Posts written by Amaterasu Sakuya

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    La lettera arrivò in maniera piuttosto inusuale: era scritta a mano, posata lì sulla scrivania come se qualcuno l'avesse portata lì dentro di persona. Niente francobolli, niente firme, una vera dimostrazione di abilità dato che niente e nessuno aveva visto quella lettera arrivare. Il fatto che fosse scritta a mano poi, era anche più interessante, come se qualcuno volesse mettere alla prova la capacità di Aura di valutare qualcuno in base semplicemente a pochi indizi. La calligrafia era ordinata, elegante, ma sembrava strutturata in maniera artificiosa, non perché creata ad hoc da qualche intelligenza artificiale, ma piuttosto per celare un messaggio nascosto. Sebbene infatti il messaggio fosse molto conciso e diretto, notando piccoli indizi su disposizioni delle lettere, delle frasi e dei punti, si potevano leggere anche altri indizi: coordinate, orari e richieste. Nella lettera c'era scritto semplicemente:

    "I nostri scopi coincidono. Vestiti di bianco assieme a me, e cambieremo il mondo in meglio."

    Analizzando il contenuto cifrato invece, Aura avrebbe trovato un indirizzo di Neo Venezia molto vicino al cuore della città, in prossimità del Vaticano. L'orario scelto era molto preciso: mezzogiorno in punto, dove quella zona popolosa in prossimità di molti ristoranti e bar sarebbe stata al culmine dell'affluenza, e due persone che si incontravano sarebbero passate inosservate. Neo Venezia era una città meravigliosa, che univa modernità a tradizione, senza palazzi immensi ma immense strade, monumenti e canali per attraversare ogni luogo in gondola o in barca. Pulita, placida e serena, rendeva sicuramente onore all'istituzione che aveva il privilegio di ospitare un simile simbolo di ordine e carità. Se quell'enigmatico invito era bastato a convincere Aura a cambiare completamente nazione e destinazione, allora forse poteva diventare per lei un nuovo inizio.
  2. .
    Nariko e Syndra si affrettarono a ricoprirsi le nudità con l'incantesimo della vestizione dei capelli, Nariko formò la sua tipica tuta nera aderente, raccogliendo in fretta la sua lancia per poi infilarsi subito le sue Air treck ed i suoi doni del patto. Furono i suoi stessi capelli a raccoglierli e posizionare il libro sul fianco intrecciato dai suoi capelli, mentre fra i capelli si posizionava la sua piccola corona rossa che somigliava molto più ad un nastro che ad un gioiello. Syndra invece si vestì del suo abito cerimoniale decorato col diadema e libro al fianco, allargando prontamente le braccia e generando subito un paio di singolarità nei palmi delle sue mani, lasciando che gli occhi si accendessero di un'intensa energia viola, segno che aveva tutta l'intenzione di usare i suoi poteri e risultare minacciosa agli occhi del drago.
    Il nemico era di una natura diversa, strana, il fatto che non riuscissero a percepirlo se non solo con la vista lo rendeva particolarmente inquietante, ma non sembrava uno spettro, dopotutto anche Lotor lo aveva visto e ci stava lottando contro. A Nariko le bastò abbassare la testa e guardare sopra gli occhiali per accorgersi che delle mani grottesche lo tenevano ancorato in quel posto, dandogli una sorta di mezzo per manifestarsi nel loro mondo. Era forse un incantesimo? E cosa erano quei diademi? Emanavano energia, che le sembrò familiare, ma con l'urgenza del momento non riuscì a collegarlo all'energia delle lanterne, che fosse quella la fonte per permettere alla creatura di manifestarsi? Pur non essendo mossa dal minimo timore, Syndra osservò invece con grande confusione quelle mani inquietanti: le ricordavano molto un'energia particolare che aveva sentito solo in rarissime occasioni, e che in un certo senso le ricordava... suo padre. No, non si sarebbe lasciata coinvolgere dai sentimenti e dai dubbi, la sicurezza della scuola veniva prima di tutto!

    E' il drago più brutto che abbia mai visto.
    Commentò Nariko cercando di sdrammatizzare un poco la situazione strappando un sorrisetto sul volto della sua allieva, ma non voleva di certo sottovalutarlo, attivò il suo potere così che la sua energia oscura colasse sul pavimento iniziando a formare una densa pozza oscura che avrebbe inglobato sia Syndra che Lotor, trasferendo su entrambi la capacità di trasferire le maledizioni tramite le loro tecniche o con il semplice tocco. Maledicendoli ma come alleati, sarebbero stati anche in grado di comunicare telepaticamente, Syndra conosceva già molto bene le abilità di Nariko, e per farle conoscere anche a Lotor decise di comunicare con lui direttamente telepaticamente.

    Fammi vedere la ferita Lotor, non sembra grave ma temo che non sia una ferita normale.
    Gli si avvicinò, sperando che le obbedisse e le mostrasse la ferita, così da poterla analizzare e cercare di raccogliere informazioni sul nemico. Nel frattempo Syndra fece un lungo passo avanti muovendo con leggiadria le sue mani come se stesse dipingendo un oscuro quadro usando le sue sfere di oscurità come pennelli.

