Posts written by Hina-Poppezinga

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    Quando Sae riaccese il telefono e vide tutti quei messaggi, sospirò già esausta. Si prospettava una lunghissima giornata, ed i suoi impegni sembravano accavallarsi uno sopra l'altro. Da quando era iniziata tutta quella storia con il cubo, gli spiriti tormentati avevano iniziato a farsi da parte, cercando meno il suo aiuto. Forse temevano qualcosa che proveniva da lei? Era l'energia di Thresh che aveva addosso a farla sembrare meno indicata come medium? Eppure lei si sentiva molto più potente a livello di medianità. Magari era una cosa positiva poiché avrebbe potuto concentrarsi sulla sua missione e sul suo dovere. Dopo aver accompagnato Aurora all'asilo, si prese un attimo per rispondere a tutti i messaggi.

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    Lancillotto
    Non abbiamo ancora finto, io e te.
    Stavolta non voglio interruzioni, non temporeggiare.




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    Sae Klein
    Mi dispiace, ma devi avere pazienza, non mi sono dimenticata di te. Piuttosto sfrutta questi momenti di attesa per allenarti e affinare le tue doti, non posso "babysittarti" anche su questo. Se non trovi uno scopo per cui vuoi diventare più forte, non crescerai, non è solo questione di muscoli ma anche di testa. Non preoccuparti ti farò sapere presto quando possiamo vederci senza interruzioni. Fammi organizzare le cose. Sai benissimo che serve parecchia privacy, no? Non sono una ragazzina senza impegni e pensieri, cerca di metterti nei miei panni. La pazienza è la virtù dei forti ;) Prendilo come un allenamento.




    Tg1RZox
    Lyman Banner
    Mike mi ha chiesto delle cose sulla squadra NERA.
    Ho accettato di aiutarlo ma vorrei parlarne con te, credo possa farsi strane idee.
    Vediamoci appena puoi.




    j2LNnfS
    Sae Klein
    Grazie per il pensiero, ho saputo anche io di questa idea che gli passava per la testa. Passerò nel tuo ufficio appena posso.


    oo8GoZj
    Tarabas
    Non chiedermi come lo so, ma...
    Anche tu hai sognato dei predatori?
    Non rispondere, parliamone.





    j2LNnfS
    Sae Klein
    Dammi ora e posto Sherlock! Oggi va bene?




    nLjYuhb
    Marcus
    (nel messaggio non c'è nulla, solo un allegato con dentro la foto di un occhio rosso disegnato, che ricorda moltissimo gli sguardi inquietanti di Alagadda)



    j2LNnfS
    Sae Klein
    Quel disegno mi dice tante cose e ne vorrei parlare. Devo vedermi con tuo pare, ci sarai anche tu? O preferisci parlarne con me da soli?



    T9yO0YP
    Carnovash
    Spero tu abbia gradito la mia protezione.
    In caso ti servisse energia extra, usalo pure.




    j2LNnfS
    Sae Klein
    Come fai a sapere che l'ho percepito? E' successo qualcosa per cui hai mandato la "protezione"? Devo preoccuparmi?
    A parte ciò, quando ho sbrigato qualche faccenda personale, devo parlarti di Mike. Credo di aver avuto una intuizione.



    Usalo pure?<i> Mormorò interrogativa, fissando il messaggio di Thresh. Intendeva dire di "usare" Dalamadur come aveva fatto con lui? Le sembrò un idea fuori dal mondo. Quell'essere sembrava in grado di spezzarla come un grissino, forse era meno inquietante di Thresh ai suoi occhi, ma non meno spaventoso. La inquietava sapere che Dalamadur era così TANTO obbediente a Thresh da darle un sostegno "energetico" per conto suo. Anche se Dalamdur si era rivelato gentile con lei, non riusciva a fidarsi, lo vedeva come una sorta di scagnozzo di Thresh. E non era poi così lontana dalla verità. Il messaggio che l'aveva irritata di più quel giorno era stato quello di Tarabas. il modo di fare di quell'uomo la iniziava ad innervosire. L'aveva ignorata quando lo aveva cercato, e non si era manco degnato di chiamare per sapere se stesse bene. Sapeva quindi che non era mai stata in pericolo? Oppure l'aveva lasciata andare apposta fra le braccia di Thresh per guadagnare informazioni? Non voleva pensarci, ma la preoccupava molto che lui sapesse cosa aveva sognato. Come faceva a saperlo? Perché l'aveva sognato anche lui? E perché anche suo figlio l'aveva contattata? Il primo che voleva incontrare era senz'altro Tarabas, il sogno premonitore a quel punto era diventato un messaggio diretto, e centrava anche Tarabas in qualche modo. Quello spaventapasseri nel sogno le ricordava troppo Mike ed aveva bisogno di sapere se era in pericolo. Quel giorno era diventato prioritario pensare alla sicurezza di Mike e dei suoi studenti.
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    Quel ghigno monello di Syndra le fece venire voglia di usare la magia per legare sia lei che Iceringer e divorarli di lussuria, ma non erano andate lì per quello, inizialmente dovevano solo aiutare Iceringer a recuperare un poco di energia, per guarire più in fretta, non immaginava che sarebbero finiti a darsi ala pazza gioia. Meritavano una punizione? Probabilmente sì, ma agire in quel momento significava rinunciare a quella succosa femminilità che le stava dando quella strana e golosa energia. Man mano che Syndra cresceva e si specializzava nella magia, Nariko aveva sentito in lei qualcosa di diverso rispetto alle consorelle. Non era solo questione del sangue misto, ma la sua energia le dava assuefazione, la rendeva avida. Decise quindi di dargliela vinta per questa volta, così da potersi godere entrambi. Ciò non significava che si sarebbe limitata a subire ovviamente. Mugugnò stupita nel sentire la clitoride di Syndra che le crebbe in bocca sempre di più, e quando fu piena della sua carne perversa, le lanciò una occhiata maliziosa che la accusava di essere una pervertita. Se pensava però di metterla in difficoltà, Nariko le avrebbe mostrato che si sbagliava, non aveva fatto altro che darle un ulteriore giocattolino con cui divertirsi. La lingua mostruosa di Nariko si avvolse attorno al membro magico di Syndra, e lo intrappolò nella sua bocca, per succhiarlo e deliziarsi con l'energia che le stava regalando. Per un solo attimo sbarrò gli occhi sorpresa quando si accorse che non era solo l'energia di Syndra a solleticarle la gola, ma anche quella di Iceringer. Divenne irresistibile per Nariko, e ciò la portò a diventare parecchio più passionale. Sbavando e muovendo la testa su quel cazzo magnifico che le diede rapidamente alla testa. Si sentiva così eccitata che le sue carni femminili si contorsero in uno spasmo, facendo uscire altro seme che prima Iceringer aveva riversato in lei. Le mani che stringevano i suoi seni, iniziarono a muoversi per "stropicciare" le mammelle contro il membro del ragazzo, così da sentirlo meglio ed eccitarsi alla sensazione bollente che le trasmetteva. Aveva una voglia matta di scoparseli entrambi contemporaneamente, ma non aveva fretta, sapeva che l'attesa avrebbe reso tutto più intenso e appagante.
