Sangue e Argento

x Exo

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  1. Exogenesis
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    Qualunque fosse il segreto di Hilda ormai riusciva a percepirlo sotto la pelle e fin dentro l'anima. Una bizzarra energia, un influsso subdolo capace non solo di eccitarlo alla follia e amplificare l'influenza della vampira su di lui ma anche rendere il dolore di quell'amplesso un piacere insostenibile, un piacere di cui rischiava la dipendenza. Riusciva ancora a sentirlo, il dolore, in ogni affondo della donna, un piccola stilettata che partiva direttamente dalla sua povera corolla di carne, forzatamente dilatata e posseduta dalla passione travolgente della sua focosa padrona, per poi espandersi come uno tsunami a tutto il resto del corpo fino alla punta delle dita ma quando lo faceva il suo cervello non lo elaborava più come dolore ma come puro, lussurioso e insopportabile godimento al punto che la stessa eromanzia che Hilda emanava senza controllo cominciava quasi a divenire superflua, un condimento piacevole aggiunto ad un piatto già incredibilmente saporito e quel piatto aveva l'aspetto di una vera dea che ora dominava non solo il suo corpo mortale ma anche la sua essenza e la sua mente che ritenne necessario mettere ogni ricordo inutile da parte per fare spazio a lei. Gli sarebbe stato impossibile dimenticare quella pelle scura e quei capelli lunghi e violacei, quegli occhi affilati dalle sclere nere e le iridi dorate e quel corpo scolpito da una divinità del sesso per portare la sua parola sul pianeta Terra... e quella parola doveva essere particolarmente intensa. La vampira non gli stava dando un attimo di tregua e più lui godeva più lei si faceva aggressiva e più lei scopava il suo culo rudemente e senza la minima pietà, più Edmond spalancava la bocca senza alcun freno lasciando fluire all'esterno gemiti indecenti spezzati solamente dal respiro corto e ansante che seguiva passivamente il ritmo e la cadenza con cui le grosse palle della donna impattavano crudelmente sulla sua pelle pallida e ora parzialmente arrossata da quei continui "schiaffeggiamenti" ad indicare il momento in cui quella carne marmorea si prendeva ogni centimetro della sua interiora modellandole alla sua forma spinta dopo spinta.
    N-no padrona! Non me l'ha d-EH!-tto! Aaaannnhhh...
    Sollevò servilmente il volto, chiudendo gli occhi ed esponendo il collo quando Hilda volle assaggiarlo con le proprie dolci labbra, gemendo senza ritegno oltre a mordersi il labbro inferiore nel percepire i canini affilati scivolare su quella pelle tesa e nivea quasi desiderando che lo mordesse di nuovo per mettere ulteriormente in chiaro la gerarchia tra loro due. Ma ce n'era davvero bisogno? Non era già sufficiente il modo in cui corpo del Cacciatore si contorceva sotto di lei ogni volta che la distanza fra i loro bacini si riduceva a zero? E cominciava ad avvenire sempre più rapidamente, sempre più intensamente e sempre più rumorosamente. Hilda stava massacrando la sua povera prostata ma non sembrava preoccuparsi di ciò nella maniera che l'avrebbe portata a fermarsi per sincerarsi se il giovane sotto di lei, una maschera di doloroso piacere, stesse bene. Il suo interesse era indubbiamente indirizzato verso il totale peggioramento della sua condizione già completamente disastrata e anche ridotto in quello stato Edmond poteva capirlo. Quel cazzo era durissimo e Hilda lo sbatteva dentro di lui con il preciso scopo di abbattere ogni traccia di lucidità che ancora gli permetteva di esprimersi a parole invece che semplici e umilianti versi ma quando sollevò il busto per tornare in posizione eretta mostrandosi di nuovo in tutta la sua indescrivibile bellezza... niente di tutto quello fu più importante. Quella vampira poteva scoparlo fino alla follia, poteva fotterlo fino a fargli incrociare gli occhi e penzolare la lingua e lui avrebbe sempre goduto proprio come lei voleva e come stava facendo proprio in quel momento mentre la sua signora ancheggiava furiosamente, dominando le sue interiora ormai sempre più abituate a quella erculea presenza. Edmond sciolse l'abbraccio dietro il collo della donna quando essa sollevò il busto per poi piegare le braccia sopra la sua testa in modo tale da afferrare il bracciolo dietro di lui con entrambe le mani quando Hilda lo prese sotto le cosce indirizzando il suo bacino verso l'alto come poco prima, senza mai smettere di riempire la stanza dei rumori osceni della loro unione. In quella posizione non poteva più nascondersi ed Hilda avrebbe avuto una panoramica senza filtri dei suoi denti serrati in una smorfia in un vano tentativo di sopportare un piacere ormai insostenibile e degli occhi chiusi come se l'uomo fosse stato impegnato in uno sforzo considerevole o in un compito faticosissimo che però stava irrimediabilmente fallendo. La mano sinistra scattò immediatamente verso il suo basso ventre, afferrando prima i propri testicoli così da poterli massaggiare per poi scivolare verso la propria asta ancora floscia, masturbandola furiosamente nonostante non desse molti segni di vita.
    Si... si... si m-mia padrona! Voglio godere con lei! Voglio impazzire di piacere! Voglio che la mia signora mi scopi finché non sarà sazia!
