione. Finché non combattete, resterete bloccati qui.
    Kaguya alzò finalmente lo sguardo, scoprendo gli occhi dalla visiera e fulminando tutti, compresa Gabriel. I ragazzi sulla porta fecero un ulteriore passo indietro, terrorizzati, mentre al di fuori di Hachi Kaguya e Gabriel restavano praticamente da sole, una davanti all'altra. La camicia di Kaguya copriva a stento le sue vergogne, ma lo faceva abbastanza bene da non lasciar vedere né la sua femminilità né i suoi capezzoli in un delicatissimo equilibrio aiutato anche e soprattutto dalla giacca sulle sue spalle.
    Vogliono proprio farci combattere a tutti i costi. Non ti dirò di farti da parte ma sappi questo... io mordo.
    Il tono di voce di Kaguya era rimasto basso e quasi atono per tutto il discorso, ma si poteva percepire una velata minaccia in quelle parole, anzi per essere più precisi si trattava a tutti gli effetti di una promessa.
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    Le Streghe di Umbra hanno decisamente uno strano senso del romanticismo, ma a Syndra piaceva così, e quello poteva probabilmente dirsi uno dei momenti più belli della sua vita. Aveva preso a calci un dio malvagio, aveva reso la sua maestra orgogliosa di sé, aveva salvato i suoi amici e adesso, finalmente, avrebbero suggellato il loro legame in maniera unica, profonda. Senza ascoltare altri rituali, senza dare retta a dogmi che non appartenevano loro. Quello sarebbe stato il loro legame oscuro, una cosa sola, assieme, per sempre, più forte di qualsiasi altra maledizione. Syndra si sentiva pronta, e quel piacere intenso che le attraversava il corpo era tutto ciò di cui aveva bisogno. Non si rifiutò a Nariko, anzi cercò con le sue mani quelle della strega, creando un legame più forte che mai e spingendosi verso di lei come se avesse voluto strapparle quel bacio fin da subito. Le lingue mostruose di entrambe si unirono come mai prima di allora e Syndra si lasciò sfuggire una risatina acutissima, un vero e proprio squittio di gioia. Aveva sempre saputo che lei e Nariko sarebbero diventate grandi assieme, ma mai avrebbe immaginato che lo avrebbero fatto in maniera così mostruosa, oscura e divertente. Era felicissima in quel momento e ciò si ripercosse nella sua energia. Appena le due streghe iniziarono a baciarsi facendo schioccare le labbra e sgusciare le lingue, subito la catena energetica iniziò ad allungarsi come mai prima di allora, riversandosi nel corpo di Iceringer. Gli umori di Syndra si unirono a quelli di Nariko, l'orgasmo si prolungò come se fosse parte integrante del rituale e tra uno schiocco di lingue e l'altro Syndra si lasciava sfuggire lunghissimi e mostruosi gemiti di piacere. Era solo a contatto con le loro labbra ma non aveva mai goduto in quel modo, com'era possibile? Ma certo... l'energia del labirinto. Era così maledettamente affine a quella oscura di Umbra che a stento riusciva a ragionare, ma man mano che lei e Nariko ne facevano uso diventava tutto più cristallino, chiaro, ordinato. Il potere di Umbra metteva in "ordine" la potenza caotica e folle del labirinto le oro diventavano automaticamente in grado di imbrigliarla. Con la mente lucida forse non avrebbero dovuto contaminare il corpo di Iceringer con quella forza misteriosa, ma in quel momento sembrava tutto troppo perfetto per non provarci. Syndra intensificò il bacio mentre le zampe artigliate che stringevano il letto e tiravano Ice verso di sé si facevano più forti e decise, sembrava quasi che volesse soffocarlo nella maniera più perversa possibile quando in realtà gli stava donando tutta sé stessa.
    *Io mi dono a te, accogli la mia magia.*
    Mai aveva pronunciato una promessa più sentita di quella. Il potere di Nariko e di Syndra si fusero in una cosa sola, contaminati dall'energia del labirinto e ordinata dalla forza oscura di Umbra, tutto dentro il corpo di quel guerriero che aveva tutto il diritto di rivendicare una nuova forza. Non aveva più bisogno della sua spada, perché le sue nuove armi sarebbero state Nariko e Syndra stesse. Si sentì come se stesse spingendo una nuova entità dentro di lui, e fu meraviglioso. Stava godendo moltissimo e lo stava facendo assieme a Nariko. Ice non doveva far altro che accettare quella forza e sarebbero stati finalmente legati per sempre da quella perversa, oscura e potentissima catena.
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    Non di rado gli insegnanti della Justice Gakuen organizzano delle lezioni con "classi allargate", ovvero prendendo più ragazzi senza preoccuparsi troppo del periodo di iscrizione o la fascia di età, solo per farli interagire tra di loro il più possibile e suscitare rivalità o più semplicemente organizzare una lezione stimolante nel vero senso della parola. Tutti alla Gakuen sanno che questo genere di eventi finiscono quasi sempre con lo scoppio di un confronto diretto, che può spaziare dallo scontro tra due studenti a una vera e propria battaglia campale tra due se non più squadre. Probabilmente, quando la professoressa Hachi si era presentata con questa notizia davanti al gruppo di Gabriel, l'idea di tutti era stata proprio questa: entrare in palestra come un gruppo unito, pronti a fare squadra per poter imporre la propria supremazia sopra alla classe che si sarebbero ritrovati davanti. Forse in un certo senso non stimolava solo la rivalità, ma anche il gioco di squadra. Non era poi così negativo da immaginare.
