Risonanza magica

x Demi

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    Le mani artigliate di Blaziken non solo si rivelarono più che confortevoli, ma addirittura il suo vero e propri tocco bastava per momentaneamente permettergli di rilassarsi, non preoccuparsi di dover tenere i propri impusi al guinzaglio, doveva essere una santa o qualcosa di simile, perché fino a quel momento nessuno era riuscito a anche solo dargli un minimo sollievo da quel costante fardello se non preoccupandosi di soddisfarlo in modo diretto. Quelle due erano una coppia interessante, estremamente interessante, e il mannaro sapeva apprezzare sia la spensieratezza di una che il distacco e serietà dell'altra. Sotto un certo punto di vista, si complementavano egregiamente a vicenda. Per questo non appena Circe gli avrebbe detto di credergli, il Kinoshita si sarebbe lasciato sfuggire un lieve espiro soddisfatto. Come però se ci stessero giocando a pallavolo, Blaziken riprese immediatamente la sua attenzione mettendosi davanti a lui, entusiasta, facendosi sfuggire una risatina dopo averlo informato che potevano aiutarlo loro. Logicamente, il lupo sarebbe stato tutt'orecchi e anzi, era ansioso di apprendere ciò che sapevano. Si sarebbe fatto infatti lievemente più vicino alla fenice, gli occhi verdi del suo strato oscuro ingrandendosi come se a riflettere il suo chiaro interesse.
    "Ditemi di più: cosa volete che faccia per farvi condividere queste 'cose magiche e oscure' con me?"
    Direttamente, non avrebbe neppure perso tempo a tentare di fare leva sulla bontà delle sue interlocutrici: tutti volevano qualcosa in cambio di qualcos'altro, e di certo loro due non erano da meno. Non lo era nessuno. Non appena Circe si sarebbe però poi avvicinata per afferare la compagna per il polso e tirarla via da lui, istintivamente avrebbe alzato il braccio per andare ad afferrarla, fermandosi poi però a metà movimento per ritrarre subito il braccio. Si era riuscito a trattenere dal ringhiare, ma a momenti non mordeva. Non poteva permettersi di farsi aggressivo con le due: loro avevano le chiavi per i cancelli del suo futuro, lo sentiva. Si sarebbe ammutolito facendo qualche passo indietro per dare loro spazio, rimettendosi a braccia incrociate. Voleva saziare la sua sete di potere, e ora che sentiva di esserci così vicino quelle due lo stavano tentando in un tira e molla come un osso succoso appeso ad un filo. Non gli piaceva la situazione, ma non poteva dettare legge. Non gli piaceva proprio perché non poteva dettare legge. Le carte in tavola tuttavia sarebbero cambiate con l'entrata in scena di una terza voce. Femminile. Voltandosi, il mannaro avrebbe visto davanti a lui un'altra rappresentante del gentil sesso, e che rappresentante. Entrò, parve, in aiuto di Blaziken, ma la verità era che la sua comparsa andò terribilmente a danni del mannaro, perché la sua apparizione avrebbe messo ancora più a dura prova il suo autocontrollo. Avrebbe lasciato che le tre si salutassero mentre lui cercava di concentrarsi ferramente su un punto del terreno, distogliendo lo sguardo e sfruttando le sue braccia incrociate per stringersi il sinistro con tutta la propria forza, arrivando irrimediabilmente a bucarselo con gli artigli e sanguinare, nel tentativo - inutile, poiché non sentiva il dolore - di distrarsi ulteriormente. Era nudo, nella sua forma più ferale e circondato da tre esemplari di femmina praticamente capaci di far impazzire un uomo già semplicemente con lo sguardo. Ed erano tutte e tre vestite in modo provocante, oppure piumate al massimo. Stava vivendo l'inferno, voleva ma non poteva - doveva avere informazioni più importanti, non poteva pensare a scoparle! Sbuffò quasi come un toro che si preparava a caricare, tenendo lo sguardo sempre rivolto via da tutte e tre in modo che non andasse a posarsi sulle loro forme neanche per sbaglio. Subdolamente - o almeno lui credeva di essere tale - strusciava gli artigli del piede - ora zampa - destro per terra, andando a creare solchi con esso sul terreno.
    "Aww... scrrrommetto che lo dici a tutti i lupi che incontri."
    Cercò di scherzare rispondendo alla donna dai capelli argentati riguardo il suo interesse, tuttavia non si accorse che le sue pulsazioni stavano iniziando ad influenzare anche il suo modo di parlare, facendolo ringhiare a bassa voce e in modo soffocato senza volerlo. Se ne sarebbe reso conto solamente dopo, bloccandosi come una statua e splancando gli occhi incredulo e incapace di credere che stesse perdendo sul serio così tanto il controllo, più deluso da sé stesso che altro. Era così teso che non appena Blaziken avrebbe menzionato un metodo per 'cancellare problemi oscuri', si sarebbe subito voltato verso di lei.
    "SI'!"
    Quasi gridò, andando poi a portarsi una mano alla bocca facendo finta di schiarirsi la voce, abbassando lo sguardo e distogliendolo ancora una volta.
    "Si- ahem, sì può fare. Sarebbe magnifico."
    In realtà non proprio quello che voleva dire, ma non aveva energie da poter sfruttare per usare a pieno il cervello. La sua lotta contro i propri istinti sarebbe stata palese ora anche esternamente: l'oscurità che lo circondava avrebbe preso a pulsare ritmicamente, come se volesse espandersi, spingendo oltre verso l'esterno ma venendo bloccata da qualcosa, per poi ritentare, ancora e ancora. Normalmente si sarebbe preso ciò che voleva per darsi il contentino, ma lì non poteva farlo. Doveva trattenersi.

     
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    Circe non aveva smesso di tenere sott'occhio Seiichi, non riusciva a fidarsi, dopotutto aveva poche informazioni su di lui, ma ciò che la teneva vigile sul ragazzo fu vederlo mentre cercava di trattenersi. Aveva notato che stava sanguinando perché si era ferito da solo con i suoi artigli, mentre il suo piede raschiava il terreno lasciandole capire che non si sentiva molto a suo agio. Probabilmente stava trattenendo il suo istinto ferale, il guaio era che Circe non capiva che tipo di istinto lo stesse tormentando. Voleva forse aggredirle e morderle? Seiichi aveva da poco riacquisito il controllo, probabilmente la sua parte più oscura non si era sedata del tutto e ciò preoccupava Circe. Adesso che erano in tre di fronte a lui la Oxford poteva di nuovo creare qualche strano sortilegio. Però chissà perché Circe iniziò a pensare che ci fosse stato un intervento esterno a quel fenomeno e che non poteva essere nato per caso. La presenza di quella donna era stata misteriosamente troppo repentina per i gusti di Circe. Intanto Ariel ridacchiò in risposta alla battuta del lupo, portandosi una mano sul fianco prima di avvicinarsi di nuovo a Circe. Lei intanto continuava a guardare verso Seiichi, pronta ad intervenire se fosse successo qualcosa di anomalo. Non tanto per via dell'uomo ma per paura che si scatenasse qualche nuovo elemento sovrannaturale. Seiichi sembrò piuttosto entusiasta della proposta di Blaziken, la sua risposta repentina ed immediata rese la fenice molto felice poiché si ritrovò a saltellare sul posto entusiasta, facendo ridacchiare Ariel prima di notare il fenomeno oscuro sul corpo del licantropo.
    Oh cielo, hai detto che avete risolto il problema, ma non mi sembra ancora così stabile. affermò Ariel portandosi una mano sul volto pensierosa mentre osservava il ragazzo preoccupata.
    Blaziken ha ragione, non potete lasciarlo andare così su due piedi, e se si ripresentasse il problema? fece la donna per poi voltarsi verso Circe con fare un pizzico più autoritario.
    Perché non lo scortate dentro la scuola? Scommetto che lì potreste trovare una soluzione più efficace non ti pare? disse con un tono gentile, lasciando intendere quasi che alla Oxford fossero equipaggiati anche di qualcosa di più utile per il loro scopo. Allo stesso tempo però sembrava che lo sguardo di Ariel volesse imporsi su Circe come se non avrebbe accettato un rifiuto come risposta. Circe difatti spostò lo sguardo verso un punto vuoto, massaggiandosi una tempia con due dita.
    Non hai tutti i torti, in caso di pericoli in un ambiente più controllato sapremmo gestirlo meglio. fece Circe arrendendosi a quelle due.
    Oh bene, io devo incontrare la preside, mi piacerebbe assistervi ma i doveri mi chiamano. disse posando una mano sulla spalla di Circe, avvicinandosi al suo orecchio per sussurrarle qualcosa che sembrò attirare l'attenzione di Circe che dopo averla guardata sorpresa annuì seria.
    Arrivederci Seiichi, ho la sensazione che ci rivedremo ancora da queste parti. gli disse salutandolo con un gesto civettuolo, baciandosi indice e medio sui polpastrelli per poi indirizzarli verso di lui facendogli l'occhiolino. Circe sospirò poi fece cenno a Blaziken e Seiichi di seguirla.
    Non farti strane idee, questa volta ti aiutamo per proteggere le ragazze. affermò mentre scortava i due verso un entrata secondaria della scuola. Seiichi avrebbe potuto notare che la fattura delle porte, delle mura e gli interni fossero nuovissimi ma pregiati. Si inoltrarono in un lungo corridoio con Circe che faceva strada, Seiichi in mezzo ed alle sue spalle Blaziken. Circe si fermò davanti ad una porta dall'aria totalmente normale di legno, aprendola si sarebbero ritrovati in una specie di ufficio didattico di base. C'era una scrivania grande condue sedie poste davanti ad essa per ricevere evidentemente gli studenti, sul fondo della stanza contro i muri vi era qualche mobiletto di basso costo che conteneva fascicoli, libri e documenti. Alle pareti vi era qualche quadro su cui vi erano raffigurate dei dipinti astratti, ed alcuni paesaggi fantasiosi. La cosa curiosa era che quei dipinti sembrassero vivi, le pennellate si muvoevano sulla tela dando l'effetto di una sorta di gif animata su schermo. Tuttavia se Seiichi si avvicinava abbastanza avrebbe notato che non era uno schermo che proiettava un video ma era un vero e proprio dipinto che sembrava "vivo". Di fronte alla scrivania in un angolo della stanza vi era un divano a tre posti con un tappeto morbido. Anche sei mobili non era di così pregiata fattura, l'ambiente era abbastanza accogliente. Una volta dentro la stanza Circe chiuse la porta.
    Sai ammiro la tua tenacia e la forza con cui riesci a controllare la tua natura. Hai ottenuto un ottimo risultato, sembri totalmente lucido. affermò mentre si incamminava nella stanza avvicinandosi a Seiichi, quando gli fu abbastanza vicino, posò un dito sulla macchia di sangue che aveva sul braccio, lì dove si era ferito prima. Raccolse una goccia di quel sangue e sollevò il dito davanti alla faccia di Seiichi mostrandogliela.
    E' troppo! disse quasi come se fosse un avviso di pericolo, abbassando poi la mano.
    Non puoi rinnegare del tutto la tua natura, altrimenti essa si ribella a te, come è successo prima. spiegò pazientemente Circe mentre prendeva un fazzoletto nei suoi pantaloni per pulirsi il dito.
    Impara a usarla, non bloccare. fece Blaziken gesticolando con le mani per enfantizzare ciò che voleva dirgli.
    Di tanto in tanto devi sfogare la tua natura ferale, segui l'isinto ma non farti controllare da esso. L'oscurità è un elemento molto difficile da controllare, sopratutto per voi maschietti. Se continui a reprimere del tutto il tuo istinto prima o poi scoppierai farai cose di cui non avrai il controllo fin quando la furia non si sarà placata. spiegò Circe andando a sedersi dietro la scrivania sulla piccola poltroncina. Intanto Blaziken si avvicinò a Seiichi e se gliel'avesse permesso avrebbe poggiato una mano contro il suo sterno.
    Tu magico, come me. affermò cercando un contatto diverso da quello di prima. Seiichi avrebbe sentito qualcosa provenire dalla mano di Blaziken, qualcosa che gli avrebbe permesso di percepire più chiaramente il proprio corpo.
    Tu aiuti noi, io insegno te. fece Blaziken fiera di se stessa. Sapeva che a Circe non piaceva aiutare gli sconosciuti, ma pensava che facendo una sorta di patto con quel ragazzo poteva compiacere lei e giocare con lui. Circe di fatti la guardò un pizzico sorpresa, ma con una punta di orgoglio di sottofondo che la portò a guardare verso Seiichi per sentire la sua risposta che le sembrava ovvia ormai.
     
