Sangue e Argento

x Exo

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  1. Exogenesis
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    Il suo briciolo di lucidità sopravvissuto negli oscuri meandri della sua mente corrotta dalla malia di Hilda odiò profondamente l'eccitazione insostenibile che ogni fibra del corpo di Edmond stava provando man mano che la vampira, centimetro dopo centimetro, spingeva senza pietà il suo mastodontico cazzo eretto nella gola dell'uomo ormai in apnea totale. Avrebbe dovuto cercare di divincolarsi e impedirle almeno di asfissiarlo ma l'inquietante realtà era che il terribile bruciore ai polmoni che avrebbe dovuto percepire a causa della mancanza d'aria non era altro che una delle tante ragioni per cui la sua verga pulsava rabbiosamente tra le sue gambe, di nuovo pregna del vigore perduto. Sentiva la testa leggera e il petto pesante ma nessuno di quei sintomi era per lui fonte di dolore o paura a causa dell'energia della lanterna e dell'eromanzia insinuatesi direttamente tra le pieghe del suo cervello. La nausea diveniva piacere, il bruciore al torace si trasformava in godimento e la necessità di sopravvivere diventava solamente un impedimento al raggiungimento dell'estasi massima. Doveva accogliere quel tronco turgido fin nel profondo, doveva inebriare il suo udito con i gemiti e i sospiri sempre più forti della sua padrona che non stava facendo altro che prendersi ciò che era suo di diritto. Era suo dovere aiutarla, mugugnando a bocca piena, mentre sforzava la propria bocca e il suo stretto collo a succhiare e trascinare dentro di lui l'intera asta di Hilda memorizzandone ogni gonfia venatura e ogni bellissima imperfezione. Ben presto la forza nelle braccia svanì e le dita delle mani si arricciarono per lo sforzo mentre gli occhi di Edmond si rivoltavano sempre di più sotto le palpebre tremolanti percependo la virilità della sua signora gonfiarsi e pulsare come in procinto di esplodere in un nuovo torrenziale orgasmo. Il suo cazzo pulsò di nuovo al semplice pensiero di essere nuovamente riempito dal suo seme e quasi venne a sua volta quando l'intera lunghezza della sua signora fu dentro di lui fino alla base tanto da riuscire a percepire i suoi testicoli caldi contro il suo mento.
    Hmmmmm... Riuscì solamente a mugugnare, totalmente in estasi, aggiustando di nuovo la posizione del collo quando Hilda tirò indietro i fianchi per estrarre lentamente il suo membro dalla gola del Cacciatore. Fu sicuro di doversi preparare ad un crudele e poderoso affondo che avrebbe sancito l'assoluta proprietà della vampira sulla sua gola rimanendo stupito invece nel percepire il glande gonfio e bollente contro le labbra un attimo prima che la virilità della sua padrona abbandonasse il calore del suo corpo permettendo di nuovo all'aria di scorrere liberamente. Il suo petto si gonfiò in risposta riempiendosi di ossigeno e il Cacciatore rimase buffamente imbambolato, con la bocca aperta e la lingua penzolante, gli occhi rapiti dalla vista di quel cazzo lucido della sua stessa saliva che ancora lo collegava alle sue labbra umide e gonfie. Era ancora più grande di prima, ancora più duro ed eccitato segno che la libido di quella donna rischiava, potenzialmente, di non avere un limite.
    M-mia... signora...? Era estasiato, si, ma anche fortemente confuso da quel gesto che gli fece temere di aver commesso un qualsiasi errore. L'aveva sentita gemere e compiacersi della sua prestazione quindi perchè ora si tirava indietro? Il dubbio di Edmond venne rapidamente accantonato dalle parole di Hilda e di nuovo un profondo orgoglio scaldò il suo basso ventre che sembrò quasi pulsare di gioia davanti agli occhi della sua padrona. Puntò le mani, finalmente libere, sulla superficie del divano nel tentativo di sollevare e muovere il suo povero busto indolenzito dalla lunga immobilità, ammirando la sua meravigliosa signora scivolare di nuovo verso il basso. Voleva di nuovo fottere il suo povero e sensibile ano? Quel pensiero fece sussultare il suo stretto buchino ancora arrossato ma quando la vide armeggiare con le sue gambe per incrociarle alle sue cercò di comprendere dove volesse andare a parare finendo irrimediabilmente con il dover abbandonare quella missione impossibile nell'istante in cui le dita di Hilda si strinsero intorno al proprio cazzo. Strinse i denti, inspirando rumorosamente, rischiando pericolosamente di venire solamente per quel gesto.
    P-Padrona cosa sta cercando di f-aaaaahhhh...