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    Sae sorrideva contenta nel sentire in Mike anche mentre dormiva i suoi sentimenti per lei, facendole intuire che la stava sognando. Per fortuna non aveva percepito nessun tipo di oscuro legame in lui con qualche entità del labirinto. La fece sentire molto meglio, non avrebbe dovuto preoccuparsi quindi di agguati spirituali verso il ragazzo. Quindi quella visione era unicamente sua, era un messaggio solo per lei. Ancora però non riusciva a capirlo, cosa voleva indicare su Mike? Che poteva fidarsi di lui? Da un certo punto di vista lo sapeva, poteva fidarsi ciecamente di Mike, ma doveva stare attenta perché lui era comunque giovane, e potevano ingannarlo usare i suoi stessi buoni propositi per spingerlo a fare delle avventatezze. Sospirò in ansia: faceva davvero bene a coinvolgerlo di più? Se gli fosse successo qualcosa di brutto non se lo sarebbe mai perdonato. Mentre vagava con la mente una nuova visione si proiettò nel suo cervello con immagini nitide e oniriche. Uno spaventapasseri con la stessa divisa che indossava Mike, gli stessi ricci, se ne stava fermo in un campo di grano rosso e foglie nere e lucide. Fece appena in tempo a sfiorare una di quelle foglie nere, quando sentì i passi pesanti di alcune creature che si avvicinavano sempre di più, assalendo lo spaventapasseri, gli staccarono la testa con violenza per poi banchettare con il grano nei dintorni. Cosa diamine stava succedendo? Era un sogno? Stava sognando? Le visioni le trasmisero una profonda angoscia. Si tappò le orecchie, ma i vagiti continuavano a riempirle le orecchie, e prima che potesse urlare ai quei lupi di fermarsi, si svegliò. I suoi occhi si sbarrarono inorriditi si sollevò con le spalle, confusa, ansante batté le palpebre più volte per mettere a fuoco le immagini, e quando vide Mike vicino a lei, i suoi capelli arruffati le ricordarono tantissimo quello spaventapasseri. La paura la assalì ed agì di istinto gettandosi al suo collo per stringerlo a sé, tremando. Sentiva ancora nelle orecchie il rumore delle zanne che dilaniavano il grano, le grida che si accavallavano. Che razza di visione era? Era un avvertimento? Se coinvolgeva Mike nella sua avventura gli avrebbero fatto del male? Stavano cercando di spaventarla? Cos'erano quei lupi neri? Chi rappresentavano? Doveva proteggere Mike, ma lei non aveva le forze per farlo. Era ancora agitata, e non riuscì a collegare i possibili simboli con le informazioni che aveva ottenuto fino a quel momento. Le ci volle qualche momento per calmarsi, e cercò di auto convincersi che era solo un sogno, che Mike non era ancora in pericolo. Guardò l'orologio e notò che era presto, doveva lavarsi, preparare la colazione e portare Aurora a scuola. Fece un collegamento di pensieri curioso, poiché ricordandosi del piano che doveva spiegare a Mike, pensò a Dalamadur, al fatto che faceva le ronde per tenerla al sicuro e capì che se qualche entità si fosse avvicinata a Mike, l'unico che poteva aiutare e mettere al sicuro Mike era Thresh. Doveva chiedergli di proteggere anche Mike. Non aveva idea di cosa avrebbe potuto chiedere in cambio, ma confidava che essendo uno studente, ci tenesse a proteggerlo in caso dei nemici si fossero fatti avanti. Infondo lui aveva mostrato più volte di tenerci molto agli studenti, ricordava ancora con orrore il suo sguardo spietato quando aveva pensato che lei potesse vendere i ragazzi o fare loro del male. Già i ragazzi, quel grano rosso, rappresentavano gli studenti? Quei occhi, e quello "specchio" lo aveva visto anche quando aveva preso il quaderno di Mike. Non poteva essere solo un caso, erano degli indizi e dovevano essere importanti. Quando finalmente si calmò, guardò negli occhi dispiaciuta il ragazzo.
    Scusami, ho fatto un incubo terribile. Va tutto bene.
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    Sae si crogiolò nei baci, nutrendosi anche dei sentimenti che le trasmetteva il ragazzo. Lo coccolò e lo tenne stretto a sé fin quando non crollò addormentato. Rilassandosi a sua volta vicino a lui aspettando che anche lei si addormentasse. Purtroppo era così piena di energia che dormire divenne praticamente impossibile, iniziò a percepire molte cose. Fra di esse una presenza inquietante, quando capì che si trattava di qualcuno che era vivo. Si tirò su nel letto con il cuore che batteva a mille. Le tornò alla mente tutti gli avvisi che le aveva fatto Thresh, del fatto che se suo fratello l'avesse trovata e scoperta, sarebbe finita in guai grossi. Strinse con la mano libera il rosario sul suo polso, e poi cercando di non far svegliare Mike, si alzò dal letto e si avvicinò con cautela alla finestra per poter "spiare" chi ci fosse all'esterno. Notò con le sue percezioni che la presenza che sentiva non stava cercando qualcuno. Stava girando, percorrendo un perimetro quasi sempre uguale. Cercò di concentrarsi, per espandere i suoi sensi per carpire più informazioni, e ricordò quell'energia, così simile a quella di Thresh e le tornò in mente Dalamadur. Si ricordò che faceva spesso la stessa cosa a scuola, ed il professore aveva detto che lui era una sorta di guardiano della scuola. Quindi l'aveva mandato a proteggerla? Ad assicurarsi che stesse andando tutto bene? Imprecò mentalmente, guardando il suo adorato Mike che dormiva nudo sul suo letto. Consapevole che se Dalamadur la pedinava, avrebbe scoperto prima o poi che aveva un rapporto intimo con Mike. Era l'ultima cosa che voleva! Che poteva fare? Comunicare con quell'essere si era rivelato difficile, e non riusciva a leggerlo bene. Pensò per un attimo di attirare la sua attenzione quando sarebbe stato a portata di voce, per mandarlo via, ma il campanello di allarme che aveva acceso Thresh risuonava forte nel suo cervello. Se lo mandava via ed arrivava Vidoq? Se era davvero senza scrupoli, sarebbe stata in pericolo. Non solo lei, ma anche Aurora e Mike. No, mandarlo via sarebbe stato stupido. Prese un profondo respiro, cercò di calmarsi per poter ragionare lucidamente. Probabilmente non aveva visto Mike, o comunque erano stati attenti a non mostrare effusioni in pubblico. Thresh sapeva che Mike le voleva bene e che la aiutava, quindi non era detto che anche Dalamadur saltava a conclusioni affrettate. Però se lo vedeva uscire di casa sua il mattino seguente, era ovvio che facesse un calcolo facile. Non doveva mostrargli Mike che usciva di casa sua, forse era il caso che il mattino dopo uscisse prima lei, da sola con Aurora, così che Dalamadur la seguisse fino a scuola, e potesse permettere a Mike di uscire con calma dopo e non essere visto. Così quando sarebbe arrivata a scuola, avrebbe potuto indagare per capire se Dalamadur avesse visto qualcosa di compromettente. Uscire la notte per raggiungerlo era fuori questione, era più al sicuro in casa in quel momento. Tornò a letto, accoccolandosi a Mike, e capì che quella notte non avrebbe dormito, poiché al problema energetico si aggiunse anche la preoccupazione. Fissava il ragazzo che dormiva tranquillo nel suo letto, e fra tutti i pensieri che le vorticavano nel cervello, le tornò alla mente il momento in cui dal petto di Mike aveva visto quella mano nera con sei dita. Cosa voleva dirle? Cosa aveva Mike che potesse aiutarla? Intrecciò le dita a quelle del ragazzo e chiuse gli occhi, facendo espandere la sua percezione spirituale. Si concentrò su Mike, per sondare il suo spirito in cerca di un possibile legame con l'essere a sei dita.
