Voglie e tentazioni

x Hyperion

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    La vita di Nimue sembrava aver preso una strana piega negli ultimi tempi. Non avrebbe mai immaginato di poter diventare madre e per lo più con un soggetto che appartenesse alle lanterne. Aveva fatto pace con Nariko e la sentiva più vicina, più affettuosa recuperando un rapporto a cui aveva rinunciato per i sensi di colpa. Si sentiva felice, l'unica macchia su quella sua felicità era stata Henry. Aveva parlato con lui confessandogli di Gil e facendogli sapere le ultime novità. Le era dispiaciuto non aver potuto mantenere una sana amicizia con l'uomo ma in fin dei conti forse per lei era meglio così. Avrebbe avuto meno tentazioni, avrebbe avuto meno grane con Gil, doveva solo pensare al suo bambino ed al suo stato di salute. Nimue difatti aveva notato una cosa allarmante da quando il suo ventre si era gonfiato in quel modo anormale. Sapeva che il gonfiore era troppo per il tempo che era passato, e sentiva la crescita di energia del suo piccolo nel grembo farsi sempre più forte. Aveva notato che veniva spesso influenzata da sensazioni negative, veniva spesso a contatto con l'oscurità della sua magia che continuava a tormentarla per sopraffarla. Riusciva sempre a riprendere le redini ma iniziava a preoccuparsi perché le sembrava di fare molta più fatica per tutto quanto. Si sentiva pesante, si sentiva debole, le era capitato anche di svenire qualche volta, ma non aveva avuto il coraggio di dirlo a Gil per non farlo preoccupare. Il ragazzo con lei era stato dolcissimo, premuroso e attento. Continuava a pensare che non era giusto avergli dato una responsabilità così grande che dopotutto il loro rapporto era iniziato in modo perverso ed invece si era sviluppato in modo inaspettato e Nimue si sentiva sempre più legata a lui. Al punto che per assurdo le sembrava di sentirsi molto meglio quando Gil le stava vicino come in quel preciso momento. Erano in attesa davanti agli uffici della Oxford, in alcuni corridoi dedicati ai piani alti della scuola, la parte che non centrava nulla con gli insegnamenti ma con la burocrazia e altri uffici importanti. Nimue aveva chiesto a Gil di accompagnarla, ma alla fine la principessa aveva voluto vedere Nimue da sola per "gli esami" da fare.
    Nel clan abbiamo una sorta di "principessa" che si occupa di tutti noi, è una figura importantissima a cui tutti dobbiamo obbedienza, non solo per quanto riguardo il ruolo di capostipite ma anche per via della sua abilità magica. La "principessa" è il grado più alto che si può ottenere all'interno del clan, sono ad un gradino oltre le streghe anziane. E' difficile da spiegare ma le principesse hanno un altissimo ascendente magico su di noi, sono come le api regine. Accidenti è difficile da spiegare ma immagino che quando ne incontrerai una capirai istintivamente cosa intendo dire. Mi ha chiesto di incontrarla in privato perché vuole esaminare la gravidanza perché le hanno riferito che è particolare. Non dovrei metterci molto, se vuoi puoi esplorare la scuola, ci sono un mucchio di cose interessanti da vedere. Abbiamo perfino un piccolo museo ai piani inferiori. disse a Gil prima di essere interrotta da una ragazza che chiamò Nimue da oltre una porta. Era arrivato il suo momento per incontrare la principessa. Nimue salutò Gil con un bacio sulle labbra, poi seguì la ragazza oltre la porta che si chiuse alle sue spalle.
     
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    Aveva resistito fino a quel punto, ma adesso non poteva più rimandare. Era rimasto in silenzio per molto tempo, Nimue probabilmente lo avrebbe notato senza dargli troppo peso, poteva dare la colpa al viaggio, all'influenza misteriosa della Oxford o chissà quale altro problema, non era così strano vedere uno zombie pallido dopotutto. Le diede un bacio, annuendo al suo discorso, restando molto silenzioso, cosa inusuale per lui ma ostentò in ogni caso il suo solito modo di fare sicuro e spaccone.
    Non preoccuparti, fai quello che devi. Io non mi annoierò di certo.
    Il tono fu vagamente malizioso, lasciandole intendere che in un posto pieno di ragazze uno come lui non poteva di certo annoiarsi. Non aveva ancora testato a pieno la gelosia di Nimue, si domandava quindi fin dove potesse spingersi. Appena la strega fu distante, lo zombie esitò per qualche altro istante ancora, respirando profondamente per diversi istanti, tenendosi prima le mani sui fianchi, poi portandola in posizione conserte come se stesse trovando un modo per concentrarsi. Alla fine cedette, non riuscì a resistere ed iniziò a correre a perdifiato con l'aria di chi sta per perdere il treno. Giusto il tempo di chiudere la porta e piegarsi sul lavandino, poi iniziò a vomitare rumorosamente, lanciando tutto quello che aveva nello stomaco dentro la preziosa ceramica. Non ci volle molto, pochi istanti dopo la cena e il pranzo del giorno prima erano tutti lì, come se fossero stati a stento masticati. Gil sospirò pesantemente, aprendo l'acqua mentre alzava lo sguardo verso la sua immagine riflesse nello specchio. Sospirò pesantemente, la cosa non lo divertiva affatto, anzi lo scocciava e non poco. Aprì l'acqua e cercò di non guardare quello schifo, odiava essere messo in ridicolo in quel modo, specialmente da sé stesso, per questo ce l'aveva tanto con la sua immagine riflessa. E più si guardava, più le sclere degli occhi diventavano nere.
    Hai fame, vero? Figlio di puttana...
    Una di quelle cose che non aveva detto neanche a Thresh, quel bastardo riusciva a mangiare caramelle e merendine come se nulla fosse, era un maestro nel gestire quello stomaco putrefatto che si portavano dietro entrambi, non aveva mai problemi con la fame. Gil invece... era diverso. Non capitava più spesso da molto, forse perché i primi tempi aveva sbranato così tante persone a morte facendo la bestia folle che per un pò ne risultò sazio, ma ora, dopo tanto tempo senza violenza estrema, senza omicidi e cannibalismo... la bestia era di nuovo affamata. Un momento del cazzo, visto il luogo in cui si trovava... ma probabilmente poteva contenersi. Era più forte della sua stessa fame. Quello che doveva fare era trovare un modo per passare il tempo e non pensarci, così sarebbe stato in grado di evitare guai. Lasciò scorrere l'acqua e si ripulì la faccia e la bocca come si deve, non aveva intenzione di andare in giro con l'alito pesante. Usò il resto dell'acqua sulle mani per tirare i capelli all'indietro, così da dargli una forma più ordinata visto che il vomito li aveva scombinati non poco. Dopodiché sistemò la camicia nera tirando su le maniche, serrò meglio la cintura di pelle intorno ai jeans scuri e dopo una rapida ripulita alle scarpe nuove di vernice lucida, tornò a camminare nei corridoi della Oxford deciso a cogliere quanti più dettagli possibili. Quel posto era pieno di streghe di Umbra, era sostanzialmente nel territorio nemico, le possibilità di incontrare Nariko e Syndra erano altissime e fremeva alla sola idea, ma per il momento era completamente concentrato su Nimue, quindi quello che doveva fare era apprendere notizie e informazioni sul possibile campo di battaglia. Doveva memorizzare stanze, misure e disposizioni, per questo andava in giro senza fermarsi mai. Cosa che si rivelò un grave errore. Era già stato in altre stanze che prima erano posizionate in luoghi diversi, le prime volte si convinse che aveva semplicemente sbagliato, poi si rese conto che quel luogo era molto più strano di quanto sembrava. Allora la Sapienza non era l'unica trappola dimensionale del circondario.
    Maledizione... mi sono perso.
    Sbuffò nervosamente, tirando con forza la cinta della borsa che portava in spalla, piena delle sue solite utilità. Iniziava a temere che non avrebbe ritrovato nemmeno la strada per incontrare Nimue! Poteva solo lasciarsi guidare dall'istinto, nella speranza di trovare qualcosa da fare prima di tornare a pensare alla fame...
     