    Niente dimostrazioni di forza eccessive... non voglio vedere nessuno andare in berserk o iniziare ad ammazzarsi solo per infliggere qualche danno all'altro. Le ferite trascurabili sono concesse, ma se dovete iniziare a tagliare tendini e braccia solo per una lezione di sparring vi porterò in isolamento. Prima della forza serve la disciplina...
    La professoressa Hachi sembrava severa ma per quanto tentasse di dimostrarsi distaccata, era ovvio che in realtà stava imponendo quelle limitazioni per proteggere i ragazzi senza darlo a vedere. Ne aveva visti di scontri come quelli e non voleva che la situazione degenerasse per qualche scaramuccia troppo infiammata. Elencava regole e nozioni mentre muoveva lunghi passi su quel corridoio che portava verso la palestra designata a quella lezione, Hachi era una donna altissima con il collo lungo e le forme tanto sinuose quanto slanciate, più che sufficienti per mettere in soggezione chiunque si trovasse alle sue spalle. Il suo discorso però non fece altro che accendere ancora di più gli animi di tutti i presenti, determinati a mettere la prima tacca sulla loro pietra delle vittorie. Quando le porte della palestra si spalancarono, però, lo spettacolo che si ritrovarono davanti fu decisamente diverso da ciò che ci si aspettava. La palestra non era particolarmente grande, era una di quelle stanze contenute dedite unicamente a fare da punto di simulazione per un combattimento. Niente armi, niente equipaggiamenti particolari, solo un tetto alto e molto spazio sopra al pavimento rinforzato. Sulla parete opposta a quella di entrata c'era una discreta pila di ragazzi svenuti accatastati uno sull'altro intenti a formare una sorta di panca umana, non erano feriti gravemente ma risultavano malconci, come se qualcuno li avesse pestati senza pietà. L'intera classe "avversaria" era stata messa KO prima ancora di iniziare la lezione, lasciando tutti basiti, con l'eccezione di una persona soltanto ovviamente. L'artefice di quel massacro.
    K-kaguya... ma...? Ma che hai combinato?
    Su quella pila di giovani guerrieri sconfitti, troneggiava una figura femminile dall'aria annoiata che sembrava intenta a riposarsi pacificamente usando quell'insolito materasso umano come sedia e la parete alle sue spalle come schienale. La ragazza aveva una carnagione scura e l'aria rilassata, nonostante apparisse tutt'altro che minacciosa e pericolosa sfoggiava un corpo estremamente allenato, questo era evidente dalle lunghe gambe muscolose completamente nude, e le fasce rosse che stringevano le braccia definite delicatamente adagiate sul suo ventre. Indossava una camicia bianca sbottonata all'altezza del petto che quasi scopriva del tutto il suo armonioso seno, ma che tenuta in quel modo era abbastanza lunga da arrivarle fino ai fianchi, scoprendole quella parte del corpo che sembrava altrimenti nuda. Sulle spalle portava una giacca bianca che appariva qualche taglia più grande del normale, e nascondeva il volto assonnato dietro la visiera di un cappello a due punte, tirato in avanti per non farsi infastidire dalla luce artificiale sopra di lei. Appena la nuova classe arrivò, Kaguya alzò lentamente il capo per osservare la situazione, dandosi un piccolo colpetto alla visiera con l'indice. I suoi occhi erano di un rosso sanguigno, sembravano mossi da una forte sete e una discreta sufficienza. Si soffermarono su tutti i presenti ma senza cambiare minimamente espressione.
    I miei compagni hanno deciso di farmi uno scherzo... mi hanno strappato le mutandine. Non credo di averlo capito, ma poi è stato divertente in effetti.
    Con un tono di voce molto basso, Kaguya aveva riassunto molto bene ciò che era successo pochi attimi prima. Questo spiegava anche come mai quella camicetta bianca era indossata in maniera tanto strana e provocante: con un solo movimento di troppo avrebbe potuto rivelare le grazie nascoste sotto le sue gambe incrociate, oppure far saltare fuori il suo giovane e morbido seno dalla parte alta della camicia, ma per il momento era pressoché del tutto coperta. La lezione stava per prendere una piega insolita.
  8. .
    Le provocazioni, sia fisiche che vocali, di Bowen non passarono inosservate: quelle due Raiko lo fissavano con sorrisi maliziosi e divertiti, restando ferme per lasciarsi ammirare, gonfiando il petto e sporgendolo in avanti come a volerglielo offrire, senza timore o vergogna, lasciando che si abituasse a cosa aveva davanti. Quando iniziò a stuzzicarle, Bowen ottenne risultati diversi: la Raiko malvagia ghignava eccitata con voce acuta e maliziosa, gemeva rumorosamente senza nascondersi allargando la bocca e leccandosi le labbra, lasciando che la saliva scivolasse fuori senza preoccuparsi di raccoglierla. Quella buona invece, mugugnava a labbra serrate, gonfiandole inevitabilmente nel tentativo di trattenersi, ma dietro il suo sguardo non c'era distanza o repulsione, anzi quella boccuccia rosa e morbidissima sembrava pronta a deformarsi in un sorrisetto pervertito da un momento all'altro, e l'unica cosa che a tratteneva erano i suoi stessi denti che si mordevano le carni rosate in preda alla voglia di gemere rumorosamente. I loro capezzoli divennero turgidissimi e da come i loro corpi si contorcevano sembravano cercare un modo per fargli capire quanto fossero bisognose di attenzioni. La Raiko oscura si fece avanti, quasi saltandogli addosso, piazzandosi davanti a lui con l'indice piazzato sul suo naso e le sue labbra, invitandolo al silenzio, mentre gli parlava ad un filo di distanza dal volto, mantenendo il tono eccitato e acuto.
