Posts written by Exogenesis

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    Mi scuso per il ritardo, intanto lascio questo messaggio per segnalare la chiusura dell'operazione come se fosse il 23 Gennaio. Appena sarò disponibile farò il post di chiusura con valutazione.
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    Le nanomacchine fremevano insieme ad ogni fibra del suo corpo nell'ammirare quella piccola creaturina sorretta da una sua sola mano contorcersi dal piacere e combattere contro di esso. Percepiva una profonda sensazione di soddisfazione e di appagamento indotta da quello stesso organismo sintetico dentro di lui che pareva godere nel sovrastare il piccolo androide al punto che iniziò ad essere convinto che non sarebbero neanche servite stimolazioni dirette per tornare completamente eretto... ma non se ne sarebbe privato. Voleva vedere Darty abbracciare il suo cazzo e leccarlo come un vero e proprio animaletto in calore e sapeva che per ottenere un risultato simile non doveva dargli nessun tipo di riposo o di spazio di recupero anche se ciò avesse significato mandarlo in cortocircuito. Tale era la concentrazione sul suo piccolo partner che un brivido lo colpì a tradimento quando Charlie si prese la sua parte di verga, obbligandolo a spostare per un breve attimo lo sguardo su di lei, mordendosi il labbro inferiore. Ogni lenta leccata era come un chiodo conficcato nella sua virilità già parzialmente turgida e il solo vederla agire in modo così volgare e perverso era sufficiente a far rombare le proprie nanomacchine rendendolo fortemente indeciso. Doveva continuare con Darty? O doveva distruggere prima quel piccolo e bellissimo ammasso di guai su gambe? Neanche le nanomacchine sapevano prendere una decisione, comportandosi come vere e proprie belve affamate di sesso capaci di seguire solamente l'ultimo stimolo ricevuto, rendendo, di fatto, anche lui qualcosa di molto simile. Respirò a denti stretti, trattenendosi finché fu la stessa Charlie ad abbandonare quella piacevole tortura lasciandoli soli con la promessa di un'idea. Normalmente avrebbe dovuto preoccuparsi ma quando i suoi occhi tornarono su Darty si limitò ad allargare un sorriso malizioso, leccandosi poi le labbra prima di rispondere alla giovane.
    Penso io a Darty, non preoccuparti.
    Il tono sotto sforzo tradiva la sua impazienza e la veemenza con cui le due dita violavano quel buchino era soltanto l'ennesima prova contro di lui. Ora che erano rimasti soli, Genos iniziò ad accorgersi più nel dettaglio delle caratteristiche di quel morbido corpicino a partire dalla sua incapacità a "stringere" con le proprie interiora rendendole più simili ad un vero e proprio canale senza fondo. Effettivamente le sue dita, per quanto le spingesse in profondità, non avevano mai dovuto affrontare nessuna resistenza al punto che il cyborg osò, spingendo all'interno di Darty anche parte delle sue nocche. Charlie non aveva mentito, Darty era davvero un onahole parlante e se fossero stati in una situazione più calma e casta avrebbe anche riso all'idea di poterlo penetrare da parte a parte come uno spiedino ma ora quell'immagine generava reazioni ben diverse, reazioni che facevano pulsare il suo cazzo da cima a fondo curioso di testare quella bizzarra ipotesi. Non ci volle molto prima che in contemporanea alle sue dita, anche i suoi fianchi iniziassero a muoversi, strofinando la sua intera lunghezza sul corpicino di Darty, facilitando a quest'ultimo l'esplorazione della sua asta con quella lingua che ormai adorava alla follia. Lo pizzicava nei punti giusti e Genos non faceva assolutamente nulla per nascondere gli ottimi risultati del suo partner, regalandogli veri e propri gemiti strascicati man mano che quel palo di carne tornava eretto come una colonna di marmo. Secondo dopo secondo il piccolo androide avrebbe potuto percepire la superficie di quell'organo sintetico divenire molto meno morbida e sempre più solida e ricoperta da gonfie venature dove scorreva energia calda e pura. Il tempo era giunto e il suggerimento di Darty sotto forma di delicata stretta intorno alle dita del ragazzo venne ben più che ascoltata. Genos sfilò lentamente le due appendici, sollevando la mano per poter raggiungere la bocca e la lingua di Darty, obbligandolo a leccarle con la stessa foga con cui aveva coccolato il suo cazzo.
    Lo so, lo so piccolino, non riesci più a resistere e nemmeno io ma devi smetterla di trattenerti. Voglio sentirti godere e voglio sentirti gridare il tuo amore per il mio cazzo che provi dal primo momento che i tuoi occhi si sono posati su di lui e non mi fermerò finché non lo avrai fatto, Darty.
    A quel punto avrebbe ritratto la mano dalla bocca dell'androide usando anche essa per sorreggerlo sui suoi piccoli fianchi, tirando indietro i propri in modo tale da allineare la punta di quella mostruosità sintetica al buchino pregno di liquidi e desiderio di essere riempito. E Genos lo fece con nessuna grazia e dolcezza spingendo il glande gonfio e sensibile contro la piccola corolla aprendola forte del fatto che il corpo di Darty non sembrava assoluamente costruito per "opporre resistenza", posando la fronte contro la parete alle spalle dell'androide durante tutto il percorso che avrebbe visto la sua intera virilità penetrarlo fino alla base fermandosi con un sonoro schiocco dei propri testicoli. Non era chiaro fino a che punto Darty potesse prenderlo senza che il glande facesse capolino dalla sua bocca ma in quel momento, per il giovane cyborg, era l'ultima delle sue preoccupazioni. Darty avrebbe avuto poco tempo per abituarsi a quella nuova esperienza prima che fianchi del ragazzo tornassero indietro, svuotandolo da tutta quella carne turgida soltanto per sbatterla al suo interno con molta più rapidità e molta meno gentilezza, ripetendo quel gesto sempre più rapidamente e sempre più ferocemente. Alle spalle di Genos sarebbe sembrato che il giovane fosse riverso sulla parete in preda ad una focosa masturbazione ma sarebbe bastato girargli intorno per ammirare il suo viso concentrato, i denti stretti e lo sguardo puntato sul piccolo androide intento a fotterlo con la medesima forza con cui aveva posseduto Charlie ma la metà della difficoltà. Lo sentiva, sentiva che il suo corpo stava iniziando sempre di più ad abituarsi a quelle intense sensazioni e anche se il suo membro era terribilmente sensibile non percepiva più le gambe tremare o i muscoli venire meno. Si sentiva sempre più forte, sempre più eccitato e sempre più energico e Darty, probabilmente, avrebbe "subito" un Genos estremamente più focoso e in controllo della situazione.

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    Era stato... intenso ed incredibilmente eccitante vedere Charlie ricevere per l'ennesima volta un suo poderoso orgasmo senza considerare il piacere travolgente che aveva provato semplicemente grazie alla piccola linguetta elettrica di Darty. Aveva avuto l'impressione di non riuscire a sopportarlo, di rischiare di crollare da un momento all'altro ma non era successo e ora che aveva un attimo di riposo iniziò a rendersi conto della velocità con cui quel corpo era capace di recuperare le forze. Il suo didietro era ancora sensibile ma già non sentiva più le interiora martoriate da quella stimolazione. Il suo membro, seppur floscio e sensibile non sembrava appena uscito da multipli orgasmi dandogli l'impressione che avessero appena cominciato. Senza considerare la sua intera muscolatura che fino a poco prima aveva rischiato di collassare e invece ora... nulla. Quasi fresco come una rosa e pronto a ripartire. Forse quella non era una grande notizia per il povero Darty a cui bastarono le parole del cyborg per andare nel panico. Si sollevò dalla parete, stiracchiando le spalle mettendo in mostra un recupero formidabile dando l'impressione di poter riprendere immediatamente senza nessun tipo di riposo, senza preoccuparsi del tentativo di fuga del piccolo androide che venne prontamente intercettato dalla sua maliziosa e molto più crudele complice.
    Non avevo dubbi che una tale pervertita non avesse pensato ad un dettaglio simile.
    Si concesse una lieve risata sentendosi quasi uno stupido ad averle posto quella domanda. Aveva appena scoperto che per sbaglio aveva finito con il modificare il proprio sesso per accogliere mostruosità di ogni tipo, non era possibile che Darty fosse sfuggito ad un lussurioso destino e quella ne era la prova. Si avvicinò al piccolo androide esposto come una vera puttana senza vergognarsi di lasciar penzolare il suo grosso membro a riposo verso il basso. Da quella posizione Darty poteva vederlo e poteva constatare come al glande mancasse davvero poco per raggiungere le ginocchia... era davvero possibile per lui accogliere una tale virilità come aveva fatto Charlie? Non avrebbe avuto molto tempo di pensarci dato che ben presto entrambe le mani di Genos furono sulle sue gambette morbide così da poterle allargare ulteriormente. Il cyborg si portò una mano alla bocca, ficcandosi tra le labbra il dito indice della sinistra per poi premerlo senza tanti complimenti contro quel pertugio con il preciso scopo di penetrarlo fino alla base della propria appendice sintetica tanto da fargli sentire la nocca contro la corolla.
    Credo sia venuto il momento di testare la tua resistenza Darty e non vedo davvero l'ora di farlo ma prima credo che tu debba essere preparato a dovere... e anche io.
    Usò la mano destra per afferrare saldamente la sua verga bollente, sollevarla e posarla con ben poca grazia sul corpicino di Darty, abbastanza lunga da sovrastarlo e offrire una visione del suo glande lucido a Charlie. In quella posizione Darty poteva di nuovo abbracciarlo, leccarlo e venerarlo come aveva fatto prima con l'unica aggiunta che subito dopo avergli fatto quel dono, Genos avrebbe ripreso a spingere il dito dentro di lui con sempre maggior velocità, aggiungendone rapidamente un secondo non appena quel pertugio si sarebbe mostrato abbastanza accondiscendente da accoglierlo.
    E ora avanti, puttanella, tira fuori quella lingua e fammi tornare duro, non abbiamo tutta la notte e io ho una voglia matta di sfondarti.
    Genos non avrebbe avuto nessuna difficoltà a sorreggere Darty con una mano mentre usava l'altra per violarlo quindi Charlie aveva tutta la libertà di muoversi e scegliere il modo migliore per partecipare: il glande del cyborg era alla sua portata ma anche la base del suo membro e i testicoli penzolanti e lucidi erano invitanti a meno che non avesse preferito approcci più esotici. Genos sembrava piuttosto preso dalla tortura ai danni del piccolo androide per controllarla e quello rischiava di essere un grave errore.

