Posts written by Hina-Poppezinga

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    Mike era giovane ed inesperto, ma era indubbio che aveva sempre avuto un legame con l'anima di suo marito in qualche modo. Ne aveva avuto dei ricordi, che però poi erano sfumati ma che lo avevano portato a sviluppare dei sentimenti per lei. Ed alla fine anche lei si era innamorata della sua anima pura. Come poteva coinvolgerlo nel suo viaggio disperato e pericoloso? No, non doveva assolutamente. E proprio mentre pensava quello, qualcosa attorno a lei accadde, per un momento le sembrò di vedere Jacob lì al posto di Mike e le mancò un battito. Battè le palpebre più volte, per assicurarsi di non star fantasticando troppo, ma proprio quando tornò a guardare notò quella mano nera con sei dita che si avvicinava a lei. Fu una visione chiara, non ne aveva dubbi, quello era un messaggio, e sebbene non fosse per niente chiaro, era legato a Mike. Non riuscì a non pensare a cosa aveva fatto durante la partita, evocando gli spiriti del campo per diventare più forte e scattante. Forse lui avrebbe potuto raggiungere Jacob e tirarlo fuori dalla sua prigionia. La speranza si accese, ma allo stesso tempo non voleva metterlo in pericolo. Se doveva farsi aiutare da lui, doveva fare in modo che non gli potesse succedere niente. Ne sarebbe stata capace? Proprio in quel momento Mike le sfiorò il rosario sul polso, e quando lui pensò che fosse un bel oggetto sollevò un sopracciglio perplessa: come faceva a trovare "bello" un oggetto così inquietante? Mannaggia era l'influenza di Thresh, con le sue mode assurde? Poco dopo però sentì la sua gelosia e non servì leggergli dentro per capire che si stava facendo mille domande. Forse doveva parlargliene, se lo teneva all'oscuro di tutto, l'avrebbe pedinata, e magari proprio nel momento più sbagliato. Così, prima che si fosse ritirato del tutto, gli afferrò la mano dolcemente, guardandolo negli occhi.
    Ti racconto tutto dopo. Gli disse, guardando poi Aurora per fargli capire che certe cose non poteva raccontarle davanti alla bambina. Gli fece però un sorriso rassicurante, per fargli capire che non c'era niente di allarmante o pericoloso. Voleva che passasse il resto della serata serenamente. Improvvisamente sentì il cuore battere forte nel petto, e le tornò alla mente Fortinbras, come se fosse stato una sorta di richiamo che voleva ricordarle il patto. MAI! Non avrebbe mai permesso a Mike di sacrificarsi per lei per darsi in pasto a quel mostro. Quel pensiero le fortificò l'idea che non poteva tenerlo all'oscuro, perché se qualcuno lo avesse ingannato lontano dal suo sguardo, non avrebbe potuto proteggerlo.
    Finirono di cenare, e Sae chiese a Mike la cortesia di iniziare a vedere qualche film con la piccola, mentre lei finiva di lavare i piatti. Li raggiunse dopo rilassandosi sul divano con loro due, appoggiata a Mike, mentre lei coccolava la figlia. Quando Aurora si addormentò, la portò in camera, chiudendo la porta senza fare rumore per poi invitare Mike ad andare nella sua camera, così da poter parlare senza il pericolo di svegliare Aurora.

    Prima ho notato che stavi guardando il bracciale. Questo me lo ha dato Thresh, per proteggermi dalle entità del labirinto. E' un amuleto... Fece una pausa, e le tantissime nozioni si ammassavano nel cervello.
    Accidenti non so proprio da dove iniziare.
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    Nariko avrebbe fatto qualsiasi cosa per Iceringer, si era buttata in un inferno sconosciuto solo per lui e lo avrebbe fatto anche altre mille volte per salvarlo. Adesso che lo aveva ritrovato, che avevano fatto pace e si erano finalmente detti ciò che provavano, Nariko continuava a pensare che non voleva più perderlo per niente al mondo. Era il suo uomo, il suo eroe, e voleva tenerselo stretto a lei. Sul momento, così presa dalle proprie emozioni, dal piacere che invase anche il suo cervello, non si rese conto che aveva influenzato la sua magia con i suoi desideri più reconditi. Vennero rafforzati dall'energia di Syndra, che diedero un impronta forse possessiva ma smaliziata, dettato dal sentimento di averlo sempre vicino, legati profondamente. La magia che infusero in Iceringer diede i suoi frutti. Perfino durante l'orgasmo riuscì a sentirlo, rendendo il piacere ancora più intenso, al punto che per un solo attimo aveva perso i sensi, facendole vivere tutto come un sogno. Sentì la voce di Ice nella sua testa mentre arrivava alla sua epifania. Non crollò unicamente perché fluttuavano in aria senza peso. Quando riprese i sensi, si ritrovò Iceringer davanti a lei, che la abbracciava. Strabuzzò gli occhi quando notò la forma del suo braccio "nuovo". Al posto del moncherino era apparso qualcosa che emanava una forte energia. Nonostante l'avesse a contatto non le stava bruciando la pelle, ma ne sentiva il peso. Meravigliata sollevò una mano per sfiorarne la superficie, sorridendo poi contenta di essere riuscita a restituire ad Iceringer la possibilità che aveva pensato di aver perso. Guardò anche verso Syndra come a volerle dire solo con lo sguardo di vedere cosa erano riuscite a fare. Le fece molto piacere sentire l'entusiasmo di Iceringer mentre diceva loro che aveva sentito un richiamo, e quando pronunciò il nome di quel potere, sentì la verga di Iceringer infiammarsi contro il suo ventre, facendole venire una piccola contrazione. Sentì chiaramente la voglia crescere, come se il membro di Ice stesse chiedendo un nuovo tributo a cui non poteva resistere. Ansimò sorpresa: lo avevano legato a loro profondamente, ma ciò non significava che era a senso unico.