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    Onestamente non seppe come reagire all'entusiasmo che Blaziken dimostrò dopo che lui affermò di voler accettare il suo aiuto. La sua felicità lo perplimeva. Cosa aveva da essere così gioviale? Riconosceva che la fenice era decisamente adorabile nell'essere così contrastante con la cinicità a cui era abituato, ma nonostante i suoi saltelli fossero quasi contagiosi, purtroppo neanche quella contagiosa contentezza riusciva a calmare le sue pulsazioni lussuriose, anzi, semmai le aggravavano dato che andavano a spingere gli stessi tasti seppur con intenzioni diverse. Il sesso alla fine era pur sempre quello, che fosse esso per affetto oppure semplice desiderio carnale. Stringendosi ancora le braccia distolse di nuovo lo sguardo per cercare di calmarsi mentre sentiva Ariel preoccuparsi del suo stato. Un basso grugnito avrebbe lasciato la bocca del mannaro, chiaramente non soddisfatto dall'idea di aver trapelato il suo disagio, ma non tutto il male venne per nuocere: la donna riversò la propria preoccupazione anche in Circe, e a il Kinoshita venne garantito un accesso - sicuramente limitato, ma pur sempre un accesso - a quella scuola che pareva promettere ciò che cercava, assieme ad anche l'aiuto prezioso delle due ragazze che aveva incontrato. Voltandosi verso di Ariel non appena questa lo salutò, nonostante si fosse chiaramente incupito a causa dello stress dovuto alla propria situazione, vederla salutarlo in quel modo allettante provocò una risposta quasi istintiva da parte del mannaro, un pò come se la sua educazione fosse stata piantata in lui tanto profondamente quanto le sue pulsazioni.
    "Arr-ivederci, lo spero."
    Sorridendo, questa volta si riprese subito non appena accennò ad un ringhio, interrompendosi e riprendendo in modo normale, bloccandosi per un momento mentre inclinava la testa da un lato e si stirava un poco, portando le spalle indietro, alzandole e poi riportandole in avanti mentre si sgranchiva il collo. Quella lotta costante lo stava quasi intorpidendo, lentamente provando le sue forze. Senza esitare seguì silenzioso Circe, guardandosi attorno e assicurandosi di imprimere nella propria mente ogni immagine che poteva di quell'edificio. Persino l'ingresso di quell'istituto evocava magnificenza. Non si sentiva in trappola durante il tragitto, neppure nel corridoio dove sarebbe stato posto fra le due donne, piuttosto troppo catturato dall'ambiente che lo circondava e dall'idea di ciò che esso poteva contenere. Una volta arrivati all'interno di ciò che pareva essere un ufficio, la visione dei quadri, così come dei fascicoli, libri e documenti meno evidenti, fu abbastanza per temporaneamente allontanarlo dal pensiero di portarsi a letto le seduttrici che era con lui lì dentro. Il guardo del mannaro fu infatti immediatamente catturato dalle opere, avvicinandosi ad esse nello stesso modo in cui un bambino si approcciava ad un camioncino dei gelati d'estate, seppur in modo visibilmente più stoico. Con entrambe le mani dietro la sua schiena, incrociate, osservava infatti muto quegli spettacoli, solamente per notare poi l'apparente incantesimo che li influenzava, rendendoli vivi. Non sentì la porta dietro di lui chiudersi, catturato piuttosto da quella sconosciuta novità, avvicinandosi lievemente al dipinto per annusarlo e tentando di inquadrarlo in punti di vista diversi chinando il suo capo prima da un lato e poi dall'altro. Era una vista quasi magnetica, ma non appena sentì la voce di Circe complimentarlo, venne riportato alla realtà quasi come un bimbo svegliatosi da un sogno, scuotendo la testa. Voltandosi e rivedendo le sue avvenenti accompagnatrici, con la vista di loro sarebbero tornati i suoi bisogni più bassi, come se il suo spirito di cultura e quello ferale fossero due parti totalmente distinte e per nulla cooperanti.
    "Non è abbastanza. Non voglio sembrare lucido, voglio esserlo."
    Borbottò, pronunciando quelle parole con profondo risentimento. Non nei confronti di Circe, ma piuttosto di quella bestiaccia che risiedeva in lui. Detestava profondamente dover scendere a patti - non importava con chi, e anzi specialmente con sé stesso. Voleva che le cose andassero come desiderava lui, non come doveva farle andare per accontentare il suo corpo. Era come se la mente e il fisico del mannaro fossero le due parti contrastanti in lui. Una voleva carne, in ogni modo, che fosse essero rapporti o divorandola, voleva saziare la propria fame. L'altra invece, possedeva ugualmente una fame, ma per la conoscenza e la cultura. L'una non voleva necessariamente escludere l'altra: Seiichi adorava sbattersi le femmine che attiravano il suo interesse, così come amava divorare le carni dei suoi nemici. Non era un questione di reprimere, ma piuttosto dominare, controllare. Non voleva sentirsi prioginiero di quegli istinti. Voleva che fossero sotto il suo controllo, come d'altronde tutto il resto. Scosse la testa pieno di disappunto nei propri confronti, lasciando che Circe si avvicinasse a lui, ma quasi sobbalzò non appena affermò deciso che 'era troppo', avvicinandogli il suo stesso sangue al volto. Nel toccarlo, però, la donna avrebbe potuto notare che le sue ferite si erano già rigenerate, anche se non cambiò ciò che entrambe le 'istruttrici' gli dissero.
    "Se avessi permesso ai miei istinti di controllare le mie azioni ogni volta che volevano, vi posso dire con certezza che sarei già morto da tempo... e sicuramente in questo momento non staremmo avendo questa conversazione ma facendo ben altro."
    Avrebbe tentato di spiegare il proprio punto di vista a entrambe, senza vergogna lasciando intendere che ciò che provava in quel frangente non era semplice fame o rabbia, ma qualcosa di ben più intimo. Non era il tipo da avere peli sulla lingua, e nonostante il suo normale pudore, in quel frangente fra i propri feromoni, gli ormoni e il generale senso di disagio, non era esattamente il più moderato degli uomini. Nonostante la sua incredulità riguardo l'idea di convivere con la propria bestialità anziché totalmente conquistarla, però, il mannaro rimaneva completamente fedele alle parole e azioni di Circe e Blaziken. Gli avevano dato dimostrazione di sapere ciò che stavano facendo, erano chiaramente loro le esperte del campo, quindi non aveva motivo di opporsi o dubitare di loro. Per questo lasciò che la fenice lo toccasse, e non appena ella lo fece, poté chiaramente sentire la percezione che aveva del suo sé, del proprio corpo, espandersi. Era più... quieto, pacato, come se fosse tornato nel suo mondo di curiosità e fascinazione nei confronti di quei quadri, la sua oscurità rimanendo placida e perfettamente immobile per un istante, come se contenuta. Quindi lui era magico? Per qualche ragione sentirselo dire lo stranì più di quanto si sarebbe aspettato. Sapeva di non essere normale, eppure quelle parole lo colpirono molto più del dovuto. Lo sguardo distratto da quella sensazione si sarebbe fatto più concentrato, rivolgendosi a Blaziken, non appena ella gli disse che erano disposto ad aiutarlo... in cambio di una mano. Beh, se lo aspettava. Era abituato a quell'atteggiamento da 'una mano lava l'altra'. Ci lavorava.
    "Va bene, cosa volete che faccia?"
    Senza troppa cerimonia gli avrebbe chiesto, mettendosi a braccia conserte, i suoi istinti placati, almeno in parte, per ora.

     
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    Circe lo lasciò curiosare sui quadri, chiunque non era abituato alla scuola si ritrovava affascinato da quel fenomeno, anche lei dopotutto ne era rimasta affascinata la prima volta che lo aveva visto. Era un fenomeno spontaneo come se la scuola ormai pregna di magia ne avesse assorbito l'essenza. Il clan ne aveva aprofittato di quelle piccole stranezze per nascondere altri incantesimi nella scuola facendolo sembrare casuale e naturale. Sopratutto per via di alcune stanze speciali, e passaggi segreti che ogni tanto facevano capricci. Cose che Seiichi avrebbe potuto scoprire man mano che si addentrava in quell'avventura con le streghe. Il ragazzo volle chiarire subito che non gli sarebbe bastato "sembrare" lucido e che voleva esserlo, voleva avere il pieno controllo di sé sempre in quella forma. Cosa che gli riusciva anche abbastanza bene, e che Circe apprezzava davvero, ma continuava a pensare che l'oscurità che lo avvolgeva poteva rivoltarsi contro di lui ancora, e questa volta non usando un corpo esterno ma ubriacando i suoi sensi, prendendo possesso del suo corpo in altro modo. Aveva un alto potenziale, ed il fatto che Blaziken avesse riconosciuto in lui una natura magica, le fece pensare che potrebbe diventare un buon acquisto per il clan e le loro ricerche. Infondo avevano avuto modo di avvicinare un'altro tipo di licantropo che aveva incantesimi molto sofisticati che lo maledivano. Lui invece sembrava essere portato per l'oscurità, se rimaneva così lucido in quella forma significava che aveva un buon ascendente su quell'elemento e poteva diventare potente. Ecco perché Blaziken ne era affascinata: era praticamente il suo opposto. La fenice era una creatura che poteva cibarsi di quell'oscurità e farla sua, alimentando la propria magia.
    Sì è vero hai un ottimo controllo della tua parte ferale, cosa che molti licantropi non riescono ad ottenere lasciandosi sopraffare dalla loro natura lasciandola a briglia sciolta. Tu però sembreresti in grado di liberare la "belva" e guidarla per bene. Solo che fino ad adesso da ciò che ho potuto intuire anche attraverso il fenomeno sopranaturale, tu hai soffocato sotto la tua volontà quella natura. E magari potresti riuscire a continuare a farlo per molti altri anni, ma l'oscurità è un elemento instabile, che necessità di una particolare attenzione, è come una bomba ad orologeria che potrebbe scoppiare da un momento all'altro. La creatura che ha preso forma aveva già un alto tasso di malvagità, il suo animo era nero e ciò significa che aveva accumulato molta della parte negativa della tua energia. Quella parte che tu schiacci sotto la tua volontà. Sei stato fortunato, perché con ciò che ti è successo hai risolto gran parte del tuo problema, probabilmente la "belva" avrebbe preso possesso di te a breve. Con noi sei riuscito a riportarlo alla quiete, ma se non prendi le dovute precauzioni tornerà forte in te. mentre parlava Circe sembrava più concentrata a dire ad alta voce quel concetto, come se riflettesse mentre parlava. Blaziken annuiva al discorso di Circe, non avrebbe saputo spiegarlo meglio con il suo scarso vocabolario. Intanto la proposta di Blaziken venne accolta positivamente dal lupo che chiese subito cosa volessero che facesse per continuare a "studiare" con loro un modo per risolvere i problemi oscuri.
    Aiutaci a proteggere le ragazze della scuola. Da un po di tempo ci sono degli individui che attentano alla sicurezza delle ragazze. Sono sparite già 3 ragazze dopo che hanno frequentato i corsi e tornavano a casa. I loro genitori sono disperati e noi non abbiamo trovato nessun indizio che potesse portarci a loro. Potrei darti una copertura come professore all'interno della scuola, così che tu possa indagare e adocchiare qualche possibile tipo sospetto che si aggira attorno agli studenti. Non escludiamo che il colpevole possa essere uno dei studenti che frequentano la scuola. Quindi da professore potresti notare qualche comportamento anomalo. Circe spostò le spalle dalla sedia e poggiò i gomiti sulla cattedra avvicinandosi ai due davanti alla scrivania, guardò dritta negli occhi Seiichi seria.
    Stando qui potremo insegnarti a domare al meglio la tua oscurità, e allo stesso tempo potrai darci una mano. Ti sembra un buon affare? gli chiese mentre Blaziken iniziò ad esplorare con le mani il corpo del licantropo. Posò la mano libera contro lo stomaco, mentre l'altra la lasciò sullo sterno. Fissava un punto vuoto davanti a sé come se si stesse concentrando su qualcosa. Seiichi avrebbe sentito un tepore piacevole provenire dalle mani di Blaziken che si diffondevano in tutto il suo corpo, dandogli una sensazione simile a quando si stava in una vasca di acqua calda. Seiichi avrebbe iniziato a sentire i propri circuiti energetici lavorare, aprirsi come se stessero prendendo un profondo respiro. Si sarebbe sentito forte, come se avesse dormito alla perfezione e si fosse nutrito perfettamente.
    Devi fare felice lupo oscuro ogni tanto. Non troppo, poco a poco. Come adesso, tu hai istinto che tieni fermo. cercò di spiegare Blaziken per poi tornare a guardare negli occhi il mannaro. Lo sguardo di Blaziken era cristallino e diretto, sembrava che avesse intuito che il desiderio si muoveva sotto la sua pelle ma la teneva a freno. Difatti poco dopo gli afferrò i polsi e senza dire nulla glieli guidò sui propri seni permettendogli di afferrarli. Se avesse titubato Blaziken gli avrebbe premuto le mani contro di esse facendogli sentire l'incredibile morbidezza che la caratterizzava. Sia per la naturale morbidezza delle mammelle che per il soffice manto di piume che rendeva quella sensazione ancora più piacevole.
    Poco a poco. fece Blaziken con un tono di voce che sembrava ad invitarlo a concentrarsi e seguire le sue istruzioni. Circe sbarrò gli occhi dalla sorpresa fissandola con la bocca spalancata.
    C-che stai facendo Blazzy? chiese colta totalmente alla sprovvista ed imbarazzata ovviamente.
     
