Servire freddo

x Hina

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    Dopo mesi e mesi di combattimenti arriva il momento per un lottatore di cercarsi un po' di riposo, un po' di sano svago che ti evita lividi, lacerazioni e sedie lanciate sopra. L'Atlas Game era il centro del divertimento e del relax, e un abitante americano come Claus poteva essere da meno? Certo che no. Non fraintendete, Claus non disponeva di patrimonio di alcun tipo se non alcuni spiccioli racimolati qua e la con gli scontri clandestini, ma da quando aveva conosciuto Kuroto le cose si erano fatte un pochettino più interessanti. Gli dava delle agevolazioni per così dire, agevolazioni che riguardavano i piaceri personali della squadra, che comprendevano in lista: un'idromassaggio, una macchina (scarsa), un set per 4 persone di Wee-You e un piccolo fondo cassa per spese personali. Il resto dei soldi sarebbe dovuto essere speso per cibo e risorse primarie, ma Claus aveva ben altri piani. All'Atlas Game ogni sogno poteva diventare realtà con un pizzico di fortuna e qualche occhiatina ammiccante alla giusta dipendente, la sua idea infatti era di tornare a casa con il doppio dei soldi, ma parlando di un semi-gladiatore che di fortuna conosceva solo la parola, le cose andarono diversamente fin dal primo passo all'interno dell'edificio.
    No no, non ha capito. Non è un documento falso, quello nella foto sono sempre io, ma trasformato. Pelle blu, occhi gialli, denti aguzzi, nota la somiglianza? Come diamine fa a non riconoscere un fottuto leviatano quando ne vede uno?! Senta, potrei trasformarmi qui in diretta per dimostrarle che quello sono io, ma rischierei di far esplodere la mia maglietta e questa è l'ultima che mi è rimasta. E qua dentro dovrebbero conoscermi tutti, sono una specie di VIP! Non mi ha mai visto in televisione? Claus il possente? Il pugno marino? Uhm... quello che si è fatto tagliare in due dal samurai? Si! Esatto, proprio quello!
    Spesso gli eroi vengono riconosciuti più per le loro disfatte che per i loro meriti, ma la cosa peggiorò solamente la situazione. Con un sorriso soddisfatto e pronto a divertirsi Claus si sentì afferrato da ambe le braccia, strappandolo a quella sensazione di vittoria in cui si era immerso, quando si accorse che due energumeni (comunque più piccoli di lui) lo avevano fiancheggiato. La signorina scoppiò a ridere dando qualche pugnetto sul bancone e asciugandosi le lacrime, per poi riprendere il tono serio e fare un cenno tipo "buttate via la spazzatura indicando l'entrata".
    AHAHAHAHAH! Mi dispiace signor... mi scusi, ha detto di chiamarsi Claus? Vorremo seriamente farla giocare qui con i nostri giochi e le nostre belle signorine, ma una presenza così... vittoriosa come la sua non si adatta di certo ad un posto del genere. Potrebbe allontanare potenziale clienti intimidendoli. Ritorni qui con la spada di Samurai Sushi e forse non la cacceremo di nuovo, forse.
    La signorina finì la frase cercando di soffocare una risatina, che scappò da un lato della bocca costringendola a voltarsi, ciò provoco una reazione nel leviatano, in pratica si incazzò come una bestia. Sembrò quasi che gli occhi di Claus fuoriuscirono un po' dopo aver assistito ad una tale mancanza di rispetto e la fronte si corrugò talmente tanto che se avesse avuto degli occhiali si sarebbero rotti per lo sforzo dei muscoli facciali, ma cercò di rispondere il più pacatamente possibile...
    HO AFFRONTATO TANTI DI QUEI COMBATTENTI CHE NON MI BASTEREBBERO QUATTRO MANI PER CONTARLI. MI SONO ALLENATO TALMENTE TANTO CHE POTREI BUTTARE GIU' QUESTO PALAZZO CON UNA MANO SOLA, E LEI MI DICE CHE NON SONO UNA PRESENZA ADATTA?! HA IDEA DI QUANTO GNOCCA ATTIRO?
    Urlò e sbraitò contro la signorina mentre il numero delle guardie passò da 2 a 3 e da 3 a 4 velocemente, cercando di strattonarlo, ma non ne voleva sapere di andarsene, sarebbe rimasto la finché non l'avrebbe avuta vinta lui. Fortunatamente il tono di voce rauco e profondo si sarebbe sentito per tutta la sala, attirando magari l'attenzione di qualcuno che lo conosceva...
