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.Blume ormai era disperata, qualsiasi indizio anche il più infimo che potesse trovare su suo padre si ci tuffava subito. Anche quando delle notizie e degli indizi la portarono a Roma, un posto lontanissimo da casa ma che dava senso al fatto che magari proprio perché lontanissimo, suo padre si fosse rifugiato in un paese straniero. La città era molto bella ed enorme e quando arrivò si affrettò subito a cercare il posto in cui si diceva vi si aggirassero dei licantropi o dei lupi. Alcuni testimoni avevano parlato di un licantropo che somigliava moltissimo alle descrizioni di suo padre, quindi tanto valeva fare un tentativo e vedere se fosse proprio lui. Se invece non lo era poteva scartare un'altra falsa pista. In ogni caso ci avrebbe guadagnato qualcosa. Le voci che aveva raccolto parlavano di un licantropo che si divertiva a cacciare nel parco la sera quando ormai il sole era tramontato, o che andava a consumare le sue prede nel parco di Roma. Non era una voce poi così falsa a quanto pare perché in effetti avevano trovato resti di animali di grossa taglia. Blume si recò al parco e studiò la zona cercando di immergersi il più possibile nella sua natura ferina per capire magari dove potesse portare una possibile preda da consumare. Decise di preparare qualche trappola da piazzare in varie zone del parco, quelle più nascoste dove pensava potesse rifugiarsi questo lupo o licantropo. Aveva studiato per poter diventare in futuro una brava cacciatrice, si era allenata a costruire trappole e finalmente poteva mettere in atto i suoi sforzi. Le troppole erano di natura semplice ma efficace. Scavò delle buche nel terreno che coprì poi con ramoscelli una rete e delle foglie per coprire tutta la zona che aveva scavato. Quando si ci passava sopra, i ramoscelli deboli si sarebbero spezzati facendo precipitare verso la buca la preda, però inveve di limitarsi a cadere una rete si sarebbe sollevata richiudendosi verso l'alto, intrappolando così il nemico nella posizione più scomoda possibile, così da rendergli molto difficile liberarsi dalla rete, dandole quindi il tempo di ritrovarlo. Una volta piazzate le trappole Blume avrebbe atteso pazientemente continuando le sue indagini facendo domande in giro per la città. Sarebbe tornata periodicamente a controllare le sue trappole così da essere sicura di non prendere animali o coppiette in cerca di un posto per isolarsi. Visto che si era diffusa la diceria che si aggirasse un lupo nel parco, confidò nel fatto che fosse sempre meno frequentato per la paura. . -
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“Caldo-”
Karma mugolò, esausto, guardando il cielo e il sole che ormai stava tramontando. Il ragazzino era seduto mollemente su un muretto, cercando di stare quanto più possibile all’ombra, dopo aver aiutato una signora anziana a trasportare delle borse dal negozio alla sua casa, dopo essersi arrampicato su un albero per aiutare un felino a ritornare per terra… Beh, in un certo sento, Karma aveva fatto un sacco di piccole buone azioni quel giorno e nonostante il caldo, il sole e la fatica, si sentiva soddisfatto e felice. Infatti, con il leggero sudore che gli cadeva dalla fronte o gli andava sotto la maglietta, il suo sorriso era enorme. Poi si ricordo che forse poteva trovare un luogo appartato nel parco, dove poteva mettersi all’ombra per risposare un pochino prima di riprendere con la sua routine di buone azioni. Nonostante il sudore, la sua bellezza eterea era perfetta. Sembrava quasi luccicare, come neve che mai si sarebbe sciolta. Con un piccolo saltino, scese dal muretto, stiracchiandosi. Alzò le braccia, una a reggere il gomito mentre inarcava la schiena.
“Mhmmmm! Magari posso cercare una granita...”
Facendo quel pensiero a voce alta, il giovane alto un metro e cinquantanove si iniziò a dirigere verso un negozietto, camminando o meglio salticchiando da un piede all’altro. Era vestito in una maglietta grigia, con dei pantaloncini neri che gli arrivavano poco sopra il ginocchio. Insomma, vestiti leggeri.
