Il cliente ha sempre ragione ... purtroppo!

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  1. EllariaSand
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    La limousine color perla accosta silenziosamente presso Via Panisperna, presso il Rione Monti, presso il quale si trova il noto e decisamente prestigioso Palazzo Passarini Falletti, proprietà dei Falletti di Villafalletto e noto centro per Eventi e Mostre Internazionali.
    Si tratta di una struttura risalente ai primi anni del settecento, composta essenzialmente da tre piani e un ammezzato. La facciata, che da direttamente sulla strada, è decorata da un balcone retto da possenti mensoloni decorati da una verdeggiante composizione di rampicanti e da ben quattro finestre decorate a loro volte, sui lati, da dei bassorilievi in marmo raffiguranti putti intenti a osservare la via sottostante.
    Il portale, protetto da un possente cancello in metallo nero, per ora aperto, da su un vasto cortile decorato da una singolare e molto artistica fontana. La struttura, inserita in una nicchia e circondata, come tutto il cortile da vasi di piante esotiche dai colori sgargianti, è costituita da una doppia valva di conchiglia con una statua a forma di venere che vi immette all'interno uno scroscio di acqua cristallina. Grande circa sei metri per tre, osservandone l'interno non sarebbe difficile notare una discreta collezione di ninfee colorate e carpe koi da collezione di non indifferente valore.
    Ed è proprio all'interno di questa tanto magnifica quanto suggestiva struttura che, questa sera, la mannara e alcuni importanti esponenti del mondo dell'arte sono stati convocati proprio dai proprietari del luogo, per un'asta che vedrà messi in palio alcune importanti opere.
    Selenya scende quindi silenziosamente dalla limuosine, ringraziando con un lieve cenno del capo l'inserviente in bianco e nero che le ha aperto la porta per osservarsi quindi attorno.
    Vista la particolarità di tale evento, la donna ha deciso di non farsi troppi scrupoli nel dare fondo alla propria non certo esigua riserva pecuniaria per acquistare un abito in grado di far risaltare alla perfezione la sua naturale e glaciale bellezza. Si tratta di un abito firmato Armani, in una delicata sfumatura lapislazzuli di seta georgette. Il busto, legato direttamente al collo, lascia completamente scoperte le spalle mettendo in netto risalto la carnagione tanto pallida quanto perfetta della giovane, per poi ricadere a terra in una serie di delicate balze punteggiate da una pioggia di cristalli per terminare, quindi, con uno spacco dal ginocchio. A proteggerle le spalle vi è poi uno scialle in velluto, anch'esso color lapislazzuli, mentre la chioma azzurra è raccolta in un'elegante crocchia volta a mettere in mostra gli orecchi in oro bianco e diamanti che indossa.
    Il motivo per cui, a dispetto della sua naturale diffidenza verso quel genere di eventi, ha comunque deciso di accettare l'invito del proprietario è molto semplice e consiste nella voce secondo cui, all'asta, sarà presente anche un da poco ritrovato quadro di Monet appartenente alla Serie delle Ninfee.
    Un pezzo di indubbio valore, troppo allettante per permetterle di lasciarselo sfuggire.
    E' proprio Cesare Falletti, proprietario della residenza, a darle il benvenuto nella propria dimora venendole incontro con un ampio sorriso per poi salutarla: "Signoria Sokolov, è un grandissimo piacere darle il benvenuto all'evento di questa sera. Confesso di essere rimasto piacevolmente sorpreso quando ho saputo che avevate accettato il mio invito, è raro vederla a questo genere di eventi.", osserva quello, porgendole silenziosamente la mano e guidandola verso l'interno.
    Selenya sorride lievemente, prima di rispondere: "Effettivamente, di norma non mi interesso alle aste ... tendo a essere molto impegnata, e quindi preferisco focalizzare le mie energie all'interno del mio lavoro. Tuttavia, ho sentito qualche voce interessante su un pezzo da collezione che mi ha spinta ad accettare.", risponde, senza perdersi nemmeno per un istante la reazione del demone.