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    Erano già stati in intimità, ma in quel momento Elise si sentiva nervosa, e non riusciva nemmeno a capire il perché. In realtà lo era perché capiva perfettamente che era un momento importante, che ciò che stava facendo Berith con il suo corpo aveva un significato. Arrossì nel sentirsi dire che lui non si sentiva così bene da molto tempo. Intuiva che aveva un fondo di romanticismo e le sembrava ancora assurdo, eppure lui continuava a fissarla più serio che mai. A lui non sembrava poi così assurdo ciò che le aveva chiesto, a sentirlo parlare sembrava tutto così facile, così naturale. Elise aveva quasi la sensazione che fosse lei quella aliena, quella che non capiva una cosa così semplice. Non oppose resistenza quando lui la strinse nel suo abbraccio, il calore che emetteva la aiutò a rilassarsi. L'asciugamano che aveva sulle spalle scivolò verso il basso placidamente.
    Io so che non vuoi farmi del male, e non temere, non mi hai mai messo a disagio. Diciamo che quelle volte ero sempre molto sorpresa. Sorpresa di se stessa, perché le era piaciuto, al punto che lo avevano fatto altre volte. Andando contro ogni pensiero logico. Perché adesso le stava chiedendo il permesso? Perché si era mostrata titubante? O perché si era mostrata spaventata? Non era di certo la fisicità del loro rapporto che la spaventava, ma come poteva spiegarlo al Kaiju senza ferire i suoi sentimenti? Lui sembrava davvero intenzionato a dimostrarle qualcosa, ma non voleva sopraffarla come era successo le altre volte. Elise arrossì fino alle orecchie e tirò fuori a parole ciò che stava pensando.
    M-mi stai chiedendo di fare l'amore non è così? Forse era il suo modo per esprimere i suoi sentimenti? Voleva farlo "fisicamente"? In effetti quando veniva difficile parlare o trovare le parole adatte, forse entrare in intimità poteva comunicare molte più cose, senza l'uso delle parole. Elise posò la sua fronte contro il capo di Berith, prese un profondo respiro, chiuse gli occhi ed iniziò a carezzare la mascella del Kaiju, adagiandosi contro di lui gradualmente in un abbraccio.
    Sarebbe la prima volta che faccio l'amore dopo che sono rimasta sola. Elise alludeva al fatto che fare l'amore con lui significava aprirgli il cuore, e se lo faceva non poteva più tornare indietro.
    Avevi detto che volevi mostrarmi ciò che con le parole mi sembra assurdo. Sono qui, mostramelo...
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    Sae si affidò totalmente alle cure di Mike, che seguendo il suo istinto riuscì a stimolare ogni punto sensibile di Sae. Stava imparando a conoscere il suo corpo, la passione che metteva nei suoi affondi, portarono Sae a picchi altissimi di piacere. Un piacere diverso da quello vaginale, ma intenso e profondo. Mike sembrava volersi far valere in ciò che stava facendo, come se avesse studiato da qualche parte come fare per diventare un amante più preparato. Sae sentiva ogni pulsazione nel suo retto, concentrandosi le sembrava di sentire perfino ogni vena che componeva quella mazza di carne che le toglieva il respiro ad ogni affondo. Le cosce di Sae tremavano, ed il ragazzo poteva sentire da come si contorcevano sia il suo ano che le sue pareti vaginali, che stava godendo da impazzire. Sae dovette mordere il cuscino e soffocare le sue grida di piacere in esso per non fare troppo rumore. Infine arrivò il morso sulla spalla, che fece sentire una scarica elettrica in tutto il suo corpo e che la eccitò da impazzire, facendola arrivare rapidamente alla soglia di un orgasmo che esplose totalmente quando sentì anche Mike riempirla di seme. Lo sentì chiaramente che le cresceva dentro, facendola impazzire: i suoi occhi si rigirarono verso l'alto in una espressione oscena di estasi, mentre i suoi fluidi femminili inzupparono le dita di Mike e le lenzuola. Forse non lo avrebbe ammesso liberamente in una chiacchierata, ma sentire Mike così selvaggio, che la mordeva e la fotteva come un animale in calore le era piaciuto molto. Pensare a lui in momenti tranquilli in quelle condizioni avrebbe fatto sentire le farfalle nello stomaco alla donna. La devozione del ragazzo, i suoi occhi innamorati messi in contrasto con quella fame animalesca lo rendevano molto interessante: sexy ai suoi occhi. E se ne vergognava poiché il buon senso le diceva che non doveva sentirsi così attratta da un ragazzino. Quando lui si lasciò cadere sul materasso, Sae si voltò verso di lui per guardarlo e sorridergli amorevolmente. E solo quando lo guardò direttamente notò quella mostruosità che troneggiava sul suo bacino, e le fece sbarrare gli occhi incredula: aveva davvero goduto di una penetrazione del genere? Ma in effetti, perché non aveva sentito il cubo intervenire? Avrebbe dovuto sentirsi totalmente devastata a quel punto, senza il suo aiuto. Stava quindi diventando davvero più forte? Forse Thresh non aveva mentito sul funzionamento di quei piercing. Oppure chissà magari era proprio perché aveva attinto a lui che si era rinforzata un poco? Sae iniziava a sentirsi confusa su quell'uomo. Fino a quel momento se ci pensava bene era stato l'unico a darle delle risposte, a permetterle di avvicinarsi a suo marito. Era stronzo, ne era certa, ma stava mantenendo la sua parola, la stava aiutando. Banner invece le teneva nascoste molte verità, così come Tarabas che a dirla tutta non gliela raccontava giusta. Non credeva che lo facessero con malizia, anzi, entrambi sembravano volerla tenere lontana dai guai o da cose pericolose, non riusciva a biasimarli per questo. Tuttavia non poteva più negare a se stessa che era Thresh quello che le dava dei risultati più concreti nella sua missione. Infondo se doveva attraversare l'inferno non era meglio una guida demoniaca, rispetto ad una guida angelica che attirava troppo l'attenzione in un contesto del genere? Dare ragione a quell'uomo la faceva sentire frustrata, quindi cercò di accantonare quei pensieri. Non voleva pensarci in quel momento, voleva invece dedicarsi al suo cavaliere giovane, ingenuo ma fedele. Allungò una mano per carezzare il viso del ragazzo, avvicinandosi a lui per accoccolarsi al suo fianco e stringerlo in un tenero abbraccio.