Si avvicinò al bancone, vedendo il sorriso enorme dell’uomo dietro, che non fece altro che far sorridere a sua volta il fantasma. Adorava vedere la gente sorridere, gli sembrava quasi che il mondo brillasse di più alla vista di un sorriso. In ogni caso, prese una granita alla menta, prima di allontanarsi verso il parco e iniziare a camminare distrattamente, osservandosi intorno. Da qualche giorno a quella parte, in effetti, aveva sentito delle voci riguardo a delle carcasse di animali mangiati, dunque sospettava ci fosse qualche animale grosso in giro. Ma non ne ne preoccupò poi molto, alla fine era già morto.
“Owwwwww, la testa...”
Mugolò di dolore, quando bevette troppo di quella granita, sentendo il freddo glaciale invadergli la testa. Chiuse gli occhi mentre camminava, con nella mano destra la granita e la sinistra sulla sua testa. Non l’avesse mai fatto…
Frush, wosh!
“Wuaaaa!”
Spalancò gli occhi azzurri, sentendo il terreno sotto i suoi piedi cedere, per poi venir sollevato subito dopo da una rete, in una scomoda posizione. La granita gli cadde dalle mani, finendogli sul petto e per terra. Il fantasma dopo l’iniziale shock, sospirò, guardando i rami. Non ci riusciva a credere, era finito in una trappola! Dannazione a lui che era troppo distratto!
“Santo cielo… aah, freddo!”
Mugolò, prima che la fredda granita finisse a contatto con la delicata pelle accaldata del suo petto, facendogli fare un verso non così tanto virile per via del freddo acuto. Rendendosi conto di quello, fece una finta tosse, e cercò di trovare un modo per liberarsi… finendo per rendere la situazione ancora più complicata. Una delle sue gambe finì fuori da uno dei buchi, così come il suo braccio, e non riusciva a ritirarli dentro per tentare qualcos’altro. Si mise l’anima, ridacchiò un po’ su a questo pensiero, in pace e pensò che magari il giorno dopo o qualcuno l’avrebbe trovato presto. Non pensando MINIMAMENTE che potesse rivelarsi un assassino o chissà che altro, magari una cattiva persona, troppo ingenuo per formulare quel pensiero.. -
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Il clima in quel paese era davvero caldo, perfino al tramonto Blume aveva caldo. Difatti prima di tornare a controllare le sue trappole era andata a cambiarsi, indossava un paio di pantaloncini di jeans, una t-shirt nera con una simpatica stampa, ai piedi un paio di scarponi robusti ed un paio di polsini per aiutarsi a tirare le corde delle trappole. Le prime due erano ancora intatte, ma la terza la fece sobbalzare quando vide che aveva catturato qualcosa.. o qualcuno. Si avvicinò alla rete in gran fretta con il cuore che le batteva in petto nella speranza di aver trovato l'uomo che cercava. Non riuscì subito a capire cosa fosse ma quando fu abbastanza vicina notò che c'era una gamba umana che penzolava dalla rete. Poco dopo vide che c'era un ragazzo anche piuttosto giovane. Lo sguardo di Blume divenne molto sorpreso, si aspettava di vederci finire degli animali, non un ragazzo. Che ci era andato a fare in quella zona del parco? Vista la sua giovane età diede subito per scontato che non poteva essere il licantropo che cercava. Si aggrappò alla rete cercando di guardare il ragazzino negli occhi.
Ehi tutto bene? chiese cercando una reazione da parte del ragazzino.
Aspetta che ti libero subito. fece andando verso i tiranti delle corde, allentò la corda e la rete si abbassò verso il terreno. Blume tirò poi la rete verso il suolo sicuro e diede uno strattone alla corda liberando il povero ragazzo dalla rete.
Riesci a rimetterti in piedi? Meno male che sono tornata a controllare prima di andarmene in hotel. disse mentre cercava di aiutare il ragazzo a rimettersi in piedi se fosse servito un aiuto. Il ragazzino aveva un bel viso, quasi femmineo, delicato sembrava quasi un modello per le pubblicità per i giocattoli o per i vestiti per i bambini. Non aveva mai visto un ragazzo così bello come quello che aveva di fronte. I suoi occhi azzurri erano magnetici catturavano lo sguardo di Blume, sembrava un angelo.. -
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Karma non sapeva quanto aveva aspettato, in verità, perso a osservare i rami e quasi sul punto in verità di addormentarsi. Ma la voce che gli arrivò in testa lo fece riprendere subito, facendolo sussultare.
“Sisi! Sto bene!”