    I Falletti appartengono a una nota famiglia di Arcidemoni, ma a dispetto delle loro origini vantano ognuno di essi una bellezza quasi innaturale e un'eleganza pari forse solo al loro innato fiuto per gli affari. Anche Cesare non è da meno, palesandosi come un avvenente giovane dai lucenti capelli vermigli tirati all'indietro e decorati da due lunghe e altrettanto ben curate corna nere, il tutto accompagnato da due occhi simili a topazi e a un fisico allenato e asciutto.
    Gli occhi di quello brillano per un istante, cosa che non sfugge affatto alla mannara la quale, silenziosamente, trova in tale reazione la conferma delle voci che l'hanno condotta sin li. "Ohhh, beh ... per la verità all'interno dell'asta di questa sera avremo modo di vedere innumerevoli pezzi da collezione unici del loro genere. Sarebbe difficile comprendere a quale si riferisce solo da tali parole."
    La mannara sorride: "Che serpe ... non ha smentito le mie parole, ma non le ha nemmeno confermate. Vuole giocarsi bene le sue carte, e parteggiare per un cliente piuttosto che per un altro potrebbe arrecargli troppi danni ... non importa, sono riuscita comunque a ottenere le informazioni che mi servivano.", riflette, mentre quello la compagna attraverso il cortile e, quindi, su per la scalinata che da accesso alla sala in cui si terrà l'evento.
    Si tratta di un ampissimo salone, preceduto da un atrio su cui spicca il non certo esiguo buffet messo a disposizione dalla famiglia del demone. Una lunga tavolata, coperta da una candida tovaglia in seta color perla, è posta proprio a lato dell'atrio e su di essa spicca un buffet di tutto riguardo composto da una discreta dose di raffinati stuzzichini sia dolci che salati, mentre di fianco a esso spicca un'imponente statua di ghiaccio raffigurante un cigno, emblema della casata ospite.
    Gli ospiti non sono molti, solo una ristretta cerchia di personalità di spicco composta dalle maggiori personalità romane in termini di arte. Una trentina di invitati tra ricchi imprenditori, mecenati di rilievo e giovani artisti in ascesa, oltre che una decina di maggiordomi e camerieri intenti ad assicurarsi che tutto sia al proprio posto e ogni ospite possieda il proprio bicchiere di champagne d'annata da cui bere.
    Cesare si avvicina con sicurezza a una coppia il cui aspetto palesemente demoniaco e la cui caratteristica chioma rossa permette di distinguerli senza fatica come altri membri della sua famiglia. "Sigorina Sokolov, le presento mio padre, Augusto Falletti, e mia madre, Alessandra De Medici. Sebbene l'evento sia stato una mia iniziativa, le opere che andremo a vedere stasera appartengono alla loro collezione privata.", afferma quello, mentre la coppia si esibisce in un lieve inchino di benvenuto e l'uomo, dal volto simile a quello del figlio ma dall'aspetto decisamente più austero e imponente, si fa avanti per porgerle i propri saluti. "E' un piacere averla qui con noi stasera, abbiamo sentito molto parlare di lei e saremmo ben lieti di assistere alla sua mostra, non appena la galleria sarà terminata.", afferma quello, sorridendole cordiale.
    Un gioco che conosce molto bene, la mannara, ma con cui riesce a destreggiarsi senza problemi.
    Il rinfresco è piacevole, e se non altro ne compensa la noia con l'utilità, permettendole di conoscere innumerevoli personalità di spicco che certamente, in futuro, potrebbero tornarle utili.
    E quando alla fine giunge al termine, gli invitati vengono fatti accomodare presso l'ampia sala in cui si sarebbe tenuta l'asta.
    Si tratta di una vasta sala dalle pareti color crema e dal magnifico soffitto decorato da un affresco raffigurante, ironicamente, una schiera di angeli giustizieri pronti a scendere sulla terra per punire i malvagi, a cui è poi appeso un grande lampadario in vetro di murano.