    Devi capire Bowen che noi non siamo delle bambole del sesso... noi siamo lo spirito guerriero di Raiko, siamo il suo potere!
    E dopo una lasciva leccata sulla guancia destra, quella Raiko malvagia iniziò a scivolargli di lato come una serpe, cercando di raggiungere le sue spalle, abbracciandolo da dietro e piazzandogli il capo tra i suoi morbidi seni, impedendogli così qualsiasi via di fuga. Fu quella angelica a farsi avanti a quel punto, piazzandogli le mani sulle cosce chiaramente troppo vicine al suo sesso per non fargli capire che in realtà avrebbe voluto afferrarlo immediatamente, man on ce ne fu bisogno visto che i suoi prosperosi seni ci finirono intorno molto, molto facilmente.
    Per noi anche questa è una sfida... e dobbiamo prosciugarti di ogni goccia possibile del tuo potere per completare il rituale... quindi preparati, perché questa sarà una battagli a tutti gli effetti!
    Entrambe afferrarono quel poco che copriva i loro seni con le mani, tirandolo via per scoprire il loro prosperoso petto una volta per tutte. Il seno della Raiko malvagia circondò completamente il capo di Bowen mentre la sua testa si piegava su di lui, tornando a leccare il suo collo, la sua guancia e il suo orecchio, gustandosi la morbidezza di quella pelle diabolica. Quella buona invece circondò col suo petto quella verga demoniaca impressionante, abbracciandola con le mammelle e usando le spalle per chiuderla in un caldissimo abbraccio, mentre con la punta della lingua iniziava ad assaporarne la punta prendendo a muovere il busto così da iniziare una delicatissima stimolazione. Che avessero iniziato così gradualmente non era casuale... volevano stuzzicarlo il più possibile e strappargli il controllo con le "buone". E dato che il suo potere era confinato sul corpo della vera Raiko, Bowen non aveva altra scelta se non assecondarle...
  9. .
    L'orgasmo che condivisero non fu semplicemente perverso, non era una mera mossa di piacere, perché Bowen aveva capito perfettamente cosa significava cercare di legarsi profondamente, e lo aveva fatto fin da subito cercando di utilizzare il suo potere. Non a caso infatti, man mano che quell'apice li raggiungeva, il corpo affamato di Raiko non si limitava a venire stuzzicato dalle estremità perverse di quel vestitino oscuro generato dall'arma di Bowen, ma pareva proprio averlo assorbito sulla sua pelle, lasciandosi rivestire da esso quasi del tutto. Gli unici confini erano la sua gola, intorno alla quale si era riformata una collana oscura borchiata, e la sua intimità ovviamente che per nessuna ragione avrebbe fornito ostacoli a quella mazza deliziosa che tanto la stava facendo godere. Ma non per questo si privò di tutti i piaceri che Bowen le stava concedendo: quell'armatura vivente continuava a stuzzicare ogni angolo di sé, da quelle più femminili a quelle meno interessanti, senza tralasciare niente, avvolgendola in un massaggio perverso che le strappava suoni sempre più osceni man mano che la loro unione si concretizzava. Il corpo di Raiko cercava comunque in ogni modo di stringersi a lui, tirandolo a sé per non perdersi neanche una goccia di quel piacere, gridando al cielo ogni perverso pensiero che le attraversava la mente.
    Fallo! Fallo! Fallo! Riempimi! Non trattenerti! Lo voglio tutto AAAAAAAHHHH!!!
    Quando finalmente quel caldissimo seme iniziò a fluire dentro di lui le gambe si strinsero intorno a Bowen e il bacino assecondò ogni suo sforzo per farlo scivolare quanto più in profondità possibile. A quel punto le parole si persero trasformandosi in lunghi gemiti senza senso, che testimoniavano molto bene la sua goduria. Raiko inarcò la schiena il più possibile offrendo a Bowen lo spettacolo dei suoi seni che guizzavano verso l'alto ad ogni spasmo, e lei stessa veniva riempiendo la sua carne di umori come se lo stesse invitando a profanarla più a fondo. Non riusciva a controllare né gli spasmi né le grida, era in completa estasi e più il seme di Bowen entrava in lei, più il suo corpo reagiva, trasformandolo in energia che le stava risalendo ogni singolo circuito magico, non solo ricaricandola ma alimentando anche il sigillo che ben presto avrebbe suggellato il loro legame. Insaziabile, Bowen le fece sentire quelle palle ancora cariche di piacere e di voglia direttamente contro le grandi labbra, anche quando l'orgasmo fu esaurito lui si dimostrò semplicemente insaziabile e se fosse stato attento, avrebbe notato che Raiko non era né svenuta né provata, semplicemente si adagiava sul letto compiaciuta, ansimante mentre si gustava quelle sensazioni senza vergogna, assimilando il potere che aveva ottenuto cercando di dargli ordine. Il piccoletto però non sarebbe rimasto affatto deluso, perché molto presto sarebbe stato testimone della prossima fase del rituale.