La voce di Karma era giovanile, pulita, così come il sorriso rincuorato che fece. Si mosse leggermente, cercando di alzare la testa e vedere la persona che lo stava liberando, prima di cadere sul terreno e sul suo sedere. Il dolore esplose facendogli fare un verso sorpreso. “Ouch!” Chiuse un occhio, mentre la mano destra si portava poco sopra l’osso sacro, sentendosi tutto dolorante. Si fece aiutare, nonostante avesse le gambe leggermente intorpidite e addormentate, cosa che lo fece barcollare non poco. Il giovane spettro guardo verso l’alto, sorridendo, e facendo una risata leggermente imbarazzata.
“Si, sto bene. E sì, meno male! Non è uno dei miei hobby, rimanere a penzoloni per intere notti!”
Ridacchio, quasi stupidamente, mentre si portava una mano tra i capelli, dietro la testa, scompigliando di poco i fili bianchi, che parevano quasi fatti di neve gelida, all'apparenza morbide quanto potevano essere le nuvole. Il ragazzo poco dopo guardò in basso, verso la sua maglietta, e fece un verso leggermente scontento nel vedere la macchia verde della granita.
“Accidenti, non pensavo sarebbe rimasta una macchia così evidente…”
Mormorò, cercando di vedere se si poteva sistemare in qualche modo quel capo d’abbigliamento, rimanendo però tristemente deluso che no, era da buttare. Sospirando, ritornò a guardare verso l’alto, gli occhi blu innocenti che si socchiudevano mentre quasi un timido sorriso si presentava sulle labbra rosee.
“Stavo cercando un posto all’ombra e mi sono distratto per qualche attimo, solo per poi trovarmi appeso in aria! In ogni caso… grazie, per avermi tirato giù.”
Poi si guardò leggermente intorno, notando che erano solo loro due erano in quell’area, e come si stava effettivamente facendo tardi. Non che a lui importasse particolarmente. Portandosi una mano sul fianco, e una vicino al volto, con l’indice che toccava leggermente la mandibola mentre guardava verso il basso, le guance tinte di un leggero rosso.
“A-aspetta, sei stata tu a fare queste trappole?”
Domandò, non intimorito, ma più che altro in imbarazzo per aver probabilmente mandato in fumo i piani per catturare il grosso animale che v’era in giro. Almeno, era quello che pensava il giovane fantasma.. -
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Blume tirò un sospiro di sollievo nel sentire il ragazzo risponderle che stava bene. Non aveva ancora capito come ci fosse finito in quella trappola, ma era evidente che aveva funzionato bene dato che qualcuno ci era finito dentro. Cercò di smontare la trappola dato che le sembrava un posto troppo esposto per poter funzionare come pensava. Non voleva che vi finisse qualcun'altro che passava di lì per caso come era successo con il giovane. Lui nel frattempo sembrò lamentarsi di una macchia sulla sua camicia, una macchia verde che Blume guardò distrattamente. Le confessò che stava cercando un posto all'ombra ecco come ci era finito in quella trappola.
Mi dispiace, pensavo fosse abbastanza nascosta e fuori dal possibile passaggio di gente comune. confessò mentre raccoglieva la rete appollottolandola in un mucchio.
Sì l'ho fatta io la trappola, a dire il vero non mi aspettavo di trovarci un ragazzo. gli disse ridacchiando vagamente in imbarazzo per l'incidente. Non sapeva se il ragazzo potesse infuriarsi con lei che era stata l'autrice di quell'incidente. Anche se l'aveva ringraziata era unicamente per averlo tirato giù, come avrebbe reagito invece nello scoprire che era stata lei a metterla? Si sarebbe arrabbiato? L'avrebbe rimproverato? Dallo sguardo che aveva il giovane non sembrava intenzionato a farle la ramanzina. Cercò quindi di spiegarsi subito sperando che magari al sua spiegazione gli avrebbe fatto chiudere un occhio sulla faccenda.
Ho saputo che da queste parti di notte si aggira un pericoloso licantropo, e volevo provare a catturarlo in questo modo. spiegò voltandosi verso la rete per poi guardare la buca che aveva scavato a fatica. Si grattò dietro un orecchio sovrappensiero.
Anche se a pensarci bene, forse una rete non basta per trattenere un licantropo. disse sentendosi un poco stupida per aver avuto un'idea del genere. Se era capace di ferire a morte un umano con i suoi artigli poteva anche strappare facilmente la rete. Doveva aggiungere qualcosa di tecnologico, ma costava troppo per le sue tasche. Il sole stava tramontando e si stava facendo tardi, quel ragazzo doveva essere rimasto lì appeso a lungo e Blume si sentì in colpa.