    E' sempre stato dentro di te, anche quando usavi il potere di Chiller, esso prendeva la forma di un braccio, perché era la tua natura ad influenzarla. Sorrideva, ma si ritrovò a pensare che forse era proprio quel potere sopito che l'aveva attirata a lui come una calamita le prime volte che si erano incontrati. Non volle dare peso a quei pensieri e si avvicinò a lui per dargli un bacio. Iniziò con affetto, ma subito dopo si sentì come infiammare da una voglia irrefrenabile, e gli infilò la lingua in bocca con passione, con fame. Gli afferrò dolcemente i capelli sulla nuca per intensificare ancora di più il bacio, sembrava quasi volesse divorarlo. Quando si rese conto che si stava facendo trascinare troppo dal suo istinto, si staccò da lui bruscamente, con solo un rivolo di saliva ad unire ancora le loro labbra, lo guardava con occhi leggermente socchiusi e languidi.
    Per la luna... forse non avremmo dovuto fare il rito durante il sesso. Il suo corpo lo bramava, la sua anima lo bramava, se Syndra non avesse fatto nulla, Nariko gli sarebbe saltato di nuovo addosso per scoparselo come se non ci fosse un domani.
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    La considerazione di Sae verso Thresh era davvero complicata, poiché da un lato aveva capito che l'unico che poteva realmente aiutarla a raggiungere suo marito fosse lui. Aveva notato che non era così malvagio come invece la sua inquietudine nel averlo vicino glielo dipingeva. In un certo senso aveva capito che Thresh aveva un codice morale tutto suo, e forse grazie a quello non era sulla cima delle torri della Sapienza a ridere come un pazzo con tutti ai suoi piedi agonizzanti. Non le piaceva il suo modo di fare, non le piaceva come ragionava e come voleva arrivare a certi obbiettivi. Per Sae Thresh era un bruto, un bullo, un manipolatore, e sebbene volesse bene anche lui ai ragazzi della scuola, sapeva che i suoi metodi li avrebbe messi in pericolo, soprattutto quelli più fragili. Inoltre non riusciva a sentirlo come un tipo strambo ma OK, il suo potere era blasfemo, ed anche se non li costringeva, era certa che aveva ingannato quelle anime nella sua lanterna. Come poteva però spiegarlo a Mike, senza fargli venire la curiosità verso di lui? O peggio, fargli venire in mente che doveva proteggerla da Thresh e quindi avrebbe fatto una stupidaggine? Si concentrò piuttosto sul racconto di Mike che le mostrò i suoi stessi ricordi di quando aveva parlato con Karthus. Sae allargò gli occhi sorpresa poiché era la prima volta che invece di trasmetterle i suoi pensieri come se stesse parlando, le trasmise i ricordi. Quindi Mike era migliorato, e lo faceva con una naturalezza disarmante. La squadra Nera era in sostanza la squadra speciale del governo, e quindi diede quasi per scontato che ogni membro nascondesse la propria identità al pubblico, dato che dovevano agire come delle spie in un certo senso. Dopo il ricordo di quelle informazioni arrivò di nuovo quella orribile sensazione di quando stava vicino a Thresh, le sembrò di sentirlo fisicamente con quelle enormi mani sulle spalle. Per un momento si guardò la spalla, controllando che non ci fosse qualche entità lì vicino, ma capì che era il ricordo di Mike, di come lo zombie tentava il cuore di Mike dicendogli che era una cosa impegnativa. Era sicura che volesse solleticare la vena competitiva di Mike, perché gli aveva mostrato una opportunità allettante, nonostante le difficoltà. A quel punto Sae doveva scegliere cosa fare: se convincere in tutti i modi Mike a rinunciare a quell'idea oppure se sostenerlo se fosse stato davvero ciò che voleva fare. Si ritrovò a fissare Mike che si prendeva cura di Aurora, sorridendo intenerita a quelle scene. La bambina lo accettava in modo naturale, come se fosse stato un fratellone.
    Hai fatto i compiti a casa eh? Affermò sorridendo orgogliosa di lui.
    Mi hai trasmesso dei ricordi, prima non avresti saputo come farlo, vero? Stai diventando bravo, magari potresti diventare un medium più in gamba di me. Lo aveva detto in modo spontaneo, sentendosi felice di poter assistere alla crescita del ragazzo, poi però le passò per il cervello un pensiero: Già! Un medium più in gamba di lei. Forse con il suo aiuto avrebbe potuto capirci di più? Ciò però significava che avrebbe dovuto coinvolgerlo attivamente in tutto il processo. Si sentiva davvero molto combattuta. Desiderava proteggerlo, renderlo felice, se lo coinvolgeva in tutto quel casino non lo avrebbe messo in pericolo? Mike avrebbe sopportato la vista di Thresh che le metteva le mani addosso? No quel pervertito probabilmente si sarebbe divertito pure con Mike! No era meglio tenerlo al sicuro, vicino ad Aurora. Però... se lui riuscisse a capire quel misterioso messaggio? Forse era troppo presto, Mike era acerbo in quel mondo di spiriti e visioni. Doveva pensarci con calma e vagliare tutte le possibilità. Al momento quindi doveva solo godersi la cena, e la compagnia delle persone che amava.