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    Informazioni Richiedente:
    CITAZIONE
    Nome: Gil Poltergeist
    Livello: 4
    Energia: Dragon Lord
    Abilità Fisiche: Gigas EX, Mach 5, Shell 5, Jumper 4, Sense 5, Strike 5, Vision 5, Energy 5, Charge 5.
    Livello del Potere: Livello 4
    Tecniche Personali: Penetrator, Pain Sorrow, Reject, Dash, Moral Degeneration, Evil Division, Bloodsteel, Snatch, Butcher, Waste, Dark Unity, Orb of Spite, Darkforge, Critical Flesh, Void Flare, Wicked Love.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu #2, 4, 10, 13, 14, 18, 25. Rinjutsu #1, 2, 9, 11, 16, 20. Juinjutsu #1, 2, 5, 9, 10, 11, 15, 20, 21, 22, 25, 26. Eromanzia #1, 2, 5, 8, 10, 11, 14, 15, 24.
    Armi & Equipaggiamento: Nimue (arma personale), Zanbato Potens, Dono del Patto: Lanterna delle anime.
    Operazione richiesta: Operazione Gemma
    Informazioni extra: Livello di allarme +2, Gemma dell'infinito interessata: Morgan.

    Descrizione del Luogo
    CITAZIONE
    [Biblioteca di Madame Enfer] Piccola biblioteca situata in una località nella periferia di Londra. L'insegna al neon indaco e porpora incornica un'ingresso piuttosto pomposo per un luogo di cultura. La porta di legno è finemente intagliata e decorata con disegni di farfalle. Varcare la soglia significa ritrovarsi faccia a faccia con il bancone d'accoglienza al piano terra quadrato con pareti lunghe 10 Metri ricoperte da scaffali pieni di libri di ogni genere. Il piano terra, anche se piccolo, non presenta molti ostacoli fatta eccezione per qualche scala scorrevole utilizzata per raggiungere gli scaffali più alti. In fondo, oltre il bancone e al lato opposto dell'ingresso una stretta scalinata di legno con scalini bassi e comodi porta al piano superiore adibito alla lettura e provvisto di tre tavoli con sei sedie ognuno. Sono presenti anche tre schermi su cui poter visionare documenti non presenti fisicamente nell'edificio ma scaricati all'interno del database della biblioteca in formato digitale. Il piano rialzato è circondato da una ringhiera in legno incredibilmente lussuosa e lucida e si poggia sulla parete opposta all'ingresso misurando 7 Metri per lato, lasciando quindi uno scarto di 3 Metri con il piano terra. Il piano rialzato ha un'altezza di 3 Metri. L'intero luogo è elegantemente illuminato da diverse lampade assicurate alle pareti radianti una luce blu con tinte porpora che ad un esame più attento sembrano piene di piccoli insetti luminosi...

    Raggiungi la piccola biblioteca di Madame Enfer ma NON fidarti di Lei.
    NON fidarti delle sue parole. NON fidarti del suo odore. NON fidarti dei suoi occhi.
    NON fidarti del suo cuore.

    Quelli che anelano alla forza la cercano a rischio della propria incolumità e di quella dei propri cari e coloro che lo sanno possono approfittarne per ingannarli. Le parole fluiscono nella mente di Colui che Sa come formiche in un formicaio. Parole potenti, parole marchiate nella sua mente che lo conducono in un luogo e allo stesso tempo lo mettono in guardia da esso e da colei che lo gestisce. Varcata la soglia e suonata l'allegra campanella, un'altrettanto allegra voce lo accoglie.
    Benvenuto! Cerchi qualcosa in particolare? O qualcuno?
    La donna davanti a lui è benedetta da una bellezza viscida e pericolosa e i suoi occhi taglienti come punte diamantine lo squadrano e lo squartano fino a poterne ammirare anche le interiora, anche cosa cela il suo cervello torturato dalla conoscenza. Se solo potesse sapere cosa nasconde un'anima così tormentata da atrocità indescrivibili! La donna fa tintinnare i gioielli che la abbelliscono quasi in maniera superflua. Non ce n'è bisogno ma lei li indossa ugualmente forse ignara che non c'è modo di migliorare il suo aspetto inquietantemente perfetto. Congiunge le mani, si è appena resa conto di essersi dimenticata un dettaglio molto importante.
    Che sbadata! Il mio nome è Enfer e questa è la mia biblioteca, mettiti comodo e cerca ciò che vuoi ma mi raccomando... silenzio.
    Porta l'indice sinistro alle labbra facendo l'occhiolino e inclinando la testa il pomposo orecchino che indossa tintinna come la campanella che ha dichiarato il suo ingresso. Dopo averlo ammonito torna ai suoi affari, sfogliando annoiata un libro dalla copertina indaco. La biblioteca è sua ma cosa cercare? I libri sembrano parlargli, sembrano carezzarlo con lunghi arti eterei accompagnandolo verso di loro ma solo uno grida più degli altri, un grasso libro dalla copertina di un rosso smunto e spento dal titolo "La Torre Nera". Lei ti vede prenderlo, ti vede inclinando la testa in maniera impercettibile e quando lo fa sorride ma non sorride in modo tenero, non sorride perchè hai un bell'aspetto, non sorride per attirare la tua attenzione ma sorride per anche lei SA e silenziosamente le farfalle prima solamente intagliate sulla porta d'ingresso si librano in volo luminose di un blu etereo alla ricerca di qualcuno che possa fermare la follia del suo nuovo cliente. Un incantesimo semplice, così semplice da essere impercettibile per un essere superiore come lui, dopotutto non si può pretendere che un gigante sia in grado di udire una piccola goccia di rugiada che cade da un albero ai suoi piedi. Fatto questo la donna si aggiusta i capelli, comodamente, per poi chiudere il libro e portarlo con se in una stanza adiacente, chiudendola a chiave. Sa che se qualcuno incontrerà le farfalle percepirà un irresistibile voglia di seguirle come una richiesta d'aiuto o la lucciola di un pesce abissale e sa anche che, in quel caso, il conflitto sarà inevitabile.

    Edited by Exogenesis - 18/1/2023, 08:22
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    MI SCUSO PER IL RITARDO! Vacanze finalmente terminate, si torna a cannone!

