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Ho scritto questa storiella un po' stupida, surreale e volgarità, però oggi mi andava così. Ero in dubbio se postarla o no...vediamo. (Scusate l'impaginazione ma prima l'ho scritto in Word e quando l'ho copiato è uscito così)
Nel garage
Sono in vacanza col mio ragazzo, a fare un lungo giro in bicicletta sugli itinerari delle piste ciclabili del nord Europa. Facciamo un giro di due settimane, ogni sera ci fermiamo in un posto diverso e alloggiamo in ostelli o B&B fatti apposta per ospitare i ciclisti che fanno questi percorsi. Capita quindi di incontrare altre persone che fanno lo stesso itinerario e, a volte, ci si ritrova assieme la sera. Possono nascere amicizie o anche altro. Noi siamo partiti da qualche giorno e ci siamo già imbattuti più volte in una coppia più giovane di noi (io ho 25 anni, il mio ragazzo 30). Loro sono olandesi. Lui avrà 20 anni, alto 1.80, capelli biondissimi e corti, occhi azzurri e fisico estremamente asciutto e tonico. Durante qualche sosta mi è capitato di vederlo a petto nudo, con addosso solo i pantaloncini da ciclista, e il mio occhio si è fermato per qualche secondo di troppo sul suo petto e i suoi addominali. Lei forse non è nemmeno maggiorenne, o in ogni caso non dimostra più di 17/18 anni, capelli castano-rossicci corti, a caschetto, occhi verdi e il volto spruzzato di lentiggini. Anche lei ha un fisico sportivo ma più morbido. È più bassa di me (che sono 1,63) ha i fianchi stretti e i pantaloncini le disegnano perfettamente il profilo tondo e alto del sedere. La cosa che però mi colpisce è il seno: nonostante l'età e la corporatura esile si nota che è più abbondante del mio (ho una seconda). Per questo la invidio un po'. Come ho detto ci siamo già incontrati qualche volta nei giorni precedenti, evidentemente fanno il nostro stesso itinerario. Sono simpatici, abbiamo scambiato qualche parola (in inglese) e ho notato che lei ha fatto un po' la civettuola col mio ragazzo, proprio davanti a me...queste nordiche sono molto più sfrontate di noi italiane. Lui è più silenzioso, ha parlato di biciclette e del percorso col mio lui e per me non ha dimostrato un interesse particolare. Una sera arriviamo a destinazione, siamo esausti e sudati per i km percorsi sotto il sole estivo. Il mio lui vuole correre a farsi una doccia quindi mi incarico io di portare le bici nel garage sotto il B&B. Qui noto che c'è lei, la ragazzina con le lentiggini, sembra avere dei problemi alle meccaniche della sua bici e impreca sottovoce mentre tenta di lavoraci su. Anche lei indossa ancora il completo da ciclista, una sorta di body a canotta che lascia scoperte le braccia e le spalle, come il mio. Il suo casco è abbandonato al suolo. Mi sfilo il mio, appoggio le bici e mi avvicino. -Problemi?- le chiedo. Lei mi mostra il guasto con le sue piccole dita sporche del grasso nero dei meccanismi. Io mi chino per aiutarla ma dentro di me provo un po' di gioia per questo suo problema, è un sentimento meschino ma sento un leggero astio nei suoi confronti per il suo atteggiamento col mio ragazzo...e per il suo fisico che trovo molto più bello del mio (i capelli rossicci mentre i miei sono di un banale castano, gli occhi verdi da nordica, le lentiggini e soprattutto i fianchi stretti e il seno prosperoso). Sento un certo piacere quando, con un pizzico di superiorità, le mostro dove stava sbagliando e, sporcandomi anch'io le mani di grasso, aggiunso il guasto con maestria ed esperienza. Mi alzo in piedi e chiudo per un secondo gli occhi mentre mi stiracchio con le mani sui fianchi, dopo ore di bicicletta stare china a terra non è un toccasana. Quando riapro gli occhi lei è in piedi davanti a me, a pochi centimetri, troppo pochi per non essere invadente. Mi guarda con i suoi occhioni verdi e ha lo stesso sguardo civettuolo e sbarazzino che tanto mi ha irritata. -Mercì- bisbiglia, poi si sporge in avanti alzandosi sulle punte dei piedi, gli attacchi metallici dei suoi scarpini da ciclista stridono sul pavimento. Le sue labbra (più carnose delle mie, altra cosa che le invidio) si appoggiano alle mie, sono semiaperte e il mio labbro superiore finisce subito per essere risucchiato in quel bacio. Sono