Posts written by BOLSHAK VS DOOM

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    Appena la porta di Banner fu sotto le dita di Sae, dallo spiraglio quasi aperto dell'entrata si vide la testa del professore fare capolino frettolosamente. Dal modo impaziente con cui le fece cenno di entrare, era ovvio che la stesse aspettando. Se la professoressa avesse scelto di chiudere la porta, avrebbe sentito chiaramente il suono di una chiave che da la prima mandata alla porta, seguita da un'influenza magica tutt'altro che nascosta che avrebbe isolato la stanza dal resto dell'edificio, permettendo loro di parlare più tranquillamente. Fu terapeutico per Sae, un pò come se le influenze di ciò che l'aveva circondata e oppressa fino a quel momento fosse sparito per qualche istante, dandole modo di riprendere respiro. A differenza di Tarabas, Banner non la fece accomodare, bensì girò intorno alla sua di scrivania, appoggiandosi su di essa con il fondoschiena in una maniera decisamente poco comoda, mentre la fissava con aria seria. Si tolse gli occhiali, tirandosi i capelli all'indietro, abbandonando quell'aria da professore maldestro e con i fondi di bottiglia sugli occhi, rivelando quell'aspetto da Alchimista vissuto che pochi come Sae avevano visto davvero. Perfino il suo tono di voce iniziò serio, trasformandosi però ben presto in una sorta di frecciatina ironica.
    Te lo devo proprio dire... stai uno schifo.
    La risatina che gli sfuggì non sapeva né di scherno né di discorso frivolo, cercava piuttosto di sdrammatizzare dato che aveva compreso da un solo sguardo quanto le cose fossero strane. Non finse di non starla esaminando con lo sguardo per cercare di capire di più, ma a differenza di Tarabas sembrava perfettamente intenzionato ad ascoltarla fino alla fine, e cercare di aiutarla come poteva.
    Ho capito l'antifona: basta scappare. Hai dimostrato di essere abbastanza testarda da andare contro tutto ciò che c'è di saggio a questo mondo, e forse se avessi avuto un pò di più di quel coraggio magari sarei riuscito ad aiutare molte più persone di quanto non sia stato capace fino ad ora. Oramai l'ho capito: non vuoi solo proteggere te stessa ma anche i tuoi ragazzi, e visto che sono anche i MIEI ragazzi, ho intenzione di fare lo stesso. Quindi niente più segreti da parte mia, e se tu vorrai tenerne ti capirò e non giudicherò. Adesso voglio solo che uniamo le forze non come cacciatori di occulto ma come insegnanti. Ci stai?
    Banner le diede l'idea di aver cambiato completamente punto di vista, forse ispirato proprio da quella forza che Sae aveva messo in discussione, affiancandola alla disperazione che stava provando. Magari era stato proprio quello sguardo disperato a fargli capire che, nonostante tutte le avversità, Sae non si sarebbe mai fatta indietro. Quello sfogo contro Tarabas avrebbe avuto le sue importanti conseguenze, ma evidentemente togliersi un peso così grosso dallo stomaco l'aveva resa più seria agli occhi di Banner che a quel punto non voleva più farsi indietro. Stando davanti a lui non avrebbe avuto la sensazione di una bambolina tenuta in una teca di cristallo, protetta fino al momento in cui non sarebbe stata utile. Banner aveva tutta l'intenzione di aiutarla sul serio, fino in fondo, senza fingere che nono ci siano segreti e trascorsi. Attese una sua risposta, speranzoso che Sae potesse perdonare quel suo modo di fare evasivo e accettare finalmente un aiuto concreto. L'alchimista, a differenza di Tarabas, non aveva intenzione di sfruttarla in nessun modo.
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    La frustrazione della donna crebbe fino ad esplodere, e purtroppo Tarabas ebbe conferma dei suoi timori: era troppo emotiva, troppo facile da influenzare nei sentimenti. Non aveva compreso il suo potenziale né il suo ruolo all'interno di quella storia, e preferiva scappare piuttosto che giocare al meglio le sue carte. Nonostante la faccia inflessibile, Tarabas non poteva biasimarla: era ovvio cercare una via d'uscita in qualcosa di così terrificante e incomprensibile, ma visto che Sae gli aveva vomitato tutto addosso senza farsi domande non sarebbe riuscita a cogliere quali parti del suo discorso avevano interessato l'uomo davanti a lei. Non le disse nulla, in fondo aveva ragione: tra le persone "comuni" e i combattenti c'era un abisso, forse grande tanto quanto la differenza tra umani e abitanti del Labirinto. Una cosa era certa, ovviamente: non poteva contare su di lei se era così debole e fragile. Tarabas allungò la mano verso la chiave e la prese di nuovo con sé senza dare spiegazioni. Il suo obbiettivo non era cambiato, ma non avrebbe più considerato Sae come una potenziale alleata.
    Pregherò per te.
    Sapeva che non poteva riconsolarla, ma dato che non sarebbe uscito fuori dai binari, poteva stare certa che avrebbe cercato di salvarla come tutti gli altri. Aggiungere altro sarebbe stato a dir poco superfluo. La giornata non era ancora iniziata e Sae era già stata presa da una furia incredibile, una grande frustrazione e un'inevitabile delusione. Quante ne sarebbero venute di seguito? La giornata sembrava maledettamente lunga, e a giudicare da chi la aspettava fuori dalla porta, non avrebbe accennato ad accorciarsi. Lancillotto la stava fissando da qualche metro di distanza, al primo sguardo sembrava che stesse per incalzarla ma, nel vederla rossa in volto con gli occhi gonfi e i nervi a fior di pelle, esitò vistosamente: provò empatia per lei? Forse un sentimento genuino, una volta tanto, Sae lo stava vedendo così spesso in situazioni strane che stava scoprendo lati di lui che il ragazzo nascondeva sempre con tutte le sue forze. Sospirò silenziosamente e dopo qualche istante a frugare tra le sue tasche, allungò un pacco di fazzoletti alla donna. Erano di quelli profumati con stampe carine che di solito usano i bambini piccoli. Compiuto quel gesto, il ragazzo le diede le spalle e si diresse verso la sua aula, probabilmente aveva capito che non era il momento giusto, e non voleva mettersi in mezzo ai problemi di Sae.
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    Nonostante la rabbia di Sae fosse evidente, Tarabas non perse mai né la calma né la sua fermezza, non c'erano sensi di colpa da esprimere in quel momento, le scuse erano state un rispettoso riguardo, ma la rabbia di quella donna non avrebbe certamente ostacolato il suo obbiettivo. Come già detto, era al lato opposto dello spettro di Banner, da quel punto di vista, che al contrario sembrava molto preoccupare di come e quanto venivano coinvolte le persone in quella storia. Fu chiaro che Sae aveva percepito qualcosa, ma ancora una volta Tarabas non si scompose, né cercò di ostacolarla: si lasciò leggere dentro mentre portava le braccia in una posizione conserte che, involontariamente, mettevano in evidenza il suo fisico statuario dato che le maniche alzate stringevano moltissimo il resto della camicia.
    Ti chiedo scusa, ma se devo essere onesto non è stata un'idea mia... ma di Marcus. Se n'è uscito con questa proposta e l'ho messa in pratica prima ancora di pensarci. Sa essere molto convincente con poche parole, te lo assicuro... e poi, cerca di darmi un pò di credito: non sono un'invasore da una dimensione aliena, so cosa faccio. E' il mio lavoro, e se è vero che sei un'esperta sapresti anche tu quanto essere coscienti di un simile legame può anche influenzarlo. Lo dimostra il fatto che ora puoi leggermi dentro come niente, anche se ho interrotto il legame dopo l'incubo, per farti capire quanto è potente l'influenza. Sarebbe stato un errore.
