Witchcraft

x Hyperion

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    Più ci pensava, più Nariko si rendeva conto che rendere Stige un membro del clan non poteva far altro che portare un enorme vantaggio per tutte quante. Non soltanto per via del fatto che fosse una donna potente e fortissima, aveva saggiato sulla propria pelle la sua forza, la sua potenza. Ed aveva capito quanto fosse potente in realtà. Era davvero una buona cosa che fosse una donna di buon cuore, oppure Londra sarebbe stata ai suoi piedi. Il suo ruolo a Londra era importante e poteva aiutare il clan in molti modi diversi. Avrebbero dovuto essere loro stessi ad offrire a Stige un posto nel loro clan, non il contrario. Quella consapevolezza rendeva Nariko a dir poco euforica, non vedeva l'ora di insegnarle. Aveva parlato della faccenda sia a Syndra che ad Iceringer, ed entrambi sembravano davvero entusiasti della cosa. Le diede appuntamento alla scuola, il luogo dove Nariko frequentava di più in assoluto ed in cui avrebbero potuto studiare e addestrarsi comodamente. L'attese rimanendo praticamente davanti alla finestra a sorseggiare un tè, così che quando l'avrebbe vista arrivare si sarebbe subito mossa per raggiungerla. Il collaboratore scolastico che stava all'ingresso e si occupava di controllare chi entrava ed usciva dalla scuola, la riconobbe immediatamente, e con un gran sorriso le diede il benvenuto, passandole un tesserino per visitatori. Le indicò la direzione da prendere, e seguendole avrebbe trovato Nariko davanti al enorme portone della scuola, con le braccia conserte ed un sorriso complice. Per l'occasione indossava la sua solita tuta da strega. Con qualche piccola variazione, come il pellicciotto elegante attorno alle spalle ed il motivo decorativo lungo il fianco. Quando la vide allargò le braccia ad indicare tutto l'edificio attorno a loro. Era merito suo dopotutto se avevano potuto ricostruirlo.
    Benvenuta alla Oxford, scommetto che non te la ricordavi così. fece allegra, come se stesse accogliendo una vecchia amica.
     
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    Ultimo giorno di riabilitazione. Le avevano detto che non sarebbe stato semplice dato che aveva vissuto tutta la vita con quell'affare addosso, ma non poteva iniziare da capo col sistema Lethe ancora in corpo. Inoltre la tecnologia dei Poltergeist aveva abusato fin troppo delle generazioni di eredi, Stige voleva spezzare il cerchio con un messaggio forte e non esitò un solo istante ad andare fino in fondo. Far ricrescere o sostituire una colonna vertebrale dentro una persona è facile a Londra, ma toglierla recidendo ogni legame nervoso e magico senza fare grossi danni era tutto un altro discorso. Era stata due giorni sotto i ferri, necessariamente vigile per impedire che il sistema di sicurezza facesse del male ai dottori. Una settimana e mezzo in ospedale e diversi mesi avanti e indietro dalla sua posizione per tenersi sotto controllo. Non ce l'avrebbe fatta senza il sostegno di Nyx e dei suoi collaboratori, ma era la cosa giusta da fare. Per abbracciare la sua nuova natura doveva dare un taglio alla vecchia vita. Senza il sistema Lethe si sentiva... debole. Non c'erano modi per indorare la pillola. Aveva raggiunto la perfezione del combattimento col ghiaccio, ma era un'artefatto, una chimera, forse neanche più umana. Non poteva continuare in quel modo. Aveva intenzione di vivere ancora a lungo e quel dannato marchingegno l'avrebbe solo consumata per la gloria dei Poltergeist. Si era sempre categoricamente rifiutata di muoversi in stampelle, tanto meno in sedia a rotelle, aveva soppresso tutto il dolore di ogni singolo passo fatto dopo l'operazione per orgoglio e per dimostrarsi inossidabile. Stige era un esempio di vigore, disciplina e forza di volontà, non avrebbe mai deluso nessuno. L'unica cosa a preoccuparla veramente era il dover rimandare l'inizio del suo addestramento con Nariko, per questo si era sforzata ben oltre il limite di sopportazione del dolore che aveva per poter essere pronta. Forse non al cento per cento della sua forma, ma non avrebbe mai accettato di rimandare oltre quel momento. Non scelse una delle divise da combattimento fatte su misura per lei, volle cambiare completamente strada, comprando una scorta di tute da allenamento più dozzinali che avrebbe usato solo in quel contesto, e lo fece a buon prezzo per essere sicura di non doversi trattenere, così da poterne distruggere quante voleva. Una tuta viola estremamente aderente, che si univa al corpo della combattente come una seconda pelle, accompagnata da guanti e stivali rinforzati che si inspessivano in prossimità delle spalle e delle ginocchia, il tutto equipaggiato da diverse cinture che si intrecciavano intorno ai fianchi e dietro la schiena. Forse non la più magica delle tute da allenamento, ma avrebbe usato quelle per tutta la durata di quell'addestramento. Si presentò all'appuntamento in maniera sobria, tuttavia, indossando un ampio ed elegante cappotto bianco che la copriva pressoché del tutto, eccezion fatta per le mani e le gambe, lasciando scoperta la testa avvolta da un'elegante pelliccia bianca. Quando si ritrovò davanti alla Oxford si concesse un lungo istante per ammirarla, togliendosi i grossi occhiali da sole che le avevano nascosto il volto fino a quel momento, così da assicurarsi un minimo di tranquillità dalla notorietà opprimente che la circondava. Si soffermò a lungo su quella costruzione, respirandone a pieni polmoni l'aria. Era molto più che "magico" e sentì chiaramente la sua schiena rabbrividire di eccitazione, come se togliendosi quella macchina dal corpo avesse lasciato spazio a qualcosa che doveva ancora scoprire. Non esitò e si fece avanti, lasciandosi guidare dagli incaricati che l'avrebbero accolta mostrando sempre le giuste cerimonie e le dovute riverenze. Era un'ospite in quel luogo e non l'avrebbe mai dimenticato, conferendo tutti gli inchini che la sua schiena poteva sopportare senza lasciarsi sfuggire neanche un verso di dolore. Attraversò la scuola con grande curiosità ed entusiasmo, ma fu solo quando vide Nariko che si allargò un sorriso spontaneo sul suo volto, e la raggiunse senza rimandare oltre quel momento, allungando il passo.
    Confesso che sentire i racconti sulla nuova gestione di Nyx mi aveva un tantino allarmata... ma adesso so che il mio non era timore, ma curiosità. Che avrei dato per poter frequentare una scuola come questa...
    Si concesse quel garbato convenevole sbottonando un pò il suo sorriso, cercando di trasmettere a Nariko l'entusiasmo che in quel momento la portava a serrare le labbra coperte di rossetto scarlatto come una bambina davanti ad un negozio di dolciumi. Fece un profondo respiro e poi ammorbidì lo sguardo, rivolgendosi a Nariko con un'aria molto più confidenziale ed intima.
    E' bello rivederti, Nariko, soprattutto è bello che questa non sia l'ennesima occasione scabrosa in cui ci troviamo davanti.
    Per lei era consolatorio intravedere una luce alla fine del tunnel, e anche se non poteva immaginare cosa avesse passato e provato Nariko, lei per prima le stava vicino perché conosceva quanto pericolosa e critica fosse la situazione che circondava Londra e il mondo intero. Si sarebbero fatte forza a vicenda e con quelle parole dolci Stige voleva suggerirle che non aveva una semplice alleata in lei, ma un'amica affidabile. E sperava che valesse lo stesso anche per la strega. Non aggiunse altro, affidandosi alle sue mani.
     
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    Stige era una donna bellissima, e lo si notava anche se indossava un cappotto come quello, non per nulla il collaboratore l'aveva notata subito. Sapeva che doveva arrivare, quindi non gli fu difficile capire che era lei, anche se aveva gli occhiali da sole a coprirla per bene. Nariko notò altrettanto la sua classe, e faticava davvero tantissimo a pensarla come parente stretta di Gil, sembravano provenire da due pianeti diversi.
    I numerosi geomanti che hanno contribuito alla ricostruzione della scuola non si sono risparmiati.
    Commentò in risposta a Stige con un gran sorriso fiero, dopotutto avevano allargato parecchio le dimensioni della vecchia Oxford, per non parlare del minuzioso impegno che ci avevano messo per decorarla a dovere.

