A caccia di manzi

x Demi

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    Oxford è sempre stata una prestigiosa scuola, ed era normale che ogni tanto studenti e persone esterne interessate alla scuola andavano ad avere una visita guidata, però queste persone necessitavano ovviamente di un pass. Con il sole alto nel cielo, e il fresco tipico di Londra, v’era il solito via-vai di studenti. Molti erano in divisa e con i libri in mano mentre altri andavano correre ai loro dormitori per rifugiarsi dal freddo. Erano all’incirca le undici, dunque non era ancora ora di pranzo ma v’erano gli studenti che cambiavano classi per le lezioni. E chi ovviamente bighellonava in giro siccome non avevano nulla da fare.
    Quello che facevano Aki e Mary, due studentesse molto prosperose che però avevano deciso di rilassarsi vicino l’entrata della scuola, sedute su una delle panchine esterne. Dalle chiari origini greche, Mary era alta 193 cm con un seno decisamente enorme e dei fianchi abbondanti. Aki al contrario era palesemente Giapponese, per via del taglio dei occhi. O meglio, per metà visto che anche lei era piuttosto altina, su un metro e settanta. Entrambe le ragazze avevano una brioche tra le dita.

    Aki, tra poco abbiamo lezione… come facciamo? Non ho studiato per nulla, fallirò ogni cosa!
    Mary sembrava preoccuparsi. La ragazza stava cercando di studiare magia insieme la sua compagna, ma non le piaceva molto studiare. Però era palese dal suo sguardo la chiara furbizia che aveva.
    Ma non prendermi in giro, anche se non hai studiato ci riuscirai in ogni caso… Sono davvero crudeli a controllare se abbiamo studiato o meno.
    Avrebbe invece commentato Aki, sbuffando. Con la lieve neve che cadeva a terra, solo loro due erano quelle sedute di fronte al viale per l’entrata, come se il freddo non desse loro fastidio. Entrambe indossavano una divisa semplice, che a stento conteneva le loro forme prosperose. E anzi, non erano le uniche! Quasi tutte le ragazze di Oxford avevano dei attributi piuttosto... evidenti.
    Ma dai. Che poi la nostra gita a Kurayami è durata pochissimo! Siamo dovute tornare subito. E io che speravo di trovare qualcuno di carino, ma sono tutti dei stecchini! Nemmeno un manzo da agguantare...
    La visita che le ragazze avevano fatto era stata disastrosa: dopo esser tornate dal negozio e dopo esser state trattate un po' male dalla loro compagna di classe che era stata seguita da una strana tizia, ella era ritornata dopo nemmeno una quindicina di minuti infuriata! E aveva rifiutato di uscire, risultando in loro due che non erano riuscite ad avvicinarsi a nessuno. Davvero, davvero terribile.
     
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    In cima alla Oxford, o meglio su di uno dei molti rialzi che la struttura in stile gotico dell'istituto offriva, ben nascosto e appuratosi tale dall'occhio di chiunque potesse vederlo, Ryo era appena tornato da una piccola ronda effettuata con il preciso intento di trovare qualche lottatore o sfidante interessate con cui potersi misurare. Giunto qualche giorno prima all'accademia con un piccolo pretesto di scambio studentesco per visitare anche quella scuola, come di sua consuetudine non si era trovato granché coinvolto con gli altri studenti, facendo del proprio meglio per evitarli e starsene in disparte, preferendo dedicarsi in solitudine allo studio e ad osservare gli altri con occhio particolarmente attento su combattenti che potessero aiutarlo a mettersi alla prova. Al contrario di Kurayami, a Londra pullulava ancora parte della malavita e ciò gli aveva fatto scaturire l'idea di sfruttare le proprie ore libere, non dedicate a classi o simili, proprio per cercare sfide, con purtroppo poca fortuna.
    È inutile che te la prendi con me, te l'avevo detto che qui faceva freddo...
    Facendo giusto uso della sua Kamen ovviamente per mascherarsi durante quelle scorribande, ancora con la tuta addosso stava rivolgendo le sue attenzioni all'apparenza al proprio zaino, al cui interno tuttavia si celavano due grandi occhioni che lo fissavano contrariati. Sospirò, perdendo qualche attimo a sistemare l'interno di quella borsa, disattivando infine la propria maschera mentre se lo metteva in spalla e si avvicinava di soppiatto al bordo della sporgenza dove si trovava, facendo attenzione ad essere quanto più silenzioso e quatto possibile proprio per evitare di dare nell'occhio e destare l'attenzione del via-vai di studenti che si era creato. Saltando senza alcun problema la decina di metri che c'era fra lui e il terreno del giardino dell'istituto, il suo atterraggio sarebbe stato immacolato, poggiando entrambe le mani a terra e finendo in una sorta di posizione non dissimile da quella di un atleta che si preparava a scattare, ma non abituato alla neve Londinese sottovalutò il rumore che la sua discesa e stivali avrebberro causato, la compressione dello strato innevato risultando fin troppo udibile. Fortunatamente per lui, sembravano esserci solo due ragazze sedute vicino l'entrata e il punto dove lui aveva effettuato la propria discesa. Con un po' di fortuna, non avrebbero dato troppa importanza a quel suono, ignorandolo e soprattutto ignorando lui. Visto il freddo a cui era tutt'altro che abituato, aveva optato ovviamente per un vestiario abbondante almeno in quella occasione, ma persino attraverso l'enorme cappotto e il dolcevita sottostante, il fisico ora più che mai piazzato del ragazzo risultava evidente, le spalle larghe e i dorsali delineando perfettamente il profilo allenato di uno studente molto devoto al mantenimento del proprio corpo tanto quanto lo era al combattimento. Ai suoi indumenti non mancavano qualche taglio e lacerazioni causate dalla sua piccola avventura, che probabilmente non facevano altro che aggiungere valore all'aspetto concentrato e serioso del suo sguardo dorato, brillante quasi e anzi ad un occhio attento a tutti gli effetti radiante una tenue energia ambrata. Con i capelli comodamente raccolti in un piccolo codino posteriore, proprio con tale sguardo si sarebbe dato un'occhiata in giro nella speranza di non essere stato notato.


