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Dal fatto che le piastrelle gli passarono sotto conficcandosi nelle pareti della chiesa alquanto profondamente, Seiichi ne ricavò due cose: la prima era che quelle mattonelle guadagnavano una capacità di taglio sicuramente non indifferente, e la seconda, ancor più importante, era che una volta scagliate quelle minacce non potevano cambiare traiettoria o inseguirlo. Questo rendeva il suo compito estremamente più facile, perché significava che non doveva preoccuparsi di doversi difendere e attaccare allo stesso momento su più fronti. Mentre giungeva quasi al picco del proprio salto sentì di nuovo lo stesso rumore precedente presentarsi ancora una volta, questa volta tre di essi, non due. Ciò significava solo una cosa.
Ancora mattonelle?! Ma tutta quella succosa energia per cosa la stai usando, gonfiarti il cazzetto?!? RIDICOLO!
Poteva sembrare una provocazione atta a ulteriormente denigrare il suo avversario, ma la verità era che quelle parole erano più uno sfogo del disappunto del mannaro, che altro. Era entrato aspettandosi una sfida, alla vista di quanto grosso fosse quell'omone credendo di aver incontrato finalmente qualcuno che scontrasse la sua forza con la propria, e invece da quando si erano incrociati non aveva fatto altro che tirargli addosso parti della chiesa come una casalinga imbufalita che tirava i piatti al marito appena tornato a casa. Sicuramente un'ottima notizia per gli operai che avrebbero trovato lavoro ristrutturando il luogo, ma decisamente non lo scontro entusiasmante che si aspettava il licantropo.
Ad ogni modo, una cosa era certa: non poteva rimanere dov'era, e non poteva neppure continuare a solamente evitare gli attacchi di quel giullare troppo cresciuto. Gli occhioni di Paya lo avevano impietosito. Raggiunto l'apice del proprio salto ai cinque metri di altezza, la prossima mossa fu ovvia e immediata sia a Seiichi che al suo corpo. Mosso dall'istinto spinse rapidamente entrambe le braccia all'indietro mentre focalizzava energia al loro interno, chinando il busto in avanti mentre rizzava la coda in modo da tenerla attaccata alla schiena e piegando le gambe, attivando la tecnica 'Hunt The Meek' e generando due proiezioni che non avrebbero avuto alcuno scopo offensivo, ma piuttosto il solo obiettivo di spingerlo nella parte opposta alla loro, e cioè in avanti e verso l'altare, il demone e le ragazze, in modo da togliersi dalla traiettoria delle tre piastrelle. Si trattava a tutti gli effetti di un vero e proprio scatto a mezz'aria - anche più rapido nell'esecuzione quindi del salto precedente - che gli avrebbe fatto coprire 5 metri di quei 7 che inizialmente lo separavano dal demone mentre ancora toccava terra.
Trovandosi quindi ora a soli due metri da lui senza considerare la differenza in altitudine, Seiichi avrebbe potuto attuare la propria controffensiva. La verità era che quella differenza in altezza giocava a suo vantaggio, per diversi motivi. Primo fra tutti era che da quella posizione, il mannaro poteva mirare a colpire con le proprie proiezioni la parte superiore del demone senza doversi preoccupare di colpire le ragazze: Paya era legata e imbavagliata al suo fianco, non in traiettoria, e gli unici due intralci che erano le ragazze soggiogate erano state rimosse dall'equazione dato che loro, visto che erano entrambe inginocchiate e in mezzo alle gambe dell'infernale, non coprivano invece minimamente la parte superiore del nemico, in alcun modo. Secondo, ma non meno importante, era che quel lascivo signorotto non aveva minimamente idea di cosa fosse capace Seiichi, al di fuori della sua capacità di muoversi a mezz'aria. Questo perché il mannaro aveva notato chiaramente come sembrava non essersi accorto di nulla di ciò che fosse accaduto fuori mentre entrava. Non poteva dunque aspettarsi le sue proiezioni, ma soprattutto, anche se avesse potuto, non avrebbe potuto invece sapere che ora quelle stesse proiezioni avevano una portata raddoppiata, e che quindi neppure nonostante quelle distanze era al sicuro, anzi.
Senza esitare dunque, gli occhi del mannaro brillarono: non appena terminò quello scatto a mezz'aria, subito piegò il braccio destro per riportarlo a sé e immediatamente ri-estenderlo repentinamente nella direzione del demone, tenendo le dita larghe e rivolte verso di lui, colmando l'arto di una grande mole di energia non solo per dare vita ad una proiezione, ma anche potenziarla. Attivando le tecniche 'Force Your Way' e 'Breach The Walls', avrebbe dato vita ad una proiezione offensiva dalla capacità di penetrazione smisurata e che portava con sé una forza che andava ben oltre quella di una creatura suprema. Una proiezione che si sarebbe estesa pressoché istantaneamente dal suo corpo e avrebbe avuto una portata, includendo l'estensione del braccio, che raggiungeva facilmente i 6 metri, se non poco più, e che quindi non avrebbe avuto alcun problema a raggiungere il bersaglio.
Bersaglio che non sarebbe stato neppure casuale. Concentrato com'era unicamente sul portare avanti quello specifico attacco e assistito dalla sua posizione - che, per quanto stesse iniziando a ricadere, gli concedeva comunque nitidamente una 'linea di tiro' più che pulita - non avrebbe mirato generalmente al torso del demone, ma anzi proprio alla zona dove si sarebbe dovuto trovare il suo cuore, quella proiezione dalla forza e penetrazione divine dunque mirando a trapassarlo e annientare l'organo come un gigantesco proiettile grande quanto una mano e sparato praticamente a bruciapelo. Le mani del demone erano scioccamente impegnate a palpare e stuzzicare i seni delle ragazze, e quest'ultime non avrebbero potuto alzarsi od ostacolare in alcun modo in tempo quell'attacco inaspettato. Di certo Paya non avrebbe interferito, e lui non avrebbe potuto tirarla a sé né manipolare nulla vista la posizione dei suoi arti. L'unica protezione che l'avversario avrebbe potuto ergere se ne aveva i riflessi era manipolare ancora il campo di battaglia per frapporre qualche difesa davanti a lui... ma era proprio per questa evenienza che Seiichi aveva impresso ancora più forza in quel colpo penetrante. Non c'era parete, mattonella, colonna o tetto che potesse salvarlo. Solo un miracolo o asso nella manica, se ne aveva.
Il Kinoshita sapeva perfettamente che i demoni, anche più della sua razza, erano donati di capacità rigenerative non indifferenti, e il fatto che quel demoniaco avversario stesse usando quella straripante energia oscura solamente per manipolare qualche mattonella era incredibilmente sospetto. In mancanza di altre intuizioni, aveva dovuto dare per scontato che la usasse per rigenerarsi o proteggersi in qualche modo, e quindi che l'opzione migliore fosse mirare proprio alla fonte di tutto quel vigore per spegnerlo definitivamente.
A prescindere di ciò che sarebbe accaduto, eventualmente qualora la caduta del mannaro non fosse stata frenata, interrotta o intercettata in qualche modo, essa lo avrebbe portato ad atterrare ad un metro dall'altare, davanti ad esso, cadendo ovviamente in piedi.