talmente sconvolta che non so reagire, faccio un mezzo passo indietro, anche i miei scarpini stridono, ma non basta, lei non si stacca, con le mani mi cince i fianchi e si aggrappa a me. Io non sono lesbica o bisessuale, ma da ragazzina qualche bacio e qualche carezza alle amiche l'ho data, più per gioco che per altro. Il contatto con un corpo femminile non mi scandalizza e non mi ripugna, ma stavolta con lei è diverso...mi piace. Siamo stanche, sudate, sento il suo odore pungente e le sue labbra sono salate. Sicuramente lei sento lo stesso. Sono talmente stanca che non ho voglia di chiedere, di discutere, di capire, mi abbandono e rispondo al bacio abbracciandola con intensità. Le nostre labbra si alternano nel condurre il gioco, finché anche le lingue si decidono a partecipare. Lei è la più audace ma io rispondo colpo su colpo. Sento sempre quel desiderio di non farmi superare da lei, non permetto a una ragazzina di insegnarmi come si bacia. Alla fine, con non poca soddisfazione, sento di aver vinto: è lei la prima a chiudere gli occhi (entrambe li abbiamo tenuto aperti per tutto il tempo) e a staccarsi prendendo fiato. -Ringrazi sempre così chi ti aiuta?- le chiedo, con un sorriso di trionfo. Lei mi sorride di rimando ma nei suoi occhi c'è una luce strana, faccio un passo indietro e ne capisco il motivo: la mia schiena urta contro qualcosa, qualcosa di caldo, un corpo. Nella frazione di secondo che impiego per girarmi mille pensieri mi invadono la mente: siamo state viste! Dal gestore del B&B? Che bello spettacolo gli abbiamo offerto! E se fosse il mio ragazzo invece? Che imbarazzo, chissà se si arrabbierà o se scoppierà a ridere… Mi giro. È lui, il biondino, il ragazzo della piccoletta impertinente. Ora è lui a essere a pochi centimetri da me, troppo pochi. Indossa solo i pantaloncini da ciclismo, il petto è nudo. Non so come ma noto che anche i piedi sono nudi...ecco come ha fatto ad avvicinarsi senza essere sentito. Poi capisco tutto: è una trappola, si sono organizzati per attirarmi lì con la scusa della bici rotta e adesso mi bloccano tra di loro. Ma cosa vogliono? Lui sorride e non dice niente, è vicinissimo ma quei pochi centimetri bastano a separare i nostri corpi. Ora sento anch'io il suo odore, anche lui è sudato e il suo petto luccica alla luce fioca della lampadina del garage. È la piccoletta a muoversi per prima, mi abbraccia da dietro e le sue labbra mi baciano tra le scapole, dove la pelle è lasciata scoperta dal body. La sua mano sinistra si appoggia sul mio ventre e mi spinge indietro, contro di lei. Sento il suo seno premere sulla schiena. La mano destra invece si infila senza indugio tra le mie cosce e inizia ad accarezzarmi. Il cuscinetto del mio body da ciclismo rende il suo tocco ovattato, quasi appena percettibile, ma è sufficiente per mandarmi delle scosse elettriche che mi fanno sussultare. Il ragazzo è così vicino che quando le dita di lei si muovo tra le mie gambe il dorso della sua mano accarezza il vistoso rigonfiamento che lui ha nei pantaloni. Mi ritrovo a pensare che questa piccoletta è davvero perversa: con un solo movimento riesce a stuzzicare le parti intime mie e del ragazzo contemporaneamente. Io tremo, vacillo, ma la ragazza mi sorregge col suo corpo appiccicato al mio. Il ragazzo invece è impassibile, statuario, come se il tocco della sua donna sul cazzo non gli facesse nessun effetto. Io inizio ad ansimare a bassa voce. Nonostante il cuscinetto dei pantaloni sono così eccitata che basta quel tocco leggero tra le cosce mandarmi fuori controllo. Finalmente lui si muove, alza una mano e va dritto alla cerniera lampo che chiude il mio body sul davanti. Con un movimento lento ma deciso la abbassa fino in fondo, sotto non indosso altro, gli basterebbe farmi scivolare le spalline di lato per scoprirmi completamente il petto, ma non lo fa, torna a immobilizzarsi come una statua. È lei ad approfittarne però: la sua mano sinistra si stacca dal mio ventre e si insinua dentro il body, in un attimo è tra le mie cosce senza più il coscinetto in mezzo. La destra si muove ancora all'esterno del body, per fare da "ponte" tra il mio corpo e quello di lui. Ora il tocco delle sue dita è così intenso da essere devastante, butto