    A me le cose inquietanti piacciono, ma quel grido sembrava mancare di motivazione... che c'è piccolo, hai paura di due streghe potenti come noi? Se vuoi spaventarci devi dimostrare cosa sai fare!
    Syndra era diventata forte, fiera e orgogliosa di essere una strega, non temeva nessun avversario specialmente quando stava di fianco a Nariko, quindi con determinazione allungò la mano destra con il palmo spalancato, scagliando una delle sue singolarità verso il drago per poi attivare "Blow", la sua tecnica più semplice per trasformare la singolarità in un violento esplosivo. Non era sicuramente la più potente delle sue mosse, ma non le importava di metterlo fuori gioco al primo colpo: ciò che voleva era provocarlo e costringerlo ad attaccare, così che sarebbe stato facile preda di una contromossa di Nariko. Adesso che erano connesse telepaticamente potevano cogliere di sorpresa qualsiasi avversario!


    Status Fisico Nariko: Illesa
    Status Fisico Syndra: Illesa

    Status Psicologico Nariko: Allarmata
    Status Psicologico Syndra: Allarmata

    Energia Nariko 245/250 (100 dati dal dono del patto)
    Energia Syndra 240/250 (100 dati dal dono del patto)

    Tecniche Nariko:
    Tecniche Syndra:
    Blow
    Abilità basilare del potere di Syndra, consente di far esplodere una Singolarità nel punto in cui si trova, allargandosi così da coprire una zona di 3 metri avendo l'esplosione un raggio di 1 metro e mezzo. L'esplosione è istantanea, consuma la Singolarità e infligge forti danni da impatto. Syndra può consumare altre Singolarità per potenziare questa tecnica, per farlo deve puntare il proprio palmo su questa tecnica e le Singolarità che consuma per poterle offrire come tributo non devono trovarsi a più di 10 metri da lei. All'attivazione della tecnica le Singolarità offerte come tributo scompaiono e per ognuna di esse il raggio della tecnica aumenta di ulteriori 150 cm.
    Costo: 5

    Potere Nariko:
    Livello 4
    - La traccia energetica che si formerà sul terreno al suo passaggio non è mai più larga di 2 metri. La traccia rimarrà sul campo fino alla fine della battaglia e si allungherà seguendo i movimenti di Nariko.
    - Si possono maledire un massimo di 8 alleati e la maledizione ha una durata massima di 8 turni che si rinnovano ogni volta che si ottiene una nuova maledizione. Tutto ciò che viene generato dall'energia di un tale alleato è maledetto a sua volta.
    - Un bersaglio maledetto rimane tale per 6 turni, in questo tempo potrà contaminare tutto ciò con cui entra in contatto lui e la sua energia, pertanto maledice automaticamente tutto ciò che ha un legame energetico con lui (ad esempio cure o potenziamenti fisici).
    - Quando Nariko delimita una forma chiusa con la sua traccia energetica, lo spazio all'interno della forma si riempie diventando un vero e proprio campo maledetto. Quando questo avviene la maledizione inizia a pulsare, diventando più forte: sarà quindi in grado di maledire anche ciò che si trova al di sopra e al di sotto della zona energetica, anche senza entrare direttamente in contatto col cerchio magico.
    - Raggiunti i 3 anatemi, il nemico subirà un afflusso devastante di energia maledetto. Questo significa che tutte le maledizioni subite e che subirà da quel momento in poi risulteranno potenziate.
    - Se Nariko riesce a riempire lo sfintere anale del nemico con il proprio tacco o uno strumento utilizzabile fisicamente (vibratori, dita della tifoseria da stadio, manici di scopa e non, ecc) sarà possibile infliggergli istantaneamente un totale di 10 Anatemi a costo zero.

    Potere Syndra:
    Livello 3
    - Syndra può controllare un massimo di 4 Singolarità contemporaneamente ad una distanza massima di 1,5 metri da lei. Dopo averle generate, Syndra può spostarle sia con le mani che con il pensiero. Usando le mani, potrà muoverle al doppio della sua velocità, mentre col pensiero potrà muoverle alla sua stessa velocità. In entrambi i casi, la portata massima delle Singolarità non può eccedere il suo Sense PERFETTO.
    - Syndra può dimezzare la sua riserva energetica massima per raddoppiare il numero di Singolarità base che controlla. Questo effetto non può essere disattivato.
    - Ogni malus a tutte le statistiche che Syndra subisce aumentano la potenza distruttiva degli attacchi delle sue singolarità convertendosi in bonus sulla forza. Se Syndra subisce una ferita di almeno medio-grave entità, le singolarità ottengono un bonus fisso del 75% sulla forza.

    Note
    Rumplestilzche impugnata mano DX di Nariko
    Subjugator di Syndra adagiata al loro fianco per terra.