    Scosse il capo, ancora una volta se si scusava era solo per garbo e per rispetto nei suoi confronti, ma sapeva che non aveva fatto niente di male e molto probabilmente, anche Sae poteva capirlo da un certo punto di vista. Non aveva forse appena pensato di usare uno dei suoi studenti per spiare qualcuno? Non era troppo diversa da lui, se si trattava di proteggere la sua famiglia. Probabilmente per Tarabas era lo stesso. Definito ciò, la lasciò continuare riprendendo il discorso sul sogno. Sae gli raccontò cosa aveva visto ma soprattutto cosa aveva provato, l'uomo percepì timore in lei, ma anche il coraggio risoluto che fino a quel momento l'aveva tenuta a galla in quella folle palude in cui si era ritrovata. Quando gli parlò delle braci, però, Tarabas si fece più serio, e Sae percepì chiaramente uno sforzo da parte sua, come se stesse cercando di ostruire il più possibile quel poco di legame che era rimasto tra di loro per non lasciarsi leggere dentro. Era come se si stesse sforzando di mantenere il respiro, una cosa che di solito le persone non fanno, ma anche a costo di sembrare diffidente e restio nei suoi confronti, Tarabas stava cercando di non farsi leggere dentro, non in profondità almeno.
    Come vedi anche tu sai che le informazioni è più facile prenderle che chiederle. Ma non temere, ho intenzione di giocare a carte scoperte con te perché c'è un motivo valido se non ti ho contattata subito, e per cui ritengo che stabilire un legame spirituale sia stata una buona mossa. Ho percepito qualcosa, sì... ho sentito indecisione.
    Fu Tarabas ad assumere uno sguardo particolarmente serio a quel punto. Ammorbidì la schiena sulla poltrona mantenendo le braccia conserte, voleva farle capire che non aveva intenzioni violente, né accusatorie, ma chiaramente stava dubitando di lei.
    Non sono una spia, non so cosa hai detto e con chi hai parlato, ma se ricordi bene io stretto un patto con qualcuno che credevo risoluto e determinato a dare la caccia a Carnovash come faccio io. Legandomi a te invece... ho sentito che una parte di te non ha intenzione di andare fino in fondo. Temi di non poter vincere e in parte ti sta bene quello che hai ottenuto fino ad ora. Forse vedi il cubo come un alleato, magari pensi di poter sconfiggere lo zombie al suo stesso gioco, tagliandogli i viveri, i "sudditi" e portandoli dalla tua parte. Magari credi che come lui puoi controllare le forze che ti ronzano attorno. Sono sicuro che hai un dono, Sae, ma ciò che lo sta accrescendo è una maledizione, un patto diabolico con cui presto dovrai fare i conti, e dovrai pagarne il prezzo. Non è questa la via d'uscita che ti ho offerto. Ti ho consegnato la chiave immediatamente come pegno della mia fiducia, ma non posso affidarti una parte così importante del mio piano se non sono certo della mia alleata. Forse sbaglio, e Dio solo sa quanto prego che sia così, ma per ora ho bisogno di sapere da che parte stai.
    Tarabas non le stava chiedendo semplicemente se Sae stava contro Thresh, ma anche e soprattutto se stava dalla sua parte. Evidentemente aveva capito che Sae o non si fidava, oppure voleva sfruttarlo e basta per i suoi obbiettivi, o peggio ancora entrambe le cose, questo spiegava come mai era rimasto in disparte e aveva preso le distanze. Tarabas stava giocando una partita estremamente rischiosa e voleva vincerla a tutti i costi.
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    Tarabas fu pronto ad offrirle ben più che le sue scuse, ma prima ancora che potesse risponderle Sae lo zittì, facendogli capire che non avrebbe accettato chiacchiere o giri di parole. L'uomo abbassò il capo mortificato, annuendo per farle capire che non era sua intenzione né metterla in pericolo né tenerla allo scuro di quello che stava facendo. Allargò i palmi delle mani all'altezza della tavola, mostrandogliela mentre allargava i fogli che ne coprivano il grosso delle incisioni.
    Sei una donna forte Sae, non volermene per averti considerata tale. Ho deciso che se eri così determinata ad andare fino in fondo a questa storia, allora non avresti avuto timore di esporti. Per questo ho pensato che avrei potuto sapere di più standoti di fianco in maniera meno "diretta".
    Tarabas aveva scelto un approccio all'opposto estremo di Banner: non solo l'aveva coinvolta in quella caccia pericolosa, ma aveva anche preferito metterla in prima linea piuttosto che tenerla al sicuro in un ripostiglio a ignorare cosa le succedeva intorno. Ovviamente un uomo saggio avrebbe dovuto spiegarle il piano per evitare disguidi o anche solo banalmente essere più chiari, ma se non altro lo scrittore non l'aveva messa da parte.
    Anche se non sembra, quel dannato zombie è molto cauto, soprattutto se ci sono io in giro. Non ho fatto nulla di deplorevole, non ti ho spiata, ho solo stabilito un legame con il tuo spirito per cercare di capire cosa stava succedendo...
    Per Sae poteva essere tanto comica quanto imbarazzante quella situazione. Quanto si era connesso a lei Tarabas? Aveva sentito tutte le sue sensazioni? Quando Thresh l'aveva torturata, era stato torturato anche lui? Magari durante una lezione gli erano arrivati quegli stimoli e lui si era dovuto sforzare di dissimularli? Per quanto divertente o stimolante potesse sembrare quel pensiero, probabilmente era affrettato: il tipo di legame spirituale che Tarabas stava descrivendo non era come leggere il pensiero o installare una telecamera nel cervello di qualcuno. Serviva solo a percepire presenze spirituali forti e maligne, ma proprio come Sae non era stata capace di vedere nulla con Thresh, lo stesso valeva per Tarabas. Ad eccezione del sogno, ovviamente.
    ...ad essere sincero credevo di aver fatto un totale buco nell'acqua, ma poi c'è stato quel sogno. Siamo riusciti a condividerlo perché eravamo connessi.
    Quella risposta, se avesse attivato l'istinto di Sae, le avrebbe permesso di aggredire più che letteralmente lo spirito di Tarabas, ad un livello che l'uomo non riusciva neanche a percepire probabilmente. Per Sae fu come potersi fiondare nei suoi pensieri, ammirare lo stesso spettacolo a cui aveva assistito lei, col grano di sangue e perfidi mastini, ma al posto dello spaventapasseri dai capelli arruffati c'era una pira, una catasta di braci e carbone sulla quale troneggiava un palo smorto e rinsecchito intorno alla quale erano legati dei capelli bruciati. Un grido intenso e acuto riportò Sae alla realtà.
    Credo che questo sogno sia un monito, qualcosa che sei riuscita a percepire grazie alla tua immensa sensibilità spiritica, Sae. Cosa ti dice questa visione? Se hai qualche indizio dobbiamo essere pronti.
    Tarabas era determinato, e sebbene si fosse posto con umiltà nei suoi confronti, non era pentito per ciò che aveva fatto: per battere Thresh era disposto a ricorrere ad ogni mezzo, e quella ne era una chiara dimostrazione.