     
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    Con il silenzio che v’era, se non il leggero vocare dei studenti in distanza, il rumore prodotto da Ryo avrebbe irrimediabilmente attirato l’interesse delle due ragazze. Vi sarebbe stato un chiaro silenzio da parte di entrambe, mentre squadravano il ragazzo. O meglio, Mery lo osservava con un certo interesse, tanto da portarsi entrambe le mani di fronte al volto come a nascondere l’espressione. Peccato che Aki l’aveva vista e sapeva perfettamente cosa passava per la mente dell’amica.
    Dobbiamo andare tra poco h-hey?
    Cercò infatti di placare gli ormoni della amica, che si sarebbe però alzata di scatta e finita in un boccone la sua brioche. A quel punto avrebbe alzato la mano fino in cielo, così da salutare Ryo mentre il suo sguardo si illuminava come quella di una bambina di fronte ad un sacchetto di caramelle.
    HEEEEY! Ma da dove sei spuntato?
    Ovviamente essendo studentesse, sapevano dell’uso della magia ma non potevano sbandierarlo ovunque! Superando la sua amica, la rosata si sarebbe avvicinata verso di Ryo con un sorriso enorme mentre portava entrambe le mani dietro la schiena, cercando di mettere in mostra ancora di più quel seno voluminoso.
    Non ti ho mai visto da queste parti, stai visitando la Oxford?
    Mary non sembrava avere nessuna vergogna nell’approcciarlo, pure in quel modo decisamente espansivo e totalmente privo di tatto. Aki si alzò a sua volta, seguendo più timidamente la sua compagna, finendo con più calma la propria merendina. Ogni passo di quelle ragazze era ben studiato, a far ondeggiare le loro forme, come delle vere e proprie gatte eleganti in cerca di attenzioni dal povero sfortunato di turno. Che in quel caso, purtroppo, era Ryo.
    Mary-
    Io sono Mary- come ha appena detto lei- e lei si chiama Aki. Come ti chiami?
    La stangona non avrebbe lasciato parlare Aki, la più ragionevole tra le due, cercando di prendere quante più risposte da Ryo. Ovviamente doveva fingersi sorpresa che un ragazzo era comparso in quel modo, ma visto che erano in una scuola di magia era davvero difficile sorprendersi di certe robe.
     
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    Non ci vuole di certo un genio per accorgerti quando senti degli occhi puntati su di te, e soprattutto nel caso di Ryo con la sua percezione non avrebbe tardato a notare prima i volti e poi le voci proprio di quelle due uniche ragazze poste lì vicino. Sospirò maledicendo silenziosamente la sua sfortuna, e sebbene non rispose al primo grido di una delle due nella sua direzione, sperando di essersi sbagliato e che stessero salutando qualcuno magari su una delle finestre dietro di lui, nonostante le loro formose - fin troppo formose apparenze il primo istinto del ragazzo fu di assolutamente non mutare il suo sguardo, fissando quella che si stava avvicinando con più foga anzi con un'espressione quasi cagnesca, un istinto che si era riportato dalla Gakuen dove ogni scusa era buona per far partire uno scontro. Non muovendosi e solo fissandola, era convinto infatti che le sue intenzioni fossero proprio di attaccar briga, non dando troppa importanza inizialmente alle sue curve prosperose proprio perché concentrato piuttosto sui suoi movimenti. Non appena nominò la Oxford tuttavia il suo volto cambiò immediatamente, gli occhi sgranandosi di un poco e la bocca socchiudendosi ricordandosi dove effettivamente si trovava.
    Eh? Ah...
    Portando la mano sulla cinghia del suo zaino che riposava su una sola spalla, uscito da quella specie di trance combattiva avrebbe guardato Mary con un'aria decisamente meno ostile e diffidente, ma il modo in cui ostentava le sue forme abbondanti lo spinse a distogliere lo sguardo dopo essersi soffermato per un istante di troppo sul suo petto, non intenzionato a risultare offensivo né come una sottospecie di guardone, per quanto tentato.
    Sì, qualcosa del genere... è un trasferimento temporaneo, per dare un'occhiata alla scuola, magari trarre qualche insegnamento utile.
    Al contrario loro, Ryo non stava facendo assolutamente nulla per risultare più attraente con i propri movimenti, anzi grossomodo stava cercando di rimanere immobile, ma messosi di profilo e avvicinatesi a lui, entrambe avrebbero potuto accorgersi facilmente dei tratti esotici non solo della sua pelle, ma anche del trucco ombrato che metteva in risalto i suoi occhi, accentuando i suoi lineamenti dalle caratteristiche chiaramente egiziane, così come i lunghi orecchini dorati che pendevano dalle sue orecchie e dondolavano al suo minimo movimento. Il ragazzo aveva tentato di distogliere lo sguardo da una parte, ma lo spazio vuoto che si era ritrovato a fissare all'arrivo di Mary venne lestamente occupato dalla sua compagna appena arrivata, che forse era più bassa ma non perdeva assolutamente nulla in quanto a maturità. Non trovando scappatoie che non fossero chiaramente ridicole per i suoi occhi si rassegnò, sforzandosi di fissare negli occhi prima una poi l'altra mentre si presentavano.
    Ryo.
    Gli occhi penetranti dello studente avrebbero passato prima una poi all'altra un po' come se in attesa di qualcosa dopo quella presentazione. Il suo tono era rimasto quieto e pacato per tutto il tempo. A discapito di quel primo approccio, della sua personale indole e soprattutto del senso di disagio che provava nel sentirsi al centro dell'attenzione, specialmente di due ragazze, si stava sforzando di non fare nulla per risultare antipatico o sprezzante.
    Posso aiutarvi in qualche modo...?
    Non era abituato ad essere approcciato per qualsiasi motivo che non fossero rogne.


