Il cliente ha sempre ragione ... purtroppo!

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    "No, no, no! Non avete capito niente. Se la trascinante protezione o non protezione finirete sicuramente con lo sfrisarla. E avete la minima idea di quanto costi un blocco di marmo di quella qualità? Vi assicuro che il vostro stipendio non vale nemmeno un decimo del suo valore. Quindi vedete di usare il cervello."
    Selenya è irritata.
    Terribilmente irritata, cosa non molta buona per un mannaro.
    Per un'Antico come lei poi.
    Fortunatamente vederla perdere le staffe è un evento più unico che raro, perchè altrimenti si che quei poveretti avrebbero avuto di che temere.
    Si è trasferita dalla sua amata Mosca, in Russia, solo da pochissimi giorni ormai e come sempre in occasioni come quelle non ha perso tempo nemmeno per un secondo iniziando subito a informarsi sui principali intenditori d'arte della città e garantendosi un debutto coi controfiocchi. Ovviamente, la sua fama come artista privata non è certo ignota a chi fa parte dell'ambiente, ma guadagnarsi qualche cliente in più non fa mai male.
    Trovato il locale giusto per trasferire il laboratorio e la galleria, si è subito rivolta a quell'associazione di trasporti. Dopotutto, qualcuno si deve pur occupare di consegnare le sue prestigiose opere ai clienti, e almeno inizialmente quell'agenzia era sembrata la scelta migliore.
    "Puntualissima come sempre. Ho fatto bene ad affidarmi a lei, mia figlia sarà entusiasta.", la voce di Dante d'Aville la raggiunge alle spalle, spingendola a voltare il capo e a distendersi in un ampio sorriso.
    Dante d'Aville è uno dei maggiori esperti d'arte moderna, un vero e proprio mecenate in cerca di nuovi talenti che, già alcuni anni prima, aveva avuto modo di conoscere durante uno dei suoi innumerevoli viaggi per sponsorizzare la propria arte.
    Un Tiranide incredibilmente alto e grande quanto un armadio, dal carapace scuro a coprirgli gran parte del corpo ma con un sorriso degno del dio sole. Quando aveva saputo del suo arrivo in città, le aveva chiesto di creare una scultura in marmo per sua figlia, che di li a poco si sarebbe laureata in lettere e per la quale aveva richiesto una riproduzione di Amore e Psiche di Canova ... solo che Amore, essendo il suo fidanzato un demone, avrebbe dovuto avere l'aspetto di una creatura degli inferi e Psiche quello della figlia. Il tutto decorato ai lati con dei basilischi, emblema della famiglia.
    Un lavoro di grande prestigio che solo lei avrebbe potuto compiere.
    "Dante! Grazie al cielo, mi hai illuminato la giornata.", sorride, concedendogli un leggero bacio sulla guancia per poi tornare a osservare con un sospiro gli agenti di trasporto che si prodigavano a calare la statua dal camion, "Non sai che piacere sia stato sapere che eri qui. Confesso di essere rimasta sorpresa, comunque sono felice di rivederti. E' bello sapere che esiste qualcuno in grado di apprezzare la mia arte.", osserva.
    Quello annuisce appena.
    "Posso vederla?", chiede Dante, con un luccichio che lei ben conosce negli occhi.
    Annuisce.
    "Togliete la plastica, il mio amico vorrebbe vederla.", ordina.
    Gli agenti annuiscono rapidamente, togliendo la protezione semitrasparente usata per proteggere la struttura e rivelandola infine in tutto il suo magnifico splendore.
    Una statua un marmo lucido, grande quanto sette uomini e raffigurante un demone dalla bellezza sovrumana che, con le ali spiegate, regge la vita di una giovane tiranide dai lineamenti altrettanto dolci e aggraziati. Lo stile è palesemente classico, ma l'accuratezza posta nel ricreare le espressioni e il fisico dei due è fa comprendere facilmente quanto sia stato difficile ricrearla: le ali demoniache sono perfettamente e minuziosamente scolpite, con le vene in rilievo nell'atto del volo, mentre le vesti in seta sembrano coprire come indumenti reali i corpi dei due amanti in un perfetto connubio di forme.
    Persino i presenti si fermano, osservando la scena in silenzio.
    Si trovano all'ingresso della Villa di D'Aville, situata vicino al parco, e quindi tutti i passanti possono ammirare senza problemi la scena di fronte a loro. Cosa che normalmente avrebbe infastidito la mannara, ma che in una situazione simile non poteva che farle trarre vantaggio.
    "E' ... beh ..."
    "E quella cosa sarebbe?", Selenya si volta di scatto, assotigliando lo sguardo mentre osserva la giovane avvicinarsi. Sa benissimo chi sia, ha dovuto farle innumerevoli schizzi per poter riprodurre fedelmente le sue fattezze nella sua opera constatando di persona quanto padri e figlie possano essere diversi, ma non era ancora mai stata tentata di ucciderla. Non fino ad allora almeno.
    Osserva freddamente la giovane tiranide avvicinarsi, per poi guardare il padre: "E' assurdo. Perchè diamine ci sono dei basilischi? Avremmo dovuto essere presenti solo io e Adam!", sbotta, palesemente sconvolta.
    Un formicolio lieve percorre le membra della mannara.
    Dante sospira, palesemente nervoso e in imbarazzo: "Amore, quello è lo stemma della nostra famiglia."
    "E allora? Fagliene fare un'altra.", osserva lei, incrociando le braccia.
    Se c'era qualcosa che Selenya odiava era essere trattata come una qualsiasi produttrice di beni di terz'ordine, specialmente da parte di qualcuno che doveva avere si e no un centesimo dei suoi anni. Tuttavia, si trattene, inghiottendo quel boccone amaro e sorridendo, a dispetto della discreta voglia di staccare quella testolina insolente.
    Dante sospira, osservandola affranto: "Prometto che ti ripagheremo i materiali, riesci a terminarla per tempo?"
    La mannara annuisce appena.
    "Si, posso provarci. E per questa volta, in nome dei nostri rapporti, non chiederò un rimborso per il tempo perso.", lui annuisce appena, comprensivo e ben consapevole di come, solitamente, la giovane non sia mai solita far nulla per nulla.
    "Andiamo, ho un'altra scultura da fare. E voi rimettetela sul camion, vedrò di trovarle un'altra sistemazione.", afferma, seccata, prima di voltarsi e dirigersi a passo di marcia verso casa.
     
