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Pixelchan
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Blume ormai era disperata, qualsiasi indizio anche il più infimo che potesse trovare su suo padre si ci tuffava subito. Anche quando delle notizie e degli indizi la portarono a Roma, un posto lontanissimo da casa ma che dava senso al fatto che magari proprio perché lontanissimo, suo padre si fosse rifugiato in un paese straniero. La città era molto bella ed enorme e quando arrivò si affrettò subito a cercare il posto in cui si diceva vi si aggirassero dei licantropi o dei lupi. Alcuni testimoni avevano parlato di un licantropo che somigliava moltissimo alle descrizioni di suo padre, quindi tanto valeva fare un tentativo e vedere se fosse proprio lui. Se invece non lo era poteva scartare un'altra falsa pista. In ogni caso ci avrebbe guadagnato qualcosa. Le voci che aveva raccolto parlavano di un licantropo che si divertiva a cacciare nel parco la sera quando ormai il sole era tramontato, o che andava a consumare le sue prede nel parco di Roma. Non era una voce poi così falsa a quanto pare perché in effetti avevano trovato resti di animali di grossa taglia. Blume si recò al parco e studiò la zona cercando di immergersi il più possibile nella sua natura ferina per capire magari dove potesse portare una possibile preda da consumare. Decise di preparare qualche trappola da piazzare in varie zone del parco, quelle più nascoste dove pensava potesse rifugiarsi questo lupo o licantropo. Aveva studiato per poter diventare in futuro una brava cacciatrice, si era allenata a costruire trappole e finalmente poteva mettere in atto i suoi sforzi. Le troppole erano di natura semplice ma efficace. Scavò delle buche nel terreno che coprì poi con ramoscelli una rete e delle foglie per coprire tutta la zona che aveva scavato. Quando si ci passava sopra, i ramoscelli deboli si sarebbero spezzati facendo precipitare verso la buca la preda, però inveve di limitarsi a cadere una rete si sarebbe sollevata richiudendosi verso l'alto, intrappolando così il nemico nella posizione più scomoda possibile, così da rendergli molto difficile liberarsi dalla rete, dandole quindi il tempo di ritrovarlo. Una volta piazzate le trappole Blume avrebbe atteso pazientemente continuando le sue indagini facendo domande in giro per la città. Sarebbe tornata periodicamente a controllare le sue trappole così da essere sicura di non prendere animali o coppiette in cerca di un posto per isolarsi. Visto che si era diffusa la diceria che si aggirasse un lupo nel parco, confidò nel fatto che fosse sempre meno frequentato per la paura.
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