     
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    Nonostante lo sguardo truce di Ryo, ne Mary ne Aki sembrarono esserne intimorite. Come se per loro, Ryo non fosse altro che un tenero cagnolino. I tentativi del ragazzo di ignorare le forme di Mery sarebbero stati teneri agli occhi della rosata, che non perse tempo ad osservare le forme del ragazzo di fronte a lei, rimanendo affascinata sin da subito. Aveva un che di esotico che l’attirava come non mai! Entrambe non avevano un filo di pressione energetica, erano delle semplici ragazze- seppur le forme tradivano quell’aspetto- di cui una sembrava essere veramente interessata di Ryo.
    Ryo, che nome particolare! Da dove vieni? In verità ho un problemino e mi servirebbe una mano…
    Avrebbe infatti fatto la stangona, e se Ryo non si scansava, avrebbe tentato di invadere il suo spazio personale in modo caloroso, tentando di poggiare la sua mano sul petto del ragazzo e l’altra sul proprio.
    Ci sta un animaletto davvero brutto dentro la mia stanza, e mi servirebbe un ragazzo forte per liberarmene!
    Un chiaro e palese flirt da parte della rosata, che aveva già in mente di portare l’egiziano in una stanza isolata e divertirsi con qualcuno che non era uno stecchetto. Le sue parole sarebbero state accompagnate da un occhiolino, mantenendo però un sorrisetto malizioso. Era palese che non avesse intenzioni malvage o comunque bellicose, ma che non erano nemmeno innocenti! Non stava tentando minimamente di nasconderlo, poi.
    Io e Aki dopo che ci hai aiutato possiamo portarti in giro per la scuola, se vuoi-
    Avrebbe in seguito concluso, con voce quasi zuccherosa. Aki nel mentre sembrava un po’ agitata, ma non per via dell’imbarazzo ma bensì altro. Dava occhiate dietro di lei, così come anche lei finiva per perdersi ad osservare con interesse Ryo prima di riprendersi. Non parlava molto, segno che fosse un poco più timidina rispetto alla compagna.
     
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    Ryo non aveva minimamente idea di che cosa dovesse aspettarsi. Pochissime volte si ritrovava effettivamente a parlare con qualcuno e ancora meno gli era capitato di confrontarsi con delle ragazze, quindi inutile ripetere quanto inappropriato si stesse sentendo in quel momento. Di norma immediatamente gli sarebbe sorto il dubbio che quelle due avessero qualche intenzione tutt'altro che benevola, ma non riusciva a percepire alcuna pressione energetica da loro. Che diavolo volevano?
    Vengo da Kurayami...
    Proprio per incertezza avrebbe permesso a Mary quindi di quasi spalmarglisi addosso, non nascondendo una certa titubanza che lo avrebbe istintivamente spinto ad avvicinarsi la cinghia dello zaino ancor più alla spalla, rafforzando la presa. A discapito dell'esitazione dello studente, comunque, il suo corpo non poteva certo mentire e la ragazza con il suo tocco avrebbe potuto percepire persino da sopra i suoi vestiti, con estrema chiarezza, i pettorali gonfi e marmorei di quel fisico che dava l'idea di essere più una bronzea corazza che semplici muscoli, robusti e fermi senza però rinunciare alla pienezza della carne, come un paio di solido bontà dentro cui avrebbe persino potuto osare affondare le sue dita... se ci fosse riuscita e lui glie l'avrebbe permesso ovviamente.
    "Un animaletto davvero brutto"...?
    Ignaro come il più disadattato dei disagiati, non recepì assolutamente il velato intento della ragazza, ma quelle parole comunque non poterono che destargli un certo sospetto, spingendolo nella sua mente a collegare le sue tipiche idee e ciò che stava accadendo in una chiara risposta: qualcuno stava usando quelle due per tendergli una trappola, ma chi? Immediatamente pur rimanendo fermo i suoi occhi avrebbero preso a schizzare da parte a parte come se alla ricerca di una figura nascosta, non badando all'invasività di Mary ma facendo molto caso all'apparente agitazione di Aki e vedendo in essa un ulteriore conferma al suo sospetto.
    D'accordo... fammi vedere questo problema.
    Non era sicuro di cosa o chi ci fosse dietro, ma se non era riuscito a trovare guai forse ora poteva sperare che fossero stati i guai a trovare lui. La sua espressione non mutò ma con gli occhi si sarebbe rivolto verso Mary, agganciandosi sui suoi con i propri per fissarla intensamente quasi come se stesse cercando di scrutarle dentro l'anima e capire più di lei, uno sguardo che stava tentando di metterla a nudo, e che forse lei avrebbe potuto fraintendere come qualcos'altro, ma il fatto che non stesse neanche sorridendo avrebbe magari potuto suggerirle altrimenti... o solo rafforzare ancora di più l'idea sbagliata che si sarebbe fatta, vedendoci un'atteggiamento molto più diretto e meno sommesso di quanto inizialmente forse aveva creduto, rinforzato ancora di più dal fatto che l'avrebbe incitata a camminare muovendo il braccio a cui si era avvicinata, come una sorta di guardia che spronava un prigioniero a tornare in cella.