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    Nimue aveva notato che era più silenzioso del solito Gil, ormai percepiva a pelle quando c'era qualcosa che non andava, era come se da quando era rimasta gravida sentisse una strana connessione spirituale con il ragazzo. Qualcosa che non riusciva a spiegarsi, ma che infondo non le dispiaceva. Non aveva dato molto peso al suo silenzio perché diede per scontato che fosse teso per via del fatto che era tornato in patria e che probabilmente era preoccupato per la possibilità di incontrare Nariko o Syndra. Poteva comprendere i suoi timori per quel motivo non avrebbe fatto domande inopportune e avrebbe cercato di far star meglio il ragazzo piuttosto che stressarlo con domande inutili. Era in ansia per lui e allontanarsi da Gil già di qualche passo aveva iniziato ad influenzare il suo umore. Sapeva però che poteva fidarsi di Gil e che non avrebbe fatto delle cazzate. Lady Ganon la aspettava nel suo ufficio dove aveva fatto allestrie un lettino per Nimue dove si sarebbe sdraiata e sarebbe stata visitata con cura. Gil intanto avrebbe scoperto varie stranezze della scuola che potevano sembrare inquietanti per alcuni versi e molto affascinanti per altri come per esempio le scale che si spostavano di propria volontà senza nessun apparente meccanismo guidato. I quadri e le foto animate lungo i corridoi, le porte misteriose che attraversate ti riportavano in zone dove si era già passati. Non fu quindi strano che Gil si fosse perso, l'edificio sembrava divertirsi a prenderlo in giro. Proprio quando stava per arrendersi, Gil avrebbe sentito una risata femminile provenire dalle sue spalle, una voce famigliare che probabilmente lo avrebbe fatto voltare verso la figura di Cia. Come al suo solito indossava il suo abito da strega violaceo, che le lasciava scoperta una coscia ed un braccio. Sorrideva al ragazzo portandosi le mani sui fianchi.
    Guarda un po chi c'è? "Er Leucemia". fece con tono allegro e scherzoso, usando un nomignolo che gli aveva dato quando si erano conosciuti. Sapeva che probabilmente non lo gradiva, ma non lo disse con cattiveria, solo per simpatia, per stuzzicarlo un pochino e rompere subito il ghiaccio dato che non si vedevano da tempo. Dopotutto Nimue se lo portava via e se lo teneva tutto per sé ogni volta.
    Hai accompagnato Nimue vero? gli chiese avvicinandosi a lui per poi porgergli la mano con un gran sorriso felice.
    Auguri per il piccolo, ho saputo da poco. Incredibile.... continuò lasciando intendere che sembrava davvero sopresa di come era evoluta la loro relazione. Era felice per loro, sia per il fatto che avessero una possibile lanterna come un potente alleato, sia perché non aveva mai visto Nimue così felice.
    Non so cosa tu abbia fatto, ma sappi che sei il primo uomo che Nimue ufficializza come suo compagno sai? gli disse sprizzando energia da tutti i pori. Nonostante ciò che aveva passato sembrava essersi ripresa alla grande, il suo incontro con Raizex e Dalamadur aveva cancellato tutti i suoi timori futuri.
     
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    Dapprima scocciato, Gil riconobbe molto facilmente quella risatina fanciullesca che gli strappò subito un sorriso. Non si voltò immediatamente verso di lei, come a volerle reggere quel gioco infantile che in fondo non gli dispiaceva affatto.
    Ma non mi dire... è un bel pezzo che non ci si vede, eh Cia?
    Solo a quel punto si girò, incrociando lo sguardo con la strega sfoggiando un sorriso più furbesco che divertito, i pensieri che aveva per la testa Gil a quel punto erano molto diversi da quelli di Cia, probabilmente. In fondo non era nemmeno colpa sua se quelle streghe amavano vestire in maniera tanto vistosa. Afferrò la mano della strega, dapprima stringendola delicatamente, poi sollevandola un pochino come a voler innalzare un calice da brindisi, chinando leggermente il capo con fare formale. Un saluto ben più maturo di quello di un ragazzo di strada, voleva dimostrarle di essere cambiato in meglio, almeno un pò. Cia sembrava entusiasta dei traguardi raggiunti da lui e Nimue, Gil ricambiò l'entusiasmo abbassando di nuovo la testa con fare umile, doveva dirsi soddisfatto ma non voleva sbandierarlo ai quattro venti, non sapeva ancora che tipo di reazione potevano avere le altre streghe davanti ad un rapporto tanto strano quanto perverso.
    Sei sorpresa? Eppure mi hai conosciuto assieme a lei, dovresti sapere che sono speciale... e pieno di doti.
    Ridacchiò malizioso, senza lasciare la stretta della sua mano, almeno in un primo momento. Lo fece dito per dito, come se la semplice idea di separarsi da quella succosa carne piena dell'oscura energia di Umbra non lo entusiasmasse affatto. Cia avrebbe potuto sentire invece l'oscurità profonda di Gil anche dal solo tocco: era terrificante ma al contempo immensa, seducente, l'energia di Gil era costantemente mescolata all'eromanzia e bastava ben poco, specialmente se lui era eccitato, a trasmettere quel desiderio a chiunque entrasse in contatto con lui. Quegli occhi rossi maliziosi non si schiodarono dal volto di Cia nemmeno per un istante.
    Ci ripensi mai a quel giorno? Il professore mi ha ridato la vita, ma chi me l'ha cambiata... siete state voi due, sai? Nimue in un modo e tu in un altro. Vuoi sapere la verità? Mi sei mancata un pò. Sono contento di rivedere una faccia amica in un posto sconosciuto come questo. Specie con quel ricordo vivido nella mia mente...
    mentre ne parlava, Gil sembrava quasi rievocarlo nella mente di entrambi. Quel ragazzo era stato capace di saziare due streghe di Umbra contemporaneamente ed era certo di aver lasciato il segno anche in lei. Sapeva bene che Cia aveva conosciuto intimamente Raizex e forse lui non poteva competere, ma era proprio questo il punto: l'energia oscura che alimentava Gil non era diversa dalla lanterna di Dalamadur e quella che scorreva in Raizex, di sicuro il contatto con quelle forze non l'avrebbe lasciata indifferente. le lanciò un ultimo sguardo entusiasta, come a volerla distrarre da quel ricordo, o forse... cementarlo nella sua mente prima che potesse allontanarlo.
    Mi fai fare un giro? Mi sono perso... sono sicuro che da queste parti c'è la tua stanza preferita...
     
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    Gil sembrò riconoscerla perché si girò lentamente verso di lei sfoggiando un sorriso felice. Lo trovava bene, sebbene non potesse sapere se uno zombie avesse una bella cera, lo aveva conosciuto pallido e pallido lo aveva ritrovato, non sembrava più decomposto, deducendo quindi che infondo gli zombie forti come lui e Thresh non erano soggetti alle leggi della fisica comune di altri zombie. Lui le afferrò la sua mano con eleganza facendo sorridere Cia divertita a quel gesto. In realtà quando si erano conosciuti aveva fatto capire che sapeva comportarsi bene, il suo gesto cavalleresco quando difese Nimue gli aveva fatto guadagnare un sacco di punti agli occhi di Cia. Difatti non si sorprese nel vederlo di nuovo galante e a modo. Aveva saputo che apparteneva al casato dei Poltergheist, non era poi così strano che avesse un certo tipo di educazione. Sapere che poi aveva accettato la sua paternità e si era voluto prendere impegni seri con Nimue le fece capire che infondo Gil non era poi un ragazzaccio che pensava solo a divertirsi. Ovviamente le sue conclusioni erano molto sbagliate ma aveva fatto le somme in base alle sue azioni. Tuttavia nonostante tutto, Cia notò che non aveva perso un briciolo della sua faccia tosta e della malizia con cui le si rivolse. Quando le mani entrarono in contatto Cia percepì subito l'energia oscura del ragazzo e le influenze della lanterna, a cui era divenuta molto più sensibile dopo la sua esperienza con Dalamadur e Raizex. Infondo le sue energie magiche erano tornate grazie all'infusione della loro particolare energia ed era come se il suo corpo si fosse adattato per poterne sfruttare a pieno il potenziale, divenendone quindi anche più sensibile. Non si aspettava anche una piccola scarica eromantica che le attraversò il corpo facendole inturgidire i capezzoli e annebbiare un attimo i pensieri, facendole ricordare quel lontano pomeriggio in cui si erano divertiti tutti insieme con Gil. Per colpa di quel brivido che le percorse la schiena non riuscì a rispondere a tono, limitandosi a ridacchiare divertita e maliziosa a sua volta.
    Ma cosa fai il cascamorto con me? Non ti eri impegnato seriamente con Nimue? Cosa direbbe se ti sentisse parlarmi in questo modo? non sembrava volerlo rimproverare seriamente, piuttosto sembrava volerlo stuzzicare ancora, magari mettergli qualche pulce nell'orecchio e fargli abbassare quell'aria da don giovanni che a quanto pare non era mai cambiata.
    Stai anche per diventare padre, non va bene andare a flirtare con vecchie amiche sai? gli disse toccandogli dispettosamente la punta del naso, per poi portarsi una mano sul fianco e guardare verso una direzione in particolare.
    Anche io mi sono persa le prime volte che venivo qui. Andiamo ti faccio fare un tour scolastico. gli fece cenno con la mano di seguirla, poi si incamminò nei corridoi dell'edificio passando oltre le aule didattiche. Era allegra, serena, radiosa, si poteva intuire che aveva vissuto qualcosa di bello che l'aveva resa felice.
    Come stanno Raizex e Dalamadur? Il professore? gli chiese camminandogli a fianco ad un passo più avanti per potergli fare strada. Lo avrebbe guidato verso delel aule attrezzate affiancandosi ad una porta che sembrava più grande rispetto alle altre del corridoio. Quando Cia aprì la porta si sarebbero ritrovati in un piccolo museo di arte e oggetti magici di vario genere. Era un enorme area libera divisa da bacheche e muretti di cartongesso su cui vi erano esposti i vari oggetti con tanto di cartelloni didattici. Vi erano alcune armi antiche conservate in scrigni di vetro. Oggetti e gioielli che sembravano ricolmi di energia magica latente che brillavano fiocamente nei loro espositori. C'erano poche persone che vagavano in quell'aria in totale silenzio ammirando i vari oggetti. Vi erano anche alcuni studenti che ridisegnavano alcune opere su dei album.
    Forte vero? Quando hanno ricostruito tutto non hanno badato a spese. fece entusiasta mentre varcava la soglia, dirigendosi verso una zona precisa di quel museo.
     