    Maledizione su Syndra 1/8
    Maledizione su Lotor 1/8


  3. .
    Acquisti per Syndra
    CITAZIONE
    Acquisti in HF Credit
    HF credits di partenza: 8835

    • EXTRA personalizzato massimo
    Acquistando questa anima fiera potrete proporre allo staff un'arma o un potere extra di massimo 1.5 come valore, che una volta approvato potrà essere conquistato tentando un'apposita missione. In caso di fallimento la creazione verrà inserita all'interno del regolamento e sarà fruibile da tutti. Anche dopo averla conquistata non è da escludere che qualcuno possa conquistarla per mezzo di una sfida mirata.
    Costo: 600 Soul Point - 500 HF Credit

    • Ricerca Stellare ☆☆☆ (TRE)
    Consente di richiedere una missione che garantisca l'ottenimento di un EXTRA da 1.5 a scelta dalla lista degli EXTRA, a patto di superare la missione.
    Costo: 20 TOKEN STELLA
    Costo in HF Credits: 800 HFC

    Totale: 1300 HF credits
    Resto: 7535
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    L'umiliazione di Kouta non era qualcos asu cui si potesse soprassedere, perché in un giorno del genere c'erano davvero tanti ragazzi nuovi che si stavano avvicinando alla Gakuen, passare inosservato era impossibile. La sua unica fortuna era che essendo nuovo anche lui, nessuno lo conosceva, e quindi oltre a vedere quell'ombra rosa imbarazzata che correva via, gli altri potevano farsi poche domande. Per sua fortuna, nessuno fu così subdolo o intraprendente da intercettarlo e fargli domande, o semplicemente metterlo ulteriormente in imbarazzo, quindi riuscì a scappare dentro uno degli edifici secondari infilandosi dentro un'aula vuota. Il sole del mattino filtrava dalle finestre, un silenzio quasi magico riempiva la stanza, una presenza piacevole in situazioni più calme, ma in quel momento non fece altro che lasciare Kouta da solo con i suoi pensieri, la sua umiliazione e la sua tristezza. Il brusio delle voci da fuori era l'unica, magra consolazione, che lasciò ben presto spazio ad un profondo senso di solitudine. E proprio mentre la disperazione lo attanagliava, sentì una voce.
    Kouta... sei tu?
    Una voce... non esattamente familiare, ma accogliente, come un vecchio piacevole ricordo che ti scalda il cuore. Se avesse trovato la forza di rialzare lo sguardo, Kouta si sarebbe ritrovato davanti una figura non meno formosa di Sadi, ma decisamente meno aggressiva: una ragazza dai lineamenti delicati, la pelle rosea e morbida, gli occhi e i capelli di un azzurro pastello, il corpo pronto a maturare ed armonioso, decorato da degli occhi puri e cristallini, delle labbra carnose e dolci che appena lo videro in faccia gli sorrisero spontaneamente. La ragazza se ne stava con il busto leggermente piegato in avanti, con le mani che si sostenevano sulle sue stesse ginocchia rigide, cosa che metteva in evidenza il suo petto prosperoso, ben contenuto però da una divisa elegante e perfettamente ordinata.
    Sono passati... anni dall'ultima volta, vero?
    Sembrava contenta di rivederlo, e forse se il ragazzo avesse scavato a fondo nei suoi ricordi, sarebbe riuscito ad associarla ad una bambina più minuta e meno formosa della ragazza che aveva davanti, ma il cui sorriso era sempre rimasto sincero, dolce e amichevole fino a quel momento. Forse non erano mai stati intimi, ma il ricordo della sua dolcezza legato all'infanzia gli avrebbe subito ricordato i pochi quanto bei momenti passati assieme, assieme al suo nome: Kazehana Ai.
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    Kulvia non si lasciava praticamente quasi mai cogliere dalle provocazioni, specialmente quando era troppo impegnata a gustarsi un orgasmo così intenso e piacevole, ma soprattutto nuovo: il potere fatato che scorreva nelle vene di Barghest le concedeva un vigore unico e dopo averlo assaporato sia con le labbra che con la sua femminilità, la Felgrand si crogiolava in quelle sensazioni mugugnando cristallina, neanche fosse una bambina persa nei suoi pensieri. Tuttavia, nel vedere Barghest così impaziente, Kulvia riaprì gli occhi fissandola con uno sguardo di disappunto mentre lei si rimetteva comoda sul letto e si godeva lo spettacolo di un drago dal corpo perfetto del tutto immerso nella lussuria. Le lanciò un'occhiataccia, a metà tra un rimprovero e uno sguardo malizioso.
    Stai mettendo fretta alla tua padrona, Cavaliere? Devo ancora educarti a dovere, mi pare...
    Se Barghest avesse guardato bene, avrebbe notato che i nastri fatati che sostenevano Kulvia non erano più nel loro stato naturale, ma risultavano completamente dorati, come se durante tutto il loro amplesso Kulvia avesse iniziato a contaminarli col suo potere senza neanche rendersene conto. Non ebbe bisogno di strapparli perché semplicemente si mossero al suo comando, facendola levitare e avvolgendola in drappi preziosi come se fosse una rappresentazione divina in uno di quei quadri che tanto piaceva ammirare agli umani. Non si ricoprì mai, però, rimasero solo intorno agli arti e alla vita per poterla muovere delicatamente: Kulvia sapeva volare con eleganza anche senza le sue ali, e in un istante fu subito sul letto, davanti a Barghest e alla sua faccia impertinente, decisa a strappargliela di dosso una volta per tutte.