     
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    Mary non avrebbe esitato nel palpare quanto le sarebbe stato possibile, siccome Ryo non la stava allontanando. Con quell’intenso sguardo, la stangona stava già pensando alle più belle cose da fare insieme. Tanto che un certo rossore sarebbe andato a comparirle sulle guance! Mentre Ryo andava in ogni caso ad osservarsi attorno, avrebbe notato come v’erano diversi studenti che lanciavano occhiate nella loro direzione ma quasi tutti sembravano andare via. Nessuno faceva caso a quel che faceva lui. Non appena però avrebbe abbassato lo sguardo su di Mery, e l’avrebbe spronata a camminare, avrebbe visto come questa avrebbe passato la mano dal suo petto al braccio e avrebbe tentato di letteralmente abbracciarlo così da farlo affondare tra quelle enormi montagne che aveva sul petto. Stava cadendo in una trappola ben più grande di quel che si poteva aspettare, visto che era capitato nelle mani di due pervertite. Visto che anche Aki sembrò mettersi al lato di Ryo.
    Andiamo allora!
    E con voce civettuosa, avrebbe tirato Ryo verso di lei. Per fortuna però, o sfortuna, qualcosa sarebbe accaduto. O meglio, qualcuno si sarebbe fatto avanti. Ryo avrebbe potuto vedere una ragazza prendere della neve da terra e raggrupparla dentro le sue mani per formare due palle, nel mentre che si avvicinava verso di lui. In seguito una palla di neve sarebbe stata lanciata a piena velocità contro il sedere di Mary, che aveva sporto mentre tentava di tirare Ryo, andando a farle fare un versetto acuto di sorpresa.
    Ma chi-?
    E in distanza una albina si sarebbe fatta avanti, essendo uscita dall’entrata e confondendosi tra le persone, vedendo quella scena davvero scandalosa. Aveva in mano un’altra palla di neve, e sembrava ben intenzionata ad usarla. Nael effettivamente aveva finito da poco il suo di esame, ed era uscita alla ricerca delle compagne e nel vederle molestare un poveretto una vena di rabbia le era comparsa in testa.
    Chi- cosa signorina? Non dovresti fare un esame piuttosto che perdere tempo in questo modo?!
    Avrebbe infatti fatto l’albina, che avanzava a gran passi. Entrambe le ragazze si sarebbero irrigidite ed allontanate, permettendo a Ryo di respirare e avere più spazio per se stesso. Sarebbero parse come delle bimbe che erano state trovate con le mani dentro la marmellata, da come abbassarono lo sguardo. Di fronte a lui comunque vi sarebbe stata un’altra ragazza alta sul metro e ottanta che indossava la divisa scolastica. Però al contrario delle due, non aveva un seno così pronunciato nonostante fosse ben presente. Nonostante ciò, aveva comunque un corpo ben formoso nonostante la divisa non la mettesse completamente in mostra.
    Ritardo il primo giorno? Andate prima che dica tutto ai professori!
    Li ammonì, allontanando di cattiveria entrambe le ragazze da Ryo afferrandole per le mani, ed in seguito incrociando le mani di fronte al petto. Mary a quel punto si rivolse a Nael, facendole una linguaccia giocosa mentre salticchiava verso l’entrata della scuola.
    Che cattiva! Ryo- magari mi aiuti più tardi, va bene? Potevi avvertirmi Aki, che la vedevi avvicinarsi!
    "Stavo cercando di dirtelo, non mi stavi ascoltando!"
    Mary avrebbe fatto in direzione di Ryo, con un occhiolino, prima di prendere l’amica e sussurrarle sotto la mano e questa rispondere con un tono a sua volta colpevole e basso. Nael solo a quel punto si sarebbe rivolta verso il ragazzo, le braccia ancora incrociate di fronte al petto mentre gli avrebbe osservato il volto. Quello di Nael era pulido, con solo un neo sotto al labbro, così come le labbra bloccate in un broncio. Inoltre aveva delle leggere differenze nella divisa rispetto a quelle delle compagne: una variazione di colori più calda.
    E tu? Sei un visitatore? Hai già preso il pass per visitare la scuola?
     
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    Il tentativo di Mary di abbracciare il ragazzo si rivelò piuttosto bizzarro, perché Ryo non si sarebbe opposto in modo diretto ma piuttosto si sarebbe limitato semplicemente a non lasciarsi tirare a lei - ma accorgendosi che facendo così comunque alla fine sarebbe stata lei essenzialmente a tirarsi su di lui e soprattutto minacciando di praticamente spalmarglisi addosso, semplicemente pose una delle mani davanti a sé così da bloccare la sua avanzata. A quel punto persino un ignaro come lui avrebbe cominciato a intuire che tutti quegli atteggiamenti forse non erano affatto un caso, e il fatto che anche l'altra ragazza finì per affiancarglisi nutrì ulteriormente il seme del suo dubbio. La sua espressione si fece indecisa e finì per titubare qualche attimo ritrovandosi a lasciarsi semplicemente trasportare dagli eventi, ma prima che quella bufera potesse trascinarlo con sé l'intervento di una terza studentessa finì per stroncare sul nascere qualsiasi cosa stesse per originare da quell'incontro. Mentre le tre bisticciavano Ryo avrebbe approfittato della confusione per farsi da parte e limitarsi ad osservarle senza intromettersi. Sembravano amiche, e a giudicare dal loro modo di fare relativamente vicine. Era convinto che si sarebbero messe a parlare dimenticandosi di lui - forse anche per il meglio - ma lo scambio si risolse tanto velocemente quanto era iniziato, e con il volto di chi palesemente ancora non aveva ben capito cosa fosse successo, fece semplicemente cennò con la mano alle due castigate adescatrici mentre si allontanavano, prima di voltarsi a sua volta verso la ragazza dai capelli bianchi appena giunta.
    Sono uno studente in trasferta... da Kurayami.
    Gli occhi del ragazzo avrebbero subito preso a guardarla da capo a piedi mentre continuava meramente con una mano a tenersi la cinghia dello zaino in spalla, il suo sguardo prima forse impacciato e sinceramente disorientato da ciò che stava accadendo facendosi invece più concentrato, percependo da lei una presenza più importante rispetto alle compagne. Non sarebbe di certo stato immune così come non lo era stato neanche prima al suo di fascino, soffermandosi inevitabilmente per qualche attimo sulle zone che la sua divisa più metteva in risalto, ma per quanto l'occhio gioisse la vera attenzione di Ryo non era rivolta ai colori caldi dei suoi indumenti, bensì ciò che celavano sotto. Il potere. L'energia.
    Non dirmi che anche tu hai delle bestiacce in stanza con cui ti serve una mano, o inizierò davvero a pensare che la vostra scuola ha seri problemi di igiene...
    E a lei non avrebbe creduto a priori perché non gli dava l'idea di essere esattamente una ragazzina indifesa come quelle di prima, per quanto allo stesso tempo sapesse di non dover trarre conclusioni affrettate. Senza staccarle gli occhi di dosso, si sarebbe fatto avanti di sua spontanea iniziativa, estendendo verso di lei la mano libera in un gesto e con fare forse fin troppo formale per dei ragazzi della loro età, in una chiara offerta di stretta.
    Mi chiamo Ryo. Erano tue amiche?
    Nonostante la quasi gelida diffidenza che sembrava mostrare, però, non c'era rigidità o impaccio nei suoi movimenti. Non era goffo o imbranato nel suo modo di fare, non era strano, era proprio... solo silenzioso, pacato nel modo di agire e porsi. Era un po' come avere davanti proprio quel tizio che finivi per non conoscere mai, che se ne stava sempre in disparte e al massimo ti guardava dall'angolino mentre parlavi con il resto della classe. Potenzialmente molto inquietante, e gli occhi d'ambra brillanti con cui la stava fissando effettivamente forse sarebbero potuti apparirle minacciosi, ma la semplice verità era che non era abituato ad indossare la maschera di cordialità di cui solitamente tutti facevano uso. Però ci stava provando.