    Oh si, sono proprio gonfie... senti qua!
    Una mano femminile ma poco delicata gli afferrò le palle da dietro, stringendole con vigore, non abbastanza forte da ferirlo ma sufficientemente per dargli quel giusto mix di dolore e stimolazione che forse ad uno come lui non sarebbe dispiaciuto.
    Riesco a sentire tutto lo sperma che hanno ancora dentro... me lo prenderò tutto!
    Aspetta, devi lasciarne un pò anche a me! E non stringerlo così, altrimenti rischia di perdere l'eccitazione... non scordarti della missione: dobbiamo completare il rituale!
    Come consolazione, la seconda voce, più buona e cristallina, curò la stretta subita da Bowen con un lascivo e lento bacio direttamente sui suoi testicoli, accompagnato poi da una rapida leccata che arrivò fino a poco più sopra del perineo. Se si fosse voltato, Bowen avrebbe notato che alle sue spalle, in ginocchio ai piedi del letto, c'erano due figure femminili fisicamente del tutto identiche a Raiko, ma che erano vestite in maniera diametralmente diversa con tanto di maschera: una angelica e una diabolica. Non ci sarebbe voluto molto a percepire in loro il potere di Raiko, erano sicuramente estensioni delle sue capacità che la guerriera aveva dovuto nutrire con Bowen, e che adesso finalmente avevano preso forma. Sorridevano eccitate, chiaramente desiderose di attirare la sua attenzione.
    Non spaventarti, non siamo dei demoni, siamo emanazioni di Raiko a tutti gli effetti, stai ancora parlando con lei, anzi... con me.
    Adesso abbiamo bisogno che tu lasci un pò in pace la nostra vera "me", per permetterle di preparare la parte finale del rituale... ma non preoccuparti: ci siamo qui noi con te...
    Il commento della figura diabolica si concluse con un gesto tanto volgare quanto chiaro: portò la mano destra sul suo volto, aprendo l'indice e il medio in modo da formare una "V" all'altezza delle sue labbra, iniziando poi a leccarsi le sue stesse dita a bocca spalancata, così da provocare l'immaginazione di Bowen. Esattamente come lui, Raiko non era affatto sazia, anzi... era giusto dire che la sua fame si era letteralmente sdoppiata!
  10. .
    Mentre si abbandonava ai piaceri più intensi della carne e si concentrava solamente sui suoi amanti, Syndra si rese conto di quanto era andata vicina, nelle ultime ore, a perdere quelle sensazioni per sempre. Non era solo l'affetto e l'amore, ma anche la consapevolezza che quel piacere intenso poteva trovarlo solo con i suoi amanti, solo con Nariko ed Iceringer. Aveva assaporato molte streghe novizie da quando era tornata ad essere un'adepta di Umbra a pieno titolo e si era sicuramente divertita con loro, aveva assaggiato nuovi poteri, diversi sapori, ma nulla poteva competere con quello che aveva tra le mani in quel momento. Niente era come la bocca di Nariko intenta a gemere per le spinte di Ice, e niente era come la lingua del ragazzo mentre si godeva la carne della sua maestra. Essere chiusa tra quei due fuochi, anche se non si stava ancora godendo la portata principale, era un piacere assurdo, inimitabile. Quei tre sembravano fatti per stare assieme e diventare una cosa sola, e quella consapevolezza divenne ben presto un dogma nella mente di Syndra. Forse era il piacere a farla agire d'istinto, ma come si poteva biasimarla? Il miele delizioso e bollente che la sua maestra le offriva con quell'abbraccio morbido e saffico la stava letteralmente ubriacando, e più si sforzava di danzare sensuale sul volto di Iceringer più lui la bloccava e le rispondeva a tono: quando sentì la lingua infilarsi nel suo strettissimo pertugio non riuscì a fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito più rumoroso, pensando a quanto adorasse venire violata contemporaneamente da entrambi i suoi amanti, mentre tutti e due i suoi buchi venivano riempiti con carne e potere. L'eccitazione si impossessò di lei e neanche si rese conto di quanto velocemente Nariko scivolò via dal suo abbraccio, abbandonandosi a sua volta alla voglia, trasformandosi gradualmente com'era stato contro Aluber. Syndra venne posseduta dalla stessa forza, probabilmente perché associata al desiderio di proteggere e tenere sempre vicino a sé la sua famiglia, quindi piuttosto che lasciare andare Nariko si piegò verso di lei, stringendole il capo sul proprio petto mentre le assecondava i movimenti. Non le importava che non potessero baciarsi, potevano comunque gemere assieme, una stretta a l'altra, proprio come due streghe che cantavano per poter evocare la loro oscura magia. I capelli di Syndra si sollevarono e proprio come Nariko smise di usare le ginocchia per stare sul letto, piantandoci piuttosto letteralmente i piedi, visto che si erano trasformati in possenti artigli di volateli e potevano facilmente oltrepassare il materasso. In questo modo, riuscì a spingersi più forte verso Iceringer, oramai pronta ad un orgasmo che sarebbe stato accompagnato per tutta la sua durata alla metamorfosi in mostro. Oramai non lo considerava più tale, era parte di lei, era il potere che lei Nariko avevano conquistato per poter salvare Iceringer, e che ora rispondeva alla loro gelosia, prendendo forma perversa. Il seno di Syndra si ingrossò mentre cambiava aspetto, le labbra divennero più scure e la sua intimità parve spalancarsi, la clitoride si allungò come se fosse una lunga pinna carnosa andando ad avvolgersi intorno al collo di Iceringer per tirarlo verso di sé e costringerlo a prendersi tutti i suoi umori. La corolla di carne intorno alla sua lingua lo intrappolò facendogli sentire gli spasmi di Syndra mentre raggiungeva l'orgasmo, forse era crudele da parte delle due streghe trasformarsi e assumere il loro massimo potenziale mentre lui era invece così debole da sembrare al minimo della forza. Ma non importava, avrebbero donato a lui il loro orgasmo senza pensarci due volte, gemendo con quelle voci distorte dalla nuova forma mostruosa, donandogli l'oscura energia che adesso animava i loro corpi... unica nel suo genere! Perché nessun'altra strega di Umbra si era mai concessa il potere di quel labirinto in un simile modo. Erano diventate speciali, e Syndra lo capì subito appena il suo orgasmo si unì a quello di Nariko, accendendo un potere mai visto prima. Stringendola ancora tra le sue braccia, e senza lasciare andare Iceringer da quella perversa presa, la trasformata Syndra iniziò a cercare lo sguardo di Nariko, ansimando eccitata.
