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Cleo pensato Cleo parlato Narrazione
Cleo era in paradiso. Mai, nella sua vita, si sarebbe sognata di poter trovare un padrone simile. Seichi era non solo dolce e gentile, ma anche forte e determinato, focoso e passionale ... la comprendeva e la possedeva come solo un vero alpha può fare e come se non bastasse le continue e amorevoli attenzioni che perseguiva a concedere alle proprie orecchie la facevano andare letteralmente in brodo di giuggiole. Quei grattini, così pieni di dolcezza e attenzione, spingevano la giovane ibrida a cercare con ferma convinzione un contatto sempre più stretto col corpo di lui, cercando di fargli comprendere l'immensità della propria gratitudine strusciando silenziosamente il proprio seno contro i pettorali scolpiti di lui e immergendo il musetto nella calda pelliccia del suo collo per riempirlo di lievissimi baci. Quando poi sentì quelle parole, calde e sincere, uscire dalle labbra di lui, la piccola non poté non sussultare, ritraendosi appena così da poterlo guardare negli occhi per poi illuminarsi d'immenso e scodinzolare con forza ancora maggiore. "Padrone! Anch'io vi amo ... tanto ... tanto ... tantissimo.", disse, affondando nuovamente il musetto nella pelliccia di lui e scandendo ogni parola con un bacio fino a quando, infine, non sentì le dita di lui uscire dal proprio anfratto posteriore e venire rapidamente sostituite dalla sua verga. La cagnolina strinse le labbra, uggiolando piano: dopotutto, per quanto non fosse certo la prima volta, il suo fondoschiena non aveva comunque mai ospitato qualcosa di grande e forte quanto il membro del proprio padrone, motivo per cui, quando le entrò dentro, sentì il proprio corpo talmente dilatato da venire percorso da stilettate di dolore. Gemette, fermamente determinata a non mostrare quanto quella penetrazione, sebbene indubbiamente desiderata, le stesse facendo male, e per questo affondò con decisione il volto contro la pelliccia di lui ... non voleva farlo preoccupare, aveva solo bisogno di riprendere fiato e sentirlo dentro di sé, motivo per cui chiuse gli occhi, mentre dolore e piacere diventavano una cosa sola spingendola a stringersi con forza sempre maggiore attorno all'erezione di lui. Gli uggiolii si trasformarono in gemiti di piacere, mentre sentiva la coda di lui avvolgersi attorno al proprio seno e massaggiandolo con una tenerezza tale da rischiare di farla impazzire. Ululò, lasciandosi impalare docilmente e coprendo il collo del compagno con una lenta scia di baci e morsi, fino a quando non lo sentì parlare ... era così presa da quell'amplesso che, per la verità, riuscì a malapena ad annuire, affermando, affannata: "Ho ... capito ... padrone. Ahhh ... io ... farò la brava, promesso. Qualsiasi cosa per ... voi!", gemette, alzando silenziosamente gli occhi al cielo mentre sentiva l'erezione di lui iniziare già a colare accenni di orgasmo dentro di lei e la sua oscurità farsi sempre più viva e forte. Tese la mano, gli occhi sgranati come quelli di un bambino, e affascinata cerco divertita di afferrarne un lembo, quasi come un cagnolino che cerca di prendere una pallina per testare le proprie doti di cacciatore.
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