Devil Princess: sottomissione

Una storia a puntate ispirata al genere Hentai

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    Mi chiamo Saya, e mi sono appena trasferita a Tokio.
    Sono passata da un tranquillo liceo di provincia a un istituto privato molto snob.
    Si tratta di una scuola estremamente severa, i professori sono molto corti di manica e devo studiare come una matta per tenermi al passo.
    Come se non bastasse, anche con le mie compagne non ho buoni rapporti.
    Per qualche motivo a me ignoto sono stata presa in antipatia dalla principessa della scuola, Mayuko Inoue.
    Mayuko è la figlia del Ministro degli Affari Esteri e della primogenita del proprietario di un importante gruppo industriale, una famiglia così ricca e potente che persino gli insegnanti la trattano con deferenza, le vengono incontro in ogni suo capriccio e la interrogano solo quando vuole lei.
    Fosse anche stupida come una capra, probabilmente avrebbe comunque i voti più alti della scuola, ma per Mayuko non è necessaria la corruzione, perché i suoi compiti in classe e le sue interrogazioni sono sempre impeccabili come lei.
    Così ad avvantaggiarsi dell'aura di potere che la circonda sono le sue amiche, e tutte le allieve fanno a gara per farsela amica.
    Per questo si è formata una piccola banda di seguaci che ha scelto a suo capriccio e che la assecondano in tutti i suoi desideri.
    Questo è un problema, perché pare che a Mayuko piaccia molto veder soffrire le persone che non le piacciono.
    Il primo giorno di scuola, quando mi sono presentata alla classe, tutti mi hanno salutato allegramente.
    Eppure Mayuko è rimasta seduta, e non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo.
    La voce si è sparsa, e improvvisamente sono diventata invisibile.
    Anche le compagne che mi avevano invitato a unirsi ai loro club hanno preso ad accampare scuse.
    Qualche giorno dopo, alla lezione di economia domestica, qualcuno ha sostituito il mio zucchero con il sale, così che i miei biscotti sono diventati un intruglio immangiabile e sono stata rimproverata.
    Oggi, mentre facevo la doccia dopo educazione fisica, mi hanno sostituito il bagnoschiuma con qualche immonda tintura e mi sono ritrovata con degli orridi capelli viola.
    Mayuko stessa ha detto in classe col sorriso sulle labbra che tingersi i capelli di un colore insolito era un modo piuttosto triste di attirare l'attenzione.
    Capito il messaggio, l'insegnante mi ha costretto a rimanere in classe dopo la lezione.
    Avrei fatto io le pulizie, tutta da sola, al posto dell'incaricato settimanale.
    Stranamente, Mayuko replicò:
    "Mi scusi professore, credo di aver senza volere parlato male di una mia compagna, forse merito anch'io una punizione, non le pare?"
    Il vecchio Yamada, che insegnava Storia da una vita ed era prossimo alla pensione, trasalì.
    Doveva concordare o no? Alla fine optò per un compromesso:
    "Capisco signorina, ma non so se sia opportuno. Lei che punizione suggerirebbe?"
    "Potrei restare insieme a Saya a pulire la classe. Mi insegnerebbe la modestia e rafforzerebbe il mio senso civico."
    "Se è lei a insistere e sente di meritarlo, può rimanere ad aiutare la sua compagna"
    Altre due mani si alzarono "Possiamo restare ad aiutare la signorina Mayuko?"
    "Se lei acconsente nessun problema"
    Alla fine della lezione mi trovai sola con quelle tre.
    Mayuko, splendida e impeccabile come sempre, con il suo fisico minuto da bambolina.
    Rin, una ragazza alta e slanciata che dimostrava più anni di quelli che aveva.
    Ma chi più mi preoccupava era Tomoe.
    Membro della squadra di atletica della scuola in cui praticava le specialità del lancio del peso e del martello, era una ragazzona dall'ossatura pesante e il naso porcino.
    Sempre l'ultima a capire in classe, la sua sufficienza stiracchiata era esclusivamente merito della frequentazione con Mayuko, di cui era praticamente l'ombra.
    Si diceva fosse lesbica e che avesse un modo molto aggressivo di proporsi alle sue conquiste, c'erano state parecchie lamentele, poi messe a tacere da Mayuko.