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    300 soldi per il tuo pg. Per i prossimi post lavorativi puoi continuare ad usare questo stesso topic se vuoi. Potrebbe esserti comodo per tenere tutto sott'occhio. Mi raccomando segnala tutto nella cronologia della scheda.
     
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    300 soldi per il tuo pg. Per i prossimi post lavorativi puoi continuare ad usare questo stesso topic se vuoi. Potrebbe esserti comodo per tenere tutto sott'occhio. Mi raccomando segnala tutto nella cronologia della scheda.

    Provvedo subito!
    E grazie, nel caso faccio due discussioni. Una per la sua attività come artista e una per le giocate scolastiche.
     
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    La limousine color perla accosta silenziosamente presso Via Panisperna, presso il Rione Monti, presso il quale si trova il noto e decisamente prestigioso Palazzo Passarini Falletti, proprietà dei Falletti di Villafalletto e noto centro per Eventi e Mostre Internazionali.
    Si tratta di una struttura risalente ai primi anni del settecento, composta essenzialmente da tre piani e un ammezzato. La facciata, che da direttamente sulla strada, è decorata da un balcone retto da possenti mensoloni decorati da una verdeggiante composizione di rampicanti e da ben quattro finestre decorate a loro volte, sui lati, da dei bassorilievi in marmo raffiguranti putti intenti a osservare la via sottostante.
    Il portale, protetto da un possente cancello in metallo nero, per ora aperto, da su un vasto cortile decorato da una singolare e molto artistica fontana. La struttura, inserita in una nicchia e circondata, come tutto il cortile da vasi di piante esotiche dai colori sgargianti, è costituita da una doppia valva di conchiglia con una statua a forma di venere che vi immette all'interno uno scroscio di acqua cristallina. Grande circa sei metri per tre, osservandone l'interno non sarebbe difficile notare una discreta collezione di ninfee colorate e carpe koi da collezione di non indifferente valore.
    Ed è proprio all'interno di questa tanto magnifica quanto suggestiva struttura che, questa sera, la mannara e alcuni importanti esponenti del mondo dell'arte sono stati convocati proprio dai proprietari del luogo, per un'asta che vedrà messi in palio alcune importanti opere.
    Selenya scende quindi silenziosamente dalla limuosine, ringraziando con un lieve cenno del capo l'inserviente in bianco e nero che le ha aperto la porta per osservarsi quindi attorno.
    Vista la particolarità di tale evento, la donna ha deciso di non farsi troppi scrupoli nel dare fondo alla propria non certo esigua riserva pecuniaria per acquistare un abito in grado di far risaltare alla perfezione la sua naturale e glaciale bellezza. Si tratta di un abito firmato Armani, in una delicata sfumatura lapislazzuli di seta georgette. Il busto, legato direttamente al collo, lascia completamente scoperte le spalle mettendo in netto risalto la carnagione tanto pallida quanto perfetta della giovane, per poi ricadere a terra in una serie di delicate balze punteggiate da una pioggia di cristalli per terminare, quindi, con uno spacco dal ginocchio. A proteggerle le spalle vi è poi uno scialle in velluto, anch'esso color lapislazzuli, mentre la chioma azzurra è raccolta in un'elegante crocchia volta a mettere in mostra gli orecchi in oro bianco e diamanti che indossa.
    Il motivo per cui, a dispetto della sua naturale diffidenza verso quel genere di eventi, ha comunque deciso di accettare l'invito del proprietario è molto semplice e consiste nella voce secondo cui, all'asta, sarà presente anche un da poco ritrovato quadro di Monet appartenente alla Serie delle Ninfee.
    Un pezzo di indubbio valore, troppo allettante per permetterle di lasciarselo sfuggire.
    E' proprio Cesare Falletti, proprietario della residenza, a darle il benvenuto nella propria dimora venendole incontro con un ampio sorriso per poi salutarla: "Signoria Sokolov, è un grandissimo piacere darle il benvenuto all'evento di questa sera. Confesso di essere rimasto piacevolmente sorpreso quando ho saputo che avevate accettato il mio invito, è raro vederla a questo genere di eventi.", osserva quello, porgendole silenziosamente la mano e guidandola verso l'interno.
    Selenya sorride lievemente, prima di rispondere: "Effettivamente, di norma non mi interesso alle aste ... tendo a essere molto impegnata, e quindi preferisco focalizzare le mie energie all'interno del mio lavoro. Tuttavia, ho sentito qualche voce interessante su un pezzo da collezione che mi ha spinta ad accettare.", risponde, senza perdersi nemmeno per un istante la reazione del demone.
    I Falletti appartengono a una nota famiglia di Arcidemoni, ma a dispetto delle loro origini vantano ognuno di essi una bellezza quasi innaturale e un'eleganza pari forse solo al loro innato fiuto per gli affari. Anche Cesare non è da meno, palesandosi come un avvenente giovane dai lucenti capelli vermigli tirati all'indietro e decorati da due lunghe e altrettanto ben curate corna nere, il tutto accompagnato da due occhi simili a topazi e a un fisico allenato e asciutto.
    Gli occhi di quello brillano per un istante, cosa che non sfugge affatto alla mannara la quale, silenziosamente, trova in tale reazione la conferma delle voci che l'hanno condotta sin li. "Ohhh, beh ... per la verità all'interno dell'asta di questa sera avremo modo di vedere innumerevoli pezzi da collezione unici del loro genere. Sarebbe difficile comprendere a quale si riferisce solo da tali parole."
    La mannara sorride: "Che serpe ... non ha smentito le mie parole, ma non le ha nemmeno confermate. Vuole giocarsi bene le sue carte, e parteggiare per un cliente piuttosto che per un altro potrebbe arrecargli troppi danni ... non importa, sono riuscita comunque a ottenere le informazioni che mi servivano.", riflette, mentre quello la compagna attraverso il cortile e, quindi, su per la scalinata che da accesso alla sala in cui si terrà l'evento.