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    Far abbassare la cresta a Gil era assolutamente impossibile, specialmente quando le sue azioni ottenevano reazioni tanto evidenti e repentine. Il corpo di Cia era uno spettacolo, impossibile non perdere tempo a fissarlo e guardarlo di continuo, soffermandosi ovviamente sulle parti che reagivano agli stimoli, quindi appena i capezzoli si inturgidirono Gil seppe che aveva attecchito, non restava che insistere con la giusta tecnica.
    Oh Nimue non sarebbe contenta...
    Solo dalle sue parole sembrava un'ammissione di colpa, ma il tono scherzoso con cui lo disse e gli occhi maliziosi che accompagnavano quella frase lasciavano intendere che aveva colto il tono scherzoso di Cia e lo stava ora macinando a modo suo, dando il via a quel gioco di provocazioni alla quale sapeva che la giovane strega non si sarebbe tirata indietro. Decise quindi di accompagnarlo per i corridoi della scuola col suo fare solare e giocoso, preoccupandosi di sapere come stavano Dalamadur e Raizex. Non sapeva i dettagli di quella storia, ma a giudicare dal buonumore di Cia c'erano trascorsi interessanti da esplorare, e carte a favore di Gil da giocare. Lui ovviamente non perse l'occasione per ammirare anche il posteriore di Cia mentre camminavano: quelle natiche perfette, la pelle bruna e la costituzione priva di ogni imperfezione, era davvero una tentazione irresistibile, si sentiva come davanti alla sorellina minore di Nimue che non poteva assolutamente lasciare in disparte visto che era una di famiglia. Divenne assai velocemente un chiodo fisso, e più la ammirava, più Gil la desiderava. Non perché Nimue non gli bastasse o non pensasse a lei, ma semplicemente perché quel mostro aveva fame, e conosceva pochi modi per sedarla oltre all'infilarsi della tenera carne viva in bocca. Quando si affiancarono, tornò a guardarle anche il petto, sorridendole ogni volta che i loro sguardi si incrociavano: un sorriso malizioso che non nascondeva affatto la fissazione che stava avendo per lei, ben consapevole che per una strega avere la massima attenzione degli altri poteva essere solamente un vanto.
    Quindi hai conosciuto Dalamadur? Il prof è sempre molto riservato con lui, ne sembra quasi geloso... ma tu sei la sua preferita, non mi sorprende affatto. ha sempre avuto un debole per te... e come dargli torto?
    Continuava a provocarla, restando però al suo fianco e lasciandosi guidare da lei, mai nemmeno per un momento forzò il viaggio verso una direzione diversa, curioso di scoprire dove lo avrebbe portato visto che ora i ruoli erano del tutto invertiti. Arrivarono ad una stanza piena di cimeli colmi di energia, la cosa non fu esattamente un bene per Gil visto che pur riuscendo a mantenere la calma più totale, si sentiva attratto da quella forza, affamato di essa come se volesse sbloccarla e divorarne la quantità più grande possibile. La sua oscurità di risposta iniziò ad espandersi, non in maniera aggressiva come l'aura da usare in combattimento, ma più subdola e serpeggiante, impalpabile ed invisibile, ma percettibile, come dei lunghi tentacoli neri che avvolgevano il ragazzo e si allungavano verso Cia, bramosi di divorarla. A quel punto quella piccola punta di energia oscura finita dentro di lei avrebbe iniziato a fermentare, salendole nel corpo e portandola a guardare la sua origine, forse addirittura distraendola, permettendo a Gil di avvicinarsi a lei una volta che fu ferma. Voleva portarlo da qualche parte precisa e lui era impaziente di vedere. Quando si fermarono, lo zombie portò entrambe e mani sulle spalle di Cia, toccandola con la sua profonda oscurità e dandole un altra porzione di quel perverso potere privo di inibizioni, e affacciandosi oltre lei cercò di vedere cosa voleva mostrargli.
    Questo posto è davvero figo... ci sono cimeli importanti in questo luogo? Non mi dispiacerebbe stupire Nimue dicendole qualcosa che non si aspetta... perché non mi dai qualche suggerimento? E' difficile impressionare una strega...
    Nelle sue parole non mancava mai malizia e voglia, sembrava quasi volerla tentare, ma lo faceva gradualmente, si affamato ed impaziente, ma tutt'altro che frettoloso. Era un corteggiamento oscuro e perverso, ma che non aveva fretta di assaporare quell'istante.
     
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    Cia ingenuamente non aveva la minima idea di cosa stesse passando per la testa di Gil. Ovviamente non le sfuggì il tono provocatorio di Gil, i suoi sguardi sulle proprie curve, ma era abituata agli uomini che la fissavano e la guardavano, dopotutto lei non faceva mai niente per nascondere la sua bellezza e ovviamente se ne sentiva lusingata. Certo non si aspettava di vedere Gil così interessato a lei, pensando erroneamente che non avrebbe mai osato provare a sedurla sapendo benissimo quanto fosse amica di Nimue. Era strano per lei che Gil non nascondesse affatto il suo interesse verso di lei. Forse rientrava nelle sue perversioni giocare in quel modo seduttivo con una amica della sua donna? Lo eccitava magari sentirsi in pericolo? Cia iniziò a sentirsi a disagio perché ci teneva all'amicizia di Nimue e non avrebbe mai fatto niente per ferirla. Sperava che cambiando discorso magari Gil smettesse di essere così malizioso nei suoi confronti ma si sbagliava.
    Ha ha ha ma no, non sono io la sua preferita, io so chi è la preferita del professore, le occhiate che lancia alla nostra principessa sono diverse da quelle che lancia a me sai? Non è stato il professore a presentarmi Dalamadur a dire il vero, l'ho incontrato nei giardini della sapienza e mi ha aiutata... spiegò senza entrare nei dettagli, non voleva raccontargli della sua terribile esperienza di epurazione dopo essere stata aggredita e stuprata dai saggi del lumen, e di come Dalamadur e Raizex erano riusciti a "riparare" il danno che le avevano fatto. Voleva dimenticare e superare quel evento perché non erano riusciti a sconfiggerla, perché grazie a quei due Cia era tornata ad essere la strega di sempre, o almeno lo credeva. In realtà dopo il suo ultimo incontro con quei due i suoi poteri si stavano affievolendo di nuovo lentamente e gradualmente al punto che Cia non se ne era ancora accorta. Difatti la sua sensibilità all'oscurità e alle energie era alta e non le passò inosservato l'espansione energetica di Gil. Lo percepì sulla pelle come una leggera brezza rinfrescante estiva, o più simile al calore di un fuoco quando aveva freddo. Esitò un secondo ma cercò di ignorare quella sensazione sebbene la stesse portando in tentazione. Arrivarono ad una zona dedicata ai draghi, vi erano alcune leggende illustrate ed in una teca vi era conservato un globo rosso cristallizato su cui vi era un taglio e delle striature che ricordavano molto un occhio dragonico. Sulla parete vi erano alcuni piccoli fossili ed alcuni gioielli che si dicesse appartenevano ad un drago. Da una appassionata come lei era ovvio che avesse portato Gil a vedere quella parte del museo. Si fermò davanti alla teca dove venne raggiunta da Gil che posò le mani sulle sue spalle. Il contatto diede un intenso brivido a Cia facendole venire la pelle d'oca. Espirò con forza sentendo un calore al basso ventre farsi sempre più insistente. Neanche si rese conto che si era avvicinata con tutto il corpo a Gil, come se avesse voluto un area di contatto maggiore fra i loro corpi, ma prima di azzerare le distanze si fermò mordendosi il labbro inferiore. Iniziava a capire perché Nimue si sentisse così dipendente da quel ragazzo, se il semplice tocco la faceva sentire in quel modo, non osava immaginare cosa provava quando facevano sesso. Chissà quante volte lo avevano fatto per riuscire a metterla incinta? Quante volte l'aveva fatta venire per conquistare il suo cuore che sembrava inespugnabile? Cia sapeva quanto Nimue fosse innamorata di Gil, glielo leggeva negli occhi ogni volta che parlava di lui, era sicura che nemmeno Nimue stessa si rendesse conto di quanto si sentisse legata a quel giovane zombie. Quindi che avrebbe fatto se avesse scoperto che lei, sua amica si sarebbe azzardata a sedurre il suo uomo per poter provare a sua volta quelle sensazioni? No, non poteva farlo. Oltretutto avrebbe anche deluso Raizex e Dalamadur a cui doveva moltissimo, di cui infondo era cotta, era loro che voleva non Gil. Glielo ricordarono le immagini dipinte dei draghi che doveva resistere e quindi si allontanò da lui senza fretta per non sembrare sgarbata, sorridendo allegra.
    Beh i cimeli più importanti non li esibiamo al pubblico, qui teniamo solo quelli meno pericolosi o meno preziosi. E comunque hai già stupito Nimue accettando la tua paternità, non saprei che suggerrirti per impressionarla più di così. Magari potresti imparare qualche piccolo incantesimo, se vuoi ti insegno io qualcosa. gli disse pensando inegnuamente che concentrandosi su altro di più interessante Gil avrebbe smesso di essere così maledettamente tentatore.
     