    Ti amo, mio dolce angelo. Sentiva di doverglielo dire, perché voleva che capisse che ci teneva immensamente a lui. Gli diede un nuovo e dolce bacio. Lo strinse a sé con più forza, pregando che non si sarebbe pentita di aver deciso di coinvolgerlo di più nella sua missione.
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    Quando vedeva Mike tremare, per trattenersi, si chiedeva sempre se non stesse esagerando con il sedurlo. La adorava, magari non serviva farlo, ma le veniva spontaneo, forse perché vedere le sue reazioni davano una bella iniezione di autostima. Oppure perché non si rendeva conto che infondo, infondo le piaceva vederlo pazzo di lei. Ed infatti Mike non riuscì a resistere all'impulso di penetrarla con impazienza, strappandole un gemito sentito che dovette soffocare premendo la faccia su un cuscino. Si meravigliò nel non sentire dolore, e la facilità con cui l'aveva penetrata. Capì che desiderarlo sentirlo nel suo culo, l'aveva aiutata a rilassarsi, complice anche il fatto che l'immagine mentale di Thresh fosse sparita. La corolla di carne si strinse attorno al membro di Mike, poi tremò e cedette al primo movimento, facendo gemere di nuovo Sae rumorosamente, dentro il cuscino. Mike però non dovette preoccuparsi per Sae poiché ci fu qualche momento in cui Sae girava il volto per prendere aria, e lui poteva vedere l'espressione oscena di piacere che aveva dipinta sul viso. Nemmeno lei riusciva a credere che fosse così bello fare sesso anale. Inarcò la schiena così da roteare il bacino verso di lui e permettergli di stantuffarla comodamente. Mike in quel modo fu anche agevolato a carezzarla e toccarla. Sae si sentì spedire in paradiso, fu meraviglioso e si lasciò contaminare dalla lussuria, tremando, gemendo. La clitoride pulsava furiosamente contro le dita del ragazzo, e pian piano il suo canale riuscì ad ospitare la verga del ragazzo totalmente, fino a sentire i suoi testicoli battere contro le labbra vaginali ad ogni affondo. Il piacere crebbe sempre di più, una mano si posò contro quella di Mike che le stringeva il seno, facendogliela premere con più forza. Sentiva che stava per giungere ad un orgasmo, e non riusciva a credere che stesse per venire con il suo culo.
    Oddio sì..., mi fai impazzire... Biascicò fra i gemiti, per poi girarsi con il viso e cercare un bacio, anche se sarebbe stato scomodo, voleva il tocco della sua lingua, così da potersi lasciare andare totalmente.
    Ancora... dentro di me... voglio sentirti venire dentro di me... Iniziò anche ad assecondarlo nei movimenti, rendendo quell'amplesso selvaggio, ma incredibilmente piacevole per entrambi. La corolla di carne si contorceva come impazzita, regalando un ulteriore massaggio alla verga del ragazzo.
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    Mike era giovane, era colmo di energia e glielo fece sentire fin da subito, prendendo le redini dell'amplesso con quella posizione oscena che avrebbe reso le carni di Sae preda del giovane. Lo sentiva affondare in profondità dentro di lei, sentiva ogni pulsazione. Sae godeva, e cercava di trattenere i gemiti più rumorosi serrando le labbra. Quando cercava di non fare rumore, e tratteneva il respiro si sentiva il rumore osceno delle loro carni che si scontravano in un perverso applauso. Non voleva di certo mettere in confronto il dolce Mike con quella mostruosità di Thresh, erano due mondi totalmente differenti. Cercò di non pensare al fatto che se ci fosse stato Thresh al posto di Mike probabilmente non sarebbe riuscita a trattenere le grida, svegliando la sua piccola di là. Non poteva farne a meno ogni tanto le tornava alla mente per via di quell'energia che aveva Mike, molto simile a quella di Thresh, che richiamava quell'appetito ancora una volta. Fortuna che al momento era debole e poteva controllarla. Sentire però quell'energia in Mike da un lato la allarmava, e dall'altro si ritrovò a pensare che per via delle sue esperienze con Thresh, adesso le sembrava di poter tenere testa al ragazzo. No! No! Non voleva pensare a lui! Perché diamine le tornava in mente? Per aiutarsi a scacciare via quella faccia inquietante fissò il volto di Mike, studiandone quasi i tratti dolci e giovani. Ed anche in quel momento per un solo momento le sembrò di vedere uno sguardo vacuo, tetro simile a quello di Thresh che per un solo attimo la spaventò. Infine il ragazzo riuscì ad arrivare ad un orgasmo, le sue pulsazioni, e poi il calore del suo seme ricolmo di energia la aiutarono ad arrivare ad un orgasmo. Non così esplosivo come si aspettava, ma comunque piacevole. Ciò che però fu molto più piacevole, fu sentire che Mike era tornato a muoversi dentro di lei, mostrandole che non era affatto sazio, esattamente come lei. Gli sorrise complice, ansante. Le venne in mente che c'era una cosa che Thresh non aveva ancora violato, e che apparteneva solo a Mike. Le sembrò perfetto, con quello non gli sarebbe tornato in mente, e poteva godere di Mike senza sensi di colpa.