    Si tratta di un ampissimo salone, preceduto da un atrio su cui spicca il non certo esiguo buffet messo a disposizione dalla famiglia del demone. Una lunga tavolata, coperta da una candida tovaglia in seta color perla, è posta proprio a lato dell'atrio e su di essa spicca un buffet di tutto riguardo composto da una discreta dose di raffinati stuzzichini sia dolci che salati, mentre di fianco a esso spicca un'imponente statua di ghiaccio raffigurante un cigno, emblema della casata ospite.
    Gli ospiti non sono molti, solo una ristretta cerchia di personalità di spicco composta dalle maggiori personalità romane in termini di arte. Una trentina di invitati tra ricchi imprenditori, mecenati di rilievo e giovani artisti in ascesa, oltre che una decina di maggiordomi e camerieri intenti ad assicurarsi che tutto sia al proprio posto e ogni ospite possieda il proprio bicchiere di champagne d'annata da cui bere.
    Cesare si avvicina con sicurezza a una coppia il cui aspetto palesemente demoniaco e la cui caratteristica chioma rossa permette di distinguerli senza fatica come altri membri della sua famiglia. "Sigorina Sokolov, le presento mio padre, Augusto Falletti, e mia madre, Alessandra De Medici. Sebbene l'evento sia stato una mia iniziativa, le opere che andremo a vedere stasera appartengono alla loro collezione privata.", afferma quello, mentre la coppia si esibisce in un lieve inchino di benvenuto e l'uomo, dal volto simile a quello del figlio ma dall'aspetto decisamente più austero e imponente, si fa avanti per porgerle i propri saluti. "E' un piacere averla qui con noi stasera, abbiamo sentito molto parlare di lei e saremmo ben lieti di assistere alla sua mostra, non appena la galleria sarà terminata.", afferma quello, sorridendole cordiale.
    Un gioco che conosce molto bene, la mannara, ma con cui riesce a destreggiarsi senza problemi.
    Il rinfresco è piacevole, e se non altro ne compensa la noia con l'utilità, permettendole di conoscere innumerevoli personalità di spicco che certamente, in futuro, potrebbero tornarle utili.
    E quando alla fine giunge al termine, gli invitati vengono fatti accomodare presso l'ampia sala in cui si sarebbe tenuta l'asta.
    Si tratta di una vasta sala dalle pareti color crema e dal magnifico soffitto decorato da un affresco raffigurante, ironicamente, una schiera di angeli giustizieri pronti a scendere sulla terra per punire i malvagi, a cui è poi appeso un grande lampadario in vetro di murano.
    Ogni invitato prende posto, e dopo il discorso introduttivo, a cui la mannara presta ben poca attenzione, inizia finalmente la tanto attesa asta.
    Le prime opere non sono che banalissimi gingilli da decorazione, che hanno appena il tempo di raggiungere il palco per poi essere, quasi subito, acquistate dall'interessato di turno e quindi spostate tra quelle già comprate. E' questa la fase più importante dell'asta, e non avendo alcun interesse in altre opere che non fossero ciò che l'aveva condotta fin li la mannara si prende il suo tempo per valutare silenziosamente la concorrenza: per la maggior parte, si tratta di personalità tanto grandi quanto non eccessivamente informate in materia, ricchi magnati desiderosi solo di ottenere qualche pezzo interessante con cui decorare il salotto. Non mancano, tuttavia, un paio di veri e propri intenditori. Macchine da guerra ansiose di mettere le mani su pezzi realmente unici, come il tiranide che, per tutto il tempo, è rimasto silenziosamente assorto a fissare il soffitto o la vampira che aveva acquistato poche ma ponderate opere.
    E finalmente, arriva il grande momento.
    Cesare sale nuovamente sul palco, schiarendosi la voce prima di esordire: "Ebbene, miei illustri ospiti, manca ancora un pezzo per raggiungere quindi la conclusione del nostro evento. Si tratta di un'opera decisamente particolare, riesumata quasi per caso all'interno di una villa da poco rilevata dalla mia famiglia e risalente l'ottocento.", due inservienti spingono un carrello sul palco, contenente quella che sembra in tutto e per tutto una tela di tre metri per due coperta da un velo bianco. Quando viene fatto scostare, un lieve mormorio attraversa la sala. Non è necessario essere degli intenditori per riconoscere l'opera: lo stile tipicamente punteggiato, le figure quasi sbiadite e i toni freddi nelle ninfee lasciano dedurre chiaramente chi sia l'artista ad averla prodotta.
    Alcuni sembrano delusi, forse pentiti di aver concentrato le proprie finanze in acquisti di valore ben inferiore precludendosi, quindi, la possibilità di appropriarsi anche di tale opera; solo Selenya, il tiranide e la vampira sembrano divertiti, quasi soddisfatti dalla situazione.
    Cesare si concede una lunga pausa, osservando soddisfatto l'effetto ottenuto da tal colpo di scena per poi proseguire: "Si tratta, come potrete notare, di un'opera appartenente alle Ninfee di Monet, giustamente certificata, e risalente al 1890. Il prezzo di apertura è di 30 milioni. Allora, ci sono offerenti?", gli occhi del demone brillano, come quelli di una serpe che ha inquadrato la propria preda e attende solo di poterle balzare addosso e gustarne le carni.
    Per ora, Selenya rimane in silenzio, ed è quindi il tiranide a fare il primo passo. E che passo: "Io offro 35 milioni."
    La sua offerta viene accolta nel silenzio, ma non ci vuole molto prima che la vampira faccia la propria mossa: "Figuriamoci, come se valesse così poco. Io ne offro 38."
    I due si osservano per un secondo, sotto lo sguardo divertito sia di Cesare che di Selenya, che li lascia lottare per alcuni minuti fino a quando, infine, sempre più tesi e restii ad alzare il prezzo, la quota raggiunge i 45 milioni per il tiranide.
    Cala il silenzio, ed è proprio mentre il demone inizia a fare i conto alla rovescia che la mannara fa la propria mossa, spiazzando letteralmente i presenti. "55 milioni.", afferma, gelida e impassibile, mentre i presenti si voltano verso di lei osservandola sorpresi. Il tiranide sbuffa, voltandosi di lato, mentre il pezzo le viene aggiudicato e un sorriso di divertita soddisfazione si palesa sul volto della mannara.
    Perchè Selenya ottiene sempre ciò che vuole.
     
