Sangue e Argento

x Exo

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  1. Exogenesis
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    Dove vivono i poveri ricchi.

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    Gemeva e ansimava rumorosamente quanto lei ad ogni prepotente pulsazione di quell'abnorme cazzo eretto nel suo didietro beandosi del calore di ogni schizzo di sperma che non faceva altro che ingrandire il gonfiore del suo ventre cercando di sfogare la sua perversa frustrazione sul proprio membro semi-floscio con entrambe le mani. Non aveva la forza di spalancare gli occhi ancora pesanti e socchiusi o sollevare il capo abbandonato sul poggiolo del divano alle spalle del Cacciatore quindi gli fu impossibile rendersi conto degli effetti che stava avendo sulla vampira stessa. La vedeva solamente come la sua dominatrice, la sua signora e padrona, di conseguenza la sua mente si rifiutava di pensare che lei potesse star venendo addirittura sedotta dalla sua sottomissione totale. Ogni sua azione, ogni sua parola non erano dettati dal bisogno di essere sexy o arrapante ai suoi occhi ma dalla necessità e l'obbligo di compiacerla come il bravo beta che era e che la sua testa gli imponeva di essere. Quello era il suo posto, sotto Hilda pronto ad aprire le cosce in qualunque momento lei lo avesse ordinato o avesse avuto anche solo la minima voglia di sfogarsi dopo una giornata grigia o solo per il piacere di farlo... come poteva anche solo immaginare di rifiutarsi? Se solo avesse trovato una remota motivazione, essa sarebbe svanita nell'istante in cui l'uomo aprì debolmente gli occhi, stringendo i denti e mugugnando di piacere quando l'ultimo fiotto di seme invase le sue interiora, riuscendo finalmente ad ammirare la donna sopra di lui in tutta calma. Piegato in quella maniera, con i fianchi verso l'alto, Hilda torreggiava su di lui ancora più minacciosamente come fosse stata alta diversi metri in più facendolo sembrare incredibilmente piccolo e indifeso. Il cervello del Cacciatore sembrava non stufarsi mai di memorizzare quei momenti e di ricordargli quanto fosse forte e bella come un amazzone la sua padrona, generosa sia nelle forme femminili che in quelle maschili che riusciva a percepire perfettamente mentre tenevano dilatata la sua povera corolla di carne pulsante e arrossata. Voleva baciarla ancora, voleva sentirla contro il suo corpo dopo quell'orgasmo e perdersi di nuovo nella morbidezza di quelle labbra e nella pericolosità di quelle zanne affilate. Si leccò le proprie, di labbra, diverse volte, raccogliendo inconsapevolmente piccoli residui del suo stesso sperma che gli insozzava torace e parte del viso e desiderò gustare il suo stesso seme attraverso la sua padrona ma... non successe. Hilda lo guardò compiaciuta e rise in un modo che fece vibrare di eccitazione i suoi testicoli. Lei sapeva benissimo cosa stesse immaginando il Cacciatore e volutamente lo stava privando di esso.
    P-Piano, padrona...!
    Hilda fece effettivamente molto piano ma Edmond realizzò molto rapidamente che non fu l'idea migliore. Il solo gesto di cominciare l'estrazione di quella mostruosità fu sufficiente a mungere nuove cristalline gocce di pre-sperma dall'uretra dell'uomo che gettò il capo all'indietro, strizzando gli occhi mentre la bocca, al contrario, andò a spalancarsi così da liberare gemiti e lamenti degni di una puttanella di prim'ordine e le sue mani si strinsero intorno al proprio fallo. Ansimò selvaggiamente percependo, grazie alla corolla di carne del suo stretto ano martoriata, rossa e sensibile, ogni venatura e ogni leggero gonfiore o imperfezione lungo tutta la superficie di quel meraviglioso cazzo degno di una dominatrice. Velocemente una sensazione di vuoto si impadronì del suo corpo ma Hilda fu molto abile a sopprimerla indugiando con quel gonfio glande dentro di lui, tenendo dilatato il suo buchino il tempo necessario a scoccare vere e proprie scariche di piacere fin dentro le sue sinapsi che dimenticarono in pochi secondi l'assenza della vampira.