    Sei ancora così duro... mi eccita da morire, sapere che possiamo continuare ancora ed ancora a fare l'amore, insaziabili. Lo carezzava, invitandolo con dolcissime spinte a farle riprendere posizione. Quando sarebbe stata di nuovo sul materasso, lo lasciò scivolare fuori da lei, mordendosi il labbro per quel ultimo brivido di piacere. Gli diede ancora un bacio, poi si girò, dando le spalle al ragazzo. Si posizionò in modo che l'erezione di Mike finisse sulle sue natiche, e si strusciò contro di lui vogliosa.
    Prendimi anche dietro, lì dove sono solo tua. Gli sussurrò sensualissima, portandosi le dita sulla corolla di carne, raccogliendo il seme di Mike che era uscito per lubrificarsi ed allo stesso tempo irretire in quel modo il ragazzo.
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    Nariko era pienamente intenzionata a divorare di lussuria entrambi, si sentiva carica, eccitatissima, già si immaginava mentre si faceva una scorpacciata di baci, di carezze. Già se li immaginava mentre li sentiva gemere entrambi, mentre la guardavano con aria languida chiedendone di più. Già sorrideva mentre Syndra protestava per avere la sua parte, credendo in un approccio del tutto diverso. Infatti Nariko fu sorpresa dalla presa della strega che la spinse giù, mettendo anche fine al loro galleggiare in aria. Le sfuggì un acuto "eh?!", non aveva mai visto Syndra così diretta, possibile che l'avesse ingelosita troppo con quel bacio famelico che aveva dato ad Iceringer? Non serviva perché avrebbe divorato anche lei. Quando si ritrovò con la ragazza su di lei, a troneggiare come una vera strega che si prendeva ciò che voleva, si sentì fiera di lei, ma allo stesso tempo indispettita.
    Come osi, piccola impertinmmmffmmm. Non c'era vera rabbia nelle sue parole, ma le venne più che spontaneo reagire in quel modo, lo aveva sempre fatto, ed era nella sua natura essere dominante nelle situazioni. I suoi occhi si sbarrarono per la sorpresa, mentre la morbidezza delle carni fradicie di Syndra si premettero contro la sua bocca. Nel sentirsi afferrare per le corna le lanciò perfino una occhiata di rimprovero. L'odore di Syndra le diede subito alla testa, aprì la bocca ma lo fece per morderla. Ovviamente lo fece sulle grandi labbra stando attenta a non farle male. Era il suo personale modo di farsi sentire ribelle e non esattamente succube. Voleva sentirla fremere di timore per aver osato prendere quel tipo di iniziativa sulla sua strega più anziana. Allargò le braccia e poi piazzò le mani sulle natiche di Syndra, in una doppia sculacciata con tanto di palpeggiamento finale. Solo dopo quel doppio schiaffo tirò fuori la lingua per lenire la sensazione del morso, e per gustarsi la sua allieva. Se pensava di trovare una maestra docile e remissiva si sbagliava di grosso. Nariko le impedì di ancheggiare, tenendola con la forza, se proprio doveva stare sulla sua bocca, voleva divorarla come si deve. Non si scordò però di Iceringer lì dietro la ragazza. Lo tentò allargando le natiche di Syndra per mostrare la corolla di carne e parte delle labbra vaginali su cui stava vagando la sua lingua. Si stava mettendo fra due fuochi, e dopo quel primo giro erano entrambi più arrapati che mai. Mugugnò soddisfatta quando percepì il membro di Iceringer che scivolò fra i suoi seni. Lasciò la presa delle natiche di Syndra per lasciare spazio a lui, mentre lei portò le mani ai lati del suo seno per stringere in una morsa morbida e decisa la verga del suo amato. Anche se era in una posizione supina e l'avevano sopraffatta fisicamente, non significava che se ne sarebbe rimasta ferma. Aveva tutte le intenzioni di strapazzarli e lo avrebbe fatto. Dopo aver gustato per bene la carne di Syndra, allargò la bocca, non rendendosi conto che poteva farlo anche più del normale e che la sua lingua in quella forma mostruosa era molto più massiccia e lunga. Penetrò la carne di Syndra andando molto in fondo con essa, agitandola dentro di lei, per sentirla gemere. Di tanto in tanto la guardava negli occhi, mostrandole uno sguardo carico di lussuria, le stava dicendo che l'avrebbe fatta impazzire, e non aspettò molto prima di curvare la lingua in modo che stuzzicasse anche la sua clitoride, aspettando che fosse così dura e visibile per poterla succhiare di tanto in tanto, e bearsi della reazione di Syndra.
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    Era incredibile come la devozione di Mike fosse così forte nei suoi confronti. Aveva accantonato ogni pensiero triste o fastidioso unicamente per potersi crogiolare nel letto e farla sentire bene. Sae adorò sentire il suo pensiero di volerla stravolgere di piacere fino a farle dimenticare ogni cosa. Lo voleva anche lei, dimenticare ogni cosa e sentire solo il suo amato ragazzo. Mike scoppiava di entusiasmo, quella verga durissima sembrava in grado di andare avanti per giorni interi senza mai afflosciarsi. Sae accolse il ragazzo fra le braccia, e ricambiò il suo bacio con altrettanto fervore. Si lasciò carezzare volentieri, e non si vergognò quando il ragazzo avrebbe trovato le sue carni fradicie di umori. Lo assecondava, lo seguiva nei movimenti, danzando insieme a lui sulle lenzuola, e quando fu sopra di lei, lo incoraggiò con un sorriso. Ansando colma di desiderio nel sentire la sua carne sfregarsi contro le sue burrose labbra vaginali. Stava per dirgli di non trattenersi, ma non servì, poiché la penetrò subito, strappandole un sentito gemito, che dovette soffocare stringendo le labbra per non fare troppo rumore. Dopotutto non erano soli a casa. Sentì già del calore diffondersi nel suo utero e quella sensazione, la rese ancora più eccitata e affamata di prima. Nel sentirlo esitare, portò istintivamente le caviglie dietro i fianchi di Mike, spingendo con i talloni sul suo sedere, così da incoraggiarlo a non trattenersi e possederla.
    Sì così, cancella ogni orribile ricordo, voglio sentire solo te, fin dentro la mia anima. A mente fredda si sarebbe sicuramente sentita parecchio in imbarazzo nel aver detto una cosa così tanto smielata e profonda. Non poteva farci nulla, quel ragazzino l'aveva conquistata, la faceva stare bene, era il suo piccolo angolo confortevole in cui rifugiarsi dopo lunghe e pesanti giornate nella sua missione. Iniziava a capire che aveva bisogno di Mike, non solo come ancora affettiva quando si sarebbe trovata a vagare nel labirinto per salvare suo marito. Aveva bisogno di lui come un sostegno morale, era un balsamo per le ferite dopo una lunga caccia. Si tirò su con le spalle per poterlo raggiungere e baciare ancora, mentre le sue mani lo carezzavano sulla nuca e le braccia si reggevano al suo collo.