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Lo scatto a mezz'aria fece evitare a Seiichi le tre mattonelle-shuriken che continuarono il loro tragitto fino a conficcarsi nelle pareti della chiesa. Il demone vedendo che Seiichi si mosse in modo diverso rispetto a prima emanando delle proiezioni oscure lo osservò attentamente distraendosi anche dalle ragazze che lo stavano viziando con le loro bocche. Sembrò studiarlo e quando arrivò a sferrargli un nuovo attacco con le sue proiezioni, Seiichi avrebbe avuto una brutta sorpresa poiché il demone imitò le sue movenze ricreando le stesse identiche tecniche di Seiichi che si abbatterono su quelle del ragazzo annullandosi a vicenda. Seiichi a quel punto si ritrovò davanti al demone a circa 1 metro di distanza che iniziò a ridere in modo gutturale e soddisfatto con una Paya che guardò Seiichi preoccupata e gli faceva cenno di "no" con la testa, come se volesse dirgli di non sottovalutarlo. Partirono altre mattonelle in attacco, questa volta vennero proiettate di fronte a Seiichi, erano 4 in totale, due miravano alle sue cosce e due al petto, arrivarono da destra e sinistra di Seiichi. . -
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Quella del demone fu decisamente una sorpresa, sì. Inaspettata, senza dubbio, ma brutta? No. Nonono, quella non era una brutta sorpresa, anzi! Era un'occasione d'oro, la svolta che Seiichi attendeva, una visione celestiale: finalmente aveva trovato un avversario che potesse metterlo alla prova! I suoi occhi presero a brillare ancor più intensamente di prima, mentre le zanne si allargavano in un sorriso sinistro ma compiaciuto, non diverso da quello di un predatore che aveva appena avvistato una succosa bistecca. Si sarebbe messo a ridere a sua volta accompagnando quella del demone, con fare chiaramente divertito, gioioso come non mai, un piacere distorto, contrapposto alla sua furia e delusione precedente. Provava una felicità aliena, un sentimento che non gli era mai appartenuto ma che adesso lo stava invadendo come un virus che non poteva essere fermato, e sentiva l'oscurità che lo attanagliava fomentare quella sensazione, come una dolce madre che spingeva il figlio in bici le prime volte che ci andava, accompagnandolo inizialmente ma poi lasciandolo andare.
Non ci sarebbe stato bisogno per Paya di avvertire il suo salvatore: Seiichi non si sarebbe più trattenuto, e ora nella sua mente aveva solo un pensiero che gli pulsava incessantemente. Gli occhi del licantropo rimasero fissi sul demone durante tutta la sua discesa, e atterrato a un metro davanti a lui, la sua attenzione sarebbe rimasta comunque su di lui anche mentre egli preparava il nuovo assalto di piastrelle.
ORA CI SIAMO!
Non un rimprovero, neppure una provocazione, bensì una lode. Non appena toccò terra, mentre continuava in quella risata divertita il mannaro avrebbe preso a concentrare l'oscurità dentro di lui per espanderla senza controllo, chinandosi in avanti e estendendo una mano verso il demone e l'altare. Non avrebbe schivato, non avrebbe bloccato, non avrebbe tentato di difendersi in alcun modo da quelle piastrelle che si erano alzate e lo minacciavano: piuttosto, la sua carne e la sua forma avrebbe cominciato a lasciarsi corrompere dall'oscurità che lo circondava, quest'ultima penetrando il suo corpo e cominciando a mutarlo, potenziarlo e ingrandirlo senza sosta. Attivata l'evoluzione del suo potere, 'Unleash' avrebbe per l'appunto sguinzagliato il picco massimo della corruzione che la sua forma era in grado di raggiungere. La criniera nera che erano i capelli sul suo capo crebbe al punto da attraversare la schiena come fosse quella di un leone, mentre le zanne e gli artigli del mannaro si facevano più affilati. Il capo si muniva di corna appuntite e curve come un toro, la coda si allungava mentre ovunque lungo la parte superiore di essa fuoriuscivano nere punte acuminate che attraversavano parzialmente anche la schiena di quel gigantesco corpo corrotto. La muscolatura si gonfiava a dismisura, le venature del suo sangue nero attraversando chiaramente ora ogni singolo centimetro del fisico disumano del licantropo, i guanti che prima proteggevano le sue braccia finendo inevitabilmente in mille pezzi incapaci di contenere quella mole di muscoli.
VIENI QUI, FUSTACCHIONE, DIVERTIAMOCI!
Raggiunta un'altezza complessiva di ben cinque metri, Seiichi non si era chinato in avanti per sfinimento, bensì per sfruttare l'ingigantimento del suo corpo e stazza per chiudere rapidamente la patetica distanza di quel misero metro rimasta fra lui e l'avversario e tentare di afferrarlo con entrambe le braccia, le cui mani ora sarebbero state grandi all'incirca 50 centimetri ciascuna, e ben più che caparbie di tenerlo saldamente stretto. Una mano avrebbe stretto le gambe del demone, mentre l'altra il torso e le braccia d'egli, stritolandolo e tenendolo saldamente, premendolo in modo da immobilizzarlo e impedirgli di usare gli arti in qualunque modo. Nella sua nuova forma, si sarebbe rimesso in piedi dalla posizione chinata precedente che aveva adottato, iniziando a tirare con la mano che teneva la parte superiore del demone verso l'alto, e quella che teneva quella inferiore verso il basso, portandolo davanti al proprio muso e intento a sfruttare il suo nuovo mostruoso vigore avente una forza traente pari ad un'intera tonnellata per effettivamente stritolarlo, indebolendo le ossa mentre tentava di staccare in due parti diverse quel demone come se fosse una bambolina da rompere, senza che lui in teoria potesse opporsi in modo efficace visto come lo teneva. Voleva sentirlo gridare prima di sfruttare il suo sangue come un tonificante balsamo per il suo pelo e deliziarsi con il suo cuore.
Il demone non poteva sfuggirgli: con l'estensione delle sue nuove, allungate braccia, lo avrebbe afferrato anche se avesse tentato di scattare o fuggire via, specialmente visto come non aveva spazio di fuga efficace dato che l'altare era posizionato alla fine della chiesa. E di certo questa volta non si sarebbe potuto salvare semplicemente contrattaccando con una proiezione, perché essa non avrebbe fermato la sua avanzata. Per quanto riguardava le mattonelle che avevano attaccato Seiichi? Quelle non avevano importanza. Viste le zone bersagliate e la sua nuova forma, tutte loro si sarebbero andate con molta probabilità a incastrare nei suoi arti inferiori, ma vista la minacciosità che avevano dimostrato fino a quel momento, sarebbero stati al massimo come dei fastidiosi chiodi conficcati nella sua carne. Il mannaro infatti non era divenuto solo più grosso e forte, ma anche molto più resistente. Una resistenza aumentata che si aggiungeva ad una già di per sé sviluppata quasi all'apice della perfezione. Il demone era stato in grado di copiare le sue tecniche dopo averle viste, e per questo Seiichi non gli avrebbe concesso il tempo di adattarsi di nuovo: l'intenzione del mannaro, sadismo a parte, era a tutti gli effetti quella di neutralizzarlo. Se fosse riuscito a indebolirlo al punto giusto non avrebbe disdegnato la possibilità di interrogarlo vista la sua particolare energia e la sua comparsa del tutto casuale all'interno di quella situazione, fermandosi dall'ucciderlo per prima guadagnare informazioni, ma la priorità del mannaro rimaneva la sicurezza delle ragazze persino in quella devozione al combattimento, e non poteva metterle a repentaglio se si dimostrava ostinato o resisteva.
EDIT 23:49 - Corretta l'energia nella scheda status, chiarita un'azione e corretti alcuni errori grammaticali.
Edited by Demi - 11/5/2020, 23:49. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Ti sei scordato di aggiornare lo status fisico: come fa il fisico ad essere illeso se le piastrelle sono conficcate nella carne e non ha fatto niente per tirarli via?
Le piastrelle affilate come shuriken si conficcarono nella carne di Seiichi sulle cosce e poco più su nei fianchi. Solo grazie alla sua trasformazione le ferite non sarebbero state gravi, dato che non riuscirono a superare la possente muscolatura, ma erano abbastanza affilati per incastrarsi nei muscoli e rendergli fastidiosi i movimenti. Seiichi continuava a sottovalutare il demone davanti a lui. Vedendolo trasformarsi ed ingingantirsi, ed avendolo così vicino non sarebbe rimasto lì fermo a guardarlo imbambolato e Seiichi non fece nulla per potergli chiudere delle vie di fuga. Anche se gli costò fatica togliersi le ragazze di dosso, il demone schivò semplicemente le sue enormi mani saltando verso l'alto superando con un balzo l'enorme fiera per atterrare a circa 5 metri alle sue spalle, centrale alla navata principale. Si voltò immediatamente verso di lui e puntò le mani al suolo per sollevare altre piastrelle che affilò con la sua energia, questa volta le piastrelle avevano l'energia affilata molto più visibile e più grande somigliando a delle vere e proprie lame fatte di energia.
