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Karma non sapeva quanto aveva aspettato, in verità, perso a osservare i rami e quasi sul punto in verità di addormentarsi. Ma la voce che gli arrivò in testa lo fece riprendere subito, facendolo sussultare.
“Sisi! Sto bene!”
La voce di Karma era giovanile, pulita, così come il sorriso rincuorato che fece. Si mosse leggermente, cercando di alzare la testa e vedere la persona che lo stava liberando, prima di cadere sul terreno e sul suo sedere. Il dolore esplose facendogli fare un verso sorpreso. “Ouch!” Chiuse un occhio, mentre la mano destra si portava poco sopra l’osso sacro, sentendosi tutto dolorante. Si fece aiutare, nonostante avesse le gambe leggermente intorpidite e addormentate, cosa che lo fece barcollare non poco. Il giovane spettro guardo verso l’alto, sorridendo, e facendo una risata leggermente imbarazzata.
“Si, sto bene. E sì, meno male! Non è uno dei miei hobby, rimanere a penzoloni per intere notti!”
Ridacchio, quasi stupidamente, mentre si portava una mano tra i capelli, dietro la testa, scompigliando di poco i fili bianchi, che parevano quasi fatti di neve gelida, all'apparenza morbide quanto potevano essere le nuvole. Il ragazzo poco dopo guardò in basso, verso la sua maglietta, e fece un verso leggermente scontento nel vedere la macchia verde della granita.
“Accidenti, non pensavo sarebbe rimasta una macchia così evidente…”
Mormorò, cercando di vedere se si poteva sistemare in qualche modo quel capo d’abbigliamento, rimanendo però tristemente deluso che no, era da buttare. Sospirando, ritornò a guardare verso l’alto, gli occhi blu innocenti che si socchiudevano mentre quasi un timido sorriso si presentava sulle labbra rosee.
“Stavo cercando un posto all’ombra e mi sono distratto per qualche attimo, solo per poi trovarmi appeso in aria! In ogni caso… grazie, per avermi tirato giù.”
Poi si guardò leggermente intorno, notando che erano solo loro due erano in quell’area, e come si stava effettivamente facendo tardi. Non che a lui importasse particolarmente. Portandosi una mano sul fianco, e una vicino al volto, con l’indice che toccava leggermente la mandibola mentre guardava verso il basso, le guance tinte di un leggero rosso.
“A-aspetta, sei stata tu a fare queste trappole?”
Domandò, non intimorito, ma più che altro in imbarazzo per aver probabilmente mandato in fumo i piani per catturare il grosso animale che v’era in giro. Almeno, era quello che pensava il giovane fantasma.
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