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    Sae aveva deciso di fare un primo round con solo la bocca per molteplici motivi. Il primo in assoluto era quello di farlo stare bene, di farsi perdonare tutto ciò che gli aveva taciuto e per il dolore che gli aveva dato prima. Il secondo motivo era perché stava imparando a dover usare una strategia furba con uomini dotati di più forza e potere. Per non parlare del fatto che Mike alla sua età era praticamente insaziabile. Sfiancarlo era un parolone, ma almeno in quel modo Sae poteva avere un poco di rincorsa per non rimanere troppo indietro rispetto a lui. Il terzo motivo, era molto perverso, poiché Sae ci aveva preso gusto a sentirsi desiderata da Mike attraverso il loro contatto spirituale, la eccitava, la emozionava. Voleva far capire a Mike che non stava mentendo, che lo amava e che il desiderio che provava per lui era genuino perché guidato dai suoi sentimenti. Adorò sentire i suoi versi, inconsciamente le sembrava di potergli restituire ciò che aveva perso quando si era trasformato in quello strano essere. Sae si impegnò con tutta se stessa, non trascurò niente proprio perché era concentrata su di lui, e quando lo sentì pulsare sempre più forte, continuò ancora fino a sentire il primo fiotto di sperma che le finì direttamente in gola. Lo ingoiò e bevve altro del succo che Mike le stava dando: sapeva quanto eccitasse gli uomini quella pratica, ed a Sae non dispiaceva affatto perché sentiva la sua energia concentrata. Un poco le colò via dalle labbra lungo il mento, ma non si scoraggiò continuando a buttarlo giù in gola. E mentre divorava quel succo perverso e l'energia di Mike, si rese conto che non aveva più lo stesso impatto delle prime volte. Non riusciva a capire il motivo, ma riusciva a sentire che in Mike ci fosse appena qualche goccia dell'essenza delle lanterne che la rese parecchio più golosa. Tuttavia non era come addentare il vero frutto gustoso e nutriente, era come saggiare un distillato. Adesso che aveva saggiato il potere di Thresh, capì che in qualche modo quel farabutto lo aveva contaminato, non capiva ancora come, ma era come gli alunni più affezionati di Thresh. Eppure era sicura che Mike non fosse una lanterna. Subito dopo quel pensiero però si rese conto che l'energia che le aveva dato Thresh era ad un livello del tutto differente. Un morso allo stomaco, nel sentire il proprio corpo ricordare quella sensazione paradisiaca, la fece vergognare. Non doveva assolutamente metterli al confronto, non voleva darla vinta a quel farabutto. Non voleva ammettere che il sesso con Mike sarebbe stato come osservare la fiamma di una candela, mentre l'energia che le aveva dato Thresh erano stati fuochi d'artificio. Adesso il discorso di Thresh aveva più senso, ma allo stesso tempo, non voleva rovinarsi la serata con il suo nuovo amore. Quando Mike finì, lo lasciò andare gradualmente, coccolandolo ancora con la lingua. Il povero ragazzo non poteva sapere il motivo scatenante, ma Sae lo guardò con aria quasi aggressiva, in senso sensuale ovviamente. Sembrava pienamente intenzionata a prosciugarlo e divorare ogni grammo della sua libidine. Si sollevò sulle ginocchia, ed iniziò a spogliarsi, sollevando e togliendo la t-shirt, rivelando che era stata tutto il tempo senza reggiseno. Si tolse anche tutto il resto rimanendo totalmente nuda.
    Non sei stanco, vero? Chiese maliziosa, per poi allungare le braccia verso di lui, invitandolo ad abbracciarla, così che potevano iniziare a darsi piacere l'un l'altro.
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    Più ci pensava, più capiva che il discorso di Berith era impossibile da fraintendere. Voleva che Elise diventasse la sua "femmina", mille pensieri strani le passarono per il cervello. Era evidente che non era solo questione di sesso, dato che lo avevano giù fatto. Ed ancora Elise si chiedeva come diavolo aveva fatto a sentirsi eccitata da una creatura così diversa da lei. Che significava diventare la sua femmina? Voleva fare delle "uova" con lei? Voleva solo starle vicina anche dopo che la loro missione sarebbe finita? Ma certo doveva essere quello il motivo principale. Cercò di calmarsi di darsi risposte sensate, ma quella che aveva più senso fu quella di Berith. Ad una "incasinata" come lei allora non serviva un compagno normale. Quel ragionamento era del tutto logico e non riuscì a trovare argomenti per ribattere. Rimase quindi lì a boccheggiare, a fare piccoli versi di confusione. Il Kaiju alla fine le disse che se non riusciva a dirglielo a parole voleva mostrarglielo. Elise si ammutolì del tutto e attese di vedere di cosa stesse parlando. Notò che aveva abbassato la temperatura poi lo vide allontanarsi, somigliando più ad una misteriosa creatura marina che nuotava placida, ipnotizzandola con giochi di luci per farsi seguire. Elise non capì cosa stesse facendo, così si affrettò a seguirlo, afferrando un asciugamano per darsi una rapidissima asciugata, e metterselo sulle spalle. Quando entrò nella sua camera, Elise fu colpita da come il corpo del Kaiju si accendeva di luci che si riflettevano su ogni superficie della stanza. Per un solo attimo temette che stava per esplodere di energia, ma quando notò che quelle luci erano anche su di lei, ma non arrecavano nessun tipo di disturbo, capì che forse era il suo modo di "mettersi a nudo" a sua volta. Capì che la stava aspettando. Elise timorosa si avvicinò a lui. Si sentì meno agitata di prima, ma non meno nervosa. Si sedette vicino a Berith e timidamente portò la mano sulla zampa della creatura, carezzandogliela, mentre con i suoi occhi vagava sul corpo di lui, affascinata da quel gioco di luci.
    Non ti ho mai visto così, stai bene? Chiese ingenuamente, lei infondo non conosceva il linguaggio del corpo dei Kaiju, e l'unica volta che lo aveva visto illuminarsi tanto fu quando aveva sparato un laser dalla bocca che aveva ucciso i suoi nemici. Cos'era quello che stava vedendo? Non trasmetteva nessun tipo di pericolo, ma aveva paura che magari fossero dovuti ad emozioni forti, o chissà.