     
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    Fare il campione misterioso inizava a dare i suoi frutti sul divertimento che Vanelope andava cercando. Era curioso vedere quante persone si battessero per arrivare a lei e toglierle quel titolo. Molti di loro li aveva battuti nella sua forma umana, ma era impareggiabile vedere le loro facce quando prendeva le sue reali forme facendoli sbiancare. Una volta aveva sentito uno che si lamentava dicendo "Ma che cazzo! mica siamo in un fottuto videogame?!" nemmeno sapeva cosa fossero, scoprendo poi che non erano altro che giocattoli noiosi degli umani, come aveva osato paragonarla ad un videogame? Beh adesso quel tipo era diventato così sottile che poteva realmente diventare una presenza cybenetica di qualche pixel. Un poco sentiva la mancanza del suo piccolo e tenero villaggio in cui la coccolavano poiché minacciati di morte prematura, ma non poteva negare che anche i campioni dopotutto venivano coccolati, ed i fan facevano regali senza minacce di morte il che rendeva tutto molto più appagante per lei. Anche se ormai non serviva la sua presenza fra le ragazze alla Atlas game, le piaceva di tanto in tanto girare fra i clienti per ascoltare le loro conversazioni e scoprire cosa pensassero della mitica "Poppezinga". Un nome scelto da quel cretino di Jack, voleva cambiarlo inizialmente ma era riuscito a convincerla che fosse un nome che bucava le orecchie perché rimaneva impresso nelle memorie come un marchio a fuoco. Era facile da ricordare e sopratutto le calzava a pennello dato che la trovava una bella gnocca. Anzi una megagnocca, grande e magnifica come Mazinga, ecco perché "Poppezinga". Questa era l'argomentazione più convincente che le avesse dato. Alla fine riuscì a convincerla che non fosse male e le rimase. Le poche voci che aveva sentito su di sé erano molto discordanti fra di loro, c'era chi la ammirava, chi invece diceva che si dava troppe arie. Alcuni addirittura per fare colpa dicevano di averla visto senza il casco che la conoscevano di persona, e lei li guardava divertita mentre passava loro accanto. Oppure chiedeva informazioni specifiche direttamente per sentire le miriadi di bugie che il tipo di turno raccontava. Gli umani erano decisamente divertenti. Il pubblico era caldo e le scommesse volavano fra i gonfi portafogli sotto i grossi schermi che trasmettevano le lotte dei gladiatori vicino ai bar. Vanelope indossava la sua personalissima divisa da coniglietta, modificata appositamente per adattarsi alle sue misure. Appeso al collo aveva il miniespositore su cui vi erano sigarette, sigari e anche qualche oggetto più ricercato come preservativi per ogni occasione. Chissà perché i pezzi che vendeva di più erano queli "extra large" e chissà perché quelli che li compravano le lanciavano sempre delle occhiate molto eloquenti. Se pensavano che bastava avercelo grosso per attirare la sua attenzione si sbagliavano di grosso, sempre se avevano realmente ciò che ostentavano con quei piccoli acquisti. Inizava ad annoiarsi e si avvicinò al bancone principale della Atlas per riconsegnare il mini esporsitore accorgendosi che vi era qualcuno che stava facendo il matto. Finalmente aveva qualcosa di divertente da fare, si ritrovò a pensare scrocchiando le dita per poi posare l'espositore sul bancone e rivolgersi alla ragazza che stava rifiutando l'ingresso a quell'uomo.
    Ehi che succede stronzetta? fece divertita guardando solo in un secondo momento verso l'uomo che stava dando problemi.
    Un tizio che si è fatto pestare da Samurai Sushi vuole fare baldoria qui da noi. rispose distrattamente la ragazza mentre Vanelope assotigliò lo sguardo per cercare di osservarlo meglio. Le era famigliare, la sua pelle blu ed il suo aspetto umano inizialmente non le riportarono molti ricordi alla mente.
    Forse non te lo ricordi perché si trasforma in un grosso bestione con le branchie. a quelle parole Vanelope sembrò accendersi e ricordò perfettamente uno squalo fuori di testa che l'aveva affrontata nonostante il suo aspetto mostruoso. Se lo ricordava perché era un tizio sfrontato e divertente. Aveva buone carte per entrare nei gladiatori ma stranamente ancora non ci era riuscito. Notò che i guardiani avevano difficoltà a spostarlo, e si fece avanti lei posando una mano sulla spalla di uno dei ragazzi.