    Qual'era stato uno dei suoi ultimi pensieri? Un pizzico di arroganza poteva aiutarlo a mantenere il controllo per non cedere all'assalto di quei due? Se non fosse stato impegnato a mugugnare e gemere in maniera oscena e umiliante forse il suo cervello avrebbe potuto elaborare la conclusione che no, l'arroganza non lo stava aiutando e lo stato pietoso in cui verteva ne era la prova tangibile. La resilienza e l'orgoglio delle sue nanomacchine impedivano al corpo di, semplicemente, collassare sotto a quel miscuglio travolgente di sensazione che, a quel punto, giungevano da ogni dove scaricandosi tutte nel suo povero cervello spossato e confuso ma non riusciva a togliersi dalla testa la consapevolezza che sarebbe bastato un brevissimo attimo di debolezza strutturale per crollare a terra sotto il peso di quel piacere mostruoso. Attimo di debolezza che non poteva assolutamente permettersi dato che la posizione eretta era l'ultimo barlume di "superiorità" che aveva con la ragazza inginocchiata davanti a lui intenta a torturare il suo povero membro eretto oltre ogni limite e i testicoli così gonfi e pulsanti da risultare addirittura doloranti e il piccolo androide totalmente premuto contro le sue natiche, a fondo nel suo ano con la sua maledettamente magnifica linguetta. La parete su cui era riverso con entrambe le braccia aveva come unico compito quello di sorreggerlo e non era assolutamente in grado di nascondere i lamenti che sgorgavano come acqua dalla sorgente dalla sua gola secca e stanca insieme alla lingua penzoloni.
    A-aspetta Darty... s-scherzaaaaaahhhhhvo-! C-Charlie... faaaahhhi piano-!
    Cercava di biascicare parole e preghiere che inevitabilmente morivano tra gli osceni gemiti di cui Genos stesso si stupiva. La sua voce era capace di deformarsi in quel modo? Era capace di apparire così languida e sottomessa nonostante stesse tentando in tutti i modi di rimanere al comando di quel gruppo? Ma era davvero così importante essere al comando? Le nanomacchine vibrarono infastidite in quel tripudio di lussuria come a voler riprendere il ragazzo per aver avuto un pensiero simile ma non c'era molto altro che potessero fare per cambiare la situazione. Genos, in quel momento, era totalmente schiavo della lingua di Darty che violava prepotentemente le sue interiora come se non fosse stato lui in principio ad averlo invitato a farlo ma se lo fosse preso da solo. Spirito competitivo con Charlie? O forse ci stava prendendo gusto? Fatto stava che tutta la timidezza e l'incertezza sembravano essere svanite in favore di un ardore incontenibile che ora premeva dritto contro la sua prostata stimolandola non solo con la sua ingombrante presenza ma anche con scariche di voltaggio via via più alto capaci di spezzargli fiato e voce per brevi istanti facendolo sentire la puttanella del trio, a differenza di quello che aveva affermato poco prima. Charlie non era da meno, di fronte, totalmente a proprio agio con il volto immerso nei suoi genitali intrappolati dal gonfio sacchetto ripieno del suo precedente orgasmo. Quando la sua vista non era annebbiata poteva vederla soddisfatta nell'ammirare il preservativo appesantirsi leggermente a causa di umilianti schizzi di sperma munti forzatamente e con piacevole dolore dall'impegno di Darty che non facevano altro che facilitare il suo lavoro e renderlo anche più piacevole. Il suo membro sensibile pulsava duramente contro le sue labbra e la lingua serpentina tanto che riusciva a percepirla anche attraverso il preservativo come se quest'ultimo neanche esistesse e ciò lo portava, contro il volere della ragione, ad ancheggiare in modo servile e per nulla dominante. Sembrava voler pregare Charlie di continuare a venerare e coccolare la sua immensa e torturata virilità schiacciandola contro il suo viso rendendo ancora più facile alla studentessa il compito di spogliarlo di quel preservativo in maniera totalmente inconsapevole.
    Non vi fermate... di più... di più...
    Ripeteva sussurrando quelle parole come un mantra, come una creatura che non sta più realmente pensando a ciò che dice ma lo dice solo perché è l'unica cosa che desidera. Il suo braccio sinistro schizzò alle sue spalle, sulla nuca di Darty, schiacciandolo contro le sue natiche come a volerlo debolmente obbligare a fare di più. Voleva andasse più a fondo, voleva alzasse ancora di più il voltaggio, voleva mettesse a soqquadro il suo culo con quell'adorabile e magnifica lingua e voleva che Charlie facesse lo stesso con il suo cazzo che iniziò a spingere con maggior trasporto contro di lei, contro le sue labbra e contro il suo viso, strofinandolo su di esso offrendole ancora più facile accesso alla pelle tesa e pulsante dei suoi testicoli ripieni di un'energia che entrambi conoscevano molto bene: Genos era pronto ad esplodere di nuovo. I suoi due amanti risposero silenti alle sue richieste e Darty non ci pensò due volte a possedere il suo didietro con quella lingua che gli sembrò essere diventata ancora più grossa, spessa e imponente, stravolgendo il suo intero essere con vere e proprie scariche elettriche contro la sua prostata martoriata che non poteva che rispondere con travolgente piacere capace di inarcare la schiena del cyborg obbligandolo premere la guancia contro la parete spalancando la bocca senza il minimo ritegno. Charlie, forse consapevole che l'impegno di Darty poteva risultare fatale nella loro gara, passò dal semplice torturare e coccolare il suo membro ad avventarsi su di esso nel tentativo di liberarlo dal preservativo ottenendo come risultato nuovi e acuti gemiti dalla bocca del giovane ormai totalmente alla mercè di quel gioco che lui stesso aveva organizzato e a cui ora era diventato totalmente succube. Non aveva la forza per intervenire, non aveva la forza mentale per tentare di rallentare Charlie o fermare Darty, non aveva più la dignità necessaria a sopprimere almeno in parte i versi di piacere che fluivano dalla sua gola senza più nessun filtro, strozzati a volte da picchi intensi di piacere provocati dalla stimolazione al suo ano, dai piccoli orgasmi che lo obbligavano a spremere nuove gocce di seme nel preservativo e dall'aggressività della bocca di Charlie.
    N-non ce la faccio... non ce la faccio più... vengo... vengo!
    Con il volto schiacciato contro la parete di fronte a lui, Genos riuscì solamente a biascicare in maniera piuttosto patetica queste parole prima che la divinità del sesso toccasse l'interruttore nascosto dentro di lui ma non prima che sotto all'abile tocco dei denti e delle labbra di Charlie, il preservativo scivolasse via, adagiandosi come un cuscino caldo e indecente sui seni della ragazza. Quell'evento passò piuttosto in secondo piano dato che l'unico interesse del cyborg fu quello di tenere saldamente Darty con la lingua affondata nel suo ano mentre con l'altra mano afferrava i capelli di Charlie, sollevandole il viso in modo molto poco gentile. Fu una questione di una frazione di secondo, un tempo così breve che gli dette solo la possibilità di guardare la giovane sotto di lui mentre il ragazzo, inarcato in avanti con la fronte poggiata sulla parete, si mordeva il labbro inferiore esplodendo come un vulcano contro la figura di Charlie deciso a farle provare ciò che il piccolo androide aveva dovuto subire al loro primo incontro. Quel terzo orgasmo fu, indubbiamente, il più intenso di tutti, tanto che il viso del cyborg si gonfiò così tanto da divenire rosso come un peperone. Ringhiò e gemette per lo sforzo mentre fiotti densi di seme percorrevano la sua uretra come lame affilate per poi essere espulsi con dolore e piacere perfettamente mescolati insieme dall'esperienza appena avuta. Non si preoccupò di mirare, non si preoccupò di ordinare a Charlie di aprire o meno la bocca ma solo di seguire il primordiale istinto di ricoprire con la sua sborra bollente quella piccola e arrogante pervertita. Voleva insozzarle i capelli, il viso, i seni e ogni angolo che il suo orgasmo riusciva a raggiungere fino a ridurla in uno stato osceno e pietoso. Venne e venne ruggendo contro la parete con tale intensità che molti studenti nelle stanze vicine si sarebbero chiesti cosa diavolo stava succedendo nella loro stanza. Doveva preoccuparsene? Non era assolutamente tra le sue priorità in quel momento, niente che non comprendesse il venire contro Charlie lo era e quando anche l'ultimo schizzo colpì la giovane, il cyborg rimase inarcato su di lei, adagiando la sua enorme virilità semi floscia contro il viso della ragazza mentre allentava la presa su Darty così da dargli la possibilità di uscire da lui. Se lo avesse fatto, Genos gli avrebbe donato degli ultimi soddisfacenti gemiti per tutta la durata dell'operazione per poi concedersi qualche istante di silenzio. Il petto si gonfiava e sgonfiava ritmicamente segno che il cyborg aveva pesantemente incassato quello che doveva essere un semplice gioco e se da un lato il suo membro sembrava essere parzialmente a riposo, Darty avrebbe potuto notare che il suo ano avrebbe pulsato quasi deluso da quel vuoto improvviso. Eppure il preservativo giaceva sul seno di Charlie e la sua virilità libera di respirare la incoronavano come vincitrice.
    Anf... anf... Charlie vince... e questo lo sai cosa significa, vero Darty?
    Si sarebbe voltato verso di lui, sguardo stanco ma affilato, gli occhi di un animale che avrebbe voluto avventarsi su di lui ma privo delle forze per farlo. In compenso Darty si sarebbe sentito pesantemente osservato, come se ogni nanomacchina che formava il viso di Genos lo stesse fissando, studiando e stesse cercando di capire come poter fare per possedere un corpicino così piccolo.
    C-Charlie... oltre a renderlo così carino hai anche pensato di renderlo scopabile o devo pensarci io...?
    Nonostante la domanda fosse rivolta alla giovane, il cyborg non avrebbe mai smesso di fissare il piccolo androide.

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    Ho dovuto usare ogni singolo giorno fino al 26 per poter decidere chi votare visto che non è presente neanche una poppellone su cui gettarsi a capofitto e tutti gli extra sono molto belli in egual misura.