    Ma non ti punirò con lo sguardo dell'indulgenza... ti mostrerò il vero volto della tua signora...
    Per quanto volesse sembrare minacciosa, Kulvia non smise mai di sussurrare quelle parole con un tono perverso ed impaziente, colpa del corpo perfetto di Barghest completamente esposto per lei, e i suoi odori femminili inebrianti che stavano facendo a pezzi la mente del drago d'oro. Adesso era il suo di turno di finire vittima di una perversa amante, e subito i nastri fatati imbevuti d'oro lasciarono il corpo di Kulvia per allungarsi verso Barghest, avvolgendole completamente braccia e gambe. Le braccia vennero tirate verso l'alto, mentre le gambe costrette a rimanerei n quella posizione, con una bella differenza pero: una lunga serie di drappi si stavano attorcigliando per formare delle corde, a partire dai suoi fianchi e dalle sue natiche, creando un incrocio momentaneamente largo. Mentre Questo avveniva, Kulvia sollevò le mani con destrezza, iniziando a plasmare dell'oro tra i suoi palmi senza toccarlo, facendogli assumere prima una forma allungata, e poi una decisamente più grande. Se Barghest aveva mai visto un pene finto, quella cosa non ci somigliava affatto: questo perché Kulvia attingeva dalla sua memoria di drago, e le stava per sottoporre uno stress test decisamente al di sopra delle capacità di una ragazza inesperta. Purtroppo per lei, però, era troppo tardi oramai per tirarsi indietro, e quando Kulvia ebbe finito, Barghest vide piantarsi nello spazio tra il suo pube e quelle corde dorate una verga d'oro massiccio dall'aspetto liquido e decisamente animato, non un pezzo di ferro freddo e distante ma vivo quanto l'oro di Kulvia, che tuttavia calcava dimensioni tutt'altro che umane. Era inoltre incastonato di pietre preziose, non di quelle spigolose e affilate, ma piuttosto tondeggianti e delle giuste dimensioni, perfette per non ferirla ma... per farsi sentire dentro di lei. La cappella dorata di quello strumento si piantò sulle grandi labbra di Barghest e fu subito chiaro che non sarebbe entrato senza una spinta, perché trovò subito resistenza, ma questo bastò a portare le mani di Kulvia sul suo volto, cercando di nascondere il rossore che si era acceso e trattenere il lungo gemito di piacere che provava a quel mero assaggio. L'oro di Kulvia era a tutti gli effetti un'estensione del suo corpo, quindi poteva percepire alla perfezione come se quel membro dorato appartenesse a lei.
    Oh Barghest, non trattenerti... mostra pure la supplica alla tua padrona se pensi di non esserne in grado... potrei anche decidere di avere pietà per te...
    Commentò maliziosa, mentre la punta della sua coda si piazzava sulla base di quella verga immensa, spingendola delicatamente ma senza troppo vigore, dandole un assaggio di cosa l'aspettava e di quanto l'avrebbe messa alla prova la sua perversa padrona.
  6. .
    Di solito non mi chiedo quale voce ci starebbe bene ai miei personaggi, in effetti, ma da poco grazie a Hina ho scoperto la serie "Il Principe dei Draghi" e penso che la voce di Rayla le starebbe benissimo! Syndra è una strega di Umbra e proprio come Bayonetta la immagino con un fortissimo accento british e una voce molto squillante perché si entusiasma ancora come una bambina quando compie qualche incantesimo. Visto che è una studiosa credo che consocerebbe facilmente tutte le lingue che le servono, comprese quelle che di solito non si dovrebbero pronunciare facilmente come latino o enochiano (altra lingua molto usata nel gioco di Bayonetta). Vista la sua natura, quando utilizza molto i suoi poteri la voce si distorce e diventa più oscura, nonostante questo però Syndra ha un modo di parlare molto dolce e spontaneo, non si preoccupa di impostarla o di renderla più bassa perché in fondo è ancora una bambina su tantissimi punti di vista.
  7. .
    Ogni spasmo, ogni tremore, ogni goccia di sudore freddo era per Sadi un'intensa goduria che rendeva sempre più ampio e malefico il suo sorrisetto compiaciuto. Kouta era praticamente impotente sotto le sue mani e la perversa ragazza poteva disporre di lui come voleva, utilizzarlo come un bambolotto e poi magari gettarlo anche nella spazzatura una volta che si fosse annoiata. Ma perché essere così infantile e frettolosa? L'istinto le suggeriva che poteva fare molto assieme a lui, e divertirsi un sacco se giocava bene le sue carte. Quindi non volle in nessun modo accelerare i tempi. Gli rimase vicinissima, respirandogli sulla pelle in maniera lenta ma intensa, e quando Kouta cercò di dirle cosa voleva davvero, Sadi aprì lentamente la bocca, allungando la lingua verso la sua guancia per dargli qualche piccola leccata prima sulla pelle e poi sul lobo dell'orecchio, chiudendolo tra le labbra dandogli un piccolissimo bacio che fece schioccare le loro carni rumorosamente.