Stammi lontano bestiaccia! strillò spaventato, con una voce molto più stridula della precedente sembrando quasi che la voce appartenesse ad una creatura molto più piccolina e terrorizzata. Le piastrelle affilate erano 5, una di esse partì all'attacco sfrecciando in aria colpendogli il braccio destro aprendogli un profondo taglio nella muscolatura sul retro del bicipite per poi continuare la corsa fino a conficcarsi molto più in profondità nel muro. Un primo colpo di avvertimento per spingerlo a girarsi verso di lui e mandare gli altri 4 shuriken in attacco, questa volta mirarono uno contro i suoi occhi, uno contro il petto, lo stomaco ed infine il ginocchio destro.
Visto che non ti sai fare i cazzi tuoi ti ammazzo! sbraitò il demone furioso, sventolando senza vergogna la sua erezione per niente soddisfatta. Le ragazze spaventate dalla figura di Seiichi non osarono fiatare nascondendosi sotto l'altare per paura di essere colpite, solo la povera Paya era rimasta su di esso e la ragazza svenuta a terra alla destra di Seiichi.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Chiedo scusa, è che non sapevo dove sarei stato colpito e quanto profonde sarebbero state le ferite, allora mi sono detto di aspettare il tuo post prima di inserirle. In futuro vedrò di scriverci qualcosa come placeholder allora.
Le piastrelle fecero il loro corso incastrandosi nella carne del mannaro mentre lui si ritrovava fastidiosamente, sia metaforicamente che non, a mani vuote. Il demone sgusciò via saltandogli dietro le spalle. Irritante a dir poco, specialmente considerando che non appena il licantropo considerò l'idea di a quel punto rivolgere la propria attenzione alle ragazze rimaste senza protezione, quel verme pensò bene di ricordargli che la sua attenzione doveva essere rivolta a lui, scagliandogli contro l'ennesima mattonella che questa volta sarebbe stata tuttavia molto più affilata, aprendogli la parte posteriore del bicipite senza troppi complimenti. Seiichi ringhiò infastidito nel sentire quella nuova lacerazione, guardandosi furibondo alle spalle: il suo entusiasmo per quel combattimento iniziò a scemare non appena percepì che il suo corpo stava iniziando a farsi pesante. Come un piromane impazzito aveva gettato senza sosta benzina sulla fiamma, spingendo incessantemente sull'acceleratore senza curarsi di null'altro se non il brivido del conflitto, e adesso si ritrovava a pagarne le conseguenze. Non tutto era perduto però, anzi, era proprio grazie a quella scarsità di energia che aveva riguadagnato lucidità, ed ora che le sue mosse non sarebbero state più dettate da un arrogante istinto, forse avrebbe finalmente smesso di trattare l'avversario come un moscerino e più come ciò che era: un problema. Non poteva più permettersi errori.
Senza rispondere alle provocazioni in alcun modo, l'enorme licantropo si concentrò unicamente sul da farsi. Voltatosi verso il nemico proprio in risposta a quella piastrella che lo aveva colpito, vide immediatamente le quattro piastrelle che stavano per partire e la distanza fra lui e l'avversario, e la conclusione fu una sola: doveva chiudere le distanze e impedire a quelle lame affilate di colpirlo. Chinandosi di nuovo in avanti in modo analogo al precedente, sollevò rapidamente il braccio destro unendo le dita a mo' di lama a sua volta, e non appena le mattonelle sarebbero partite per colpirlo lui avrebbe concentrato a sua volta energia all'interno del braccio sinistro, mentre lo muoveva dal basso verso l'alto in modo obliquo, come se stesse menando un fendente nella stessa direzione, attivando la tecnica 'Reap the Weak'. Una proiezione enorme ed identica alla lama di uno spadone sarebbe originata dal suo braccio, la cui capacità di taglio sarebbe stata accompagnata da una forza incommensurabile. Quella tecnica in particolare era particolarmente efficace in quella situazione, proprio per intaccare le lame che lo minacciavano, e l'obiettivo sarebbe stato proprio quello, della proiezione: colpirle e neutralizzarle a mezz'aria prima che potessero raggiungere il bersaglio. Pienamente cosciente del fatto che il demone potesse replicare le sue proiezioni, Seiichi non avrebbe comunque esitato dall'estendere quella proiezione per tutta la sua gittata, nella sua traiettoria per colpire tutte le lame puntando a colpire anche lui. Quella non era più una proiezione grande quanto un pugno normale, ma una gigantesca falciata larga 50 centimetri, non poteva bloccarla, efficientemente almeno, ma l'intenzione del Kinoshita non sarebbe stata quella di ucciderlo o vincere con tale colpo, ma piuttosto solamente distrarlo e tenerlo occupato.
Quella infatti sarebbe stata solo l'inizio della controffensiva, perché mentre il braccio sinistro, illeso e pienamente funzionante, si preoccupava di portare avanti quella proiezione e difendere l'enorme figura del mannaro, quest'ultimo non sarebbe poi di certo rimasto fermo, ma piuttosto avrebbe immediatamente preso a chiudere le distanze correndo verso l'avversario, tenendosi sempre chinato in avanti. Le ferite alla muscolatura lo avrebbero rallentato di certo, ma la distanza da coprire era minima considerando la sua mole, e mentre la ferita al suo braccio destro iniziava a rigenerarsi rapidamente in risposta alla risonanza con l'energia appena spesa dal sinistro, quest'ultimo terminata la sua mossa si sarebbe ritrovato in una posizione identica al fratello, al lato del corpo colossale di Seiichi. Facendo conto sul fatto che il demone per evitare la falciata avesse semplicemente indietreggiato, mossa più logica vista l'angolazione della proiezione, tenendo entrambe le braccia estese in avanti Seiichi aveva una posizione simile a quella precedente quando aveva cercato di afferrare il demone. Con le braccia estese in avanti e ai lati mentre avanzava abbassato, sembrava intento a ripetere lo stesso errore, ma così non era. Con gli enormi arti ai suoi lati che lo avrebbero afferrato se avesse tentato di schivare verso tali direzioni e l'enorme mole del licantropo che avanzava verso di lui impedendogli di semplicemente allontanarsi, l'unica via di fuga plausibile del demone sarebbe stata di nuovo quella di saltare, e proprio per questo Seiichi durante la sua carica avrebbe preparato un altro asso nella manica, concentrando energia nelle sue spalle preventivamente. In tal modo, non appena si sarebbe trovato in procinto di afferrare il suo avversario e quest'ultimo avrebbe saltato per evitare di finire nelle sue grinfie, il licantropo avrebbe repentinamente attivato 'Arm' per mutare ancora di più la sua forma corrotta, creando rapidamente un altro paio di braccia all'altezza delle sue spalle che avrebbero inaugurato la loro entrata in gioco a sorpresa puntando proprio su quest'ultimo fattore, la loro posizione e forma perfetta per intercettare il demone a mezz'aria, afferrarlo e schiacciarlo con tutta la loro suprema forza. Oltre a tali arti, una seconda coda si sarebbe aggiunta alla sorella dietro la forma gigantesca del lupo demoniaco, code che si sarebbero rizzate a loro volta ergendosi dietro il lupo come serpi e che, assieme agli arti, si sarebbero preoccupate di intercettare il demone a mezz'aria anch'elle qual'ora fosse stato capace di superare le braccia, stritolandolo senza pietà. Se prima non si era preoccupato minimamente di bloccargli la fuga, ora invece non ne avrebbe avuta nessuna.
Questo perché, senza dubbio ormai, non doveva fallire: stava continuando a sforzare il suo corpo fino allo stremo nutrendo il suo potere, e poteva percepire che non avrebbe retto a lungo in quella forma. Doveva finirla lì e subito.