    E' un gran piacere anche per me rivederti. Ho provato a contattarti, ma i tuoi collaboratori non hanno voluto dirmi molto, limitandosi a farmi sapere che saresti stata molto occupata negli ultimi tempi. Spero che non sia stato nulla di preoccupante.
    Le fece cenno di accomodarsi indicandole l'ingresso, con una mano mentre con l'altra la accompagnò dolcemente poggiandogliela contro il braccio.

    Prego accomodati, voglio mostrarti una cosa.
    Affermò entusiasta, mentre accompagnava la donna all'interno dell'edifico. Una volta dentro di esso, il senso di "magia" che aveva percepito fuori da esso si fece molto più forte. Avrebbe sentito un energia oscura, ma amichevole che ammantava tutto il luogo. Se avesse aguzzato la vista avrebbe notato che i quadri e le opere d'arte che erano esposte sembravano vive, non erano figure statiche ma si muovevano in animazioni in loop, oppure interagivano con chi passava loro vicino. Molti di essi erano opere degli studenti del corso artistico, ma non erano state create vivide fin dal principio, lo si capiva dalle tecniche classiche utilizzate. Infatti da vicino si sarebbe visto benissimo che quelle erano pennellate di colore e non erano uno schermo olografico o qualcosa di simile. C'era un chiacchiericcio diffuso dei studenti che si recavano presso le loro aule per fare lezione, profumi di detergenti e qualche bidello che passavano degli spazzoloni. L'atmosfera era scolastica come tutte le altre scuole del mondo, ma presto si sarebbe accorta che aveva qualcosa di speciale. Una rampa di scala si spostò improvvisamente cambiando direzione, con dei ragazzi su di essi che non sembravano affatto preoccupati, e continuavano a salirla come se niente fosse. Alcuni lumi non sembravano nemmeno appesi sul soffitto ma fluttuavano nell'aria come se un energia misteriosa li tenesse lì facendoli volteggiare e spostandosi dove serviva per illuminare i corridoi. Quella era decisamente una scuola molto diversa da quella precedente. Nariko lasciò che Stige osservasse il posto senza metterle alcuna fretta, sorridendole amichevole e perfino orgogliosa.

    Dopo che il tartarus è stato debellato, l'energia latente che era rimasta si è infusa nelle nuova mura e nella struttura. L'impegno e l'amore che ci hanno messo i geomanti pensando al futuro dei ragazzi, ha in qualche modo reso l'edificio, vivo, oserei dire quasi senziente. Indagando a fondo abbiamo capito che questa energia magica vuole proteggere i nostri ragazzi. All'inizio potrebbe mettere molto in soggezione, ma ci farai presto l'abitudine. Prego da questa parte... scortò la donna fra i corridoi arrivando presso l'ufficio personale di Nariko. Varcata la soglia avrebbe notato che l'ufficio era a dir poco lussuoso per essere un semplice ufficio da preside di scuola. Era molto ampia e divisa in due zone, la prima zona era un vero e proprio salotto, con divani comodi posti al centro posizionati su un grande tappeto, e lì sulle mura del "salotto" vi erano librerie oppure alcune immagini di vecchie signore, che in seguito Stige avrebbe saputo essere le anziane del clan. Oltre i divani vi era la sua scrivania ampia di legno massiccio con tutto l'occorrente di ufficio per poter lavorare. Nariko le indicò un appendiabiti dove poter lasciare il suo cappotto, mentre anche lei stessa si tolse il pellicciotto attorno al collo per poter stare comoda e non soffrire il caldo. Poco dopo si avvicinò ad uno dei divani, così che poi quando Stige sarebbe stata a suo agio le avrebbe indicato il divano su cui poteva accomodarsi, facendole capire che voleva fare due chiacchiere prima di iniziare le vere e proprie lezioni. Nariko però non si aspettò di vedere sotto il cappotto quella tuta così aderente che lasciava ben poco all'immaginazione. Non faticava a capire perché Gil si sentisse così tanto invidioso della sorella: era bellissima, forte, dolce e carismatica. Gil non aveva nemmeno la cuticola dell'unghia simile alle sue. Cercò di non far trasparire il suo stupore: non sarebbe stato facile concentrarsi con quel ben di dio davanti agli occhi. Notò però poco dopo che le sembrava più magra rispetto all'ultima volta che si erano visti. Aveva sicuramente qualche taglia in meno sui fianchi e sul giro vita, così ingenuamente pensò di sciogliere il ghiaccio con un piccolo complimento.
    Sei in gran forma. Ti sei messa a dieta?
    Si sarebbe seduta solo dopo che Stige avrebbe preso posto, così da poter fare gli onori di casa successivi.
     
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    Aveva chiesto la massima riservatezza ai suoi collaboratori, quindi era normale che neanche Nariko fosse a conoscenza delle sue operazioni. E forse era meglio così: non cercava nessun tipo di riguardo, per lei quello era il modo migliore di rincominciare e non avrebbe fatto nulla per rendersi le cose più semplice. Si limitò quindi ad annuire, facendole intendere che non c'era nulla di cui preoccuparsi e ripromettendosi di non rendere troppo evidenti i suoi acciacchi. Non si tirò indietro quando Nariko prese confidenza con lei, afferrandola per il braccio: le piaceva l'idea che da qualcosa di terribile e difficile da raccontare potesse nascere un'amicizia sincera, e lei stessa era sollevata dal fatto che Nariko potesse ancora avere fiducia nei suoi confronti nonostante i legami di parentela che suo malgrado doveva accettare. Accettò il suo ruolo di ospite e si lasciò accompagnare da Nariko mentre osservava con ammirazione la scuola che la circondava. La Oxford aveva cambiato completamente faccia e c'era qualcosa di magico che la ammantava. E non erano solo i "trucchi" che ingannavano di meraviglia lo sguardo, ma anche quella forte energia che trasudava da tutte le pareti, i quadri e le aule dell'intero complesso. Si era davvero riempito di quell'essenza che sapeva d'incanto, e non vedeva l'ora di conoscerla meglio. Anche senza smettere di sorprendersi, per Stige divenne naturale assecondare quella magia, come una melodia gradevole e crescente della quale lei faceva parte come se fosse uno strumento, il corpo camminava nei corridoi e verso quelle scale magiche con naturalezza, rispondendo per istinto, sentendosi quasi più leggera e dimenticandosi momentaneamente dei dolori che la attanagliavano. Quel posto era davvero incredibile e si pentì di non essere sopraggiunta prima a farvi visita.
    Perfino la pietra risponde al richiamo di giustizia che i giovani e coraggiosi invocano, questo edificio incarna benissimo lo spirito di rinascita di Londra...
    Le ispirava coraggio e una grande fiducia, era certa che la scelta compiuta non le si sarebbe ritorta contro, anzi l'esatto opposto. Era stata corretta e mentre camminava assieme a Nariko ne era convinta più che mai. Una volta giunte all'ufficio di Nariko Stige si concesse un'espressione sorpresa e compiaciuta: lei stessa non disdegnava arricchire il suo di ufficio con qualche nota personale, ma quello di Nariko la batteva di gran lunga. Da una parte un'ostentazione di superiorità, ma dall'altra Stige apprezzava pienamente la sua voglia di farsi valere, e dimostrare di essere importante anche attraverso una cosa del genere. Lo sguardo che le rivolse sapeva di complicità, un tacito complimento che in occasioni meno caute sarebbe valso un brindisi tra ragazze. Seguì l'esempio di Nariko e liberatasi dal cappotto bianco tirò subito un sospiro di sollievo, non tanto per la temperatura quanto più il trovare il giusto equilibrio. Se doveva iniziare ad allenarsi voleva essere sicura di non fare assurde smorfie di dolore, ma Nariko la colse di sorpresa lasciandole intendere con i gesti e con i divani che non sarebbero state così frettolose. Sorpresa, Stige si guardò attorno per capire quale fosse il modo più conveniente per accomodarsi: nonostante fosse un incontro informale ci teneva ancora all'etichetta e non poteva lasciar morire le brutte abitudini. Quelle non sarebbero andate via assieme al suo sistema Lethe.
    Diciamo che mi sento molto più leggera adesso, sì... quindi in un certo senso... magari riuscirò a distogliere gli sguardi dei studenti da te, per un pò, visto che immagino che anche tu non passi inosservata...
    Volle ricambiare in maniera garbata e onesta il suo complimento, ricordandole quanto difficilmente passasse inosservata una donna bella come lei. Seguì l'esempio di Nariko e dissimulando bene l'esitazione con la quale si sedette sulla poltrona davanti a lei, allargò un sorriso amichevole continuando a guardarsi attorno. Anche solo quella stanza trasudava di qualcosa che non conosceva, ma che voleva apprendere. Quadri antichi, libri preziosi, un forte potere magico. Si sentiva come se fosse tornata alla sua gioventù, o meglio come se potesse viverne una nuova visto che l'infanzia non era stata clemente con lei. Era come tornare a scuola ma con tutto un altro sapore.
    Non ti nascondo che mi sono preparata il più possibile a questo momento, non sapendo cosa aspettarmi. Ho la sensazione che avere troppa esperienza nel mio caso possa essere uno svantaggio... sai una coppa tanto piena da non poter essere riempita oltre.
    Assunse una posizione elegante ma non forzata, con la schiena rilassata, le gambe unite e le mani sciolte sulle cosce ma con i polsi vicini, aveva un che di marziale come se da un momento all'altro potesse iniziare a leggere un rapporto o un briefing. Cosa che era successa più spesso del solito in quel periodo.
     