    Non riesci neanche a supplicare, vero? Come sei carino... non preoccuparti, ho capito...
    A quel punto, la delicata carezza sul suo petto si trasformò in una forte spinta, e subito i fili magici di Sadi aprirono la porta che Kouta si era lasciato alle spalle, spalancandola di colpo e tendendogli uno sgambetto all'altezza dei tendini del piede, così da farlo cadere fuori dal bagno con una garanzia pressoché assoluta. Non gli aveva fatto del male, eccetto forse per la caduta sul suo bel culetto, ma nulla di davvero grave. Lo aveva semplicemente spinto via dal bagno e vedendolo cadere si era concessa una risatina malefica. Durante la spinta i fili luminosi della ragazza lo avevano liberato completamente, lasciandolo pressoché nudo e anche infreddolito visto che l'intensa sensazione di calore che fino ad un momento prima lo aveva travolto adesso non c'era più. Gli alti stivali della ragazza si abbatterono sui vestiti del ragazzo che erano rimasti a terra, schiacciandoli e facendoli strisciare a terra dietro di sé, mentre lei lo fissava malefica e soddisfatta.
    Questi li tengo io... torna da me quando avrai imparato a supplicare, Kouta-chan...
    Detto questo sollevò la mano destra, salutandolo con movimenti dispettosi delle dita mentre i fili tornavano a sigillare la porta, sbattendola in faccia al ragazzo così da chiuderlo fuori. Non sarebbe più riuscito ad aprirla, neanche supplicando e sbattendo i pugni contro la porta per farsi ridare i suoi vestiti. Kouta era condannato a girovagare per la scuola, nudo, con un'erezione imbarazzante sotto le mutande e sudato fradicio, nella speranza di non incontrare gente malvagia e magari di vedere un'anima pia che potesse aiutarlo...
  8. .
    Il fisico minuto di Kouta traeva in realtà in inganno, perché nel vedere il gonfiore nelle sue strette mutande Sadi capì che in realtà celava più di qualche talento nascosto. Lo fissò senza nascondere una certa curiosità ed entusiasmo, ma non volle essere frettolosa: temeva che forzando troppo la mano lo avrebbe intimorito e portato a chiudersi in sé stesso, e questo voleva evitarlo ad ogni costo. Purtroppo però, Sadi aveva sottovalutato l'ingenuità di quel ragazzo che dava proprio l'idea di non avere neanche la più minima esperienza, e si irrigidì di colpo appena capì che quella ragazza gli stava proponendo qualcosa di molto, molto sconcio. Nonostante ciò, però, Sadi non si tirò indietro e anzi, continuò ad avvicinarsi a lui, sorridendo maliziosa e tenendo quel tono di voce basso e sensuale, fissandolo dritto negli occhi mentre con entrambe le mani gli accarezzava i fianchi e risaliva fino alle costole, quasi graffiandolo delicatamente, e i suoi fili lo stringevano in maniera sempre più decisa.
    Oh...? Ti ho messo in imbarazzo? Mi dispiace tanto... ma non preoccuparti, possiamo fermarci se vuoi.
    Si avviciò così tanto che le labbra di Sadi sfiorarono la guancia e l'orecchio di Kouta, mentre i suoi capezzoli turgidissimi gli graffiarono il petto, aggiungendo quell'ulteriore stimolo. Lo stava tentando, e al tempo stesso gli offriva una via d'uscita.
    Devi solo chiedermelo Kouta-chan... chiedimi per favore di lasciarti andare, dimmi che non vuoi andare avanti e io ti libererò subito...
    La sua richiesta, però, sarebbe dovuta essere spassionata. Non una gentilezza, ma una vera e propria supplica per Sadi, un'ammissione di inferiorità che avrebbe eletto la ragazza come vertice più alto della catena alimentare, e Kouta come suo mero succube incapace di opporle resistenza. La vera domanda però, non era se Kouta fosse o meno capace di ridursi a supplicare, quanto piuttosto se volesse davvero fermarsi...
  9. .
    Decisa a non farle mancare nulla, Barghest condì il colpo di grazia alla sua padrona con ulteriori stimoli, legandole i capezzoli col clitoride pronunciato, per poi impugnarlo come un secondo guinzaglio, anche più intenso di quello al collo, per trascinare il drago d'oro verso un orgasmo travolgente. Kulvia si abbandonò completamente alle sensazioni, rendendo i suoi versi cristallini sempre più forti fino a che non esplosero assieme alla virilità di Barghest, creando un ruggito unico simile al suono di numerosi cristalli che esplodono contemporaneamente, allungati da un canto perverso e osceno. La carne della Felgrand si strinse intorno a quella verga per intrappolarla dentro di sé così che nemmeno una goccia di quel seme delizioso sarebbe stato lanciato fuori mentre i suoi umori invece si trasformavano in schizzi di ambra dorata dolcissima, che fusi assieme agli umori della sua amante avrebbero trasformato quella stanza in un bosco magico fatto di aromi perversi. Il corpo di Kulvia si irrigidì e poi si sciolse gradualmente abbandonandosi al piacere