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Paya fissò con occhi spalancati e terrorizzati la figura di Seiichi quando il demone si spostò da loro. Per un solo attimo aveva temuto che quella belva si sarebbe sfogata su lei e le ragazze, invece la sua attenzione era rivolta verso il demone, lasciando intendere alla ragazza che quindi non era il solito licantropo fuori di testa accecato dalla sete di sangue e morte. Tirò un sospiro di sollievo infatti quando tornò ad attaccare il nemico. La tecnica proiettata da Seiichi riuscì a spazzare via le piastrelle shuriken deviandole quel tanto che bastava per non farseli finire addosso. Fu anche una mossa astuta perché costrinse il demone a imitare la stessa identica tecnica per annullare quella di Seiichi prima che gli finisse addosso, permettendo quidi al licantropo di avvicinarsi ancora a lui. Il demone cercò di distanziarlo correndo, ma l'enorme mole delle sue braccia gli sarebbero finite addosso molto presto, continuare a correre verso la direzione libera prima o poi lo avrebbe messo in difficoltà, e pensò che saltare come prima e lasciare che magari il licantropo finisse contro il muro gli sembrò un idea sensata. Tuttavia il demone non poteva assolutamente conoscere il segreto del licantropo che poteva farsi apparire altre due braccia sulla schiena. E farlo quando meno se lo aspettava fu una mossa astuta dato che gli permise di afferrarlo in volo, facendolo strillare di nuovo dal terrore quando ormai finì fra le sue grinfie. Il corpo del demone iniziò a sgonfiarsi sotto la pressione delle dita forzute di Seiichi, tutti quei muscoli sembrarono afflosciarsi e la mole diminuire. L'aspetto del demone cambiò, non era più un enorme demone muscoloso e vigoroso, divenne un demone molto più mingherlino e bruttino, molto più basso, al punto che dalla mano di Seiichi spuntava fuori dai polpacci in giù e solo la testa. L'unica cosa rimasta della stessa dimensione sembrava la sua erezione ma anche quella pian piano si afflosciò perdendo tutta la tensione erotica di prima. L'energia opprimente del tartarus che aveva sentito provenire da lui per tutto il tempo si affievolì fino a sparire del tutto. Essendo diminuito di dimensioni riuscì a sfilare un braccio dalla presa e sollevarlo verso l'alto in un ultimo disperato tentativo di difendersi fece sfrecciare altre piastrelle sempre 4 in totale che mirarono due alle mani che lo stringevano e due contro il volto dell'enorme bestia.
Vaffanculo stronzo! rantolò in quel gesto disperato dettato più dalla paura di morire. Cosa poteva fare però quel demone in quelle condizioni? Era spacciato.... -
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Sentire finalmente la carne di quel manzone fra le proprie mani decretò già di per sé una vittoria nella mente di Seiichi, proprio come una bestia affamata che riusciva finalmente a vedere davanti a sé immobile un gigantesco bisteccone ricoperto di bacon aggiuntivo. Aveva già l'acquolina in bocca e nonostante fosse allo stremo delle forze, la promessa di quella ricompensa così vicina fu abbastanza per continuare a farlo sforzare. Quell'energia oscura che sprizzava il demone lo attraeva fin troppo, ma la contrario delle ragazze assoggettate lui non si sarebbe accontentato di un salsicciotto e anzi era decisissimo a gustarsela tutta in un sol boccone assieme alle carni del suo ricettacolo. Proprio per questo motivo, però, sarebbe stata ancor più amara per lui la sorpresa che al contrario doveva essere decisamente positiva per chiunque altro: non appena avvertì l'energia cominciare a dissiparsi, l'enorme lupo infernale quasi guaì in risposta, tentando di stringere il demone con ancor più decisione come se stesse cercando di bloccare l'energia dentro di lui, ottenendo invece l'effetto esattamente opposto.
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Un ululato disperato di un licantropo a cui era stato appena sottratto quello che doveva essere il pasto più buono del mondo. Un momento di totale agonia che il demone, sgonfiatosi e divenuto più simile a un ragazzino che affascinante uomo, sfruttò per tentare un ultimo, disperato gesto. Un inutile e odioso gesto attraverso il quale non avrebbe concluso nulla.
Non appena infatti il piccoletto tentò di salvarsi manipolando ancora una volta le mattonelle della chiesa, tutto ciò che si sarebbe limitato a fare Seiichi sarebbe stato scostarsi rapidamente di lato mentre continuava a stringerlo, spostando prontamente mani e volto dalla loro traiettoria. Quell'ultimo attacco avrebbe sortito un unico effetto, e sicuramente non quello sperato dall'avversario: incattivirlo ancora di più. Già si sentiva preso in giro visto ciò che era appena accaduto, ma quell'ultimo 'stronzo' e minaccia servì ad aizzarlo ancora di più. Portando il demone mentre lo stringeva davanti al proprio muso, le altre due mani, originali, si sarebbero unite a quella stretta, tappando i buchi di quelle appena create e chiudendo l'intero corpo del ragazzino in una morsa dalla quale non ci sarebbe stata fuga, una gabbia di muscoli che non gli avrebbe concesso più di muovere minimamente nulla, lasciando libera solo la sua testa. Stringeva, ma non lo stava uccidendo: piuttosto, sembrava intenzionato a polverizzare tutte le sue ossa e renderlo un invertebrato. Osservandolo con i giganteschi occhi, Seiichi mostrava le zanne tremolanti che premevano le une contro l'altre, digrignate iraconde.
Le cose sono due, ORA.
Parlando attraverso quelle pericolose fauci, l'odio e la rabbia erano a dir poco palpabili.
O ti mostri intelligente, accetti di aver perso, e giuri di vivere da bravo sotto il mio comando PREPARANDOTI a CANTARMI IN RIMA tutto ciò che sai e che voglio sapere, magari addirittura divertendoti di tanto in tanto...
Scandendo molto bene le premesse e l'esito di quella prima opzione, ogni enunciazione sarebbe stata pronunciata come un dettame da seguire, con una voce abbastanza alta da risultare un ruggito che avrebbe puntato a soffiare come una brezza di cambiamento dritto in faccia al demonietto.
Oppure ti opponi, resisti, pronunci anche solo un'altra parola che non sia "Sì padrone" o "Mi scusi, padrone" - fai qualsiasi cosa per farmi scattare un nervo... e ti spezzo le ossa, porto in uno scantinato, piazzo su un cazzo di gancio per la carne e inizio a mettere a buon uso quella tua merda di rigenerazione per garantirmi una scorta di carne a vita... HAI CAPITO?!
Il cuore del mannaro ormai batteva a mille, non più per via dell'adrenalina né per la rabbia in sé, ma piuttosto perché stava pompando così tanta energia da così tanto tempo che ormai sembrava sull'orlo del collasso. Questo ovviamente il demone però non poteva saperlo, anzi: tutto ciò che avrebbe potuto sentire provenire da quella bestia, oltre che agli ordini e una furia incontrollabile, era appunto il suono di quel assurdo organo che pareva tamburare contro il petto, come un oscuro presagio che prometteva di concretizzare le minacce appena esposte.
E non provare a mentire, idiota, perché vedo chiaramente la tua anima e posso capire se mi stai prendendo per il culo... o forse ti piace l'idea di sentirti la pelle venire staccata dal tuo corpo poco a poco? Sono sempre stato bravo a scuoiare le mie prede.
Ovviamente non aveva un potere del genere: Seiichi non era di certo una macchina della verità infallibile, ma quel demone non poteva di certo saperlo e dopo l'ultima sorpresa, sarebbe stato incredibilmente sciocco, o forse coraggioso, a dubitare della veridicità delle parole di un licantropo gigantesco che chiaramente aveva dimostrato di non essere un normale lupo mannaro. La parte peggiore per lui, però, senza dubbio sarebbe stato il tono e lo sguardo del Kinoshita. A lui infatti non importava davvero se quello sgorbio vivesse o meno, e questo sarebbe stato palese da come la sua presa si stava via via facendo sempre più stritolante senza pietà né accenno a fermarsi: o quel demone si sarebbe sbrigato a rispondere, o avrebbe davvero polverizzato le sue ossa. A Seiichi difatti non piaceva nemmeno l'idea di avercelo fra i piedi - non aveva alcun utilizzo per un potenziale traditore, specialmente visto che non aveva nulla da offrirgli.