la testa all'indietro sulla spalla della ragazzina e mi appoggio completamente a lei, le gambe mi tremano e le ginocchia mi sbattono l'una contro l'altra. Stringo le cosce e così il tocco delle sue mani si fa ancora più intenso. L'orgasmo arriva rapido e senza preavviso. Mi fa tremare ancora di più e le gambe cedono del tutto. Mi ritrovo inginocchiata a terra, evidentemente lei mi ha lasciata andare, ma la sento ancora stretta dietro di me. Fisso il pavimento mentre faccio fatica a deglutire la grande quantità di saliva che mi si è fermata in bocca. Alzo lo sguardo e a meno di 2 cm dal mio naso trovo la punta del cazzo del ragazzo. Deve essersi abbassato i pantaloni mentre ero completamente persa nell'orgasmo. È ancora immobile, non dice nulla e mi guarda dall'alto sorridente. La ragazzina dietro di me mi abbassa le spalline del body scoprendomi le tette, ridicolmente piccole e insignificanti in confronto alle sue. Sento una vampata di vergogna e vorrei ricoprirmi, non voglio che quei due mi guardino così, non posso sopportare i loro sorrisi e questa situazione di stallo. Potrei alzarmi e andarmene, non credo mi fermerebbero, però sono certa che non riuscirei nemmeno a fare due passi prima di ricadere in ginocchio, le gambe mi tremano troppo. E così faccio l'unica cosa che posso fare per distogliere i loro occhi dal mio corpo: chiudo gli occhi, apro la bocca e accolgo tra le mie labbra la sua cappella. La saliva che ho in bocca mi aiuta ma anche il suo cazzo è umido e reso liscio dal sudore. Sento il suo sapore intenso e penetrante che si mescola con i residui del sapore delle labbra di lei. Lo prendo dentro sempre di più e poi inizio a muovermi avanti e indietro, finalmente anche lui ha un piccolo sussulto e un gemito. Si scambiano qualche parola nella loro lingua, che non capisco, poi sento che lui mi invita ad aprire gli occhi e a guardarlo. Deve ripetere la frase due volte perché io sono talmente persa che quasi non lo sento. Obbidisco. Mi sta fissando e mi sorride, con le braccia abbandonate lungo i fianchi. Poi la piccoletta si muove: mette un piede a fianco del mio ginocchio e poi alza l'altra gamba come se volesse salirmi a cavalcioni sulla testa. Le sue cosce mi stringono la faccia, sono bollenti, e attraverso il cuscinetto del suo body da ciclismo sento che anche in mezzo alle gambe è rovente. Iniziano a baciarsi, non posso vederlo ma senso il rumore umido delle loro labbra. Ora mi limito ad andare avanti e indietro col suo cazzo in bocca mentre a ogni movimento la mia testa sfrega contro le cosce magre e ben tornite di lei. Sento che lei si tira indietro e scende dalla mia testa. Il rumore di una zip slacciata mi suggerisce che anche lei ora si trova a seni scoperti. Un parte di me vorrebbe girarsi per vedere quelle tette che tanto ho invidiato, ma temo anche che il confronto mi umilierebbe ancora di più. Continuo a fare scorrere la mia bocca attorno al cazzo finché non sento la mano della ragazzina afferrarmi per la treccia e tirarmi all'indietro. Fa male, mi scappa un grido, oltre al dolore mi brucia l'umiliazione subita e...anche il distacco dal quel cazzo che stavo iniziando a conoscere in ogni sua venatura. -Se continui così lo consumi…- Dice lei, tirando ancora all'indietro. Per non farmi strappare i capelli devo assecondare la sua forza e mi ritrovo seduta all'indietro sul sedere. Lui si china su di me sfilandosi del tutto i pantaloncini, ora è completamente nudo. Afferra i lati del mio body e inizia a tirare. Io automaticamente mi puntello sulle mani e alzo il sedere, così che me lo possa sfilare del tutto. Lui tira senza fare complimenti e mi sfila il body dai piedi, ora indosso solo le scarpette con gli attacchi metallici per i pedali...mi sento ridicola. Lui si china ancora, viene verso di me, mi fa sdraiare all'indietro e sento sulla schiena e sotto il sedere il pavimento ruvido e sporco del garage. Mi accorgo solo ora che sul mio ventre ci sono delle linee nere, è il grasso che lei aveva sulle dita. Ora sembrano una segnavia che indica la direzione dal mio ombelico fino alla figa. Lui è sopra di me, si sdraia completamente schiacciandomi al suolo. Il suo pene entra, deciso ma delicato. È dentro di me, è fatta.