Forse è meglio che torni a casa, se fa buio potrebbe arrivare il licantropo, stare qui è pericoloso. gli disse per poi tornare a slegare le corde dagli alberi che facevano da contrappeso alla trappola. Lei sembrava intenzionata a trattenersi lì ancora un poco, anzi sarebbe rimasta nel parco tutta la notte nella speranza di poter incontrare questo misterioso lupo di cui parlavano tutti.. -
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In verità a Karma non importava veramente di chi fosse la colpa, o in verità di dare la colpa a qualcuno. Era solo per capire chi lo avesse fatto. Karma sembrava impossibile da far arrabbiare, infatti nella sua innocente figura, angelica e quasi perfetta (se non perfetta) sorrideva calmo e tranquillo. Appena accennò al fatto che c’era un licantropo, il ragazzo sussultò.
“L-licantropo? Pensavo fosse solo qualche grosso animale!”
Esclamò, spalancando gli occhi blu, poi si portò velocemente le mani vicino al mento, pensieroso, mentre inclinava leggermente la testa di lato. I suoi movimenti sembravano leggeri, quasi senza peso, mentre pensava e quasi saltava da un piede all’altro, agitato o in qualche modo pensoso.
“Non ho casa! Hey, hey, senti, posso aiutarti? Mi sembri in bisogno di aiuto, voglio aiutarti!”
Disse subito dopo, energetico, non sembrava aver paura di un Licantropo ma quanto più sorpreso che ce ne fosse uno li. Poi effettivamente notò le orecchie e la coda di Blume, e gli venne in mente un pupazzo da coccolare, però non era ancora diventato un molestatore, non avrebbe toccato o fatto nulla alla ragazza, però era così dannatamente curioso.
“Sono morbidi? E veri? Ah, giusto, il mio nome è Karma!”
Alla fine non riuscì a trattenersi, facendo delle domande, facendo un passo in avanti e muovendosi quasi incontrollato, come un bambino iperattivo, da un lato all’altro, osservando la testa di Blume, per essere precisi le sue orecchie canine. Nonostante fosse un angelo, o uno spettro di quel che era, rimaneva un ragazzino curioso e giovane, in cerca di informazioni e di imparare quel che poteva, ogni singola cosa! Però spesso la cosa poteva risultare imbarazzante, se non per lui per le altre persone, che potrebbero trovare la situazione scomoda.
“Oh, scusami, non dovrei fare queste domande. E’ la prima volta che vedo una come te e sono curioso.”
Fece, non dando nemmeno del lei a Blume, non per essere irrispettoso, ma perché beh, non ci stava pensando molto. Non che ne avesse motivo, dopotutto… lui era solo finito in una delle trappole della ibrida, come uno schiocco ingenuo!. -
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Blume si perse nei suoi pensieri, cercando di pianificare un metodo per trovare al più presto le tracce di questo fantomatico licantropo. Iniziava a pensare di fare da esca, sentiva che con la primavera i suoi ormoni erano piuttosto accesi, poteva provare a incentivare il suo status fisico per attirare un possibile licantropo e scoprire se si trattava di quel dannato di suo padre oppure no.
Uhm no, le tracce che ha lasciato e le ferite sulle vittime facevano capire che non era un semplice animale. commentò sovrappensiero non preoccupandosi di poter incutere altra paura nel ragazzino, mentre indaffarata continuava le sue faccende. Una frase che disse attirò la sua attenzione facendole sollevare lo sguardo verso di lui incuriosita. Aveva detto di non avere una casa, la notizia la lascio parecchio perplessa: se non aveva una casa era quindi un barbone? Dai suoi abiti e dal suo bel aspetto non lo avrebbe mai detto. Diede per scontato che fosse scappato di casa, magari era finito in trappola proprio per nascondersi o trovare un riparo. Le fece tenerezza e si chiese per quale motivo potesse essere scappato di casa. Magari lo picchiavano? Magari aveva litigato con i genitori e per dispetto era scappato? Avrebbe potuto chiederglielo, ma non era lì per fare amicizia. Il ragazzino iniziò a saltellare in giro chiedendole se avesse bisogno di aiuto, nemmeno aspettando una sua risposta sembrò già deciso a volerla aiutare. Blume lo guardò di nuovo sorpresa poi scosse la testa con un sorriso di scherno.