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    Eccola di nuovo lì a scambiarsi effusioni intime con un kaiju. Una creatura totalmente diversa da lei, e per cui provava un attrazione diversa, non era quella tipica che si prova per un uomo umano che piace. Era profondamente diversa e forse anche più forte. Non riusciva nemmeno a spiegarselo, quindi si limitava a viverlo. Mentre le loro lingue si incrociavano in un bacio bestiale, il cervello di Elise continuava a chiederle cosa diamine stesse facendo, la logica la portava a pensare che avrebbe dovuto allontanarlo, renderlo simile ad un collega. Il suo cuore però chiedeva l'esatto opposto, voleva rendere più profondo il legame con lui, anche se sapeva che poteva soffrirne dopo. Quando le loro labbra si separarono, e lo sentì allontanarsi, pensò che forse anche Berith stava pensando le stesse cose, e probabilmente lui essendo più saggio faceva bene a mettere un freno a quella stranissima situazione. Elise rimase ferma dentro la vasca, totalmente nuda, bagnata, con i suoi lunghi capelli di corallo sciolti, che le ricadevano morbidi sul corpo. Sollevò le mani per poggiarle sulle braccia, come se avesse voluto abbracciarsi da sola. Si diceva che era meglio così, che dovevano tenere le distanze. Visto che lei non ce l'aveva fatta, era un bene che lo stesse facendo lui. Così si diceva mentre cercava in tutti i modi di non far salire la tristezza, stringendo le dita forte attorno alle braccia. Berith sembrava voler dire qualcosa di importante, ed Elise credeva che fosse il suo modo di dirle le cose seriamente e con garbo. Annuì quando lui le disse che avrebbe stipulato un nuovo contratto, aspettandosi però che il discorso sarebbe andato a parare da tutt'altra direzione. Elise strabuzzò gli occhi, ed aprì la bocca stupita. Cosa stava dicendo? Si sentiva strana, avrebbe dovuto avere freddo visto che era bagnata, invece aveva caldo. Ed in più sentiva la presenza del Kaiju tutta intorno a sé come se almeno con lo spirito stesse tenendo le dimensioni naturali. Avevano già ceduto alla carne, forse non era quello che stava dicendo. Le stava dicendo che la voleva come femmina, e sembravano parole scelte con cura. Elise capì che non stava parlando di mero sesso. Sentirglielo dire suonava assurdo alle sue orecchie, ma allora perché il cuore batteva così forte? Uscì dall'acqua, credendo che fosse essa a darle quella sensazione di caldo, quando in realtà erano le mille emozioni che le vorticavano dentro.
    Ma che stai dicendo? Era incredula, confusa, quello che aveva appena detto non era niente di convenzionale.
    Sono minuscola, debole e ... piena di casini... sono io un casino... Si passò le mani sul volto, non sapeva cosa fare, per la prima volta in vita sua non aveva idea di cosa fosse la cosa giusta.
    Come si fa?... Io... Non sapeva cosa aggiungere, non voleva iniziare a blaterare del fatto che non si è mai visto niente di simile. Quindi in effetti non aveva idea se fosse una cosa così folle o meno.
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    CITAZIONE (White Raven @ 17/1/2024, 17:23) 
    Chiedo 100 HF credits dopo questo tiro

    Che CULO! Un solo tiro e PEM 100 HF credits. Inseriti!
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    Vedere che Mike annuì dicendole che quel quaderno fosse suo, un pochino la rasserenò, più che altro perché l'avrebbe terrorizzata scoprire che Thresh entrava ed usciva da casa sua in modo irrispettoso proprio quando dormiva. Mike le spiegò che si era confidato con Thresh, e non riuscì a fare a meno di sentire una vena gonfiarsi sulle tempie per il nervosismo: odiava che i suoi studenti chiedessero a lui consiglio. Non solo perché sapeva benissimo quanto quell'uomo potesse risultare blasfemo alle sue orecchie, ma anche perché era gelosa da morire, voleva essere lei la prof a cui rompere le scatole per potersi confidare. Cercò di non mostrarsi gelosa ed ascoltò le parole del ragazzo con attenzione. Capiva perfettamente che non aveva un pregiudizio sul professore, e che pensava fosse stata una cosa innocente, ma Sae non si sentiva affatto serena, qualcosa nel suo istinto le diceva che c'era qualcosa che non andava bene con quella storia delle armature e di una fantomatica "squadra nera". Sae però si sentì colpita dalle prime parole di Mike. Sapeva che Thresh conosceva benissimo i sentimenti di Mike verso di lei, non era strano quindi che avesse capito subito che la persona da proteggere a cui si riferiva fosse proprio lei, e chissà magari anche i suoi amici. Confidava nel fatto che Thresh non sapesse che lei lo aveva accettato, o almeno sperava che non lo sapesse. Stava per rispondergli ma suonò la sveglia per la cottura ultimata, e lei lo seguì, aiutandolo nel finire la preparazione. Tuttavia prima di prendere i piatti, gli afferrò una mano intrecciando le dita con lui, cercando con lo sguardo i suoi occhi.
    Mike ascoltami, posso capire i tuoi sentimenti. Ti fa onore che così giovane pensi già a queste cose. Però ti prego non prendere per oro colato ciò che ti dice il professore Carnovash, non mi fido di lui, e non mi piacciono i suoi metodi. Tu hai già un grande potenziale che cresce sempre di più. Devi solo imparare a sfruttare le tue abilità e capire con cosa combattono gli avversari. Il potere di Lancillotto è diventare durissimo come l'acciaio è normale che ti sei fracassato una mano contro di lui, è come se avessi dato un pugno ad una parete di cemento armato. Devi puntare sulla tecnica non sulla forza bruta. Come i ninja, loro mica abbattono gli avversari a spallate no? Sorrise divertita per la citazione dei ninja, ma sperava che Mike capisse che non doveva strafare e che doveva solo studiare ed allenarsi se voleva diventare più forte. Intuiva che si fosse sentito frustrato nel non essere riuscito a battere Lancillotto, sicuramente lo aveva fatto sentire di nuovo un debole, come quando era senza poteri.
    Hey, niente male: il mio dolce angelo ninja... ridacchiò ancora per smorzare un pochino l'atmosfera non voleva che la prendesse come una predica. Voleva incoraggiarlo perché non era un male diventare più forte, ma non voleva che cercasse scorciatoie, e glielo volle dire senza tanti giri di parole.
    Quello che voglio dirti è che non esistono scorciatoie, e che per diventare più forte devi allenarti come un pazzo. Ed io ti aiuterò a sviluppare le tue abilità se vuoi. Gli diede un bacio sulla guancia, poi lo aiutò a preparare la tavola e servire le portate.
    Ti va di spiegarmi cos'è quel quaderno e cosa c'è scritto? Cos'è la squadra nera? Poteva diventare una interessante conversazione durante la cena. Una volta che era tutto imbandito chiamò Aurora a tavola, sbaciucchiandosela allegramente per salutarla. La piccola inizialmente sembrò titubante nel vedere anche Mike a tavola, era raro avere ospiti, e per lei era una novità, che divenne rapidamente una cosa positiva. Mike le stava simpatico e per attirare le sue simpatie gli offriva il suo succo di frutta personalissimo che non dava mai nemmeno a sua madre.