    Il mio voto è rimasto in bilico tra Geras e Il Messaggero Lunare e alla fine il mio voto va a... -rullo di tamburi- ... Il Messaggero! (proprio lui, il quotidiano!)
    L'estetica, il modo di scriverlo e l'extra sono estremamente fighi soprattutto se collegati ai Cacciatori e alla loro follia. Vorrei dire che mi dispiace che sia ad uso limitato ma non è vero visto che adoro i poteri che bruciano chi li utilizza
    Ok ti ho votato hyp, lascia andare la mia famiglia ora...
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    Buon Natale a tutti i miei dudes! :natale: Passate delle buone feste e ci rivediamo il prossimo anno!
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    Condivideva con le sue nanomacchine quel brivido di piacere nell'ammirare una creaturina come Darty così in difficoltà. Avrebbe dato ogni cosa per poter leggere la sua mente in quel momento, per poter sapere cosa gli passasse per la testa. Aveva paura? Oppure era eccitato all'idea di avere un incontro ben più che ravvicinato con quella virilità? Era davvero curioso di sapere se un corpicino come il suo poteva accogliere una mostruosità simile e cosa avrebbe provato? Dopotutto quello era un gioco e niente poteva impedirgli di tirarsi indietro e correre fuori dalla stanza in preda al terrore. Genos lo aveva ammonito con le parole ma non lo teneva al guinzaglio... quindi doveva pensare che in fondo in fondo una parte di Darty si chiedeva cosa si provasse a stare al posto di Charlie? Dovette stringere saldamente le dita della mano sinistra in un pugno per contenere la voglia di passare oltre quella sfida e dare al piccolo robottino il cazzo che meritava. Le sue nanomacchine lo aiutavano a concentrare lo sguardo sulle forme curve e invitanti del paffuto androide come a voler calcolare rapidamente se fosse stato davvero possibile riempirlo con quella carne sintetica ed eretta ancora intrappolata nel preservativo ripieno del suo stesso orgasmo. Si ritrovò a chiedersi per quale diamine di motivo Charlie avesse scelto un design così maledettamente morbido, gustoso e incredibilmente attraente per una semplice creatura sintetica ma quando gli occhi del cyborg calarono su di lei e sullo stato pietoso in cui verteva, inginocchiata di fronte al suo membro intenta a venerare le palle del giovane come preziose reliquie, la risposta gli tornò alla mente come un guizzo: era una sporca pervertita.
    Non vedo l'ora di sentirti all'opera...
    Era davvero in grado di tenere testa ad entrambi impegnati in due stimolazioni contemporaneamente? Solamente le attenzioni di Charlie erano sufficienti a torturare il suo membro abbastanza da farlo sussultare e così espellere piccole quantità di seme, spremuto a forza dai suoi testicoli così dolcemente coccolati dalla lingua e le labbra della giovane. Gli veniva difficile parlare senza dover sopprimere i gemiti ed era solo grazie alle sue nanomacchine se riusciva a mantenere la posizione eretta senza che le sue gambe cedessero. Poteva sostenere ciò che gli stava per arrivare addosso? Era il momento di sfoggiare la forza del suo corpo da combattimento, la stessa forza che gli aveva permesso di mettere al tappeto Mishima oppure quei due lo avrebbero umiliato di nuovo com'era successo poco prima sul letto e non poteva assolutamente permetterselo di nuovo! Seguì con la testa i movimenti di Darty finché gli fu possibile e finché non sparì alle sue spalle ma quel gesto gli fece abbassare la guardia sulla ragazza di fronte a lui che non perse tempo a cercare di mettersi in vantaggio, afferrando con le labbra la sua cappella attraverso il sottile strato di "lattice". Quel contatto improvviso ed intenso lo fece irrigidire al punto che il suo occhio sinistro, semi aperto, glitchò un paio di volte. Il suo primo istinto fu quello di far scattare il volto in avanti come una molla per potersi preparare al meglio ai successivi tentativi di Charlie di liberarlo da quel preservativo... ma farlo gli impedì di concentrarsi sul compito di Darty. Compito che il piccolo androide aprì egregiamente facendo guizzare la lunga e invadente lingua blu nel suo ano. Fortunatamente per Darty, però, nonostante il gemito indecente e strascicato di Genos e l'improvvisa rigidità delle sue chiappe, le nanomacchine si preoccuparono di mantenere quell'orifizio rilassato e morbido così da evitare che le contrazioni avessero trasformato la scura corolla in una vera e propria tagliola mortale. Non cancellarono però del tutto tali contrazioni che l'androide avrebbe potuto percepire direttamente sulla propria lingua, un segno indelebile che il cyborg aveva immensamente apprezzato quella prima invasione e anche una strana guida verso le zone più sensibili del ragazzo. Che il corpo stesso di Genos, grazie a quelle contrazioni, stesse aiutando Darty nella sua impresa? Fantasioso da immaginare ma forse si rivelò un caso che il piccolo androide non ebbe nessuna difficoltà ad entrare in contatto con quella che doveva essere la nuovissima prostata del cyborg, generata dalla sua unione con quel bizzarro membro.
    Aaaahhhnnn... Darty vai più a fondo... più a fondo, si... è belliss-ngh!
    Le parole morirono in un verso strozzato mentre il suo viso di gonfiava a causa delle scosse spietate contro il suo punto più debole, così debole da mettere in discussione anche l'affidabilità di quelle gambe. Potevano davvero tenerlo in piedi? Ci erano riuscite con Charlie, cosa c'era di diverso?! Quelle sensazioni erano come coltellate dritte nella sua colonna vertebrale, scariche di adrenalina che percorrevano il suo intero sistema nervoso fino a sconquassargli il cervello. Dovette inarcarsi in avanti, poggiando una mano sulla parete, per non svenire per colpa di quel piccolo, maledetto e fantastico androide con la sua altrettanto incredibile linguetta. Sul suo volto affannato un sorriso si mescolò ad una espressione di puro sforzo e solo a quel punto Genos tornò a donare, con estrema difficoltà, la sua attenzione a Charlie, la cui bocca, da sola, non sembrava sufficientemente efficiente per rimuovere quel preservativo ma abbastanza da far pulsare il suo membro con tale dolore da eguagliare l'immenso piacere che bruciava tra le sue natiche. I suoi denti stridevano tra di loro per lo sforzo... perché era così dannatamente difficile mantenere il controllo?! Eppure quelle stupide nanomacchine desideravano solamente sovrastarli entrambi senza preoccuparsi della difficoltà di quel compito! Poteva sentirle bisbigliare direttamente nelle sue orecchie, poteva sentirle gemere tra i lamenti che gli sfuggivano dalle labbra nonostante si impegnasse a non sembrare schiavo del piacere che quei due gli donavano in una quantità che non era assolutamente in grado di gestire. Eppure doveva resistere, non avrebbe reso il compito facile a quel piccoletto e tanto meno si sarebbe piegato alle effusioni di quella pervertita!
    M-ma non basta... eheheh... così non verrò mai Darty...! C-Charlie ha già la vittoria in pugnoooohhhh...!
    Era chiaramente un bluff ma aveva bisogno di quel pizzico di arroganza per non cedere al travolgente piacere di quell'attacco a tenaglia e far credere all'androide di essere in netto svantaggio. Lo avrebbe spronato a fare di più? Il pensiero non gli dispiaceva e in fondo non aveva nemmeno interesse di conoscere il vincitore perché se Darty pensava di uscire indenne da quella notte... era più ingenuo del previsto.

  9. .