    "Bene ragazze, mettiamoci all'opera"
    "Saya, tu passa lo straccio per terra, Rin tu dai una spolverata e Tomoe va a buttare i rifiuti"
    Mayuko rimase seduta, e nessuna di noi tre provò a replicare.
    "Dunque Saya, mi dicono che ultimamente ti sono capitati un po' di incidenti."
    "Ecco... sì, ultimamente sono stata un po'sfortunata, ma nulla di grave"
    "Capisco, però i periodi di cattiva fortuna possono anche prolungarsi a lungo sai. Ho sentito dire a un monaco che la cattiva fortuna può anche appiccicarsi a chi ti sta intorno. Agli amici. Ai fidanzati. Ai genitori."
    Trasalii.
    "Tuo padre e tua madre sono ristoratori, vero?"
    "Sì, abbiamo una piccola tavola calda a Shinjuku"
    "Capisco, un localino modesto per gente modesta come loro."
    Arrossisco
    "Certo, non è un posto elegante, però..."
    "Però gli sarà costato tanti sacrifici, vero, sono stata inelegante a parlarne così, perdonami. Si saranno sicuramente indebitati per comprarlo ed ora ci metteranno tutto il loro impegno per mandare avanti gli affari e ripagarli."
    Mi fissò con un sorrisino freddo
    "Ma sai, a volte l'impegno non basta. Il mondo degli affari è crudele.
    A volte arriva un'ispettore di igiene che si inventa una scusa per farti chiudere per dei mesi.
    A volte aprono proprio davanti a te il locale di una grande catena che fa quello che fai tu a prezzi più bassi.
    A volte arriva una chiamata dalla banca a dirti che sono spiacenti, ma gli interessi sul tuo prestito sono aumentati."
    Mi disse tutto questo con la tranquillità di chi ti parla del tempo.
    Non seppi trattenermi, mi scese una piccola lacrima.
    "Perché sei così cattiva con me?"
    "Vuoi davvero saperlo?"
    Mi accarezzò dolcemente il viso.
    "Perché posso. Mi annoio e devo trovarmi nuovi passatempi. E quando ho visto il tuo faccino così pulito ho deciso di farti diventare il mio nuovo animaletto."
    Rimasi impalata, come inebetita.
    "Questo è il momento in cui ti metti in ginocchio e mi dici 'Certo Mayuko, sarò lieta di diventare il tuo animaletto'"
    Ingoiando le lacrime, mi inginocchiai e, con lo sguardo basso le risposi:
    "Certo Mayuko... sarò lieta di essere il tuo animaletto"
    "Brava piccola Saya, vediamo un po' cosa posso farti fare. Cosa ne dici, ti piacciono le mie scarpe nuove"
    "Sono molto eleganti"
    Con un gesto delicato, come volesse darmi una carezza, allungò la mano fino al mio orecchio.
    Improvvisamente torse, strappandomi un gemito.
    "Devi dire 'Sono molto eleganti, Padrona!'"
    "Sì, scusa, sono molto eleganti Padrona!"
    Mi lasciò andare e il ghigno malefico che le era comparso si trasfigurò in un sorriso calmo
    "Grazie del complimento Saya, sono lieta che ti piacciano, le ho comprate giusto ieri, sono molto comode.
    Però oggi ho camminato tanto, sono davvero stanca.
    Che ne diresti di togliermele e farmi un bel massaggio ai piedi"
    Pensai a mia madre, la sera le massaggiavo spesso i piedi affaticati dal lavoro.
    Immaginai scioccamente che Mayuko (padrona Mayuko, dovevo ricordarmelo) sarebbe stata soddisfatta di me.
    Feci per abbassarmi e sfilargliele, ma mi sentii afferrare il braccio.
    Senza capire come fosse successo, mi ritrovai per terra con tutto il peso di Tomoko sulla schiena
    "Ma Saya, sei proprio una cagnetta sciocca!" Mi disse con aria divertita, poggiandomi la scarpa sulla faccia.
    "Non lo sai che le cagnette non hanno le mani? Hanno solo le zampe, e le tue zampacce sporche rovinerebbero le mie scarpe nuove.
    Devi usare la bocca per togliermi le scarpe e le calze. I piedi li massaggerai con la lingua."
    Singhiozzando risposi "Scusa padrona, sono proprio una cagnetta stupida!"
    "Lasciala Tomo, vediamo come se la cava. Attenta ai denti, Saya"
    Mi rimisi in ginocchio e, facendo in modo di non danneggiarle, cercai di togliere le scarpe a Mayuko.
    Ci misi parecchio tempo, avevo la bocca completamente secca.
    "Mi sto spazientendo cagnetta. Tomoko, mettiti a contare, Saya ha un minuto per togliermi le calze, scaduto il quale le toccherà fare una penitenza"
