Sangue e Argento

x Exo

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  1. Exogenesis
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    Quel morso lo stava facendo impazzire... o forse era la sua ostinazione a non volersi arrendere all'influenza vampirica di Hilda a mantenere il suo cervello in un perpetuo stato di confusione? Quando la mano della donna strinse il suo viso in seguito al suo breve momento di lucidità e odio, il suo corpo reagì in un modo che non si sarebbe mai aspettato. Un intenso calore avvampò sotto la pelle nivea concentrandosi maggiormente nel suo basso ventre dove i pantaloni in tessuto rinforzato cominciarono a soffrire la presenza sotto di essi. Era bastato quel semplice gesto ad eccitarlo al punto che i testicoli iniziarono a dolergli di fronte ai tuoi tentativi di trattenere la ruggente erezione. Scusarsi lo aveva soddisfatto ed essere afferrato in quel modo da Hilda lo aveva eccitato in modi che gli fecero ringraziare la paralisi che ancora lo teneva saldamente bloccato sul divano. Eppure lei non lo guardava intimorita ma lo fissava con gli occhi di qualcuno che non vedeva l'ora di subire altre scenate d'odio come quella di poco prima. La vampira sapeva benissimo di essere in totale controllo della situazione quindi minacce vuote non avevano alcun effetto su di lei se non gonfiarle ulteriormente l'ego e spingerla a fare ancora peggio. Normalmente un pensiero simile lo avrebbe preoccupato, lo avrebbe spinto a guardarsi intorno per trovare una soluzione che potesse tirarlo fuori ma non c'era spazio, davanti a lei, per desideri di fuga, non c'era spazio per strani piani che potessero ribaltare i ruoli perchè in fondo, molto in fondo (ma in risalita) sentiva di voler davvero vedere la sua signora fare ancora di peggio. L'espressione sadica di Hilda fece pulsare la sua virilità facendolo lamentare sotto le dita della donna che stringevano la parte bassa del suo volto e in risposta i suoi occhi si affilarono come quelli di una belva furente in risposta al suo commento. Avrebbe voluto risponderle a tono, avrebbe voluto dimenarsi e mostrare che non era un pupazzo con cui giocare ma l'unica cosa che riuscì a fare fu lanciarle quella rabbiosa occhiataccia che svanì non appena Hilda mise in mostra la determinazione di un vero alfa, strappando l'unica protezione per il suo torace che ora, totalmente nudo, era diventato preda facile per le dita affusolate della vampira che non persero tempo a toccare la pelle pallida e tesa del Cacciatore. Le sue membra tremarono in risposta al tocco alternato dei polpastrelli morbidi e delle unghie affilate e Hilda riuscì finalmente a strappare un gemito strozzato all'uomo quando le dita pizzicarono uno dei suoi capezzoli chiari che immediatamente reagì, insieme al compare, sollevandosi con la stessa energia con cui il suo membro avrebbe voluto innalzarsi da dentro i pantaloni.
    N-non prendermi in giro. S-sei una creatura disgustosa anche tu... lo sento. Sento quanto sei sporca...
    Approfittò della bocca finalmente libera e del fatto che la vampira si fosse sollevata da sopra lui per sibilarle rabbioso quelle parole, cercando in ogni modo di resistere, subito dopo, all'urgente necessità di scusarsi con lei e mostrarsi pateticamente mansueto come prima. Quell'impulso era stato così improvviso da averlo preso di sorpresa ma ora riusciva a riconoscere il suo arrivo e sopprimerlo prima del tempo. Hilda però non poteva sapere quante energie gli richiedesse compiere un'impresa simile quando avrebbe potuto semplicemente lasciarsi andare e divenire la puttana di quella vampira per chissà quanto tempo visto che sembrava l'unico suggerimento disponibile del suo cervello da quando la donna lo aveva gettato su quel divano.
    Come osi?! I Cacciatori puniscono coloro che lo meritano! La razza non impor- Fermati immediatamente!
    Quella maledetta donna era incontrollabile anche mentre le parlava! Se Hilda stava cercando di farlo sentire totalmente impotente ci stava riuscendo benissimo perché vedersi slacciare i pantaloni per poi sfilarli verso il basso senza la minima eleganza o sensualità fu solamente un gesto di puro potere. Desiderò poter muovere le gambe per renderle almeno il lavoro più difficoltoso ma, di nuovo, non riuscì a fare nulla per mettere fine a quella follia ritrovandosi in un attimo nudo come un verme di fronte a quella pazza.
    Ti ho detto di smetterla subito!