    Ragazzi lasciatelo stare, se ha dei quattrini da sperperare qui da noi che male c'è? Non vi preoccupate non farà nulla di spiacevole, ci penserò io a tenerlo d'occhio. affermò fermandosi davanti a Claus con un ghigno divertito. I guardiani sembrarono titubanti inizialmente, poi però lo lasciarono stare. Vanelope scrocchiò le nocche davanti a lui mostrando i suoi bicipiti allenati che guizzarono minacciosi.
    Benvenuto alla Atlas game... signore. fece sorridendo, avrebbe dovuto essere un sorriso accattivante e magari civettuolo ma chissà perché invece il suo sorriso sembrava affilato come una lama, come se volesse fargli capire che se esagerava avrebbe fatto i conti con lei. Spesso Vanelope dimenticava che conciata in quel modo ciò che guardavano gli uomini non era esattamente il suo volto. Chissà se lui avrebbe riconosciuto i suoi riccioli scuri tendente al verde o la sua voce?
     
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    Far notare come Claus non sia entrato nei gladiatori non era una cosa carina da fare, ma un pugno in faccia alla volta le notizie giravano e la fama aumentava. Più persone venivano a conoscenza del pesce blu dal pettorale di diamante più erano le possibilità di fare fortuna come star televisiva, comparsa occasionale e addirittura sponsor per la carne in scatola. Ma le signore erano il premio più ambito, se c'era una cosa per cui Claus combatteva era attirare l'attenzione di splendide ragazze giovani desiderose di un po' di amore salino. La più massiccia, misteriosa e incredibilmente affascinante (anche solo per averne visto solo una ciocca di capelli) rimaneva la sua vecchia avversaria... Poppezinga. "Difficilmente" una donna riusciva a prendere a schiaffi il leviatano senza prenderne il doppio indietro, ma lei no, era proprio riuscita ad annientarlo senza riuscire a infliggerle il minimo danno, per questo rimase ben impresso nella sua mente e nel suo corpo. Ma cosa succederebbe, se in questo momento Claus e la sua misteriosa avversaria, fossero nella stessa stanza a sua insaputa?
    Ora si ragiona finalmente qualcuno con un po' di cervello. Non c'è nulla di cui preoccuparsi, voglio solo divertirmi e passare un po' di ore senza che qualcuno mi stressi, ma siamo partiti molto male. Comunque mi permetta di ringraz...
    Rispose così alla voce femminile, che suggerì alle guardie lasciarlo stare e fargli spendere i suoi soldi. Non la vide di primo impatto, perché fu impegnato a spolverarsi la giacca con movenze un po' snob, ma che servivano solo per dispetto alle guardie e alla donna lì seduta. Quando iniziò a ringraziarla cercò di usare un formalissimo lei, ma quella formalità crollo non appena sentì lo scrocchiare delle nocche. Spostò immediatamente la testa verso di lei, alzandola un poco alla volta. Dannazione, ne avrebbe dovuta alzare ancora un po' per riuscire a vederla in faccia. Per alcuni secondi rimase a fissarla, non era una donna, o almeno non lo sembrava. Una gigantessa mastodontica si parava davanti allo squalo con aria minacciosa e una muscolatura che gli avrebbe facilmente spezzato il cranio se l'avesse fatta arrabbiare. Il suo completo era come quello di tutte le dipendenti, peccaminoso fino al midollo ma con qualcosa in più che metteva in mostra altra deliziosa carne. Sembrava che le glorie della donna e i suoi muscoli fossero contenuti in esso a malapena, pronto da un momento all'altro ad esplodere, e una parte sembrava già ceduta da tempo: quella del seno. Quella carne compatta fuoriusciva dal costume da coniglietta e sembrava messa lì solamente per essere scoperta ancora, centimetro dopo centimetro. Claus in un lasso di tempo di mezzo secondo si era già fantasticato una vita con lei, e gli era bastato solamente guardarle il seno per farlo, ma fortunatamente riuscì a recuperare il suo self control.
    Non ho capito se sono in buone mani, o sono appena finito dalla padella alla brace. Comunque signora...signorina! Permettimi di presentarmi, mi chiamo Claus Anderson, ma quasi sicuramente mi conosce per le mie disavventure. Questa è la mia prima volta all'Atlas Games e come hai visto ho avuto già problemi ad entrare, figuriamoci per capire cosa fare. Ti dispiacerebbe mostrarmi il posto, per favore?