Le strade a quel punto erano davvero quelle esposte. O diventava il suo fedele servo, oppure lo avrebbe fatto diventare uno splendido distributore di carne da spellare e mutilare vivo ogni volta che aveva voglia di quella carne particolarmente piccante che era esclusiva dei demoni. Non avrebbe più avuto paura della morte, perché in confronto la morte sarebbe stata una salvezza, e l'inferno un paradiso. Dopotutto, si rigenerava, ma il dolore lo sentiva eccome.
La scelta era sua, ma doveva farla in fretta perché altrimenti Seiichi lo avrebbe neutralizzato e gettato via per preoccuparsi di chi davvero gli importava: le ragazze.
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Gli bastò davvero poco per evitare gli shuriken del demone, infatti gli bastò scansarsi per evitarli dato che comunque il demone non aveva modo di mirare alla perfezione visto in che condizioni era. Le mani che lo stringevano gli facevano molto male quindi gli impediva di pensare lucidamente. Oltretutto era parecchio spaventato dato che sembrava che prima volesse mangiarlo ma vedere meno carne sul suo corpo lo aveva fatto arrabbiare. L'esserino tremava fra le sue mani e respirava a fatica. Cercò inutilmente di allargargli le dita dal suo corpo, Seiichi era decisamente più forte di lui. Rantolò ma alla fine si arrese.
Gh-hai vintoh! fece con un filo di voce per fargli capire che si era arreso, pregandolo con gli occhi di non ucciderlo. Gli battè la mano sul dito più volte ma ogni battito era sempre più debole e gli occhi del demone sempre più vacui, stava per svenire dato che non riusciva a respirare. Seiichi aveva vinto, il demone divenne innocuo, anche nelle sue forme basi non avrebbe potuto competere con lui. Era totalmente in suo potere.. -
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Seiichi avrebbe potuto continuare ad aumentare la pressione sulla sua vittima sempre più fino a schiacciarla, ma l'attimo che quel demone ebbe la saggia idea di dichiarare la sua resa, l'enorme mannaro fermò le sue dita impedendo loro di provocare un danno irrimediabile. Si sforzò di mantenere ancora la sua colossale forma un altro po', come se ci stesse pensando, prima di finalmente iniziare a ritornare alla normalità, portando a terra con sé il suo prigioniero, una delle sue mani scivolando dal torace ad uno dei polsi di quello che prima era detentore dell'energia del tartarus, fermamente tenendolo poi afferrato come se la sua grinfia fosse una sorta di manetta. Ritornando alla sua forma originale, si sarebbe aiutato con la mano libera a far cadere le piastrelle conficcate nei suoi muscoli che, non occupando più uno spazio abbastanza importante da poter rimanere incastrate, non avrebbero avuto problemi a cadere con facilità, e le sue ferite, finalmente libere di poterlo fare, avrebbero preso a rimarginarsi.
Molto bene... ti sei guadagnato il beneficio del dubbio... da parte mia...
Manteneva un tono fermo e autoritario concedendosi momenti di pausa come se ci stesse ripensando. Voleva mettergli ulteriore paura? Decisamente, ma le pause nel suo parlato non erano volute: la verità era che se prima Seiichi si stava sforzando per mantenere la presa sul demone e la sua forma immonda, adesso stava mettendosi a dura prova proprio per non cadere in ginocchio o farsi vedere vulnerabile. Si sentiva come se avesse appena finito di sprintare per un'intera ora dopo dieci anni senza aver fatto alcun tipo di attività fisica: lo stomaco si contorceva, gli veniva da vomitare e le orecchie gli fischiavano, la vista risultando sfocata. Si era avvicinato pericolosamente allo svenimento, lo sapeva e percepiva benissimo. Il fatto che il suo potere celasse il suo aspetto in quel caso era decisamente un bene, perché altrimenti il demone avrebbe potuto tranquillamente notare quanto stesse sudando e fosse provato. Ciò nonostante, avrebbe tirato il suo prigioniero verso di sé mentre si voltava verso l'altare, cominciando ad incamminarsi a passo rapido verso di esso, delineando il suo percorso dalla perdita di sangue delle sue ferite ancora in rigenerazione. Aveva fatto aspettare fin troppo le ragazze.
Dimmi chi sei e preparati a chiedergli perdono. Saranno loro ad avere l'ultima parola sul tuo destino...
Esausto o meno, però, il mannaro rimaneva un guerriero e persino quel piccolo istante di respiro gli avrebbe concesso abbastanza forze da poter tornare a non doversi scomporre. L'idea che quel fantomatico uomo con la katana fosse dietro l'angolo continuava a tormentarlo e gli impediva di rilassarsi, ma allo stesso tempo non poteva perdersi ad interrogare quel demone inaspettato per togliersi i propri dubbi: la cosa migliore da fare, innanzitutto, era liberare finalmente Paya, Rose e le altre studentesse. Giunto davanti all'altare il licantropo avrebbe gettato davanti ad esso, mettendolo in ginocchio con una certa prepotenza, il suo prigioniero. Lanciatogli un ultimo sguardo di minaccia per fargli capire che avrebbe fatto meglio a non tentare di fuggire, si sarebbe avvicinato a sua volta ancor di più all'altare in modo da raggiungere Paya che era ancora legata, senza ovviamente essersi dimenticato delle due studentesse nascoste sotto l'altare e facendo del suo meglio per non apparire minaccioso, con movimenti lenti e pacati.
Scusa se ci ho messo tanto.
Rivolgendosi ovviamente a lei, mentre con uno dei suoi artigli tagliava qualsiasi corda o impedimento che potesse star tenendola legata, con l'altra mano avrebbe fatto per raggiungere la gagball che la teneva in silenzio, ma nell'alzarla si accorse che era ancora sporca del suo stesso sangue. Sospirò, scuotendola un poco per pulirla quanto più possibile prima di rimuovere anche quell'ultimo ostacolo e restituire la libertà alla giovane.
Paya, giusto? Riesci a muoverti? Sei ferita?
Da come Ariel gli aveva presentato le streghe e l'esperienza avuta con Circe, inutile dire che si aspettava già una strigliata. O perché era stato troppo lento, o perché aveva rischiato di sporcarla, o perché aveva lasciato in vita il motivo della sua sparizione... qualche insulsa mancanza o difetto ridicolo. Certo, prima l'aveva vista supplicante, i suoi occhi erano stati più espressivi di mille parole, ma una persona messa alle strette indossava una maschera ben diversa dalla vera, e questo il mannaro lo sapeva benissimo. Nonostante fosse già pronto a dover sopportare lamentele e offese immeritate, questo non avrebbe impedito a Seiichi di controllare lo stato della ragazza più da vicino, anche toccandola se necessario, per verificare lui stesso che non fosse ferita mentre glielo chiedeva.
Cos'è successo, e dov'è l'uomo con la katana?
Accertatosi che stesse bene, non avrebbe perso tempo. Non si era certo dimenticato di Rose che a primo sguardo era sicuramente messa peggio, ma doveva essere efficiente e dato che Paya era l'unica rimasta ancora in sé, avrebbe potuto spiegargli cos'era accaduto mentre si occupava di soccorrere anche le altre. Non poteva ancora riposare, doveva rimanere concentrato.
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Il demone non osò ribellarsi, sapeva benissimo che se avesse fatto un passo falso Seiichi poteva strappargli il cuore dal petto senza problemi.