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    Per Nariko non era stato facile dare fiducia a Stige, dopotutto era sorella di Gil, ed inizialmente aveva temuto che potesse cercare in tutti i modi di coprire i delitti del fratello, ma aveva appurato con i suoi occhi e le sue orecchie che non era così. Aggiungendoci anche la faccenda del tartarus debellato, di cui avevano lasciato a lei i meriti, e del fatto che lei e Syndra volevano passare inosservati e lei li aveva aiutati nel farlo, capì che non era per niente simile al fratello. Ci aveva anche combattuto e dopo aver visto Nyx, aveva capito che meritava fiducia. Gil odiava Stige, perché era diversa e sapeva che non poteva mai e poi raggiungerla, e ciò lo aveva capito nel modo più orribile possibile.
    Le fece molto piacere notare che Stige si interessava ai strani fenomeni magici, ed ancora di più le fece piacere sentirle parlare dello spirito dei giovani, facendole intuire che non trovava sciocchi i discorsi sulla spiritualità e affini. Era importante per una futura strega. Nariko non aveva nessuna intenzione di sfoggiare ricchezze e rendersi superiore a Stige, dopotutto quello era l'ufficio della scuola, non le apparteneva davvero, ma era così comodo e piacevole starci per cui lo usava spesso con ospiti o per riunioni fra consorelle. Per lei era come se fosse stato il locale preferito dove passare del tempo con le amiche, ecco perché era stato il posto in cui voleva introdurre Stige al loro progetto. Lei mostrò la sua eleganza accettando il complimento che le fece per poi ribatterlo indietro: non c'era che dire aveva molta più classe di altre donne che aveva conosciuto, era una vera lady e Nariko adorava questo suo lato elegante.

    Forse i primi giorni, ma ti assicurano che mi guardando con timore, sono pur sempre la preside, è giusto che mi vedano con soggezione.
    Rispose con un occhiolino finale, lasciandole intendere che le piaceva essere guardata con timore e riverenza. Prese posto di fronte a Stige solo dopo che lei si era accomodata, percependo la qualità eccelsa di quei divani, a quanto pare non avevano badato a spese per la nuova scuola di Londra. Il re ci teneva molto a dare un futuro migliore ai giovani, e far capire che dalle rovine poteva solo diventare più forte. Una mossa politica che aveva apportato un bel po di lusso a quella scuola, che poi loro avevano reso tutto ancora più bello con la magia era un altro paio di maniche. Stige confessò che non sapeva cosa aspettarsi dal loro incontro, confessando i suoi timori a Nariko. La preside sorrise amichevolmente, con un espressione che sembrava quasi volerle dire "non essere sciocca".
    Non ti nascondo che in effetti per te ho un piano diverso rispetto alle studentesse.
    spiegò chinandosi in avanti per avvicinare la mano al tavolino di legno che c'era fra loro due. Incendiò il suo dito con energia al punto che sembrò quasi illuminarsi come un piccolo accendino, passò quello stesso dito sopra il tavolino, disegnando con una traccia energetica un cerchio magico. Esso si illuminò mentre Nariko pronunciò un piccolo incantesimo. Sul cerchio magico si formarono due tazze ed una teiera con del buon tè bollente.
    Ho provato sulla mia pelle la tua incredibile abilità combattiva, dopotutto se sei a difesa del nostro paese non è di certo perché hai un bel faccino.
    Non credo che debba insegnarti come combattere, probabilmente sei tu che devi insegnare me come migliorarmi in quel campo. Quindi ho pensato di doverti addestrare alla magia, pensi che anche quella coppa sia piena?
    Mentre parlava, Nariko muoveva le mani in aria, concentratissima sulla teiera e sulla tazzina poiché stava influenzando con la magia gli oggetti che iniziarono a fluttuare in aria. La teiera si sollevò e versò del tè in entrambe le tazze e poi si posò sul tavolino come se fossero state manipolate da mani invisibili.

    Le persone nel tempo hanno cercato un modo per imbrigliare la magia tramite la tecnologia, dimenticandosi il legame primordiale che ognuno di noi ha con essa. Certo, alcune persone sono più portate verso di essa rispetto ad altre, che la usano con più naturalezza, in passato le chiamavano "streghe". Ma tutti noi siamo legati ad un flusso di energia che ci attraversa. Bisogna solo imparare ad usarla, a capirla. E' una sorta di predisposizione, ma può essere anche allenata e con il giusto impegno si può raggiungere grandi risultati.
    continuò con il movimento delle mani facendo fluttuare le due tazzine una verso di sé e l'altra verso Stige per offrirgliela senza però toccarla con un dito. Non voleva impressionarla con quella magia, ma voleva semplicemente iniziare a farla sentire familiare con essa, tramite gesti quotidiani voleva che percepisse la magia come una cosa naturale, ma per quello ovviamente serviva tempo.
    Prima di iniziare il nostro percorso, vorrei che tu mi parlassi delle tue abilità, di come le usi e cosa senti quando le usi. Così da poter capire come guidarti a sviluppare il tuo potenziale.
    Nariko prese un piccolo sorso di tè ed attese che Stige le raccontasse di sé e del suo potere, sentendosi come una comare pronta a gettarsi in gossip divertenti.
     