Non ti conviene ragazzino, è pericoloso, io so combattere e sono a caccia, tu finiresti molto male. Ripeto è meglio che... non finì nemmeno di parlare quando notò che il ragazzo le fissò le orecchie per poi chiederle se fossero vere e morbide. Blume si portò le mani su uno delle orecchie temendo che si fosse avvicinato per toccarli. Di solito quando glielo chiedevano osavano anche toccarla senza il suo permesso, il ragazzino invece fu rispettoso limitandosi a guardarla per poi presentarsi con il suo nome. Era un ragazzino educato, stentava a credere che fosse davvero un barbone, non puzzava nemmeno.
Io sono Blume. Sei per caso scappato di casa? Se non sai dove andare posso ospitarti nella mia stanza di Hotel per questa notte. gli disse mentre legava con la corda la rete ed il telo che aveva usato. Pensò che non poteva lasciare il ragazzino a spasso con un feroce licantropo in giro. Sarebbe stato una vittima fin troppo facile per lui e quel ragazzino era davvero troppo carino per farlo crepare fra le grinfie di un lupo mannaro. Decise quindi di ospitarlo e magari il mattino dopo scoprire dove abitava e riportarlo dai suoi genitori, magari indagando sui motivi per cui era scappato di casa.. -
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Karma notò la reazione della ragazza, Blume, quando si riferì alle sue orecchie, finendo per ammettere che aveva fatto bene a non toccarle, nonostante la curiosità fosse molta. Nonostante ciò, lei disse che lei sapeva combattere, e il ragazzo a quello incassò il colpo leggermente, abbassando di poco le spalle e guardando per terra. Beh, non che fosse sorpreso, però non aveva paura di morire una seconda volta. Appena Blume gli chiese se era scappato di casa, però, sussultò leggermente e guardò di lato, cercando di non guardarla negli occhi, mentre si portava di nuovo una mano ad appoggiarsi sul collo, un poco a disagio.
“D-diciamo di sì, che sono scappato.”
Ammise, nonostante non ci fosse nulla più, in quella dimora, da poter essere considerata “casa”. Dunque semplicemente aveva deciso di lasciare un posto pieno di brutti ricordi! Non che….beh, non se ne pentisse. Aveva perso tanto, con poche semplici decisioni.
“Non vorrei disturbare, sul serio! Posso benissimo trovare un posto per la notte facilmente!”
Disse, alzando le mani e portandosele di fronte al volto, scuotendole velocemente, mentre scuoteva la testa, con gli occhi leggermente spalancati. Il ragazzo sembrava chiaramente agitato, non voleva sul serio disturbare Blume. Poi ridacchiò, leggermente in imbarazzo, portandosi la mano vicino ai capelli, scompigliandoseli.
“E poi non devi preoccuparti! Non sono così fragile come sembro!”
Avrebbe detto, facendo un enorme sorriso.. -
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La incuriosì vedere la reazione strana del ragazzino quando gli disse che sapeva combattere e non doveva preoccuparsi. Sembrava deluso da qualcosa, forse pensava di voler fare il cavaliere con lei e difenderla da possibili pericoli? Buffo pensare che fisicamente Blume era sicuramente più prestante di quel ragazzino, alla fine sarebbe successo l'inverso ovvero che Blume avrebbe difeso il ragazzo da possibili pericoli. Non diede voce a quei pensieri, non serviva di certo prenderlo in giro per una cosa del genere e nel tempo aveva imparato a non giudicare mai dall'aspetto il prossimo. Karma confessò di essere scappato di casa ma non volle accettare il suo invito a pernottare da lei. Era decisamente un ragazzino educato non c'era che dire, e probabilmente per colpa delle sue buone maniere sarebbe finito nei guai. Già se lo vedeva mentre andava a sbattere contro un delinquente che lo avrebbe aggredito nonostante lui avesse chiesto ingenuamente scusa, finendo per farsi pestare e fare rubare le scarpe magari ed i soldi. Blume gli sorrise schernendolo portandosi le mani sui fianchi.
Ah davvero? Ed hai abbastanza soldi? Quale hotel pensi accetterebbe di dare una stanza ad un minorenne senza autorizzazione? gli chiese sollevando un sopracciglio un pizzico severa.