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    Anche in quella situazione, in cui Sae se lo stava mangiando di coccole e baci sempre più spinti, la sorprendeva quanto fosse ingenuo e puro. Lei non aveva bisogno di attenzioni, lei voleva dargli tutte le attenzioni che pensava meritasse. Sebbene Sae lo faceva per dimostrarsi sincera, psicologicamente stava alleggerendo il suo senso di colpa. Quando liberò la verga del ragazzo e notò che era già durissimo, le sue labbra si arricciarono in un sorriso malizioso. Si preparò a dargli piacere, ma non immaginava che glielo avrebbe reso irresistibile tramite la sua energia. Sae lo faceva scorrere nella sua bocca, affondando man mano sempre di più nella gola, strozzandosi con quella carne fresca ed eccitata. Sentì di nuovo i piercing reagire sui suoi capezzoli, ed immediatamente si sentì travolgere dalle fiamme del desiderio. Accelerò il ritmo con cui muoveva la testa, lo succhiava avida, lo leccava, e lo massaggiava con le mani. Si beava dei versi che riusciva a strappare al ragazzo. Lo sentì sempre più impaziente, ed alla fine le chiese di permettergli di ricambiare. Sae però non ne aveva intenzione, non subito per lo meno. Fece scorrere una mano sul suo ventre, per frenare il movimento che gli avrebbe permesso di sollevarsi. Lo guardò negli occhi senza mai far uscire il suo cazzo dalla bocca. Fu uno sguardo eloquente, quasi predatorio: voleva farlo stare bene, voleva vederlo impazzire di piacere, e voleva godersi ogni attimo, senza distrazioni. Forse in quel modo avrebbe alimentato la brama del ragazzo, ma andava bene per lei. Anzi l'idea che dopo Mike potesse sfogare la sua passione accumulata, la eccitava. Lo lasciò uscire dalla bocca solo per un momento, usando la mano per masturbarlo, così da non interrompere l'intensità di piacere.
    Dopo, adesso sei tutto mio. Leccò avidamente anche i suoi testicoli, succhiandoli per poi risalire di nuovo sulla verga e riprendere dove si era interrotta. La voglia non fece che crescere sempre di più, e la usò per far impazzire Mike. Cercò di seguire il suo ritmo, sfruttando anche la connessione che c'era fra di loro. Voleva sentirlo venirle in bocca, voleva ingoiare il suo seme così da cancellare il ricordo del sapore di Thresh. Mugugnava vogliosa quando poteva per fargli capire che lo voleva, che non doveva trattenersi. Sentiva le fantasie oscene che passavano nel suo cervello, e a dire la verità la eccitava il contrasto fra la sua purezza di cuore e la curiosità da pervertito tipica di un giovane. Vedere quel faccino angelico contorcersi dal piacere era una vera goduria. Stava diventando una pervertita anche lei? Stava forse sviluppando qualche strano fetish per i giovani ragazzi, piuttosto che uomini maturi ed avvenenti? In quel momento non aveva alcuna importanza, voleva sentire quella voce altrimenti muta. Voleva sentire la voce di Mike dati dai suoi gemiti.
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    In effetti Sae era sempre stata abituata a persone prepotenti, per non parlare del suo totale opposto come Thresh. Le veniva naturale sentirsi attratta da persone gentili e premurose come Mike, non era un caso se alla fine si era invaghita di lui, perché somigliava davvero molto a Jacob. Certo meno maturo di lui, ma comunque le ricordava i bei tempi di quando lo aveva conosciuto. Poter leggere poi nel cuore del ragazzo, glielo rendeva ancora più dolce e adorabile ai suoi occhi. Molte volte si era chiesta se si meritasse l'amore che Mike le regalava. Sentire il dolore e la delusione nel cuore di Mike le fece stringere lo stomaco. E per un momento si chiese se non fosse stato meglio non fargli sapere nulla, e tenerlo all'oscuro di tutto. Lei però più di chiunque altro sapeva che tacere una cosa del genere sarebbe stata molto peggio scoprirla dopo. Inoltre voleva capire quanto Mike potesse accettare quello che avrebbe fatto. Era naturale sentire la sua gelosia, sarebbe stato molto strano il contrario. E sebbene non volesse ammetterlo a se stessa, sotto sotto non le dispiaceva che Mike disprezzasse Thresh e lo vedesse per quello che era. Sentì la rabbia di Mike esplodere, ma Sae non ebbe paura di lui, lo trovò più che naturale, poi però sentì che soppresse quel sentimento a forza, diventando improvvisamente triste, per poi appoggiare il suo viso sul suo seno per nascondere la sua fragilità. La donna in effetti si stupì di non sentirsi respinta. Titubante lo abbracciò, stringendolo a sé con più convinzione quando si scusò della sua reazione.
    Non preoccuparti è normale sentirsi così, Mike. Il ragazzo, si mostrò determinato, e anche più maturo di quanto in realtà si aspettasse, sembrò capire le ragioni di Sae, e capì la situazione. Il cuore di Sae batteva all'impazzata e lo guardava come se stesse vedendo un vero angelo, una creatura santa. Thresh aveva ragione nel dire quanto fosse prezioso il sentimento di Mike per lei. Lo capiva eccome e si sentì anche un pochino inadeguata. Le lacrime che fino a poco prima teneva con forza iniziarono a scorrere lungo le guance, ma gli sorrideva, tornando di nuovo a carezzarlo con infinito affetto. Voleva fargli capire che non piangeva per tristezza, ma per mille altri motivi. Iniziò a ridere nervosamente quando le chiese di dirglielo se le faceva del male, che voleva che contasse su di lui. Le diede il permesso di agire per andare avanti nella sua missione.
    E' buffo, perché io non voglio assolutamente che soffri, io voglio renderti l'uomo più felice del pianeta. Giuro che lo farò, quando tutta questa storia finirà farò di tutto per renderti felice Mike. Ti volevo tenere al sicuro, ma inizio a rendermi conto che ho bisogno di te anche nella mia missione. Iniziò a baciarlo di nuovo sul viso, tanti piccoli baci, mentre con il corpo lo spingeva molto dolcemente sul letto così da sdraiarsi.
    Ti prego perdonami per averti dato questo dolore... Lo baciò sulla fronte, sul naso.
    Perdonami... Lo baciò sulle labbra, e se avesse sentito che la ricambiava, che l'aveva perdonata avrebbe approfondito il bacio, rendendolo sempre più passionale. Si spostò poi a baciarlo sul collo, mentre con le mani gli sbottonava la camicia, e lo baciava sul petto scendendo lungo il ventre, sempre più in basso. Sfregò la guancia contro la patta dei suoi pantaloni.
    Questo che sento per te, è desiderio reale, non è contaminato da entità misteriose. Sbottonò i suoi pantaloni, e lasciò svettare in aria il membro del ragazzo. Gli diede una golosa lappata, partendo dalla base fino alla punta. Voleva farsi perdonare, voleva farlo stare bene dopo quella mattonata emotiva che gli aveva dato. Se non l'avesse fermata, lo avrebbe preso in bocca, succhiandolo dolcemente mentre con la mano massaggiava i suoi testicoli. Aumentò la passione anche in quello, voleva sentirlo gemere, voleva sciogliere ogni suo pensiero e fargli dimenticare ogni dispiacere.