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    Nariko aveva assunto a pieno titolo il ruolo di una preside: con quel poco che aveva visto Stige aveva già chiaro il quadro di una persona che sapeva gestire i suoi impegni e mescolarli a dovere con le proprie responsabilità, senza dimenticare l'autorità necessaria per ricoprire quel ruolo. Erano molto simili in questo, dopotutto, e Stige poteva capirlo meglio di chiunque altro, quindi le sorrise complice quando dichiarò di voler mettere in soggezione chiunque la guardasse, un presupposto più che giustificabile in ogni caso, considerati i suoi trascorsi. A pensarci bene, forse era stato proprio l'aspetto forte e autoritario di Nariko ad averla resa un bersaglio più appetibile per Gil... ma non voleva distrarsi con quei pensieri terribili: dovevano andare avanti. Nariko volle rincuorarla sul suo timore di essere "fin troppo" preparata per quel nuovo percorso, temendo di non avere sufficiente talento per specializzarsi ancora: le disse che aveva in mente qualcosa di diverso e subito il capo della Poltergeist si sollevò incuriosito. Che intendeva dire? Non pretendeva né la pazienza né i riguardi serbati ad uno studente, ovviamente, ma qualcosa le diceva che non si trattava meramente di burocrazia. Seguì attentamente con lo sguardo il dito fiammeggiante di Nariko e fu tanto più sorpresa quanto confusa mentre vedeva emergere delle tazzine da tè. Non che un invito garbato a base di magia le dispiacesse ma non aiutò a fare luce sul discorso. Nariko aveva la sua massima attenzione in quel momento, e non arrossì né si compiacque dei suoi complimenti e delle lusinghe: era abituata a sentirsi dire quanto fosse talentuosa nel suo compito e lo portava avanti senza bisogno di troppe lodi. Era la sua missione e non si sarebbe mai tirata indietro. Le suggerì dunque che l'addestramento fisico non sarebbe stato il forte dei loro incontri, ma piuttosto quello magico. Stige era molto abile nelle arti magiche e occulte, tanto da essersi guadagnata diversi riconoscimenti nel corso degli anni. Ma il modo in cui parlava Nariko le lasciava immaginare scenari molto diversi a quelli a cui era abituata. Forse non aveva mai davvero carpito la VERA magia. La teiera che si versava da sola riempiendo le tazzine ne fu una chiara dimostrazione, e la fiamma di Nariko che si rifletteva negli occhi di Stige come una scintilla di pura volontà lo rese ben più che chiaro. Il messaggio fu così coinvolgente che quando la tazzina le fu davanti, Stige portò istintivamente le mani in avanti per poterla afferrare ma si frenò subito. La sua mente, che già aveva iniziato a capire cosa le stava suggerendo la preside, le aveva fatto sembrare un gesto così semplice e banale fin troppo sbagliato, come se "toccare" la tazzina fosse un modo per "spezzare" la magia. Fu solo un istante, dato che poi la prese con eleganza e delicatezza... non sapeva ancora come servire il tè senza toccarlo. Non iniziò a sorseggiarlo però, lasciando che le dita si intiepidissero con il calore del tè, aspettando che Nariko finisse il discorso per poterle rispondere senza esitare. Non era la prima volta che le facevano quella domanda, ma per la prima volta non sentiva il bisogno di dare una risposta troppo tecnica.
    Forse ne hai sentito parlare ma la famiglia Poltergeist ha una storia poco lusinghiera sul proprio concetto di "bene superiore", tanto da assicurarsi una linea di sangue dal grande potenziale per generazioni. Mia madre, discendente purosangue, scelse un marito affine agli elementi freddi per una generazione di Poltergeist "difensori", che sfruttassero il ghiaccio naturale di Londra e di tutti i territori di Nuova Britannia come una risorsa inesauribile, per questo io e i miei fratelli siamo tutti affini al ghiaccio, ad eccezione di Gilbert...
    Sollevò le sopracciglia, per Nariko quella storia doveva sembrare piuttosto strana ma per Stige era la normalità. Si concesse un sorso di tè prima di riprendere il discorso. Le labbra si posavano sulla porcellana in maniera estremamente meccanica e metodica, nessun muscolo del corpo di Stige si muoveva per caso o per sbaglio, era stata abituata ad un'etichetta rigidissima, tanto che le gambe restavano così immobili da sembrare finte.
    La cosa non ha sempre effetti positivi, o almeno non al cento per cento. Puoi avere un'affinità elementale estrema e dei circuiti energetici purissimi, ma se non sviluppi nessun potere speciale questi diventano inutili. Capitò prima con mio fratello maggiore Van e poi anche a me. Con lui sperimentarono dei modelli estraibili di tecnologia Lethe, prima come semplici equipaggiamenti e poi come Air Treck, fu una specie di prototipo per quello che sarebbe stato poi il mio sistema Lethe. Quello non era destinato ad essere estraibile e mi fu trapiantato nella colonna vertebrale. Accese i miei circuiti magici e convertì il mio sangue in ghiaccio, in pratica fu il mio modo per manipolare l'energia, anche se in modo forzato. Detto così sembra prodigioso, ma fu solo un doloroso modo per imparare a manipolare il ghiaccio...
    Esitò, ma non con la voce. Aveva allungato il discorso per non dover arrivare subito a quel punto, perché temeva che Nariko avrebbe visto il suo gesto come un segno di debolezza o un tentativo di fuga. Si portò una mano sulla spalla, massaggiandosela per poi scoprire parte della sua tuta all'altezza del collo. Piegò la testa da un lato e rese evidente la gigantesca cicatrice che le attraversava la schiena in due, Nariko da lì non poteva vederla ma partiva dal bacino e arrivava fin sotto ai capelli di Stige.
    Non approvo i metodi della mia famiglia, Nariko, anche se condivido la loro missione. Non voglio permettere che nasca una nuova generazione di figli fenomenali destinati a trapiantarsi strumenti bellici per servire Londra. Voglio imparare ad usare il mio potere da capo, di nuovo, usando la magia, così potrò insegnarlo anche a tutti gli altri Poltergeist. Così non nascerò un'altra Stige con la schiena aperta a metà, o un Gil che trasforma la sua impotenza in odio...
    Abbassò il capo e ricoprì le cicatrici, assumendo uno sguardo colpevole ma rialzandolo subito verso Nariko con grande determinazione.
    Perdonami. Penserai che lo sto facendo solo per questo, ma non è così. Da tempo cercavo un modo per realizzare anche questa mia volontà, e ho l'impressione che tu e le Streghe di Umbra possiate aiutarmi, per questo ho voluto confessarlo subito per fare in modo che non ci siano misteri. Non lo faccio solo per me e per Londra, ma anche per la mia famiglia.
    Le stava chiedendo scusa per aver aggiunto una clausola tanto decisiva al suo allenamento, ma Stige non era una donna capace di pensare unicamente al proprio potere e al raggiungimento di un obbiettivo unico.
     
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    Nariko si fece molto attenta alle parole di Stige, osservando però ogni suo gesto per poter studiare al meglio le sue abitudini. Riuscì ad intuire che doveva aver avuto un educazione molto ferrea e rigida, la sua posa era perfetta, la schiena dritta, ogni gesto studiato, perfino il modo in cui beveva. Se la immaginò piccolina mentre le insegnavano a stare a tavola con una bacchetta vicina, pronta a punirla ogni volta che sarebbe stata in posizione non idonea. Nariko non aveva studiato affondo la storia della famiglia dei Poltergeist, ma aveva saputo della loro usanza di fare matrimoni combinati per fare una vera e propria selezione di geni da tramandare nei figli. Cercò di non far trapelare i suoi sentimenti ogni volta che nominava Gil, ma le veniva impossibile non esitare nei suoi gesti, per poi continuare normalmente. Non la sorprese se uno di quei figli si era ribellato a loro prendendo una bruttissima strada. Non voleva giustificare ciò che aveva fatto Gil a lei e Syndra, ma le sembrava di intravedere le origini dei traumi del ragazzo che lo avevano portato a diventare un vero stronzo. Cercò di concentrarsi sulle parole della donna così da poter carpire meglio le origini del potere di Stige, e non riuscì proprio a nascondere una smorfia di disappunto nello scoprire che avevano forzato con la tecnologia le abilità della donna. Le streghe non disdegnavano la tecnologia, ma erano molto contrari all'implementarli sul proprio corpo perché secondo loro inibivano molte potenzialità. Non per nulla usavano raramente perfino l'abbigliamento. Nariko iniziò a farsi le sue piccole teorie mentali riguardo ai poteri di Stige ed a quali difficoltà avrebbe incontrato nel suo addestramento. Era molto concentrata, e sapeva già fare un quadro generale alla donna e del percorso da fare. Stige intanto scoprì una parte della sua schiena per mostrarle l'enorme cicatrice che la segnava. Nariko reagì spontaneamente, strinse le gambe a sé, aspirando aria dalle labbra socchiuse a formare una minuscola O, simile a chi stava vedendo qualcuno venire ferito brutalmente. Cavolo l'avevano praticamente massacrata! Che eresia deturpare la bellezza di Stige in quel modo! Infine la donna confessò i suoi reali motivi per cui aveva voluto avvicinarsi alle streghe, sperando di ricevere in cambio un aiuto mirato. Nariko prese un profondo respiro e posò la tazzina sul tavolino, senza usare la magia poiché stava raccogliendo mentalmente le parole da usare. Non era la prima volta che accoglievano qualcuno nel loro clan in cambio di potere, era l'unico modo per poter guadagnare degli alleati forti, e Stige lo era davvero tanto. Lo percepiva a pelle anche adesso che non stava facendo nulla.
    Grazie per avermi spiegato, credo di avere più chiare le idee adesso. Ti ringrazio anche per avermi detto chiaramente quali fossero le tue motivazioni. In effetti trovavo strano che volessi aiutarci, dopotutto avevi già una nazione da difendere e molti impegni che riguardano la polizia. Assumersi altri rischi poteva essere controproducente.
    fece una piccola pausa, poi la guardò negli occhi seria.
    Possiamo aiutarti, so già cosa fare e come fartelo fare per sviluppare le tue abilità. Non è la prima volta che accogliamo degli alleati forti nel nostro gruppo dando in cambio le nostre conoscenze e le nostre pratiche. Però mi sembra doveroso avvertirti del pericolo che comporterà far parte di umbra.
    Osservò Stige per assicurarsi di avere tutta la sua attenzione, si piegò leggermente in avanti, poggiando le mani sul sedile del divano.
    La magia è potente ed usiamo l'oscurità di solito come fonte energetica, quando compiremo il rito per accoglierti, riuscirai a sentirla anche tu e potrai capire cosa significa davvero usare la magia, essere una consorella. Tuttavia sposarti alla causa significa anche trovare altri nemici, e sono potenti. Li chiamiamo Saggi del lumen, sono stati loro la causa primaria per cui il nostro clan si crede estinto, e per molto tempo abbiamo voluto farlo credere. Se ci nascondiamo è proprio per non finire di nuovo nel mirino dei saggi. Il loro scopo ultimo non ci è del tutto chiaro a dire la verità, esso si è perso nel tempo, ma ciò che è certo è che vogliono sterminarci, toglierci dalla faccia della terra. Ci odiano profondamente, ci repellono e credono che siamo il male del mondo. Sono sordi a qualsiasi ragione. Saresti disposta a combattere per difenderci? Il clan vuole rafforzarsi, arrivare a dichiarare al mondo che esistiamo, vogliamo tornare a vivere come era un tempo, vogliamo diventare potenti e conquistare Londra. Sei sicura di voler essere una di noi?
     