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    Per quanto possa sembrare strambo, per questo post ben descritto ed estremamente dettagliato in cui spendi 55 milioni... Guadagni 300 Euro, aggiungili pure. Complimenti per lo stile, anche se l'affarista che è in me non può fare a meno di vedere un guadagno decisamente microscopico! xD
     
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    CITAZIONE (White T. Hebi @ 7/12/2018, 22:42) 
    Per quanto possa sembrare strambo, per questo post ben descritto ed estremamente dettagliato in cui spendi 55 milioni... Guadagni 300 Euro, aggiungili pure. Complimenti per lo stile, anche se l'affarista che è in me non può fare a meno di vedere un guadagno decisamente microscopico! xD

    Ahahah!
    Si, ci avevo pensato pure io.
    Comunque aggiungo tutto in scheda!
     
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    Selenya sorseggia, palesemente soddisfatta, lo champagne osservando il frutto del suo ultimo trionfo.
    Il Monet da tre metri per due, ottenuto al costo di ben 55 milioni di euro durante l'asta di qualche giorno prima, fa bella mostra di sé all'interno del salotto situato proprio sopra la propria galleria e il laboratorio ancora ne bel mezzo dei lavori dovuti al recente trasloco. Si tratta di una zona che pare essere stata progettata apposta, in modo da far risaltare il gusto tanto freddo quanto elegante della sua proprietaria ma, allo stesso tempo, perfettamente in grado di svolgere la sua funzione di luogo d'incontro tra lei e i suoi clienti.
    Il pavimento è coperto da una soffice e lucente moquette blu oltremare, dalla particolare conformazione che avrebbe potuto ricordare facilmente il disegno delle onde su un mare in tempesta, mentre al centro spicca un singolare divanetto per due foderato in pelle color lapislazzuli e decorato con alcuni cuscinetti blu e bianchi. Proprio di fronte a esso spicca un tavolino in cristallo, con sopra un vassoio già pronto con due tazze di the fumante e alcuni biscotti, fronteggiato da due pouf anch'essi color lapislazzuli e sul lato da un secondo divanetto, questa volta bianco ma anch'esso accompagnato dai cuscini blu. Gli angoli della stanza sono decorati da quattro imponenti pianti esotiche, dalle foglie larghe e dai fiori color azzurro cielo, mentre alle pareti spiccano alcuni ritratti di nudo a opera della stessa proprietaria, atti tuttavia a svolgere il ruolo di cornice per il suo acquisto, vero protagonista della stanza.
    E Selenya è proprio sul divanetto, silenziosamente in attesa del proprio ospite del giorno.
    Indossa un semplice tubino nero in seta, con la gonna che le arriva fino alle cosce, bordato da una serie di ricami in argento e lapislazzuli incastonati mentre la chioma color azzurro ghiaccio è questa volta completamente sciolta, simile a una cascata di acqua cristallina che le raggiunge i fianchi. Ai piedi porta dai sandali alla romana, anch'essi neri e argento, con un leggero tacco, mentre a decorarle i polsi vi sono un orologio in cuoio nero e argento e un semplice bracciale in osso bianco.
    "Il Monet è certamente valso il proprio prezzo fino all'ultimo centesimo ... tuttavia se voglio essere in grado di aprire la galleria al pubblico entro un mese devo assolutamente reintegrare quel denaro. Fortunatamente, l'ospite di oggi dovrebbe fare al caso mio.", riflette, quando uno scampanellio non la spinge ad alzarsi, con aggraziata lentezza, e avvicinarsi alla porta per poi aprirla con un sorriso.
    Proprio di fronte a lei, vi è ora una donna decisamente di bell'aspetto, dalla lucente chioma dorata che le arriva fino ai fianchi e dagli occhi di un verde così luminoso da ricordare i giardini dell'eden. Indossa una pelliccia in ermellino, bianca come la neve, e sotto di essa un abito in velluto dello stesso colore, che sembrano essere fatti apposta per far risaltare la sua figura incredibilmente slanciata, di quasi due metri.
    Selenya le sorride cordialmente, scostandosi e facendole spazio per entrare prima di dire: "Contessa, è veramente un onore poterle dare il benvenuto all'interno della mia nuova residenza. Si accomodi pure ... così le offro qualcosa e parliamo meglio della sua richiesta."
    L'altra annuisce silenziosamente, andando ad accomodarsi sul divanetto blu e togliendosi quindi la pelliccia, prima di posarla sul proprio grembo e dire, con un sorriso: "Ohhh, mi chiami pure Angela. Non amo i titoli, sono un'inutile perdita di tempo.", afferma, sciolta e perfettamente a proprio agio, in un'osservazione che riesce persino a strappare un lieve sorriso alla mannara.