     
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    Nael non sembrava interessata a palparlo o toccarlo, rimanendo piuttosto sulle sue mentre lo guardava. Annuì alle sue parole, capendo che dunque avrebbe avuto bisogno di un pass differente da quello di un visitatore se doveva essere uno studente che avrebbe dovuto studiare li. Solo che il suo sguardo su di lei… la faceva sentire sotto esame. Un uomo che la metteva sotto esame? Ancor prima di averla affrontata? Ma come os- andando ad affrontare il proprio orgoglio ruggente per metterlo al suo posto, ella andò ad alzare un sopracciglio.
    La nostra scuola è pulita e perfetta, così come la mia stanza!Cercò di difendersi la ragazza, arrossendo leggermente.Ti stai facendo adescare di proposito da quelle molestatrici?!
    La voce di Nael sarebbe uscita non poco esasperata, prima di vedere come Ryo si sarebbe avvicinato per offrirle la mano. Un gesto formale forse, ma che Nael apprezzava. Mostrare il rispetto in quel modo la metteva a suo agio. Ella avrebbe lasciato perdere il tenere le braccia incrociate, andando a stringere la mano di Ryo a sua volta mentre l’altra mano rimaneva al suo lato.
    Io sono Nael. E purtroppo sì? Facciamo lezione insieme qualche volta, quando le nostre casate stanno nella stessa classe. Kurayami, hm? Ci siamo state giusto qualche settimana fa in vacanza! Un clima differente rispetto al freddo di Londra. Forza, seguimi. Ti accompagno alla segreteria.
    Stringendo la mano di Nael, Ryo avrebbe percepito la sua forza ma che non sembrava voler usare del tutto. Alla fine, era una semplice stretta di mano. ragazzo avrebbe potuto notare come sotto il mantellino elegante della divisa v’era un libro piuttosto largo, attaccato ai suoi fianchi attraverso una cintura. Normalmente nascosto, ma che si era rivelato durante la stretta di mano. Nael a quel punto si sarebbe fatta da parte, lasciando le dita di Ryo per fargli cenno con la testa di seguirla.
    Vuoi una mano ad orientarti intorno la scuola? Ho finito l’esame di stamattina, quindi non devo fare altro per la giornata.
    Avrebbe chiesto con una certa gentilezza, rivolgendosi al ragazzo con un mezzo sorriso mentre si avvicinava all’entrata, un sorriso un po’ più timido ed esitante. Infondo per lei, Ryo non era altro che un estraneo. Non faceva parte del clan, però allo stesso tempo non sembrava una minaccia, quindi tentava di tenersi rilassata.
    Ah, ti avverto però di una cosa se vuoi andare in giro da solo: ci sono altri due edifici, e di stare attento a come ti rivolgi alle ragazze quando devi parlare con loro.
     