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    Sentiva che Nariko poteva comprendere il suo dolore, le sue emozioni e soprattutto le sue ragioni, per questo non aveva esitato ad aprirsi con lei, né aveva avuto timore di poter parlare troppo. Stige si fidava e non sentì mai il bisogno di distogliere lo sguardo dalla risoluta strega davanti a lei. Era quindi pronta a suo giudizio. Quello che non si aspettava però, era di essere sul punto di scoprire il nome di un gruppo di assassini disposti a tutto pur di raggiungere il loro sanguinario scopo, ovvero dare la caccia alle streghe di Umbra. Stige incupì il suo sguardo, quasi fosse rabbiosa, ma Nariko poteva certamente intuire che quella rabbia non era rivolta verso di lei. Tutt'altro che intenzionata a nasconderla, Stige posò la tazzina vuota sul piattino con vigore, facendola tintinnare, per poi posarla sul tavolino davanti a sé con la stessa eleganza e fare pragmatico che l'aveva animata fino a quel momento.
    Nariko, non dimenticare che prima ancora di essere una Poltergeist o un'apprendista strega, io rappresento la legge a Londra e su tutto il regno di Nuova Britannia. Perseguire le ingiustizie è il mio compito da sempre e che siate streghe o meno, siete comunque cittadine di Londra. Ne vengo a conoscenza solo ora, ma non sarà permesso a nessun gruppo militante fare del male indiscriminatamente alle persone del regno di Nuova Britannia, non sotto il mio sguardo!
    Non aveva neanche preso in considerazione l'idea di potersi mettere in pericolo. Non lo era da sempre, dopotutto? Aveva già subito più di qualche estorsione, perfino sua figlia era stata rapita, Stige non era nuova a dover sopportare ogni genere di pericolo e in più occasioni aveva rischiato la sua stessa vita pur di riuscire nel suo compito. Nariko non aveva fatto altro che darle un altro motivo per unirsi alle streghe, visto che questi Saggi erano legati a doppio filo con loro, e non poteva permettere a dei folli di compiere stermini indiscriminati. Nariko non aveva davanti semplicemente una potente guerriera desiderosa di diventare più forte, ma il simbolo della giustizia di Londra. Cosa poteva aspettarsi se non tutta la sua dedizione?
     
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    Non vide nessun tentennamento in lei, anzi, nel sentirle parlare dei saggi del lumen, sembrò prenderla quasi sul personale. Nariko avrebbe dovuto pensare al fatto che fosse ovvio che Stige avrebbe cercato i Saggi in quanto legge di Londra. La faccenda però era più complicata di come sembrava.
    I saggi non sono solo pericolosi perché ci danno la caccia, ma lo sono perché sono i nostri nemici naturali. Riescono a inibire i nostri poteri, loro parlano di "purificarci", credono di fare una sorta di missione divina. E' capitato che in passato abbiano catturato delle streghe, e quelle che siamo riuscite a salvare per miracolo, erano state prosciugate totalmente della loro magia, della loro essenza, sembravano lobotomizzate. E' difficile da spiegare, ma per dirtelo in poche parole è come se facessimo parte della stessa radice energetica, per quel motivo possono abbatterci facilmente.
    Si rese conto che forse stava dando troppe informazioni non utili al momento, ma era giusto fare un quadro generale su quanto le streghe considerano i Saggi pericolosi.

    Per non soccombere ancora a loro, stiamo cercando di diventare più forti. Se ti va, magari potresti dare qualche lezione alle ragazze più giovani per combattere. Magari dopo che sarai parte del clan in modo ufficiale. Io sono una delle streghe anziane, ho il potere di poter accogliere una nuova consorella, di solito chiediamo una prova di fedeltà. Oppure è capitato che le circostanze abbiano mostrato che possiamo fidarci. Nel tuo caso, visto il ruolo che ricopri e ciò che ci lega, non sarò io a consacrarti come consorella. Sarà una delle nostre principesse a farlo. Prima di allora però voglio assicurarmi che tu sia pronta e che abbia abbastanza abilità magiche per farti accettare ad occhi chiusi.
    Fece una piccola pausa, guardando Stige negli occhi per assicurarsi che aveva capito e che non avrebbe avuto ripensamenti. Aveva voluto fare chiarezza subito sul fatto che non sarebbe stata lei a consacrarla anche se in teoria ne aveva il potere. Non voleva creare futuri fraintendimenti.

    Nel clan abbiamo delle regole ed una gerarchia da rispettare. Dato che provieni da un lavoro militaresco immagino che sei già abituata a questo genere di cose. Siamo un clan matriarcale, le donne sono sempre considerate ad un livello più alto di un uomo, ne abbiamo qualcuno che fa parte del clan, ma sono considerati come dei servitori. Capita che una delle streghe si porti vicino un servitore, facendosi chiamare "padrona", in quel caso "lo schiavo" è sotto la sua responsabilità, ma lei può farne di lui ciò che vuole, dovrebbe sottostare anche ai capricci della sua padrona. La gerarchia è la seguente: Servitori, Adepte, Streghe esperte, Streghe Anziane, Sovrane. Non è MAI possibile sottrarsi alla richiesta di una superiore, anche le più stupide e infantili, per NESSUNA ragione. Sì lo so, sembra una di quelle regole antichissime e lo è. Non rivelare a nessuno dell'esistenza delle Streghe di Umbra, dei loro scopi e dei loro incantesimi. Adesso che sai dei Saggi, saprai anche perché c'è una regola così ferrea. Non usare i propri poteri sulle streghe superiori. E' considerato come una sorta di insubordinazione, ovviamente fanno eccezione quando sono loro a chiedertelo per via di addestramenti o per questioni private come sesso e affini. E' assolutamente vietato uccidere una strega, ma non credo di doverti dare una regola del genere, l'eccezione sono le traditrici del clan. Il clan vorrebbe la totale dedizione alla nostra causa, spesso chiedono di abbandonare i propri scopi personali per potersi dedicare alla crescita del clan ed alla loro scalata al potere. Su questa ultima regola siamo un pochino più elastici, diciamo che l'importante è che non trascuri i doveri verso il clan per questioni personali.
    Nariko tornò a prendere la tazzina di tè, sorseggiando per potersi anche inumidire il palato e dare modo a Stige di assimilare le informazioni.

    Se hai domande o perplessità in proposito non esitare a chiedere, voglio che tu abbia ben chiaro cosa significa entrare a far parte di un clan. Siamo un culto di streghe dopotutto, non un club del cucito.
    Le avrebbe dato tempo per poter riflettere su ciò che le aveva detto, e magari anche trovare le domande che aveva sempre voluto farle, Nariko era ben disponibile a parlarne apertamente, e lo dimostrò rilassandosi con le spalle contro il divano.
     
