Il cliente ha sempre ragione ... purtroppo!

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  1. EllariaSand
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    Narrazione


    Selenya era sempre andata particolarmente fiera della propria forza.
    Che si trattasse di questioni d'amore o di guerra, era felice di poter affermare di potersela cavare pressoché di fronte a ogni situazione possibile e immaginabile: la sua abilità legata ai veleni la rendeva un'avversaria molto ostica da affrontare, e se combinata alla sua esperienza centenaria e ai doni che madre natura le aveva gentilmente concesso in quanto mannara era veramente difficile metterla alle strette.
    Tuttavia, in quei giorni le sue convinzioni avevano lentamente ma inesorabilmente iniziato a sfaldarsi.
    Certo ... che accettare l'incarico offertole dalla Contessa avrebbe significato passare ore e ore delle sue giornate in compagnia della donna più affascinante di tutta la capitale, per di più nuda, questo lo aveva saputo sin dall'inizio. Quello che non si sarebbe mai aspettata era, invece, il fatto che quella potesse addirittura risultare PROVOCANTE, anzi ... diciamo pure che non si faceva troppi problemi nel CORTEGGIARLA.
    Proprio come in quel momento, per esempio.
    Infatti, se c'era qualcosa che Selenya aveva sempre odiato nei ritratti era la mania degli artisti di tenere tutto sotto controllo: sin dall'inizio quindi aveva chiesto alla sua illustre cliente di trovare da lei la posa che potesse metterla più a suo agio, facendo risaltare la sua bellezza al meglio. Peccato che questa, tra in tentativo e l'altro, si fosse piegata millemila volte di fronte a lei, mettendo in evidenza a tratti il fondoschiena dannatamente tondo e perfetto, con quell'adorabile buchino che sembra fatto apposta per essere violato, e ad altri il seno fin troppo abbondante e morbido per passare inosservato. E quando non perdeva tempo sfoggiando la propria bellezza, si alzava e si accostava a lei, avvicinandosi spesso ben più del necessario per osservare il lento procedere delle sue opere ... o più probabilmente per permetterle di sentire ancora meglio quell'aroma di donna e vaniglia che si portava dietro, spingendo la mente della mannara a viaggiare in lidi decisamente diversi da quelli e in cui la donna era solitamente raffigurata sotto di lei a gemere di piacere.
    Si trovavano presso il salotto della residenza attuale della donna, un bel pezzo d'epoca dalle pareti in legno bianco con decori in filigrana dorata e pavimenti in legno grigio scuro, il tutto completato da un grazioso caminetto e da un tavolino in marmo e oro, accompagnato da un divano e due poltroncine foderate in velluto celeste. L'artista aveva sistemato il proprio materiale di fianco al divanetto, dove la Contessa era solita sistemarsi per quello che era il primo quadro ... sebbene, in quel momento, fosse inginocchiata col sedere in bella vista a servire il the.
    "Dei del cielo ... siamo sicuri che sia un angelo?", Selenya si morde il labbro, cercando di focalizzare la propria attenzione sul quadro, cosa ben difficile visto e considerato il modo in cui i suoi istinti, sempre pronti e emergere, sembrano fermamente decisi a spingerla a saltare addosso alla donna e prenderla senza troppe cerimonie. E per carità, se si fosse trattato di una persona qualunque, la mannara non si sarebbe nemmeno fatta problemi ... peccato che quella fosse uno dei membri più importanti dell'alta società romana, discendente da un famiglia che sin dall'antichità era appartenuta all'aristocrazia del posto.
    Violentarla?
    Avrebbe quantomeno rischiato la prigione.
    Si schiarisce la gola, esordendo: "Ehm ... se non le dispiace, io direi di iniziare. Siamo un po' indietro con la tabella di marcia, nel caso può offrirmi qualcosa alla fine di questa seduta.", afferma, anche se, in effetti, non vi era da sorprendersi che fossero indietro. Concentrarsi con un ben di dio simile di fronte può essere complicato, anche per un'artista del calibro della giovane.
    Angela sorride, avvicinandosi appena alla mannara e inclinando il capo di fronte al ritratto, completo solo dello schizzo in carboncino alla base: "Davvero? A me sembra che siamo veramente a buon punto.", afferma, mentre quell'improvvisa vicinanza spinge la mannara a irrigidirsi.
    Si morde il labbro, osservando con la coda dell'occhio il corpo di lei a un soffio dal proprio: la carnagione dell'angela è incredibilmente chiara, perfetta, mentre il corpo slanciato presenta delle curve soffici e suadenti che sembrano quasi invitare a toccarla ... per non parlare poi dei seni abbondanti, una sesta piena e decisamente invitante, accompagnati da un fondoschiena e delle gambe di tutto rispetto.
    Improvvisamente, Selenya si rende conto di non poter reggere oltre.
    Sente già la familiare sensazione del proprio membro, momentaneamente occultato dai pantaloni in piega neri e dai boxer scuri, che inizia a risvegliarsi. Una sensazione che conosce molto bene e la spinge a scattare in piedi, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da parte della donna mentre, col viso lievemente arrossato e gli occhi cupi di lussuria, afferma: "Ehm ... se non le dispiace, andrei velocemente in bagno."
    L'altra inarca lievemente un sopracciglio, per poi annuire.
    Senza esitare oltre, la mannara esce dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle per poi lasciarsi sfuggire un lieve sospiro.