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    "oh", questo fu il semplice commento di Gil alle parole di Cia, fingendo di essere sorpreso e deluso, quando in realtà si stava semplicemente mordendo la lingua da solo per evitare di parlare troppo. Cosa doveva dirle? Il motivo per cui Thresh era interessato a Desdemona? Dirle che comunque aveva per lei un occhio di riguardo? No, chiacchiere inutili, Cia non gli avrebbe mai dato corda e poi in fondo non voleva affatto postare il discorso sul professore o su una principessa, voleva scoparsela lui Cia, non di certo servirla in un piatto d'argento al suo maestro e le sue bestiole. La seguì dunque riuscendo a sorprendersi del luogo in cui la portò. Sorpreso per i draghi? No, piuttosto era sorpreso che Cia riuscisse a considerarlo una specie di occhio fisso, nemmeno lui era fissato con l'ultraviolenza e le streghe di Umbra come Cia era invece fissata con i draghi. Quella ragazza aveva davvero bisogno di qualche passatempo diverso, magari poteva darsi all'archeologia? I dinosauri non sono molto diversi dai draghi... entrambi sanno di pollo. Nonostante la sua passione però, Cia non poteva diventare immune al fascino oscuro di Gil, questo perché le loro energie erano troppo affini e lei aveva già assaporato la forza di una lanterna. Gil non poteva sapere quanto intimamente quella forza l'avesse aiutata, non solo a goderne ma anche a riottenere i suoi poteri, ma ovviamente non gli serviva una simile conoscenza per osare, specialmente mentre la sentiva avvicinarsi a lui, quasi cedendo a quel richiamo ombroso, resistendo solo grazie alla sua fermezza e ad una buona dose di coscienza. Davvero non riusciva più a pensare in maniera perversa? In fondo a suo tempo lei e Nimue lo avevano scopato assieme senza troppi problemi, i dogmi delle streghe di Umbra continuavano a sfuggirgli, ma non per questo avrebbe fatto finta di non capire. Non per questo avrebbe smesso di tentarla. Anche mentre la sentiva scivolare via dalle sue dita, anzi soprattutto in quel momento... quello per lui era un segnale: non c'è motivo di tirarsi indietro se non sei in qualche modo tentata... e lei era tentata eccome. Non doveva far altro che aumentare la dose.
    Mi aiuteresti davvero? Sei davvero gentile Cia... un'amica preziosa. Non so se lo dici per me o per Nimue, ma in entrambi i casi è un'offerta che non posso rifiutare.
    Non era un tono sibillino, si riferiva semplicemente al fatto che tra amiche, probabilmente, consigliare al legittimo sposo un consiglio per aumentare il divertimento poteva essere considerato un favore. Un pò come quando i ragazzi si scambiano consigli per il sesso, anche se questi ultimi assai di rado sono davvero utili o quantomeno sensati. Visto che era stata Cia a farsi avanti, fu Gil ad incalzarla, chiudendo le distanze che Cia era riuscita a stabilire, sfiorandola quasi col petto e col naso, sfoggiando degli occhi colmi di desiderio. Uno sguardo poco attento potevano forse confondere quella faccia con curiosità e voglia di imparare, ma nel profondo Gil bramava solo il corpo perfetto di quella streghetta dal culo morbido e le tette esagerate. In fondo non era sbagliato pensare che la cosa più utile che potesse fare Cia per la sua amica Nimue fosse proprio cedere a quelle lusinghe... niente mette in moto l'anima sadica di un mostro come Gil e una dominatrice come Niume di una punizione in piena regola. Proseguendo per quella strada Gil poteva solo guadagnarci, solo che Cia non l'aveva ancora capito.
    A te posso dirlo...
    Parlava a bassa voce, mimetizzando quell'incalzarla perverso come una sorta di confessione, ma non lo stava assolutamente facendo per avere una maggiore intimità in confidenza, nossignore, lo faceva col preciso scopo di farle sentire, anche se solo di sfuggita, la grossa erezione che si stava formando nei suoi pantaloni. Con l'energia perversa che le aveva fatto assaporare prima, per Cia sarebbe stato impossibile non percepirne l'eccitazione.
    ...da quando è gravida non sono sicuro di poterla far godere come si deve... lo sai... sono troppo grosso, posso spingere fino ad un certo punto. A lei piace prenderlo dietro, e a me piace sentirla mentre mi stringe forte, è tutta un'altra cosa... ma non so se sto facendo del mio meglio. Tu che consiglio sai darmi, Cia...?
    Senza peli sulla lingua, senza esitazione, come un predatore insaziabile col suo sguardo vermiglio e il suo sorriso maligno.
     
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    Cia si rese conto che Gil stava iniziando a fraintendere ciò che aveva voluto suggerirgli con il volergli insegnare qualche incantesimo. Cia parlava di incantesimi semplici come per esempio l'incantesimo della vestizione dei capelli, non stava affatto pensando ad incantesimi che si incentravano sul sesso e quindi sul soddisfare la propria donna. Non era sicura però di quel che intendesse dire Gil inizialmente. Il suo sguardo malizioso lasciava intendere cose altamente fraintendibili, ma in fin dei conti si parlava di Nimue e di come fare colpo su di lei. Gli lasciò quindi il beneficio del dubbio cercando altri argomenti da trovare e magari cercare anche con lo sguardo qualche zona un pochino più affollata di persone e studenti, così da trovare più facile tenere lontano Gil. Non le era passato inosservato come si era sentita al loro contatto fisico, seppur minimo, e non voleva che continuando a stare vicini potesse cadere in tentazione per colpa dell'energia che contradisntingueva il ragazzo. Gil però non ebbe alcuna pietà di lei e la incalzò più di prima facendo irriggidire totalmente Cia sul posto con le mani sollevate e chiuse a pugni rivolti verso l'alto, un poco come se cercasse uno spazio più consono per spostarsi senza toccarlo accidentalmente. Era fortunato che Cia fosse così minuta, anche volendolo non poteva imporsi fisicamente su di lui per aggirarlo. Era vicino, troppo vicino e la sua aurea oscura, la sua energia, sembrava quasi brulicarle sulla pelle scaldandola, ed il suo corpo se ne sarebbe abbeverato volentieri, lo sentiva sempre più forte e non capiva come diamine fosse possibile che gli bastava starle vicina per farle sentire certi tipi di appetiti. Gli occhi di Cia vagarono sulla figura di Gil, notando che era davvero in forma per essere uno zombie. Dovette fare uno sforzo immenso per non azzerare le distanze con lui, ma non poteva negare a se stessa di aver sentito l'impulso di sentire il suo corpo controil suo, un impulso pericoloso che doveva reprimere. Prima che potesse indietreggiare con uno dei suoi talloni, percepì chiaramente l'erezione di Gil premerle addosso. Sgranò gli occhi per la sorpresa, mentre Gil le chiedeva in confidenza un consiglio molto più intimo sui suoi problemi di coppia con Nimue. Ovviamente la sorpresa non era per ciò che stava chiedendo ma per via del bozzo nei pantaloni di Gil che sembrava crescere sempre di più. Il primo pensiero che le attraversò la mente fu chiedersi come diamine era possibile che si stesse eccitando solo parlando di sesso? Non aveva mica tredici anni? Era anche uno zombie e si accendeva con così poco? Possibile che da quando Nimue aveva scoperto di essere gravida lo teneva a bocca asciutta? Quindi magari Gil si sentiva "trascurato" riguardo a certe cose e quell'erezione era il risultato? Non aveva idea del fatto che quei zombie da strapazzo che seguivano il culto di Apocrypha erano più vivi che mai sotto quel punto di vista, al punto da funzionare quasi a comando. Indietreggiò di un passo facendo uno sforzo immenso, dovette poggiare una mano sulla teca da esposizione per trovare la forza di girarsi con tutto il corpo verso la vetrina e dare le spalle a Gil. Pensava erronamenta che non guardandolo avrebbe sentito molto meno la sua influenza energetica ed erotica addosso.
    Oh andiamo non penserai anche tu che serve per forza arrivare fino in gola per far godere una donna no? Se conosci i suoi punti più sensibili non serve arrivare così tanto a fondo. Devi farle sentire la tua energia, se c'è una cosa che ho imparato con Thresh e Raizex è che siamo sensibili al vostro tipo di energia. Se provi a infondere in lei la tua energia oltre che la tua carne sono sicura che la sconvolgerai. mentre parlava fissava intensamente l'oggetto nella vetrina senza nemmeno vederlo. Il vetro si appannava sotto il suo respiro ormai caldo e il calore delle sue dita lasciava piccoli aloni delle sue dita su di esso. Ricordava ancora bene l'immagine di Gil e Nimue che scopavano davanti a lei, di come erano bellissimi insieme, lei con la sua pelle bruna che si intrecciava con la pelle bianca e perlacea di Gil, il bellissimo viso di Nimue stravolto dal piacere, i suoni, gli odori di quella volta erano vividi più che mai nella sua mente.
    Pensavo che voi due avevate trovato la vostra sintonia per i vostro fetish no? Nimue mi ha detto che ha trovato in te il compagno ideale anche per quel tipo di interessi. Gioca su ciò che vi piace fare assieme, sono sicura che andrà tutto bene, non devi preoccuparti. affermò guardando verso il corridoio da cui erano arrivati, pensando che forse era molto meglio se lo salutava e fuggiva via da lì, era la cosa migliore da fare ma era come se i suoi piedi si fossero piantati per terra e avessero messo le radici. Non riusciva a muoversi e le immagini dei draghi davanti ai suoi occhi non aiutavano minimamente a lenire pensieri sempre più perversi.
     