mentre i versi bestiali e osceni della sua gola diventavano solo più bassi, ma mai meno frequenti. Durante l'orgasmo, la sua clitoride divenne durissima così come i capezzoli che parvero quasi muovere i suoi seni neanche una forza misteriosa li stesse manipolando, la coda aveva per tutto il tempo tirato a sé Barghest tanto da costringerla a caderle addosso arrivata al culmine di quell'amplesso, e anche mentre il suo seme la riempiva fino a far grondare il drago d'oro, Kulvia non le permise di andarsene, nemmeno quando quella verga perse il suo vigore, quella carne l'avrebbe continuata a stringere e tirare verso di sé come se la stesse risucchiando. Quale fosse la forza che le teneva ancora sospese era un mistero, ma di sicuro a quel punto il resto aveva perso ogni significato.
    Non male come primo scontro, mio cavaliere... la tua spada ha soddisfatto la padrona che cercavi di impressionare...
    Commentò maliziosa, ancora ansante per il piacere ma abbastanza lucida da poter ridacchiare soddisfatta.
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    Sadi si morse il labbro nel vederlo così imbarazzato e coinvolto, era davvero uno spettacolo intrigante e mentre le dita si tenevano ancorate sul suo petto, il corpo della ragazza si scaldava, divertito ed eccitato da quella situazione.
    Stiamo condividendo energia... te ne sto dando un assaggio della mia, un pò come se ti stessi dando una parte di me, capisci? E' quasi romantico se ci pensi....
    Ridacchiò maliziosa, per poi prendere un lungo respiro. Fino a quel momento lo aveva fissato dritto negli occhi ma adesso abbassava lo sguardo verso di lui e verso di sé, come a volerlo invitare a guardarla bene. Mentre respirava infatti, il suo petto abbondante veniva messo in evidenza, e i suoi capezzoli risultavano estremamente visibili nelle forme per via del turgore che avevano raggiunto.
    E come puoi vedere neanche io ne sono immune...
    I fili continuarono ad allungarsi sul suo corpo, avvolgendolo come se volessero costringerlo in una posizione precisa, senza però forzarlo né bloccandolo in nessun modo, almeno per ora. Iniziarono ad avvolgere i suoi polsi e la sua gola, era come se una calorosa e affettuosa amante lo stesse lentamente abbracciando e avvicinando a sé, e lo stesso stava facendo Sadi riducendo gradualmente lo spazio tra i loro corpi. Con essi, abbassò anche il volume della sua voce, rendendolo più basso, caldo, seducente, parlandogli sempre più vicino.
    Magari però non le vedi bene? Vorresti... poterle vedere più da vicino? Magari scoprirle... toccarle, eh? Vorresti spogliare anche me, Kouta-chan...?
    Mentre pronunciava quelle parole, la mano di Sadi lasciò il suo petto iniziando a scivolare verso qualcosa che i suoi occhi avevano già raggiunto da un pezzo: l'eccitazione nelle mutande del ragazzo. Non la toccò ancora, l'avrebbe probabilmente solo sfiorata, facendogli però capire che era il suo prossimo obbiettivo.
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    Assaporava quella caldissima verga mentre affondava dentro di lei desiderosa di ribellarsi, liberarsi e prendere il controllo della situazione così da poter rispondere colpo su colpo ai suoi affondi e rendere quell'amplesso ancora più brutale e violento. Ma da quella posizione non poteva fare nulla, 'unica cosa che le riusciva bene era inarcare la schiena e spingere col bacino verso Barghest quel poco che le permettevano i nastri ancorati al suo corpo. La coda tesa, stretta sulla spalla della sua mante, tremava e picchiettava con la punta dietro la schiena della bionda, e quando questa azzannò l'estremità sensibile del drago d'oro, la punta della coda le si avvolse intorno alla gola ,allungandosi con l'oro liquido che la rivestiva come se volesse disegnare una corda di seta che doveva tenerle unite senza però mai spezzarle il fiato. Tra il morso e lo schiaffo Kulvia dovette serrare i denti lasciandosi sfuggire uno squittio acutissimo e cristallino, ma quando anche il più grosso dei grumi di saliva le macchiò il mento cedette al suo respiro, e spalancando la bocca gemette rumorosamente trasformando la sua intimità in una vera e propria cascata di umori, incapace di contenere la gioia e il piacere. La clitoride si ingrossò ancora iniziando a penzolare verso il basso in maniera oscena, coperta di ambrosia densa e brillante proprio come i seni prosperosi della Felgrand. Non riusciva a respirare bene perché ogni spasmo era scandito da un gemito bestiale e avventato, controllarsi e mantenere il decoro era diventato impossibile.
    Questa verga incantata... mi sta facendo impazzire...!
    Kulvia era davvero molto sensibile alla magia, questo oramai era chiaro, e più quella carne si trasformava in un albero magico, piantando le radici dentro di lei, più la sua intimità si stringeva e si contorceva come un muscolo a spirale, una molla di lussuria che poteva allargarsi e distendersi oppure accorciarsi e comprimersi. Barghest avrebbe avuto la sensazione che qualcuno volesse spremergli il cazzo come uno straccio umido, ma nella maniera più piacevole e oscena possibile. Non poteva più resistere, era al culmine! Ma il suo orgoglio le impediva categoricamente di cedere.