    Padrona... il suo cazzo... padrona...! Biascicò debolmente per tutto il tempo tra versi indecenti e umilianti finché un urletto più acuto non anticipò l'attimo in cui le carni della sua corolla non furono più in grado di trattenere la virilità di Hilda che saettò verso l'alto come provvista di un potente meccanismo a molla mentre il suo intero corpo si adagiò sul divano, ansante. Riusciva a sentire il suo ano ancora dilatato pulsare furiosamente ma ogni pizzico di dolore si trasformava velocemente in piacere e calore per le sue membra stanche. Se Hilda avesse desiderato essere ammirata ci sarebbe riuscita senza il minimo sforzo perchè gli occhi di Edmond non ci pensarono due volte a posarsi su quel possente cazzo ancora eretto come se fino a quel momento non fosse stato impegnato a possedere il suo culo e venire copiosamente in esso. Non c'era traccia di stanchezza o di esitazione, la vampira non si era nemmeno scaldata e lui invece già si sentiva uno straccio, schiavo totale di una lussuria che desiderava provare ancora ma che non era più tanto sicuro di poter sopportare. Deglutì, intimorito dal vigore intoccato della sua signora che ad un esame più attento sembrò essere addirittura cresciuto e aumentato e non riuscì a spiccicare mezza parola mentre la donna si riposizionava sopra di lui, salendo con il bacino fino a che il Cacciatore non si ritrovò quella stessa verga sospesa proprio sopra la sua faccia.
    Siete così bella mia signora... così possente...
    Poteva vedere tutto di lei, anche la sua parte femminile che aveva avuto il piacere di gustare poco prima e che ora sembrava pronta ad accogliere la carne dura di un vero stallone. Fece stridere i denti sotto le labbra serrate come se un primordiale desiderio fosse tornato a galla. Una voce nel profondo della sua testa che gli intimava di ribaltare la situazione, gli gridava di prendere quella maledetta puttana e scoparla fino a spezzarle il cervello in due. Inghiottì densi grumi di saliva cercando di ignorare quei pensieri ma gli fu impossibile non figurarsi nella sua testa la sua padrona gridare il proprio nome mentre era il suo cazzo a riempirle quelle dolci e gonfie labbra invece del contrario. Gridava e gridava a squarciagola da un angolo buio e lontano della sua testa e forse... forse avrebbe dovuto ascoltarla? Forse ora aveva abbastanza energia da metterla sotto e fotterla fino a farla svenire? Quando Hilda abbassò improvvisamente i fianchi non seppe di aver appena soppresso di nuovo la lucidità di Edmond interrompendo così un incombente disastro. Non appena il Cacciatore sentì il peso e il calore di quel palo di carne duro come se Hilda lo avesse appena sfoggiato, la voce nella sua testa venne brutalmente azzittita e, com'era successo anche alla donna poco prima, le pupille dei suoi occhi assunsero "metaforicamente" la forma di due cuoricini. Quel cazzo era così duro, così grosso che dubitò di essere appena riuscito a prenderlo nel culo completamente e, inconsapevolmente, si ritrovò ad annusarlo docilmente, inebriandosi degli odori dolci e femminili emanati da esso. L'energia che scorreva dentro quella mazza turgida era così intensa e calda che iniziò a pensare che la loro prima sessione di sesso non fosse mai avvenuta, che fosse stata solamente un sogno come lo era il bruciore del suo didietro e la galoppante eccitazione nel suo petto. La sua signora non era minimamente provata segno che poteva scoparlo e possederlo ancora per diverso tempo... si sentì arrapato e intimorito allo stesso tempo.
    La voglio ancora padrona... voglio questo potente cazzo dentro di me ancora e ancora...
    La lingua dell'uomo scivolò timidamente fuori le sue labbra non appena Hilda iniziò a strofinare il suo membro contro la pelle nivea del suo viso zozza di seme e non ci pensò due volte a rispondere a quei movimenti con piene lappate atte a spingere l'intera superficie carnosa di quell'appendice contro la pelle dura e calda del sesso della sua padrona. Cercava di arrivare dove fosse possibile, cercava di gustare ogni angolo della sua virilità, soffermandosi soprattutto sul glande gonfio e sulle sue palle se Hilda gliene avesse dato la possibilità mentre con entrambe le mani riprendeva a masturbare furiosamente alle spalle della vampira il suo povero membro ancora totalmente ignorato.
    E' ancora così duro e caldo... eppure mi ha scopato così duramente mia signora... è venuta così tanto...
    La sua voce languida ed eccitata veniva fuori tra un bacio e l'altro, tra una leccata e l'altra contro quel cazzo traboccante di potere combattendo anche contro i lamenti provocati dalla furia che stava mettendo nella masturbazione. Era genuinamente stupito del vigore di Hilda ma questo non gli impediva di servire e coccolare il suo cazzo come il bravo schiavo che era.

     
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