Inizia a pompare con decisione sfruttando tutta la lunghezza del suo cazzo. Stringo le mani attorno al suo collo e allargo le gambe per accoglierlo al meglio. Apro gli occhi e vedo lei, è in piedi con il body abbassato fino alla vita. Con una mano si massaggia un seno, è tondo, pesante ma sodo e alto, l'altra mano è infilata sotto il body, si sta masturbando freneticamente. Ha un piede appoggiato sulla schiena del suo ragazza e intanto mi guarda. Quel piede calza ancora gli scarpini, il metallo deve essere doloroso per la schiena di lui, ma non si lamenta. Con la gamba lei segue i suoi movimenti, anzi, è lei a dettare il ritmo. Chiudo di nuovo gli occhi e inizio ad abbassare e alzare il bacino per seguire le sue spinte. Poi lui di colpo si alza, uscendo da me in modo doloroso e scostando la gamba di lei. La piccoletta si precipita in ginocchio e lui, in piedi, si gira di scatto per schizzarle in faccia un poderoso fiotto di sperma denso. Lei apre la bocca, i getti si susseguono in modo incredibile: 2, 3 ,4. Uno le entra dritto in gola, gli altri precipitano sulle sue tette e sul suo collo. Lei non la smette di masturbarsi con foga, viene anche lei mentre deglutisce lo sperma. Lui resta lì in piedi, col cazzo gocciolante e solo leggermente meno turgido di prima. Lei respira affannosamente, poi si riprende e si alza in piedi, incurante delle gocce biancastre che le rigano il volto e il petto. In quel preciso momento sento la porta del garage aprirsi. Mi gira di scatto e vedo una figura in cima alle scale. È il mio ragazzo. Sento le lacrime riempirmi gli occhi, come fossi una bambina che ha capito di aver fatto una marachella, e che ora verrà punita. Che cazzo ho fatto? Perché non me ne sono andata? Avrei potuto andarmene in qualsiasi momento e invece...e invece sono rimasta per colpa di quella stronza! Per colpa di quelle sue dita che mi hanno fatta impazzire. Ma avrei potuto fermarli lì, andarmene quando la cosa stava andando oltre alle carezze tra due ragazza stanche e un po' perverse. E invece no, sono rimasta, sono rimasta a godermi quel cazzo. L'ho succhiato, l'ho accolto dentro di me, ho spinto per farmelo entrare fino in fondo...e tutto per colpa sua, di quella stronzetta! Mi sarei fatta anche venire dentro se lui non avesse preferito inondare la pelle candida e lentigginosa di lei. E ora eccomi qua, nuda e col culo per terra in un garage fetido, come una troia da 4 soldi. Penso tutto questo mentre lui scende le scale e viene verso di me. Perché non urla? Perché non chiede spiegazioni? Lo guardo e non trattengo le lacrime. Lui si china su di me, ignorando il biondino col cazzo dritto e la stronzetta grondante sperma. Mi asciuga le lacrime con un gesto dolce. -Amore, non piangere! So che desideravi tanto una cosa come questa e...quando ho capito che loro due erano le persone giusto non ho esitato.- Solo in quel momento mi accorgo che anche lui è nudo, dettaglio che non mi aveva colpita in quella stanza che odora di corpi nudi e sudati. Perché è nudo? Cosa sta dicendo? Non riesco a capire. Lui si alza in piedi e si gira verso la stronzetta, ma prima dice: -...poi pensavo fosse un buon modo per farmi perdonare quello che è successo le sere scorse…- Cosa? Perdonate cosa? Cos'ha fatto? Poi lei si avvicina, e con le labbra macchiate di bianco lo bacia. Lui subito risponde al bacio e inizia ad armeggiare col body di lei, abbassandolo finché non le scivola fino alle caviglie. La rivelazione mi colpisce come un treno. Ecco perché nelle sere scorse non lo trovavo mai in camera quando uscivo dalla doccia. Era con lei! A scopate con lei! E ora vuole realizzare il mio sogno erotico per farsi perdonare il tradimento. Sono sbigottita, non so reagire. Ho la nausea. Non posso fare altro che guardare. Lui la bacia ancora e le afferra con forza