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    Una volta arrivata a scuola, Sae avrebbe immediatamente iniziato a sentirsi osservata. In quel caso però, non era una sensazione nuova: il suo sesto senso le suggeriva che molto probabilmente Lancillotto si era messo a pedinarla, o qualcosa del genere. Probabilmente non gli era piaciuta la sua risposta, si sentiva preso in giro e stava facendo di testa sua, dopotutto non aveva scritto altro. E proprio come lui, neanche Thresh si era né sentito, né visto per i corridoi effettivamente. Tarabas invece aveva accolto subito il suo invito, dandole appuntamento in uno degli archivi dove aveva allestito il suo ufficio momentaneamente. Un luogo molto ordinato, in totale discordanza con tutto ciò che le aveva mostrato Thresh fino a quel momento. Sembrava un luogo pensato per mettere le persone a proprio agio, silenzioso, pulito, accogliente e con un leggero sottofondo musicale. Sae non poteva riconoscere quella canzone, ma era certa di averla già sentita altre volte, tuttavia senza concentrarsi su di essa era impossibile fare mente locale. Avendo Tarabas davanti, sarebbe stata concentrata su tutt'altro.
    Ti ringrazio per essere venuta subito, penso sia urgente.
    Nonostante l'aria seria, Tarabas cercò di mantenere un tono molto tranquillo e amichevole, alzandosi da dietro la scrivania appena la vide arrivare, togliendosi gli occhiali e indicandole la poltrona davanti a lui per permetterle di accomodarsi. Sopra alla scrivania, l'uomo aveva diverse foto e documenti, in particolare sembrava impegnato con qualche indagine sull'occulto. Sulla scrivania infatti, coperta dai vari documenti, c'era una tavoletta in un materiale che sembrava a metà tra il legno e il marmo. Appariva lucida e pesante, ma sembrava incisa come una tavola di legno. La forma rettangolare la facevano somigliare ad una di quelle tragicomiche tavolette ouija, ma invece di parole e lettere c'erano piuttosto numerosi simboli concentrici. Dall'alto della sua esperienza con l'occulto, Sae riuscì chiaramente a riconoscere una simbologia divina, angelica. Non era uno strumento per mettersi in contatto con gli spiriti o per evocarli, sembrava piuttosto qualcosa di collegato ad alte sfere di percezione, legati alla cabala ebraica o qualcosa del genere. Tra le dita pendeva una sorta di pendolino di cristallo, bianco come il latte, avvolto intorno alla mano dell'uomo con una catena di un metallo brillante, all'apparenza oro ma dava l'idea di essere "sporco", annerito e macchiato in alcuni punti.
    Permettimi di scusarmi se ci siamo sentiti poco di recente, avevo promesso di fiancheggiarti ma ho finito con lo sfruttarti. Ma ho intenzione di spiegarti tutto, non temere, è il motivo per cui abbiamo fatto un sogno condiviso, e perché ho temporeggiato così tanto.
    Si fermò di colpo, prima stringendo i pugni e poi scuotendo il capo, lasciandosi sfuggire una risatina frustrata. Tirò su le maniche dell'elegante camicia azzurra che portava, cercando di rimettersi gli occhiali per sembrare più professionale.
    Perdonami... sto iniziando decisamente col piede sbagliato. Sae, come stai?
    Sincero, per quanto preoccupato. La fretta e l'impazienza di quell'uomo erano dettati dall'apprensione nei confronti di Sae e di tutta quella situazione, ma sembrava davvero, sinceramente, preoccuparsi per lei. L'aveva presa a cuore, in un certa misura, e la rispettava molto.
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    Quello era il genera di rapporto che voleva da loro: non un banale harem dove un paio di ragazze impazziscono per uno come Iceringer, ma come due pervertite iper possessive che facevano a gara a chi conquistava prima gli altri. Quel genere di iniziativa non era solamente molto più erotica dal punto di vista di un timido pervertito come Iceringer, ma era anche molto più stimolante perché, banalmente, anche lui poteva concorrere per la sua parte! Come c'era da aspettarselo, la controffensiva di Syndra trovò strenua resistenza in Nariko che per nessuna ragione al mondo voleva farsi domare. Intrigato, Iceringer si ritrovò a pensare che forse diventare complice di Syndra in quella perversa operazione poteva diventare divertente, non tanto per sconfiggere Nariko, quanto più per tirare fuori il lato migliore di lei. Se Syndra la provocava abbastanza, forse avrebbe dato libero sfogo a tutto il suo potere? Non poteva continuare a chiederselo a basta, voleva una risposta, quindi decise di dare il 100% in quella situazione, senza però strappare quell'apparente controllo a Syndra. Lui, da canto suo, si godette l'inizio della battaglia come uno spettatore, godendosi i mugugni di Nariko e le grida di piacere di Syndra mentre entrambi si dedicavano a lei. Lo sguardo venne rapito momentaneamente dalle braccia della sua adorata strega che stringevano i seni il più possibile intorno alla sua verga, infiammandola di potere e di piacere, strappandogli un verso strozzato serrato tra delle labbra troppo bagnate per rimanere chiuse a lungo.
    Quanto mi sono mancati questi tuoi abbracci... li adoro...
    Amava le tette di Nariko, ne andava matto, e potersele gustare in una salsa mostruosa mentre erano quasi indifese, tutte per sé, lo stuzzicava tantissimo. Avrebbe voluto guardarla negli occhi mentre spingeva tutto il bacino verso di lei, scopandosi le sue tette e sbattendole la cappella sulla lingua mentre si godevano un momento perverso solo per loro, ma non aveva nessuna intenzione di escludere Syndra quindi piuttosto si assicurò di farlo con tutta la passione che aveva in corpo, così che Nariko non avesse bisogno di vedere i suoi occhi per capire quanto fosse eccitato. Il calore della sua verga, il modo osceno con cui pulsava e guizzava la cappella verso l'alto mentre affondava, sarebbero stati uno stimolo intenso per quella carne diabolica che aveva risvegliato, dimostrandole ampiamente quanto avesse bisogno di lei. il tutto, ovviamente, senza scordarsi di Syndra.
    Vuoi davvero provocarmi in questo modo? L'ho appena risvegliato, non ho idea di cosa potrebbe fare... ma se proprio insisti...
    Frasi fatte, dette giusto per stuzzicarla, Iceringer era così affine a quel genere di potere che si sentiva come se l'avesse sempre avuto, semplicemente ora ne aveva risvegliato la vera forma. Quindi senza la minima esitazione spinse le dita il più a fondo possibile, per poi torcerle improvvisamente, assicurandosi di toccare le parti più sensibili di quel culetto irresistibile che tanto bramava le sue attenzioni. Nel farlo, accese di energia il suo braccio tanto che sembrava quasi stesse cercando di incendiarla. Quelle fiamme spettrali però non andavano a fuoco, bensì bruciavano il potere magico del giovane che, per quanto provato fosse, era stato nutrito dall'eccitazione provocata dalle streghe e ovviamente anche dalla loro oscura influenza. Adesso aveva vigore da vendere, e Syndra ne sarebbe stata testimone perché quella fiamma non si limitava a quel delicato buchino ma le avrebbe risalito il corpo facendola ardere dall'interno, facendola ribollire e restituendole in parte quel dono oscuro, così che potesse farlo suo. Non contento, Iceringer strinse le dita per trasformarle in un perverso gancio, prima di tirarle fuori così da dilatarla ancora di più, per poi tornare all'attacco ma con un dito extra. Adesso l'indice, il medio e l'anulare stavano allargando le carni di Syndra, spingendola verso il basso ad ogni affondo, incendiandola di piacere e guidandola verso la bocca di Nariko, così da non lasciare nessuno in disparte.
    Siete fantastiche... irresistibili! Voglio godere ancora!