    "Molto bene, allora la chiamerò così. Gradisce del the? E' una miscela ottima, quando mi sono trasferita ho deciso di portarla con me da Londra. Così da avere un po' di casa al mio fianco.", propone, mentre la donna si osserva silenziosamente attorno, annuendo quindi in risposta alle sue parole. Selenya sorride, iniziando a zuccherare il the mentre chiede: "Allora ... ho saputo che sta cercando un artista che si occupi di arredare la sua nuova residenza, dico bene?"
    Angela annuisce appena, accettando con un sorriso la tazza di the e sorseggiandolo per qualche istante, prima di rispondere: "Si, effettivamente è così. Vede, io e il mio compagno abbiamo acquistato da poco una tenuta fuori città, si tratta di un magnifico pezzo d'epoca risalente al settecento ma, attualmente, in via di ristrutturazione ... la maggior parte degli affreschi e dei marmi presenti sono ormai del tutto irrecuperabili, tuttavia sono convinta che, anche grazie al suo aiuto, potremmo rendere la tenuta un vero diamante.", spiega, prendendo un biscotto e mordendolo silenziosamente, prima di dire, "So che la sua specialità sono i nudi, ed essendo anche una mia passione avrei una particolare richiesta da porle."
    Selenya annuisce, ascoltando in silenzio le parole della donna e sorseggiando il the a propria volta.
    Non le stupisce la sua richiesta. Nonostante il suo talento le abbia permesso, col tempo, di spaziare tra i generi più svariati, il vero motivo che l'aveva portata in così breve tempo a comparire nelle riviste d'arte e a essere considerata come una vera luminare del suo settore erano innanzitutto le sue opere di nudo. Che si trattasse di ritratti o sculture, nessuno poteva uguagliarla nel ricreare la perfezione di un corpo umano, né tantomeno nel trasmettere emozioni altrimenti impossibili da rendere e che alla fin fine non erano che la muta esternazione delle sue passioni più segrete e nascoste.
    "Capisco ... e di cosa si tratta?", chiede, posando la tazza sul tavolino.
    La cliente sorride appena, lo sguardo attraversato da una punta di malizia che, sebbene accolta con perfetta e gelida indifferenza, non sfugge di certo all'occhio attento della mannara: "Vede, ognuno di noi ha un proprio vizio ... un piccolo peccato che non può fare a meno di portarsi dietro. E' nella natura dei mortali quella di essere vittime del peccato, e il mio è proprio questo: la superbia.", sorride, proseguendo, "Non mi fraintenda, non sono il genere di persona che si crede superiore agli altri ... tuttavia sono perfettamente consapevole di come il mio aspetto possa influenzare le persone, e confesso che tale mia dote tende a deliziarmi non poco. Vorrei che facesse per me una raccolta di ritratti, ritratti che saranno il fiore all'occhiello della mia nuova residenza e che tappezzeranno ogni stanza e corridoio della stessa ... voglio che prenda la mia essenza, e la metta su tela. Mi dicono che è molto brava in questo."
    La mannara assottiglia gli occhi.
    Ovviamente, esaudire una richiesta semplice come quella sarebbe stato uno scherzo per lei ... tuttavia, la vera sfida sarebbe stata reprimere la propria natura di fronte alla visione di quella donna, la cui bellezza era ben nota, nuda di fronte a lei per quelle che sarebbero state intere giornate.
    Fortunatamente per la mannara, tuttavia, era discretamente sicura della propria capacità di controllo, motivo per cui annuisce con un sorriso.
    "Sarebbe un vero onore poter esaudire la sua richiesta. Ho già avuto modo di fare ritratti di nudo, tuttavia la sua bellezza è così nota che sono ancora più determinata a creare un'opera che mi permetta di valorizzarla e catturare la sua essenza così che chiunque, di fronte a tale quadro, non possa che rimanerne affascinato.", afferma, mentre quella le sorride dolcemente.
    "Molto bene ... in questo caso, penso che siamo d'accordo. E se per lei dovesse andare bene, la mia offerta sarebbe di 50.000 a ritratto."
    Una persona normale, di fronte a una proposta simile, si sarebbe quantomeno sorpresa ... tuttavia l'azzurra, per quanto indubbiamente presa in contropiede, sa molto bene come celare il proprio stupore e si limita quindi a sorriderle gentilmente, chinando il capo in segno di ringraziamento prima di dire: "E' un'offerta decisamente generosa e degna di lei, sarei felice di accettarla e, se non le dispiace, fisserei la nostra prima seduta già a domani pomeriggio."
    La Contessa annuisce appena, alzandosi e congedandosi tramite poche ma sincere parole di ringraziamento, per poi lasciare la mannara sola.
    "50.000 a ritratto. Ohhh, beh ... se il suo intento è veramente quello di metterne uno per ogni stanza di quella residenza, che se non erro ne conta più di trecento, allora non dovrei avere problemi a recuperare i soldi persi., riflette, sorridendo soddisfatta.
     