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    Nariko riprese a parlare a proposito dei saggi di Lumen e fu immediatamente chiaro quanto intrinsecamente li temesse: era difficile vedere una donna come Nariko tentennare ma appariva ovvio quanto quei criminali fossero temibili. Stige non era abituata a sottovalutare nessuna situazione e non avrebbe iniziato proprio ora. Anche perché se si lasciava possedere dal potere delle streghe di Umbra allora anche lei sarebbe stata vulnerabile a questi avversari, il che bastava a tenerla all'erta senza darle valide ragioni per tirarsi indietro. Anzi.
    Non sarebbe la prima volta che addestro maghi e cadetti, se i Saggi prosciugano il potere magico sarà importante per gli studenti di questa scuola sapersi difendere anche corpo a corpo. Potete contare su di me.
    Nariko le disse che non c'era bisogno di una prova di fedelt, e probabilmente era vero visto che Stige non esitò un solo istante a mettersi a disposizione pur di portare a termine quella nuova missione. Rimase però incuriosita da ciò che le disse a proposito della figura autoritaria che l'avrebbe coinvolta: però di una "principessa" con grande naturalezza, ed ovviamente non poteva riferirsi al Re di Londra e di tutta Nuova Britannia. Non era lei a ricoprire il ruolo più importante in quanto preside? C'erano delle sfere ancora più alte? Non che fosse impossibile, ma Stige ne rimase comunque sorpresa. Seguì una rapida disquisizione sulle regole e le gerarchie del clan, e in quel momento Stige si trovò molto più a suo agio, come se le stessero ripetendo una lezione che aveva già sentito molte, molte, molte altre volte. Durante la sua esperienza aveva sottostato alle regole di ogni tipo di gerarchia: quella dei Poltergeist, quella militare e poi anche quella della polizia, per non parlare poi dell'intrattenimento televisivo. Stige annuì senza sembrare troppo annoiata o dare l'idea che per lei fosse tutto scontato, ma era piuttosto ovvio che la cosa per lei non rappresentava un problema. Anzi, se per una volta poteva essere avvantaggiata in quanto donna e non penalizzata, era sicuramente una novità più utile del previsto, dato che nei suoi campi aveva sempre dovuto fare i conti con un patriarcato tanto vetusto quanto opprimente.
    In quanto protettrice del regno, dubito che il clan di Umbra avrà da ridire sul mio normale operato, ma non ho intenzione di usare nessuna scusa quando mi verranno dati compiti più gravosi. Sono pronta a questo.
    La determinazione di Stige era indistruttibile: niente di ciò che diceva Nariko sembrava scoraggiarla, annoiarla o preoccuparla. Era pronta a dare il massimo, come sempre. Il suo sguardo si fece più determinato, come se fosse pronta a fare un discorso di incoraggiamento per le sue truppe.
    La fatica e la dedizione che necessita questo mio nuovo percorso non mi spaventa. Ho una figlia meravigliosa che nonostante la giovane età sa benissimo quanto è importante il lavoro di sua madre, e fa il tifo per me. Combatterò anche per lei, e non posso deluderla. Ma se questo è il momento in cui posso fare le domande più spinose, allora qualcosa da chiedere ce l'ho.
    Pur mantenendo una compostezza quasi irreale, Stige sembrò abbandonare la posizione rilassata in cui si trovava, assumendo una posizione più statica, leggermente staccata dallo schienale e col volto serio e rigido rivolto verso Nariko, come se non volesse semplicemente avanzare una domanda ma anche cogliere le espressioni e le reazioni che Nariko avrebbe avuto mentre le rispondeva.
    Quale è lo scopo delle streghe di Umbra, Nariko? So bene che non si tratta semplicemente di "sopravvivere" e di continuare a proteggere le loro tradizioni, questa la stessa favola che si raccontano anche gli eserciti ma in funzione di chi influisce di più in un corpo armato ci sono anche degli scopi più importanti. La famiglia poltergeist ha come obbiettivo quello di servire la corona, all'apparenza, ma lo scopo ultimo rimane quello di diventare abbastanza meritevoli per far si che il Re ci porti nella linea di sangue Reale, oppure diretti discendenti della corona. Una sorta di conquista di Nuova Britannia ma senza guerre o colpi di stato, semplicemente per meritocrazia. E lo stesso val per molto altro. Io non penso che lo scopo delle Streghe di Umbra sia semplicemente sopravvivere, trasmettere la conoscenza e sbaragliare i saggi di Lumen. Sono certa che c'è un obbiettivo ultimo, ed è questa la domanda che ti sto facendo.
    Stige sapeva molto bene che non c'erano obbiettivi a lungo termine generici e che rappresentassero bene qualche slogan da appendere sulle autostrade per farsi pubblicità. Quello che le stava chiedendo era maledettamente specifico e diretto. Perché se lo scopo delle streghe di umbra era sbaragliare la concorrenza così da imporre il loro dominio assoluto sul mondo e sulla magia, allora Stige doveva saperlo.
     
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    Fece piacere a Nariko sapere che Stige fu disponibile per aiutare nell'addestrare le ragazze, sarebbe stato un gran bene per il clan. Probabilmente, visto il mestiere che faceva, doveva mandare alcune di loro direttamente in caserma per farle addestrare ed allenare. Poteva dare nell'occhio a lungo andare, ma Nariko aveva già in mente che poteva inventarsi qualche progetto scolastico per renderlo plausibile al pubblico. Man mano che spiegava le cose a Stige, notò che non sembrava affatto dispiaciuta dalle regole, anzi sembrava molto a suo agio con le gerarchie. L'unica perplessità per Nariko era se riusciva a vedersi al lato opposto, ovvero come una cadetta e non come capo. Se pensava però alla disciplina ferrea a cui l'avevano abituata, probabilmente per lei sarebbe stata semplice come una passeggiata.
    No, tranquilla, non interferiremo con il tuo lavoro, anzi a dirla tutta ci potrebbe essere molto utile avere una di noi alla polizia per aiutarci quando saremo in difficoltà. Ho la sensazione che probabilmente alcune cose losche potrebbero essere correlate ai nostri nemici. Averti dalla nostra parte è un vantaggio per il clan.
    Le confessò senza tanti mezzi termini, quindi Stige non doveva preoccuparsi di chiamate capricciose per chiederle qualcosa di assurdo, tutte sarebbero state consapevole che Stige era un membro speciale e che non bisognava tirare la corda. Forse poteva essere inesperta in magia, ma di sicuro era in grado di tenere testa a chiunque, anche senza la magia. Nariko non si dilungò ancora in altri dettagli, Stige sembrava aver compreso grosso modo il quadro generale delle streghe, ma le fece una domanda in particolare. Inizialmente Nariko guardò Stige perplessa poiché si ricordava di averglielo detto chiaramente quale fosse lo scopo delle streghe, che non riguardava solamente la questione dei Saggi. Da ciò che però aggiunse, ovvero lo scopo ultimo della famiglia Poltergeist le fece capire che voleva sapere il "come" volevano arrivare ai loro obbiettivi. Insomma in poche parole capire se per caso i suoi scopi cozzassero con quelli del clan. Nariko fece una piccola pausa, sorseggiò ancora, guardandola un pizzichino divertita da quanta attenzione le stava dando per avere quella risposta. Per un momento la vena sadica e dispettosa le fece venire voglia di tenerla sulle spine un altro poco, ma non le sembrò il caso di giocare con i suoi sentimenti.
    Come ti ho già accennato: vogliamo tornare a poter camminare a testa alta, vogliamo conquistare Londra, esattamente come lo desidera la tua famiglia. Il re è molto potente, nonostante la sua giovane età, dubito che avremmo le forze di muovere guerra o fare colpi di stato per come lo intendi tu. Fra di noi probabilmente qualcuno che lo pensa c'è, vorrebbe diventare così potente da spodestare il re e prendere il suo posto. Tuttavia non è così semplice come sembra. Chi detterà legge sarà chi è al vertice del clan. Ed io personalmente ho intenzione di crescere e diventare una principessa, così quando saremo in grado di poterci conquistare il nostro posto a Londra, eviterò spargimenti di sangue inutili. Io condivido ciò in cui credono i Watchmen, voglio dare il buon esempio ed educare le nostre ragazze a percorrere la via del bene. Voglio dare un buon esempio al mondo intero. Essere strega non significa per forza dover schiacciare il prossimo sotto il proprio dominio. Quello magari a letto, ma è una questione diversa.
    Ultimò il discorso con un sorriso divertito ed un pizzico malizioso, anche se lei non riusciva più a sopportare nemmeno l'odore di un uomo, non significava che aveva cambiato totalmente natura, era comunque una mistress, e le donne le piacevano.
    Se non hai altre domande, io mi dedicherei volentieri alla parte più interessante del nostro incontro.
     