    Le pulsazioni intense di quella verga si fecero ancora più forti, sembrava proprio impaziente di infilarsi di nuovo in uno di quegli irresistibili pertugi, ma per il momento stuzzicare Syndra e guidarla in quel modo era molto più stimolante che saltarle addosso e basta. Non voleva essere impaziente, o rischiava che quella scopata di riconciliazione fosse troppo breve!
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    La reazione inspiegabile e improvvisa di Sae lasciò Mike perplesso, che ovviamente però non esitò a ricambiare l'abbraccio, pensando istintivamente di doverla consolare. Sae però non sembrava triste o mortificata, probabilmente era solo uno degli che faceva anche lui quando sognava di ritrovarsi nudo in classe durante gli esami. La strinse a sé finché ne sentirono il bisogno, poi scivolò via dal letto iniziando subito a rivestirsi, ben conscio che se continuava a procrastinare avrebbe fatto tardi a scuola. Mike avrebbe seguito le istruzioni di Sae senza farsi troppe domande, prendendo molto sul serio il ruolo che aveva deciso di assumere. Sae avrebbe potuto notare che Mike si stava sforzando di mantenere una calma del tutto sincera, quando in realtà era ancora tormentato da tutte le cose che aveva scoperto. Di sicuro c'era bisogno di tempo, molto tempo per fargli metabolizzare tutto, ma lo sforzo era sincero e pieno di volontà. Quel ragazzo avrebbe fatto davvero di tutto per lei. Superata la notte, Sae non riusciva più a percepire Dalamadur: difficile dire se fosse perché non aveva più quella enorme carica energetica o se li avesse semplicemente abbandonati al sorgere del sole. Di sicuro però, Sae non poteva ignorare che subito dopo l'avvertimento di Thresh, anche i suoi poteri e il suo istinto avevano iniziato a metterla sull'attenti. Evidentemente qualcosa si era messo in moto, e lei doveva stare attenta a quale doveva essere la sua prossima mossa.
    Prima di ogni altra cosa però, avrebbe dovuto decidere molto bene cosa fare durante quella giornata, perché gli impegni non sarebbero mancati. Forse un giorno solo non le sarebbe bastato...


    1XJ8RNq
    Lancillotto
    Non abbiamo ancora finto, io e te.
    Stavolta non voglio interruzioni, non temporeggiare.


    Tg1RZox
    Lyman Banner
    Mike mi ha chiesto delle cose sulla squadra NERA.
    Ho accettato di aiutarlo ma vorrei parlarne con te, credo possa farsi strane idee.
    Vediamoci appena puoi.


    oo8GoZj
    Tarabas
    Non chiedermi come lo so, ma...
    Anche tu hai sognato dei predatori?
    Non rispondere, parliamone.


    nLjYuhb
    Marcus
    (nel messaggio non c'è nulla, solo un allegato con dentro la foto di un occhio rosso disegnato, che ricorda moltissimo gli sguardi inquietanti di Alagadda)


    T9yO0YP
    Carnovash
    Spero tu abbia gradito la mia protezione.
    In caso ti servisse energia extra, usalo pure.
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    Decidere di restarsene lì e rimandare il problema al mattino seguente era una mossa azzardata, ma Sae aveva un piano e questo poteva solo giocare a suo vantaggio, specialmente se sondando lo spirito di Mike avrebbe trovato qualcosa di interessante. Istintivamente, il ragazzo strinse le dita della sua amante appena le percepì, senza svegliarsi, sonnecchiando mentre pensava chiaramente a lei. Sae riusciva a percepire i suoi pensieri in quel momento e anche se confusi dal sonno erano quelli di un ragazzo giovane ed innamorato, niente di troppo complesso o profondo. Nella sua mente non c'era niente di malevolo o oscuro, evidentemente il cubo per lui era stato solo una porta, un'occasione, non aveva rivelato mondi terrificanti o mostruosità enigmatiche. Per Sae sarebbe stato quindi un sollievo sapere che Mike non si era inimicato nessuno, né aveva attirato l'attenzione di altre entità. Sembrava proprio che non ci fosse un legame diretto tra lui e quel misterioso "amico" che stava cercando di contattarla, quindi era logico pensare che Mike fosse una sorta di "Incidente", un'incognita estranea a tutto quel caso e quella confusione. Un elemento esterno che Sae aveva tirato nell'equazione, e l'aveva fatto tenendolo dalla sua parte. A pensarci bene, era davvero una cosa positiva, estremamente distante dalla follia del caos che Thresh aveva cercato di venderle fino a quel momento. Lei non era né debole né impotente, aveva solo a disposizione risorse che andavano sfruttare al meglio possibile, per non finire vittima di inganni e mostruosità. Sì, da quel semplice gesto con le mani Sae aveva compreso qualcosa di molto importante.
    Dato che stava sondando un mondo quasi onirico e i suoi poteri erano amplificati, Sae riuscì senza rendersene conto a compiere una sorta di mezzo viaggio astrale, dove i pensieri di Mike iniziarono a fare da sfondo a una visione. Non avrebbe avuto la sensazione che si trattasse di una finestra su qualcosa, come quando aveva visto il Guf o semplicemente era stata nel Labirinto. Piuttosto poteva percepire che la sua sensibilità spiritica le stava dando un suggerimento, una vera e propria visione: uno spaventapasseri con una folta parrucca nera e la divisa della scuola se ne stava all'interno di un campo di grano, grano dal colore rosso intenso coperto da delle foglie nere e lucide, molto eleganti da ammirare. Sembrava stesse proteggendo qualcosa di prezioso, e anche quando iniziarono ad avvicinarsi dei grossi lupi neri, lo spaventapasseri rimase immobile, mantenendo la posizione senza dimenticare il suo compito. I lupi erano grossi, più del normale, neri di un colore più scuro della notte. Al posto degli occhi sembravano avere uno squarcio sanguigno sul volto, i loro denti erano mostruosamente più numerosi del normale e da quella fitta mostruosa sulla testa si intravedeva un occhio mostruoso e terrificante, un occhio lucido che somigliava ad uno specchio. I lupi si abbatterono sullo spaventapasseri gettandolo a terra, strappandogli la testa per poi iniziare a banchettare con il grano. Dal grano, usciva sangue ad ogni morso, e si poteva sentire il rumore di grida infantili mentre succedeva. Come se si fosse svegliata da un sogno, Sae avrebbe ripreso conoscenza arrivata al mattino, un istante prima che Mike aprisse gli occhi, confuso, intento a rimettersi gli occhiali per capire come mai la sua maestra fosse così agitata.