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    Cia gli stava resistendo, era chiaro, Gil riusciva a percepirlo come uno squalo sente l'odore del sangue, probabilmente un ragazzo coscienzioso avrebbe capito che quello non era il modo giusto e che doveva fermarsi prima di combinare qualche sciocchezza, ma lui non aveva di certo timore della furia di Nimue, non perché l'avrebbe evitata... ma proprio perché voleva affrontarla. E che dire di Cia poi? Quella sua aria minuta, il fascino unico nel suo genere, la battaglia tra il coccolarla e prenderla invece con grande violenza, quale vittima migliore per i suoi giochi perversi? Si, perché lei era una vittima, a differenza di Thresh il giovane non morto non provava nessun sentimento per lei, forse una piacevole simpatia, ma ai suoi occhi restava comunque una strega di Umbra che stava decisamente meglio appesa a testa in giù con la bocca imbavagliata piuttosto che starsene lì, tranquilla, contro una teca nella vana speranza che evitare lo sguardo di un mostro come Gil potesse lanciare qualsivoglia messaggio alla verga che imponente si stava oramai avventando su di lei. Eccitazione da giovane età? Forse, in fondo Gil non era mai maturato e il suo cambio di natura in zombie non lo aveva di certo aiutato a diventare più grande. Il frutto che aveva raccolto Nimue era il perfetto mix tra gli insegnamenti del professore e un animo tanto diabolico quanto astuto di Gil. In lui non c'era traccia di miglioramento, se non dal punto di vista puramente energetico. E questo Cia poteva sentirlo sula sua pelle, perché se al loro primo incontro aveva assaggiato uno zombie promettente ma immaturo, ora doveva fare i conti con una perversa oscurità semplicemente opprimente.
    Arrivarle in gola... oh Cia, mi deludi, è davvero questo il primo pensiero di una strega di Umbra messa alla prova? Mi aspettavo di più da una tipa come te. Non so se sentirmi lusingato dal fatto che mi consideri perfettamente in grado di far godere una strega di Umbra...
    La incalzò, senza irruenza ma inesorabilmente, avvicinandosi a lei in modo da schiacciarla contro la teca, mettendo le mani vicinissime alle sue e la bocca vicinissima al suo orecchio, in modo che quelle labbra bollenti lasciassero scivolare parole perverse e prive di esitazione direttamente nel cervello di Cia, impedendole di sottrarsi al suono profondo dell'oscurità che alimentava Gil.
    ...o sentirmi offeso dal fatto che ingenuamente pensi che questi trucchetti mi siano estranei. Pensi forse che venga fuori spontaneamente senza che me ne accorga? Sono io a volerlo...
    Che senso aveva fare i misteriosi? Eccolo gettare le carte in tavola senza alcuna esitazione, quasi confessando la sua volontà tutt'altro che encomiabile. Ma forse Cia lo sapeva già, anzi in fondo al cuore sapeva benissimo da prima che Gil non stava affatto giocando ma la tentava volutamente, e allo stesso modo Gil sapeva che il ricordo indelebile del giorno in cui si erano conosciuti era ancora forte, saldissimo nella mente della giovane strega. Specialmente perché lei aveva avuto l'ardire di assaporare delle lanterne piccole e ancora insignificanti, mentre quella che se ne stava nell'occhio rosso di Gil era colma di potere molto più di ogni altra, seconda solo a quella di Thresh forse. Per quanto si sarebbe sforzata Cia di fissare attraverso la teca, nel riflesso dello specchio avrebbe trovato quel perverso bagliore rosso fuoriuscire dall'occhio di Gil che se ne stava di fianco al volto della ragazza, come un demonio tentatore che voleva costringerla ad attraversare lo specchio.
    Devo dire però che non sei molto brava a dare consigli Cia... in effetti da quel che ricordo sei molto più abile nella pratica che nella teoria. Non voglio trucchi che posso imparare da me, né cose che posso già fare da solo. Mi servi tu... non lo capisci? Avanti, sei una strega di Umbra... stupiscimi con qualcosa di DAVVERO magico...
    Più le respirava addosso, più le distanze tra di loro si assottigliavano. Non la schiacciava mai violentemente, ma le faceva sentire la sua verga eretta, bollente, schiacciata tra quelle morbide e irresistibili natiche. Il petto possente, non immenso ma ben definito alimentato da una forza disumana che sembrava cingerla completamente dalle spalle al ventre come se fosse un'oscura coperta, calda e al tempo stesso terrificante. Il tutto contro quella teca, una fredda e distante teca che le schiacciava il seno e avrebbe messo in contrasto la salvezza di un vetro gelido e inconsistente con la tentazione di un corpo caldo e possente. Cosa avrebbe scelto? Continuare a fissare quella gelida teca senza vita, oppure avrebbe ceduto alla voglia di assaporare l'oscurità più bollente che potesse immaginare? La scelta era facile, tutto dipendeva da come Cia poteva interpretare le parole di Gil, e forse fare perno sul suo orgoglio di strega era la scelta migliore.
     