    Si, forse aveva alzato un pochino troppo l'asticella della difficoltà con quell'ordine ma era sicuro che una ragazza intelligente, creativa e piena di risorse come Charlie avrebbe trovato un modo per uscire da quel pasticcio senza usare le mani e soprattutto senza rischiare che quel sacchetto scoppiasse inondandola dello sperma al suo interno... ammesso fosse tra gli eventi da impedire nella sua lista. L'anello andava sfilato? C'era un piccolissimo pulsante per spegnerlo all'improvviso? Doveva strappare il sacchetto con i denti? Non vedeva l'ora di vedere quale piano avrebbe elaborato quel cervellino brillante. Dall'altro lato, invece, c'era qualcuno che via via affogava sempre più nel timore e nella consapevolezza di avere ben poche vie d'uscita se le cose si fossero messe male e quel qualcuno giaceva di fianco a Charlie, piccolo, robotico e, a tratti, vagamente attraente con quel corpicino minuscolo ma morbido e pieno di curve. Genos cercò di mantenere uno sguardo e un espressione totalmente stoici e perplessi nonostante la situazione richiedesse un immenso sforzo per un simile scopo. Dopotutto Charlie, dopo un primo stupore per la limitazione imposta dal cyborg, non ci aveva pensato due volte a gustare le sue palle ancora gonfie e bollenti al tatto, una vera e propria sacca di pelle sintetica nero pece che al semplice contatto tradiva la propria pienezza. Il cyborg era venuto a galloni come testimoniava il grosso palloncino ripieno adagiato ancora sul capo della ragazza ma era impossibile non percepire, da così vicino, che i genitali del giovane erano ben lungi dall'aver raggiunto una piena soddisfazione.
    Uno scherzetto i-innocente dici? Sembra che qualcun'altro meriti di essere punito stanotte oltre a questa piccola pervertitaaaah... continua Charlie...
    Non ruppe il contatto visivo con Darty mentre la sua voce fluiva all'esterno in un misto di serietà ed esplicita difficoltà a rimanere lucido. Un lungo e volgare gemito spezzò la sua frase e il cyborg carezzò i capelli della giovane inginocchiata di fronte a lui, muovendo timidamente i fianchi verso il suo viso così da spingere le sue gonadi contro quelle labbra voraci. Doveva ringraziare la forza e la fermezza delle sue gambe che riuscivano a tenerlo in piedi anche mentre guizzi di piacere scorrevano dal suo basso ventre lungo ogni terminazione nervosa. Riusciva a percepire il prurito di quel piacere intenso fin sulla punta delle dita e nelle profondità del suo cervello sintetico ma, soprattutto, per l'intera lunghezza della sua asta dove il piacere si sfogava. Si ritrovò ad ancheggiare un paio di volte con molta più intensità a causa di dolorosi fiotti di sperma che Charlie munse forzatamente dai suoi testicoli all'interno del sacchetto ormai a limite, rimanenze del suo animalesco orgasmo di poco prima, provocandogli numerosi gemiti e ansimi che il giovane non si preoccupò assolutamente di celare.
    Non riesco ad immaginarlo neanche io, piccola... ma stanotte ci stiamo mettendo tutti in gioco quindi quello che voglio proporti è una sfida, Darty... nah...! - Un nuovo schizzo di seme obbligò il cyborg a stringere i denti, venendo nuovamente nel sacchetto a causa delle attenzioni di Charlie per poi recuperare parzialmente il controllo. - Come vedi Charlie sta facendo un...ngh! ... lavoro eccellente qui sotto ma come ogni genietto ha bisogno di un po' di pressione per dare il meglio. Voglio che vieni qui dietro e ti dai da fare con quella linguetta che ti ritrovi perché muoio dalla voglia di sapere cos'ha provato lei quando gliel'hai ficcata su per il culo...
    Fece scivolare la mano libera sulla mostruosa virilità che giaceva sul viso di Charlie come a volerla carezzare e mettere in risalto agli occhi di Darty.
    Se riuscirai a farmi venire in questo maledetto guanto avrai vinto e Charlie verrà di nuovo punita brutalmente da questo cazzo... ma se Charlie riesce a sfilare il guanto prima...
    Si morse il labbro, inspirando come se quella fosse l'unica opzione che vedeva nel loro futuro, l'opzione che Charlie gli aveva messo in testa e che ora se la batteva con la voglia che aveva di possedere la sua gola.
    Allora scopriremo quanto è resistente quel corpicino bionico. Puoi sempre rifiutarti ma non credo che Charlie sia soddisfatta di una vittoria a tavolino...
    Si, poteva rifiutarsi, ma Genos aveva chiaramente lasciato intendere che un rifiuto significava la sconfitta e la sconfitta avrebbe portato a chissà quale terribile esperienza per lui. Una volta messo in chiaro la situazione, il cyborg avrebbe portato la mano che prima aveva lisciato il suo membro sulla sua natica, allargandola come a voler invitare il piccolo cyborg a farsi avanti e mettersi a lavoro su quella corolla candida, stretta e vergine, del medesimo colore scuro del suo corpo da battaglia. Lo sguardo languido e autoritario di Genos puntato su Darty non lasciava spazio a nessuna negoziazione.

  10. .

    La sua mente faticava ancora a trovare una descrizione accurata che desse la giusta impressione riguardo l'intensità di quel momento e di quell'evento. L'orgasmo avvenuto fuori dalla scuola era stato un mezzo incidente e di esso ricordava solo il buffo finale di Darty ma ciò che era appena accaduto... difficilmente sarebbe stato capace di dimenticarlo. Solamente la forza del suo corpo gli aveva permesso di rimanere in piedi e di non soccombere al devastante torrente di piacere che lo aveva travolto e nonostante tutto i suoi muscoli tremavano, terribilmente affaticati. Fosse stato normale? Probabilmente le gambe avrebbero ceduto all'istante e sarebbe ruzzolato a terra portandosi dietro Charlie invece era riuscito a resistere e quello accese una piccola scintilla d'orgoglio nel suo petto. Percepiva la fatica ma anche un bruciante desiderio di proseguire e di non fermarsi lì, di spingere il suo fisico al limite se ciò fosse significato provare ancora un piacere simile insieme a quella ragazza. Le nanomacchine vibravano impazienti e mentre il petto si gonfiava e sgonfiava a ritmo del suo respiro pesante, il cyborg dovette fare i conti con la dura realtà: gli strascichi di quell'imponente orgasmo avevano annebbiato in parte i suoi sensi e non elaborò immediatamente la risposta di Darty.
    Il piccolo androide poté facilmente capire il momento in cui Genos comprese le sue parole perché quell'espressione confusa, stanca e languida si tramutò in puro terrore... CANCRO?!
    C-Come cancro?!
    I suoi occhi schizzarono prima su Darty, in cerca di una vana spiegazione a quella folle rivelazione, e poi immediatamente su Charlie che sollevò le mani in segno di vittoria facendo gonfiare una vena immaginaria sulla fronte del giovane che di nuovo era diventato la vittima di un qualche aggeggio semi-mortale di quella maledetta cervellona pazza.
    Ah ridi? Mettete il mio cazzo in un sacco potenzialmente cancerogeno e ridi? Ti faccio vedere io... piccola...!
    Il suo tono era intenso ma non di certo quello di una persona genuinamente arrabbiata. Era più simile all'irritazione di un ragazzo eccitato che non vedeva altra soluzione per alleviarla se non punire nuovamente la mente dietro quel pericolosissimo attrezzo. Una scusa per portare avanti il loro amplesso? Probabile ma a quel punto aveva davvero importanza quale fosse il motivo scatenante della sua passione? Genos fece scivolare la mano che poco prima aveva poggiato sulla parete fin sotto la natica libera di Charlie, strizzando le dita di entrambe le mani sulle carni morbide della giovane per poi fare forza con le braccia, inspirando profondamentre mentre, lentamente, sollevava quanto possibile la ragazza verso l'alto, tirando indietro il bacino per fare in modo che non solo il suo membro abbandondasse le sue interiora ma anche il gonfio palloncino pieno di sperma o qualunque sostanza fosse uscita dal suo corpo robotico. Pensò sarebbe stato molto più semplice ma anche attraverso quel sacchetto di plastica elastico il ragazzo riusciva a delineare la superficie delle strette carni interne di Charlie e lo stesso carico che si portava dietro non era esattamente semplice da estrarre da quel corpicino troppo piccolo per contenerlo. Sarebbe stata una lenta tortura per il giovane cyborg che centimetro dopo centimetro, soffocando i gemiti per mantenere a tutti i costi l'aria irritata avrebbe prima fatto scivolare la sua virilità all'esterno e poi l'intero palloncino. Non appena il suo intero orgasmo fosse uscito dal corpo di Charlie, Genos l'avrebbe accompagnata verso il basso, mollando la presa a un paio di palmi dal terreno così da farla cadere a terra con ben poca grazia. Charlie si sarebbe potuta lamentare ma non appena avesse rivolto lo sguardo verso l'alto si sarebbe ritrovata l'abnorme verga del cyborg sul viso e il pesante sacchetto ripieno del suo orgasmo in parte sul volto e in parte dietro di esso a ricoprirla come una perversa gelatina bollente. Genos non era minimamente floscio, neanche lontanamente al punto che non dava assolutamente l'impressione di essere un ragazzo che aveva appena attraversato un orgasmo distruttivo. Solo il suo viso lo tradiva, il viso di un giovane inesperto chiaramente provato da una nuova esperienza ma ora anche trasportato da una perversa voglia di dare il ben servito a quella combinaguai che non poteva di certo passarla sempre liscia. Forse non l'avrebbe punita la Yakuza, la scuola o coloro a cui aveva rubato i dati che lo avevano portato al suo nuovo pene ma di certo, da quel giorno, ci avrebbe pensato lui a farla pentire delle proprie azioni.
    E' una tua invenzione, giusto Charlie? Allora libera immediatamente il mio cazzo da questa roba ma... senza usare le mani.
    La mano sinistra si sarebbe posata sulla nuca della ragazza, prima carezzandola, poi premendola violentemente contro le sue gonadi ancora gonfie e bollenti. Genos si morse il labbro inferiore come impegnato a trattenere un urgenza. Le nanomacchine... lui... entrambi volevano ammirare la gola di quella ragazza ripiena della sua carne turgida tanto che nei suoi occhi già riusciva a vedersi stuprare quelle labbra taglienti e impudenti. Se da un lato un tale desiderio lo spaventava... dall'altro non poteva a fare a meno di seguirlo.
    Avevi detto di voler gustare il mio cazzo sporco dei tuoi liquidi e ora è proprio lì, geloso che tu abbia baciato così tante volte me e mai lui.
    Si lasciò scappare una piccola risatina più simile ad un sussulto divertito per poi voltarsi verso Darty.
    E tu avvicinati, per te ho un compito ben diverso. Affermò tombale, deciso a tutti i costi a riprendere il controllo della situazione!

  11. .