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    Sae neanche si rendeva conto di quale dono stava facendo a quel giovane, facendolo sentire apprezzato, di valore, ma soprattutto amato. Il sorriso di quella donna mentre gli dichiarava il suo amore lo portò quasi a commuoversi, man on ci fu spazio per le lacrime visto il bacio colmo di passione che si scambiarono. Mike la strinse a sé, facendole sentire quanto gli batteva forte il cuore in quel momento. La donna poteva sentire attraverso lo spirito del ragazzo come quel sentimento fosse completamente ricambiato. Non c'era più influenza né distorsione nel suo cuore, quello che provava per la sua insegnante era vero, genuino, spontaneo, e quel giovane era pronto a tutto pur di difenderlo e coltivarlo. La baciò intensamente, facendogli sentire tutto il suo amore, senza vergogna, senza riserve, tutto ciò di cui aveva bisogno era lei. L'estrema quantità di energia che le aveva conferito anche con quel poco di amplesso che avevano avuto fu più che sufficiente per scaricare del tutto le sue batterie. Era ancora inesperto, dopotutto, aveva ottenuto le sue abilità da pochissimo. La sua energia però era squisita, incredibilmente pura, e Sae poteva dire che appartenesse solo a lei, almeno per il momento. Forse non era come quell'immenso e inquietante potere esercitato da Thresh ma... cavolo, era bastato aspettare che Mike si appisolasse per far tornare ancora una volta quei fastidiosi pensieri intrusivi. Come se non bastasse, con tutta quell'energia assorbita durante la giornata, per Sae prendere sonno fu molto, molto difficile, e anzi i suoi sensi amplificati le permettevano di sentire meglio ciò che la circondava. Realizzò molto presto di non essere l'unica persona sveglia nei dintorni, e una presenza inquietante e spaventosamente intensa se ne stava fuori dalla casa intento a fare chissà cosa. Prima che il panico potesse impossessarsi di Sae, la mente razionale l'avrebbe aiutata a capire che quella misteriosa entità non la stava spiando né stava cercando un modo di entrare, anzi. Dal modo in cui si muoveva, silenzioso e con la giusta accortezza, era ovvio che stesse seguendo una... ronda? Mettere assieme i pezzi a quel punto sarebbe stato piuttosto ovvio: quell'energia somigliava fin troppo a quella di Thresh, ed era a quel punto scontato ipotizzare che proprio come richiesto da Sae, quel mostro aveva messo alle sue calcagna una sorta di guardiano. Dunque chiunque fosse quella misteriosa entità che Sae riusciva a percepire, doveva essere una guardia del corpo che Thresh aveva silenziosamente messo a disposizione della donna. Un bene o un male? Ovviamente, se Sae stava davvero correndo dei rischi, avere una guardia del corpo poteva essere positivo specialmente se era così brava a non dare nell'occhio. D'altro cando, però, questo significava venire praticamente pedinata, quindi il suo rapporto con Mike sarebbe stato inevitabilmente scoperto dal professore. Che fare? Doveva scacciare quell'entità prima che fosse troppo tardi e scoprisse cose che non doveva? O magari poteva affrontarla e convincerla a stare dalla sua parte, tenendo per sé i dovuto segreti? O fingere di non aver visto niente, restando in silenzio, lasciando che Thresh facesse la sua parte seguendo le regole perverse che sembrava voler imporre a chiunque. Una cosa era certa: con tutta quell'energia Sae aveva tutta la notte per rimuginarci sopra.
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    Le richieste oscene di Sae trovarono facile complicità in Mike, anche se si trattava solo di gesti: la presa con le dita intorno al suo seno si fece più forte, vigorosa, come se volesse sovrascrivere e cancellare qualsiasi tortura Thresh le avesse inflitto con quei suoi strani strumenti, solo per quello si rivelò molto più impulsivo e quasi violento ma non finì mai col farle del male, imponendosi solo con una discreta impazienza. La bocca che si voltò verso di lui trovò facilmente la lingua di Mike: non riuscirono ad incrociare le labbra ma potevano leccarsi a vicenda, totalmente assuefatti dal piacere, non importava che fosse un bacio delicato o romantico, bastava solamente che le loro bocche fossero connesse. Man mano che il piacere aumentava, l'orgasmo si avvicinava sempre di più, Mike rendeva le sue spinte sempre più vigorose fino a che non costrinse Sae a sdraiarsi sul materasso, cosa che in nessuna misura ostacolò i suoi movimenti o le sue spinte rendendole anzi ancora più intense. E a costringere la professoressa a tenere le gambe larghe ci pensarono le dita del ragazzo, non più soddisfatte dalla mera stimolazione e ora impegnate a violare la sua carne colma di seme con l'indice e il medio, usando movimenti intensi e rapidi con le dita tenute ad uncino, così da non lasciare neanche un angolo della sua femminilità senza stimolazione. Le preghiere di Sae vennero accolte da un respiro più intenso, quasi affaticato di Mike, che tuttavia non esprimeva uno spirito esausto quanto più uno sforzo di trovare l'equilibrio tra impazienza e controllo. D'altro canto però, il suo corpo giovane e impaziente raggiunse comunque il risultato sperato, perché continuò a violarla sempre più forte senza mai fermarsi, eccitato dall'idea di riempirle anche quel buco in una sola notte, così da assicurarsi di aver colmato ogni desiderio della sua amata Sae. I disperati tentativo di restare attaccato alla lingua di Sae fallirono e trasformarono la bocca del ragazzo nell'ultimo appiglio che aveva sulla realtà, andando a morderle una spalla vicinissima al collo senza violenza, ma mugugnando di piacere mentre la sua verga pulsava sempre più forte, intensamente, preannunciando il climax. Quando giunse al culmine, Mike non riuscì a controllarsi del tutto e parte del suo corpo cambiò colore e aspetto, in particolare la zona intorno al suo sesso che parve spaccarsi di pura energia. La verga si gonfiò di colpo e il piacere di una penetrazione così invasiva e intensa avrebbe completamente occupato la mente di Sae costringendola a godersi ogni vena pulsante, ogni fiotto di energia e ogni pulsazione perversa del suo giovane amante. L'orgasmo fu intenso, abbondante, forse non paragonabile a quello di Thresh ma oramai il ricordo di quel perverso non morto era stato del tutto ottenebrato dal talento e dalla passione di Mike, che le diede tutto ciò di cui aveva bisogno, fino all'ultima goccia. Ancora una volta dovette trattenersi per non farsi sfuggire versi troppo rumorosi, ma mentre si abbandonava sul corpo di Sae sentiva chiaramente il piacere crescere e raggiungere un punto incredibile, mentre si gustava quell'orifizio che apparteneva solamente a lui. Mentre veniva, la stretta delle mani si fece così forte che parve quasi marchiarla a fuoco sulla pelle, abbracciandola in maniera perversa mentre sfogava ogni suo gemito sulla pelle di Sae, stretta saldamente tra i suoi denti Un momento meraviglioso, intenso, che condivisero assieme per coronare una volta per tutte quella serata. Sae avrebbe potuto sentire tutta l'energia del giovane entrare in lei, era strano pensare che quando non la usava per trasformarsi e rendere tutto più piacevole Mike si stancava molto prima, visto che aveva deciso di compensare la differenza tra lui e il professor Carnovash come poteva. Sembrava più un "ragazzino normale" in quelle condizioni, anche se forse Sae nel vedere quella mostruosità enorme di carne uscirle dal culo e rimanere troneggiante verso l'alto mentre Mike crollava sul materasso intento ad ansimare, quell'immagine di innocenza e fragilità si sarebbe spezzata facilmente. Un'altra cosa che Sae avrebbe dovuto notare a mente fredda era che l'influenza del cubo non si era fatta sentire affatto in quell'occasione, forse perché Mike non si era trasformato portando al limite il fisico della donna, o magari perché lei si stava davvero abituando a quel genere di rapporti, e più diventavano estremi, più il suo corpo si fortificava. Thresh, per quanto odioso fosse, sembrava avere ragione su tutti i fronti.