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    CITAZIONE (White T. Hebi @ 12/12/2018, 20:34) 
    Descrizioni bellissime, post corposo e gradevole ma non abbiamo visto il pipo mannaro salire. Alla prossima voglio le zozzerie, sennò che ti pago a fare signorina? 300 soldoni, prendi e porta a casa.

    Aspe ... quindi posso mettere zozzerie pure nei post lavorativi! Cavolo, dimmelo prima (o scrivetelo direttamente nelle guide) ... la prossima volta vedrai i fuochi d'artificio allora.
     
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    Narrazione


    Selenya era sempre andata particolarmente fiera della propria forza.
    Che si trattasse di questioni d'amore o di guerra, era felice di poter affermare di potersela cavare pressoché di fronte a ogni situazione possibile e immaginabile: la sua abilità legata ai veleni la rendeva un'avversaria molto ostica da affrontare, e se combinata alla sua esperienza centenaria e ai doni che madre natura le aveva gentilmente concesso in quanto mannara era veramente difficile metterla alle strette.
    Tuttavia, in quei giorni le sue convinzioni avevano lentamente ma inesorabilmente iniziato a sfaldarsi.
    Certo ... che accettare l'incarico offertole dalla Contessa avrebbe significato passare ore e ore delle sue giornate in compagnia della donna più affascinante di tutta la capitale, per di più nuda, questo lo aveva saputo sin dall'inizio. Quello che non si sarebbe mai aspettata era, invece, il fatto che quella potesse addirittura risultare PROVOCANTE, anzi ... diciamo pure che non si faceva troppi problemi nel CORTEGGIARLA.
    Proprio come in quel momento, per esempio.
    Infatti, se c'era qualcosa che Selenya aveva sempre odiato nei ritratti era la mania degli artisti di tenere tutto sotto controllo: sin dall'inizio quindi aveva chiesto alla sua illustre cliente di trovare da lei la posa che potesse metterla più a suo agio, facendo risaltare la sua bellezza al meglio. Peccato che questa, tra in tentativo e l'altro, si fosse piegata millemila volte di fronte a lei, mettendo in evidenza a tratti il fondoschiena dannatamente tondo e perfetto, con quell'adorabile buchino che sembra fatto apposta per essere violato, e ad altri il seno fin troppo abbondante e morbido per passare inosservato. E quando non perdeva tempo sfoggiando la propria bellezza, si alzava e si accostava a lei, avvicinandosi spesso ben più del necessario per osservare il lento procedere delle sue opere ... o più probabilmente per permetterle di sentire ancora meglio quell'aroma di donna e vaniglia che si portava dietro, spingendo la mente della mannara a viaggiare in lidi decisamente diversi da quelli e in cui la donna era solitamente raffigurata sotto di lei a gemere di piacere.
    Si trovavano presso il salotto della residenza attuale della donna, un bel pezzo d'epoca dalle pareti in legno bianco con decori in filigrana dorata e pavimenti in legno grigio scuro, il tutto completato da un grazioso caminetto e da un tavolino in marmo e oro, accompagnato da un divano e due poltroncine foderate in velluto celeste. L'artista aveva sistemato il proprio materiale di fianco al divanetto, dove la Contessa era solita sistemarsi per quello che era il primo quadro ... sebbene, in quel momento, fosse inginocchiata col sedere in bella vista a servire il the.
    "Dei del cielo ... siamo sicuri che sia un angelo?", Selenya si morde il labbro, cercando di focalizzare la propria attenzione sul quadro, cosa ben difficile visto e considerato il modo in cui i suoi istinti, sempre pronti e emergere, sembrano fermamente decisi a spingerla a saltare addosso alla donna e prenderla senza troppe cerimonie. E per carità, se si fosse trattato di una persona qualunque, la mannara non si sarebbe nemmeno fatta problemi ... peccato che quella fosse uno dei membri più importanti dell'alta società romana, discendente da un famiglia che sin dall'antichità era appartenuta all'aristocrazia del posto.
    Violentarla?
    Avrebbe quantomeno rischiato la prigione.