    Ogni secondo che passava tra le cosce di Arky diventava sempre più difficile ricordare che il motivo per cui era così sottomesso a quel giovane era l'influenza di Edwyn nella sua testa... lo era davvero? Quanto poteva influire la malìa di una semplice e acerba coscienza tra le sue sinapsi a quel punto? Era un Cacciatore, era una creatura dalla fortitudine mentale non indifferente quindi perchè era così complicato sottrarsi a quelle pulsioni? Erano veramente solo pulsioni generate da qualcosa di esterno oppure servire quel piccolo uomo iniziava ad essere lo stimolo principale per cui il suo cazzo rimaneva crudelmente eretto, venoso e dolorante? Adorava sentire le palle di quel ragazzo contro la lingua e il calore del suo cazzo strofinarsi sulle labbra umide di quel salino liquido preseminale e ogni volta che quella carne turgida ed eccitata riempiva la sua gola sentiva che quello fosse il suo posto e non desiderava altro che gustarla ancora. Una certa soddisfazione montò nel suo petto nell'udire le reazioni di Arky alla sua passionale cura dei suoi genitali. Dopotutto era un giovincello e non era poi così strano che venisse travolto da sensazioni simili al punto da perdere in parte l'uso della parola e il controllo stesso del suo corpo. Sentiva i suoi muscoli acerbi tendersi sul ventre e anche la morbida natica che con tanta ferocia continuava a strizzare non era indifferente alle sue attenzioni come anche le delicate mani che ancora tentarono di allontanarlo e tirare i suoi capelli, debolmente. Percepiva quel giovane cazzo pulsare e ingrossarsi dentro la sua bocca com'era successo poco prima durante la sua piccola tortura ai danni dei testicoli di Arky e Edmond non lo avrebbe tenuto sull'orlo dell'orgasmo di continuo per niente, dopotutto non c'era modo migliore di risvegliare la bestialità di qualcuno se non quello, c'era solo da capire quanto Arky avrebbe resistito prima di comprendere che le mani tra i capelli del Cacciatore erano proprio le sue e che l'unico modo per sborrare era assumere il controllo della situazione.
    Avrebbe voluto dire qualcosa, sollevare il viso da quella trappola di cosce e genitali anche solo per riprendere fiato per un secondo e provare a stuzzicarlo un altro po' mostrandogli il suo volto imbrattato da quel liquido cristallino che continuamente sgorgava dalla sua uretra ma non appena i muscoli del suo collo si tesero per eseguire quel semplice movimento, il Cacciatore sentì chiaramente le dita di Arky tra i suoi capelli farsi più aggressive e un attimo dopo quell'intero e gustoso cazzo affondare nella sua gola fino alla base. I testicoli del giovane impattarono sul suo mento e quel perverso "schiaffo" fu sufficiente a prenderlo in contropiede, facendo rivoltare i suoi occhi mentre il proprio, di membro, irrimediabilmente perse ogni tipo di contegno, eruttando anche prima di quello del ragazzo. Arky non gli diede il tempo di elaborare il suo orgasmo perché subito dopo quel primo affondo lo obbligò a stringere la presa sulla natica e piegare le dita ad uncino contro la pelle liscia del suo ventre in un vano tentativo di aggrapparsi ad esso e aggrapparsi alla propria vita mentre il giovane si prendeva ciò che era suo di diritto e lo faceva nella maniera più animale ed egoista possibile. Edmond poté solamente rilassare il collo e la gola, combattendo contro i conati e le dolorose pulsioni del proprio cazzo a cui seguivano intensi getti di sperma che irrimediabilmente e pateticamente finivano sul pavimento alle spalle di un Arky totalmente concentrato sulla sua vendetta per il trattamento ricevuto poco prima. Aveva finalmente raggiunto il suo obiettivo e sentire quel giovane uomo così risoluto non fece altro che intensificare il suo orgasmo che proseguì per tutta la durata di quella durissima scopata della sua gola e non fece che peggiorare quando Arky iniziò a sborrare direttamente nel suo stomaco senza mai fermare il selvaggio e crudele martellamento ormai preda di una furia animalesca. Ogni getto che si riversava dentro di lui equivaleva a due tre fiotti di sperma del proprio orgasmo che finivano sul pavimento e non ci volle molto prima che il suo ventre allenato iniziasse a mostrare i primi segni di "pienezza" a causa della mole di sperma che quel ragazzo lo obbligava ad inghiottire senza possibilità di scegliere. Il viso di Edmond, dagli occhi rivolti all'indietro, era una vera e propria maschera di umiliazione e perversione e nel momento in cui Arky interruppe i movimenti dei suoi fianchi per obbligarlo ad ingoiare le rimanenze del suo climax, il Cacciatore rimase docilmente tra le sue cosce, grato che quella mazza di carne continuasse a riempire il vuoto della sua gola con la sua turgida presenza e del suo stomaco con caldi getti di seme bollente. Gemeva delicatamente, con la bocca piena, continuando a venire con una tale intensità da far tremare il suo intero corpo al punto che quando anche l'ultimo fiotto lasciò il suo membro, esso si afflosciò, parzialmente.
    Quando Arky ebbe terminato, Edmond si preoccupò di carezzare con le sue labbra quel meraviglioso cazzo per tutta la sua lunghezza mentre esso abbandonava il calore della sua gola abusata. Non si era lasciato sfuggire neanche una goccia dell'orgasmo di Arky e si concesse qualche secondo per riprendere fiato e abbassare lo sguardo per ammirare il proprio ventre leggermente rigonfio, mordendosi il labbro inferiore mentre il suo grosso membro pulsò debolmente in risposta all'eccitazione che quella vista gli provocò.
    Ancora col fiatone, Edmond scese di nuovo tra le gambe di Arky e il giovane ragazzo avrebbe potuto percepire nuovamente le labbra del Cacciatore posare un dolce bacio sui suoi testicoli prima di muoversi verso l'alto, rimanendo con l'intero corpo appiccicato a quello del suo amante. Edmond scivolò verso l'alto fino ad accoccolarsi completamente al fianco di Arky così che potesse finalmente ammirare il frutto della sua furia: i capelli di Edmond erano totalmente sudati e scomposti e le sue labbra gonfie e succose non sembravano appartenere ad un uomo. Fissò il giovane con quelle iridi dorate appesantite dall'intenso amplesso prima di parlare.
    Grazie, padroncino, per avermi riempito con la tua sborra calda... la sento dentro di me...
    Si avvicinò maggiormente al corpo di Arky con il proprio, portandosi una mano sul ventre gonfio, carezzandolo, mentre le sue labbra finirono a posare delicati baci sul collo del suo focoso amante.
    Anche io non ho resistito... ho sborrato mentre il padroncino si scopava la mia gola...
    Non interruppe le sue effusioni ma se Arky si fosse guardato alle spalle avrebbe potuto vedere che il Cacciatore non mentiva. La pozza di sperma che giaceva nelle loro vicinanze avrebbe, ironicamente, fatto impallidire l'orgasmo di Arky e non era possibile che poco prima Edmond avesse riversato una tale quantità di seme dentro di lui! Il Cacciatore fece scivolare la mano dal proprio ventre al membro di Arky, afferrandolo alla base con dolcezza per poi riprendere a masturbarlo con estrema dolcezza.
    Il padroncino è stato bravo e per questo riceverà una piccola ricompensa...
    Edmond sfruttò la mano libera portandosela al centro del petto, toccandolo solamente con la punta dell'indice. Nel punto di contatto un leggero bagliore violaceo fece capolino e quando il dito del Cacciatore si staccò un brillante nastro del medesimo colore fuoriuscì da esso. Con un abile movimento, Edmond fece girare intorno al proprio collo il delicato nastro energetico per poi porgerlo ad Arky. Non appena il ragazzo lo avesse anche solo sfiorato con un polpastrello, il nastro avrebbe assunto un aspetto molto più concreto, simile ad un guinzaglio legato intorno al collo del Cacciatore e di cui lui aveva il controllo. Non appena il collare si strinse alla gola di Edmond, il Cacciatore emise un perverso mugolio di piacere.
    Questo è un piccolo trucco che ho imparato affrontando Succubi di ogni tipo. Non è di certo un incantesimo potente e funziona solamente con soggetti accondiscendenti o troppo deboli per opporsi. Fin tanto che il collare sarà intorno al mio collo io dovrò sottostare ad ogni tuo ordine... padroncino.
    Indirettamente l'uomo aveva suggerito ad Arky che o era troppo debole per opporsi (opzione molto difficile da considerare) o semplicemente era totalmente assoggettato a lui. A quel punto Edmond si avvicinò così tanto al corpo di Arky da incrociare le proprie gambe con quelle del giovane e posare sulle sue cosce e sotto al suo membro, il proprio di membro, ancora floscio e provato da quell'intenso orgasmo. Non smise neanche per un momento di masturbare lentamente il proprio "padroncino" e si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli quelle ultime parole.
    Al piano di sopra ho un letto molto più comodo di questo pavimento, padroncino, posso scortati lì. Per vendicarti di come ti ho trattato prima devi ancora spingere il tuo cazzo nel mio culo e riempirmi di sborra... so che ne hai ancora...
    La mano di Edmond smise di masturbarlo per un breve attimo, coccolando le sue palle con crescente desiderio, tornando immediatamente al suo compito precedente. La voce di Edmond era sempre più soave e femminea e agli occhi del giovane anche quel corpo virile e muscoloso iniziava a presentare delle curve che forse Arky semplicemente prima non aveva notato. Il Cacciatore si strusciava su di lui come una bestia in calore, una bestia che attendeva solamente una risposta positiva ma colui che teneva il guinzaglio dalla parte giusta era Arky e il giovane non doveva dimenticarlo mai... era il momento di approfittarne?

  12. .