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    I sussurri eccitati di Sae erano una droga per Mike, e ogni volta che la sentiva parlare con quella voce spezzata dal piacere, il corpo del ragazzo tremava impaziente, dimostrazione di quanto si stesse trattenendo pur di non lasciarsi andare ai suoi più bassi istinti. Non per questo la tenne ferma, anzi, assecondò ogni movimento della donna per vedere dove lo avrebbe trascinato in quel viaggio verso la perversione. Piegata davanti a lui, intenta a lubrificarsi quello stretto pertugio col seme dello stesso Mike, era un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Il ragazzo non ebbe nemmeno bisogno di masturbarsi perché le natiche della donna lo stavano già massaggiando, invitandolo a farsi avanti. Sì, quel perverso momento era solo suo; Sae non lo aveva ancora condiviso con nessuno e per la donna fu come creare un vero e proprio amuleto mentale, un ancora spirituale incredibile, forse perversa ma che le permise di scacciare il pensiero di Thresh. Man mano che sentiva le mani impazienti del ragazzo afferrarle le natiche mentre lui si posizionava meglio che poteva, la stretta del prepotente Thresh svaniva e il suo volto si faceva confuso, che fosse mostruoso o meno non importava perché in ogni caso non si era preso nulla che fosse così prezioso. Forse l'aveva umiliata un tantino, ma oltre a quello no. Non aveva allontanato i ragazzi da lei, né aveva spezzato il suo legame con Mike e anzi, adesso più vigoroso che mai stava per prendersi il culo della sua insegnante come avevano già fatto nelle loro notti di passione. La spinta fu decisamente più vigorosa e impaziente del solito, Sae lo sentì affondare del tutto in un colpo solo ma non ci fu spazio per il dolore, anzi on lo avvertì proprio: si era fortificata e abituata a pratiche peggiori, quello non era niente, specialmente se fatto con un'anima affine come il suo Mike. Il ragazzo si lasciò sfuggire un verso spaventato, timoroso di aver esagerato, purtroppo però si deformò ben presto in un vagito di piacere e il rispetto che provava per quella donna venne gradualmente sommerso dal piacere. La sua verga pulsava così forte che sembrava quasi stesse cercando di allargarla, ma non come se volesse strappare qualcosa, bensì semplicemente voleva diventare tutt'uno con lei. Non ci pensò neanche un secondo di più ed iniziò a muoversi, gradualmente sempre più forte, sempre più veloce, fino a che quella penetrazione anale non si tramutò nel più normale degli amplessi, non senza che quella voce giovane e vigorosa si incrinasse ancora nella lussuria più totale. Mike non pensò solo a sé, si preoccupò di restituire alla sua maestra tutto ciò che gli stava dando, quindi dopo aver preso il ritmo si piegò in avanti, infilando la faccia tra la nuca e il collo di Sae, iniziando a baciarla mentre con le mani scivolavano sul suo corpo. Una le afferrò il seno, pizzicandole i capezzoli stretti in quella morsa di ferro, mentre l'altra scivolò tra le sue gambe per poterle massaggiare con vigore la clitoride e le grandi labbra. A quel punto le spinte divennero più decise, accompagnate da quel perverso abbraccio, chiuso tra i baci e i sospiri di passione del ragazzo. Con quel semplice gesto aveva cancellato del tutto l'influenza di Thresh nella mente di Sae, almeno per il momento, e potevano godersi quell'istantep rezioso e perverso assieme.
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    Motivato on solo dai gemiti e dalla carne di Sae, ma anche da quelle parole colme di sentimento e di passione, Mike serrò le labbra mentre si sforzava di dare il massimo di sé, afferrandola per le gambe, portandosele sulle spalle e tirandosi su in modo che Sae si ritrovasse praticamente piegata su sé stessa, in una posizione che spingeva il bacino verso l'alto, permettendo al ragazzo di penetrarla interamente, in profondità e con tutta la forza che aveva in corpo. Sembrava che la stesse schiacciando sul letto per toglierle qualsiasi via di fuga, obbligandola a prendersi tutta la sua carne, tutto il suo seme. Poteva sentire i testicoli turgidi del giovane abbattersi sulle sue grandi labbra quando quella verga colma di energia la violava per intero. La cappella di Mike si contorceva come le labbra del ragazzo quando affondava in profondità, violando l'entrata del suo utero come se volesse scavare quanto più in fondo possibile. Nonostante la posizione, i movimenti del ragazzo erano ampi e permettevano a Sae di gustarsi il suo fisico giovane ed allenato mentre gradualmente si imperlava di sudore. C'era così tanta passione in lui che si poteva intravedere attraverso i suoi occhi. Si stava trattenendo, in ogni caso, evitò di trasformarsi perché non voleva spingere Sae troppo oltre visto che il giorno seguente sarebbero dovuto comunque andare a scuola, e per di più non poteva esagerare troppo stando così vicini ad Aurora. Ci teneva, dopotutto, dato che stavano instaurando un così bel rapporto. Forse un giorno sarebbe riuscito a vederla come una figlia adottiva? Quei pensieri misti all'attrazione che provava per Sae generarono una vera e propria reazione a catena dentro di lui che lo spinsero a metterci tutta la forza che aveva in corpo, Le loro carni diedero vita ad un perverso applauso fatto di umori e piacere, Mike godeva senza vergogna, trattenendo i versi ma rendendoli sempre più lascivi, uno spettacolo per i sensi di entrambi e che presto sarebbe esploso in un violento orgasmo, l'ennesimo di molti altri. Sae poteva già sentire la sua energia scorrere dentro di lei, e più risaliva il suo ventre... più si sarebbe resa conto che quel delizioso assaggio poteva solo darle un palliativo. Mike era passato dall'essere l'amante più estremo e vigoroso che aveva avuto fino a quel momento ad essere un semplice contentino. Sufficiente a saziare i suoi appetiti, certo, era pur sempre in possesso del potere misterioso di Thresh, ma non era paragonabile a lui neanche lontanamente. Il cazzo enorme di quel mostro non le avrebbe mai permesso di trattenere le grida. Se al posto di Mike ci fosse stato quel gigantesco uomo non sarebbe riuscita a concentrarsi né sul suo aspetto, né su quello che provava, ci sarebbe stato unicamente piacere, e anche con gli occhi incrociati dalla perversione, anche se fosse entrata sua figlia nella stanza all'improvviso, non sarebbe riuscita a trattenere le grida. Le carni di Mike spingevano dentro di lei e le davano piacere, c'era tutto ciò di cui aveva bisogno, ma come il cazzo di Thresh l'aveva spalancata riempiendola fino all'orlo... quello Mike non lo poteva fare. In una tendenza assolutamente contro ogni singola pulsione della donna, la sua mente stava associando i due inevitabilmente, e il confronto risultava spietato nei confronti di Mike, che da canto suo si stava impegnando al massimo. Era giovane e grintoso... ma proprio per questo anche debole ed inesperto. Lui poteva solo far valere quelle voglie e quell'istinto, a differenza di qualcuno che aveva fatto del piacere la sua missione. Per un istante vide negli occhi di Mike lo sguardo vuoto, colmo di un bagliore tetro e disumano, appartenente a Thresh. Poi le palpebre di Mike si strinsero e con un verso strozzato iniziò a venire. L'orgasmo scacciò via tutti quegli assurdi pensieri e lasciò spazio unicamente al piacere. Spinse così a fondo il suo cazzo che non ci fu spazio per riempirla, Sae sentì subito il seme del ragazzo traboccare, grondando dalle grandi labbra e imbrattandole completamente le natiche e le cosce per via della posizione. Fu più lungo e intenso, l'energia del giovane impregnava completamente il suo utero grazie al seme che l'aveva sparsa, e caldo com'era non avrebbe fatto altro che accendere ulteriormente le voglie della professoressa. Ansimante, Mike la fissava dritta negli occhi mentre continuava a venire dentro di lei, riprendendo a muoversi gradualmente per farle capire che non aveva intenzione di fermarsi. Dal suo sguardo si capiva che stava aspettando una richiesta: si era preso la carne della donna che amava a modo suo fino a quel momento, ma ora voleva darle ciò che gli avrebbe chiesto. Erano complici, in quello, almeno un aspetto in cui superava Thresh.