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    I pezzi del puzzle si stavano incastrando molto bene, sembrava plausibile il conciliare l'entrata di un esponente così importante e influente di Londra all'interno del clan di Umbra, e questo era vero non solo per la burocrazia ma anche con l'allineamento di interessi, almeno in superficie. Tutto dipendeva dal reale scopo delle streghe di Umbra, e Stige sapeva di non poter soprassedere su un punto così cruciale. Per quanto quello non fosse certamente il momento e il luogo, Stige fu felice di aver stuzzicato la vena più giocosa di Nariko, e un pò per rispetto per il discorso, un pò per mera voglia di tenerle testa, cercò di rimanere impassibile dimostrandosi ferma e inflessibile, decisa a darle filo da torcere se aveva intenzione di stuzzicarla. Fu però molto soddisfatta di ricevere una risposta tanto chiara e cristallina da Nariko, tanto che quella sincerità la mise a proprio agio e poté concedersi un sorrisetto complice appena esaurì il discorso, facendole percorrere un brivido sulla schiena ripensando alle tensione che c'era stata durante il loro ultimo incontro e che a stento era riuscita a scacciare. Nariko aveva molto da insegnarle, su tutti i fronti.
    Non ho altre domande, ma se mi permetti voglio mettere in chiaro un ultima cosa alla luce di ciò che mi hai detto: appoggio il tuo desiderio e la tua volontà, pertanto percorrerò anche io quella strada, e sarò al tuo fianco quando ce ne sarà bisogno.
    completò annuendo con decisione e mostrando un sorriso complice, se avesse avuto un calice in mano avrebbe brindato con fermezza, ma si limitò ad un gesto più elegante usando la tazzina per un brindisi insolito, ma che aveva comunque il giusto sapore di sorellanza che permeava quel momento. Una volta esaurito quel discorso, Stige tornò più rilassata e portandosi le mani sul ventre non abbandonò quella faccia divertita ed interessata, decisa a dare il massimo e farlo il prima possibile.
    Sono pronta a passare alla parte più interessante, Nariko. O preferisci che ti chiami Maestra, in questo contesto?
    Apostrofò quella parola con una malizia che non si aspettava di poter mostrare in quella situazione, ma forse l'aria della Oxorfd e tutti quei discorsi che avevano fatto un pochino l'aveva elettrizzata, e sentendosi meno come una figura di autorità e più come una studentessa sembrava pronta a lasciarsi andare.
     
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    Nariko non ebbe nessuna difficoltà a rivelare quale fosse il suo piano personale poiché sapeva che poteva coincidere con ciò che voleva anche Stige. Non poteva parlare per tutto il clan ovviamente, ma giocarsi quella carta le diede modo di guadagnare la totale dedizione della donna alla loro causa, quindi fu tutto di guadagnato. Non pensò subito sul momento che avrebbe dovuto tenere d'occhio Stige poiché era molto potente, poteva superarla facilmente e diventare una ottima candidata come principessa. Pensandoci però per bene e affondo probabilmente non le sarebbe dispiaciuto, poiché i loro obbiettivi più o meno coincidevano. Nariko rivolse un grande sorriso di complicità alla donna, sollevando la tazzina come se avesse voluto fare un brindisi, alla dichiarazione che anche lei avrebbe percorso la strada per giungere al vertice del clan. Nel notare che anche Stige aveva fatto il medesimo gesto, si concesse una piccola risatina divertita e complice. Aveva guadagnato una alleata preziosa e ciò la mise decisamente di buon umore. Alla domanda maliziosa di Stige, Nariko dapprima sollevò le sopracciglia sorpresa, poi divenne maliziosa almeno quanto lei.
    Lascerò che sarà il tuo istinto a darmi l'appellativo giusto.
    Affermò guardandola dritta negli occhi, con un sorriso tagliente ed uno sguardo penetrante di chi sembrava nascondere molte sorprese. Chissà magari perfino la parola "maestra" non sarebbe stato sufficiente per lei. Ovviamente a Nariko non avrebbe dato nessun fastidio se la chiamava per nome, ma le piaceva giocare un pochino con le aspettative di Stige e metterle un pochino di ansia da prestazione. La divertiva un mondo, non poteva farci niente, era davvero delizioso vedere la curiosità in lei, e se poteva scorgere anche del timore, beh quello sarebbe stato decisamente più appagante. Si alzò in piedi ed invitò anche lei a fare altrettanto, attese che fossero entrambe in piedi ed a quel punto, usando vari gesti delle mani e con alcune parole sussurrate, i due divani ed il tavolino scivolarono via dalle loro posizioni, mettendosi agli angoli della stanza così da rivelare ciò che il grande tappeto sotto di essi rivelava: ovvero un enorme cerchio magico intarsiato e decorato con fili di seta. Quello avrebbe spiegato perché mai Nariko riusciva a fare degli incantesimi con tale facilità, era sempre stata supportata da quel tappeto dopotutto.

    L'addestramento che farai, detto in parole povere sarà l'esatto opposto di ciò a cui ti hanno abituato fino ad oggi. Temo che potrà essere difficile per te, sarà dura superare anni di disciplina ferrea. Scommetto che sei cresciuta a forza di bacchettate e obblighi. Ciò è davvero controproducente per la magia che invece si basa davvero molto sugli istinti e le percezioni. Dovrai iniziare a renderti più come dire... "sciolta", disinvolta.
    Fece una pausa diventando più pensierosa, non era facile nemmeno per lei capire da dove poteva iniziare, c'erano tanti incantesimi da poterle insegnare per capire a che livello di bravura si trovasse la donna, alla fine glielo suggerì la tutina attillata che aveva Stige.

    Cominceremo con un incantesimo molto facile, quando riuscirai a farlo continueremo con il resto.
    Si avvicinò a Stige ed allungò una mano verso il colletto della sua tuta, ma prima di afferrarlo si fermò e la guardò negli occhi rispettosa.
    Posso?
    Chiese cordialmente ed attese la risposta di Stige. Sul momento poteva sembrare che Nariko volesse semplicemente toccare il suo abito, sistemarlo magari, ma non appena Stige le avrebbe dato il permesso, Nariko avrebbe intriso la propria mano di energia, maledicendo con il suo potere la tuta di Stige rendendolo sottilissimo e molto molto fragile. I fili con cui era cucita si fecero così sottili che bastò uno strattone deciso di Nariko per farlo praticamente a pezzi, ogni lembo di stoffa si aprì come la buccia di una banana spogliandola del tutto. Nariko posò la mano su un fianco e sollevando il mento verso l'alto, con il suo solito fare altezzoso cercò di carpire ogni singola reazione di Stige, così da capire quali sensazioni l'avevano attraversata e sui cui poter magari fare perno per il suo addestramento. Era pronta a tutto, anche ad insulti vari per il fatto che l'aveva praticamente denudata.
     