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    Protezione, o meglio, un mastino. Era questo quello che cercavano e di cui avevano bisogno. Qualcuno che rintracciasse delle giovani scomparse dall'istituto e scovasse i colpevoli. Non poteva di certo dire che non fosse un incarico adatto a lui... in verità, rientrava perfettamente nella categoria di capacità nelle quali era esperto. E le parole di Circe riguardanti il suo potere avevano senso, anche se non lo convincevano ancora appieno. Come poteva guidare la propria oscurità se tutta la sua vita non aveva fatto altro che tenerla stretta al guinzaglio? Ma soprattutto... professore? Lui? Portò un istante gli occhi al soffitto pensoso, tentando di immaginarsi in una veste simile, e la parte più spaventosa fu proprio che ci riuscì pienamente. Di educazione e cultura ne aveva fin troppa, la vera domanda era se sarebbe riuscito a trasmettere la propria conoscenza... e quale, di essa. Di certo non poteva essere un 'Professore di Assassinio'. Fu effettivamente bizzarro pensare a quante doti poteva tradurre dal suo lavoro di sicario a quello di educatore. Mentre pensava a quel futuro, tuttavia, venne riportato alla realtà da Circe. Gli sembrava un buon affare? Ghignò, divertito da quella domanda.
    "Non è un offerta che posso rifiutare."
    Senza dubbio, quella non era una scelta. Il percorso era uno. Non vi era altra strada da percorrere che gli avrebbe dato ciò che cercava. La distrazione che quella discussione aveva causato dai suoi istinti, però, iniziava a scemare: lentamente sentiva che le voglie stavano tornando ad attanagliare il suo fisico, e pian piano iniziava a vedere quella situazione sempre più come una piccante occasione per farlo in un ufficio con le sexy guardiane anziché formalmente discutere dell'incarico. Un poco rannicchiandosi su sé stesso cominciò a sudare, avvicinando quanto più possibile la testa al collo e alzando le spalle mentre rimaneva a braccia incrociate, come una sorta di bambino sul punto di lamentarsi.
    "C-cosa de-vo, dovrò farne dei... dei colpe-?"
    Tentò di rimanere professionale, ma proprio mentre si sforzava, Blaziken entrando in suo aiuto bloccò il suo parlato, fermando totalmente il suo corpo e le sue labbra aperta a metà mentre percepiva le mani della fenice esplorarlo, fermandosi sul suo sterno e lo stomaco, invadendolo poi con una sensazione a dir poco paradisiaca, rilassante, che lo completamente paralizzò immergendolo in uno stato di pura benestanza, socchiudendo gli occhi e godendosi quel momento, facendo un profondo respiro e percependo qualcosa dentro di lui muoversi, macchinare, qualcosa che non sapeva neppure di possedere. Si sentiva leggero, riposato, al massimo delle condizioni. Solamente quando quell'ondata di pura beatitudine svanì lui tornò ai propri sensi, voltandosi ora verso Blaziken ed avendo dimenticato ciò che stava dicendo, concentrato piuttosto sull'ibrida. Fissandola negli occhi mentre l'ascoltava parlare, le sue orecchie da canide rizzarono totalmente ritte per la prima volta in quell'incontro non appena la udì parlare di 'quell'istinto', incontrando gli occhi azzuri ma non vergognandosi e piuttosto rimanendo ancorati, affascinato, su di essi. Ora che la sua attenzione era totalmente concentrata su di lei, avrebbe notato con più piacere tutte le curve invitanti della femmina, e non solo i seni. Nonostante fosse la prima volta che incontrava una creatura come lei, non provava alcun imbarazzo nel sentirsi attratto da essa, ma quando Blaziken gli afferrò i polsi per poi portarli sui suoi seni, morbidi, tondi e così... invitanti, seppure tutto il suo corpo gli comunicava di volerne ancora, la mente non riuscì a non esitare. Stette per girarsi verso Circe come se a cercare il suo sguardo, forse per silenziosamente cercare la sua approvazione, ma fermò la torsione del suo collo non appena l'ibrida premette ancora di più le mani contro il suo petto. Seiichi non si sarebbe opposto, anzi. Quasi come un vero e proprio cane, nel sentire quella soffice sensazione avrebbe ritratto gli artigli, usando poi i polpastrelli delle sue grosse mani per pienamente cominciare ad esplorare quella splendida soddisfazione che sentiva scorrergli nel corpo, che avvertiva provenire da dentro di sé, ma soprattutto che stava percependo grazie al contatto con le mammelle di quella splendida femmina che era Blaziken. Lentamente e seguendo le parole della fenice, prese quasi a impastare i suoi seni, massaggiandoli e sperimentando con la loro forma, chinandosi poi in avanti per avvicinarsi allo spazio fra la testa e la spalla dell'ibrida per andare ad annussarlo, per sentire ancora il suo odore, e poi istintivamente leccarla, come se a voler saggiarla per assegnarle un identità anche attraverso il gusto. Poté sentire Circe chiaramente imbarazzata, ma in quel momento non gli importava. Sentiva di star facendo la cosa giusta, ed in verità ogni attimo che passava avvertiva chiaramente il suo istinto premiarlo per i suoi gesti allentando lo stress sul suo corpo, ma al contempo chiedendogli di più.

     
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    Seiichi sembrò riflettere sul compito che volevano assegnarli, Circe era quasi sicura che avrebbe rifiutato, invece scherzando le disse che era un'offerta che non poteva rifiutare. Circe si sentì soddisfatta avrebbe senz'altro informato la preside che non avrebbe apprezzato molto la scelta di un uomo per quel compito, ma sapeva che sarebbe sembrato una faccia nuova e quindi meno sospettosa rispetto ad insgenanti femmine e seducenti. Annuì quindi convinta verso di lui, iniziando perfino a pensare a che tipologia di attività infiltrarlo. Ovviamente lo avrebbero aiutato, magari usando perfino degli incantesimi se fosse servito. In ogni caso se fosse stato una spia o meno averlo vicino lo avrebbe fatto scoprire più facilmente. Dopotutto il detto "tieni i tuoi amici vicini, ma i tuoi nemici ancora più vicini" aveva un senso. Su quei argomenti sarebbero tornati di nuovo con calma, perché in quel momento Blaziken prese alla sprovvista i presenti con il suo gesto spontaneo. Alla domanda allarmata di Circe la fenice si voltò verso di lei guardandola come se le parse strano che le fece quella domanda. Per lei era più che ovvio arrivare anche a fare cose del genere per aiutare Seiichi a domare il suo lato più ferale. Circe guardò allibita la scena e guardò allibita anche il lupo come a volergli dire "non le dici niente?". Ma non le uscì un suono dalle labbra perché non aveva ancora idea di come gestire una cosa del genere. Blaziken invece era totalmente a suo agio ed attese pazientemente che Seiichi iniziasse a toccarla, gli lasciò i polsi solo quando lo sentì stringerla. I seni di Blaziken erano abbondanti e sotto al piumaggio lui poteva sentire che non erano solo le piume a darle volume ma che c'era carne in abbondanza con cui potersi beare. Erano sode caldissime e di una morbidezza paradisiaca.
    Lupo ha fame di noi, e lui tiene, tiene forte. Non tenere lascia poco poco guinzaglio. le prime frasi le disse a Circe mentre l'ultima la rivolse a Seiichi che intanto si avvicinava a lei accogliendo il suo invito. Blaziken sollevò il muso, lasciandosi annusare da lui mentre portava le mani sulle sue spalle, carezzandolo portò una mano sulla nuca dolcemenete per aiutarlo a rilassarsi. Usando quel gesto gentile per fargli capire che non doveva temere e che poteva toccarla come più le piaceva. Quando sentì la sua lingua esplorarla Blaziken arruffò un poco le piume sulla testa per un piccolo brivido e le scappò un verso tenerissimo, come una sorta di piccola vibrazione della gola.
    Ho capito, ma non puoi accoppiarti così come se niente fosse Blazzy! protestò Circe confusa e un pizzico nel panico, mantenendo però un tono abbastanza calmo per non sembrare arrabbiata con lei.
    Perché no? Lui mi piace. Ho già fatto così prima no? le rispose Blaziken spiazzando totalmente Circe che rimase a boccheggiare non sapendo come risponderle esattamente. In effetti in passato aveva già usato le sue abilità in quel modo, davanti a lei o ad altre consorelle e Desdemona le aveva dato il permesso di poterlo fare per poter gestire crisi di energia oscura. Per lei quindi era una cosa naturale. Circe invece era parecchio combattuta. In altre circostanze li avrebbe lasciati da soli a sfogarsi, ma non voleva lasciare Blaziken nelle grinfie di quel lupo mannaro. E se avesse perso il controllo facendole del male? Se aspettava fuori non avrebbe potuto intervenire in tempo. Dopotutto lei era così ingenua, si sarebbe fatta ingannare facilmente se quel tizio fosse stato un tizio losco.
    Seiichi fallo uscire un poco... gli disse sembrando piuttosto ambigua in quella richiesta, ma lei si riferiva alla sua aurea oscura, alla sua energia, al suo istinto più basso e ferale. Si avvicinò a lui con tutto il corpo abbracciandolo con una mano sulle natiche per spingerlo contro di sé e far entrare in contatto i loro bacini. Circe a quel gesto cercò di distogliere lo sguardo, sembrava non sapesse più dove mettere le mani, cercò di coprire la sua visuale poggiando il palmo della mano sulla fronte, ma sembrava una posa innaturale, così si girò di lato per uscire dalla prospettiva. Si sentiva in imbarazzo: un conto era vederla fare un rito con le consorelle, un'altro era vederla fare sesso con un uomo che non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo. Tuttavia non avrebbe lasciato da sola Blaziken con quell'uomo nemmeno se fosse cascato il mondo.
    Merda... bofonchiò fra se e se.
    D'accordo ma cerca di sbrigarti. affermò girandosi con tutta la sedia per non guardarli. Ma li sentiva....
     