    Spalancò gli occhi, piagnucolando quelle parole con una fatica immensa combattendo contro quello stesso amplesso, che minacciava di rigettargli ogni parola in gola per sostituirla con un verso privo di qualsiasi dignità, e contro la figura di Hilda, piegata su di lui, che poteva ammirare come un quadro pregiato e magnifico. I seni della sua signora ondeggiavano ipnotici ad ogni movimento, sussultando sensualmente ogni volta che la vampira imponeva la sua dominazione su di lui sottoforma di poderose e selvagge penetrazioni della sua intera virilità che terminavano sistematicamente con uno schiaffo delle sue palle gonfie e calde. La sua espressione condivideva insieme a lui la totale assuefazione a quel travolgente piacere ma il sorriso malizioso lasciava intendere che fosse lei a tenere le redini della loro unione e che per quanto fosse assoggettata a quelle sensazioni non era lei la schiava fra i due ma quella che generava quelle stesse sensazioni. In quella posizione, poi, poteva vederlo chiaramente. Poteva vedere senza problemi quella carne venosa e spietata apparire per un breve attimo solamente per essere schiantata e martellata verso il basso subito dopo, facendolo sussultare e squittire di piacere come una qualunque donnicciola di poca esperienza e ciò non fece che peggiorare quando Hilda sollevò il suo bacino ancora di più. Sussultò sorpreso nel vedersi sollevare ulteriormente e ammirare la vampira posizionarsi in modo tale da martellare la sua verga perfettamente in verticale. Fu sufficiente il primo affondo profondo e spietato per farlo gridare e ansimare disperatamente e quando fu chiaro che Hilda era decisa a trasformarsi in una vera e propria belva affamata di sesso, Edmond non potè fare altro che arrendersi a quella furia, cercando inutilmente di sfogarsi continuando a masturbare tristemente il proprio cazzo floscio gemendo ormai preda delle ondate di piacere che gli annebbiavano una mente ormai già estremamente compromessa. Riusciva solamente a biascicare suppliche di essere fottuto con maggior forza, ringraziamenti verso la sua padrona o signora per il piacere che gli stava donando e per la passione con cui scopava il suo culo ormai dilatato e abusato oltre ogni limite. Di tanto in tanto, quando il cazzo di Hilda si abbatteva sulla prostata del Cacciatore, i suoi testicoli trovavano la dolorante spinta a spremere fuori dall'uretra del suo membro a riposo timidi getti di pre-sperma che andavano ad imbrattargli il torace con quel liquido cristallino.
    Venga dentro padrona! La prego!
    Riusciva a sentirlo, quel cazzo, pulsare dentro le sue strette interiora fino a gonfiarsi e aumentare le sue dimensioni e dal modo in cui la vampira aveva intensificato l'amplesso fino a renderlo più simile all'accoppiamento tra due bestie impazzite era piuttosto ovvio che stesse raggiungendo l'apice del piacere. Una sensazione di orgoglio gli scaldò il petto oscurando totalmente il suo bisogno di venire. Non era lui che doveva sfogarsi ma Hilda e nulla l'avrebbe reso più felice di vederla svuotarsi le palle direttamente nel suo culo. Spalancò la bocca, gemendo a perdifiato mentre la donna dava sfogo ad ogni briciolo di passione e lussuria, portandolo letteralmente a gridare e piagnucolare disperato mentre il bruciore della sua corolla dilatata si trasformava in inebriante piacere. Le gridò di venire, di riempirlo, la supplicò di fargli sentire quella sborra calda riversarsi nel suo corpo e nel farlo non smise un attimo di masturbare il proprio deludente cazzo che non sembrava essere in grado di fare altro se non schizzare patetici nastrini di seme sul divano o contro la sua stessa pelle. Quando Hilda affondò l'ultima volta, Edmond strabuzzò gli occhi vedendo le stelle mentre il suo culo si contraeva così da poter letteralmente mungere ogni goccia di quell'orgasmo dai testicoli della donna e mentre la vampira veniva, ogni volta che un fiotto di sperma gli scaldava il ventre, il suo cazzo floscio pulsava e rigurgitava una mediocre quantità di seme provocandogli un intenso dolore testicolare come un tubetto di dentifricio che viene spremuto per estrarne le sue ultime rimanenze sul fondo. Mugolò come un gattino quando Hilda martellò di nuovo il suo cazzo dentro di lui solamente per riempirlo sempre di più con quella sborra dalle proprietà quasi afrodisiache e ben presto il Cacciatore smise di pensare ai galloni che la donna stava riversando nel suo ventre ormai gonfio, beandosi solamente della sensazione di pienezza che lo faceva sentire al settimo cielo. Non ci volle molto prima che gli addominali scolpiti assumessero delle fattezze molto più rotonde e morbide e che il Cacciatore squittisse debolmente ogni volta che Hilda depositava un nuovo carico di sperma direttamente nel suo stomaco. Rimase docilmente in quell'umiliante posizione a gambe sollevate, attendendo con un espressione beata che Hilda scaricasse ogni singola goccia del suo orgasmo.
    Lo voglio... p-padrona... voglio che mi renda suo... tutto suo...
    La vampira non era l'unica stordita da quell'esplosivo piacere ed Edmond non pensò a fondo alle implicazioni di quelle affermazioni. Non aveva idea di che cosa significasse essere "tutto per lei" e francamente non gliene fregava niente. Sporco sul torace e sul viso del suo stesso sperma schizzato debolmente dal suo membro che continuò lentamente a masturbare con entrambe le mani, il Cacciatore farfugliò quelle parole desiderando solamente che Hilda lo trasformasse nella sua puttana nella maniera più aggressiva e umiliante possibile.



    Edited by Exogenesis - 27/4/2023, 22:02
     
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