Incontro virtuale

x Hina

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  1. Hina-Poppezinga
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    I genitori di Sheba avevano aperto vari conti correnti dove poter mettere qualche piccolo gruzzoletto di soldi per sostenersi o per dare un minimo di fondi per il futuro di Sheba. Sembravano essere stati consapevoli che prima o poi non ci sarebbero più stati per Sheba, e si erano preoccupati di darle modo di poter vivere anche senza di loro. Ogni volta che andava a prelevare dei soldi da uno di quei conti le si metteva addosso una tristezza infinita poiché era il momento in cui sentiva di più la loro mancanza. Aveva bisogno di comprare qualche indumento in più visto che negli ultimi tempi ne rovinava un sacco nelle battaglie. Doveva solo andare dentro la banca e prelevare, niente di più facile e veloce. Peccato che qualcun'altro aveva progetti e idee molto diverse per quel giorno. La prima cosa strana che vide fu una guardia fuori dalla porta di ingresso. Di solito se ne stavano all'interno dell'edificio poiché al direttore non piaceva sembrare una caserma e voleva avere un aria più accogliente per i clienti. Oltretutto quella guardia in particolare non l'aveva mai vista in quella banca. Non era la prima volta che ci andava e più o meno conosceva i volti di chi ci lavorava. Quando gli si avvicinò per entrare la guardia la fermò e le disse che la banca era chiusa. Sheba aggrottò le sopracciglia perplessa: era in perfetto orario e aveva visto che c'erano delle persone all'interno, come faceva ad essere chiusa? Notò che era nervoso e provando ad insistere per usare almeno il bancomat automatico venne respinta in malo modo. C'era qualcosa di molto strano, ma Sheba non insistì decidendo invece di far finta di nulla per allontanarsi e girare l'angolo dell'edificio. Cercò la centralina elettronica per connettersi alle telecamere di sorveglianza e guardare all'interno della banca. Chiamatelo sesto senso o intuito ma Sheba sentiva che c'era qualcosa di strano e ne ebbe la conferma poiché Ariel le comunicò che i circuiti erano stati manomessi per trasmettere delle registrazioni di giornate normali. Bypassando però tramite l'IA il blocco, riuscì a vedere, proiettate direttamente nelle sue retine, che all'interno si stava svolgendo una vera e propria rapina. C'erano uomini armati che puntavano le armi contro le cassiere, altri che puntavano le armi contro alcune persone che erano state fatte sedere a terra lungo una parete per tenerli sotto controllo.
    Ariel, manda un messaggio ad Eloy, avvisalo. le ordinò così da poter agire senza ulteriori indugi. Non poteva aspettare che arrivasse la polizia, era sicura che non avrebbero fatto in tempo, doveva intervenire, così da guadagnare il tempo necessario. Doveva agire in fretta, così richiamò i suoi abiti da Watchmen con tanto di maschera per cambiarsi il più in fretta possibile. Scelse di entrare nell'edificio nel modo più diretto possibile, tramortendo la guardia all'esterno per poi entrare con un piccolo effetto sorpresa. Non aspettandosi un intervento così repentino e visto che la guardia esterna non riuscì ad avvisarli in tempo, Sheba riuscì ad attirare l'attenzione su di sé. I rapinatori puntarono le loro armi contro di lei.
    Che cazzo fate? Sparate a quella stronza! urlò uno di loro prima che una pioggia di proiettili andò contro Sheba. La ragazza riuscì a richiamare il suo fidato scudo parandosi dietro di esso dai numerosi colpi. Una vera fortuna che le sue proiezioni potevano formarsi distanti da lei e non esitò un momento a creare una proiezione cibernetica di un braccio artigliato che riuscì a colpire e mettere fuori gioco i rapinatori che tenevano sotto scacco le persone fatte sedere a terra. Quando il leader del gruppo notò quella insolita abilità che Sheba poteva usare anche dietro lo scudo, capì che doveva agire in modo diverso. Così senza attendere oltre, il leader afferrò una delle cassiere trascinandola fuori dalla sua postazione per puntarle la pistola alla tempia. Gli altri smisero di sprecare altre munizioni contro lo scudo di Sheba, seguendo le direttive del loro leader.
    Ferma dove sei o le faccio saltare il cervello! urlò, facendo imprecare mentalmente Sheba. Fu costretta ad obbedire e rimase ferma fissando l'uomo.
    Oh avanti! Non peggiorare le cose, vuoi davvero rendere questa rapina un omicidio? cercò di prendere tempo per poter studiare la situazione. Non era un'esperta in quel campo lo sapeva bene, ma non poteva mostrare esitazione. Doveva solo guadagnare tempo e far arrivare i rinforzi. Intanto era riuscita a metterli in confusione e aveva dato modo a qualche ostaggio di cercare riparo.
     
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45 replies since 27/7/2020, 20:08   566 views
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