Sangue e Argento

x Exo

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  1. Exogenesis
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    C'era troppo troppo silenzio per essere il terreno di caccia di un mostro e, a parte l'odore femminile che il suo naso aveva percepito, non c'era nessun'altra traccia che attirasse la sua attenzione. Aveva fatto centro al primo colpo? Che fosse proprio la donna da cui Mario lo aveva messo in guardia? Era anche lei una vampira ma non poteva dimenticare la reazione del ragazzo alle sue stesse accuse... non ci credeva neanche lui che potesse arrivare ad un tale livello di follia omicida. Poco importava, l'importante era trovarla e farle qualche domanda ma dal modo in cui confondeva la sua posizione era chiaro che lei lo stesse osservando e avesse tutto l'interesse di non essere beccata quindi non aveva a che fare con una sprovveduta. L'approccio migliore sarebbe stato quello di alzare la voce e provare a farsi sentire ma quando il Cacciatore decise di mettere in atto quel piano qualcosa di inaspettato lo interruppe, qualcosa che non si sarebbe mai immaginato: era nel bel mezzo di una trappola neanche mirata a lui. Il primo segno fu l'intenso bruciore dietro al collo anticipato da una sensazione simile alla puntura di un ago e quando l'uomo allungò una mano alle sue spalle nella zona colpita constatò la presenza di un oggetto solido al tatto liscio e dalla forma che ricordava un rozzo cristallo. Non era riuscito a percepirne la presenza segno che quella donna doveva aver preparato appositamente quell'attacco per essere il più silenzioso possibile.
    C-Cazzo... Sussurrò con una smorfia di disappunto quando i primi effetti del colpo iniziarono a palesarsi sotto forma di una leggera confusione mentale e nei movimenti stessi. Dovette aggiustare la posizione delle gambe anche solo per non finire in ginocchio e strizzare un paio di volte gli occhi per cercare di recuperare la lucidità mentre si portava la mano sulla fronte nel tentativo di far passare quella fastidiosa sensazione. Lo aveva drogato? Era il suo potere? Era forse quello il modo con cui cacciava e rendeva inermi le sue prede? Non si stupì dell'infamia di un vampiro che raramente affronta in prima persona le sue vittime ma si chiese seriamente a cosa servisse irrorare il corpo della propria vittima con energia eromantica se l'unico obiettivo era quello di divorarla. Nessuna delle vittime aveva sul corpo segni di stupro... quindi che senso aveva? Fu difficile anche solo elaborare quei pensieri e quindi fu altrettanto difficile prepararsi al resto di quella trappola che non si fece attendere. Il suo primo istinto fu quello di sollevare la mano sinistra per bloccare l'arrivo di uno di quei colpi ma quando esso gli attraversò il palmo trasformandosi in un altro cristallo era chiaro che non ci fosse una maniera rapida per difendersi da tutti quelli che seguirono. Edmond si limitò a piegare il capo verso il basso e proteggersi inutilmente con le braccia mentre ogni chiodo che si conficcava nel suo corpo aumentava la sua confusione e la sua eccitazione compensata solo dall'adrenalina e dalla concentrazione. Dopotutto non poteva cedere alla passione prima ancora di aver finito la propria caccia. In più era impossibile non notare che da ognuno di quei cristalli provenisse il medesimo odore che aveva percepito nella zona. Era forse quello il motivo per cui non riusciva ad identificarla? L'odore di quei cristalli lo aveva ingannato? Quando anche l'ultimo di essi si infilò nel suo corpo superando di gran lunga la quantità necessaria di sette per metterlo al tappeto, il Cacciatore allargò le braccia portando immediatamente la mano destra ad uno dei revolver sul torace pronto ad estrarlo. Oltre alla confusione e all'eccitazione quei cristalli non sembravano provocargli altri problemi, nulla che non potesse sopportare durante un combattimento.
    Ce ne hai messo di tempo, mostro.
    Quando Hilda si palesò di fronte a lui, quello fu il suo unico commento arrogante sotto la sciarpa che celava un sorrisetto inconsapevole di ciò che aveva effettivamente addosso. Strinse la presa sul calcio della revolver, pronto ad estrarlo in un duello alla mezzogiorno di fuoco. Sfortunatamente per lui la più rapida a sparare fu proprio la vampira che mediante il suo stesso potere mise in mostra la reale essenza di ognuno di quei cristalli: vere e proprie bombe risucchia energia. Le bastò un semplice gesto per farle detonare tutte insieme e ricoprire il suo intero corpo da bizzarri fori spirituali da cui la sua energia fluì all'esterno liberamente. Anche in quel caso il Cacciatore impiegò un secondo a realizzarne gli effetti ma quando il suo corpo registrò la totale assenza di energia le immagini che di fronte a lui erano state lucide e nitide per tutto il tempo divennero improvvisamente sfocate, i suoni divennero ovattati e gli odori indefiniti. Ogni fibra del suo corpo perse le proprie funzioni facendolo crollare a terra su un fianco come se ogni osso del suo corpo fosse diventato pura gelatina. I sensi impiegarono poco tempo a tornare operativi ma anche se era in grado di vedere, sentire o odorare non c'era modo che potesse reagire a quella condizione. Poteva pensare di muovere le gambe ma esse non lo facevano e lo stesso problema valeva per le braccia al punto che anche quel semplice vestiario gli sembrava pesante come un macigno.