    Nariko questo potere... le streghe anziane ci avevano detto quanto fosse forte il potere del Labirinto mescolato al nostro... e ora noi li abbiamo entrambi. Possiamo creare una magia come non si è mai visto fino ad ora...
    I succhi che Syndra aveva donato ad Iceringer con quell'orgasmo non gli avrebbero lasciato modo di replicare: in quella forma il suo corpo produceva molta più energia, i suoi umori erano più densi, più caldi, più dolci, sembrava quasi volesse drogarlo nella maniera più perversa e piacevole possibile. Portò una mano sul petto di Iceringer, carezzandolo con gli artigli delle dita mentre iniziava a concentrare energia dal suo petto a quello del ragazzo, cercando lo sguardo della sua maestra.
    Ice è una coppa vuota... riempiamola noi... leghiamolo a noi... per sempre...
    Lo avevano già fatto una volta, imprimendogli un marchio così forte che avevano ritrovato perfino su Vega. Un gesto innocente, ma possessivo, che adesso Syndra voleva estendere alla massima potenza. Sapeva che assieme alla sua maestra potevano creare qualcosa di unico, e se lo facevano assieme, Iceringer non sarebbe più riuscito a farne a meno. Ma non lo avrebbe fatto da sola, avrebbe atteso la complicità di Nariko perché la sua maestra non era solo il tassello mancante a quel perverso desiderio, ma anche la voce della sua coscienza. L'avrebbe fermata o sarebbe stata d'accordo con lei?
  11. .
    L'entusiasmo di Bowen, espresso non solo con i fianchi ma anche con la voce, stava facendo impazzire Raiko di gioia e di piacere. Sentirlo così preso da lei, mentre la desiderava in maniera tanto oscena, era così eccitante da farla tremare mentre gemeva, e tanto si sforzò di stringere le pareti della sua fica il più possibile per farlo godere, fallendo miseramente per colpa degli umori che circondavano quel cazzo meraviglioso, condannandolo ad affondare con una facilità disarmante dentro di lei, quasi frustrante. Il piccoletto però era sufficientemente dotato per non trasformare minimamente quell'amplesso in qualcosa di banale, e anzi Raiko ne godeva senza timidezza, gridando assieme a lui mentre assecondava i suoi movimenti, gemendo di oscena gioia senza nascondere quanto fosse fottutamente eccitata al momento.
    Lo sento! Lo sento! Mi stai scopando così forte! I tuoi fianchi contro i miei sono così rumorosi! Sento tutta la tua forza! Aaaaaaahnn...!!
    Parlare stava diventando difficile, non solo perché il piacere le annebbiava la mente, ubriacandola di sensazioni che di rado aveva provato prima di quel momento, ma oltretutto sentiva che quella bocca avrebbe potuto usarla per qualcosa di meglio, e inevitabilmente cercava le labbra di Bowen per potersi sfogare, leccandole e baciandole il più possibile, senza smettere mai di ansimare rumorosamente. Insaziabile quanto lei, Bowen decise di utilizzare il suo potere per rendere le cose ancora più interessanti, e la povera Raiko non se ne rese neanche conto fino a che non provò a muovere le gambe per stringerlo meglio, accorgendosi solo a quel punto che il suo corpo stava come venendo ricoperto da una tuta di pelle nere fatta di oscurità, in realtà parte delle abilità di Bowen nella manipolazione della sua arma. Ma certo... dopotutto era in parte demone, ovviamente, l'ombra faceva parte del suo corpo, della sua carne e del suo spirito, e poteva usarla anche per far godere le sue amanti. Con questo pensiero in testa, Raiko non si irrigidì e si abbandonò a quell'abbraccio mostruoso, offrendosi a lui con tutto il corpo e godendosi quelle sensazioni amplificate dalle penetrazioni del demonietto. Godeva con lunghi sospiri mentre sentiva le carni stimolate, guizzava con acuti eccitati quando i capezzoli venivano punti e si scioglieva di pura passione mentre il bacio sembrava trasformarsi in un abbraccio lussurioso. Si spinse ancora contro quel corpo minuto per concedersi a lui e fargli sentire quanto calda stava diventando, segno inequivocabile della sua eccitazione. Non si stava nascondendo in nessun modo, si stava concedendo a lui come se fosse soltanto sua.