    "Dannazione, ci è mancato poco ...", abbassa lo sguardo, sospirando nel notare il ben più che notevole rigonfiamento sul proprio inguine, quando improvvisamente un gemito lieve non la congela sul posto, spingendola a girare lentamente il capo verso la porta alle proprie spalle.
    "Oddio ... non dirmi che ... naaahhh, è impossibile.", riflette la mannara, mentre un pensiero decisamente POCO CASTO le attraversa la mente. Osserva in silenzio l'uscio socchiuso, incerta sul da farsi, quando un altro e più forte gemito proveniente dall'interno la fa irrigidire sul posto: abbassa lo sguardo sul proprio inguine, ormai totalmente in fiamme, quindi sospira appena.
    Si avvicina silenziosamente alla porta, scostandola in modo da poter vedere l'interno.
    Per poco non le cade la mascella, nel vedere la donna li: nuda, sdraiata sul divanetto e palesemente intenta a darsi piacere da sola. Selenya deglutisce con forza, le iridi lapislazzuli simili a un mare in tempesta mentre osserva, incapace di distogliere lo sguardo, quella bellezza ultraterrena iniziare a toccarsi l'intimità con decisione sempre maggiore: zaffate di femminile profumo colpiscono con violenza la mannara, che semplicemente non riesce più a trattenersi, irrompendo nella stanza.
    La donna sussulta appena, osservandola sorpresa ... tuttavia non ha il tempo di reagire, che la mannara le è addosso: la spinge col volto contro la stoffa soffice del divano, premendo ansante la propria erezione ormai più che evidente contro il fondoschiena di lei. Tuttavia, inaspettatamente la donna sorride, lasciando l'ibrida palesemente interdetta mentre ne ascolta in silenzio le parole: "Wow ... beh, era ora. Sapete, signorina Von Sokolov ... voi non siete la sola a possedere capacità interessanti. E per vostra sfortuna so riconoscere molto bene un Antico, specialmente se Ermafrodita."
    Selenya alza un sopracciglio, per poi sbuffare appena.
    "Dannata demonietta ... ecco spiegato il perchè di tutte quelle pose oscene. Non importa, ora le darò ESATTAMENTE ciò che vuole.", un ghigno divertito si palesa sul volto della mannara, che abbassa pantaloni e boxer liberando infine la propria erezione: un pezzo di carne lungo trenta centimetri abbondanti, dalla forma equina ma sopratutto cosparso alla base da piccole e molto crudeli squame simili a spuntoni di ghiaccio che strofina divertita contro il fondoschiena di lei. "Capisco, quindi è per questo che avete chiamato me, vero? Come preferite, ma avete commesso un terribile errore nel provocarmi.", afferma.
    La Contessa la osserva divertita con la coda dell'occhio, in una reazione che colpisce con violenza persino maggiore l'orgoglio della mannara facendole emettere un ringhio profondo e sordo, simile al rombo di una tempesta in arrivo. E infatti non esita nemmeno un istante nel penetrarla ... tuttavia, se la cliente pensava che sarebbe stata così gentile dal soddisfare la sua femminilità, sarebbe rimasta molto delusa nel sentire quell'ammasso di carne bollente farsi strada non nella sua vagina ma nell'ano. L'Antica sorride divertita, sentendo la propria verga aprirsi a forza una strada nel corpo di lei, graffiandone l'interno con le squamette e secernendo una dose di tossine così evidente da darle l'impressione di andare a fuoco, per poi lasciarsi sfuggire una lieve risata nel momento in cui la vede sgranare gli occhi.
    L'angela affonda il volto contro la stoffa del divanetto, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore nel sentire quell'intrusione tutt'altro che gentile aprirla in due ... eppure, a dispetto del dolore atroce che doveva star sopportando, i muscoli della donna si avvolgono possessivi attorno all'asta dell'artista che si lascia sfuggire un grugnito sorpreso. "M-maledizione ... questa non me la aspettavo. Deve essere parecchio masochista, se me lo stringe cos ... ahhh!", pensa la mannara, socchiudendo un occhio per poi iniziare a muovere il bacino in scatti potenti e molto decisi.
    Selenya sbuffa in silenzio, totalmente incurante dei gemiti della partner o delle lacrime che le imperlano gli occhi. Ormai al limite, la mannara è ora concentrata unicamente sul proprio piacere, mentre la verga equina continua a muoversi nel corpo della donna fino a deformarle il ventre con la propria inconfondibile sagoma: le spinte della donna sono precise e potenti, movimenti fluidi di una creatura abituata a dominare e mai a essere dominata.
    Eppure, a dispetto del trattamento tutt'altro che gentile la donna continua a gemere: "Ahhh ... S-signorina Sokolov ... decisamente lei è ... fantastica.", la mannara grugnì appena. Non le importava particolarmente del parere della donna, la sola cosa che voleva era sfogare quella tensione portata avanti per giorni, e non si sarebbe fatta problemi a farcirla come un tacchino per il giorno del ringraziamento se ciò fosse servito a soddisfare le proprie voglie.
    I movimenti della mannara si fanno poco a poco più intensi, mentre sbuffa e geme su di lei, i testicoli che schioccano contro le sue natiche arrossandole e le verga che inizia a tremare impaziente. L'orgasmo della mannara giunge improvviso, e potente: un fiotto incredibilmente denso e caldo di seme viene rilasciato nell'intestino della donna, subito seguito da un'ingente quantità di uova gelatinose e dall'aspetto anfibio.
    Si ritrae senza dire nulla, terminando di svuotarsi sul suo corpo e osservandola quindi ancora ansante.
    Sospira, tirandosi indietro i capelli: "Perfetto ... ora è pure svenuta. Ho il dubbio che questo lavoro mi prenderà più tempo del previsto."
     
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