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    Ciò che Blaziken gli stava offrendo non era una semplice valvola di sfogo, non soltanto mero sesso, ma una vera e propria guida per liberarsi dal tormento che lo affliggeva. Le parole e gli inviti della fenice non stavano semplicemente convincendo Seiichi a lasciare che il suo istinto prendesse le redini, ma piuttosto stavano affascinando e attraendo tanto lui quanto la belva che voleva possederla. Il verso che emise mentre la leccava intenerì persino l'animo del lupo, affetto e voglia mischiandosi assieme per generare un sentimento di desiderio nei confronti dell'ibrida ancora maggiore. Decisamente, non aveva più voglia di 'tenere il guinzaglio', ma proprio come ella gli aveva suggerito, il Kinoshita sapeva che non poteva lasciare improvvisamente la presa ma piuttosto allentarla poco a poco... se si fosse abbandonato toalmente alle proprie pulsazioni, senza dubbio non l'avrebbe trattata a dovere, piuttosto fiondandosi su di lei spietatamente con tutto il proprio calore. No, Blaziken era stata buona con lui, e il mannaro trattava il prossimo come esso trattava lui.
    Ignorò ancora le parole di Circe, il licantropo, mentre con la lingua prendeva lentamente a scendere lungo il corpo di Blaziken facendosi strada attraverso il suo manto, tutt'altro che infastidito o disgustato ma anzi attirato da quella morbidezza come un magnete, raggiungendo i soffici e pieni seni. Senza vergogna prese a lappare prima uno poi l'altro, anche scavando necessario all'interno delle piume per raggiungere e liberare i capezzoli che poteva sentire attraverso di esse. Succhiando, mordicchiando senza forza eccessiva e con incredibile attenzione, le mani abbandonarono a malincuore la perfetta forma di quel petto per raggiungere entrambe il sedere sodo e allenato della compagna.
    "Anche tu mi piaci, Blazzy... gentile, bella e intelligente... splendida."
    Sapeva pienamente che le parole della fenice erano rivolte a Circe e non a lui, ma non gli importava: voleva che sapesse quel che provava per lei. Se c'era una cosa che non mancava al mannaro era il coraggio di dire le cose come stanno, e non temeva assolutamente l'idea di esporre i suoi sentimenti, anzi. Ghignando, Seiichi si sentiva bollente, il suo fisico si stava scaldando oltre ogni limite e persino attraverso la sua pelliccia sarebbe stato possibile sentire per Blaziken che i muscoli immensi d'egli, già da prima facilmente percepibili, stavano cominciando a lentamente gonfiarsi mentre l'aura di tenebre che lo circondava iniziava ad allargarsi, così come poco a poco stava aumentando, lievemente, anche la sua stazza. La mano di Blaziken sul sedere d'egli fu accolta da una tonica ed allenata pienezza non troppo differente dal resto del corpo del mannaro: se era vero che era solamente poco più alto di lei, sarebbe stato ormai ovvio che quello che aveva davanti non era un semplice lupo antropomorfo ma una vera e propria montagna di muscoli. Portandolo verso di sé, sotto di lei Blaziken avrebbe avuto modo di percepire una lunga asta di carne - gonfia, bollente, eccitata e dalla grandezza degna di un suo braccio, scivolò sotto d'ella volendo quasi fungerle da sostegno. Senza troppi complimenti l'uomo ricambiò quell'abbraccio cominciando a strusciare la propria mascolinità sotto di lei, facendola passare in mezzo alle gambe d'ella mentre avidamente stringeva e leccava le sue forme perfette, il suo fiato facendosi udibilmente più pesante e simile a quello di un vero e proprio canide, così come d'altronde il suo atteggiamento... ma come già detto, non era il solo istinto a dirigere le sue azioni. Voleva Blaziken, voleva scoparla, prenderla e renderla sua, ma non voleva semplicemente violarla per riempirla come un'animale, no: voleva soprattutto che non solo lo desiderasse anche lei, ma farla impazzire, rendere quell'esperienza talmente unica da fargliene desiderare ancora. Perché a lui di certo non sarebbe bastato un unico incontro con quella magnifica umanoide, e dietro quella montagna di muscoli e voglia che era in quel frangente il mannaro, vi era pur sempre la mente astuta di Seiichi.
    "Come- hmm- ah, ho fatto a resisterti fino ad ora?"
    Domandò, quasi più chiedendosi fra sé e sé che altro, mentre rimaneva occupato a gustarsi con la bocca le tette dell'irresistibile fenice senza dar loro tregua, leccandosi il muso vorace rifiondandosi subito su di esse. Non nascondeva in alcun modo i propri respiri affannati e neppure i suoi osceni che il suo mostruoso affare, già trapelante accenni di caldo seme, causava strusciandolo contro la femminilità della fenice. In realtà anzi stava cercando di essere, subdolamente, il più aperto possibile senza nascondere neppure un dettaglio di quei suoni. Sarebbe stato possibile avvertire difatti anche la sua lingua che con piacere esplorava le mammelle invitanti di Blaziken. Ogni singolo dettaglio voleva che arrivasse a tutti i presenti in quella stanza, inclusa Circe. Non era però una provocazione aperta, ma piuttosto un implice invito nei suoi confronti, non diverso da due bambini che, nel pieno del divertimento, palesavano la loro felicità ad un terzo per tentare di convincerlo ad unirsi a loro.

     
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    Blaziken lo lasciò fare carezzandolo sulla nuca con una mano mentre il suo muso di faceva spazio fra le sue piume alla ricerca dei capezzoli che trovò abbastanza facilmente. Sarebbero stati turgidi e molto simili a quelli umani sebbene nascosti dal suo manto di piume. E proprio perché sempre nascosti i capezzoli della fenice erano piuttosto sensibili. Blaziken percepì subito il calore della lingua del lupo ed un intenso brivido percorse il suo corpo facendole sfuggire un gemito espirato. Stringendola sui glutei Seiichi avrebbe potuto notare che il culo di Blaziken era sodo, allenato e pieno, un vero piacere da stringere poiché aveva anche quel manto morbido sulla superficie. Ciò che le disse il lupo compiaque profondamente Blaziken che però non rispose con parole ma con dei suoni della gola per mostrare il suo apprezzamento. Le mani rapaci di Blaziken iniziarono ad esplorare il corpo di Seiichi, non aveva mai avuto modo di godersi il fisico scolpito di una creatura maschile che non fosse umana, l'unico con cui era stata era Trudy, il saggio del lumen a cui aveva sbrigativamente assorbito via i suoi influssi dannosi per le consorelle. Con Seiichi invece sapeva di poter avere il tempo per studiare il suo corpo maschile e godersi quel momento. Anche se c'era Circe nella stessa stanza, a lei non sembrava pesare minimamente. Carezzò le spalle di lui stringendo un pochino per sentire i suoi muscoli delle spalle, il bicipite emettendo altri suoni compiaciuti. Le piacevano i muscoli, le piaceva un corpo maschile, anche più di un corpo femminile. Strizzò la natica che stava strigendo prima poiché le piacque sentire la pienezza di esso sotto le dita poi risalì lungo la schiena mentre avvertiva l'eccitazione di Seiichi che cresceva e si insinuava fra le sue cosce. Lo percepì caldissimo e non se lo lasciò sfuggire stringendo le cosce una all'altra in modo che il membro del lupo venisse sospinto verso l'alto così da fare come perverso sellino alla fenice. Lui avrebbe potuto sentire che infondo Blaziken era nuda, avrebbe potuto sentire già le sue labbra vaginali premersi morbide contro la sua durezza. Emanava un piacevolissimo calore poiché appunto essendo una fenice aveva il corpo più caldo rispetto ad un essere umano. Blaziken era molto spontanea anche nel sesso, quindi quando lo sentì a stretto contatto con lei iniziò ad ancheggiare avanti e indietro lentamente, per sentirlo strusciare contro di lei, inuimidendolo con i suoi umori ed avviare una sorta di masturbazione che le stuzzicava tutta la carne accendendola di una voglia irrefrenabile. Iniziarono a sentirsi i suoni osceni delle loro carni che si sfregavano e Circe cercò in tutti i modi di alienare la mente, ma i versi eccitati di Blaziken continuavano a tormentarla ed innervorsirla. Come se non bastasse si ci aggiunsero anche i suoni gutturali del licantropo. Quei due erano osceni e sapeva che quello non era che l'inizio. Tentò di fissare uno dei quadri lontani per non vederli, ma di tanto in tanto lo sguardo le si spostava su di loro per poi distoglierlo al più presto. Era curiosa, ma allo stesso tempo non voleva lasciarsi coinvolgere.
    Gruu mi piace quando lecchi le tette. fece spontanea lei, non accorgendosi che la sua voce era eccitata e aveva suscitato pensieri osceni nella mente di Circe che scacciò via prepotentemente. A furia di strusciarsi ormai Blaziken e Seiichi erano vicini alla cattedra dove all'altro lato era seduta Circe che continuava imperterrita a distrarsi. Blaziken iniziò ad aumentare il ritmo con cui si muoveva contro l'erezione del licantropo, le piaceva sentirlo che le separava le grandi labbra con la sua cappella, mentre la clitoride si sfregava contro tutto l'asse che le scorreva addosso. Avvicinò il muso alle orecchie di Seiichi leccandone il lobo eccitata per poi beccarlo dolcemente, senza stringere troppo. Le mani invece si spostarono sulle natiche di Seiichi, entrambe per stringerlo e iniziare a spingerlo contro di sé più forte, più veloce ansando sempre più eccitata mentre il piacere la scaldava dolcemente inumidendola sempre di più. Non si rese nemmeno conto che aveva iniziato ad emanare dei feromoni femminili, dopotutto era pur sempre un animale ed i suoi odori dovevano essere più che palesi al naso di un lupo.
     