    Il dubbio, la confusione e la perplessità vennero brutalmente assassinate dal contatto tra il membro della vampira ed il proprio e quando Hilda cominciò a masturbare entrambe le verghe contemporaneamente, il Cacciatore non potè fare altro che aggrapparsi con una mano allo schienale del divano e con l'altra al poggiolo dietro di lui, spalancando la bocca dopo un vano tentativo della sua dentatura di rimanere chiusa e serrata. Sospirò languido, gemendo subito dopo senza il minimo ritegno, accennando un leggero movimento dei fianchi per accentuare lo strofinio dei due falli uno contro l'altro. Quello era il suo premio? Poter venire insieme alla sua signora uno di fronte all'altro? Di nuovo quest'ultima lo stupì, interrompendo bruscamente quella piacevole masturbazione per poter ruotare il corpo dandogli quasi del tutto le spalle solamente per avventarsi di nuovo contro di lui e più precisamente contro la sua corolla di carne abusata. Da quella saffica posizione, per quanto scomoda, però, mentre il cazzo della vampira tornava a bussare alle porte del suo culo lo stesso sarebbe successo al proprio glande, che il Cacciatore, sfruttando una mano libera, andò ad indirizzare contro le umide labbra della donna afferrando saldamente il suo fallo a metà della sua lunghezza. A quel punto fu totalmente chiaro all'uomo quale fosse il piano della sua amante e un brivido gli scivolò lungo la spina dorsale... poteva finalmente riempire quella dolce figa che aveva avuto il piacere di servire con la sua bocca poco prima mentre la sua signora lo possedeva con quel magnifico cazzo? Spalancò la bocca, ansante, quando il corpo di Hilda, allineate le due verghe, iniziò ad avvicinarsi a quello del Cacciatore sconvolgendo in pieno la capacità di concentrazione dell'uomo. Non riusciva a decidere quale delle due penetrazioni lo facesse godere di più, non riusciva a fissarsi sulle sensazioni di una senza finire travolto dal piacere dell'altra. Non appena il membro della vampira dilatò il suo povero ano, lo stesso fece il suo glande umido di pre-sperma contro le labbra della donna obbligandolo ad irrigidire ogni muscolo del suo corpo in risposta a quella doppia penetrazione e più Hilda si faceva avanti più ai suoi gemiti si mescolavano i lamenti del suo schiavo che ben presto dovette lasciar andare il proprio fallo per potersi mordere il suo stesso dito indice in un vano tentativo di non risultare più rumoroso di quanto già non fosse.
    Nnnnnggghhh...! Di più padrona! Più a fondo! La sua figa e il suo cazzo sono meravigliosi!
    Ogni secondo che passava sentiva il suo ano riempirsi e il suo cazzo venire avvolto dalle bollenti carni della sua signora e non ci volle molto prima che le sue membra mollicce ritrovassero il vigore rubato dall'assalto di Hilda. Aprì i denti quanto bastava a liberare il suo dito e tutta la mano e mentre una ancora rimaneva ancorata allo schienale del divano, quella libera osò agire di testa propria andando ad aggrapparsi saldamente ad una natica della donna, strizzandola con tutta la tensione e la passione del momento mentre Edmond raccoglieva le forze per muovere i propri fianchi verso quelli della vampira aiutandola a congiungere i loro corpi, chiudendo gli ultimi centimetri con un guizzo in avanti che fece impattare i loro testicoli gli uni con gli altri con tale forza da fargli vedere piccoli lumini davanti agli occhi a causa del dolore.
    Non posso aspettare! Inizio a muovermi mia signora!
    Credette che l'affondo fosse stata l'unica parte faticosa ma quando cercò di tirarsi indietro per dividersi da lei si rese conto che avrebbe dovuto fare appello ad ogni briciolo di possanza. Se Hilda si fosse voltata per guardarlo avrebbe potuto ammirare la sua intera muscolatura tesa al punto da far temere che la pelle potesse strapparsi da un momento all'altro. Il Cacciatore, con i denti stretti per lo sforzo, avrebbe ripercorso all'indietro il viaggio del fallo di Hilda nel suo culo e del suo membro nel fiore della sua padrona, prendendo un'iniziativa che forse la vampira avrebbe apprezzato. Si tirò indietro per metà della loro lunghezza, ansimando in preda al piacere, per poi raccogliere il coraggio e martellare la sua nerchia marmorea in quella dolce figa, sodomizzandosi da solo col membro della vampira impegnandosi al massimo per far scontrare di nuovo i loro testicoli venendo travolto da un dolore che l'energia della lanterna avrebbe trasformato rapidamente in inebriante e perverso piacere.
    P-Padrona voglio essere io a farla godere stavolta! Ngh! Voglio sentire la sua voce mentre il mio culo massaggia il suo grosso cazzo e... Ah! ... la mia nerchia riempie la sua calda figa!
    Si sarebbe adattato al fatto che per servire Hilda, prima, si era dovuto dimostrare sottomesso e accondiscendente ma ora, paradossalmente, doveva essere lui a prendere le redini della loro unione per mostrare alla sua padrona la sua fedeltà e se la prima volta quel movimento era risultato faticoso anche a causa della scomodità della posizione, Edmond avrebbe dimostrato ad Hilda la sua abilità, riuscendo ben presto ad accelerare il loro amplesso senza dover sacrificare l'intensità di ogni affondo che sarebbe terminato sempre con il sonoro SLAP! dell'impatto dei loro testicoli.

     
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