    SI! Siii! Siiiiiih! Sto per venire! Lo sento! Veniamo insieme Bowen! Vieni dentro di me! Voglio sentire tutto il tuo seme dentro il mio ventre! Fallo uscire tutti ti prego! Scopami mentre vieni dentro di me!
    o fissava dritto negli occhi mentre pronunciava quelle parole perverse, gioiosa ed eccitata, impaziente di riceverlo mentre si abbandonava completamente a lui. Lei avrebbe resistito il più possibile, cercando di trattenersi, perché raggiungendo il culmine assieme avrebbero goduto di più. Quando l'avrebbe sentito affondare con più forza, avrebbe trasformato quelle suppliche in grida, iniziando a spruzzare fiotti di umori caldissimi dalla sua fica contro quel corpicino stupendo, contorcendo le grandi labbra in una nenia oscena e priva di tregua, risucchiandolo dentro di sé come se fosse impaziente di prendere ogni goccia della sua virilità e non lasciare neanche una goccia sprecata.
  12. .
    Scusate il ritardo, sono stata poco bene questi giorni, spero di essere tornata in carreggiata ^ ^''

    Anche se non era lei la protagonista di quella penetrazione, Syndra si unì gradualmente al flusso di piacere accompagnata dalla golosa bocca di Iceringer che non le fece mai rimpiangere il posto di Nariko, anzi forse tutto il contrario, perché solo da lì poteva godere al meglio di entrambi. E le grida dell'allieva e della maestra si amalgamarono alla perfezione, fondendosi in un canto voglioso e perverso. Sperava davvero che quelle stanze fossero insonorizzate altrimenti a quel punto tutti avrebbero sentito quel lussurioso crescendo senza sosta. Le mani di Syndra si mossero spontaneamente verso quelle di Nariko, intrecciando le dita per dare una forma a quel circolo magico intenso che si stava generando dentro di loro. Erano un perverso incantesimo più forte di qualsiasi runa in quell'istante, e Syndra non voleva smettere per nessuna ragione al mondo. Anzi, inarcò la schiena il più possibile per schiacciare la sua carne contro il volto di Iceringer invitandolo a darle di più, danzando con i fianchi così da aggiungere il suo stesso movimento a quello stimolo, e al tempo stesso schiacciava il proprio seno su quello della sua maestra, invitandola a farsi avanti, così che il loro perverso abbraccio potesse continuare indisturbato. In quel modo poteva sentire chiaramente tutto il piacere di Nariko, farlo suo, e desiderarne ancora di più.
    Non tenerlo tutto per te... ne ho bisogno... voglio sentirlo!
    Non servì neanche dirlo, perché entrambe si avvicinarono vicendevolmente, impazienti di chiudere il cerchio con un saffico e perverso bacio. Syndra piegò il capo di lato il più possibile, affamata, cercando di infilare la lingua nella bocca di Nariko il più possibile. Non fu un bacio pacato né ponderato, sembrava quasi che volesse saltarle addosso e se non fosse stato per la bocca di Iceringer che l'aveva letteralmente incantata, probabilmente lo avrebbe fatto. Cercava la lingua di Nariko come se fosse affamata, e inevitabilmente si lasciò trasportare da tutta quell'energia che inevitabilmente finì col corromperla, accendendo i tatuaggi sulle sue braccia mentre dalle palpebre socchiuse dei suoi occhi usciva una densa energia viola. Il corpo di Syndra prese a caricarsi fino a che l'energia non si riversò direttamente sul suo seno, ingrossandolo un poco come se volesse sfidare la sua maestra a fare altrettanto. Mentre questo succedeva, i capezzoli divennero dei veri e propri catalizzatori che iniziarono a pungere verso quelli di Nariko, scambiando energia direttamente con lei mentre li sfregavano. Più concentrava energia, più Syndra mugugnava, spingendosi verso Nariko e tirandola verso di sé con le mani, così da impedirle di spegnere in qualsiasi modo quel bacio. I capelli iniziarono a fluttuare da soli, e se Ice pensava di essere stato trascurato si sarebbe ben presto dovuto ricredere: l'energia che Syndra non riusciva a controllare, finiva inevitabilmente verso i punti più sensibili che lui stesso stava stimolando, attratti dalla sua bocca come una calamita. Irradiati di energia, i succhi di Syndra sarebbero diventato più dolci, abbondanti, irresistibile, e tutta la sua carne sarebbe diventata bollente, compresa la clitoride che si gonfiava vistosamente, pulsando quasi, impaziente di altro piacere. Non sarebbe stata frettolosa, però, godendosi quell'istante e stuzzicando l'energia di Nariko in modo che succedesse lo stesso anche a lei. Non avrebbe esitato a usare i suoi poteri in quella situazione, ma non voleva mettere fretta a nessuno... quell'istante sarebbe stato perfetto per tutti e tre!