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    Prima ancora di riuscire a festeggiare quell'evento, Iceringer si ritrovò stretto tra due fuochi difficili da ignorare: le streghe gli concessero solo una breve spiegazione, poi Nariko gli saltò praticamente addosso baciandolo in maniera focosa, mentre Syndra si stringeva a lui facendogli sentire quelle morbide forme sulla schiena, sfregandosi come se volesse invitarlo a mettere alla prova le sue nuove abilità. Seppur con la mente offuscata, a ripensarci, tutto aveva molto senso: durante i loro allenamenti, Chiller aveva sempre dimostrato di essere un abilissimo spadaccino, quindi era scontato immaginare che in realtà lui usasse Aestus Estus in maniera completamente diversa. Dunque non era una voce diabolica o la forma di chissà quale oscuro incantesimo, quella che aveva sentito' "Ariseheart" non era altro che quella parte nascosta di sé, che Iceringer non aveva mai creduto di avere ma che da sempre aveva cercato di gridare con lui, all'unisono, standogli di fianco senza mai arrendersi. La sua parte migliore, alla quale le streghe avevano finalmente dato forma. Mentre prendeva coscienza di ciò, il suo istinto da combattente si accese per un momento, facendolo irrigidire: non perché Syndra avesse iniziato a cercare le sue parti intime, ma il come era successa la cosa. Si stava godendo la bocca di Nariko e le attenzioni di Syndra quando improvvisamente percepì una strana rivalità accendersi, proveniente specialmente da quest'ultima. Non poté fare a meno che mettersi in guardi e forse se non fosse stato per il fatto che la sua verga giaceva tra le dita della ragazza come il più docile dei cuccioli entusiasti di giocare, forse avrebbe anche potuto dire o fare qualcosa. Syndra però fu più veloce ed efficiente, usandolo come se fosse una cavallina per poter arrivare direttamente a Nariko. Iceringer ebbe solo il tempo di alzare lo sguardo per vedere sotto le sue cosce e godersi lo spettacolo da guardone delle grazie della strega che gli passavano sopra alla testa, ignaro che ben presto si sarebbe ritrovato davanti qualcosa di molto, molto, MOLTO più erotico. Il ragazzo vide l'incantesimo di levitazione spezzarsi e cadde sul morbido del letto con aria confusa, appena mise a fuoco lo spettacolo che aveva davanti le fiamme sulla sua verga e sul suo braccio si accesero come mai, tanto quanto la sua faccia rossa per l'eccitazione: Nariko giaceva sdraiata, dominata da Syndra che la teneva ferma per le corna e la obbligava a darsi da fare tra le sue gambe, mentre si offriva ad Iceringer invitandolo a giocare con loro come voleva. Il ragazzo sentì la saliva accumularsi in bocca e quando deglutì lo fece in maniera rumorosa e... assetata. Aprì la bocca lasciandosi sfuggire un sospiro bollente, così tanto che la nube che ne uscì risultà densissima non solo di calore ma anche di energia. Aveva superato di gran lunga Aestus Estus: prima era solo potere allo stato puro, adesso invece aveva una forza magica portante che poteva manipolare a suo piacimento. E il suo primo uso sarebbe stato al fine di far godere quelle due pervertite supreme. Non poteva immaginare un inizio migliore. Strinse il pugno dopo aver osservato il palmo per qualche istante, deciso a darsi da fare, poi si fiondò a sua volta sopra di loro, sfruttando al massimo quella posizione oscena che Syndra aveva creato.
    E' troppo tardi per rimangiarti quello che hai detto... ho intenzione di mettere alla prova questo nuovo potere. Siete pronte?
    Non riuscì a nascondere una punta di gioviale entusiasmo anche se cercò in ogni modo di sembrare serio e passionale. Quelle due tiravano fuori la sua parte migliore, non poteva farci niente. Usò la mano destra per afferrare la natica di Syndra e usarla sia come appoggio che come primo assaggio, massaggiandola entusiasta mentre si godeva lo spettacolo del suo buchino che lo chiamava. Nel mentre, da quella posizione, avrebbe piazzato il bacino sul ventre di Nariko, in quel modo la sua verga incantata sarebbe stata tra i prosperosi seni della strega anziana, un rifugio caldo per prepararla alla prossima mossa, senza rinunciare al corpo perfetto della sua amata Nariko.
    Questo lo affido a te... goditi il suo calore...
    Nariko avrebbe sentito la verga di Iceringer andare letteralmente a fuoco tra i suoi seni, e più li avrebbe stretti più caldo sarebbe diventato, iniziando a muoversi con gentili e passionali movimenti del bacino. Fatto ciò, Iceringer si piegò verso il bacino di Syndra, aprendo la bocca e allungando la lingua così da far scivolare caldissima saliva tra le sue natiche. Era già bagnata da morire, non serviva lubrificarla ancora, ma volle comunque concedersi un assaggio di quel buchino, perché dopo la prima grossa e densa goccia lui si abbassò del tutto, leccandolo in profondità, facendo sparire la sua lingua all'interno per poi risalire pian piano, iniziando infine ad avvicinare la mano sinistra a quello stretto pertugio.
    Vediamo quanto sei diventata resistente...
    Con quel monito, Iceringer allungò l'indice e il medio di Arisheart, accendendoli di una densa fiamma spettrale, per poi infilarli lentamente nello stretto buchino di Syndra, gradualmente ma senza mai fermarsi. Ogni centimetro che guadagnava si torcevano leggermente le dita grazie a movimenti del polso, e più affondava più quell'energia spettrale bruciava dentro di lei. Si assicurò di arrivare fino alle nocche, così da aprire ancora di più quella vogliosa corolla di carne, e mentre sentiva il sesso di Syndra avvolgerlo Iceringer si lasciò eccitare, pulsando forte tra i seni di Nariko e muovendosi più deciso col bacino. Era impaziente di scoparle entrambe senza pietà, ma sapeva che quel gioco perverso avrebbe reso l'amplesso ancora più piacevole.