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    Cia iniziò a guardare il proprio riflesso sul vetro della teca e si morse il labbro nell'accorgersi che aveva un espressione ingorda stampata sul volto. La tentazione di cedere alle lusinghe di Gil si faceva sempre più forte, dopotutto era una lanterna che male ci sarebbe stato nel ciucciargli via un poco della sua energia che le serviva così tanto? Nimue forse avrebbe capito? E se invece l'avrebbe odiata? Se si arrabbiava con lei? Non era sicura di poterle nascondere cosa fosse successo con Gil. Non tanto perché avrebbe detto qualcosa che l'avrebbe tradita ma perché magari avrebbe percepito in lei l'energia di Gil, quella donna era così sensibile alle energie ed ancora di più da quando era rimasta gravida. Era sicura che Nimue l'avrebbe capito subito. Gil però non voleva lasciarla in pace, quasi non gli voleva dare retta alle sue prime parole canzonatorie, poi però le si avvicinò troppo, facendo irriggidire Cia contro la teca. Trattenne il fiato e i suoi occhi si allargarono per lo stupore quando sentì chiaramente la verga di Gil contro le sue natiche. Era caldo, enorme e duro e quella sensazione addosso la fece tremare e sudare freddo. Fino ad un momento prima voleva credere che Gil stesse solo scherzando che magari l'erezione che aveva visto prima era stata per colpa di Nimue che lo aveva salutato in modo particolare, invece no! Gil glielo disse chiaramente, le disse più chiaro che mai che lo stava facendo apposta, che le stava trasmettendo la sua energia perversa con intenzione. Cia poteva sentirla perfettamente da quel pezzo di carne poggiato contro le sue natiche che continuava a trasmetterle brividi sempre più intensi che le accrescevano il calore al basso ventre, quello tipico di chi aveva voglia. I suoi capezzoli erano turgidi, iniziava ad inumidirsi ed eccitarsi. Il suo cervello le trasmetteva già fantasie perverse, sentiva una strana voglia di sentire quella verga scivolarle fra le cosce e farle da sellino, sentirlo sfregarsi contro di lei mentre imperterrita fissava l'occhio di drago nella teca. Guardò per un attimo le mani del ragazzo vicine alle sue e desiderò averle sui propri seni, sui propri capezzoli. Si morse il labbro con forza maledicendosi per essere così perversa, per essere così debole: possibile che farsi distruggere da Raziex e Dalamadur non le fosse bastato? Perché stava desiderando anche Gil? Si disse che era colpa sua, perché semplicemente standole così vicina sentiva il suo potere a pelle, percepiva la sua potenza e capì perfettamente perché Nimue lo avesse scelto. Una sensazione del genere l'aveva provata solo con Thresh e quando Dalamadur e Raizex si erano fusi insieme.
    Ma perché?! fece in un soffio, probabilmente Gil non l'avrebbe manco sentita. Quel perché incredulo sembrava racchiudere tutti i suoi dubbi, non si sentiva bella quanto Nimue, non si sentiva nemmeno così brava con le arti della seduzione quanto la sua compagna. Sapeva che aveva ancora molto da imparare, sopratutto a come si domava davvero un uomo, i suo dopotutto erano più che altro giochi erotici. Non pensava di poter offrire qualcosa di migliore rispetto a Nimue. Adesso invece stava finendo vittima della seduzione perché si ritrovò ad osservare lo sguardo di Gil riflesso nella teca, mentre il suo corpo si premeva di più contro il suo sentendo tutto il suo calore, così in contrasto con il freddo del vetro a cui si schiacciava addosso per sfuggirgli invano. Si sentiva in trappola, lo aveva lasciato avvicinare troppo ma si illuse di potergli resistere che quella teca di vetro era la sua salvezza, pensava che non sentendola reagire l'avrebbe lasciata in pace. Invece la provocò ancora, andò a toccarla sul suo orgoglio di strega, andò a toccare un punto sensibile dato che era finita vittima dei saggi del lumen, che erano riusciti quasi a purificarla dalla sua magia, che aveva recuperato solo grazie ai suoi due dragonici amici. Come osava mettere in dubbio le sue abilità? Indispettita si spinse contro di lui per avere quel minimo di spazio per potersi muovere. Quel gesto fu un'arma a doppio taglio dato che spingendolo non aveva fatto altro che spingere le sue natiche contro la sua erezione facendogliela sentire ancora più chiaramente. Si voltò verso di lui e lo afferrò per la maglia, sembrava volesse minacciarlo, picchiarlo o chissà che cosa, ma poco dopo si ritrovò a fissare le sue labbra, il respiro di Cia era agitato, ma cercò di resistere ancora con tutte le sue forze.
    Senti un po Er Leucemia! Adesso fai parte del clan no? Cerca di portarmi rispetto, e non osare mettere in dubbio la mia magia se non vuoi che te ne faccia pentire. lo minacciò ma era sempre più vicina a lui, le sembrava di aver afferrato la camicia di una colonna di marmo inamovibile, al punto che quando provò a strattonarlo fu lei a finirgli addosso, premendogli i seni contro il petto e finendo così maledettamente vicini che Cia cedette: posò la sua bocca contro quella di Gil in un bacio aggressivo, premendosi contro di lui, lasciando sfogare per un momento il suo desiderio che aveva represso fino a poco prima, infilandogli la lingua in bocca cercando il suo tocco, sentendosi così maledettamente bene quando avrebbe trovato il calore del suo bacio. Le mani che reggevano la camicia smise di tirare la stoffa e le dita si poggiarono contro i suoi pettorali, lo palpò sentendo i suoi muscoli sotto la stoffa, mugugnò di voglia, poi qualcosa nel suo cervello cercò di farla ragionare. Lo spinse via con forza, allontanandosi da lui come se avesse fatto uno sforzo immenso. Si portò una mano sulle labbra premendole con forza come se volesse bloccare la sensazione piacevole che sentiva ancora, oppure come se avesse voluto rimpiazzare in quel modo il bisogno di sentire le labbra di Gil contro le sue. Il suo sguardo vacillò perché si rese conto che se si toccavano ancora non sarebbe riuscita più a fermarsi, quindi doveva dirglielo chiaro e tondo!
    Oh merda! Smettila! Non capisci? Nimue mi ammazza e ammazza pure te se lo permettiamo! gli disse puntandogli un dito contro, indietreggiando lentamente per poi distogliere lo sguardo da lui, per non guardarlo così da non sentire di nuovo il desiderio che l'aveva animata prima, e sopratutto per non far viaggiare il suo cervello in fantasie erotiche. Cia era ormai come una fortezza a cui avevano aperto una breccia, un grosso passaggio da cui i nemici potevano passare.
     
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    Che domanda stupida... Perché? Quante risposte poteva darle, altrettanto stupide e valide allo stesso tempo. Ma la più semplice, "perché no?", era una risposta talmente valida ed esatta da essere perfino stupido porla, anche perché rispondere ad una domanda con un'altra domanda è già di per sé alquanto discutibile. Era ovvio a quel punto che non servivano buone motivazioni per farlo, piuttosto le ragioni per evitarlo si stavano sgretolando man mano, sotto la tentazione di Cia e le sensazioni che quel dannato zombie le trasmetteva senza alcun timore delle conseguenze. Conseguenze che non ignorava e anche anzi voleva, a differenza di Cia lui sapeva che l'ira di Nimue poteva essere solo costruttiva per lui, ma quella piccoletta non sembrava affatto decisa a lasciarsi andare... reagì di colpo, spingendo Gil riuscendo a strappargli un ghigno malefico... che razza di tentativo era quello? Voleva davvero superarlo in forza? Per un attimo fu tentato di farle sentire quanto maledettamente fosse forte rispetto a lei, facendola sforzare già pronto a schiacciarla vigorosamente contro la teca rendendola fragile e debole. Tuttavia si rese conto rapidamente che una singola mossa avrebbe messo fine ai giochi rendendo il suo premio un pezzo di carne terrorizzato assai poco gustoso, quindi le lasciò lo spazio che voleva, assaporando le morbide natiche di Cia mentre si faceva avanti contro di lui, continuando a sorriderle sornione anche quando lo prese per la camicia cercando di far valere le sue ragioni. Una cosa che apprezzava di quella piccoletta era che aveva la forza di volontà di un leone, poco ma sicuro.
    Oh beh... se la metti così...
    Già pronto ad assecondare il tono di una strega così risoluta, perfino Gil rimase sorpreso dalla svolta che avevano preso gli eventi, ritrovandosi le labbra di Cia sulla bocca mentre le mani della ragazza lasciavano spazio al suo seno, e lui di contro si faceva avanti, spingendo quella grossa mazza di carne tra le gambe di Cia lasciando che dividesse le sue morbide labbra anche attraverso la stoffa così che il calore potesse bearsi dei succhi che Cia aveva già perso, tutto mentre quel bacio accompagnava la perversa danza che stavano facendo i loro corpi. Fu solo un istante, poi lui non ci pensò due volte a ricambiare il bacio, qualcosa di immensamente lussurioso, superbo, un bacio che aveva riservato ad assai poche delle sue amanti e che sapeva bene come stuzzicarle: un massaggio tra le labbra, un abbraccio tra le carni, lo scambio di saliva intenso mentre le lingue si accarezzavano irruenti, il tutto condito con quell'energia perversa e oscura che alimentava il cuore di Gil. Il suo era un potere immenso, per Cia sarebbe stato come bere tutto d'un fiato una bottiglia colma di delizioso liquore, e oltre a sentirne l'ebbrezza sarebbe stata afflitta da qualcosa di anche peggiore... l'assuefazione. Quando il bacio si consumò, proprio sul più bello, proprio mentre la sua verga iniziava a pulsare contro l'intimità di Cia impaziente di possederla e impalarla fino a farla gridare, eccolo che si allontanava alzando le mani ed assecondando la spinta di Cia, ridacchiando divertito guardandola con un'aria molto più innocente e meno maliziosa.
    Ahahahaha... dai non fare quella faccia ti prego! Era uno scherzo... lo so bene quanto sia pericolosa Nimue da arrabbiata, e di sicuro non voglio mettermi contro una strega di Umbra, ora mie padrone. Sai che mi piace giocare, prometto che farò quello che mi dici da ora in poi, ok? Qualsiasi ordine sarà per me inviolabile, lo prometto...
    E col fare infantile di un giovane imberbe, incrociò gli indice delle mani all'altezza del cuore, una promessa solenne. Tradita però da quell'aria oscura e lussuriosa che stava cercando di mascherare, tradita dalla lingua vogliosa di Gil che solcava le sue stesse labbra, vizioso nel raccogliere anche l'ultima goccia di saliva di Cia. Stava dicendo che era tutto uno scherzo, ma era falso: voleva tentarla e spingerla a quella perversa eccitazione per poi farsi indietro, affamandola e lasciando che si ubriacasse della stessa oscurità che oramai aveva in corpo. L'avrebbe lasciata maturare quanto serviva finché non sarebbe stata lei a cedere, finché non sarebbe stata lei a chiederglielo... per questo si era messo al suo servizio.
    In cambio della mia promessa però, posso vedere qualche trucco di magia, eh? Padrona? Mia signora? Oh potente strega di Umbra?
    Continuò ironico, ridacchiando, lasciandola al suo brodo di oscura perversione che oramai era certo di aver instillato in lei...
     