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    Mike come al solito si dimostrò molto disponibile, probabilmente se gli avesse chiesto di fare l'impossibile non si sarebbe tirato indietro per lei. Si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto con Thresh e con Lancillotto ma i suoi sentimenti erano sinceri per Mike. Non aveva idea di dove l'avrebbe portata tutta quella storia, e si chiese se Mike sarebbe rimasto vicino a lei, anche se avesse saputo cosa combinava con Thresh. Anche quello sicuramente lo avrebbe scoperto strada facendo. Sae sperò di poter riposare tranquilla, ma nel suo "sonno" rivide il Guf, sentì un richiamo di aiuto generico ed infine si sentì di nuovo osservata. Chi diamine era? Una entità? Però perché si sentiva in pericolo, cosa stava succedendo? Sae iniziò a capire che qualcuno la stava osservando, in un modo a lei ancora non del tutto chiaro, ma quella sensazione le si era appiccicata addosso da giorni e sapeva che non poteva essere un caso. Si svegliò di soprassalto, rimase un lungo momento sul letto a battere gli occhi confusa, per poi sentire un buon odorino provenire dalla cucina. Sentì il rumore tipici di chi cucinava, e si ricordò che sarebbero dovuti arrivare Mike e Aurora. Si mise addosso una vestaglia leggera per coprire i suoi indumenti intimi, gli unici che si era messa prima di andare a dormire. Quando arrivò in cucina, notò che c'era Mike che si stava dando da fare sui fornelli, e sembrava parecchio concentrato. Allungò il collo oltre la porta della cucina per vedere la porta aperta della stanza di Aurora, dove lei stava giocando con i suoi giocattoli allegramente, e silenziosamente per non svegliare la sua adorata mammina che dormiva. Sorrise intenerita e resistì alla tentazione di andare subito a strapazzarla di coccole. Doveva prima di tutto ringraziare Mike, ed avvicinandosi a lui notò quello strano ed inquietante quaderno che attirò la sua attenzione. Era di Mike? Perché le dava quella strana sensazione? Prima di prenderlo andò a salutare il ragazzo, lo abbracciò da dietro, poggiando il viso contro la sua schiena.
    Ciao, tesoro. Grazie per esserti occupato di Aurora. Gli diede un bacio sulla guancia stringendoselo un altro poco a sé, felice di averlo lì con lei. Curiosò su cosa stesse cucinando, e cercò di sembrare il più serena e allegra possibile.
    Stai anche cucinando, di nuovo. Così mi vizi. Civettò con lui, riempendolo di altri piccoli baci sul viso, e se si fosse girato gliene avrebbe dato uno sulle labbra. Ignorando la sensazione che le avrebbe sicuramente trasmesso quel languore al basso ventre, che nonostante la sessione con Thresh era lì sempre presente. Lo lasciò andare, così che potesse finire ciò che stava facendo mentre lei si avvicinò di nuovo al tavolo della cucina per curiosare su quel misterioso quaderno.
    E' tuo questo quaderno? Chiese cercando di nascondere la sua piccola preoccupazione mentre sfogliava le pagine e vedeva delle armature potenti e terrificanti. L'associazione di idee che le venne in mente per prima era che forse Mike voleva puntare a far parte del esercito imperiale? Per indossare proprio quelle armature terrificanti? Il suo adorato Mike con quella roba pericolosa? Cercò di calmarsi di non arrivare subito a conclusioni affrettate. Forse le stavano solo studiando a scuola, era solo un quaderno dopotutto non una richiesta di arruolamento con tanto di curriculum vitae.
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    Sae si sentiva frastornata da tutte le informazioni che aveva ricevuto, e si sentiva esausta. Aveva bisogno di staccare il cervello, così da permettergli di assimilare tutto e poi ripensarci una volta che fosse riposata. Riprese il rosario e lo avvolse attorno al polso, quell'oggetto sembrava parecchio più prezioso e utile di quanto apparisse.
    Io sono sfinita, non posso fare un altro viaggio astrale, ti sverrei fra le braccia. Ma non abbiamo ancora un indizio utile per capire la fonte di questo problema. Il messaggio era chiaro: avevano finito per oggi, ma non era affatto soddisfatta. Prese anche le fiale di quello strano liquido, iniziando a chiedersi che diamine ci fosse lì dentro oltre all'energia si intendeva. Non volle pensarci, era meglio non saperlo. Si era dimenticata dei piercing, e li prese un poco svogliata, non erano un ornamento che le piaceva, ma capiva che forse erano più utili di quanto pensasse. Guardò con un sopracciglio sollevato e perplesso l'uomo quando si offrì di aiutarla, non riuscì a collegare le cose: si riferiva ai piercing, o si riferiva in generale al suo problema di "fame"? Bah non volle nemmeno dargli peso. Dopo essersi data una sistemata, al punto da sembrare quasi in ordine uscì dalla stanza senza voltarsi. Notò che l'avevano cercata praticamente tutti, Sae si fece sfuggire un piccolo lamento esausto. Voleva farsi subito una doccia, così sentendosi leggermente in colpa contattò Mike, tramite messaggio perché era il modo più facile per comunicare con lui. Gli chiese se potesse avere la cortesia di prendere Aurora dall'asilo ed accompagnarla a casa, di prendere anche un Taxi se fosse servito, ci avrebbe pensato lei a pagarlo. Lo avrebbe aspettato a casa sua, dove poi avrebbero potuto cenare e stare insieme. Gli spiegò che si sentiva davvero molto stanca e che aveva bisogno di riposare almeno un oretta. Arrivata a casa si fece una doccia rinfrescante, si rimise quei dannati piercing, imprecando e inveendo su Thresh. In caso di risposta positiva da parte di Mike, si sarebbe fatta un pisolino. Chissà magari durante il pisolino avrebbe potuto ricevere altri "messaggi" da misteriose entità. Ovviamente prima chiamò l'insegnante che si occupava della classe di Aurora spiegando che aveva dovuto sbrigare una faccenda urgente e che poteva consegnare Aurora a Mike poiché si conoscevano bene. Sae nonostante tutto aveva voglia di vedere Mike, il suo visetto d'angelo e la sua infinita gentilezza erano come un profumato balsamo sulle ferite. Aveva bisogno di lui del suo dolce sorriso per alleggerire tutto il carico che si stava via via facendo sempre più pesante.