Il mio nome è Xitri. rispose il piccolo demone cercando di riprendere fiato, tremando e stando attento a non fare mosse azzardate per non scatenare la furia del licantropo. Si inginocchiò come aveva imposto e guardò verso le ragazze intimorito. Le ragazze non sembravano più subire il fascino del demone e lo guardavano interrogative e smarrite. Si tenevano abbracciate una con l'altra per proteggersi a vicenda e sembravano aspettare che l'incubo finisse. Intanto Paya venne liberata dal lupo e nel momento in cui le si avvicinò e le tagliò via le corde che la bloccavano, il simbolo sulla sua fronte sembrò illuminarsi per un momento. Paya lo fissò incredula poi sollevata mentre veniva liberata. Una volta tolta la gag ball, Paya si voltò per tossire e asciugarsi la bocca, massaggiandosi la mascella stanca da quella costrizione.
Sì sono Paya, grazie, sto bene non sono ferita. affermò per poi scivolare via dal tavolino e dirigersi verso Rose svenuta a terra. Le sollevò la testa e la poggiò sulle proprie gambe e cercò di svegliarla con piccole pacche sul volto. La ragazza si lamentò ma poco dopo aprì gli occhi sorridendo a Paya.
Meno male sta bene. affermò guardando poi verso Seiichi che le chiese dell'uomo con la katana.
Oh, come fai a sapere di quell'uomo? Non è qui. spiegò con calma.
Ero preoccupata per le ragazze che erano scomparse, così mi sono messa alla loro ricerca sfruttando i miei poteri. Quando le ho trovate erano in compagnia di quest'uomo che si chiama Exilium. Lui le ha ammaliate, ha fatto loro un incantesimo potente contaminandole con la sua energia oscura e corrotta. Sono riuscita ad ingannare Exilium facendomi passare per una delle ragazze che aveva corrotto per scoprire cosa stava facendo. Qualcosa però è andato storto, l'energia di Exilium era troppo potente per loro e ha corrotto la loro mente. Hanno iniziato a cercarlo, come delle drogate in astinenza, così le ho seguite. Però invece di trovare Exilium abbiamo trovato lui che ha attirato le ragazze ingannandole con il suo potere. affermò indicando con un gesto il demone spaventato vicino a Seiichi.. -
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Non fece in tempo neppure a controllarla per bene che Paya subito scivolò via dall'altare non appena venne liberata, accorrendo immediatamente verso Rose. Dovevano essere amiche o qualcosa del genere, chiaramente erano vicine da come sembrarono più serene non appena videro che l'altra stava bene. Lasciò riunirle in pace mettendosi a braccia conserte mentre aspettava, accorgendosi con la coda dell'occhio che le ragazze sotto l'altare non sembravano più ammaliate. Piegando le ginocchia, Seiichi si sarebbe abbassato per giungere alla loro altezza, mantenendo le distanze e continuando a trattarle un po' come faceva con i gatti, conscio del proprio aspetto tutt'altro che rassicurante.
Va tutto bene, potete uscire, è finita. Nessuno vi farà male.
Sarebbe stato tutto ciò che avrebbe detto loro con un tono che le voleva rasserenare, gesticolando con le mani mentre parlava in un tentativo di apparire più umano di quanto non sembrasse. Alzandosi pacatamente per poi allontanarsi e concedere loro spazio, avrebbe portato con sé Xitri afferrandolo di nuovo per il polso, questa volta non strattonandolo ma piuttosto limitandosi a tirarlo, la furia del mannaro diminuita almeno per ora. Mentre Paya gli spiegava cosa fosse accaduto avrebbe concentrato energia nelle dita della mano libera, quella che non teneva il suo prigioniero, per utilizzare il 'Ninjutsu #2: Evocazione di munizione e di armi' e richiamare quella che era una fiala contente un liquido nero pece, una droga, rimuovendo poi il tappo con il pollice e bevendone il contenuto, poggiando poi il contenitore vuoto per terra facendo attenzione a non romperlo o fare chiasso, non volendo interrompere Paya né spaventare chi era già fin troppo scosso.
Exilium... Ripeté il nome appartenente a quella infame figura de "l'uomo con la katana" non appena la ragazza ebbe finito di raccontare, mentre tentava di ricordare qualsiasi tipo di informazione su di lui, senza successo. ... mai sentito. Di sicuro, però, non era un saggio di lumen. Loro non trattavano con energie oscure e sicuramente non puntavano ad ammaliare le streghe. Una conclusione che in realtà gli mise più timore che altro, perché ora improvvisamente i nemici di cui doveva preoccuparsi non erano più limitati ad una singola fazione. C'era molto da fare, e nessuna garanzia che quel tipo non sarebbe apparso per tentare di riprendersi le sue vittime. Rafforzando la presa sul polso di Xitri lo avrebbe alzato tenendolo per esso, portandolo all'altezza dei suoi occhi per fissarlo con l'impazienza di qualcuno il cui tempo prezioso stava venendo sprecato inutilmente.
Che ci facevi qui e cos'era quell'energia? Sembrava appartenere ad un Tartarus, e ti ha abbandonato in fretta e furia come se non fosse tua... c'entri qualcosa con questo Exilium, non è così? Sei il suo servo?! Parla!
Era nervoso. Anche se la situazione sembrava risolta non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che qualcosa non quadrasse, e mano a mano che i tasselli del puzzle cadevano al loro posto nel quadro della sua mente, il timore di Seiichi cresceva solamente. Tutti avevano dato per scontato che quella stessa energia oscura che aveva ingannato le streghe, appartenente al demone, fosse anche la manifestazione di una di quelle dannate strutture conosciute come Tartarus, e il fatto che tramite essa l'essere fosse riuscito a raggirare le stesse donne che al mannaro avevano dimostrato di intendersi più che egregiamente di circuiti energetici e simili lasciava intendere una sola cosa... se tale energia era simile se non identica, significava che anche tale Exilium doveva essere coinvolto in qualche modo con quelle strutture, e visto come la sparizione di persone e i Tartarus andavano a braccetto, non era da folli pensare che forse incontrare Xitri era stata una fortuna per le ragazze.
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Le due ragazze sotto all'altare ci misero qualche attimo prima di uscire da sotto il loro nascondiglio. Come due animali diffidenti ma alla fine uscirono dal loro nascondiglio mettendosi in piedi tenendosi però abbracciate e confuse da tutta quella strana situazione. Tenevano gli occhi bassi ed il loro volto era colmo di vergogna, lasciando quindi intendere che ricordavano cosa stavano facendo poco prima. Paya intanto si occupò di Rose, aiutandola a riprendersi ed aiutandola a coprirsi le vergogne esposte. Intanto Seiichi pensò di fare anche qualche altra domanda al demone che rispose inizialmente con uno squittio terrorizzato.
No, non conosco nessun Exilium, dico davvero! Si sono avvicinate a me attratte dalla mia natura. E per non farle andare via ho solo studiato la loro energia corrotta e l'ho imitata rendendola però più forte per ammaliarle. Io posso emulare le energie, posso ricopiarle ed alcune volte anche migliorarle. Giuro, volevo solo scoparmele. Non centro niente con questo Exilium. affermò il demonietto tremando come una foglia.
Dice la verità. Riesco a vederlo. intervenne Paya, ma la sua voce era colma di disappunto verso il demonietto, infatti lo guardava severa giudicandolo. Prima che potessero continuare con il loro interrogatorio il rumore di tacchi che echeggiavano nella vuota chiesa avrebbe attirato l'attenzione dei presenti. Si stava avvicinando una affscinante demonessa con passo deciso e rabbioso. Stava guardando il demonietto che tremò vistosamente.
M-Ma.. Mamma?! fece terrorizzato, probabilmente anche più di quanto gli facesse paura Seiichi.
Sei una vergogna! tuonò per poi mimare una sorta di calcio in avanti, una strana mossa dato che era ancora troppo lontana per poter colpire il demonietto, ma quel gesto servì per attivare qualcosa che partì dal tacco dei suoi stivali. Un chiodo rosso di energia investì il demonietto spedendolo indietro con forza fino a bloccarlo contro la parete alle spalle dei presenti. La demonessa continuò ad avanzare mentre nelle sue mani si formarono due lunghe fruste di energia una rossa ed una nera. Le fece schioccare al suolo allungandole quel tanto che bastava per non intralciarle il passo. La frusta nera crepò il pavimento vistosamente facendo ghignare malefica la demonessa per quella dimostrazione di forza. Si fermò a circa 4 metri di distanza da Seiichi guardandolo dall'alto in basso.