    C'era da preoccuparsi? Charlie era riuscita ad evitare abilmente la sua proposta improvvisa di dividere la stanza anche durante una tortura simile, di conseguenza non c'era modo che non avesse una soluzione anche al loro imminente problema di inseminazione. Il suo sesso a seguito dei suoi giochetti era diventato capace di assorbire lo sperma ed evitare la gravidanza? O forse tristemente il dono di una vagina così elastica l'aveva dannata con la sterilità? Le opzioni erano tante a quel punto e non c'era motivo di andare nel panico e quindi non c'era neanche motivo di smettere di martellarla come un pistone impazzito, non quando sentiva l'orgasmo solleticare le parti più profonde dei suoi genitali. Quello era il lato positivo di fare sesso con un genietto, no? Ora che anche l'ultima difesa era crollata e il suo glande spingeva ritmicamente fin dentro il suo utero pronto alla farcitura, Genos si perse, con lo sguardo, sul viso devastato della ragazza che, presa dal terrore, non seppe assolutamente come reagire alla sua dichiaraz-... cosa?
    C-cosa?! Ma sei tu ad averla geneticamente modificataaaaa...! N-non riesco a fermarlo...! Non voglio!
    In un misto di paura, capriccio ed eccitazione impossibile da ignorare, Genos dovette improvvisamente arrendersi al fatto che Charlie non fosse assolutamente pronta ad un'evenienza simile! A dirla tutta nemmeno lui era sicuro che ciò che sarebbe uscita fosse stata una sostanza fertile come lo sperma umano... era più una sensazione indotta da quel membro e dalle sue stesse nanomacchine. Una sensazione simile ad un silenzioso sussurro nella testa: quelle cose volevano accoppiarsi con Charlie fino alla fine, anche se avesse significato doverla ingravidare. Ciò non poteva che significare che qualunque cosa fosse uscita da lì a breve dalla sua uretra sarebbe stato qualcosa di incredibilmente pericoloso per il futuro di entrambi. A sedici anni, padre? Come avrebbe fatto a portare avanti i suoi progetti con un esercito di pargoli alle calcagna... e perchè trovava così terribilmente arrapante l'idea di farsi Charlie con il pancione?!
    In pochissimi secondi tutto il velo di sensualità, gioco di parti e affiatamento tra i due crollò in mille pezzi ed entrambi dovettero fare i conti con la consapevolezza che i fianchi di Genos non si sarebbero mai fermati, per suo volere o meno, e che il cyborg avrebbe continuato a fottere quella fica rudemente fino all'ultimo momento, fino a che, all'ultimo affondo, l'utero ormai spalancato di Charlie si sarebbe arreso ai galloni di seme che sentiva ribollire nei suoi testicoli. Era quello il loro destino? Alla loro prima notte insieme sarebbe diventati una grande famiglia? Strinse i denti in un vano tentativo di fermarsi, facendo a pugni con le sue stesse pulsioni che gli impedivano categoricamente di privarsi di quel torrente di piacere inarrestabile che lo travolgeva ogni volta che affondava fin nel profondo facendo schioccare quelle gonadi ormai gonfie, pesanti e terribilmente doloranti. Le sentiva comprimersi leggermente, pulsare in risposta a quel selvaggio amplesso e insieme a quel fuoco che percepiva alla base del suo membro era ovvio che non ci fosse più tempo. Strizzò anche gli occhi in pieno sforzo ma più si impegnava a mettere fine al suo animalesco ancheggiare più i suoi movimenti si intensificavano perchè in fondo... molto in fondo quel cyborg non aveva la minima intenzione di smettere di scoparla e non aveva la minima intenzione di non riempirla col suo mostruoso orgasmo... e le nanomacchine sapevano molto bene su quali desideri fare più leva.
    E'... è troppo bello Charlie... io sto per venire... sto per sborrarti dentro...! Malediz-!
    Troppo distratto dalla sua battaglia contro la nascita dei suoi figli non si accorse minimamente dell'intervento di Darty ma fu comunque molto buffo constatare come il click di quell'anello che si chiudeva alla base del suo membro combaciasse perfettamente col click del suo nuovo sistema riproduttivo. Fu esattamente quello che provò. Qualcuno aveva toccato un interruttore, scatenando una cascata di sensazioni che misero a dura prova il suo intero corpo. Il primo passo fu l'esplosiva contrazione dei suoi testicoli che minacciarono di risucchiare la forza dalle sue gambe per il bruciante dolore che andò a mescolarsi armoniosamente con un piacere così intenso da far impallidire ciò che aveva provato fino a quel momento. Reagì d'istinto, spingendo la sua intera virilità nel corpo di Charlie fino ad invadere il suo utero e poi, in una gara a rallentatore, sia la copertura elastica, sia il suo orgasmo, si sfidarono a chi avrebbe raggiunto per prima la punta di quell'erculeo cazzo. Riuscì a sentire quel liquido denso percorrere l'intero canale senza rendersi neanche conto che il suo futuro era deciso dalla speranza che la velocità di formazione di quell'improvvisato preservativo fosse superiore e l'unica cosa che riuscì a fare fu avventarsi con i denti nello spazio tra la spalla e il collo della giovane, gridando contro la sua pelle mentre premeva una mano sulla parete dietro di lei e con l'altra deformava la sua natica sotto la stretta violenta dell'altra mano. Si mosse con l'intero corpo in avanti, schiacciando maggiormente la ragazza contro il muro e più il getto minacciava di raggiungere per primo il glande, più il cyborg spingeva con i fianchi verso di lei in un disperato tentativo di liberazione. Sarebbe stata una gara all'ultimo millimetro ma fortunatamente un'istante prima che quell'orgasmo inondasse il ventre della neo studentessa, il preservativo si chiuse perfettamente sulla verga del giovane cyborg e immediatamente avrebbe dovuto superare la sua prima prova di resistenza. Quel cazzo doveva essere appartenuto ad un vero stallone perché solo il primo getto gli fece vedere le stelle, annebbiandogli la vista. I suoi muscoli tremarono e mentre i denti segnavano la pelle della ragazza per chissà quanti giorni a venire, a Genos fu cristallino che quello doveva essere il membro di un esperto montato sul corpo di un novellino. Si sentiva schiavo di quell'orgasmo mastodontico e delle scariche che provenivano da esso ogni volta che un nuovo getto cremoso riscaldava le interiora della ragazza, riempiendo rapidamente il preservativo. D'istinto avrebbe mollato il collo di Charlie per avventarsi per l'ennesima volta sulle labbra di lei con la foga di qualcuno che non trovava più sollievo in ciò che aveva fatto fino a quel momento e ora aveva bisogno di una nuova valvola di sfogo. L'avrebbe baciata con una passione tale da mettere in ombra le loro precedenti effusioni, gemendo e piagnucolando nelle sue labbra ogni volta che i suoi testicoli si comprimevano e lo sperma carico d'energia veniva espulso in enormi quantità. Ben presto anche il bacio esaurì il suo potere ma nonostante tutto il ragazzo non lo interruppe, passando però a infliggere violenti affondi nelle interiora di Charlie ogni volta che una scarica stravolgeva le sue sinapsi, nella vana speranza che quel ritmico e violento martellamento avesse accelerato la fine di un orgasmo diverse volte superiore a quello che Darty aveva preso in pieno volto.
    S-spero che qualunque cosa tu abbia fatto... abbia... NGH! ... funzionato... UGH!
    Si divise dalle sue labbra, rimanendo estremamente vicino al suo viso mettendo in mostra la propria espressione demolita da quell'esperienza. Strizzava di tanto in tanto gli occhi perennemente socchiusi e appesantiti mentre i denti rischiavano di andare in pezzi da un momento all'altro tanto erano stretti tra di loro. Cercò di biascicare quelle parole, terminando la frase proprio quando l'ultimo fiotto attraversò il suo membro come una vera e propria coltellata riversandosi nel preservativo ormai paurosamente dilatato come, forse, anche il ventre stesso della giovane. Aveva perso la cognizione del tempo e non si era reso conto di quanto fosse durato il suo poderoso orgasmo che ora giaceva pesante e ingombrante nel corpo di Charlie, contenuto solamente da un sottile sacchetto elastico di cui Genos non si era ancora nemmeno accorto. Solo quando recuperò parte della lucidità percepì la presenza di qualcosa intorno alla sua verga, abbassando curioso lo sguardo solamente per notare l'anello metallico che faceva capolino dalla base di essa. Inarcò un sopracciglio, guardando Darty, allentando la presa sul corpo di Charlie che avrebbe così riguadagnato la libertà di muoversi.
    Che hai fatto al mio nuovo pisello, piccoletto?
    Chiese perentorio e timoroso che quell'anello potesse essere qualche altra invenzione strampalata della ragazza, dello stesso tipo che le aveva stravolto l'anatomia dei genitali.

  13. .