    Vieni! Vieni dentro la tua signora! Te lo comando! Riempimi subito!!!
    A zanne e pugni stretti, Kulvia irrigidì il corpo il più possibile per resistere quanto più tempo le fosse concesso mentre quella carne la risucchiava e sembrava quasi volerla inghiottire in un solo boccone. Doveva venire, doveva giungere a quell'orgasmo tanto agognato, ma non lo avrebbe fatto senza il suo cavaliere.
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    L'indecisione nello sguardo di Kouta era un delizioso antipasto per lei, che non riuscì a trattenere l'istinto di tirare fuori la punta della lingua per potersi toccare le labbra, un gesto quasi infantile ma che servì a sfogare una voglia matta di vederlo arrossire ancora di più. Non si era opposto minimamente, aveva deciso di spogliarsi per lei dopo una sola richiesta, questo testimoniava quanto controllo avesse già Sadi su di lui! Magnifico! In che altro modo poteva lodarsi se non prendersi la giusta ricompensa? Senza esitare, la ragazza fece un lungo passo avanti quasi chiudendo le distanze tra di loro, iniziando quindi ad osservarlo meglio. Nonostante la statura minuta, aveva un fisico davvero interessante e le mutande davano l'idea di celare sorprese... ma non sarebbe stata frettolosa, che senso aveva rovinarsi il gusto della scoperta proprio sul più bello.
    Ora si che ragioniamo... perché nascondi quegli occhi adorabili dietro un cappuccio...?
    Commentò sorridendo maliziosa, avvicinandosi a lui per poter capire se sentendo il suo profumo Kouta avrebbe provato ancora più imbarazzo. Si mosse lentamente, dandogli tutto il tempo di diventare paonazzo se fosse stato utile al suo divertimento, e quando si sarebbe sentita soddisfatta allora si fece avanti.
    Mi piacciono i ragazzi che si fanno coinvolgere, sai? Ti ho proprio giudicato male e troppo in fretta... vieni, lascia che ti dia un assaggio... lo faremo poco a poco... non avere paura.
    Allungò la mano verso di lui, ma prima che Kouta potesse fraintendere afferrandogliela, lei gli fece di nuovo cenno di avvicinarsi, spalancando il palmo in avanti all'altezza del suo petto. Doveva essere lui ad avvicinarsi, di nuovo, chiudendo le distanze con le morbide dita di Sadi e sentendo il loro calore man mano che le distanze si accorciavano. Se si fosse avvicinato, la ragazza avrebbe chiuso gli ultimi centimetri di distanza con un movimento impaziente, toccandogli il petto con quella mano calda e profumata, mentre la sua energia iniziava ad accendersi. Le dita di Sadi sarebbero state avvolte da luminosi fili brillanti simili a capelli dorati che si intrecciarono sul petto del ragazzo ed iniziarono a scorrere sul suo corpo. Non lo legarono per il momento, limitandosi ad avvolgere spalle, petto e ventre. Fu un tocco davvero molto delicato, piacevole. Anche quei fili erano profumati e pregni di un'energia deliziosa, di sicuro anche un tipo cauto e diffidente come lui avrebbe sentito l'istinto di leccarli. Era un pò come se le affusolate e morbide dita di Sadi lo stessero accarezzando, e un paio di fili non esitarono a circondare il suo petto all'altezza dei capezzoli, così da stuzzicarlo mentre lei lo guardava negli occhi e ghignava.
    Allora? Che ne pensi? Ti danno fastidio? Ti piacciono...?
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    Un malefico sorriso si accese sul volto della ragazza mentre fingeva di allontanarsi, consapevole di aver colto nel segno Si frenò, e lentamente si voltò verso di lui ma senza incalzarlo. Stavolta doveva essere Kouta ad avvicinarsi di sua spontanea volontà, altrimenti il suo gioco di ruolo non avrebbe avuto senso. Con aria sorniona e le mani dietro la schiena, Sadi riprese il discorso, sorridendogli entusiasta.
    Se sei curioso allora devi fare due cose per me...
    Liberò la mano destra da dietro la schiena, sollevando l'indice e facendogli cenno di avvicinarsi a lei. Non cera molta la distanza, ma doveva essere lui a percorrerla.
    Dovrai avvicinarti e non essere timido. Ma soprattutto...
    E con quelle parole sollevò anche il medio, tenendo le dita vicine alla sua bocca così da avere il massimo della sua attenzione.
    Dovrai spogliarti... oh non preoccuparti, non tutto! Puoi tenerti le mutande se vuoi... non che servano, ma se ti fanno stare meglio... ti assicuro che più pelle mi mostrerai, più ne varrà la pena...