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    Elise non aveva la minima idea di come la vedeva il Kaiju, dopotutto si era sempre sentita così piccola e indifesa. Più che una leonessa lei si vedeva come un piccolo roditore che cercava di sopravvivere sfruttando la furbizia. Aveva avuto la fortuna di essersi arrampicata su quel enorme belva, proteggendosi dai pericoli, ma erano così dannatamente diversi e prima o poi le loro strade si sarebbero divise, e lei sarebbe tornata di nuovo quel piccolo roditore in costante pericolo. Mentre si lavava, si malediva perché capì che provava dei sentimenti particolari per lui, qualcosa che non avrebbe dovuto provare e che la turbavano. Non si aspettò la reazione del Kaiju che la immobilizzò contro il bordo della vasca. Lo guardò un attimo smarrita, poiché temette di aver detto qualcosa che lo aveva offeso. Si aspettò un rimprovero, le scivolò via il sifone, e rimase un attimo lì imbambolata con gli occhi spalancati per capire che diamine avesse detto di così sbagliato. Berith invece le disse senza tanti giri di parole che voleva imparare molto altro da lei. Quando le disse "lascia che io resti con te", le mancò un battito perché non aveva idea di quanto in realtà desiderava sentirsi dire quelle parole. Ed il modo in cui glielo stava dicendo, nonostante il suo aspetto mostruoso, sembrava un bambino che le chiedeva di non andare via. Le si inumidirono gli occhi e rimase un attimo in apnea, mentre i suoi sentimenti la assalivano. Non riusciva a capire che tipo di sentimento fosse, riusciva a capire solo che lo voleva vicino, che gli voleva un mondo di bene e che l'idea di sapere che anche lui voleva starle vicino, la rendeva immensamente felice. Tornò a respirare quando la strinse con le sue propaggini in quello che sembrava un abbraccio. A quel punto Elise non riuscì a resistere all'impulso di gettargli le braccia attorno al collo, abbracciandolo a sua volta. Non si curò del fatto che fosse nuda, spiaccicandogli i seni contro il muso mentre lei con il volto si poggiava contro la sua testa.
    Berith, io... Voleva dirgli cosa provava, ma non riuscì a trovare le parole adatte, allentò l'abbraccio per poterlo guardare negli occhi, e notò che si era avvicinato a lei tirando fuori la lingua. Il suo volto leggermente preoccupato si sciolse totalmente in un sorriso intenerito, perché lo trovò incredibilmente tenero. Sì forse non era quella la sensazione che voleva trasmetterle il kaiju ma non poteva farci niente: lo adorava. Posò le mani lungo la mascella della creatura carezzandolo.
    Credo che ormai mi sia affezionata a te, più di quanto mi aspettassi. Gli diede un lieve bacio sullo spazio fra le narici, per esprimere il suo affetto, poi gli diede un bacio sulla lingua che aveva tirato fuori.
    Ho paura che poi non vorrò più farti andare via. Spero che rimarrai con me il più a lungo possibile. Catturò con le labbra la punta della sua lingua, succhiandolo dolcemente per poter scambiare con lui quello che potesse somigliare ad un bacio.
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    Quando le streghe di umbra facevano sesso, non si trattava di un semplice sfogo fisico. Avevano l'abilità innata di potersi connettere al partner in profondità, tramite il piacere, ogni circuito magico, energetico, si accendeva in loro e si connetteva a quello del compagno per creare una sorta di catena che poteva diventare sempre più lunga e potente. Non era quindi una leggenda urbana quando si parlava di orge blasfeme fra streghe. Ed era anche il motivo per cui Nariko non era impazzita di gelosia nel sapere che Syndra aveva approfondito contatti con le nuove allieve. In realtà lei se ne sentiva in difetto dato che non ci riusciva in modo spontaneo. Con Syndra e Iceringer però era tutta un'altra storia, ed era con loro che Nariko si lasciava andare totalmente e lasciava galoppare le sue energie magiche, al punto che non riusciva a contenerle, finendo per trasformarsi. Dopotutto anche altre volte era capitato che l'energia magica era così tanta da spingerli in aria a fluttuare. Nariko percepì chiaramente le energie di Syndra, e di Iceringer connettersi a lei, il piacere crebbe per tutti, era incredibile sentirsi così connessi a loro al punto da capire che anche loro stavano per giungere ad un orgasmo. Nariko respirava affannosamente sui seni di Syndra, godendosi quel paradiso di abbondanza, accorgendosi a malapena che anche lei stava mutando, assumendo l'aspetto che aveva avuto quando avevano salvato il loro amato. Nariko voleva lasciarsi andare del tutto, così continuò a muoversi su Iceringer per sentirlo godere, per godere a sua volta, e le parole di Syndra le attraversarono il cervello come se fosse stata una nenia. Più che una proposta le sembrò un oracolo, come se la loro dea stesse suggerendo loro di scolpire nella pietra una verità: Iceringer era il suo amato, il suo eroe, e potevano rendere il loro legame unico e indissolubile. Ubriaca di piacere e di potere, non lo sentì come una specie di imposizione, tutt'altro, lo percepiva come una specie di rito matrimoniale fra lei e le due persone più importanti della sua vita. Le pulsazioni di Iceringer dentro di lei, la sua mano che la massaggiava in quel modo, ed il fatto che continuava a dare piacere anche a Syndra le fecero capire che anche lui lo voleva.