La notte fa freddo, se pensavi di dormire al parco sappi che ci sono enormi topi e non si fanno problemi a rosicchiare il culetto di un ragazzino addormentato sai? gli disse scuotendo il capo divertita ridendo un poco. Gli si avvicinò osservandolo da vicino, non sembrava affatto un tipo pericoloso e non sentiva provenire da lui energie spropositate come era successo con Edmond, quindi diede per scontato che anche se avesse voluto farle del male non ci sarebbe riuscito. Infondo però che motivo avrebbe di farle del male?
Sarei più tranquilla se tu passassi la notte nella mia stanza di hotel, non riuscirei a dormire a pensarti qui fuori in cerca di un posto. C'è anche un divano in stanza quindi non saresti nessun disturbo. continuò andando a prendere una borsa nascosta in mezzo a dei cespugli in cui ci mise dentro le corde sciolte ed altri attrezzi per le trappole. Chiuse la borsa e poi se la caricò in spalla, fermandosi davanti al ragazzo.
Su forza seguimi. gli disse facendo un cenno con la testa per poi avviarsi verso il suo hotel. Lo avrebbe aspettato e di sicuro non avrebbe accettato un no come risposta.. -
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In verità Karma ne aveva sì, di abbastanza soldi da parte. Solo che non lo usava quasi mai, se non quando era veramente necessario. Però l’unica cosa che gli fece arrossire il volto era sì, che nessun hotel lo accettava dentro una stanza per via della sua apparente età. E si, l’aveva già provato sulla sua pelle. Alcune volte riusciva a convincere le persone, certo, ma spesso nessuno si voleva prendere la responsabilità per un improbabile casino che Karma poteva fare.
“I topi non sono interessati a me...”
Mugolo in un broncio, piuttosto contrariato. In effetti, chi voleva mangiucchiare il corpo di un fantasma? Ma in effetti, cosa potevano mangiare di un fantasma? Ecco la vera domanda. Quando Blume si avvicinò, Karma alzò lo sguardo, sentendosi per l’ennesima volta basso. Gli occhi innocenti di Karma avrebbero guardato la donna con confusione, non capendo il motivo di tale osservazione. In effetti, da Karma proveniva dell’energia, però era emessa in modo strano e non come una normale persona senza poteri. Alla fine, però, dovette fare un sospiro profondo e accettare. Non gli piaceva l’idea di stare fuori con un licantropo che poteva assalirlo da un momento all’altro, sopratutto da solo. E poi si dai, poteva dormire su un divano per una notte, niente sarebbe andato storto no? Quindi fece un semplice sorriso, annuendo.
“Va bene, ti ringrazio per questa offerta.”
Sembrava una donna veramente decisa, dunque non si permise di dire di no, anche perché era da maleducati dire di no dopo che una persona ha insistito così tanto. Seguì Blume con un passo sostenuto, ma veloce, cercando stare al suo passo. Brividi freddi gli salirono lungo la schiena, appena un leggero venticello gli fece ricordare della macchia ghiacciata contro il suo ventre.
“Quindi sai combattere? Non è pericoloso? Dico andare a caccia di questo licantropo. Non dovresti chiedere aiuto a qualcuno?”
Ovviamente non si riferiva a se stesso, sapendo perfettamente di essere debole, ma sapeva che nel mondo esistevano persone dalla forza così tragica, che nulla poteva fermarle. Dunque fece quella domanda quasi con un fare innocente.. -
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Il ragazzino sembrò esitare inizialmente ma alla fine accettò l'offerta di Blume, decidendo di seguirla per le vie della città. Blume si caricò sulla spalla il borsone con dentro le corde e ciò che aveva recuperato, per lei non sembrava nemmeno poi così pesante. Mentre avanzavano per le vie Karma iniziò una conversazione chiedendole se non fosse il caso di chiedere aiuto, anche se sapeva combattere dato che gli sembrava pericoloso andare a caccia. Blume ci pensò un attimo su poi si voltò verso di lui con mezzo sorriso.
Sì forse potrei chiedere aiuto, ma voglio essere io a trovarlo, devo vedere con mi miei occhi se quel licantropo è uno qualsiasi oppure quello che sto cercando da tempo. Ecco perché ho preparato delle trappole, sperando di poterlo catturare in qualche modo. disse sentendosi poi molto stupida a pensare che una semplice rete di corde doveva essere una bazzecola per un licantropo e poteva liberarsi presto. Beh sperava che almeno potesse raccogliere qualche altro indizio. Distolse poi lo sguardo da Karma guardando in avanti sperando che non notasse il lampo di odio che le passò negli occhi a ripensare alla sua "preda".