Non ho tempo da perdere, quindi arrenditi subito o crepa! dopo quelle parole pronunciate come una specie di condanna a morte sferzò la frusta rossa per fargli fare una sferzata dall'alto in basso disegnando una traiettoria obliqua che andava da destra a sinistra. La frusta si allungò della distanza che serviva per poter colpire Seiichi.. -
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Xitri non aveva niente a che vedere con quel famigerato Exilium, o almeno questo era quello che voleva far credere. Tremava nel tentare di difendersi con la sua versione dei fatti, mostrando chiaramente un timore che lasciava intendere quanto ancora fosse terrorizzato dal mannaro. Ma Seiichi poteva fidarsi? Fu Paya a togliere ogni dubbio: stava dicendo la verità, e a giudicare da quanto disprezzo mostrò nel suo sguardo, la strega lo stava salvando controvoglia. Come biasimarla d'altronde? Il licantropo finalmente abbassò un poco la guardia, spinto a pensare di aver esagerato con le sue teorie complottiste, e che non si sarebbe presentato nessun'altro a quella festa... un grossolano errore. Il suo istinto non si sbagliava mai, e sentendo il rumore di tacchi invadere la chiesa, si voltò verso l'ingresso. Exilium si era messo i tacchi? Magari era per quello che era alto? No: a farsi avanti non sarebbe stato un uomo con katana, ma anzi una splendida bellezza con un passo così incazzato che ricordava al mannaro proprio quel tipo di donna che lui tanto adorava. Se con la sua entrata si era guadagnata la sua attenzione, non appena Xitri rivelò che quella era sua madre, la donna ottenne il suo interesse. Lasciò andare il polso del demonietto non appena questo venne colpito dal chiodo, osservandolo viaggiare a mezz'aria per poi incastrarsi nella parete.
Era proprio necessario? Quella è roba mia, dolcezza.
Il suo tono di voce che era tutt'altro che infuriato. Piuttosto divertito, in realtà. Si sarebbe messo a braccia conserte portandosi una mano al mento mentre la osservava avanzare, i suoi occhi soffermandosi sulle zone più in mostra come una naturale, accurata e efficiente macchina fotografica che tentava di imprimere tutte quelle informazioni il prima possibile, come un degustatore esperto che studiava il prodotto prima di saggiarlo. L'unico motivo per cui si accorse delle fruste appena manifestate dalla mammina fu perché il loro schiocco lo riportò con i piedi per terra: un bene che la donna ebbe la premura di non usare il suo debole per lei contro di lui. Mettendosi le mani sui fianchi ora vedendola armata, il Kinoshita avrebbe piegato lievemente la testa di lato, chiaramente con l'intento di sembrare confuso nonostante fosse ormai certo che la mamma fosse probabilmente venuta fin lì per rimediare agli errori del figlio o qualcosa del genere. Le parole della stangona non lo intimorirono minimamente, ma anzi non fecero altro che fargli stampare sul volto un ghigno divertito e strafottente.
Ormai le sue ferite si erano quasi totalmente rigenerate, non aveva più alcun tipo di danno a ostacolare i suoi muscoli e tornato alla sua forma base aveva riottenuto la sua velocità migliorata. Non appena la donna sferzò la frusta rossa con l'intento di menare un colpo obliquo che puntava a colpirlo dalla destra di lei verso sinistra, tutto ciò che avrebbe fatto Seiichi sarebbe stato scattare obliquo, lievemente avanzando verso di lei ma soprattutto principalmente di lato, verso la propria sinistra e dunque destra di lei, abbassandosi ed estendendo la gamba sinistra in avanti in modo da scivolare, tenendo la pianta alzata e solo il tallone a contatto col terreno, piegando anche l'altra gamba quanto necessario per chinarsi, puntando a far passare la frusta sopra di lui, abbassando ovviamente torso e capo quanto più possibile. Fatto ciò, tutto quello che avrebbe dovuto fare per rialzarsi sarebbe stato rimettere a terra la pianta del suo piede sinistro e rimettersi in piedi. Puntando ovviamente a colpirlo nella sua posizione originaria, vista la traiettoria e angolatura dell'attacco, era ovvio che vi fosse uno spazio vuoto dove potesse spostarsi per evitare di venire colpito, e la natura delle armi che la sua affascinante avversaria stava usando le imponeva di dover necessariamente compiere ampi movimenti con le braccia per poterlo colpire.
Avanti... perché tutta questa ostilità? È per tuo figlio? Non mi sembra tu l'abbia trattato meglio.
Tutto ciò che doveva fare per ora era giocare sulla difensiva: studiare la sua bellissima nuova avversaria e recuperare le forze, nascondendo le proprie carte sino a quando non sarebbe stato il momento di rivelarle, contrattaccare e portare a casa non solo le ragazze ma anche due nuovi invitanti premi con cui potersi divertire. Chi era lui per separare una famiglia?
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Seiichi schivò abilmente il primo attacco della demonessa, semplicemente spostandosi in avanti per accorciare le distanze, ritrovandosi però a soli 3 metri dalla demonessa. Notando che Seiichi non continuò la sua corsa verso di lei per attaccarla, capì che stava temporeggiando, il che permise alla demonessa di fare qualcosa di inusuale. Iniziò ad ancheggiare con i fianchi, muovendosi sensuale come se stesse facendo la danza del ventre. Muoveva le braccia come se stesse danzando usando le fruste come se fossero dei nastrini di velo. Allargò poi le braccia di colpo e dal suo corpo si allargò una sorta di ondata, come una piccola folata di vento profumata di energia eromantica che colpì in pieno tutti i presenti nella chiesa. Seiichi si sarebbe sentito ancora più attratto di prima da quella demonessa, ed un calore al basso ventre avrebbe iniziato a dare un certo tipo di prurito, ancora perfettamente gestibile ma era un inizio di un languore tipico di chi veniva colpito dall'arte eromantica. Le ragazze alle spalle di Seiichi subirono lo stesso destino ma su loro sembrava un pizzico più forte l'effetto poiché i loro capezzoli si inturgidirono e tutte arrossirono vistosamente stringendo le cosce una all'altra chiedendosi che diamine stesse succedendo. La demonessa stranamente non riprese ad attaccarlo di nuovo iniziando una nuova coreografia sensuale caricando energia eromantica in corpo.
Taci stolto, questi non sono affari che ti riguardano. affermò mentre i suoi fianchi roteavano sensualmente in una danza. Quella demonessa non era solo bellissima ma sembrava anche una abile ballerina.SPOILER (clicca per visualizzare)Metti 5 HB nella scheda status. -
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Aaaaaaah, che donna! Non solo aveva l'arroganza di una regina che tutto esigeva, ma evitata la sua prima sferzata quella bellissima sventola prese a dare dimostrazione a tutti i presenti di quanto fosse anche un'incredibile ballerina. Una dimostrazione splendida, ma che non di meno confuse inizialmente il mannaro. Aveva capito forse di non poterlo affrontare? Si stava arrendendo e quello era un modo per cercare di guadagnarsi il suo favore mettendo in mostra il suo corpo? Sarebbe stata un'ottima idea che il mannaro avrebbe sicuramente apprezzato, ma non era così, e non appena da lei prese a propagarsi un'ondata di energia istintivamente lui si sarebbe portato le braccia davanti incrociandole davanti alla zona del suo petto e il capo, ma non subì alcun impatto, nessun danno... solamente una riconferma che quella che aveva davanti era una donna unica nel suo genere, un pensiero con cui avrebbe percepito anche le sue parti inferiori si trovavano d'accordo, cominciando a destarsi pian piano come se fossero state chiamate in causa. Normalmente non si sarebbe fatto problemi a riguardo, non si vergognava di certo del suo affare e anzi ne andava più che fiero, ma andare in giro con un tronco in mezzo alle gambe non facilitava di certo i movimenti e non gli avrebbe reso più facile interagire con le studentesse. Studentesse che, a quanto avrebbe visto, si stavano eccitando a loro volta... insomma, se doveva essere sincero quella situazione non gli dispiaceva del tutto...