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    Quella provocazione perversa le era costato un osceno rossore sul volto, alimentato da un principio di vergogna per quello che stava facendo pur di ricevere il piacere tanto agognato, ma la ricompensa compensò qualsiasi prezzo e la goduria si impossessò rapidamente della mente e del corpo di Raiko. I canini della guerriera facevano capolino dalle labbra inferiori strette in una morsa che tentava invano di trattenere i suoi gemiti e gli acuti suoni che la sua gola produceva in risposta a quegli stimoli. Ma anche se lei tentava disperatamente di tenersi da parte, distaccata dal tutto per non apparire disgustosamente oscena, la sua femminilità era di tutt'altra idea: si contorceva, si agitava, grondava e si scaldava quasi pietrificandosi in risposta ai colpi vogliosi di Bowen, assecondandolo e abbandonandosi a lui come a volergliene chiedere ancora, ancora e ancora, una disperata preghiera che assumeva connotazioni sempre più oscene man mano che i denti di Raiko scivolavano sulle sue labbra e la bocca si apriva sempre di più.
    La tua ingordigia... mi fa godere... ancora... ancora... leccami... mordimi... prenditi tutto!
    Riusciva a stento a parlare, ma starsene ammutolita era ancora più difficile: doveva esplodere di vergogna proprio come stava facendo la sua fica, fargli sentire il suo desiderio in ogni modo, e sapeva che quei versi non bastavano più, per questo non si trattenne nel parlare, nella speranza che quelle lussuriose parole lo stimolassero ancora di più. Cercò di riprendere fiato ma Bowen la incalzò, approfittando del momento migliore per poterla aggredire, piazzandosi su di lei, stordendola mentre gli faceva sentire quel cazzo durissimi contro la sua fica oramai ridotta ad un colabrodo, morbidissima e bollente in seguito a quel bacio perverso. A stento era riuscita a rimettere la lingua in bocca e ansimava rumorosamente davanti a quello sguardo perverso, Bowen le parlava e lei voleva rispondergli ma non riusciva a fare niente che non fosse respirare profondamente in modo che i movimenti del diaframma spostassero la sua carne, facendole gustare quel grosso cazzo che la minacciava. Sembrava supplicarlo con gli occhi di non lasciarsi più frenare da lei, oramai non era più in grado di farlo e anche se ci avesse provato non sarebbe stata soddisfatta. Lo voleva, e proprio mentre aspettava quella risposta finalmente si sentì riempire. Ancor prima di iniziare a gemere Raiko aveva già portato entrambe le mani sulle natiche di Bowen, spingendolo e tirandolo verso di sé per non farlo indietreggiare di un solo passo, e gli occhi della guerriera si spalancarono rapidamente lasciando che la gola si spezzasse in un verso di pura emozione. Bowen avrebbe sentito quella fica letteralmente divorarlo, centimetro dopo centimetro, come se lo stesse risucchiando al suo interno, tanto che quando finalmente i loro bacino si unirono le grandi labbra sembravano quasi voler circondare anche le sue gonadi, intrappolandolo in un perverso massaggio, come se gliele stesse succhiando avidamente. L'espressione di Raiko mentre veniva penetrata era impagabile: gioia, estasi, un canto perverso che si trasformò in un lungo grido di piacere, le dita si ancorarono alle natiche di Bowen come a volerlo intimare di non uscire mai più da dentro di lei, dandole solo lo spazio per poter continuare a penetrarla. Le gambe si chiusero intorno ai fianchi del demonietto come poteva, assecondando i suoi movimenti e aiutandolo ad entrare più forte che poteva, mentre lei col bacino si spingeva verso di lui rendendo il tutto ancora più intenso.
    Scopami... scopami... scopami! Fammi tua! Più forte! Fammi gridare! Non avere pietà! La mia fica ti vuole... io ti voglio! Non resisto!
    Non esitò un solo istante ad avvicinarsi a lui per poter ricambiare quel voglioso bacio, erano amanti a tutti gli effetti a quel punto, e nessuno dei due voleva darsi un freno.
  14. .
