Una passeggiata nel parco

x Ellaria

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  1. EllariaSand
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    Cleo pensato
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    Narrazione


    Un mugolio lieve, a malapena trattenuto, emerse dalle labbra della cucciola.
    Lo osservò con la coda dell'occhio, le iridi color del cioccolato illuminate da una luce affettuosa e devota, carica di tutta quella fedeltà indiscussa che aveva ormai deciso di consacrargli e che l'avrebbe vista al suo fianco ancora per molto e molto tempo. "Seiiishi ... io ... non sono così brava. E non a tutti piace confrontarsi con qualcuno che non ha paura di dire ciò che pensa. Per questo pensavo che nessuno ...", un uggiolio sommesso le salì alle labbra. Gli occhi erano quasi lucidi, e non solo per il dolore di quei pensieri ... no, essi trasmettevano tutta la silenziosa e incontenibile gioia che quelle parole, quella dichiarazione di possesso, scatenavano nell'animo ardente della cucciola.
    Fu proprio in quel momento, con gli occhi ancora lucidi per quella svolta inattesa, che sentì la cappella di lui strusciarsi calda e decisamente invitante contro la propria femminilità, spingendola a mugolare di desiderio e muovere ansiosamente le anche: aveva ormai il corpo in fiamme, l'odore di lui le dava letteralmente alla testa e il desiderio di sottomettersi e donarsi finalmente al suo nuovo padrone era così forte da annebbiare qualsiasi altra cosa.
    E infatti, quando lo sentì entrarle dentro, la cagnolina non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un lungo e decisamente entusiasta ululato. Socchiuse gli occhi, inarcando la schiena mentre sentiva quel membro decisamente abbondante e duro farsi strada al proprio interno, fino a scontrarsi vigorosamente contro l'ingresso del suo utero ... tuttavia non si fermò li, e quando invece sconfisse anche quell'ultimo baluardo la piccola tese le mani sopra al proprio capo cercando la morbida consistenza della pelliccia di lui.
    Sospirò silenziosamente, mentre i muscoli interni si avvolgevano possessivi attorno a quella verga mastodontica che andò persino a deformarle il ventre. Non che le dispiacesse, la cucciola sembrava sinceramente a proprio agio in quella situazione, e anzi i muscoli di lei sembravano quasi modellarsi sul compagno massaggiandolo sapientemente mentre una mano correva al proprio ventre toccandolo con fare quasi intenerito. "Ahhh ... p-padrone ... sei così ... grande.", disse, quasi in un soffio, fino a quando non sentì le dita di lui contro la propria bocca e, come se non avesse atteso altro, ne dischiudeva le labbra per succhiarle voluttuosamente.
    Ormai, la cagnolina gemeva incontrollata, assecondando le spinte di lui e sospirando a ogni colpo, per poi voltare il capo e lasciarsi andare in quel bacio decisamente perverso e carico di tutto il suo desiderio nei suoi confronti. Mugolò appena, sentendo la lingua di lui riempirle la bocca fino a non farla quasi respirare ... eppure ciò non fece altro che farla stringere ancora di più, mentre sotto le mani di lui i capezzoli sembravano quasi ardere e il suo corpo si imperlava di tante e minuscole gocce di sudore.
    Ormai gli aveva donato la sua fedeltà.
    E se nella vita precedente era morta per il suo padrone, ora che era un'ibrida di certo le cose non sarebbero cambiate: lui era il suo padrone, suo e solo suo, e a lui avrebbe consacrato il resto della sua vita, indipendentemente da qualsiasi strada l'avrebbe visto intraprendere. Lei lo avrebbe accompagnato, gli sarebbe rimasta accanto anche anche contro il mondo intero, e ogni notte si sarebbe curata di soddisfare i suoi desideri e mostrargli tutto il suo amore.
    Sorrise silenziosamente, gli occhi sempre più capi a causa della lussuria e apparentemente incurante del fatto che, ormai, lo stavano praticamente facendo nel bel mezzo di un parco pubblico.
     
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