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    Il bacio di Gil fu devastante per Cia, non solo perché Gil baciava dannatamente bene, ma anche e sopratutto per via dell'energia erotica che le trasmise con quel gesto. Aveva fatto una fatica immensa a separarsi da lui e adesso che non lo aveva più vicino sentiva il corpo che le gridava di dargliene di più. Era come un assetato a cui si dava solo una goccia alimentando ancora di più la sua sete. Allo stesso modo il corpo di Cia bramava Gil, la sua bocca voleva sentire ancora il suo sapore, il tocco bollente della sua lingua. Il suo monte di venere e la clitoride volevano sentire ancora la pressione di quel magnifico cazzo premuto contro di lei. A dirla tutta Cia era incredula di essere riuscita a spingerlo via da sé. Dove diamine aveva trovato la forza? Non se ne capacitava nemmeno lei, ma si sentì in un certo senso orgogliosa di se stessa. Aveva resistito con la sua forza di volontà, in quel modo diventava sempre più simile alla strega che voleva diventare, in parte ciò riuscì a rincuorarla. Gil ridacchiò divertito e malizioso verso di lei, facendo innervosire Cia a quel suono, lei si sentiva come in lotta contro se stessa e lui invece rideva fregandosene di cosa poteva succedere, anzi imperterrito a voler raggiungere il suo obbiettivo. Cercò di rassicurarla, spiazzando Cia che lo guardò confusa e perplessa, chiedendosi perché diamine allora le aveva fatto sentire tutto quel desiderio tramite la sua energia ed il suo corpo. Scherzava?! Non le piaceva affatto come scherzo e gli lanciò una occhiata torva di chi aveva intenzione di rimproverarlo ma i suoi occhi finirono sull'erezione di Gil, facendoglielo distogliere di nuovo.
    Tsè, uno scherzo? Dillo al tuo coso che è uno scherzo. Porca miseria ci puoi assaltare un castello con quello! fece indispettita per poi sospirare arrendendosi al fatto che Gil le promise di non fare più lo stronzo e di obbedirle. Quella parola però le suscitò pensieri perversi, iniziò a immaginarsi cosa si potesse provare nel piegare un guerriero come Gil al proprio volere. Intuì cosa piacesse tantissimo a Nimue fare con lui. Se lo immaginò in ginocchio davanti a sè che la implorava con lo sguardo di dargli piacere, sottomesso e devoto, magari nudo come un verme, magari legato per i polsi. Un'immagine dannatamente erotica che riaccese ogni fibra del suo corpo di desiderio. Si voltò dando le spalle a Gil come se avesse temuto che potesse leggere i suoi pensieri, o la sua espressione scioccata mentre sentiva la clitoride pulsare di una voglia irrefrenabile. Era una strega dopotutto e certe fantasie erano più che normali, aveva sempre avuto una certa predisposizione a certe usanze feticiste, anche se al contrario di Nimue non era così esperta. Doveva distrarsi, doveva cancellare via quella voglia che aveva addosso, sperava che ignorandola potesse farla stemperare sempre di più fino a farla sparire. Non immaginava di certo che Gil avesse intenzioni subdole nei suoi confronti. La richiesta di Gil venne in suo soccorso, voleva vedere qualche trucco di magia e magari grazie a quello potevano voltare pagina e non pensarci. Anche se sentirsi chiamare "mia signora"; "padrona" la fece di nuovo vacillare rievocando le immagini perverse di prima che scacciò via serrando gli occhi e i denti. Si voltò di nuovo verso di lui, con le mani sui fianchi, alzando il mento verso l'alto per atteggiarsi a sua superiore, dopotutto se era un servitore del clan poteva chiedergli ciò che voleva.
    Va bene, ma non qui, c'è troppa gente. Andiamo in un'aula didattica, seguimi. fece per poi incamminarsi verso l'uscita del museo. Avrebbe dovuto salutarlo e andare via, in quel modo avrebbe evitato qualsiasi problema, avrebbe potuto inventarsi una scusa banale così da togliersi dai guai. Invece nemmeno si rendeva conto che decidendo di accontentarlo in realtà non stava dando altro che retta al suo corpo ed al desiderio di averlo vicino. I passi di Cia erano frettolosi, non si guardava mai indietro per vedere se Gil le stesse dietro, lo percepiva quindi non le serviva vederlo. Passarono per un corridoio pieno di stanze chiuse, alcune erano aule in cui stavano facendo delle lezioni, altre erano delle piccole palestre adibite per gli allenamenti, infine Cia assieme a Gil entrarono in un aula didattica che sembrava ancora nuova di zecca, c'erano mobili incelofanati, sedie e banchi immacolati. Era evidente che la stanza non era mai stata usata e probabilmente non l'avrebbero usata ancora per un po di tempo. Davanti alla cattedra dell'insegnante vi era un ampio spazio libero dove Cia si fermò voltandosi finalmente verso il ragazzo. Incrociò le braccia sotto al petto continuando ad atteggiarsi a collega di rango superiore.
    Vediamo, immagino che non hai mai usato alcun incantesimo in vita tua. Forse dovrei insegnarti le basi così da permetterti di imparare gli incantesimi più semplici anche studiandoli dai libri. Ma sì possiamo iniziare dal incantesimo della vestizione dei capelli, la conosce qualsiasi strega novizia, anche un babbano come te dovrebbe imparare ad usarlo facilmente. Osserva. fece allargando le braccia verso l'esterno impastando energia magica nel proprio corpo. I vestiti di Cia iniziarono ad assottigliarsi sempre di più perdendo il loro colorito, sfibrandosi in sottilissime strisce tramutandosi in capelli lunghissimi che coprivano in modo studiato le sue nudità pur restando nuda. In seguito riattivò l'incantesimo, i capelli si mossero attorno al suo corpo come tanti minuscoli serpenti e presero spessore e forma facendola tornare vestita come era esattamente prima.
    Può sembrare banale, ma ti assicuro che è di una comodità unica. Il primo passo da fare per avviare questo incantesimo è concentrarsi sul proprio corpo e la propria energia. Chiudi gli occhi Gil, prova a percepire la tua forza, la tua energia che ti scorre in corpo, concentrati e quando pensi di esserci riuscito ti dirò come andare avanti.
     
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    I fuochi negli occhi di Cia non lo scoraggiarono di certo, anzi immaginava una simile reazione e ne fu solamente compiaciuto. Quello era il risultato che voleva ottenere e a giudicare dalle parole della strega, anche la sua energia perversa stava facendo il suo corso. Alla parola "castello", Gil fece un cenno con le sopracciglia muovendo discretamente il bacino con un movimento impossibile da confondere, un silente modo per risponderle "puoi dirlo forte". Un ultimo scherzo prima di alzare definitivamente le mani in segno di resa. Forse era troppo per Cia, visto che si voltò di scatto chiaramente imbarazzata da chissà quale immagine mentale le attraversava ora quella mente annegata nella lussuria. Per Nimue probabilmente era più semplice visto che aveva un animo più maturo e risoluto, Cia dava l'idea di essere ancora emotiva ed inesperta, forse spingerla verso la lussuria sarebbe stato molto più semplice del previsto. Quell'oscuro orgoglio però, comune in tutte le streghe di Umbra, sembrava concederle un grande coraggio e ritrovando la volontà di partecipare a quel gioco, rispose a tono a Gil invitandolo a raggiungere un luogo più "didattico", per usare le sue parole. Gil celò quel sorriso maligno e soddisfatto dietro un solenne e umile inchino, lasciando che la giovane strega facesse strada, approfittando della sua marcia tutt'altro che desolata, anzi eccitata e vogliosa, per fissare la parte posteriore del corpo di quella ragazza. Riusciva a sentire distintamente l'odore dei suoi umori e della sua eccitazione, era come un cane affamato a quel punto ma sapeva aspettare pazientemente il suo momento. Giunsero in un'aula che sembrava ancora impacchettata, cosa che riuscì a trastullare la curiosità di Gil portandolo a provocarla come poteva. Non c'era soddisfazione nel domare uno schiavo ubbidiente, molto meglio mettere in riga qualcuno che non vuole seguire i comandi.
    Wow, pensavo che le streghe creassero il mobilio di loro iniziativa, o che lo affittassero al demonio al massimo, non immaginavo di certo che i mobili saltassero fuori dai camion delle consegne. Il cellophane non è molto magico...
    Ridacchiò, schiarendosi la voce infine mentre Cia si preparava a fare la sua parte. Iniziò con l'incantesimo più banale possibile e che in realtà a Gil non interessava proprio per nulla. Certo, scoprire un modo per poterlo distruggere al proprio volere e lasciare con le chiappe al vento qualsiasi strega poteva invece essere molto utile, quindi forse qualcosa di buono poteva coglierlo. Vide Cia spogliarsi quel tanto che bastava per restare quasi completamente nuda, uno spettacolo che riuscì ad affamarlo e non ne fece di certo mistero: Cia poteva vedere gli occhi rossi e famelici di Gil che si accendevano davanti a lei, e ogni volta che brillavano lei poteva sentire ancora sulla sua pelle il grosso cazzo del non morto che pulsava tra le sue natiche, come se la stesse tenendo ancora schiacciata contro quella vetrina facendole percepire tutta la sua smodata e perversa voglia.
    Trucco interessante, ma devo ricordarti una cosa: io non sono un ragazzo particolarmente magico, se ho qualche potere speciale è solo per merito della mia lanterna e per imparare a controllarla devo concentrarla nel mio occhio...
    Commentò, indicando l'occhio artificiale perfettamente camuffato, per poi iniziare ad allargare le braccia come a volersi mettere in mostra.
    Se lascio fluire l'energia nel mio corpo come se dovessi vestirmi... succede questo.
    Quando le braccia furono completamente larghe, le sue sclere degli occhi divennero completamente nere, e una densa oscurità fuoriuscì da essi iniziando a corrompere la sua pelle da "Er Leucemia" rendendolo molto simile ad un oscuro mosaico. Sembrava che stesse per trasformarsi e la sua pressione energetica si estese per tutta la stanza, come una terrificante ombra perversa che avrebbe avvolto Cia, come quel perverso abbraccio contro la teca, ma solo per un istante, il breve istante che Gil usò per chiudere le mani e ritornare alla normalità.
    Magari puoi insegnarmi tu come far scivolare la mia energia nel corpo senza fare tanto macello, ti va? Ho solo bisogno che fai a me quello che stavo facendo a te... mi fai sentire la tua energia nel corpo, come se dovessi attivare quell'incantesimo su di me. Insegnami, ho una gran voglia di imparare...
    La stava invitando a toccarlo, a fargli sentire il potere di Umbra nel suo corpo, creando un contatto molto più diretto. Cosa avrebbe fatto Cia? Si sarebbe lasciata intimidire dall'ombra perversa di Gil, o avrebbe provato a sottometterlo cucendogli addosso il vestito dello schiavo perfetto con i suoi stessi capelli? Solo provandolo sulla sua pelle Gil poteva carpire i segreti di quell'incantesimo.
     
