Sangue e Argento

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  1. Hina-Poppezinga
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    Hilda aveva sentito chiaramente durante il tragitto che il suo potere aveva agito sull'uomo. Conosceva benissimo gli effetti "afrodisiaci" che aveva il suo sangue sul prossimo, e di solito si divertiva un mondo con le vittime che trovava attraenti. In quel contesto però la sua perversione dovette passare in secondo piano, poiché le premeva di più scoprire chi fosse l'uomo. Dopo il bacio che gli diede un minimo di energia, lui sembrò recuperare ulteriormente il fascino che era stato ottenebrato fino a quel momento dagli influssi malefici del suo potere. Lo sguardo era più tagliente di prima ed il bozzo nei pantaloni ancora più evidente. Non era sicura di essere riuscita ad ammaliarlo con il suo morso, ma la voce rauca del cacciatore, la sua reticenza nel parlare, le fece intuire che invece aveva subito il suo influsso vampirico, nonostante non fosse riuscita a cibarsi di lui e della sua anima. C'era qualcosa nel suo sguardo e nella difficoltà di parlare che le fece intuire che non voleva essere davvero così collaborativo. Si stupì non poco nel sentirlo parlare di Mario, che a quanto pare lo aveva ingaggiato per intervenire nel quartiere e togliere di mezzo il vampiro. Le si spezzò il cuore nel venire a scoprire che lei era stata la prima sospettata per il suo barista preferito, e che voleva addirittura darla in pasto ad un cacciatore. Stava per lasciarsi andare ad una lagna infinita, ma quando si sentì chiamare "mia signora", le spuntò un ghigno malefico e compiaciuto sul viso. I suoi occhi le cascarono di nuovo sull'erezione, notando che la stava deconcentrando dalle domande che voleva fargli. Si mise a sedere su Edmond, sul suo bacino, come se lui non ci fosse sul mobile su cui era sdraiato. Portò le braccia sullo schienale, facendo cigolare la plastica contro la stoffa della sua tuta di pelle scura, con fare calmo e tranquillo, come se si stesse rilassando. Le piacque sentire la pressione dell'erezione che si premeva contro la sua vulva e le cosce, facendole intuire che lì sotto nascondeva molta più roba di quanto non sembrasse.
    Cacciatore? Credevo che vi foste estinti, che non ci fosse più nessun cacciatore al mondo.
    Affermò intrigata dalla scoperta. Si perse un momento nei suoi ricordi, facendo vagare lo sguardo verso il tetto. Nella sua lunghissima vita aveva sentito varie storie su di loro, e probabilmente era riuscita perfino ad ucciderne uno, in un lontanissimo passato. Quando i cacciatori furono numerosi avevano praticamente educato tutti i mostri a comportarsi bene, a non strafare. Erano stati considerati degli eroi dalla gente comune, e dei pericolosi sadici dai mostri. Chissà se Edmond sapesse che avevano dato un enorme contributo alla società odierna? Tornò a guardarlo più curiosa che mai, notando il suo arsenale ancora conservato nelle fondine. Sfilò via le sue armi ad una ad una, facendole cadere a terra con un tonfo sordo.

    Quindi conosci Mario eh? Accidenti! Non sono io il mostro che ha mietuto vittime, devi farglielo sapere.
    Gli disse picchiettando un dito contro il petto, notando che sentiva della muscolatura soda, allenata. Studiò i tratti del suo volto, ma era sicura di non averlo mai visto in città. Per assicurarsene gli tolse i capelli dal volto, e nel frattempo ancheggiò con i fianchi per premersi contro l'erezione mordendosi il labbro inferiore per resistere ancora un poco alla tentazione di tormentarlo.

    Non sei di queste parti, da dove vieni? E dimmi, cosa vuoi fare di quel vampiro che ha fatto un po troppi danni?
    Mentre gli poneva quelle domande fece saltare via i bottoni della sua camicia, usando le unghie, scoprendo gradualmente la pelle del suo petto. Non riusciva a crederci che aveva proprio un cacciatore fra le grinfie, che avrebbe potuto braccarla, catturarla e poi ucciderla. Quel pensiero le diede un brivido intenso, il senso di pericolo la eccitò, facendo indurire i suoi capezzoli che divennero visibili come due bottoncini sotto la stoffa. Non aveva trovato il vampiro che le stava rovinando la vita con il suo vicinato, ma forse aveva trovato qualcosa di molto più interessante.
     
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