    Sì... sì... facciamolo insieme. Doniamoci a lui. Si sollevò con il capo dai seni di Syndra, notando solo a quel punto che anche Syndra aveva l'aspetto mostruoso, ma che in quel momento per lei risultava bellissima. Tornò di nuovo a cercare le mani di Syndra e posò la sua bocca contro quella di Syndra per rafforzare l'unione fra tutte e tre e trasmettere energia oscura in lei e nel suo amato. A quel punto anche Syndra non avrebbe dovuto far altro che donare la sua energia, mischiandolo a quella della sua maestra. Quando accadde, la forza magica di umbra venne rinforzata dal nuovo potere del labirinto. I loro circuiti energetici si sarebbero accesi totalmente, dal primo all'ultimo, attraversati da un'energia intensa e dannatamente piacevole. La potenza del labirinto venne concentrato grazie alla natura di umbra, la loro aurea energetica si sarebbe sentita chiaramente anche fuori dalla stanza. La magia li inglobò in una sorta di bolla di potere che sollevò in aria anche il letto, fluttuarono senza peso in un mare di potere che si riversò anche in Iceringer. A quel punto il banale orgasmo che stavano provando per il piacere carnale, si intensificò attraversando tutto il loro corpo. Nariko sentì chiaramente ogni fiotto di Iceringer che la scaldava e la mandava in estasi. Gemeva rumorosamente nella bocca di Syndra e non osò mai separarsi da lei, e se lo avesse fatto la ragazza per il piacere, Nariko l'avrebbe spinta con le mani contro di lei, per non smettere di baciarsi, per tenere la catena magica intatta e potente. Potevano comunicare anche telepaticamente, grazie al potere di Nariko.
    *Io mi dono a te, accogli la mia magia.* Oltre alla voce nel suo cervello, Iceringer avrebbe sentito il potere magico di Nariko e Syndra mescolati riversarsi in lui. Doveva essere strano per lui sentire qualcosa che lo "riempiva" quando fisicamente stava riempendo di caldissimo seme il ventre della strega. Nariko si sentì in estasi, le sembrava che l'orgasmo che stava già provando si intensificò al punto da darle l'impressione di poter svenire. Non si era mai sentita in quel modo prima di allora, non era la solita magia, non era il solito piacere, era molto di più. E lo si capiva anche dal fatto che la sua vulva schizzava umori come una piccola fontanella impazzita. I suoi occhi che rigiravano verso l'alto e la lingua che si abbandonava nella bocca di Syndra. Si stavano unendo al ragazzo in profondità come mai avevano fatto prima.
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    Quando Thresh tornò di nuovo ad accusarla del fatto che Sae vedeva il suo "appetito" come un complotto contro di lei, non nascose affatto i suoi sentimenti, esclamando un lungo "aaargh" frustrato, perché non aveva proprio capito niente di come Sae vedeva quel problema.
    Ma allora non mi ascolti! Sbottò spazientita, per poi cercare di darsi un contegno zittendosi, serrando la mascella. Thresh era convinto che ciò che stava passando Sae fosse semplicemente una specie di effetto collaterale di ciò che aveva "saggiato", che le era piaciuto così tanto che era diventata una specie di crisi di astinenza. Il problema era che lei non era MAI stata in astinenza, proprio grazie ai suoi rapporti con Mike e Lancillotto. Perfino con Marcus che le aveva dato la sua energia per aiutarla ad andare avanti. Sae non cercava un colpevole, cercava un modo per non diventare una assatanata fuori controllo, che era la cosa che la spaventava di più. Insomma era perfino saltata addosso a Thresh, all'uomo che più la terrorizzava al mondo. Non era affatto una cosa "normale" per Sae, e per normale ci aveva messo in conto che era entrata in contatto con energie sconosciute. Alla fine però Thresh sembrò aver capito, e quando disse le parole "manca un tassello", Sae si sentì liberata di un enorme peso che espresse con un liberatorio: Sì, Porca vacca!, per poi aggrottare la fronte perplessa alla nuova critica per il fatto che stesse cercando di scoprire le cose nel modo più noioso. Dio, perché era così irritante, nonostante fosse così spaventoso? Perché diceva sempre quello che pensava senza filtri e senza la minima cortesia per chi lo ascoltava?
    Cristo santo ma ti senti? Nonostante vivi da chissà quanti centinaia di anni, non hai proprio capito un fico secco delle donne! Il fatto che ci piacciono cose diverse non significa che io "non so cosa mi piace", sì che lo so e non è ciò che piace a te! Non forzare i tuoi gusti su di me! Niente non ci riusciva a stare zitta, non riusciva proprio a lasciar perdere, anche se sapeva benissimo che discutere con lui non faceva altro che aumentare altri argomenti su cui erano in totale disaccordo. Era più forte di lei, e probabilmente non si rendeva conto che se reagiva istintivamente era proprio perché aveva paura di lui. L'adrenalina della paura le faceva dimenticare di dover essere molto più riservata e controllata. Non era strano che quindi la vedeva come una sorta di ragazzina immatura. Sae non poteva farci nulla, fin quando non avrebbe fatto l'abitudine a quella sensazione sarebbe stata impulsiva. Incrociò alla fine le braccia al petto quando lo sentì dire che erano praticamente costretti a collaborare strettamente, MOLTO strettamente, e l'idea non andava affatto a genio a Sae. Stare gomito a gomito con lui, così tanto, sentire continuamente la tensione morderle le viscere, prima o poi sarebbe esplosa per lo stress, ma cosa poteva farci? I suoi studenti erano troppo inesperti, Banner probabilmente l'avrebbe rinchiusa sotto una teca di cristallo per proteggerla. Tarabas le puzzava, c'era qualcosa nel suo istinto che le diceva che c'era qualcosa che non andava nel verso giusto, lo sentiva inaffidabile. Probabilmente per proteggersi dai "mostri" doveva sguinzagliare loro contro un altro "mostro" e Thresh calzava meglio su questa idea. No, la verità era che doveva contare solo su se stessa, dare il meglio di sé sfruttando tutto ciò che aveva a disposizione per proteggere le persone che amava, per proteggere i ragazzi. Vederlo chinarsi verso di lei come se avesse voluto un bacio, fece arricciare il naso di Sae quasi schifata.
    Qui l'unico che si sta divertendo un mondo sei tu! Affermò piazzandogli una mano sulla faccia per deviare quel inquietante bacio, e allontanarsi per raccogliere le sue cose e rivestirsi. Porse poi la mano verso di lui, per farsi riconsegnare il rosario ed anche qualche piccola fiala.
    Se non ti dispiace, avrei bisogno anche di qualche fiala, giusto per potermi permettere di lavorare e studiare, grazie!