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    Mike ovviamente di tutti i dilemmi di Sae non sapeva nulla, c'era ancora un pensiero opprimente che schiacciava la sua mente ma era stato spinto nell'angolo più basso e buio della sua testa dagli sguardi e le attenzioni di Sae. In quel momento non voleva pensare a nulla che non fosse quella donna e il piacere che potevano condividere, e lo dimostrò alzando di scatto la testa appena la vide sistemarsi su di lui per iniziare a spogliarsi. Gli occhi del ragazzo erano pieni di ammirazione, di desiderio, di voglia nei suoi confronti. Sae poteva vedere le dita di Mike tremare e stringersi sulle lenzuola del letto mentre la sua verga, più dura che mai pungeva il ventre della donna, forse non servivano davvero parole inutili ma Sae poteva sentire i suoi pensieri, volente o nolente, e ogni singola linea di pensiero che attraversava la mente del ragazzo in quel momento esprimeva un solo desiderio: possederla fino a farle dimenticare ogni altro problema. Appena Sae lo invitò a farsi avanti, mettendo in mostra quel seno prosperoso e privo di filtri, Mike si sollevò piegando ogni singolo muscolo del suo ventre allenato, fiondandosi tra le sue braccia e stringendola forte a sé così da sentire le morbide forme della sua insegnante sul petto. Inspirò, non solo per gonfiare i pettorali e assaporarla meglio, ma anche per gustarsi il suo odore, quel profumo femminile che stava imparando ad affilare con i suoi sensi. Non si preoccupò del seno più grande, dei piercing, non pensò a nulla, voleva soltanto godersi quel momento e senza pensarci cercò le labbra della sua insegnante, fiondandosi in un bacio passionale dalla quale non si sarebbe mai staccato se solo avesse potuto. Mentre la baciava, le mani cercavano ogni lembo della sua pelle perfetta, carezzandola e palpandola. Mike si era fatto più incauto rispetto a prima, ma molto più audace e questo giovava non poco al loro divertimento, o quantomeno poteva far sentire Sae molto più apprezzata. Poteva percepire il desiderio del ragazzo mentre afferrava entrambi i suoi glutei per massaggiarli, dilatarli, cercando con le dita quei pertugi irresistibili che tanto lo avevano fatto godere. Più la baciava, più la toccava. Più la toccava e più cresceva quel desiderio, al sua verga pulsante si caricava di vigore e di energia, impaziente di possederla. Fu lui a prendere l'iniziativa, sentiva il bisogno di farla sentire desiderata e tutt'altro che rifiutata nonostante ciò che si erano detti, quindi mentre la baciava la spinse di lato, così che fosse lei a finire sul letto mentre lui, da sopra, continuava ad avventarsi su di lei, impaziente come non mai. Una mano finì sul suo seno, afferrandolo e massaggiandolo impaziente, mentre l'altra andò ad afferrare la sua verga così da poterla indirizzare verso l'intimità di Sae. Sembrava pronto a penetrarla ma piuttosto rimase di fronte alla sua intimità, intento a massaggiarla con quelle impazienti pulsioni, scivolando su di lei come se la sua mascolinità fosse un perverso pennello a caccia del punto giusto per farla godere. Sembrava stesse cercando il giusto incoraggiamento, ma non aspetto. la violò con tutto il suo vigore, spezzando il bacio per concedersi un lunghissimo gemito di piacere. Poteva finalmente sentire la profonda intimità di Sae avvolgerlo completamente, e un fiotto di seme bollente simile ad un orgasmo prematuro gli sfuggì senza controllo, condannandolo ad un imbarazzante istante di esitazione. Uno solo però, perché anche l'altra mano raggiunse il seno di Sae, stringendolo con forza con entrambe le braccia affilando così i suoi muscoli, mentre la possedeva, la massaggiava e la fissava, Mike sembrava pronto ad accogliere altri perversi desideri, assecondandoli uno ad uno. Quella notte apparteneva a loro.
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    Mike non si aspettava quella reazione così possessiva e imperativa da parte di Sae: da una parte ne fu scosso, dall'altra estremamente eccitato. Non si aspettava di vederla così famelica in quel contesto, ma la cosa ovviamente non gli dispiaceva affatto. Quindi la spinta di Sae lo portò a bloccarsi sul posto e rilassarsi del tutto sul letto, cadendo rovinosamente col capo e rilassandosi del tutto come se qualcuno lo avesse mandato KO con un colpo solo. Tutto il corpo divenne facile preda di Sae che sentì chiaramente un sospiro tanto arreso quanto innamorato sfuggire dalle labbra del ragazzo. L'unica parte del corpo che non si abbandonò a quella netta risposta fu la sua verga che, in tutta risposta, si fece più turgida e pulsante come a voler rispondere a tono alla donna che la stava divorando. L'unica cosa che fece Mike a quel punto fu piegare il collo per ammirare lo spettacolo di quella donna famelica che divorava la sua virilità senza nessuna vergogna, facendola sua come gli aveva promesso con i gesti e con gli sguardi. Le mani del ragazzo si aggrapparono ferocemente alle lenzuola sotto di lui appena sentì la lingua di Sae godersi anche i suoi testicoli turgidissimi e per un attimo pensò di essere pronto a lasciarsi andare come se quella fosse la prima volta, ma riuscì a mantenere il controllo, sfogando quella voglia con altri versi tanto serrati quanto eccitati. Mike non poteva parlare ma Sae riusciva a strappargli dei suoni che valevano più di mille parole. Mentre assecondava i movimenti di Sae con qualche spasmo del bacino, Mike iniziò a percepire il desiderio della donna: dal modo in cui lo succhiava e banchettava con la sua energia, era ovvio che volesse gustarsela a pieno, come avevano fatto più volte, direttamente nella bocca. L'idea di riempirle la gola e la pancia di seme fece eccitare ancora di più Mike, i suoi testicoli divennero durissimi e la sua verga iniziò a pulsare come se fosse oramai prossimo all'orgasmo. Inarcò schiena e collo portando le dita più forti sulla nuca di Sae, non la forzò troppo ma ne assecondò i movimenti per scandire quel perverso abbraccio. In quel modo sembrava proprio che le stesse scopando la bocca seppur con il giusto riguardo, e più perdeva il controllo più sapeva che stava per soddisfare la sua oscena richiesta. Amava immaginare che fosse anche merito suo, che la donna composta, seria e amorevole che tutti conosceva celasse unicamente per lui un lato pervertito e quasi sadico, era bellissima in quel momento ai suoi occhi e completamente plagiato dalle sensazioni e da quello spettacolo, Mike si perse nella lussuria. Spalancò la bocca e si lasciò sfuggire un verso strozzato di puro piacere, affondò col bacino il più possibile e quella cappella bollente prese a dimenarsi come una pazza dentro di lei, spingendo fuori tutto quello che aveva trattenuto fino a quel momento. Sae lo sentì scorrere dalla verga del ragazzo alla sua gola, quel seme bollente carico di energia, deliziosa, potente, oscura e affascinante. Un carico abbondante, degno di un giovane vigoroso che aveva appena risvegliato i suoi poteri. Se Sae non si fosse impegnata abbastanza quel caldo succo sarebbe sicuramente traboccato dalle sue labbra, dandole ben più di quello che il suo corpo riusciva a contenere. Uno spettacolo delizioso, accompagnato dai spasmi e dai gemiti spontanei di Mike che di sicuro dava l'idea di essere completamente preso dalla sua amante, gustandosi l'orgasmo migliore che una lunga giornata lo avesse mai portato. Era stata la fame di Sae, più che la pratica, a farlo venire in quel modo, e la professoressa poteva finalmente gustarsi il risultato. Ma se da una parte c'era il dolce sorriso eccitato di Mike a fissarla come a chiedergliene ancora, dall'altra ci fu una consapevolezza oscura, insidiosa. Quel seme delizioso non peccava né di sapore né di sostanza, anzi Sae poteva dirsi più che soddisfatta di quel pasto. Mike aveva dato tutto, le aveva concesso il massimo della sua energia e di sicuro quell'assaggio le avrebbe fatto venire una gran voglia di sentirlo dentro di sé, di nuovo in bocca, nella fica vogliosa, nel suo culo stretto, fino a che non ci fosse stato altro in lei se non la virilità di quel ragazzo, cancellando via una volta per tutte il sapore, l'odore e il calore di quel bastardo non morto... ma non c'era confronto. Aveva assaggiato il vero potere di una lanterna, anzi solo una frazione di esso visto che Thresh si era trattenuto... e Mike non era all'altezza. Sae in quel momento si stava nutrendo, ma era poco più che un salto ad un fast food di bassa lega quando nella sua mente aveva ancora vivido il ricordo del più sontuoso banchetto alla quale avesse mai assistito, e che non aveva neanche assaporato del tutto. Un morso allo stomaco le avrebbe concretizzato quella certezza... che pensiero orribile da fare in un momento del genere.
20828 replies since 14/1/2007
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