entrambe le natiche tra le mani. Non riesco a distogliere lo sguardo, ma alla fine ci pensa il biondino ad attirare la mia attenzione su di sé. -Vieni, ora comincia il bello- con queste parole il ragazzo mi aiuta a rialzarmi, per fortuna almeno adesso riesco a reggermi in piedi. Lui mi stringe forte a se, i miei capezzoli si schiacciano contro il suo petto muscoloso, sul ventre sento la pressione del cazzo di nuovo duro. Mi bacia, con tanta lingua e tanta saliva. Il suo volto mi impedisce di vedere cosa stanno facendo il mio ragazzo e la stronzetta, ma i suoni che arrivano non lasciano molti dubbi. Il biondino mi afferra le natiche, le allarga e le stringe, mi fa quasi male ma allo stesso tempo stuzzica la mia intimità. Le sue labbra si staccano e scendono sui miei seni. Li tormenta con la lingua e con i denti, io fremo ancora di piacere. Ora posso guardarmi attorno. La stronzetta è a terra a 4 zampe, il mio Amore è dietro di lei e la sta pompando con forza. Le stringe le natiche che sbattono contro il suo ventre con un rumore simile a un applauso, mentre le sue tette penzolano muovendosi al ritmo delle spinte. Il biondino mi fa avvicinate a loro e mi fa inginocchiare di fronte alla ragazza. I nostri volti sono di nuovo a pochi centimetri di distanza, come prima, come quando tutto è cominciato. Lui si mette dietro di me e ricomincia a scoparmi. Ora siamo perfettamente simmetrici, due coppie scambiate che scopano con foga sul pavimento sporco di grasso del garage. A ogni suo gemito sento il fiato della ragazza sul mio viso, e lei sente il mio. Se alzo lo sguardo vedo il viso del mio ragazzo che mi sorride e gode. Anche le mie natiche sbattono sul ventre del biondino, lui me le accarezza e intanto mi solletica l'ano con un dito, lo sento bagnato. Non saprei dire chi è venuto prima, ma nel giro di pochi istanti tutti e quattro abbiamo lanciato il nostro grido di piacere. Lo sperma del mio ragazzo dentro la figa della stronza, la sborra del biondino dentro la mia. È tanta, cola fuori e mi riga le cosce. Quando lei è venuta ha alzato una mano per afferrarmi dietro la nuca e tirare la mia testa verso la sua. Ci siamo baciate e siamo venute assieme. Lei si alza -E ora il gran finale- Sento il cazzo del biondino uscire dalla mia figa totalmente colma del suo seme, ma col dito non si ferma, continua a stuzzicarmi l'ano. Con l'altro braccio mi afferra per la treccia e mi tira su. Di nuovo una cosa umiliante, come una cagna al guinzaglio. Il mio ragazzo ha il cazzo che sgocciola sperma e umori lucidi provenienti dalla figa della stronza. Si sdraia sotto le mie gambe. A quel punto capisco. Il biondino lascia andare la mia coda, io vado avanti sul corpo del mio amore. Lui non perde tempo e mi allarga le cosce, punta il cazzo sulla mia figa e ci entra senza difficoltà, tanto ormai è dilatata e lubrificata. Il biondino toglie il dito e lo sostituisce con la punta del cazzo. Ma come fa ad avercelo ancora duro? Beati i ragazzini… Mentre penso questo lui mi allarga il culo con le mani e ci entra dentro. Tutto in un colpo fino in fondo. Da allora non ricordo più nulla, mi sento sbattuta come su un otto volante mentre i due mi scopano allo stesso ritmo. Ricordo solo le risate e le parole della stronzetta che non la smetteva mai di guardarmi e masturbarsi: -Guarda come dondola quel culone, te lo stanno spaccando! Ogni tanto si avvicinava e mi baciava, altre volte mi schiaffeggia con violenza sul volto e sulle natiche -Come gode questa troia!- -Ti piace farti fottere da due ragazzi eh?- -Che bel culone che hai... non sarà più lo stesso dopo questo- Poi siamo venuti. Io ho urlato con tutto il fiato che mi restava. Loro mi hanno riempita figa e culo nello stesso momento. Poi, credo di essere svenuta.
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