  12. .
    Elise in quel momento stava affrontando la situazione smaliziata, non stava affatto pensando a scenari sessuali, sebbene aveva già avuto modo di apprezzare le doti mostruose di Berith. Semplicemente si stava rilassando con l'acqua calda, a lavare il kaiju come se fosse stata Lorie. L'atmosfera intima la aiutò a sentirsi a proprio agio e si rilassò passando la spugna sulle scaglie di Berith, sul momento non si rese conto che quel piccolo momento in realtà stava cementificando nel suo cuore una sorta di "appartenenza". Si stava prendendo cura di lui e ciò istintivamente le faceva sentire un legame particolare con lui. Non volle dare peso a quella sensazione e si concentrò piuttosto sul racconto di Berith, ciò che lo riguardava la incuriosiva sempre tantissimo. Trovò un poco triste venire a sapere che non aveva mai conosciuto una madre, e non riuscì a fare a meno di pensare la sua nascita simile a quelle delle tartarughe marine, anche loro non conoscono i genitori, ma appena nati seguono il loro istinto che li porta a cercare il mare. Anche Poppezinga aveva avuto un esistenza simile? Nata come una sorta di rettile senza una guida? Poteva sembrare quindi quasi giustificato che lei fosse stata stronza, ma Berith era totalmente diverso.
    Sì hai ragione, siamo molto diversi. Credo che potrei imparare moltissimo da te. Mi piacerebbe poter vedere una volta il mondo attraverso i tuoi occhi, scommetto che è molto diverso da come appare a me. Si ritrovò a riflettere a voce alta, e continuò a passare la spugna amorevolmente sul corpo del Kaiju, sorridendo affettuosa quando si accorse che le propaggini la stavano abbracciando.
    Però ancora mi chiedo come possa io, un misero essere umano che non sa combattere, poter aiutare un Kaiju centenario come te. Ti confesso che certe volte mi sento in difetto, tu mi hai salvato la vita, e mi proteggi, come potrò ripagarti? In quel momento dopo aver pronunciato quelle parole, sentì un nodo alla bocca dello stomaco: se fosse riuscita a ripagare il suo debito con lui, significava che si sarebbero detti addio? Lui sarebbe tornato alla sua solita vita, a ciò che faceva prima di conoscerla? Il suo cuore si ribellava, non voleva accettare che un giorno avrebbero preso ognuno la propria strada. Si era già affezionata e la cosa forse non era affatto un bene. Si sentì colta da una strana fretta, si sollevò dalla vasca e cercò di infilarsi in un angolo per poter accendere il sifone dell'acqua e bagnarsi a sua volta velocemente, così da lavarsi.
    Si sta facendo tardi, e domani abbiamo un sacco di cose da fare. Si insaponò velocemente, cercando di scacciare via dalla sua testa tutti quei strani pensieri su Berith. Era un Kaiju! Era più che normale che un giorno si sarebbero separati, era una questione anche logistica, come poteva frequentare una belva alta quanto una casa? Che pensava di fare? di invitarlo di tanto in tanto come se fosse un buon amico? Di scorrazzare con lui nelle lande desolate fuori città e divertirsi come se fosse stata una sottospecie di Tarzan al femminile? Si sentiva una stupida.
  13. .
    Venire a scoprire che il grande Akira era una lanterna spiazzò non poco Sae. Allo stesso tempo però le fece pensare che forse non era un caso che fosse riuscito a prendere praticamente il potere quasi assoluto a Kurayami. Rimase in silenzio mentre Thresh cercò di spiegarle che il "furto" di cui aveva parlato risaliva a tempo prima che lui avesse conquistato il potere, insinuando che era proprio grazie al fatto che si era tenuto tutto il potere per sé che era riuscito nella sua impresa. Certo Sae non si era mai sentita poi così tanto coinvolta dalle vicende di Kurayami, per lei era pur sempre terra straniera, ma scoprire che quel Akira era così tanto legato a Thresh la disturbava. Se Thresh avesse avuto il potere come quello di Akira, avrebbe preso Roma come aveva fatto il suo antico "messia"? C'era qualcosa di strano però nel sentire Thresh parlare di lui, non sembrava covare odio o risentimento, sembrava invece ammirarlo. Aggrottò la fronte perplessa, cos'era quella strana inflessione nella voce? Orgoglio? Era orgoglioso di cosa aveva fatto? No, forse semplicemente il suo essere perennemente inquietante le faceva sembrare le cose diverse dalla realtà. Prima che Sae potesse fare delle domande anche a se stessa, Thresh volle subito dichiarare che secondo lui l'entità che cercava di comunicare con lei non potesse essere Akira, poiché la sua anima era sicuramente all'inferno. In un posto molto difficile da raggiungere, a quelle frasi lo guardò leggermente torva, quasi come se con lo sguardo gli stesse chiedendo come diamine faceva ad esserne così sicuro. Si era assicurato che ci rimanesse in quel buco d'inferno che aveva appena descritto? Il non morto proseguì con le sue ipotesi, spiegandole più o meno a cosa servisse il Guf. Una sorta di camera delle anime che aspettavano il loro ciclo spirituale per incarnarsi nel loro mondo. Dirlo in modo così semplice non sembrava niente di così pericoloso o blasfemo, eppure quell'uomo lo aveva sigillato. Perché? La spiegazione di Thresh non soddisfaceva la sua curiosità, le mancava qualcosa, un pezzo importante che probabilmente lui non voleva rivelarle. Era davvero solo un modo per ottenere potere oppure stava cercando di proteggere il loro mondo? Non servì nemmeno pensare a cosa diamine stesse ambendo il non morto, dato che la anticipò avvicinandosi a lei in modo inquietante dicendole esattamente cosa potesse pensare in quel momento dopo quelle spiegazioni. In realtà Sae non aveva ancora del tutto il quadro completo ed il mistero più grande era proprio Thresh. Le volle dire che intenzioni avesse, dicendole che non aveva intenzione di liberare il Guf dal sigillo di Akira, gettandola ancora più in confusione di prima: quindi cosa stava cercando esattamente? Se non voleva liberare il Guf a cosa gli servivano gli occhi di Sae? E quanti diamine di figli aveva? Ma almeno glieli pagava gli alimenti a quei poveri pargoli che aveva messo al mondo? Quell'uomo non riusciva a capirlo, e probabilmente se leggesse la sua anima non sarebbe migliorata la situazione. La avvisò di nuovo di un pericolo che consisteva in altre lanterne estremiste, come se lei sapesse benissimo cosa diamine insegnasse il loro culto. Le stava dicendo che era una specie di pecora nera del gregge? Un ribelle? Eppure non riusciva a non pensare a quella foto trovata nel cassetto di Banner in cui c'era scritto "Il bugiardo". Chi era il bugiardo? Thresh oppure Akira? Aveva assimilato troppe informazioni, Sae si ritrovò a fissare un punto vuoto davanti a lei. Doveva fare ordine in quel caos di informazioni. Così tentò di spiegare cosa avesse visto lei in tutti i suoi viaggi astrali e non.