    ...aaaazo... Riuscì solamente a biascicare a terra sentendo chiaramente le parole vittoriose della donna. Nella sua testa quell'imprecazione era riuscita perfettamente ma nella realtà un semplice "cazzo" aveva risuonato come il vagito di un bebè piagnone. Doveva muoversi, doveva muoversi, doveva muoversi... e lo fece ma tristemente non per merito proprio. La donna dimostrò una forza non indifferente a tirarlo su in quella maniera e quando lo mise al muro gridandogli addosso frasi senza senso, almeno per lui, l'unica risposta che ricevette furono frasi dal contenuto simile a "ma che cazzo stai dicendo puttana impazzita" trasformate però in simpatiche costruzioni di vocali e altre vocali che inutilmente cercava di sostituire le consonanti totalmente assenti. Non c'era modo che Hilda potesse comprendere il fatto che Edmond non avesse idea di ciò che stesse dicendo e che soprattutto stesse cercando di informarla che non era lui il vampiro a cui, evidentemente, entrambi stavano dando la caccia. Era troppo furiosa e sfogò quella furia prima sul vestiario che gli celava il viso e poi su quello che proteggeva il suo collo. Volle pensare che una volta così vicini si concesse il tempo per ammirare la bellezza che Mario gli aveva descritto ma in realtà era troppo confuso anche per riempirsi gli occhi della magnificenza della creatura rabbiosa di fronte a lui che puntò a fare ciò che ogni vampiro fa: mordergli il collo. Di nuovo il suo cervello gli intimò di muoversi, di levarsi da quella situazione ma era semplicemente impossibile per i suoi muscoli mettere in atto un comando così semplice. Quando Hilda si schiacciò su di lui, un istante prima di morderlo, Edmond si rese anche conto che i suoi pantaloni stavano disperatamente contenendo un erezione bestiale su cui la vampira si premette senza nessuna pietà affondando i canini nel collo senza che il Cacciatore opponesse la minima resistenza. Non era del succhiare il sangue che aveva paura ma di quello che fece un attimo prima. Gli era già capitato e la sensazione era quella di qualcosa che mette a soqquadro la tua anima per sostituirla con qualcosa di diverso e fastidioso, una personalità che di solito si identifica come lo schiavo del vampiro. Non c'era modo che potesse resistere a quella malia con un morso diretto ma la soddisfazione di vederla sputare il suo sangue viziato dall'argento non ebbe prezzo. Le avrebbe riso in faccia se non fosse stato paralizzato da testa a piedi e se lei non l'avesse improvvisamente mollato a terra facendolo ruzzolare come un sacco di patate senz'anima. Borbottò una smorfia di dolore roca e senza nessun significato ma già percepiva nella sua testa dei sussurri che gli confondevano ancora di più i sensi ma in maniera differente da come lo avevano fatto i cristalli. Se prima aveva avuto difficoltà a pensare che Hilda fosse bella ora il suo cervello si sforzava di farlo e addirittura lo faceva sentire in colpa per averla derisa mentalmente del suo strozzarsi con il suo sangue. Se non fosse stato paralizzato avrebbe percepito l'impulso di aiutarla e di scusarsi e ne era sicuro perchè anche da immobile, a terra, accartocciato in modo quasi umiliante, le sue sinapsi gli suggerivano di fare esattamente quello. Le rispose solamente con un movimento degli occhi a quella domanda improvvisa per poi grugnire nuovamente quando Hilda lo sollevò di peso per metterselo in spalla. Era così forte la sua signora. gli suggerì di nuovo il suo cervello ma ogni tentativo di riprodurre quel commento si risolse solamente in una serie di biascichii senza senso simili a quelli di un uomo pesantemente ubriaco. Non era chiaro dove volesse portarlo e anche quando lei lo poggiò su un divano ancora coperto di celofan gli fu difficile mettere a fuoco il posto, di certo una delle tante case abbandonate che... sgranò gli occhi nel sentire il contatto improvviso delle labbra della donna sulle proprie e anche se fu molto breve, fu sufficiente a far pulsare la sua ancora totalmente presente erezione che per tutto il tragitto sulle spalle di lei non aveva fatto altro che premersi su uno dei seni della vampira aggravando solamente la sua già disperata situazione. Quel bacio fu come un soffio vitale che fece tornare operative, anche se in modo minimo, alcune sue funzioni base come la comunicazione. Gli veniva ancora difficile parlare e la mancanza di energie non era l'unico motivo. Si sentiva mostruosamente eccitato.
    T-tu devi essere la v-vampira di cui mi ha parlato M-Mario... sono un Cacciatore e... mi c-chiamo... Tentò di fare resistenza all'immensa necessità di rivelarle tutta la verità. Non c'era motivo di mentirle e non doveva osare mentire alla sua bellissima signora quindi le avrebbe rivelato ogni minimo dettaglio della sua venuta. ... E-Edmond Dantes... s-sono qui per cacciare... un v-vampiro impazzito... p-pensavo fosse lei m-mia s-s-s... signora...
    Non riusciva a frenare la parlantina ma era indubbio che si stesse impegnando moltissimo per farlo. Di certo qualunque altro soggetto avrebbe parlato come un fiume in piena invece il Cacciatore di fronte a lei vomitava ogni parola come fosse un sasso pesantissimo che gli stava venendo forzatamente strappato dalla gola. Era indubbiamente sotto il suo controllo ma se Hilda avesse avuto anche solo una minima conoscenza di un Cacciatore avrebbe saputo della loro fortitudine mentale, l'incrollabile forza di volontà e... il piacere nel fare fuori bestie come lei.

     
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