    Forse Ice aveva perso la sua spada di fuoco, ma quella lingua era rimasta incandescente e le sue labbra non avevano perso neanche un grammo di passione, visto il modo in cui si dedicò alla sua impaziente strega. Syndra dovette stringere i denti tra le labbra il più possibile per trattenere quei versi che poi inevitabilmente esplosero senza troppi complimenti in faccia alla sua maestra. In un'occasione diversa forse avrebbe tentato meglio di trattenersi, ma in quel momento non le importava. Anzi: era sua completa intenzione mettersi in mostra davanti alla sua maestra, farle vedere che quella situazione la eccitava e distruggeva qualsiasi tipo di contegno in lei, facendola diventare affamata di sesso e potere oscuro, vogliosa di loro e di ciò che potevano darle, senza vergogna, senza ritegno. Dunque gemeva, sospirava, muoveva le labbra impaziente, fissando la sua maestra dritta negli occhi, muovendo il bacino lentamente, aumentando il ritmo con gradualità, senza fretta, godendosi i baci e la lingua di Iceringer mentre lei danzava per i suoi amanti. Quel tripudio di perversione non faceva altro che rendere la sua bocca spalancata e quella lingua penzoloni uno spettacolo ancora più osceno per Nariko, sapeva che la sua maestra non avrebbe resistito ancora a lungo e dopo averla vista rubare quella goccia di presperma tutta per sé, si avvicinò per poterla baciare ritrovandosi però una sorpresa in bocca: in un primo momento venne colta alla sprovvista, tanto che quelle dita infilate quasi in gola la costrinsero ad aumentare il volume di quei gemiti tenuti fino a quel momento sotto controllo. la sorpresa iniziale però lasciò ben presto spazio al delizioso sapore che avevano le mani di Nariko mescolate alla stessa femminilità di Syndra, e la giovane apprendista si ritrovò a gemere e mugugnare a bocca spalancata, con la lingua ancora penzoloni alla mercé di Nariko, grondante di saliva e di versi osceni mentre fissava rossa in volto la sua insegnante. Adorava quando si imponeva in quel modo su di lei e la preparava, sciogliendola a dovere prima di concederle finalmente quel bacio. E anche se l'aveva praticamente stordita con quella mossa, il bacio che si scambiarono fu dolce come il miele, perverso come l'abbraccio che si erano scambiate fino a un attimo prima, e Syndra non smise di mugugnare neanche mentre le lingue si mescolavano, sbavando leggermente come se non potesse tenere sotto controllo quella bocca affamata di lei, impaziente di lei, vogliosa di una donna che fino a quel momento aveva combattuto al suo fianco e che adesso pretendeva il giusto festeggiamento. Il gusto di tutti quei sapori che si mescolavano tra di loro le diede alla testa: i suoi stessi umori, la saliva di Nariko, il seme di Ice, era un mix osceno e perverso che la portò a ribaltare gli occhi, stretta tra due meravigliosi e perversi fuochi. In quello stato, fu maledettamente semplice per Nariko prendere l'iniziativa e imporre il suo volere sulla sua allieva, spingendola in modo da lasciarle il giusto spazio per prendere il sopravvento su Iceringer. Ovviamente Syndra non oppose la minima resistenza, anzi la assecondò allungando le mani verso le spalle di Nariko così da aiutarla a farsi avanti, sostenendola come poteva. Fu brutto sentire quella verga che le scivolava via tra i seni, ma non rimasero insoddisfatti: appena Nariko fu in piedi davanti a lei, Syndra si fiondò in maniera ancora più passionale sulle labbra della sua maestra, baciandola intensamente in modo che i loro prosperosi corpi si schiacciassero l'un l'altro all'altezza dei seni. I capezzoli di Syndra sembravano quasi voler penetrare quelli di Nariko, un abbraccio perverso, saffico e incredibilmente sentito. Mentre si baciavano, aveva percepito il desiderio di Nariko crescere in concomitanza con la nuova energia che quella verga stava producendo, era evidente cosa desiderasse fare la sua maestra e Syndra era lì per aiutarla. mentre si sfregavano tra di loro e Nariko si portava la verga all'altezza del ventre, Syndra lasciò scivolare una mano verso il basso per poter afferrare la verga di Iceringer per la base, in modo da aiutare la sua maestra a indirizzarla verso la sua intimità. Solo a quel punto si staccò da lei, lasciando che quel bacio si trasformasse in una cascata di densissimi umori che ricadde sui loro seni, e quella bocca vogliosa diventasse un sorriso malizioso.
    Lo senti anche tu, vero? Si sta risvegliando qualcosa... fai esplodere la sua bocca di piacere Nariko... io sono al tuo fianco...
    Con maliziosi e dispettosi movimenti della mano, Syndra avrebbe iniziato a sfregare la verga di Iceringer contro l'intimità della sua maestra, posizionandola sempre meglio sotto di lei, mentre con sensuali movimenti del bacino massaggiava i suoi seni contro quelli della sua maestra, e stuzzicava le labbra del ragazzo a fare sempre di peggio. In quel modo, sarebbe bastata una semplicissima spinta per prendersi di nuovo quella verga, e ne avrebbero goduto assieme.
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    La reazione dei due riuscì finalmente a dissetare la malizia di Sovereign che smise una volta per tutte di tormentarli, facendo un passo indietro per far capire loro che il tempo delle chiacchiere era finito. Mentre ridacchiava sibilando, sollevò l'indice destro, tenendo la mano ferma davanti alla sua faccia, facendo cenno di "no" prima solo con la falange, e poi anche col capo, cosa che provocò nuovamente un paio di quegli inquietanti spasmi del collo.
    Io sono qui per massacrarvi... non per darvi le risposte. Adesso sapete qual è per me la differenza tra insetti e prede. Vedete di non deludermi.
    Fece qualche altro passo all'indietro, sembrava pronto a sparire, teneva lo sguardo fisso su Rengoku come se volesse sfidarlo apertamente ma in realtà, la sua ultima provocazione sarebbe stata rivolta proprio verso Amerika, che forse più di Rengoku aveva capito di cosa si trattava quel misterioso strumento.
    Dicono che sarà il più forte a diventare Akira, ma io non la penso così. Io credo... che sarà il più disperato a farcela. Quello che non saprà neanche cosa farsene di tutto quel potere, perché si renderà conto di cosa lo aspetta dopo... e di cosa ha dovuto fare per arrivare fin lì. Fammi vedere la tua disperazione, ningyo...
    La chiamò bambolina, come se avesse capito perfettamente che il ruolo di quella ragazza era e sarà sempre quello di una mera marionetta, prima nelle mani della sua spada, poi nelle mani della sua "matrigna", infine... chissà? Il futuro per lei sembrava promettere qualcosa di estremamente oscuro...
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