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    Sae non sapeva da dove iniziare perché c'erano davvero molto cose che erano successe, e non sapeva effettivamente quanto rivelargli, anche per capire se c'era modo in cui potesse aiutarla attivamente. Così guardò un punto vuoto della camera mentre cercava mentalmente di farsi un elenco di cosa dirgli con ordine. Prima che potesse iniziare però Mike si sollevò raggiungendola in fretta per dirle che non doveva dargli nessuna spiegazione, che si fidava ciecamente di lei. Quel faccino così ingenuo, quel cuore così puro, sciolse il cuore di Sae, per poi martellarla con i sensi di colpa. Si gettò fra le sue braccia, stringendolo a sé con forza, sebbene lui fosse parecchio più resistente di lei.
    Mio dio, come fai ad essere così maledettamente adorabile? Iniziò a riempirlo di baci sul viso, sentendo quanto le era mancato il contatto con lui, averlo vicino che la calmava, la rassicurava e le ricordava che non tutto il mondo era marcio.
    Però sul serio, voglio condividere qualche informazione, anche per poter capire se puoi aiutarmi con le tue abilità che stai sviluppando. Ok, ehm probabilmente ti dirò qualcosa che sapevi già ma mi serve un riepilogo per aiutarmi a spiegare e rifletterci. Intrecciò le dita a quelle di Mike e lo guidò di nuovo verso il letto dove si sarebbe seduta anche lei, ma non si mise a sedere accanto a Mike, ma sulle sue gambe, così da potersi anche coccolare un pochino e amoreggiare. Dopotutto se dovevano stare in contatto fisico per comunicare, perché non farlo in modo piacevole? Nemmeno si rendeva conto che era la stessa identica cosa che le aveva detto Thresh qualche ora prima.
    Come sai, sto cercando un modo per salvare l'anima del mio defunto marito. E fino ad oggi non ero mai riuscita a connettermi con lui come medium, inizialmente pensavo che fosse lui a non voler comunicare con me, poi però quando ho toccato il cubo, ho avuto un primo e potentissimo contatto con lui. Così ho cercato di indagare sul cubo, e praticamente Carnovash mi ha scoperta e voleva il cubo indietro. Quando però glielo diedi, anche lui notò che c'era qualcosa che si era innescato e credo che lo abbia incuriosito tantissimo perché si è offerto di aiutarmi. Il problema è che lo detesto, e la sua energia ha un effetto davvero terribile su di me. Scusa tornando alle cose importanti: ho scoperto che l'anima di Jacob è imprigionata da qualche parte in questa dimensione terrificante. Io riesco a vederla, ogni volta che mi connetto al cubo, e purtroppo anche a Carnovash, riesco ad avere delle visioni, ricevo dei messaggi criptici. Io come medium sono molto legata a questo mondo, forse ho molte difficoltà a capire cosa stanno cercando di dirmi. Tu invece stai mostrano abilità uniche, e lo so sembra folle ma sto pensando che se approfondiamo le tue abilità medianiche magari potresti riuscire a carpire i messaggi che io non riesco a capire. Ma, ti confesso che ho paura. Lo abbracciò di nuovo stretto a sé, carezzandogli la testa amorevolmente ed anche preoccupata.
    Io sono abituata agli spiriti e alle visioni, tu invece essendo alle prime armi, ho davvero tanta paura ad esporti a quel mondo. Pensò anche che non voleva che Thresh gli mettesse le mani addosso, ma se lo tenne per sé, per non fargli avere strane idee.
    Succedono cose davvero molto strane da quando sono entrata in contatto con quel mondo. Io... potrei anche fare cose vergognose... Iniziò a tremare, poiché pensò a cosa era stata costretta a fare con Thresh, a come l'energia delle lanterne la facesse agire in modo inaspettato.
    Io, mi sono innamorata di te Mike, io ti amo. Davvero, e non farei mai niente per ferirti. Fece una piccola pausa abbassando lo sguardo, continuava a carezzargli il viso, a giocare nervosamente con le dita del ragazzo. Come poteva metterlo a rischio, a farsi aiutare da lui e nascondergli tutto? Se quel problema si fosse presentato di nuovo, e Mike l'avrebbe vista in quelle orribili condizioni, cosa avrebbe mai potuto pensare? Quanto gli avrebbe fatto male vedere che il suo corpo rispondeva a Thresh in modi che non sarebbe mai successo con lui? Doveva dirglielo, prima che qualcun altro glielo rivelasse rovinando tutto quanto.
    Mi è successo qualcosa, simile a quello che è successo a te quando hai preso il cubo, che non riuscivi a fermarti a...masturbarti. E' qualcosa di anormale, e mi hai già vista nel bagno quella volta che mi hai aiutato. Dopo quella volta c'è stato un piccolo periodo di pace, poi però è esploso fortissimo, cresceva sempre di più. Ho cercato di resistere, mi masturbavo fino a stare male, ma non si calmava, anzi peggiorava. Ho capito che non era qualcosa di fisico, qualcosa o qualcuno mi ha messo addosso questa strana maledizione. Disperata ho cercato aiuto in Carnovash perché sentivo l'attrazione verso di lui, la sua energia, come una specie di incantesimo. Lui è stato in grado di aiutarmi. Perché la fonte del problema è la sua energia. Abbiamo capito che qualche creatura del labirinto lo usa per connettersi a me, e lo fa nel modo peggiore possibile. Solo dopo che mi ha dato la sua energia è passato ed ho potuto riposare. A quel punto Sae smise di coccolarlo, consapevole che perfino Mike avrebbe capito che "dare energia" era tramite il sesso. Lo sapevano anche i sassi.
    Perdonami Mike, io credo che dovessi saperlo. Non so se puoi credermi, ma ho odiato ogni istante, ogni secondo in cui è successo. E' stato inevitabile, ero arrivata ad un punto catastrofico. Tornò a guardare negli occhi Mike, colpevole, tristissima, poiché sapeva di dargli un dolore, ma voleva che sapesse la verità. Era giusto che sapesse.
    Dopo quello che è successo, sei sicuro di voler stare ancora al mio fianco? Cercò in tutti i modi di rimanere seria e composta, ma gli occhi le si riempirono diventando lucidissimi. Si vergognava di ciò che era successo, ed in quel momento temeva di poter perdere l'unica persona di cui poteva fidarsi ciecamente. Doveva sapere perché il suo istinto le diceva che poteva accadere ancora, che poteva succedere di tutto, e Mike doveva essere preparato. Se non poteva superare quel momento di Sae, era meglio separarsi. In caso contrario Sae sapeva che poteva affidargli seriamente la sua vita.
14041 replies since 3/5/2009
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