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    Riusciva a sentire lo sguardo di Gil su di lei, anche se non si voltava a guardarlo percepiva chiaramente il suo sguardo affamato sul suo corpo. O forse si disse che era tutta una sua impressione dettata dal fatto che aveva una voglia matta da voler sfogare ma che non poteva farlo. Quando arrivarono alla stanza scelta da Cia, Gil commentò di nuovo ironicamente le streghe ed il fatto che alla fine non tutto quanto era magico come pensava. Non cedette alla provocazione come pensava Gil, decidendo invece di rispondergli per le rime in modo scherzoso, cercando di alleggerire l'atmosfera che fino a poco prima era stata fin troppo tesa.
    In realtà abbiamo anche il mobilio "magico" ma di certo non lo usiamo per i studenti normali, e dopotutto dobbiamo pur giustificare qualche spesa no? affermò con una piccola risatina divertita. Quando iniziò la sua piccola lezioncina però notò che Gil continuava a guardarla in quel modo particolare, alimentando di nuovo quella strana sensazione opprimente che aveva percepito quando erano al museo. Non riuscì a capire se lo stesse facendo apposta o se gli veniva spontaneo farle sentire la sua aurea erotica così opprimente. Iniziò a pensare che Nimue lo avesse tenuto a stecchetto per un bel po di tempo se riusciva a sentirlo così distintamente. Gil fortunatamente sembrò interessato a quel tipo di incantesimo ma le fece presente che giustamente lui non era per niente avesso alla magia e che per concentrare energia nel suo corpo lo faceva tramite la lanterna che conteneva il suo occhio. Le diede una dimostrazione pratica facendo fluire la sua energia oscura su tutto il corpo. Per un momento si sentì schiacciare verso il terreno e se avesse tenuto quella pressione energetica ancora a lungo sarebbe crollata in ginocchio. Dopotutto lei non era una combattente e riuscì a capire che infondo Gil era potentissimo e che se avesse voluto avrebbe potuto ucciderla con uno schiocco di dita. Fortuna che erano amici e che aveva smesso quasi subito di manifestare la sua energia in quel modo. Cia deglutì a vuoto, sentendo improvvisamente un caldo asfissiante, fu un duro colpo per lei dato che ancora una volta il suo corpo di strega iniziava a bramare quella potenza. Era sicura che Raizex non era così potente come lui. Gil le chiese di provare a fare la stessa cosa su di lui, per insegnargli come avrebbe dovuto fare. Esitò un momento, un solo momento che venne sormontato dalla voglia di sentire di nuovo quell'energia oscura e abbeverarsene. Era come una drogata che stava in astinenza e voleva disintossicarsi ma continuava a vedere la droga che la faceva stare bene sotto i suoi occhi. La mente che lottava contro il corpo che continuava a chiedergli di prenderlo, di cedere. Allo stesso modo Cia iniziò a pensare come una drogata in astinenza: poteva prenderne un assaggio si disse, una piccola goccia non le avrebbe fatto di certo male, poteva smettere quando voleva, l'unica cosa da tenere a mente era che non doveva guardare quella maledetta erezione che sembrava incrollabile.
    Ma no, non devi usare la tua energie per vestirti di essa, forse mi sono spiegata male. si avvicinò a lui e man mano che chiudeva le distanze si sentiva di nuovo attratta da lui e la cosa iniziò a indispettirla, i suoi occhi di tanto in tanto calavano sul enorme bozzo nei pantaloni, riusciva a vederne la forma, il turgore che si dilungava lungo la gamba e le faceva gola. Per sfuggire a quella tentazione si posizionò alle spalle di Gil, pensando che non vedendo l'oggetto desiderato sarebbe stato più facile resistergli.
    Immagino che Nimue abbia già usato questo incantesimo su di te no? Proverò a farlo, ma tu devi rimanere concentrato sul tuo corpo e sulla tua energia. Forza chiudi gli occhi. gli intimò sollevando una mano molto molto incerta per posargliela contro la schiena fra le scapole.
    L'incantesimo si basa sullo sfruttare la propria energia e incanalarla nei capelli, invece di tirare fuori l'energia e lasciare che si posi sul tuo corpo devi assorbirla, simile a quando bevi un bicchiere d'acqua devi indirizzarla nel proprio corpo, come quando combatti e concentri la tua energia nel tuo corpo. Ti faccio sentire come... disse per poi chiudere a sua volta gli occhi concentrandosi sul corpo del ragazzo ed i suoi circuiti energetici. Cercò di influenzare la sua energia con la propria e cercò di "guidare" l'energia magica verso i suoi capelli. Gil avrebbe sentito la testa farsi leggera, i capelli sollevarsi come sospinti da un vento dal basso verso l'alto.
    Quando senti la testa ed i capelli in questo modo, devi pensare alle parti del corpo che vuoi coprire, devi pensare alla stoffa che vuoi usare, alla sua consistenza al suo colore. i capelli di Gil iniziarono a serpeggiare sul suo corpo allungandosi verso il collo, scendendo sul petto illuminati da un energia calda e piacevole. Lì dove passvano i suoi capelli i suoi vestiti sparivano come se venissero cancellati via da un magico cancelletto sostituendosi man mano con i capelli del ragazzo che in quel momento seguivano la volontà di Cia.
    Devi piegare la materia al tuo volere, dargli forma con i tuoi pensieri e la tua energia. Cia posò anche l'altra mano sulla schiena di Gil per rafforzare la presa energetica su di lui. Con gli occhi chiusi riusciva a sentire quella magnifica sensazione che aveva già provato con Dalamdur e con Raizex. Era impossibile per Cia resistere a quel richiamo di potere, nemmeno si rese conto che si era avvicinata al ragazzo posando la fronte contro le sue spalle, i seni contro la schiena. Il suo corpo tremò mentre le mani si spostarono dalla schiena veso i fianchi e poi sul suo petto. Lo strinse improvvisamente mordendosi il labbro inferiore mentre cercava di assimilare l'energia di Gil farla penetrare nel proprio corpo così da fortificare la propria magia. Intanto gli abiti di Gil cambiarono seguendo immagini erotiche che Cia aveva immaginato. Apparve un collare sul collo del ragazzo, con tanto di guinzaglio di pelle, mentre attorno alle sue braccia si formarono strisce di pelle che decoravano i suoi muscoli mettendoli in evidenza, con un corpetto osceno che abbracciava il costato fin sotto i pettorali messi ancora più in evidenza per via della costrizione della stoffa. Le sue gambe erano nude, mentre sul pube si era formato un paio di slip neri che non potevano reggere l'erezione di Gil finendo per ricreare una sorta di impalcatura di stoffa da cui si vedeva bene la peluria del pube e la parte iniziale del suo enorme pene. Sul retro invece della classica striscia striminzita che si frapponeva fra le natiche c'erano due strisce di pelle che seguivano il disegno esterno di un paio di slip ma senza la stoffa a coprirgli le natiche. Quando l'opera finì e Cia potè sentire l'energia del ragazzo a pelle si strinse a lui espirando pesantemente mentre le sue mani carezzarono i suoi pettorali e la voglia di mordergli il deltoide si fece così forte che dovette allontanarsi di scatto lasciando la presa sul ragazzo. Sembrò che solo in quel momento si fosse resa conto della tipologia di abiti con cui aveva rivestito Gil e fissò un lungo momento le sue natiche muscolose sentendo di nuovo quella voglia irrefrenabile di morderlo. Era davvero in forma per essere uno zombie da strapazzo. Doveva allontanarsi, correre via, scappare ma non ci riusciva i suoi piedi sembravano saldati sul pavimento. Il suo corpo le gridava di prenderne ancora ed ancora, di toccarlo, di leccarlo e unire le loro energie. I suoi pensieri oscillavano pericolosamente fra il "me ne frego lo voglio" ed il "Nimue mi ammazza, mi ammazza malissimo". Non riusciva a smettere di guardarlo.
    Oh cazzo, cazzo cazzo.... fece a bassa voce con un tono quasi disperato di chi sapeva di star facendo una enorme e gigantesca cazzata.
     
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