Tu invece che mi dici? Perché sei scappato di casa? Hai litigato con i tuoi genitori? gli chiese senza tanti giri di parole, curiosa di scoprire qualcosa in più riguardo al ragazzino, dopotutto se dovevano passare la notte nella stessa stanza era meglio conoscerlo un pochino meglio. Intanto mentre i due avrebbero chiacchierato un poco, la strada verso l'hotel si avvicinava sempre di più.. -
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“Quindi delle corde possono bloccare un licantropo?”
Domandò, quasi con fare innocente, gli occhi del ragazzo che esprimevano totale ingenuità in ciò. Era chiaro che non aveva mai cacciato, o affrontato, creature o cose oltre la sua portata come Licantropi e simili. Però c’era qualcosa di strano, nello sguardo di Blume, che il ragazzo all’inizio non riuscì a decifrare, così lontano dalla sensazione di odio che una persona poteva parlare. Pensò infatti fosse triste, o arrabbiata, magari questo Licantropo era una preda speciale?
“Ohm… beh, diciamo che non è più rimasto nessuno e piuttosto che rimanere da solo sono andato via.”
Cercò di spiegare, senza rivelare effettivamente troppo. La gente, quando gli rivelava che il padre si era impiccato di fronte ai suoi occhi, faceva delle strane facce, che a lui non piaceva poi così molto. Si portò le mani dietro, intrecciando le dita tra di loro, mentre mantenendo la schiena dritta continuava con un passo veloce eppure quasi salticchiando, stando al passo di Blume.
“E’ da allora che non ho un luogo da chiamare “casa”, però non mi faccio molti problemi!”
Sorrise quasi luminoso, alla fine, non volendo far preoccupare inutilmente la donna per lui. Inoltre cercava di non mentire, cosa che non gli piaceva fare, andando solo per leggere metafore o non dicendo ogni cosa, mantenendosi sul vago.. -
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La domanda del ragazzo colse un pochino di sorpresa Blume, non sapeva se effettivamente delle corde riuscissero a bloccare un licantropo, e l'idea improvvisamente le sembrò così stupida che percepì quella frase quasi come se la volesse prendere in giro. Sospirò emettendo un verso stanco.
Tentare non nuoce, anche se adesso inizia a sembrarmi un idea idiota. commentò velocemente mentre proseguiva per la strada. Alla domanda che gli fece Blume il ragazzino sembrò esitare un pochino poi le rispose in modo enigmatico, difatti Blume lo guardò scettica non capendo proprio la sua strana situazione.
In che senso che non c'era più nessuno e non hai più una casa dove tornare? Quindi non sei scappato di casa? Scusami ma non capisco. gli disse confusa osservandolo per cercare di capirci qualcosa. Dal suo abbigliamento però non riuscì a scorgere qualche indizio utile.
Sei tipo un orfano scappato da un orfanotrofio? Magari hanno adottato tutti i tuoi amici più intimi e hai deciso di scappare? Sei grandicello effettivamente per sperare in una adozione. chiese ancora facendo delle ipotesi visto che il ragazzino non voleva scucirsi minimamente. Intanto si avvicinarono al hotel e quando Blume lo vide lo indicò con un sorriso.
Eccolo, quello è il mio hotel. fece per poi guidare il ragazzino all'interno di esso, sperando che nel frattempo le spiegasse un pochino meglio la situazione. Dopo aver parlato con l'uomo che le diede la chiave della sua stanza arrivarono alla stanza di Blume. Come spiegato era una stanza confortevole c'era un letto a due piazze un divano ed il mobilio necessario per ogni comodità. Blume posò il borsone a terra e si sgranchì le braccia.
Sai anche io non ho più nessuno ed una casa a cui tornare, non voglio impicciarmi degli affari tuoi ma sai... visto che ti sto ospitando non mi dispiacerebbe sapere chi dormirà nella mia stessa stanza. Se un ragazzino in difficoltà oppure un demone ingannatore che cerca di farmi del male... non so se mi spiego.. -
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Karma non era intenzionato a prendere in giro nessuno, però l’ingenuità che lo caraterizzava a volte era fin troppo palese. Il ragazzo continuò a seguire Blume, prima di guardare di lato mentre la seguiva.
“Quel che ho detto, non c’era più nessuno.”