    Ogni invitato prende posto, e dopo il discorso introduttivo, a cui la mannara presta ben poca attenzione, inizia finalmente la tanto attesa asta.
    Le prime opere non sono che banalissimi gingilli da decorazione, che hanno appena il tempo di raggiungere il palco per poi essere, quasi subito, acquistate dall'interessato di turno e quindi spostate tra quelle già comprate. E' questa la fase più importante dell'asta, e non avendo alcun interesse in altre opere che non fossero ciò che l'aveva condotta fin li la mannara si prende il suo tempo per valutare silenziosamente la concorrenza: per la maggior parte, si tratta di personalità tanto grandi quanto non eccessivamente informate in materia, ricchi magnati desiderosi solo di ottenere qualche pezzo interessante con cui decorare il salotto. Non mancano, tuttavia, un paio di veri e propri intenditori. Macchine da guerra ansiose di mettere le mani su pezzi realmente unici, come il tiranide che, per tutto il tempo, è rimasto silenziosamente assorto a fissare il soffitto o la vampira che aveva acquistato poche ma ponderate opere.
    E finalmente, arriva il grande momento.
    Cesare sale nuovamente sul palco, schiarendosi la voce prima di esordire: "Ebbene, miei illustri ospiti, manca ancora un pezzo per raggiungere quindi la conclusione del nostro evento. Si tratta di un'opera decisamente particolare, riesumata quasi per caso all'interno di una villa da poco rilevata dalla mia famiglia e risalente l'ottocento.", due inservienti spingono un carrello sul palco, contenente quella che sembra in tutto e per tutto una tela di tre metri per due coperta da un velo bianco. Quando viene fatto scostare, un lieve mormorio attraversa la sala. Non è necessario essere degli intenditori per riconoscere l'opera: lo stile tipicamente punteggiato, le figure quasi sbiadite e i toni freddi nelle ninfee lasciano dedurre chiaramente chi sia l'artista ad averla prodotta.
    Alcuni sembrano delusi, forse pentiti di aver concentrato le proprie finanze in acquisti di valore ben inferiore precludendosi, quindi, la possibilità di appropriarsi anche di tale opera; solo Selenya, il tiranide e la vampira sembrano divertiti, quasi soddisfatti dalla situazione.
    Cesare si concede una lunga pausa, osservando soddisfatto l'effetto ottenuto da tal colpo di scena per poi proseguire: "Si tratta, come potrete notare, di un'opera appartenente alle Ninfee di Monet, giustamente certificata, e risalente al 1890. Il prezzo di apertura è di 30 milioni. Allora, ci sono offerenti?", gli occhi del demone brillano, come quelli di una serpe che ha inquadrato la propria preda e attende solo di poterle balzare addosso e gustarne le carni.
    Per ora, Selenya rimane in silenzio, ed è quindi il tiranide a fare il primo passo. E che passo: "Io offro 35 milioni."
    La sua offerta viene accolta nel silenzio, ma non ci vuole molto prima che la vampira faccia la propria mossa: "Figuriamoci, come se valesse così poco. Io ne offro 38."
    I due si osservano per un secondo, sotto lo sguardo divertito sia di Cesare che di Selenya, che li lascia lottare per alcuni minuti fino a quando, infine, sempre più tesi e restii ad alzare il prezzo, la quota raggiunge i 45 milioni per il tiranide.
    Cala il silenzio, ed è proprio mentre il demone inizia a fare i conto alla rovescia che la mannara fa la propria mossa, spiazzando letteralmente i presenti. "55 milioni.", afferma, gelida e impassibile, mentre i presenti si voltano verso di lei osservandola sorpresi. Il tiranide sbuffa, voltandosi di lato, mentre il pezzo le viene aggiudicato e un sorriso di divertita soddisfazione si palesa sul volto della mannara.
    Perchè Selenya ottiene sempre ciò che vuole.
     
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