    Il suo viso rabbioso, gli occhi affilati e il tono iracondo cozzavano totalmente con la sua ora libera erezione. Nel momento in cui Hilda gli aveva sfilato i pantaloni era scattata fuori come una molla posizionandosi perpendicolare al corpo sdraiato come una meravigliosa colonna carnosa ricoperta da così tante venature gonfie e pulsanti da far temere che potesse esplodere da un momento all'altro. L'intera asta era leggermente più scura della pelle di Edmond come anche i testicoli totalmente privi anche della più timida peluria e, nonostante il Cacciatore non possedesse un briciolo di energia, sembrava emettere un potere tutto suo. Avrebbe potuto resistere al bisogno della sua mente di mettere insieme il suo cazzo e la vampira ma quello sarebbe stato possibile solamente se quest'ultima non avesse continuato a torturare il suo auto-controllo e così non fu. Erano sufficienti gli occhi di Hilda su di lui a far barcollare la sua ragione, a dipingere un'infinita moltitudine di situazioni dove la donna gridava il suo nome riempiendosi di quella carne turgida fino ad impazzire e vederla così decise nel denudarlo suggerì alla propria fantasia che forse anche la vampira avrebbe voluto assaggiare le proprie interiora. Quei pensieri avrebbero dovuto preoccuparlo ma i grossi testicoli non fecero altro che pulsare sotto il tocco delle mani di Hilda e il suo ano ebbe un sussulto alla remota possibilità.
    Dovresti ringraziare le tue stregonerie che mi tengono fermo su questo maledetto divano o saresti già faccia a terra a prendere il mio cazzo come la dannata puttana che sei!
    Vederla giocherellare col suo membro e sentirla punzecchiarlo erano sicuramente metodi infallibili per tenere in superficie la sua parte più lucida e meno mansueta. Le rispose rabbiosamente, a denti stretti con lo sguardo iniettato di sangue di una belva pronta ad attaccare ma per quanto potesse riempirla di insulti e fissarla in cagnesco era pur sempre sotto l'effetto della sua malia e di conseguenza non era assolutamente immune al suo fascino già reale e ora solamente amplificato dal morso vampirico. Nonostante fosse stato impegnato a gridarle addosso rimase estasiato da quel corpo nudo e da quel vestiario oscenamente adatto a sfogare qualunque pulsione sessuale in qualunque momento e i suoi occhi ferini non persero neanche un centimetro di quelle carni morbide e generose. Il suo membro pulsò dolorosamente segno che per quanto quella donna lo stesse facendo infuriare era totalmente assoggettato alla sua bellezza. Le sue labbra si mossero per intimarla di fermarsi nuovamente quando andò a posizionarsi con le cosce ai lati della sua testa ma la visione di quel sesso fu sufficiente a farlo salivare, obbligandolo a deglutire rumorosamente. Di nuovo il forte impulso di sottomissione tornò a farsi valere e a mettere in discussione le motivazioni della sua rabbia. Era la malia a provocare quei pensieri fastidiosi ma per quanto lo sapesse non riusciva a combatterla a differenza di quella di un normale vampiro. C'era qualcosa che la rendeva più forte, qualcosa che non riusciva a spiegare, qualcosa che frenò ogni suo desiderio di continuare ad odiarla. Il Cacciatore schiuse le labbra accumulando ogni briciolo di forza sul collo così che potesse sollevare la testa quel tanto che bastava per permettere alla lingua di guizzare fuori e piazzare su quelle labbra umide e gustose una piena leccata degna di un vero animale a cui ne seguì subito un'altra e un'altra ancora. Non era la strada giusta ma il sapore di Hilda era troppo inebriante per privarsene così presto e la consistenza del suo fiore così morbida da renderlo rapidamente impaziente. Quelle leccate divennero velocemente troppo poco e quando l'insoddisfazione crebbe al suo massimo, Edmond sibilò a denti stretti mentre le sue pupille tornarono ad affilarsi come quelle di un predatore. Raccolse le forze per schiacciare l'intero volto contro le carni di Hilda, inturgidendo la lingua per trasformarla in una vera e propria lancia che l'avrebbe penetrata il più a fondo possibile muovendosi abilmente dentro di lei alla ricerca di ogni punto sensibile da stimolare. Nella sua testa era difficile capire quale motivazione lo stesse trainando. L'odio per quella donna che voleva vedere piegarsi dal piacere? O l'insaziabile bisogno di soddisfare le voglie della sua signora? Era compito di Hilda decidere quale delle due parti continuare a far vivere e quale uccidere.

     
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28 replies since 3/4/2023, 09:37   365 views
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