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    Sentire Nael sbraitare riguardo lo stato lindo della scuola e soprattutto le sue amiche spinse Ryo ad alzare un sopracciglio mentre continuava a fissarla, il suo sguardo chiaramente perplesso non facendo che cementificarsi. Adescare? Molestatrici? Quindi ci aveva visto giusto, per quanto in ritardo? Se non fosse già stato preso dalla nuova ragazza probabilmente si sarebbe perso a riflettere meglio sui dettagli che aveva ignorato, ma ormai si trattava di acqua passata e quelle due se ne erano andate, almeno per ora.
    Purtroppo? Non è esattamente la prima parola che mi viene in mente se devo pensare ad un amico. Se non le sopporti è strano che tu ci vada in vacanza.
    Certo, non che ne avesse qualcuno. Mentre si stringevano vicendevolmente, non si sarebbe tenuto per sé quell'appunto che involontariamente minava le parole altrimenti all'apparenza diffidente nei confronti delle due. Non lo fece con cattiva intenzione, ma gli uscì piuttosto spontaneo come se semplicemente non fosse abituato a frenarsi. Non si soffermò particolarmente tuttavia su quel dettaglio, ma piuttosto i suoi occhi si fiondarono sulla mano della ragazza non appena percepì un certo vigore dalla sua presa, abbassando poi ancora di più lo sguardo per accorgersi del tomo legato ai fianchi abbondanti della studentessa. Vestiari e accessori a cui non era decisamente abituato, venendo da un luogo dove in genere si preferiva molto di più la praticità all'eleganza. Terminata la loro stretta comunque l'avrebbe lasciata finire, ma non appena si sarebbe offerto di accompagnarlo in segreteria avrebbe portato la mano libera a palmo aperto davanti a sé come a volerla fermare.
    Sono qui da un paio di giorni, non è necessario, grazie.
    Camminandole di fianco per farsi vedere, fu lapidario il modo in cui disse quelle parole, e il suo sguardo di certo non aiutò a farlo apparire meno severo, ed anzi non sarebbe stato sicuramente sbagliato per Nael percepire le sue parole quasi come se sprezzanti. Una sensazione molto poco educata e sbrigativa come se stesse cercando di sbarazzarsi di lei, e di cui Ryo stesso si sarebbe accorto immediatamente dopo costringendolo subito a rettificare mentre la sua bocca si apriva leggermente incerta, con un certo impaccio a contornargli i lineamenti e soprattutto lo sguardo.
    Ah, ehm... non è necessario andare in segreteria, intendo. Mi farebbe piacere un giro d'orientamento in tua compagnia.
    Decisamente non il modo migliore per correggere il suo atteggiamento, ma quantomeno si stava impegnando a cercare di risultare più socievole. Una cosa che non gli veniva per nulla naturale, e che anzi a giudicare dai suoi occhi che sembrarono soffermarsi per qualche istante su un punto fisso, mentre pronunciava quelle parole, dava proprio l'idea di qualcuno che stesse quasi tentando di ricordare una sorta di formula aritmetica o magica anziché semplicemente fare conversazione. Una concentrazione che mentre camminavano però sarebbe svanita non appena Nael lo mise in allerta, e che lo spinse a riportare a lei il suo sguardo, meno gelido e indecifrabile rispetto a prima ma di nuovo in guardia.
    Stare attento a come mi rivolgo alle ragazze? Che vorresti dire? Sappi che se è una qualche sorta di politica scolastica non sono interessato.
    Riportatosi la mano libera in tasca, non aveva sentito nulla riguardo un diverso trattamento per le ragazze o qualcosa di simile da quando era arrivato. Che si fosse perso qualche dettaglio importante?


     
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    Non poteva di certo rivelare a Ryo che il suo compito era quello di proteggerle. Erano ragazze, streghe che stavano ancora imparando la magia, che non potevano difendersi. E lei avrebbe dovuto essere quel muro di difesa. Quindi preferì ignorare quella parte e concentrarsi su altro: la presenza di Ryo. Lo guardò non poco confusa per come si rivolse verso di lei, andando in seguito a capire che probabilmente Ryo non era abituato a parlare con le persone. O una ragazza, magari. Poteva capirlo.
    Hmm… allora hai già il tuo pass per muoverti all’interno della scuola?
    Avrebbe poi chiesto, prima di portarsi una mano al mento mentre pensava a come rispondergli. Avrebbe abbassato lo sguardo, finendo in una espressione chiaramente pensante. Lei non poteva stargli al fianco ogni singolo secondo per tenerlo d’occhio, dunque doveva trovare un metodo per evitare che si cacciasse nei guai con le altre streghe e studenti. Trovando le parole, avrebbe riportato lo sguardo verso di lui rompendo dunque la sua posizione per tornare in una posizione più rilassata.
    E’ piuttosto complicato da spiegare a qualcuno che non è uno studente della Oxford. Diciamo che molte delle ragazze vede i maschi come insetti e oggetti da usare. Potrebbero reagire male se ti rivolgi a loro senza il dovuto rispetto.
    Avrebbe concluso, soddisfatta della sua spiegazione. Non aveva rivelato tutto, però aveva dato una infarinatura al ragazzo sul comportamento degli studenti di quella scuola. Effettivamente, se Ryo guardava per bene il comportamento degli studenti, avrebbe visto come molte ragazze ignoravano o trattavano direttamente male le compagnie maschili che le accompagnavano. Ma che per qualche strano motivo, continuavano a seguirle.
    Allora ti spiego le strutture e poi dimmi pure quale vorresti vedere prima. Questa di fronte a noi è la dove si svolgono le lezioni, mentre l’edificio che vedi in quella direzione è dedicato ai dormitori degli studenti e degli insegnanti. L’altro invece è dedicato per gli allenamenti, campi specializzati e altamente tecnologici che possono contenere anche i poteri più… problematici, diciamo.
    Aveva già più o meno un’idea su dove il ragazzo volesse andare, però voleva sentirlo dire dalle sue stesse labbra prima che effettivamente lo portasse in quel posto. Ben presto comunque, della neve più spessa sarebbe cominciata a cadere dalle nuvole grigie sopra di loro, così come le temperature sarebbero scese ancora di più. Però Nael non sembrava soffrirne, nonostante la leggera neve che si sarebbe depositata sopra i suoi vestiti e i capelli, dove si poteva notare anche una piccola fascia nera con sopra ricamato un drago.
     