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    La sua partner si stava comportando nel modo più lascivo e meno contenuto possibile, e Seiichi non poteva fare altro che gioire nel sentirla, vederla completamente abbandonarsi alle sue voglie, non solo perché traeva un perverso piacere nel sentirla gemere e godere, ma perché le azioni di Blaziken portavano più peso di qualsiasi sua parola. Non lo aveva infatti convinto a lasciarsi andare attraverso le istruzioni vocali, ma piuttosto perché aveva agito. Non solo il seno e il culo dell'ibrida erano perfetti, ma il suo intero corpo. Avvertì le mani di lei esplorare il suo corpo, andando a posarsi sulle spalle e poi i bicipiti, mandando ancora brividi di piacere lungo la sua schiena anche semplicemente percependo gli artigli soddisfacenti della fenice sulla sua pelliccia. Non poteva farci niente, adorava quella sensazione, tant'è che non sarebbe stato capace più di contenere neppure il movimento della sua coda, che prese a scodinzolare lentamente sul terreno, come una sorta di serpe che si apprestava a lanciarsi sulla preda. Le mani di Blaziken avrebbero trovato null'altro che sodi muscoli d'acciaio ad attenderle, ovunque esplorasse: una piena sensazione di robusta e consistente carne, palpabile e soffice ma al contempo resistente pelle proprio come quella di un vero lupo, definita oltre ogni modo dalla muscolatura del mannaro. Non per nulla dopotutto nella sua forma di licantropo si alzava a stento di trenta centimetri ma raddoppiava quasi il suo peso. L'ibrida era calda, focosa ben più di qualsiasi altra amante avesse avuto il piacere di scoprire, e tale calore, assieme alla morbidezza del suo manto, lo stava portando a desiderarla sempre di più. Non per nulla le sue leccate si sarebbero fatte ancora più intense, prendendo ora a stuzzicare i capezzoli anche con le proprie fauci senza morderli realmente ma piuttosto giocando con la loro rigidità e facendo leva sulla loro sensibilità. Mentre ciò accadeva, poté sentire nitidamente il suo grosso membro venire stretto dalle cosce bollenti e piene di Blaziken. Quasi imprecò di non avere una bocca anche lì per poter gustarsi l'intero, invitante e formoso corpo dell'ibrida, ma d'altro canto il suo mostruoso cazzo apprezzò più che felice quella calda stretta, pulsando ritmicamente eccitato da quell'incontro. Ben presto poi cominciò a godere grazie allo sfregamento dei loro sessi, le grandi labbra bagnando l'interezza della sua verga di carne con gli umori della ragazza. I movimenti di entrambi ben presto li spinsero verso la cattedra, più vicini a Circe, e nonostante la sua vista in quegli istanti fosse concentrata sullo spettacolo che era Blaziken, così come d'altronde gran parte della sua attenzione, l'idea di violare la fenice lì, con un'altra femmina presente che chiaramente tentava di non guardare ma si lasciava sfuggire qualche occasionale occhiata, non poteva non eccitarlo. Il Kinoshita non era affatto il tipo da vergognarsi, anzi: in quelle occasioni era capace di dimostrare una voglia di territorialità e dominio tipiche della sua parte più ferale. Voleva che Circe testimoniasse il piacere che stava donando alla sua amica... che poteva donare a lei. Sorrise visibilmente malizioso non appena la fenice ammise spontaneamente quanto le stesse piacendo il trattamento che stava riservando alle sue gustose tette, motivato ulteriormente a darle ancora più piacere e concentrandosi interamente su quella zona mentre, una mano ancora tenuta salda sulla chiappa fantastica della femmina, l'altra risaliva lievemente per arrivarle alla coda, esplorandola con le dita artigliate e immergendosi anche lì nella morbidezza, sfregandola. Avrebbe voluto rispondere alle parole della partner, ma preferì concentrare la sua lingua sui seni d'ella in modo che fossero le sue azioni a parlare. L'enorme mazza bollente del mannaro non possedeva solamente una grandezza non indifferente, ma sfregandosi lungo di essa Blaziken avrebbe potuto chiaramente avvertire le venature verdastre che percorrevano l'altrimenti totalmente nera carne fungere da perfetto stimolo per il suo clitoride. Quando poi però Seiichi poté percepire i feromoni di lei, i suoi ringhi divennero più accentuati, mentre il suo turgido affare si eccitava ancora di più e cominciava a quasi sollevarla tramite la semplice voglia. A tal punto la coda del mannaro scivolò lungo il terreno raggiungendo la zampa sinistra di Blaziken, avvolgendosi e risalendo lungo di essa in modo da avvinghiarla come una corda stretta, mentre le braccia possenti e vigorose del licantropo tentavano di sollevare con decisione la donna per portarla con il sedere sulla scrivania, assicurandosi di scostare qualsiasi oggetto di mezzo senza troppa attenzione, l'orecchio non beccato amorevolmente dalla ragazza contorcendosi ripetutamente in risposta al piacere del fratello, il tutto contornato dai chiari suoni di apprezzamento del Kinoshita.
    "Hai l'irresistibile profumo di una femmina in calore, Blazzy, e io non voglio di certo lasciarti in questo stato! Anzi..."
    Portata la fenice sullo scrittoio, abbandonò finalmente i seni della ragazza con la bocca per portare quest'ultima al becco dell'ibrida, cercando senza timore la sua lingua con la propria, lunga, immergendola nel becco di lei e baciandola mentre la mano prima sul sedere raggiungeva una morbida e magnifica tetta, e l'altra sulla coda arrivava alla coscia, carezzandola e tastandola con gusto. L'ormai bollente, gonfio e eccitato affare del licantropo scivolò da sotto di lei per arrivare a poggiarsi sopra d'ella, partendo dalla bagnata femminilità di lei attraversando con la propria grandezza e lunghezza tutto il corpo della fenice, arrivando verso l'alto a raggiungerle i seni con la punta, infilandosi fra di loro per immergersi non solo nel suo calore ma sua volta far percepire il proprio. Seiichi la guardava con uno sguardo degno del più affamato dei predatori.
    "Visto che sei stata così carina con me, mi assicurerò di riempirti come si deve. È il minimo che possa fare."
    I pensieri di Seiichi e quelli della sua parte più ferale ormai stavano cominciando a pericolosamente mischiarsi, e forse questo era proprio il piano che Blaziken stava cercando di mettere in arto. Entrambe le parti del mannaro desideravano ora la stessa cosa: farcire l'amante col proprio amore, e farlo il prima possibile. Senza esitazione alcuna infatti il Kinoshita prese subito a premere la vulcanica cappella contro l'intimità di lei, deciso a spingere a fondo dentro di essa per reclamare le sue carni invitanti e accoglienti, voglioso di farsi spazio al suo interno e totalmente possederla e violarla con il suo enorme cazzo, famelico membro che non si sarebbe fermato neppure all'entrata dell'utero di Blaziken, piuttosto continuando a spingere per sfondare anche quell'ultimo ostacolo, mentre centimetro dopo centimetro segnava il suo ingresso e passaggio lievemente sfigurando il ventre dell'ibrida, e lui si abbandonava a un caldo e soddisfatto gemito con tanto di lingua a penzoloni. Le mani del mannaro avrebbero raggiunto entrambe le cosce della ragazza per afferrarle le gambe e invitarle ad allacciarsi attorno al proprio bacino, cominciando poi a muoversi dentro di lei e penetrarla per martellare la parete del suo utero ad ogni spinta come un toro incontenibile, le spinte iniziate lentamente ma che gradualmente stavano facendosi più rapide, facendo muovere di poco la scrivania ad ogni colpo e provocando non poco chiasso. Ma a lui non importava. Tutto ciò che gli importava in quel momento era fottere Blaziken fino a farla impazzire dal piacere.

     
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    Blaziken doveva fare i conti con la passione crescente di Seiichi. Questa volta non avrebbe trovato una streghetta che si lasciava toccare e guidare come una paziente da lei, questa volta doveva corrispondere alla voglia di Seiichi, non calcolando che quel lupo avrebbe iniziato a scatenare la sua voglia a sua volta. Lo si poteva notare dai suoi piccoli artigli che affondavano nella pelliccia del lupo, che lo stringeva mentre esplorava il suo corpo tonico e muscoloso. Si poteva notare dal fatto che più si sfregava contro di lui, più le sue labbra femminili diventavano burrose, profumate di feromoni femminili.
    Gruuuaaah! gemette mentre la bocca di Seiichi si concentrava sui suoi capezzoli sensibili ormai visibili da sotto il manto senza dover spostare il piumaggio leggero. Quel suono lascivo fece irriggidire Circe sulla sua sedia, ostinandosi a non guardare verso di loro, ma doveva farlo! Non poteva sapere se i gemiti di Blaziken invece del piacere fossero dovuti al dolore. Se Seiichi si lasciava andare troppo e le faceva del male? Come poteva scoprirlo in tempo se si ostinava a non guardare? Cercò di fare uno sforzo immenso e si voltò verso di loro, schiacciandosi il più possibile contro la sedia su cui era seduta, stringendo le braccia conserte forte, e le gambe incrociate come se in quel modo potesse bloccare fisicamente il suo estremo imbarazzo. Come diamine faceva quel cagnaccio a non provare alcuna vergogna? Si chiese indispettita. Poteva capire Blaziken che era come una bambina in fondo, spontanea e senza vergogne, ma lui? Era forse un pervertito esibizionista? Cercò di non guardare le parti più scabrose limitandosi a guardare le mani di Seiichi per assicurarsi che non tirasse fuori artigli, ma quel maledetto bastardo andava a tastare il culo sodo ed allenato di Blaziken, costringendola a notare che la sua dolce Blazzy aveva il corpo formoso di una donna ormai, non era più una ragazzina. Come se non bastasse lui andò perfino a stuzzicarla sulla coda, zona molto sensibile di lei che in pochi conoscevano e che strappò alla fenice un verso eccitato ed aspirato che fece arrossire un poco Circe, poiché quel suono era eccitante. Seiichi poteva sentire il corpo di Blaziken che fremeva fra le sue braccia, mentre la sua carne femminile si faceva più calda e vischiosa. Non oppose alcuna resistenza quando lui la afferrò per poggiarla sulla cattedra, dove lei finalmente riuscì ad allargare le cosce muscolose e permettere al fallo del lupo di sfregarsi ancora meglio contro la sua carne femminile, rabbrividendo di piacere a sua volta. Blaziken sentiva di volere di più, ma sapeva che non doveva perdersi troppo nella lussuria se voleva tenere sotto controllo l'oscurità di Seiichi. Circe continuava a guardare e quando lo vide alzarsi verso il volto di Blaziken cercò di stare attenta, ma il loro bacio lascivo la colpì come un pugno nello stomaco. Non aveva mai visto Blaziken così presa mentre tirava fuori la lingua per lasciare che aderisse a quella di Seiichi in quel modo osceno, in un bacio animalesco che conservava quel non so che di erotico che la turbò: non voleva trovarlo eccitante eppure i suoi occhi continuavano a fissarli mentre le lingue si intrecciavano sempre più vogliose. Infine Circe vide l'enorme membro del lupo che si adagiò contro il corpo di Blaziken mentre lei con le mani sulle spalle lo tirava con sé, così che lei potesse poggiare le spalle sulla cattedra senza rinunciare ai suoi baci. Quel membro ferino era grosso, lucido di umori e alla vista sembrava pefino molto caldo. Si chiese cosa stesse provando Blaziken, e capì che lei adorava sentirlo addosso perchè si piegava verso di lui per sentirlo più chiaramente, mentre il suo bacino sembrava protestare per l'improvvisa mancanza di contatto. Lo voleva più che mai e glielo stava dicendo con i movimenti sensuali del suo corpo, spingendo il suo bacino contro quello di Seiichi.
    Di più... devi liberare di più. Non avere paura, io lo fermerò per te. disse Blaziken con voce ansante, eccitata, un'intonazione che turbò di nuovo Circe, non era abituata a sentirla così eccitata, le faceva un poco senso, ma allo stesso tempo la incuriosiva. Blaziken poi smorzò il suo respiro pesante nel momento in cui sentì la cappella del lupo poggiarsi contro la sua carne, emise un nuovo verso eccitato ed animalesco, il piumaggio si arruffò per gli intensi brividi, ed infine un nuovo e acuto gemito le scappò dalla gola quando lo sentì affondare nella sua carne. Seiichi avrebbe sentito che la carne di Blaziken era diversa rispetto ad altre donne con cui era stato. Non tanto nella "meccanica" della carne, ma nelle sensazioni che gli avrebbe trasmesso. Prima di tutto era più calda rispetto a qualsiasi essere umano. Avrebbe percepito la stessa sensazione di quando lo aveva toccato le prime volte trasmettendogli serenità e benessere, ma in quel caso visto che si erano uniti nella carne lo avrebbe sentito molto più forte dandogli un piacere intenso che avrebbe attraversato non solo il suo corpo ma anche tutti i suoi circuiti energetici, facendolo rabbrividire in più di un senso. Ecco perché Circe non aveva voluto lasciarsi da soli, perché sapeva che quella fenice poteva dare assuefazione, come una potente droga. Le caviglie della fenice si chiusero dietro i fianchi di Seiichi, mentre le sue mani artigliate si spostarono una sulla spalla di lui e l'altra dietro la nuca. Anche se aveva pochi muscoli facciali, Seiichi avrebbe potuto notare benissimo negli occhi di Blaziken il piacere che la stava ubriacando, il becco socchiuso per respirare e gemere. Lui non si fermò, continuò ad affondare dentro di lei superando il limite delle sue carni per riempirla totalmente come aveva promesso, costringendo la fenice ad inarcare la schiena e gemere ancora più rumorosamente. Circe si stava eccitando, sentiva il calore al basso ventre farsi sempre più insistente, dovette stringere le cosce una all'altra con forza per darsi un minimo di sollievo. Ormai li guardava totalmente, non limitandosi più a controllare mani e spalle. Ormai guardava come lui affondava dentro di lei, guardava i seni di Blaziken che oscillavano ad ogni spinta, i muscoli del licantropo che si tendevano mostrando sotto il suo manto di pelliccia. Blaziken godeva e Circe si chiedeva quanto in realtà le stesse piacendo. Sembravano totalmente presi uno dall'alto e ciò fece illudere Circe che non avrebbero fatto caso a lei, considerandola come un elementi di arredamento. Quindi lentamente si portò una mano fra le cosce ancora incrociate, lasciò scivolare le dita sulla stoffa dei suoi pantaloni, iniziando a massaggiarsi il monte di venere lentamente, solo per mettere a tacere quella voglia continua che la stava tormentando. Dopotutto non faceva sesso da un sacco di tempo e ritrovarsi uno spettacolo così indecoroso ed indecente la prese alla sprovvista.
     