    Era sicuro di essere riuscito a prenderla di sorpresa. Travolta da quell'immenso piacere mentre il cyborg la fotteva contro la parete non c'era possibilità che Charlie fosse riuscita a rispondere alla sua proposta in maniera lucida. Come un qualunque giovanotto in piena tempesta ormonale e assoluto bisogno di sentirsi quello in controllo della coppia si era già figurato le parole della giovane come qualcosa di più simile ad una preghiera, una supplica di qualcuno che avrebbe fatto qualsiasi cosa se avesse continuato a scoparla per tutta la notte... ma l'aveva sottovalutata. Dopotutto Charlie non era un piccolo genio per nulla e quella maledetta combinaguai riuscì a trovare quel guizzo di ragione che le permise di fare breccia nell'ebbrezza della loro prima volta. Il giovane cyborg percepì un pizzico di confusione quando la ragazza spostò l'attenzione dal suo corpo al viso di lui e, nello strazio di un piacere crescente, non riuscì a nascondere del tutto il fatto che fu proprio Charlie a prenderlo in contropiede con quel commento mentre prendeva il suo volto tra le mani. Fu difficile mantenere l'espressione arrogante e sprezzante che lo aveva accompagnato fino a poco prima e la giovane non ebbe difficoltà ad ammirare i lineamenti di Genos devastati da quelle sensazioni milioni di volte più intense della semplice adrenalina che lo aveva caricato durante il combattimento. Era stato ingenuo a pensare che non ci potesse essere nulla di più travolgente dello scontro con Mishima che ora impallidiva davanti alla pressione dell'amplesso con Charlie. I suoi occhi erano pesanti e il cyborg li teneva aperti con estrema difficoltà a differenza della bocca che non riusciva in nessun modo a chiudersi e a sigillare il respiro pesante e i versi ben più che osceni. Voleva forse rimproverarlo per averla definita una puttanella? Quel timore lo portò ad affondare dentro di lei per poi interrompere i suoi movimenti solo per essere torturato subito dopo dalla mossa successiva della giovane che lo obbligò a stringere la presa con una mano sulla morbida natica per incassare l'improvvisa penetrazione che trascinò il suo cazzo ancora più a fondo fin contro la bocca del suo utero. Charlie si era aggrappata e stretta a lui con le gambe e Genos dovette sfruttare immediatamente l'altra mano libera, che poco prima aveva maneggiato Darty, per poggiarsi sulla parete alle spalle della ragazza, poco più in alto del suo capo, inclinandosi davanti con il torso fino a quasi sfiorare la parete con la fronte, spalancando la bocca emettendo dapprima un gemito strozzato dal colpo improvviso e subito dopo un grugnito strascicato e "sofferente" che ebbe vita breve visto che Charlie proseguì col suo assalto, aggredendolo con un nuovo bacio tanto breve quanto estremamente passionale. Ebbe il tempo di godere della morbidezza delle labbra di lei e di far guizzare la sua lingua nella bocca di Charlie prima di doversi nuovamente dividere e mettere in chiaro la situazione ma non nel modo drastico che Genos temette. Charlie voleva la sua indipendenza e non desiderava passare il giorno ad essere la principessa in pericolo in attesa del suo cavaliere in armatura scintillante e poteva comprenderlo... ebbe quasi il disastroso impulso di scusarsi per averla definita in quel modo ma ci pensò nuovamente la giovane a zittirlo, dando corda al modo volgare con cui si era rivolto a lei per poi gettarsi a capofitto in un nuovo bacio che, stavolta, non ebbe la medesima scarna durata. Il ripensamento di Genos venne affogato in quella travolgente effusione su cui il cyborg si gettò con tutte le sue forze, spingendo con il collo con lo scopo di far toccare la parete a Charlie con la nuca al punto da potersi premere su di lei con tale voracità da mettere a rischio l'incolumità di quelle dolci labbra e di quella lingua tanto tagliente quanto inaspettatamente volgare. Non ci pensò due volte a rispondere ai movimenti dei fianchi di lei ma se prima era riuscito a trattenersi per paura di far ruzzolare a terra la sua partner a causa dell'eccessiva forza delle spinte ora Charlie aveva deciso di ancorarsi a lui e quindi dargli carta bianca sul livello di aggressività da mettere in campo.
    Approfittò di un breve attimo per staccarsi da lei mantenendo però le sue labbra posate su quelle di Charlie, respirandole direttamente contro i denti.
    Charlie... piccola pervertita... mi fai eccitare così tanto che credo... stia diventando ancora più grosso lì dentro...
    Avventandosi sulle labbra di Charlie così da riprendere il loro bacio, Genos approfittò di quel gesto per smorzare nella gola della sua amante ogni tipo di verso, lamento e gemito quando i suoi fianchi presero a muoversi con la potenza e la precisione chirurgica che solo una creatura sintetica come lui poteva sfoggiare. Ora Charlie era aggrappata a lui, ora non c'era nessuna ragione per trattenersi più, quindi, premuto su di lei con tutto il corpo, il cyborg scatenò contro la ragazza la sua piena furia sessuale giovanile, sbattendo la sua intera verga fino alla base nelle interiora della giovane con il preciso scopo di mettere fine alla futile resistenza del suo utero che doveva solamente arrendersi al suo incessante assalto di tale furore da far schioccare i suoi stessi testicoli verso l'alto tanto da fargli vedere le stelle in diversi momenti. Le parole di Genos non furono solo un'arrapante iperbole o una metafora che mettesse in risalto l'ormai ovvia influenza che Charlie aveva su di lui visto che il suo membro, affondo dopo affondo, sembrava veramente crescere e gonfiarsi dentro il corpo della ragazza, pulsando con crescente intensità portandolo a gemere rumorosamente nella bocca della giovane. Cosa stava succedendo? Era una sensazione molto simile a quella che aveva provato durante il suo primo orgasmo contro Darty... anzi, poco prima di esso. Che fosse vicino al suo apice? Non aveva idea che anche Charlie stesse provando la stessa cosa e tutto ciò che riuscì a fare fu spingere sempre più veloce, sempre più forte, speranzoso che il corpo di quella ragazza potesse reggere un amplesso tanto feroce molto più simile all'accoppiamento di due animali che non al sesso di un paio di giovincelli.
    Dovette staccarsi di nuovo da quel bacio per riprendere aria ma, di nuovo, non ebbe nessuna intenzione di allontanarsi da quel bellissimo viso e tanto meno dal contatto con le labbra di Charlie. Era stravolto al punto da doversi mordere continuamente le proprie, di labbra, per poter sopprimere il continuo gemere e riuscire a parlare.
    S-sono vicino... Charlie... voglio venire dentro, voglio riempirti ma... c'è il rischio che ti metta incinta così...
    Timore lecito ma mentre pronunciava quelle parole con estrema difficoltà, così vicino a lei, Genos non smise neanche un secondo di martellare la sua fica con quella mostruosità sintetica ora abbastanza gonfia da aver riempito ogni millimetro di quelle carni scure e a cui ora rimaneva solamente di abbattere la barriera del suo utero, entrare in esso e svuotare l'intero contenuto dei suoi testicoli dentro di lei. Voleva quello, lo voleva più di ogni altra cosa, lo voleva il suo cazzo, lo volevano le sue nanomacchine ma il ragazzo dietro quella macchina del sesso non poteva non pensare a quel piccolo problema. Lo sentiva crescere, quel fuoco dentro il suo stomaco, sempre più intenso e incontrollabile ed era ovvio che non mancasse molto al suo orgasmo ma Genos stava facendo di tutto, anche inconsapevolmente, per contenerlo in attesa che Charlie dissipasse anche quell'ultimo dubbio.

  14. .
    CITAZIONE (Thrasir @ 7/11/2022, 22:05) 
    Nome partecipanti: Gil vs Aura
    Link dello scontro: X
    Inizio e termine: 17/10/2022 - 7/11/2022

    Valutato.
  15. .
    Il potere è magnifico, soprattutto se lo si esercita crudelmente su qualcuno di più debole ma l'estasi di Gil per aver abbattuto la sua avversaria sarebbe stata interrotta di nuovo da quel pianto canto che crebbe a partire proprio dal mucchietto di pagine candide. Se Aura avesse provato a guardarle non ci avrebbe trovato scritto nulla ma per Gil le parole non erano solo scritte, erano conficcate nel suo cervello come migliaia di chiodi. Parole confuse, gemiti, lamenti e una mole di energia tale da smuovere la polvere di quel luogo dimenticato. Fu solo un momento, un bagliore accecante e poi di quelle pagine non ci fu più neanche l'ombra. Ma il folle guerriero sapeva tutto come se l'autore di quegli scritti fosse proprio lui o almeno... di quelle poche pagine.

    Il Tartarus cela la stella più oscura del firmamento...


    CITAZIONE
    Allora ragazzotti pazzotti, sono felice di essere quello che apre le operazioni di hyp se durano tutte così poco.

    Hyp: molto molto bravo. Continua così e fra qualche anno farò un pg che cita anche Gil. <3
    Thrasir: ancora un po' di caos su come scrivere le azioni ma nulla che non ti abbia già ampiamente spiegato Hyp, sicuramente avere un potere che aumenta i personaggi in campo non aiuta ma ancora un po' di pratica e riuscirai a capire che i combattimenti puzzano e viva le role hentai.

    Per Big G: 450 Exp | 300 SP | 3500 Soldi
    Per Aura: 750 Exp | 380 SP | 7500 Soldi

    A questi compensi Hyp aggiungi anche quelli dell'operazione e cioè:
    500 EXP, 380 SP, 10000 Soldi + 8 Token Gemma

    Andate in pace!
8071 replies since 19/8/2007
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