    Si schiarisce la gola, esordendo: "Ehm ... se non le dispiace, io direi di iniziare. Siamo un po' indietro con la tabella di marcia, nel caso può offrirmi qualcosa alla fine di questa seduta.", afferma, anche se, in effetti, non vi era da sorprendersi che fossero indietro. Concentrarsi con un ben di dio simile di fronte può essere complicato, anche per un'artista del calibro della giovane.
    Angela sorride, avvicinandosi appena alla mannara e inclinando il capo di fronte al ritratto, completo solo dello schizzo in carboncino alla base: "Davvero? A me sembra che siamo veramente a buon punto.", afferma, mentre quell'improvvisa vicinanza spinge la mannara a irrigidirsi.
    Si morde il labbro, osservando con la coda dell'occhio il corpo di lei a un soffio dal proprio: la carnagione dell'angela è incredibilmente chiara, perfetta, mentre il corpo slanciato presenta delle curve soffici e suadenti che sembrano quasi invitare a toccarla ... per non parlare poi dei seni abbondanti, una sesta piena e decisamente invitante, accompagnati da un fondoschiena e delle gambe di tutto rispetto.
    Improvvisamente, Selenya si rende conto di non poter reggere oltre.
    Sente già la familiare sensazione del proprio membro, momentaneamente occultato dai pantaloni in piega neri e dai boxer scuri, che inizia a risvegliarsi. Una sensazione che conosce molto bene e la spinge a scattare in piedi, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da parte della donna mentre, col viso lievemente arrossato e gli occhi cupi di lussuria, afferma: "Ehm ... se non le dispiace, andrei velocemente in bagno."
    L'altra inarca lievemente un sopracciglio, per poi annuire.
    Senza esitare oltre, la mannara esce dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle per poi lasciarsi sfuggire un lieve sospiro.
    "Dannazione, ci è mancato poco ...", abbassa lo sguardo, sospirando nel notare il ben più che notevole rigonfiamento sul proprio inguine, quando improvvisamente un gemito lieve non la congela sul posto, spingendola a girare lentamente il capo verso la porta alle proprie spalle.
    "Oddio ... non dirmi che ... naaahhh, è impossibile.", riflette la mannara, mentre un pensiero decisamente POCO CASTO le attraversa la mente. Osserva in silenzio l'uscio socchiuso, incerta sul da farsi, quando un altro e più forte gemito proveniente dall'interno la fa irrigidire sul posto: abbassa lo sguardo sul proprio inguine, ormai totalmente in fiamme, quindi sospira appena.
    Si avvicina silenziosamente alla porta, scostandola in modo da poter vedere l'interno.
    Per poco non le cade la mascella, nel vedere la donna li: nuda, sdraiata sul divanetto e palesemente intenta a darsi piacere da sola. Selenya deglutisce con forza, le iridi lapislazzuli simili a un mare in tempesta mentre osserva, incapace di distogliere lo sguardo, quella bellezza ultraterrena iniziare a toccarsi l'intimità con decisione sempre maggiore: zaffate di femminile profumo colpiscono con violenza la mannara, che semplicemente non riesce più a trattenersi, irrompendo nella stanza.
    La donna sussulta appena, osservandola sorpresa ... tuttavia non ha il tempo di reagire, che la mannara le è addosso: la spinge col volto contro la stoffa soffice del divano, premendo ansante la propria erezione ormai più che evidente contro il fondoschiena di lei. Tuttavia, inaspettatamente la donna sorride, lasciando l'ibrida palesemente interdetta mentre ne ascolta in silenzio le parole: "Wow ... beh, era ora. Sapete, signorina Von Sokolov ... voi non siete la sola a possedere capacità interessanti. E per vostra sfortuna so riconoscere molto bene un Antico, specialmente se Ermafrodita."
    Selenya alza un sopracciglio, per poi sbuffare appena.
    "Dannata demonietta ... ecco spiegato il perchè di tutte quelle pose oscene. Non importa, ora le darò ESATTAMENTE ciò che vuole.", un ghigno divertito si palesa sul volto della mannara, che abbassa pantaloni e boxer liberando infine la propria erezione: un pezzo di carne lungo trenta centimetri abbondanti, dalla forma equina ma sopratutto cosparso alla base da piccole e molto crudeli squame simili a spuntoni di ghiaccio che strofina divertita contro il fondoschiena di lei. "Capisco, quindi è per questo che avete chiamato me, vero? Come preferite, ma avete commesso un terribile errore nel provocarmi.", afferma.