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    Lentamente ciò che lo circondava stava iniziando a perdere totalmente di importanza, come se l'ambiente a lui circostante stesse svanendo in un bianco di irrilevanza, gli occhi, il gusto, l'udito e tutti i sensi del mannaro totalmente dedicati e concentrati sulla sua amante che si stava dimostrando essere non solo inaspettatamente focosa quanto lui, ma altrettanto desiderosa di quel rapporto. Seiichi credeva che Blaziken lo avrebbe guidato in modo si gentile, ma piuttosto ferreo: la fenice aveva già da prima dimostrato un desiderio di aiutarlo e compassione che sin da subito avevano catturato il suo malizioso interesse, ma il fatto che lei fosse la compagna di Circe lo aveva spinto a credere che fosse anch'ella una femmina molto obiettiva. Invece non era così. Blaziken non solo lo aveva accolto a braccia aperte - e ora anche gambe - ma non tentava di nascondere in alcun modo la propria passione, anzi, la sfoggiava con fierezza. I suoi gemiti, la sua eccitazione, i suoi inviti - l'ibrida lo stava facendo impazzire. Lo stimolava non solo con quel suo corpo degno della più avvenente delle modelle, ma anche con i suoi modi di fare. Il membro già grosso del licantropo pulsava sempre di più, sempre più convinto che quella che stava amando non fosse meramente un'altra femmina da dominare e fecondare, ma piuttosto da tenersi avidamente stretto. Le scariche che riceveva ad ogni singolo colpo lungo il suo corpo rinfrescavano, riadattavano, miglioravano il passaggio della sua energia, riempiendolo di vigore e portandolo a desiderarne sempre di più. Non ci volle molto prima che le parole dell'ibrida risuonassero nella mente così come quella voglia incessante di avere ancora di più di quella irresistibile sensazione - percependo infatti le caviglie di Blaziken dietro di lui e osservando la sua splendida espressione di beata goduria, l'oscurità del mannaro non avrebbe potuto fare altro che cominciare ad espandersi ancora più prepotentemente, nutrendosi della perversione e desiderio che provava per la sua compagna. Veri e propri tentacoli di energia pura, verdastro scuro, avrebbero preso a fuoriuscire dalle tenebre che lo circondavano, dimostrando una consistenza e calore completamente identici alla carne del licantropo andando ad afferrare le caviglie della partner dietro di lui, cercando di forzatamente spingersi attraverso la luce che sapeva probabilmente li avrebbe attesi per arrivare a corromperla, traendo anzi nutrimento dalle scariche di piacere e beatitudine che la donna inviava costantemente con la propria capacità ogni volta che il bollente affare di Seiichi colpiva la parete del suo utero. I tentacoli avrebbero cercato di invaderla totalmente, non accontentandosi di solamente le muscolose, piene e squisite gambe della fenice ma piuttosto tentando di avvinghiarsi anche alle sue braccia e i seni, stringendo questi ultimi come una stretta corda, che tuttavia non aveva intenzione di strizzarli per far male, ma piuttosto per invadere i suoi sensi e spingerla a perdersi ancora di più in quel momento di estasi. Dentro di lei il lupo sarebbe aumentato ancora di grandezza, mentre da sdraiata sulla scrivania avrebbe avuto modo di nitidamente vedere il mannaro aumentare di nuovo di stazza, cominciando ad alzarsi e allargarsi ancora così come i muscoli che diventavano ancora più evidenti, sul muso d'egli un sorriso a 32 zanne che era chiaramente compiaciuto da ciò che stava ricevendo. Un sorriso su un muso che le si avvicinò subito, fiondandosi sui seni e capezzoli ormai totalmente vulnerabili per prendere a famelicamente lapparli e perdersi nel leccarli con la lunga lingua più e più volte, come se fossero un gustoso gelato da assporare senza fine. Le mani che dovevano tenerle le gambe, ora non più necessarie, si sarebbero spostate una sul seno sinistro, accompagnando il già presente tentacolo nella sua intenzione di completamente beare quell'osceno petto oscillante in un massaggio completo - e l'altra proprio dietro la nuca esattamente come Blazzy aveva portato la sua dietro quella di Seiichi. Non si sarebbe limitato a tenerla lì, tuttavia, per fungerle da cuscino, no, piuttosto si preoccupava anche di carezzarla mentre ora tutti i tentacoli, non viscidi ma anzi esattamente al tatto proprio come la pelliccia invitanti del mannaro, si preoccupavano di carezzarla ovunque, le spinte del mannaro facendosi solamente più insistenti e vigorose con ogni attimo che passava, il suo desiderio di amare focosamente quella gentile fenice ormai totalmente intento a nutrire le sue perversioni.
    "Sei bellissima, Blaziken! Posso sentire il tuo calore... la tua luce! Ogni volta che spingo! È incredibile! Di più... ne voglio di più!"
    Pronunciate quelle parole, la sua voglia sarebbe stata tale da rendergli impossibile anche solo più accontentarsi di avere solamente parte di lei a contatto diretto con lui. Senza vergogna, si fece ancora più vicino, raggiungendo con ormai la sua colossale grandezza di quasi due metri e mezzo direttamente con il proprio corpo quello dell'ibrida. Abbandonando infatti il seno con la sua bocca, avrebbe premuto il proprio fisico dall'alto contro quello di Blaziken, facendo incontrare i loro bollenti corpi e bloccandola in una pressa dalla quale non voleva farla uscire, intrappolando persino il suo becco in un bacio con il proprio muso, infilando dentro di lei la sua grossa lingua per andare a totalmente sovrastare Blaziken, sfregandosi ora totalmente su di lei con quei gonfi e duri pettorali, addominali e marmorei bicipiti mentre continuava a prenderla senza sosta, tutte le sue movenze indicando una e una sola cosa: era sua, voleva renderla sua e aveva tutta l'intenzione di farla completamente ubriacare nel piacere più totale pur di farlo. Il fatto che poi durante tutto ciò Circe avesse preso a subdolamente toccarsi di certo non aiutava, perché se era vero infatti che Seiichi era completamente inebriato da Blaziken, era altrettanto vero che il suo naso sviluppato non avrebbe avuto problemi a rilevare anche l'odore di una seconda femmina eccitata presente in quell'ufficio. Mentre finiva di godersi il bacio con la fenice, arrivando persino ad annusarle e poi baciarle le antenne anche per sperimentare quella zona, il suo naso infatti si sarebbe mosso per un istante, osservando un punto fisso per un attimo per poi spingere il proprietario a perdersi in un sorriso malizioso ancora più evidenti, chiaramente avendo rivelato il 'segreto' della strega che era rimasta in disparte. Non era di certo il tipo di maschio da ignorare un simile dettaglio, e anzi, la sua perversione ormai stava raggiungendo le stelle e l'idea di conquistare anche una seconda preda non faceva altro che eccitarlo ancora di più... ma così come il lupo era passionale e voglioso, condivideva anche l'astuzia di Seiichi. Non avrebbe concesso a Circe attenzioni, per ora. Blaziken si stava dimostrando una compagna meravigliosa, era giusto che la amasse appropriatamente, dopotutto, e soprattutto voleva che quella donna si illudesse di essere rimasta invisibile ai suoi occhi. Era giusto che capisse che per quanto potesse essere fredda e diffidente nei suoi confronti, per quanto potesse essere lui ad apparire come un esibizionista, la verità era che semplicemente lui, così come Blaziken - al contrario d'ella, loro avevano imparato ad accettare le loro nature. A tempo debito, le avrebbe fatto capire perché è così dannatamente bello perdersi in quell'amore osceno e senza freni, ma non subito. Ora c'era Blaziken. E lei avrebbe dovuto guardare mentre la fenice veniva presa e violata da quell'immenso licantropo che aveva tutta l'intenzione di conquistarla.

     
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    Il piacere annebbiava la mente di Blaziken, non era abituata a trattare con un maschio che fosse così vigoroso e dotato. Le sensazioni che le trasmetteva erano più intense di quanto si fosse aspettata. Oltretutto giocava un brutto tiro anche l'oscurità di Seiichi che accendeva ogni suo circuito magico, dato che era naturalmente capace di percepirla e manipolarla ne era particolarmente sensibile, quindi ogni sensazione era amplicifata e anche Circe si accorgeva di come gemeva che faticava a controllare i propri impulsi. Seiichi sembrò diventare un tutt'uno con l'oscurità che aveva contornato il suo corpo diventando parte di lui ricreando dei tentacoli caldi che avvolse il corpo di Blaziken facendola gemere più rumorosamente. Inarcò leggermente la schiena mentre offriva il proprio corpo a quelle propaggini che avrebbero stimolato il suo corpo in più punti, ed allo stesso tempo le sue forme si sarebbero fatte più accattivanti poiché i tentacoli sottolineavano le sue forme sinuose ed attraenti. L'attenzione della fenice però era totalmente su di lui e quando lo vide crescere ancora in stazza, sentendo chiaramente che cresceva anche dentro di lei, faticò a trattenere un gemito più acuto mentre i suoi artigli si stringevano con più forza attorno alle spalle del licantropo graffiandolo anche senza volerlo. Circe intanto si allarmò, non sapeva se dovesse intervenire ma a giudicare da Blaziken sembrava ancora avere tutto sotto controllo, così appurato che non stesse succedendo niente di pericoloso tornò a stuzzicarsi con le dita fra le cosce, facendo vagare lo sguardo sul corpo di Seiichi, i suoi muscoli gonfi di potere, e l'oscurità che lambiva il corpo di Blaziken. Se ne sentiva attratta perché percepiva la sua energia. Ogni strega di umbra esattamente come Blaziken avevano una sorta di debolezza per l'oscurità, non c'era niente come quell'elemento che stuzzicasse i sensi di una figlia di umbra. Blaziken ovviamente non era da meno e si godette ogni spinta dentro di lei. Anche quando lui iniziò a premersi contro di lei con tutto il corpo, Blaziken lo accolse con una crescente lussuria sollevando le cosce per intrecciare le caviglie dietro i suoi fianchi mentre le mani si aggrapparono alle sue spalle. Blaziken ormai grondava di umori, accolse la lingua del lupo nel suo becco lottando con la propria lingua contro la sua. Mugugnava e gemeva liberamente, mentre Circe nascondeva il suo respiro pesante e accelerava il movimento delle dita fra le sue cosce. Non si era accorta del ghigno divertito del lupo, era concentrata a guardare altro in quel momento per potersi dare un minimo di sollievo da quella strana tortura. Blaziken sarebbe andata avanti ancora un poco a godersi quel meraviglioso amplesso che sembrava destinato a diventare sempre più irruento. La cattedra su cui erano sdraiati cigolava ad ogni affondo, il legno del tavolo si piegava leggermente, ma Blaziken gemeva di piacere. Sentiva già i primi sintomi di un orgasmo imminente. Il piacere era diventato più acuto, la clitoride più turgida così come i suoi capezzoli. Seiichi avrebbe potuto sentire il corpo di Blaziken farsi più caldo ed assieme al suo calore iniziava anche a manifestarsi la sua natura magica. I tentacoli oscuri iniziarono a farsi meno pressanti sul suo corpo come se Blaziken ne stesse assorbendo l'essenza. Ma non sarebbe stato come se lui si sentisse privato di qualcosa, avrebbe avuto di più la sensazione di unirsi con lei in modo molto più profondo ricevendo da quelle propaggini una sensazione simile a quella che gli trasmetteva il suo membro che le scavava dentro. Il piacere sarebbe aumentato per entrambi gli amanti, al punto che Blaziken spostò le caviglie da dietro i fianchi dell'uomo per puntare i "piedi" contro il tavolino e sollevare il bacino verso di lui, così che ogni affondo sarebbe stato profondo e intenso, quasi a farle male. I suoi gemiti aumentarono di volume e di frequenza. Stava per arrivare ad un intenso orgasmo e oltre ai classici segni inequivocabili del suo corpo, dati anche dal contorcersi delle sue carni attorno al membro di Seiichi, i loro flussi di energia si sarebbero incrociati donando ad entrambi una sensazione unica di unione profonda. Il piacere intenso non avrebbe solo attraversato il loro corpo ma anche i loro circuiti energetici facendoli vibrare per donare loro un orgasmo unico nel suo genere.
     