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    Ryo semplicemente si limitò ad estrarre il pass dalla tasca in cui teneva la mano per mostrarlo a Nael non appena gli chiese se avesse effettivamente tale permesso, tenendolo fra indice e medio giusto per farglielo vedere prima di rinfilarselo da dove lo aveva estratto. Il pass. Non capì da subito cosa potesse voler dire la ragazza dicendogli essenzialmente che c'era una sorta di sessimo perenne in corso all'interno di quell'istituto, ma guardandosi attorno non poté far altro che notare la verità nelle parole della ragazza, tutti quanti si comportavano come degli smidollati privi di orgoglio totalmente sommessi. Non gli andò per niente a genio una simile visione.
    Non mi sto allenando ambendo a diventare Akira per farmi mettere i piedi in testa da delle studentesse.
    Aveva tutta l'intenzione di mettere le cose in chiaro con Nael stessa, non rivolgendosi a lei con tono minaccioso ma quello ostinato di un ragazzo dallo spirito indomabile e molto, molto ribelle, mostrandole finalmente nei suoi occhi qualcosa che non era solito magra neutralità, ma un'ardente fiamma di tenacia.
    Mi rivolgerò a loro come farei con chiunque, e se proveranno a mancarmi di rispetto non ho alcuna intenzione di stare al gioco. Non sono il cagnolino di nessuno.
    Non stava dicendo quelle parole per fare il gradasso, ma piuttosto voleva essere un monito anche per lei dato che era proprio una studentessa di quell'accademia. Inavvertitamente, era un monito che a Nael sarebbe servito anche per farle capire che avrebbe fatto meglio a tenerlo d'occhio. Per quanto non naturalmente ostile, dopotutto, aveva apertamente appena dichiarato di essere tutt'altro che disposto a sottostare ad eventuali capricci suoi o delle sue consorelle. E a buona ragione. Sorvolando quell'avviso, però, e tornando alle opzioni che gli pose davanti, in verità Ryo le avrebbe rigirato la domanda, guardandola con aria genuinamente interdetta.
    Stai già sprecando il tuo tempo libero ad accompagnarmi, scegli almeno tu da che punto iniziare o finirai per farmi sentire un parassita.
    Nonostante il discorso molto fiero di poco prima, non era da lui ritenersi naturalmente superiore agli altri, e quella concessione forse sarebbe servita a Nael per farle comprendere che non aveva affatto dato per scontata la sua offerta di scorta. Certo, detta con la pacatezza di un cingolato, ma l'intento di impreziosirla c'era ed anzi forse proprio la brutalità con cui si pose servì a renderlo ancora più sincero. Lui stesso non avrebbe dato peso alle proprie parole, prendendo a camminare verso l'ingresso per entrare se la ragazza stessa non si sarebbe mossa prima, guardando poi verso di lei come se a volerla incitare a sbrigarsi.
    Ma non senti freddo?
    Al contrario, la sua pelle normalmente baciata dal sole il gelo lo sentiva molto bene, ma questo non gli avrebbe impedito di fermarsi per voltarsi verso di lei se sarebbe rimasta ferma ancora un po' sotto la neve, allargando le braccia come a mostrarsi meglio.
    Vuoi il cappotto?
    Anche sviluppare una resistenza al freddo poteva essere un buon allenamento in fin dei conti, e sebbene non gli avesse dato l'impressione di soffrirla la neve, lui sapeva molto bene che spesso l'apparenza ingannava.


     
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    Nel vedere il pass, Nael fu soddisfatta. Almeno non si trovava un imbucato di fronte. Peccato che il ragazzo cominciò a parlare di diventare Akira..? e con una certa tenacia nel risponderle. In tutto quello Nael sarebbe rimasta ferma, a guardarlo con una certa confusione che aumentava man mano. Se potevano comparire dei punti di domanda, sarebbero sicuramente comparsi. Avrebbe portato entrambe la mano sul fianco, appoggiando il peso su una gamba e inclinato i suoi fianchi.
    Cos’è Akira? E’ un titolo?
    Nael, come una brava streghetta, si era ritrovata con pochissima tecnologia dietro e non era interessata a leggere le notizie oltre Londra non prendeva nemmeno i giornali cartacei! Certo, spesso aveva navigato su di internet e aveva trovato robe interessanti e divertenti, ma niente che nominasse Akira. Almeno sul sito delle prelibatezze più buone della terra nei tempi più passati. Quindi sapeva che non era un piatto e nemmeno un cuoco- forse-.
    Io ti ho avvertito, quindi alzo le mani. Diciamo che quasi tutte le ragazze qui non sono da considerarsi semplici “studentesse” ecco…
    Avrebbe detto con una certa tranquillità, senza sbilanciarsi molto. Se quelli da Kurayami volevano diventare Akira, forse poteva lasciargli intendere che anche quelli di Londra volevano diventare qualcosa. Senza però specificare che molte lo erano già e semplicemente si stavano esercitando: esattamente come lei. Vedendo Ryo camminare verso la scuola, Nael avrebbe rivolto il suo volto verso il cielo. Lasciando che la neve andasse a posarsi sulle sue guance. Lasciò che il proprio fiato creasse delle piccole nuvolette d’aria condensata. Chiuse anche gli occhi, godendosi momentaneamente il freddo prima di girarsi verso il ragazzo e fare dei passi nella direzione della scuola.
    Hm? Il freddo? Certo che lo sento, però quasi tutti siamo abituati a queste temperature. Sarebbe uno scandalo se un londinese non riuscisse a sopportare il suo stesso clima!
    Avrebbe in seguito detto, gli occhi leggermente socchiusi mentre piegava la testa di lato, in un sorriso quasi ironico. Era una mezza verità, visto che il suo corpo era più caldo rispetto al normale, quindi seppur di meno lo sentiva. Vedendo poi come Ryo avrebbe allargato le braccia per mostrarsi, offrendole anche il cappotto, le fece scoppiare una dolce risata che le avrebbe colorato le guance di un certo rosso. Si portò la mano di fronte le sue labbra, con l’indice di fronte a quello inferiore, in una tipica posizione carina.
    Sei molto gentile, però non mi serve! Tutte le divise sono incantate da potenti incantesimi magici e proibiti per non far sentire il freddo-
    Avrebbe detto Nael, alzando entrambe le mani e muovendo le dita come se fosse una sorta di mago. Fare una battuta sulla magia probabilmente lo avrebbe convinto del contrario, distogliendo la sua attenzione da quella idea… se l’avesse mai avuta, ovviamente. Inoltre andò a parlare con un tono di voce ironico e scherzoso, così da lasciargli intendere che fosse una colossale cazzata quel che aveva detto, prima di farsi avanti e avvicinarsi verso l’entrata della scuola così da ripararsi dalla neve che cadeva.
    Posso farti vedere la biblioteca, che le altri classi sono occupate dal casato del serpente. Sarebbe da maleducati interromperli durante l’esame!
    Avrebbe detto la ragazza, muovendo il suo peso da un piede all’altro. A quel punto, si sarebbe mossa stando vicina al muro della scuola, rimanendo sull’esterno. Infondo l’entrata per la libreria era dall’esterno anche per i visitatori, ed da li potevano anche andare ai dormitori ed infine la struttura dedicata agli allenamenti.
    Dalla biblioteca possiamo passare dai dormitori, e da li arrivare in seguito alla zona dedicata agli allenamenti. E’ tutto piuttosto grande, quindi devi stare attento o rischi di perderti!
    Doveva avvertirlo dei quadri, degli specchi e delle scale poi?.. Nah, lo avrebbe scoperto da solo.
     