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    La risposta tagliente di Nariko riuscì ad incrinare la freddezza di Stige, non in senso negativo però: semplicemente la colse in contropiede e vide le palpebre della donna aprirsi con grande curiosità mentre si interrogava su quale appellativo sarebbe stato giusto per Nariko. A confonderla non era tanto la ricerca dell'aggettivo giusto, quanto più il fatto che aveva sentito il bisogno di farsi una domanda simile. Era evidente che Nariko le faceva uno strano effetto, ma non poteva ammetterlo apertamente. Se Nariko apprezzava stuzzicare gli altri invece per lei quell'espressione sarebbe stata migliore di qualsiasi altro brindisi, anche perché non molti potevano dire di aver lasciato Stige poltergeist senza parole e con la gola stretta. Si schiarì la voce per scacciare via i pensieri di troppo dalla sua mente e imitando Nariko si portò in piedi con eleganza e rapidità, senza dare il minimo ascolto alla schiena dolente che in realtà era diventata meno opprimente dopo quella piacevole chiacchierata e il tè consumato. Solo quando Nariko scansò i divani rivelando il cerchio magico ai loro piedi allora Stige iniziò a capire. Era la loro magia: così potente da farla sentire già meglio dopo un intervento così importante sul suo corpo. La cosa prometteva decisamente bene e il modo con cui osservò ammirata il rimodellarsi della stanza tradiva la sua impazienza nel desiderare di poter fare la stessa cosa. Dava un forte senso di ordine, di controllo, Nariko non si comportava come una guida e basta, lo era a tutti gli effetti, quindi quando gli occhi della Poltergeist tornarono su di lei furono pieni di ammirazione. La strega iniziò a spiegarle da dove sarebbero partite e prima di ogni altra cosa avrebbe dovuto abbandonare la sua ferrea disciplina in favore di un contatto più "naturale e istintivo" con la magia. Davvero molto difficile per lei, non perché non fosse talentuosa ma piuttosto perché la disciplina faceva parte integrante della sua esistenza, e mettere ordine alle cose era ciò che aveva fatto il sistema Lethe fino a quel momento per lei. Nariko le stava chiedendo di rivedere da zero tutto ciò che sapeva, ma Stige sapeva benissimo che non sarebbe stato facile fin da subito, quindi era pronta. Lo sguardo si fece di nuovo determinato e senza necessità di rispondere a voce annuì col capo con fare deciso. Con i pugni serrati all'altezza dei fianchi, Stige non aveva assunto nessuna posa di battaglia ma si stava chiaramente preparando a dare il cento per cento. Attese che Nariko decidesse come iniziare, poi la vide avvicinarsi e per un istante il suo fiato si spezzò. Non venne tradita da nessuno dei muscoli del suo volto ma fu impossibile non ripensare al loro precedente incontro, quando erano state così vicine. Il tocco di Nariko era pregno di un'energia sconosciuta per Stige, qualcosa che non le apparteneva chiaramente ma che la attirava. Aveva sentito qualcosa del genere osservando Gil dopo la sua "rinascita", e ancora più chiaramente stando a contatto con Thresh. ma la loro forza era caotica, un fiume in piena, indubbiamente travolgente ma senza un ordine preciso. Quello che percepiva a quel punto invece non era caos... era oscurità. Una tenebra intensa, tutt'altro che disordinata, come se avesse una volontà propria. Stige era una combattente esperta, poteva distinguere molto bene le tipologie di energia, come se fosse l'odore di qualcuno, e quella forza era del tutto nuova, tanto affascinante quanto spaventosa. Iniziò a capire cosa Nariko voleva dirle con quei moniti davanti al tè. Non sapeva cosa avrebbe fatto ma decise di distogliere lo sguardo da Nariko fissando un punto vuoto della stanza per non farsi distrarre, dopodiché le lanciò un altro segno di determinazione.
    Sono pronta.
    In una situazione completamente diversa, restare completamente nuda non sarebbe stato un problema per lei. Forse contro un nemico troppo impaziente avrebbe mostrato sdegno e disprezzo, ma in una situazione controllata non era un problema per lei, anche se sotto la tuta da combattimento non portava niente dato che in teoria era pensata per adattarsi completamente al suo corpo. Tuttavia non solo perché c'era Nariko davanti a lei, una donna che non le era affatto indifferente, ma anche perché aveva avuto un assaggio di quell'oscuro potere, non poté fare a meno di reagire. Fu solo per un istante ma lo sentì chiaramente: il potere di Nariko che non la toccò, la sfiorò soltanto, distruggendo la divisa e lasciandola completamente nuda. Fu così... maledettamente piacevole che riuscì con grande difficoltà a trattenere un verso, trasformandolo in un sospiro appena accennato dal naso mentre lo sguardo si abbassava lentamente. Non arrossì, non era in imbarazzo, né a disagio, semplicemente quella situazione non le era indifferente e le risultò difficile negarlo.
    Nariko...?
    Aveva bisogno di una spiegazione, perché al momento non riusciva a capire cosa volesse fare. La strega si ritrovò davanti un corpo perfetto, slanciato e ben tenuto, in una forma smagliante e ben allenato. La muscolatura di Stige non era particolarmente evidente, colpa anche del seno abbondante e delle cosce larghe, tuttavia il ventre risultava scolpito e la leggera tensione delle dita strette metteva in evidenza anche le braccia. Da nuda, l'enorme cicatrice che le attraversava la schiena in verticale era estremamente evidente, ma passava in secondo fianco se paragonata al tatuaggio che da circa metà della coscia destra le risaliva il corpo fino a poco sotto le costole, decorandole il fianco col simbolo della casata Poltergeist. Forse Nariko lo ricordava perché Gil ne teneva un addosso che era stato per metà cancellato dai suoi tentativi di ripudiare la famiglia. Stige non mostrava nessun tipo di peluria sul corpo, né sotto le ascelle né tanto meno sulla sua intimità, dove risultava perfettamente glabra. Il seno prosperosissimo guizzò verso l'alto rimbalzando un paio di volte appena fu libera da quella stretta prigionia: Nariko avrebbe potuto notare che un altro scopo di quella tuta era contenere le dimensioni generose della Poltergeist, che altrimenti risultava piuttosto in difficoltà in combattimento. Forse per una donna dotata come lei abbandonare i combattimenti fisici in favore della magia poteva essere una cosa positiva. A tradire la calma apparente di Stige ci pensarono proprio i suoi seni che, a diretto contatto con lo sguardo di Nariko, avrebbero visto i loro capezzoli inturgidirsi leggermente, anche se non in maniera particolarmente evidente.
     
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    Fra ragazze stare nudi non era poi un problema, quindi non lesse negli occhi di Stige paura o indignazione, sembrò solo molto confusa dal gesto inspiegabile di Nariko. La strega riuscì a trattenere alla perfezione una risatina divertita, visibile solo da un piccolo ghigno malefico, non perverso, solo dispettoso. Non poteva farci nulla, adorava mettere in difficoltà personaggi forti e all'apparenza incorruttibili come Stige. Forse era anche quello il motivo per cui amava tormentare Iceringer: un guerriero in grado di radere al suolo un palazzo con un pugno, ma che diventava burro fra le sue mani. Era una sensazione molto appagante e di cui ormai era diventata dipendente. Dopo quel momento divertito, Nariko notò il grande tatuaggio che copriva la pelle della donna. Ne riconobbe alcuni piccoli tratti, capendo che quei segni che aveva Gil sul corpo in realtà erano parte di quello stesso tatuaggio che copriva la donna. Ne fu sorpresa e le sembrò di capire molte altre sfaccettature di quella famiglia. Notò ovviamente anche il fisico da mozzare il fiato di Stige, e da buona strega di umbra si ritrovò a pensare che era ovvio che fosse nata più bella e più forte, aveva i componenti XX nei cromosomi, era ovvio che fosse così. Stige era una donna bellissima e saperla fra le grinfie di Thresh la indispettì un poco. Non aveva condiviso mai nulla con quell'uomo, e a malapena avevano parlato una volta sola, ma si sentiva in competizione, per Syndra, per Lotor e perfino per Stige. Padre di Syndra e Lotor, ed a quanto pare pessimo, ma entrambi avevano un debole per lui per qualche misterioso motivo. Anche Stige ne era attratta e non riusciva a capire che diamine ci vedessero. Battè gli occhi per scacciare via quei pensieri molesti e tornò di nuovo a concentrarsi sulla lezione.
    Perdonami, non ho resistito alla tentazione di metterti in imbarazzo. C'è un motivo se ti ho tolto i vestiti.
    Affermò allargando le braccia per poi sciogliere parzialmente l'incantesimo della vestizione dei capelli, gli abiti di Nariko si sfilacciarono gradualmente tornando alla loro forma di capelli lunghissimi che le cadevano sul corpo come una cascata nera e lucida. Era nuda ma delle ciocche di capelli le coprivano le parti più scabrose come i capezzoli e la zona inguinale.

    Essi sono un ostacolo ai circuiti magici. Con questo non voglio dire che ci impediscono di usare la magia, immaginalo più come se tu fossi un lume, se ci poggi sopra un panno, la luce si affievolisce, allo stesso modo gli oggetti artificiali agiscono in questo modo su di noi. La nostra "luce" viene parzialmente ostacolata e ci impedisce di agire in modo più naturale con i flussi magici. Per questo motivo in antichità le streghe erano nude o si vestivano con elementi naturali come foglie, per potersi connettere con la natura e le energie del pianeta. Nel clan c'è la tradizione di usare l'incantesimo della vestizione dei capelli, in questo modo sarai sempre in contatto diretto con ciò che ti circonda. Inoltre forse come già sai, i capelli sono estremamente connessi ai circuiti magici di una persona, e sono soggetti a continui stimoli perché vicinissimi al cervello, e quindi ai pensieri di una persona. In sostanza, crescendo, sono la parte del corpo che si lascia influenzare più facilmente dalla magia. Manipolarli inoltre non è doloroso né impegnativo come trasformare la carne o le ossa, quindi è un po' come pettinarli. L'energia con cui li alimenti inoltre ti tengono anche al caldo dal gelido freddo di Londra.
    Mentre spiegava intrise i capelli di energia magica, mostrando in modo più lento come essi si intrecciavano, si inspessivano e si plasmavano per somigliare a della vera stoffa, tornando gradualmente al vestiario con cui l'aveva accolta.
    E' uno degli incantesimi più semplici da imparare, inizieremo con questo oggi, dopotutto non puoi mica uscire da questo ufficio nuda no?
    Tornò il ghigno divertito, forse era poco ortodosso iniziare in quel modo brusco una lezione: in pratica se falliva nel imparare l'incantesimo ne sarebbe uscita umiliata. Nariko quindi volle fare leva sul bisogno primario di coprirsi per stimolare al meglio il suo istinto magico. Iniziare su incantesimi che manipolavano il proprio corpo erano il modo migliore per entrare in confidenza con i primi rudimenti della magia.

    Il procedimento è abbastanza semplice, è uno degli incantesimi che puoi perfino personalizzare nella metodologia. Devi concentrarti sui capelli, lasciare che la tua energia li rinforzi e li carica, poi focalizzati su di loro con i pensieri, immaginali che crescono per coprirti, poi successivamente pensa al vestito che vuoi indossare e lasciati guidare dall'istinto.
    Finita la spiegazione le fece cenno con una mano di procedere.
     
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73 replies since 29/9/2022, 08:22   569 views
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