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    L'esperienza che Blaziken gli stava offrendo era qualcosa di indescrivibile, e se era vero che la mente della fenice era annebbiata dal piacere, era altrettanto vero che lo stesso valeva per Seiichi, che perdendosi sempre di più in quei momenti di passione non riusciva ormai più a pensare lucidamente. Le sue azioni erano totalmente guidate dai suoi istinti, dal 'lupo' come lo aveva definito l'ibrida, e il lupo era affamato di lei. L'oscurità si nutriva della voglia e dei desideri del mannaro, come un parassita che però in cambio gli forniva sempre più potere e forza, unendo a quel già spropositato piacere carnale una goduria tutta nuova, ubriacandolo ad ogni spinta con sempre più potenza. Lui ormai aveva bloccato la sua compagna in una totale mating press, deciso non più a semplicemente riempirla ma piuttosto il suo istinto animale fermamente ordinandogli di metterla incinta, senza neppure sapere se effettivamente fosse possibile né pensando alle eventuali conseguenze. La mano prima sul seno si spostò rapidamente sulla coscia sinistra di Blaziken, mentre sentiva il corpo bollente d'ella farsi ancora più tale, i tentacoli che avevano sfociato dalla propria oscurità intensificando il suo piacere e iniziando a percepirli come veri e propri organi sessuali, bloccandolo in un ciclo vizioso di volerne ancora di più. Le spinte del mannaro si sarebbero fatte ancora più brutali e distruttive mentre le propaggini che circondavano la piumata bellezza, pur venendo assorbite, venivano al contempo rifornite dalle vigorose energie e voglie del mannaro, che se da un canto non accennava a volersi calmare, dall'altro poteva iniziare a percepire i suoi pensieri tornare più lucidi, per quanto comunque condividendo le idee dell'animale in lui - scopare e fecondare Blaziken. Tutti i presenti avrebbero potuto iniziare a sentire che la cattedra stava cominciando a udibilmente cedere, Seiichi non più soddisfatto da un normale rapporto ma piuttosto pienamente intenzionato a pistonare senza pausa la femminilità bagnata, deliziosa e oscenamente invitante della sua partner. Stava raggiungendo il limite anche lui, poteva percepirlo, e proprio per questo ogni attimo possedeva con sempre più voglia la fenice, concentrato ora solo su di lei. L'oscurità che lo pervadeva tuttavia stava cominciando a divenire pericolosamente instabile, forse troppo fomentata e nutrita dalla passione del licantropo - mentre infatti i suoi colpi di bacino raggiungevano un ritmo e potenza allarmante, Blaziken potendo sentire di star ricevendo delle spinte degne di una vera e propria bollente, dura, turgida e vogliosa macchina del sesso, la figura di Seiichi che la sovrastava stava mutando ancora, il suo pelo inspessendosi e fondendosi all'oscurità mentre le venature verdastre che percorrevano il suo strato di tenebre si fondevano con quest'ultime, divenendo a tutti gli effetti vera e propria carne, trasformando quella che prima era una corazza etera di buio in colossali e resistenti muscoli. Le piccole corna sul suo capo, prive di reale minacciosità, diventavano più lunghe e si piegavano in avanti, acuminate e ora percorse dall'energia verde del suo potere, mentre sulla schiena si formava una folta criniera che partiva dalla nuca e arrivava fino alla coda del medesimo colore acceso. Il muso si allungava ulteriormente mentre gli occhi passavano da un colorito verdastro ad un rosso acceso, le pupille diventando fini e quasi rettiliane, due spuntoni formandosi sulle sue spalle, mentre proprio sotto di queste altre due braccia fuoriuscivano dalla sua forma, possenti, vigorose e gonfie proprio come le sorelle sopra di esse, fiondandosi immediatamente una con una mano sul seno abbandonato poco prima, e l'altra sulla coda libera della fenice, tornando a tormentarla. Il risultato finale sarebbe stata una creatura dalla taglia decisamente esagerata, avente un'altezza di circa tre metri, e che possedeva una voce abissale quanto le profondità stesse, già semplicemente udibile dai suoi respiri affannati e gemiti carichi di voglia per Blaziken.
    "SI'! SIII', CAZZO! STA ARRIVANDO, BLAZZY- TUTTO PER TE!"
    Quella volta, il soprannome della fenice sarebbe stato pronunciato quasi con divertimento, ma la verità era che tutta quella frase era colma di una carica sessuale alla pari di qualcuno che era rimasto insoddisfatto quasi per una vita intera. Con un'ultima spinta, Seiichi avrebbe immerso totalmente il suo pulsante e gigantesco cazzo dentro Blaziken, facendolo affondare quanto più possibile dentro di lei prima di abbandonarsi ad un ululato che si sarebbe assicurato di far riecheggiare in tutta la stanza, ringhiando in modo quasi soffocato poi mentre pompava il suo seme dentro di lei, riempiendola ancora, ancora e ancora con il suo magmatico nettare, deciso a non fermarsi fino a quando non si sarebbe completamente svuotato dentro di lei. Non si sarebbe curato della cattedra e anzi l'avrebbe con piacere sfondata premendola contro il pavimento se necessario, mentre come per assicurarsi che la fenice non sprecasse neppure un goccio del suo amore, alla base del già mastodontico membro del mannaro si sarebbe gonfiato un bozzo che avrebbe completamente bloccato il suo affare dentro di lei, impedendo al contempo al suo sperma di uscire, continuando piuttosto a riempire e farcire la fenice anche a costo di donarle un pancione degno di una madre in dolce attesa. Non gli importava se stava assorbendo e avrebbe assorbito la sua energia: Blaziken era una droga alla quale non avrebbe rinunciato, e alla fine di quel climax, sarebbe rimasto tutto il tempo che poteva dentro di lei a godersi ancora le sue calde membra... ma soprattutto, Seiichi si sarebbe preso un attimo per guardarsi e osservare la sua nuova, mostruosa forma. Si sentiva così... libero, potente. Aveva dato sfogo alle proprie voglie, ed era chiaro che tale azzardo era stato ripagato dall'oscurità che lo inabitava. Prima che si perdesse troppo in quel momento, però, e soprattutto prima che Blaziken avesse modo di parlare, si sarebbe abbassato per baciarla ancora, interrompendola qualora avesse iniziato prima di allontanarsi e farla finire.
    "È tutto merito tuo... sei davvero una brava insegnante."
    Ancora eccitato la sua verga di carne sarebbe rimasta dentro di lei, due delle quattro mani del Kinoshita concentrandosi sullo stuzzicare ancora i seni dell'ibrida come se a voler provare la sua capacità di parlare anche attraverso quei massaggi, sul volto del licantropo un sorriso perverso e maliziosamente soddisfatto, i suoi occhi completamente dedicati a osservare la bellissima figura della sua amante sotto di lui.

     
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    Ciò che Seiichi stava reglando a Blaziken era più di un normale orgasmo dato che assieme al suo piacere continuava a inspessire la sua oscurità che Blaziken assorbiva dentro di lei. Grazie alla sua abilità Seiichi avrebbe potuto rilasciare la sua aura oscura senza subirne la corruzione mentale, facendolo quindi sentire più forte, energico e totalmente in sé. Il ragazzo avrebbe potuto benissimo intuire che in circostanze normali non poteva arrivare a quella forma senza subirne l'influenza negativa. Era come se il corpo di Blaziken lo tenesse ancorato alla realtà, come se fosse una specie di componente importante di una macchina per farla funzionare alla perfezione. Lei si beò di quell'energia oscura lasciandosi andare ad un intenso orgasmo mentre lui continuava a mutare nutrendosi dell'oscurità senza alcuna negatività. Circe smise di stimolarsi con le dita poiché i suoi occhi fissarono il corpo di Seiichi che continuava a crescere e potenziarsi, allarmandola in un primo momento. Sembrava sul punto di esplodere, i suoi occhi ferali rossi incutevano un certo timore. La donna portò la mano sul suo fianco dove vi era ancora il suo pugnale nella custodia, era già pronta ad intervenire. Guardò più volte Blaziken che sembrava sconvolta di piacere ed ebbe il timore che non si stava accorgendo del fenomeno che stava cambiando il licantropo. La mano si posò contro l'elsa iniziò a tirare fuori la lama, ma poco dopo lui parlò di nuovo facendole capire che era lucido, eccitatissimo ovviamente ma era ancora in sé, nonostante la sua forma ingigantita, più spaventosa ed allo stesso tempo maestosa. Lui non sembrava essersene accorto subito, era totalmente rapito da Blaziken e dalla lussuria che stavano condividendo. Tirò un sospiro di sollievo: evidentemente Blaziken era molto più abile di quanto pensasse. Rassicurata Circe lasciò la presa sull'arma e tornò a guardare il corpo di Seiichi pensando che forse grazie a Blaziken avevano trovato un mastino niente male da poter usare agli scopi del clan. Non conosceva ancora le sue abilità combattive, ma Blaziken sembrava incredibilmente felice e presa da lui. Non l'aveva mai vista così eccitata come in quel momento, e non si stava sbagliando. Blaziken era totalmente rapita da Seiichi e la sua nuova e gigantesca forma. Lo fissava meravigliata, osservando il risultato dei suoi sforzi compiacendosi particolarmente per la carica sessuale che dimostrò subito dopo lui affondando totalmente in lei, facendole sentire il suo enorme membro che la spalancava. Inarcò la schiena urlando di piacere assieme a lui con un verso animalesco, il piacere crebbe di nuovo violento e travolgente portandola ad un nuovo e più intenso orgasmo grazie al seme che iniziò a riempirla e scaldarla. Le piume di Blaziken si arruffarono tutte, il suo becco era spalancato per gemere rumorosamente, ma l'ululato di Seiichi sovrastò la sua voce. Era sensibilissima per via dell'orgasmo precedente, e la povera fenice scoprì che per le femmine anche della sua razza non esistevano i tempi refrattari e che poteva provare più orgasmi di fila, sentendosi più felice che mai. Le doleva leggermente la pancia poiché iniziò a gonfiarsi per via del seme in eccesso, ma la clitoride pulsava come impazzita e i suoi umori la resero ancora più umida, donandole solo un piacere bruciante che non aveva mai provato prima. Blaziken non riuscì a parlare subito anche se avrebbe voluto, limitandosi a fare qualche verso con la gola per fargli capire quanto avesse apprezzato ciò che avevano fatto. Ricambiò il bacio di Seiichi con entusiasmo affondando la lingua nel muso del lupo, stringendo le caviglie attorno ai suoi fianchi per tenerlo ancora dentro di lei. Adorava la sensazione di come la riempiva, perché continuava a darle brividi intensi. Quando poi il loro bacio si esaurì, Blaziken mostrò un sorriso entusiasto al lupo davanti a lei.
    Bellissimo! Forte e lucido. Sono stata brava? fece ridacchiando poi divertita mentre inarcava il collo per guardare verso Circe che le sorrise fiera di lei.
    Sì, sei stata brava. le disse avvicinandosi a lei per carezzarle la testa affettuosamente. Gesto che riempì Blaziken di gioia ma che la portò ad afferrarle il polso e poi tirarla verso di lei per darle una maliziosa lappata sulla guancia.
    Ma che fai? la rimproverò dolcemente Circe, mentre lei ridacchiava divertita e la lasciò andare. Circe guardò verso il lupo sentendosi piuttosto minuta davanti a quei due. Si aspettava che avrebbero sciolto la loro unione e tornassero a parlare di cose serie, ma Blaziken continuò a crogiolarsi in quell'abbraccio intimo, tornando a esplorare il corpo del lupo, portando le mani contro il suo petto, carezzandolo curiosa. Notò i pettorali trovandoli stranamente molto attraenti, erano gonfi ma non come i seni di una femmina, sembravano fasce di acciaio ma allo stesso tempo poteva sentire la carne morbida e il pelo setoso che le carezzava la pelle delle sue zampe. Con una delle mani andò ad esplorare l'addome scolpito, mentre l'altro andò verso il muso. Anche Circe si perse un attimo a contemplare la belva che avevano davanti, soffermandosi sul suo fisico e sul suo aspetto demoniaco che lo rendeva stranamente attraente. Il silenzio iniziò a pesare e Circe tossì nervosamente per attirare l'attenzione dei due amanti.
    Ok bene, abbiamo scoperto che Blaziken è perfettamente in grado di controllare la tua oscurità e contenerti. Direi che posso stare più tranquilla.... fece Circe in attesa che quei due si separassero.
     