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    Facendo spallucce alla risposta di Nael alla sua offerta, Ryo scosse la testa guardandola con aria genuinamente sempre più perplessa, soprattutto quando si sarebbe messa a gesticolare con le dita, chiedendosi fra sé e sé se le ragazze di quella scuola fossero tutte tanto strane, finalmente tenendosi per sé un pensiero scomodo. Era evidente come le sue parole dovessero risultare scherzose al punto che persino lui lo avrebbe capito, ma contrariamente a quanto la strega poteva credere, il ragazzo era molto più preparato di quanto avesse inizialmente lasciato intendere.
    Non mi sembrerebbe così strano, visto il resto della scuola... comunque, come vuoi.
    Non specificò altro, ma le informazioni sulla Oxford e le voci che giravano su di essa erano facilmente reperibili da chiunque. Quanto e cosa sapeva? Difficile indovinare vista la poca propensità a parlare del ragazzo, senza spronarlo. Riportando le braccia ai propri lati, infilandosi le mani nelle tasche del suo pesante e caloroso cappotto prese a camminare verso l'entrata vedendo la sua presunta guida finalmente fare altrettanto, nella speranza che finalmente avrebbe avuto modo di ripararsi da quel maledetto freddo antartico, ma si ritrovò a sospirare esasperato non appena vide Nael di nuovo fermarsi poco prima del tanto agognato calore interno, rimanendo piuttosto vicina al perimetro esterno dell'edificio. Quella ragazza era davvero una grande chiacchierona, non che glie ne facesse una colpa ovviamente e anzi ben conscio della sua asocialità si sarebbe sforzato ancora una volta di tenere chiuso il becco, pulendosi i capelli dalla neve con una mano prima di mettersi il cappuccio vista la loro prolungata passeggiata all'aperto.
    Non preoccuparti, la Gakuen è anche più labirintica... ma davvero non sai cos'è, o almeno chi era Akira? Io non sono Londinese ma so chi è il vostro sovrano. Salti le lezioni di storia, per caso? Geopolitica?
    Le stava chiedendo tutte perché quella sua domanda gli era sembrata davvero assurda, ma visto che lo step subito successivo sarebbe stato quello di chiederle se trasmettessero fiabe per bambini nell'istituto per educarle frenò la lingua mentre camminavano. Per un attimo sarebbe stato in silenzio perché le uniche cose che gli passavano per la mente erano solo frecciatine, ma dopo svariati tentativi e una rapida occhiata di nuovo al sedere della ragazza davanti a lui mentre la seguiva verso la biblioteca, incredibilmente in qualche modo la mente dello studente avrebbe ricollegato quel paio di rotondità al libro che aveva visto sul suo fianco.
    Eppure ti porti in giro un tomo bello pesante. Che c'è dentro? Moda?
    Non ce la faceva proprio, gli anni con la sorella gli avevano iniettato l'istinto di provocare nel sangue.


     
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    Nael ebbe una vena che si sarebbe gonfiata all’interno della fronte, sentendo le provocazioni e le frecciatine del ragazzo. Quelli di Kurayami erano tutti così? Dovevano per forza risultare in lei che provava una lieve irritazione?
    Non mi sono mai interessata ad altro che ad Londra. Di solito quando studio storia tendo a imparare quel che ci sta scritto per poi dimenticarmene per il prossimo argomento.
    Avrebbe detto la ragazza senza alcuna vergogna. La sua voce sarebbe uscita un poco scocciata, ma si fermò dal risultare scortese. Infondo il ragazzo non poteva sapere che la maggior parte della storia che studiava, era per l’appunto sulla magia. E dunque non aveva tempo per studiare robe relegate alle altre nazioni. Non ci avrebbero messo molto, nel vedere in distanza un portone che portava all’interno della libreria.
    E se anche fosse? Magari studio per diventare una stilista, che ne sai?
    Avrebbe risposto, prima di girare lievemente la testa così da rivolgere il suo sguardo e guardarlo dall’alto in basso, ed in seguito dal basso verso l’alto. Non si era fermata ad esaminarlo prima perché dava per scontato fosse qualcuno interessato semplicemente alla scuola, ma per quanto alcune azioni sembrino buone il suo comportamento attuale cominciava a metterle alcuni dubbi.
    Vedo che ti piace molto provocare e fare frecciatine. Cos’è, alla Gakuen e a Kurayami siete tutti così maleducati e antipatici?
    Non si sarebbe trattenuta minimamente. Per quanto Ryo volesse provocarla, da lei avrebbe ricevuto solo uno sguardo che lo vedeva come… un bambino che cercava di prendere reazioni da parte sua. Nael avrebbe portato la propria mano tra i suoi stessi capelli, così da togliersi la neve da quelli e dai propri vestiti una volta vicini alla biblioteca, entrando all’interno e venendo subito accolti dal rifugio. Un certo calore che veniva dall’interno, grazie al riscaldamento.
    "Con questo libro son sicura che se te lo dessi in testa potresti imparare qualcosa..."
    E considerato il fatto che tale libro avesse delle rifiniture che potevano essere effettivamente poteva essere usato come arma in un combattimento.
     
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56 replies since 7/9/2022, 19:13   712 views
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