Mormorò, prima di guardare verso Blume quando espose la sua idea dell’orfanotrofio. In effetti, lui non ci era mai stato. Probabilmente perché non ne aveva avuto il tempo, prima di morire, e dopo che era ritornato non c’era più nessuno interessato a un ragazzino da solo.
“Non sono mai stato in un orfanotrofio…”
Mormorò, prima di pensare che effettivamente, non aveva neppure avuto molti amici. Appena Blume gli accennò dell’hotel, Karma sorris. Un sorriso innocente. Nel mentre che lei parlava con l’uomo per la stanza, Karma semplicemente rimaneva in silenzio ad ascoltare, prima di seguirla.
“Non sono un demone ne un ragazzino in difficoltà!”
Fece alla fine, con un leggero broncio. Paragonarlo a un demone? Lui non lo era! Era un angelo, anche se senza ali, privato della sua vita dopo essere stato ingannato! Forse ragazzino in difficoltà era perfetto per descriverlo alla fine…
“Mia madre è scomparsa e mio padre si è impiccato, quindi non ho nessuno a casa e l’ho lasciata. E per la cronaca, ho imparato le buone maniere e non oserei mai invadere lo spazio personale di qualcuno!”
Alla fine disse, con le braccia incrociate di fronte all’esile petto, le labbra piegate leggermente in un leggero broncio. A Karma in verità non dava molto fastidio parlare di quello, semplicemente non gli piaceva che la gente si preoccupasse o facesse strane facce. Cosa che in quel momento di aspettava che Blume facesse, a quella rivelazione.. -
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Quel ragazzino era davvero riservato, le diceva ciò che non era ma non raccontava molto di sè. Infondo però lo capiva nemmeno a lei piaceva raccontare la propria storia, ma Blume non poteva sapere se anche lui avesse un passato doloroso, ecco perché fu così diretta a chiedergli più informazioni. Non era stato in un orfanotrofio e non era un demone, stranamente sembrava piuttosto indispettito nel avergli dato del demone. Forse non gli piacevano, altra informazione che poteva esserle utile. Alla fine però lui confessò che sua madre era sparita mentre suo padre si era impiccato. Lo guardò dispiaciuta per quella notizia, si grattò la nuca leggermente in imbarazzo ma alla fine gli posò una mano sulla spalla e lo guardò negli occhi seria. Aveva lo sguardo di chi riusciva a comprenderlo e che non lo avrebbe importunato più con domande scomode sui suoi genitori. Doveva essere stato un incubo per lui sapere che suo padre si era tolto la vita. Lei aveva qualcuno da incolpare per la morte dei suoi genitori, lui invece no dato che era stato suo padre a decidere di farla finita. Chissà quanto dolore nascondeva nel suo cuore, eppure i suoi occhi erano limpidi ed innocenti.
Mi dispiace. disse solo quello per poi dargli una piccola carezza sulla testa e toccare finalmente quei morbidissimi capelli bianchi che sembrarono seta. Poi gli sorrise cercando di cambiare discorso.
Beh è vero sei molto educato, è raro ultimamente sai? gli disse per poi sedersi sul letto pesantemente con un sospiro. Si tolse le scarpe in gesti annoiati e fissò un punto vuoto del tappeto davanti a lei. Pensò che forse se era lei la prima a raccontare di sé, anche lui lo avrebbe fatto, infondo con quelli molto giovani bisognava avere un certo tipo di tatto.
Anche i miei genitori sono morti. Li ha uccisi un licantropo. Ecco perché ho fatto quelle trappole speravo che quel famoso lincantropo di cui si vocifera potesse essere lui. Lo cerco da anni ormai e non so più dove andare a sbattere la testa. Da allora viaggio da sola in cerca di indizi per trovarlo. Ma stranamente invece di acchiappare un lupo ho catturato un bel ragazzo come te. affermò per poi ridacchiare, non voleva sembrare insensibile ma non voleva appesantire l'atmosfera. Poco dopo sollevò una mano verso di lui indicandogli la camicia conla macchia di gelato.
Se mi dai la tua camicia la lavo, domani mattina sarà pulita se la mettiamo ad asciugare. Puoi anche farti un bagno o una doccia, scommetto che ti farà sentire meglio, non è bello rimanere appeso per una giornata intera no? Su non fare complimenti serviti pure del bagno. continuò sorridendogli ancora gentile..