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    Osservò sorridente Circe e Blaziken darsi quel piccolo scambio di affetto, ricongiungendosi brevemente dopo che, almeno apparentemente, lui e la fenice ebbero terminato di unirsi apertamente in quell'amore privo di vergogna o freni. Lei era ancora calda, e rimanendo dentro di lei, il suo turgido membro anche dopo averla riempita non sembrava voler accennare minimamente a calmarsi, anzi, sentirla piena del suo amore lo stava eccitando ancora di più, la perversione del mannaro ormai completamente accesa e attiva. Non per nulla infatti, mentre Circe parlava dopo essersi avvicinata, Seiichi continuava a mantenere fissi i suoi occhi sul corpo di Blaziken. Un paio delle sue quattro braccia non smettavano di tastare i seni pieni e abbondanti, mentre il resto delle sue mani imperterrite esploravano il corpo dell'ibrida, scivolando attratte da quel gonfio ventre per poi arrivarle alla coda, alle coscie, e infine risalire al volto d'ella, carezzandola e vezzeggiandola ricolmo non solo di lussuria, ma anche un affetto istintivo che non poteva negare e non voleva contenere. Continuava a essere completamente perso in lei, anche nel silenzio, il corpo della sua amante funzionando da potentissimo magnete per il suo sguardo. Solamente quando Circe tossì nervosamente tutte le sue mani si sarebbero fermate, le orecchie del mannaro balzando sull'attenti mentre gli occhi abbandonavano la figura bellissima di Blaziken per posarsi momentaneamente su quella della sua amica.
    "Sì... direi di sì."
    Lentamente, avrebbe fatto per far fuoriuscire la sua mastodontica verga di carne da Blaziken, tirando indietro il bacino mentre a vista d'occhio la forma del suo pulsante affare scivolava fuori dalla femminilità stretta e accogliente della sua partner, ed assieme ad essa rivoli del bollente seme che aveva abbondantemente riversato in lei, sgonfiando lievemente il suo ventre e dandole sollievo anche attraverso quel semplice atto. Ma Seiichi non aveva ancora finito. Non aveva proprio intenzione di porre ancora fine ai giochi: il malizioso e voglioso sorriso tornando a invadergli il muso, due delle mani del licantropo avrebbero raggiunto le cosce di Blaziken, prendendola e alzandola completamente con facilità grazie alla sua forza già da prima possente e ora ancora maggiore, portandola su di sé, voltandola in modo che avesse la schiena rivolta verso di lui e poggiandola sui propri addominali, tenendole le gambe alzate premendo le sue cosce contro la propria nuova forma. Avrebbe fatto uscire totalmente la sua mostruosa mazza di carne dall'intimità di lei, ma l'avrebbe tenuta comunque a contatto con essa, la gonfia cappella pulsando fieramente verso l'alto, il membro ancora totalmente eretto e voglioso come non mai, la cui grandezza ormai sarebbe stata capace di tranquillamente dilaniare una normale, sfortunata umana. Tutto il seme del licantropo si sarebbe riversato sul bordo della cattedra, ma Seiichi si sarebbe preoccupato di rapidamente riposizionare Blaziken in modo che si trovasse in quella posizione completamente comoda, ma vulnerabile ed esposta, davanti Circe. La sua amica sarebbe stata capace di testimoniare ogni singolo dettaglio non solo ora della verga di carne del Kinoshita, cosparsa dal nettare dell'amore dei due, ma anche della bellissima e fradicia fighetta di Blaziken. La fenice avrebbe potuto constatare che, in quello stato indecente, sdraiata su quel morbido ma robusto corpo del colosso del quale era rimasta tanto affascinata, l'oscurità che lo pervadeva l'avrebbe invasa con ancora più voglia e in modo diretto, tentando di cospargerla con lo stesso desiderio precedente. A sorreggerla vi erano le enormi e possenti mani del mannaro, così come il suo gigantesco affare che ormai era più che adatto a tenerla. Si sfregava contro la sua intimità con voglia, in modo analogo a prima, più che desideroso di non soddisfarsi solo con le grandi e deliziose labbra di lei, volendo tornare a penetrarla a dovere.
    "Io però non ho ancora finito, Circe... e scometto che anche Blaziken la pensa allo stesso modo. Vero, Blazzy?"
    Mentre il paio di mani inferiore la sorreggevano, quello superiore continuava a massaggiare le sue mammelle sode e a dir poco irresistibili, occupandosi di stringere, tirare e premere i capezzoli potendo ora dedicare piena attenzione ad esse. Circe si sarebbe ritrovata entrambi i sessi di quelle due bestie a pochi centimetri dal viso, la stazza enorme del mannaro ponendoli all'altezza del volto dell'assassina. Ogni singolo suono e minimo dettaglio visivo di quell'oscena unione sarebbe stato davanti a lei, Seiichi guardandola dall'alto con i suoi occhi che lei aveva giustamente identificato come intimidatori. Nonostante la risposta affermativa che era sicuro sarebbe arrivata da parte della sua compagna, aveva avuto modo di testimoniare la diffidenza della donna. Sapeva che non sarebbe bastato un capriccio a persuaderla, ma Seiichi non aveva solamente la passione e forza di un lupo, bensì anche l'astuzia.
    "Blaziken è una brava guardiana... sta facendo tutto questo per assicurarsi di soddisfarmi pienamente, cosìcché vi sia il minor rischio possibile che io perda il controllo mentre cerco le studentesse scomparse. Pensaci un attimo, Circe. Cosa credi che accadrebbe se vengo lasciato inappagato? Lo hai visto tu stessa... sbaglio? Non sono ancora in grado di controllarmi pienamente. Pensi che riuscirei a frenare i miei istinti, se messo davanti la possibilità di accaparrarmi un gruppo di femmine, mentre sono in calore? Apprezzo la fiducia, ma io sono realista: mi divertirei a prenderle, riempirle e romperle fino a quando non sarei sicuro di averle totalmente impregnate. E non credo sia questo ciò che volete."
    Quelle parole erano pronunciate con lucidità, incredibile freddezza e soprattutto ragione. Il mannaro non era un lupo solamente d'aspetto, sapeva perfettamente ciò che dire, quanto dire e quando dirlo per ottenere ciò che voleva, e tutte ciò che aveva esposto lo aveva fatto sapendo che era tutto vero, e ancora di più che Circe lo sapeva. Lui l'aveva inquadrata perfettamente: lei era una donna responsabile, devota al suo ruolo. Era allerta, diffidente, ma ciò che aveva detto Seiichi non avrebbe potuto negarlo proprio perché concordava con la natura di entrambi. Mentre infatti il suo sorriso rimaneva, la coda del licantropo sarebbe mutata ancora allungandosi a dismisura, raggiungendo una lunghezza e stazza degna della sua altezza, procedendo poi ad avvolgersi attorno alle coscie invitanti della fenice, risalendo lungo le sue gambe e serpeggiando lungo tutto il suo corpo come una serpe diabolica, arrivando ad avviluppare il collo di lei per poi con la punta fermarsi vicino al beco dell'ibrida, tentando di fare breccia al suo interno per andare a unirsi alla lingua d'ella. Non temeva che la mordesse... i suoi graffi e morsi non scaturivano il minimo effetto a livello di dolore. Ben presto il membro spaventoso del demoniaco mannaro avrebbe cambiato bersaglio, iniziando a suggerire, sfregandosi, che il suo prossimo obiettivo non sarebbe stata di nuovo l'intimità della fenice... ma piuttosto il buchino posteriore sotto la sua coda. Non più occupato a sfregare l'enorme verga di carne contro le labbra d'essa, Circe avrebbe avuto ora libero accesso alla femminilità di Blaziken senza che ad ostacolarla vi fosse l'affare intimorentemente enorme del lupo. Era certo che Blaziken sarebbe stata al gioco, dopotutto non stava ricattando Circe né facendole nulla di male, ma piuttosto si stava limitando a esporre che magari anche inconsciamente, la fenice stava svolgendo un lavoro sicuramente egregio. Non per nulla con il muso sopra d'ella, Seiichi si sarebbe abbassato per arrivare con la lingua a leccarle il viso, per supportare le proprie parole e premiarla effettivamente per quelle eroiche gesta delle quali forse neppure si era resa conto.
    "Ho capito che siete molto unite, Circe. Sarebbe ovvio anche al più stupido dei lupi. È giusto che vi preoccupiate l'una dell'altra... è una cosa che trovo sinceramente molto bella, e anzi, vi invidio, ma era necessario che tu rimanessi qui a sorvegliarci? Non fraintendere: come ho già detto, è splendido che tu sia disposta a rimanere solamente per assicurarti che io non faccia nulla di male a lei," Il muso del lupo sopra il capo di Blaziken si sarebbe poggiato su di esso, andando a sfregarsi gentilmente contro le sue antenne per bloccarsi in un gentile cenno di affetto, mentre il resto del corpo della fenice veniva oscenamente preso in ogni modo, e il suo buchino posteriore veniva preparato dai continui e insistenti sfregamenti dell'asta di carne lubrificata del mannaro, occasionalmente fermando la punta del suo cazzo proprio davanti la corolla di carne per spingere e accennare a entrare.
    "ma allora perché limitarti a guardare? Perché non la aiuti nel contenermi? Non voglio essere offensivo, perdonami se risulto tale, però... beh, le stai facendo fare tutto il lavoro. Non credi sia un pò egoista? Non siete due sprovvedute, me lo avete dimostrato: sono certo che tu sappia benissimo quanto a lungo un licantropo può continuare un rapporto. Aggiungici la mia particolare situazione e..."
    ... e il resto Circe avrebbe potuto tranquillamente immaginarselo, anzi, non avrebbe neppure dovuto fare ciò: l'esempio perfetto ce l'aveva davanti. Seiichi avrebbe continuato a tormentare, scopare e far impazzire Blaziken dal piacere fino a quando lui non sarebbe stato completamente soddisfatto, oppure loro lo avessero fermato. Fermarlo, tuttavia avrebbe comportato reprimere la sua natura e mettere a rischio le studentesse della scuola che loro gli avevano incaricato di recuperare e proteggere. Certo, se avesse fatto un simile errore, avrebbero potuto tranquillamente affibbiargli la colpa e dire che era solamente un insulso cane incapace di contenersi, ma sarebbero andate contro tutto ciò che Blaziken gli aveva insegnato, e soprattutto... a cosa sarebbe servito? Sarebbe stato solo un capro espiatorio, null'altro, il danno sarebbe stato già fatto e loro, volendolo ammettere o meno, erano parzialmente se non totalmente responsabili dell'esito. Fermarlo quindi era sicuramente una pessima scelta... ma lasciare Blaziken da sola a preoccuparsi di lui? Che Circe fosse disposta ad ammetterlo o meno, aveva visto l'effetto che lui stava avendo sulla fenice. Sì, finora era riuscita a contenerlo, ma sarebbe stato così per sempre? Il suo corpo dopotutto non accennava a smettere di mutare o aumentare di potenza, così come l'oscurità che dimorava all'interno di esso. E se Blaziken non fosse stata capace di contenerlo? L'avrebbe continuata a possedere e violare fino a quando non sarebbe rimasto null'altro che un'obbediente femmina. Voleva rischiare di perdere l'amica? Forse la scelta migliore era semplicemente fermarlo, allontanarlo e scordarsi di lui... ma lui si sarebbe scordato di loro, o avrebbe tentato di tornare per prendersi ciò che voleva? Ormai sapeva molto, dopotutto.
    Qualunque sarebbe stata la scelta di Circe, se non avesse cercato di ostacolarlo, una cosa era certa: di lì a poco il suo turgido, bollente e mostruoso membro sarebbe tornato all'interno di Blaziken, questa volta esplorando un anfratto ben più stretto, e lui aveva tutta l'intenzione di renderlo più spazioso, comodo e invitante per sé...

     
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