    Istruzioni facili: avvicinarsi e spogliarsi. Che cosa gli sarebbe costato? In quel momento niente, ma sarebbe stata la dichiarazione chiara e pratica che adesso si stava affidando alle cure di Sadi, e gli avrebbe concesso non solo il suo corpo, ma anche la sua fiducia. La ragazza lo fissò per tutto il tempo con quel sorrisetto malizioso sul volto e uno sguardo intrigato. Era evidente che volesse giocare con lui e non poteva nasconderlo, ma se era riuscita a toccare a dover la curiosità di Kouta, allora erano praticamente sulla medesima barca e potevano giocare assieme. Ciò che il ragazzo non sapeva però, era che da quell'esperienza sarebbe stata lei a guadagnarci di più...
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    Era vicinissima, volendo poteva prenderlo, legarlo, sbatterlo in giro, saltargli addosso o dargli un bacio a tradimento, poteva morderlo o colpirlo, era così maledettamente facile conquistare la fiducia o almeno la curiosità di qualcuno e intrappolarlo nella propria tela! Sadi aveva generato un solo filo tra le sue dita eppure si sentiva come un terrificante ragno nella sua tana, una tessitrice di inganni degna di questo nome, e la cosa la eccitava. La punta della linguetta fece capolino da un lato della sua bocca, aveva una gran voglia di divertirsi con lui ma usare la mera forza bruta non le avrebbe dato la minima soddisfazione. Quindi giocò sporco: aspettò che l'attenzione del ragazzo fosse totalmente catalizzata sul suo filo, poi però lo fece scomparire con uno schiocco delle mani, chiuse improvvisamente come un finto applauso che servì anche a riportarlo alla realtà.
    Mmmh no... forse non sei pronto... che peccato, potevamo divertirci assieme, ma non mi sembri per niente motivato... pazienza...
    Ecco, questo l'avrebbe divertita molto di più: incuriosirlo, fargli venire voglia di scoprire con il suo corpo e non con le sue orecchie. Gli avrebbe dato velocemente le spalle, camminando lentamente lontano da lui, mugugnando con la bocca come sé stesse borbottando per sé una lunga serie di "che peccato", senza però spiegargli proprio un bel niente. Dava l'idea di essere un tipo molto, molto curioso, quindi Sadi contava di attirarlo ancora più a fondo nella sua tana fatta di fili e di inganni. Se avesse deciso di scappare invece, le sarebbe andato bene comunque, ben consapevole di aver instillato qualcosa dentro di lui, e che quella fuga sarebbe stata solo momentanea. Se gli diede le spalle però, non fu solo per incuriosirlo, ma anche e soprattutto per nascondere il malefico sorrisetto che accompagnò la sua lingua mentre si leccava le labbra avidamente. La situazione si faceva davvero eccitante...
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    Lo aveva messo all'angolo, e per un istante pensò che non ne era neanche valsa la pena, dato che sembrava destinata a ritrovarsi davanti all'ennesimo ragazzino imbarazzato incapace di tenerle testa. Fu al culmine delle sue provocazioni, però, che Kouta tirò fuori una scintilla di quello che celava davvero dentro di lui. A malapena uno spasmo, certo, ma sicuramente molto più di quello che altri avevano da offrire, tanto che la ragazza rimase per un istante sorpresa, con le labbra leggermente dischiuse e l'espressione interrogativa sul volto. Forse aveva davanti qualcosa di molto più interessante di quanto non potesse immaginare. Il vero contraccolpo però lo subì quando lui le disse che nemmeno lei aveva la faccia da Akira, e per quanto si sforzasse di ostentare quel mezzo sorrisetto spavaldo, la lingua schioccò comunque sul suo palato, lasciandosi sfuggire un versetto di sdegno.
    Solo per ora, piccoletto... solo per ora.
    Suonava quasi come una minaccia pronunciata a denti stretti, ma non era così boriosa da non conoscere i suoi limiti, quindi accusò il colpo e tornò perfettamente eretta, tenendo però le mani sui fianchi almeno fino a che non sentì il bisogno di sistemarsi i ciuffi biondi con un movimento veloce delle mani.
    Io so combattere e sono una maga esperta, non ne troverai di abili come me alla mia età, te lo assicuro. Inoltre me la cavo molto bene con i fili magici...
    Allargò un sorrisetto malizioso, puntando gli indici delle mani uno contro l'altro, lasciando che i polpastrelli si toccassero per poi allontanarli lentamente. Invece del vuoto, tra le due dita si era formato un filo lucente particolarmente denso, somigliava ad un laccio o una sottile corda ed emanava un leggero calore. La ragazza continuò il discorso e lo fece con un tono più basso, quasi seducente.
    Nella mia famiglia si tramanda un'antica tecnica artistica chiamata Shibari... è un ottimo modo per imparare a usare questo potere, utile sia per costringere il tuo avversario... che donare piacere a qualcuno.
    Standogli così vicino, Kouta poteva sentire che quel filo aveva un buonissimo odore, che veniva risaltato dalla ragazza che allo stesso modo ne emanava uno quasi afrodisiaco, così forte e delizioso da coprire completamente il contesto in cui si trovavano. Si avvicinò di nuovo a lui, mettendogli davanti quel filo e muovendo lentamente le labbra.
    Vorresti provare...?
5984 replies since 19/9/2010
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