    Questo misterioso "amico" è lontano, accidenti non so come spiegartelo in modo semplice. Si passò una mano fra i capelli e le tornò in mente quel misterioso quadro che le aveva mostrato Scorn e le sembrò una ottima rappresentazione per dare una sorta di spiegazione.
    Immagina una sorta di finestra che si affaccia su un enorme e immenso deserto, e su alcune dune di sabbia vedi una sagoma piccolissima. Non ha niente con sè per comunicare con te, non ha telefoni, nessun strumento, può solo fare ampi movimenti per mostrarsi, è troppo lontano per poter sentire la sua voce. E' come se nonostante l'immensa distanza, lui fosse riuscito ad accorgersi che c'è una presenza che lo vede. Forse anche io per lui sono un puntino lontano in quel deserto. E nessuno dei due al momento ha qualcosa per colmare quella distanza. Questo è ciò che ho percepito e visto. Quando provo ad aprire con la mia volontà quella finestra per vederlo, ci sono quelle maledette mani rosse con gli occhi a impedirmelo, a trascinarmi via. Fece una pausa assottigliando lo sguardo in modo molto infastidito.
    E come ostacolo adesso si è aggiunto questo stupido ed ossessivo bisogno fisico che mi rende tutto più difficile! Ho bisogno di studiare, di fare le mie ricerche per capirci di più e non posso farlo se continuo a sentire questo stupidissimo appetito senza senso! Sae si mostrò frustrata su quel punto, e non poteva nemmeno rivelargli il motivo principale per cui lo era: ovvero che nonostante le sue notti di passione con Mike e Lancillotto non sembravano aver sortito alcun effetto lenitivo su di lei.
    Non posso credere che sia questo "amico" a darmi questi appetiti se è ancora così tanto lontano da me! Capisci adesso perché sono così dannatamente frustrata? Forse per Thresh avere certi appetiti così forti poteva essere una bella cosa, ma lei era una normalissima donna e non aveva la stessa stamina, se si uccideva di sesso non aveva poi le energie per studiare.
  14. .
    Aggiorno con qualche immagine.
    Poppezinga-1030966-Pov_Alipheese_commission

    Poppezinga-1059750-Zelgan

    Poppezinga-1065714-Briar_or_Rea_Pokemon
  15. .
    Nariko si lasciò trascinare dalla lussuria del momento, immergendosi totalmente nelle sensazioni che entrambi i suoi amanti le stavano regalando. L'energia così particolare di Syndra che le formicolava sui seni e nella bocca, diventava irresistibile, mugugnava e baciava la ragazza, cercando di non privarsi mai del contatto con lei, anche se Iceringer aveva iniziato a muoversi con più foga, strappandole gemiti sempre più rumorosi e incontrollati. Anche se non percepiva più l'energia di Aestus estus, il suo calore, riusciva però a percepire perfettamente l'essenza del ragazzo. Assecondò i movimenti di Iceringer rendendo l'amplesso molto più passionale e deciso. Lo lasciava penetrare in profondità, fino a sentire quasi dolore, rimanendo su quel limbo che la trascinò sempre più vicina all'estasi. Lo poteva sentire benissimo anche il ragazzo come la cervice di Nariko si contorceva in spasmi incontrollati. Lasciò fluire la propria energia oscura per condividerla con i suoi amanti, così che come aveva promesso, avrebbe stimolato i circuiti energetici del ragazzo per accelerare la sua guarigione, per farlo sentire di nuovo carico e colmo di energia. Non che sembrasse debilitato in quel momento, la foga con cui spingeva dentro di lei, faceva pensare a tutt'altro. Nariko non doveva dimenticare però che era stato ferito gravemente, ed anche se la medicina era quasi miracolosa, non doveva permettergli di sforzarsi troppo. Così posò le mani sui fianchi di Iceringer, per bloccarlo contro il materasso, cambiò poi posizione delle gambe, poggiando i piedi sul materasso per avere un controllo più ampio delle proprie spinte. A quel punto non si rese nemmeno conto che agì di istinto, accelerò il ritmo del bacino e per farlo le avrebbe impedito di baciare in modo tranquillo Syndra. Non voleva rinunciare a lei così anche se le loro labbra si separarono, la lingua di Nariko si allungò in modo innaturale, assumendone la forma che aveva quando si era trasformata quando erano stati nel regno di Aluber. Prima fu solo la lingua a cambiare aspetto, ingrossandosi e allungandosi come se avesse voluto violare la gola di Syndra. Poi fu il colorito della sua pelle a cambiare che divenne violacea, e sulla pelle iniziarono ad apparire scaglie nere, le sue gambe divennero molto più robuste e muscolose, permettendole di scoparsi Iceringer con una foga maggiore, producendo suoni osceni simili ad un bagnato applauso. Apparve anche una coda robusta che le diede maggiore equilibrio, permettendole di godersi i suoi amanti al meglio, infondendo in loro energia oscura potenziata. Nariko godeva e sentiva che stava per giungere ad un primo orgasmo, si sentiva di nuovo potente, si sentiva felice come non mai perché stava facendo pace con il suo amato.
14041 replies since 3/5/2009
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