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Sheba e Ariel si lasciarono cullare volentieri dalla premura di Aura che le adagiò delicatamente sul lettino per lasciarle riposare e per permettere loro di godersi il momento post orgasmo che rilassava tutto il corpo. Anche se non poteva vedere il volto di Sheba, poteva vedere dalle piccole porzioni delle guance che si vedevano il rossore che le colorava le guance e le labbra socchiuse ansanti. Era stata un'esperienza molto particolare per la ragazza e la sua IA. Adesso che era finito tutto i dati accumulati nel cervello di Sheba avevano un peso diverso. Ariel in particolare ne risultò un poco turbata, poiché si rese conto di quanto un fisico influenzasse i suoi circuiti di pensiero. Era stata certamente un'esperienza interessante ed istruttiva per lei, ma adesso che era tornata ad essere più lucida, capì che non avrebbe ripetuto volentieri quell'esperienza perché non le piaceva perdere il controllo su se stessa. Carpì quindi alla perfezione il pericolo di cui aveva parlato prima Aura riguardo ad una situazione di quel genere. Non attese quindi nessun invito da parte di Aura o di Sheba, una volta finito, abbandonò il corpo preso in prestito per tornare al suo stato originale, nel corpo di Sheba. La ragazza intanto rimase in silenzio per un poco di tempo, poiché il suo cervello era occupato ad immagazzinare i dati raccolti da Ariel. Sheba si alzò con calma dal lettino, sorridendo ad Aura.
Sì è stato molto piacevole. affermò la ragazza con una piccola risatina imbarazzata, prima di osservare meglio Aura e notare che anche lei sembrava abbastanza provata dall'esperimento, compiacendo in parte Sheba poiché capì che infondo non era un freddo robot e che anche lei nonostante i suoi modi molto analitici e diretti avesse certe debolezze. Quel dettaglio gliela rendeva meno aliena ai suoi occhi e ciò contribuiva molto al suo desiderio di approfondire di più la sua conoscenza e la sua amicizia. Seguì le istruzioni di Aura andando nella stanza adibita per lei per cambiarsi e tornare al suo stadio originale, indossando di nuovo la maschera di Proxy Danger. Mentre si rivestiva si disse che infondo il progetto di Aura non era poi così strano, infondo era molto simile agli scopi dei Watchmen, cambiare il mondo a piccoli passi e con le persone giuste. Avrebbe volentieri presentato Aura al gruppo, ed era sicura che con il sostegno di Aura le cose potevano solo migliorare. Quindi Sheba ci tenne ad uscire dalla stanza per poter rispondere alla cyborg per poterla guardare negli occhi.
Grazie Aura, io non so davvero che dire, il tuo aiuto arriva inaspettato. Non vedo l'ora di farti conoscere anche gli altri membri del gruppo, sono sicura che assieme potremo fare grandi cose. affermò con la voce felice ed entusiasta.
Ti contatterò io senz'altro per darti un nuovo appuntamento. spiegò avvicinandosi al portale che era stato tenuto aperto tutto il tempo per lei. Se Aura non avesse avuto altro da dirle, l'avrebbe salutata con un cenno della mano, poi avrebbe varcato la soglia del portale per tornare alla sua ronda. Non vedeva l'ora di parlare di Aura agli altri, ma magari avrebbe evitato di spiegare il metodo usato per raccogliere dati, aveva la sensazione che ad Elimona non sarebbe andato molto a genio.
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