    Le due amiche si scambiarono uno sguardo cattivo.
    Spaventata, mi misi di impegno, leccando disperatamente la sua caviglia elegante fino al tallone riuscii in qualche modo a toglierle il calzino destro, ma rimaneva il sinistro e mancavano solo venti secondi.
    Ero riuscita quasi ad arrivare al tallone, ma Tomoko iniziò a contare più in fretta e allo scadere del minuto il calzino era ancora al suo posto.
    "Peccato cagnetta, c'eri quasi riuscita. Pazienza, completa il tuo lavoro, poi penseremo al da farsi."
    Tremando, finii di togliere anche il secondo calzino e cominciai a leccare la pianta.
    Erano piedi belli e curati, il loro odore non era molto forte, non erano profumati e sapevano un po' di sudore, ma l'odore di Mayuko era quasi eccitante.
    Volevo cercare di compiacerla il più possibile, partivo dal tallone e spennellavo la pianta, posandole qui e là piccoli baci.
    Mayuko sembrava contenta e rilassata, e chiacchierava allegramente con Rin, come se fosse dal parrucchiere.
    Dopo dieci minuti di questo trattamento stavo per passare all'altro piede, ma per tutta risposta Mayuko mi affibbiò un calcio alla mascella e fece per infilarmi in bocca le dita.
    Profondamente umiliata, mi misi a leccarla tra le alle dita del piede, dove si concentrava lo sporco.
    Solo dopo aver ripetuto lo stesso trattamento due volte per ciascun piede, Mayuko sembrò soddisfatta.
    Io avevo la mascella dolorante, e la gola secca, avevo sete, ma non osavo chiederlo.
    "Brava cagnetta, seduta. Immagino tu abbia sete, ti meriti un premio. Ora chiudi gli occhi e apri la bocca"
    Sentii uno sputo entrarmi nella bocca spalancata.
    "Ti piace la mia saliva Saya?"
    "Sì padrona"
    "Di cosa sa?"
    "Sa di fragola" mentii
    "Ora però dobbiamo pensare alla tua penitenza. Tomoko, tu non mi avevi detto che avevi un debole per Saya"
    "Sì Mayu, mi piace molto"
    "Capito. E cosa ti piace di lei?"
    Tomo rise stupidamente
    "L'ho vista sotto la doccia. Mi piacciono le sue tettine e la sua fichetta"
    Mayuko la guardò con finto rimprovero
    "Tomoko, vergognati! Ti ho già spiegato che non è così che ci si rivolge a una ragazza che ti piace.
    Potresti dirle qualcosa a proposito della sua eleganza, del suo portamento, delle sue belle mani, oppure del suo collo sottile.
    Non è cosi Saya?"
    Respirai
    "Sì padrona"
    "D'altra parte" Mayuko mi trafisse con uno sguardo crudele "qui non hai a che fare con una tua compagna di classe, ma con la mia cagnetta.
    E se vuoi accoppiarti con la mia cagnetta, non devi corteggiare lei, ma chiedere il permesso a me!"
    "Va bene Mayu. Posso chiederti il permesso di portarmi la tua cagnetta per 10 minuti in quello stanzino?"
    Sobbalzai: "No Padrona! Ti prego! Farò qualunque cosa"
    Per tutta risposta ricevetti uno schiaffone "Le cagnette come te devono abbaiare solo quando gli viene ordinato. Allora ho capito bene Saya? Non vedi l'ora di andare nello stanzino con Tomo?"
    "No Padrona, no!"
    "Tomo, la mia cagnolina è entusiasta. Portala pure nello stanzino delle scope e fai con comodo, io resto qui con Rin. Facciamo una partita a Shogi?"
    Tomoko mi prese per i capelli e mi guidò bruscamente fino allo sgabuzzino.
    Con una mano aprì la porta e con l'altra mi scagliò dentro.
    L'ultima cosa che vidi fu il sorriso di Mayuko mentre Rin preparava la tavola da Shogi
    (continua)

    Spero che il primo capitolo vi abbia divertito

    Edited by wenom89 - 1/5/2020, 11:51
     
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    Ho tolto il rimando al sito dato che, come da regolamento, non si possono inserire link a siti esterni.
    Ad ogni modo, non male come racconto :zizi:
     
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    Scusa, non avevo capito che per spam si intendessero anche i link effettivamente in tema con l'argomento della discussione.
    Ad ogni modo grazie per il complimento.
     
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