    La Contessa la osserva divertita con la coda dell'occhio, in una reazione che colpisce con violenza persino maggiore l'orgoglio della mannara facendole emettere un ringhio profondo e sordo, simile al rombo di una tempesta in arrivo. E infatti non esita nemmeno un istante nel penetrarla ... tuttavia, se la cliente pensava che sarebbe stata così gentile dal soddisfare la sua femminilità, sarebbe rimasta molto delusa nel sentire quell'ammasso di carne bollente farsi strada non nella sua vagina ma nell'ano. L'Antica sorride divertita, sentendo la propria verga aprirsi a forza una strada nel corpo di lei, graffiandone l'interno con le squamette e secernendo una dose di tossine così evidente da darle l'impressione di andare a fuoco, per poi lasciarsi sfuggire una lieve risata nel momento in cui la vede sgranare gli occhi.
    L'angela affonda il volto contro la stoffa del divanetto, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore nel sentire quell'intrusione tutt'altro che gentile aprirla in due ... eppure, a dispetto del dolore atroce che doveva star sopportando, i muscoli della donna si avvolgono possessivi attorno all'asta dell'artista che si lascia sfuggire un grugnito sorpreso. "M-maledizione ... questa non me la aspettavo. Deve essere parecchio masochista, se me lo stringe cos ... ahhh!", pensa la mannara, socchiudendo un occhio per poi iniziare a muovere il bacino in scatti potenti e molto decisi.
    Selenya sbuffa in silenzio, totalmente incurante dei gemiti della partner o delle lacrime che le imperlano gli occhi. Ormai al limite, la mannara è ora concentrata unicamente sul proprio piacere, mentre la verga equina continua a muoversi nel corpo della donna fino a deformarle il ventre con la propria inconfondibile sagoma: le spinte della donna sono precise e potenti, movimenti fluidi di una creatura abituata a dominare e mai a essere dominata.
    Eppure, a dispetto del trattamento tutt'altro che gentile la donna continua a gemere: "Ahhh ... S-signorina Sokolov ... decisamente lei è ... fantastica.", la mannara grugnì appena. Non le importava particolarmente del parere della donna, la sola cosa che voleva era sfogare quella tensione portata avanti per giorni, e non si sarebbe fatta problemi a farcirla come un tacchino per il giorno del ringraziamento se ciò fosse servito a soddisfare le proprie voglie.
    I movimenti della mannara si fanno poco a poco più intensi, mentre sbuffa e geme su di lei, i testicoli che schioccano contro le sue natiche arrossandole e le verga che inizia a tremare impaziente. L'orgasmo della mannara giunge improvviso, e potente: un fiotto incredibilmente denso e caldo di seme viene rilasciato nell'intestino della donna, subito seguito da un'ingente quantità di uova gelatinose e dall'aspetto anfibio.
    Si ritrae senza dire nulla, terminando di svuotarsi sul suo corpo e osservandola quindi ancora ansante.
    Sospira, tirandosi indietro i capelli: "Perfetto ... ora è pure svenuta. Ho il dubbio che questo lavoro mi prenderà più tempo del previsto."
     
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    『Fly to the end of the Earth! Lapithai Caeneus!』

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    è qui che le cose iniziano a farsi gustose.
    Purtroppo non posso darti più di 300 soldi indipendentemente dalla lunghezza/qualità del post ma sono ampiamente soddisfatto. Premio pieno, e spero non l'ultimo.
     
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    CITAZIONE (White T. Hebi @ 4/1/2019, 16:56) 
    (IMG:https://archive-media-0.nyafuu.org/vp/imag...76599.jpg")
    è qui che le cose iniziano a farsi gustose.
    Purtroppo non posso darti più di 300 soldi indipendentemente dalla lunghezza/qualità del post ma sono ampiamente soddisfatto. Premio pieno, e spero non l'ultimo.

    Ahahah!
    Non l'avevo ancora comunicato per fare anche la role lavorativa dell'apetta, comunque mi fa piacere che ti piaccia.
    Inutile dire che da quel giorno in poi le visite di Sele dalla Contessa si sono allungate.
     
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