Per un attimo titubò, ragionando col cazzo, ma l'idea di deludere Ariel e Circe e l'immagine mentale di vederle amareggiate gli schiarì le idee come se fosse uno schiaffone proveniente direttamente da loro, e fortunatamente per lui, le parole della demone totalmente contrastanti con la sua danza aiutarono a riaccendere sì un fuoco in lui, ma ben diverso da quello della passione. Smettendo totalmente di flirtare, avrebbe perso il suo lato giocoso per farsi estremamente più serio, tornando a pensare alla propria missione. Non era lì per lei, lei non era nient'altro che un ostacolo da togliere di mezzo o al massimo reclamare come trofeo, esattamente come il figlio.
La sua avversaria aveva capito che stava temporeggiando e per questo aveva preso ad eseguire quelle strane danze, con il chiaro intento di imporgli un ultimatum. Era ovvio che lei voleva spingerlo ad avvicinarsi, perché probabilmente aveva un asso nella manica che avrebbe potuto sfruttare solamente a corto raggio. Voleva portarlo in trappola... e Seiichi le avrebbe fatto credere proprio di esserci cascato. Perché non farle credere che era lei la mente più acuta fra i due?
Proprio come probabilmente da lei pensato, Seiichi avrebbe preso a correre verso di lei al pieno della propria velocità per chiudere le distanze, puntandola esattamente come lei credeva. Avrebbe mantenuto quella corsa quanto bastava per avvicinarsi di un poco, per farle credere che il suo intento fosse raggiungerla. Focalizzando energia nelle gambe avrebbe rinforzato l'idea che volesse saltarle addosso quanto prima possibile magari velocizzandosi, ma coperto il primo metro, non appena il mannaro si sarebbe trovato a circa due metri da lei, avrebbe rivelato il vero intento dietro quella concentrazione di vigore, menando un forte pestone contro il terreno mentre si chinava come se fosse in procinto di saltare, per attivare la 'Geomanzia #7: Sollevamento' e sollevare in modo molto rapido e improvviso una zolla di terra di terra circolare intorno a sé, fino a due metri, raggiungendo dunque perfettamente il suo demoniaco bersaglio. Attraverso tale tecnica avrebbe puntato ad intercettare e interrompere qualsiasi strategia si stesse preparando o fosse in procinto di attuare, Seiichi pensando bene di sfruttare la propria forza disumana a proprio vantaggio per scagliarla in aria e all'indietro. Il lavoro di certo non finiva lì, tuttavia: quella geomanzia sarebbe stata efficace solo la prima volta per via della rapidità e fattore sorpresa, doveva sfruttarla bene. Proprio per questo motivo il mannaro avrebbe utilizzato il fatto che era già in posizione per saltare, non puramente in alto ma piuttosto verso la demone stessa, puntando a decollare con ella come se volesse accompagnarla durante il tragitto, raggiungendo un'altezza poco superiore a quella di lei.
A quel punto, la mossa più scontata sarebbe stata quella di colpirla con una delle sue proiezioni... ma quella non era un'umana, né una sprovveduta. Seiichi sapeva perfettamente che i demoni, lei inclusa, avevano ali con cui potevano volare, e senza alcun dubbio la prima cosa che avrebbe tentato di fare sarebbe stato proprio riprendere il controllo della sua situazione e caduta prendendo le distanze da lui. Questo perché non poteva difendersi: agitare le fruste, scalciare o ballare in una situazione del genere sarebbe stato impossibile se non ridicolo, specialmente visto come sarebbe stata lei quella a ritrovarsi impreparata, non il licantropo. Esattamente a causa di ciò subito dopo aver saltato il mannaro non l'avrebbe semplicemente attaccata, conscio che un suo attacco sarebbe stato semplicemente schivato, ma piuttosto rapidamente focalizzando energia nel suo arto suo arto superiore sinistro, avrebbe attivato il 'Ninjutsu #7: Laccio Energetico' per dare vita ad un cappio energetico di colore verdastro che sarebbe partito dal suo polso e con il quale avrebbe mirato proprio ad afferrare la demone avviluppando tale cappio attorno al suo ventre.
La distanza fra i due sarebbe stata minima visto che Seiichi si era assicurato di seguirla in quel lancio, e anche se avesse tentato di evitare quel cappio cercando di allontanarsi non sarebbe riuscita nel suo intento visto che esso poteva estendersi sino a dieci metri. Presa la sua vittima, Seiichi avrebbe afferrato con entrambe le mani la corda che partiva dal suo polso, tirando verso di sé mentre rinforzava il flusso energetico nell'arto dal quale era originata, rinforzando al contempo la corda stessa sino a farla diventare una catena estremamente resistente, attivando la tecnica 'Ninjutsu #16: Prigione di luce'. L'avversaria non sarebbe riuscita ad opporsi alla forza delle sue braccia possenti attraverso il solo uso delle ali, e anche se avesse sfruttato le braccia lui non si sarebbe opposto alla forza di gravità ma piuttosto avrebbe favorito la propria caduta, incurante di attutire l'impatto con il terreno che avrebbe subito il suo corpo ma piuttosto devoto unicamente a tirare la demone verso di sé e portarla con lui, tirando anche con il proprio busto.
Ma persino giunto a quel punto, semplicemente tirarla a lui non sarebbe stato abbastanza, perché quella diabolica donna sicuramente avrebbe avuto una possibilità di reagire persino quando, incapace di resistere, avrebbe dovuto cedere alla forza del mannaro per venire tirata verso di lui. Non doveva concederle spazio neppure in quel frangente, pressione costante, zero tempo di respirare: in virtù di ciò non appena Seiichi avrebbe sentito le forze di lei cedere e vederla partire verso di lui, che stesse per toccare terra o meno non importava: avrebbe scagliato immediatamente un mal rovescio a pugno chiuso con il suo braccio destro contro di lei, mirando al suo petto, concentrando energia nell'arto per attivare la tecnica 'Crash The Party' e manifestarla in una proiezione che avrebbe avuto una portata di circa sei metri, fra l'estensione del braccio e la portata stessa dell'energia, più che sufficiente a raggiungere il bersaglio sopra di lui. Proprio a causa dell'angolazione dell'attacco, anche se la sua avversaria avesse tentato di colpirlo con il chiodo manifestato dal suo tacco all'inizio quest'ultimo avrebbe incontrato la sua proiezione, venendo distrutto o quantomeno annullandosi a vicenda e vanificando i tentativi di lei di salvarsi, mentre se avesse tentato di colpirlo con le sue fruste ci sarebbe solamente stato uno scambio di colpi che lui avrebbe sicuramente sofferto di meno visto la sua immunità al dolore, senza considerare che lui doveva semplicemente estendere un braccio in avanti mentre lei doveva compiere movimenti molto più ampi con le proprie braccia.
Qualunque cosa la demone avrebbe tentato di fare per alterare il destino, insomma, l'esito non sarebbe cambiato: caduto in piedi, l'attimo che se la sarebbe ritrovata davanti Seiichi l'avrebbe afferrata per il collo con la mano estesa verso di lei, cioè la destra, tenendola alzata da terra impedendole di toccare il terreno con i piedi, la mano sinistra invece aperta e ferma sulle sue cosce premendo contro di esse per impedirle di piegare le gambe per sfruttare la tecnica usata sul figlio. Le fruste, ad una distanza simile, sarebbero state inutili. A quel punto avrebbe potuto muovere il bacino quanto voleva, ma non sarebbe stata capace di muoversi come voleva, specialmente fintanto che gli artigli del mannaro minacciavano una zona tanto delicata quanto era quella del suo collo.
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