    Il per favore finale fu quasi una caricatura visto che lo disse semplicemente per far intendere le sue buoni intenzioni alla donna, la cui presenza diventava poco a poco meno minacciosa man mano che le si stava vicino, però aveva qualcosa di dannatamente familiare, ma il leviatano non riuscì a capirlo a prima vista. Si lasciò andare ad uno splendido sorriso squalino con tanto di alzata tattica di sopraccigli, non ci stava provando nemmeno un poco a nascondere il suo atteggiamento da marpione, ma dopotutto una mano gli serviva davvero muoversi la dentro. Per dare un incentivo in più alla donna prese in mano la sua carta di credito giocherellandoci con le dita.
     
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    Quando finalmente Claus si decise a rivolgersi a lei e guardarla non riuscì a capire se fosse stato impressionato più dalla minaccia o dal suo costume. Fu difficile per lei interpretare le sue espressioni facciali, dopotutto la faccia da pesce lesso gli sarebbe venuta molto naturale visto che era un Leviatano. Doveva ammettere che non se lo ricordava così alto, ma dopotutto era stata poco tempo in forme ibride davanti a lui. Stesso valeva per lui che si era trasformato quasi subito in battaglia.
    Dipende unicamente da te ... Claus Anderson. Se fai il bravo ci possiamo divertire in modo normale, se fai il cattivo mi divertirò soltanto io a frullarti fuori da qui. affermò portandosi le main sui fianchi con un ghigno malefico stampato sul volto. Non fece una piega quando lui tirò fuori la sua carta di credito, di sicuro non era una donna che si poteva impressionare con il vile denaro. Se non ci era riuscito Jack Atlas che praticamente era l'uomo più ricco d'america figurarsi se poteva riuscirci uno squattrinato come Claus che aveva un pochino di soldi da sperperare, magari sperando di poter aumentare il suo capitale grazie ai giochi. I valori che interessavano Vanelope erano ben altri e chissà magari anche Claus avrebbe imparato a scoprirli. Si voltò verso la ragazza che prima aveva rifiutato l'ingresso di Claus e gli fece cenno con il capo di darle retta.
    Avanti stronzetta dagli le fishes che gli faccio fare un giro turistico. fece per poi attendere pazientemente che la ragazza eseguisse le sue pratiche di tutti i giorni. Una volta consegnate le fishes Vanelope fece cenno con una mano verso la grande sala della Atlas game per invitare Claus a seguirla.
    Qui alla Atlas se hai fortuna potrai raddoppiare il tuo capitale, abbiamo varie tipologie di giochi. Laggiù c'è la classica roulette, laggiù le slotmachine, i tavoli da poker, black jack, abbiamo anche il tiro al bersaglio... mentre spiegava Vanelope avanzava nel locale passando vicino ai tavoli da gioco ed indicando i vari tavoli che nominava. I giochi più affollati erano il black jack per la sua semplicità di gioco e la roulette, mentre alle slot machine vi erano le signore annoiate in cerca di fortuna, infine quando nominò il tirò al bersaglio indicò una zona in particolare dove vi era una piccola piscina sulla quale vi era una sorta di sedia sospesa sull'acqua grazie a dei ingranaggi ed un meccanismo particolare. Poco sotto la sedia vi erano dei bersagli su dei paletti che si muovevano lateralmente. Un pannello vicino spiegava con alcune illustrazioni che se colpivi il bersaglio il meccanismo faceva cadere la ragazza in acqua, così che il suo costume bianco bagnandosi sarebbe diventato molto trasparente. Inutile dire che vi erano vari uomini più anzianotti lì davanti ma ciò che poteva sorprendere di più Claus era che vi era una piscina gemella accanto e sulla sedia vi era un modello muscoloso con un striminzito costumino bianco a coprirgli le vergogne, ai suoi bordi molte donne tentavano di gettarlo in acqua fra risate e battute sconce. Curioso che le donne erano più scatenate degli uomini in quella tipologia di gioco. Andando avanti si sarebbero viste anche zone più appartate e private a cui si poteva accedere infilando una fishes come se fosse un gettone in una sorta di porta automatica. Vi era un cartello con la scritta "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" con un disegno poco fraintendibile di un dildo a forma di coniglietto. Di giochi ve ne erano di vari tipi per i gusti più disparati. Dopo il suo piccolo tour Vanelope si fermò mettendo le braccia conserte e guardò incuriosita l'uomo.
    Allora? Che giochi stuzzicano un aspirante gladiatore? gli chiese facendogli intuire che anche lei aveva potuto vedere il suo disastroso scontro con Samurai Sushi. Buffo pensare che quel buffone di Samurai Sushi avesse avuto proprio un leviatano come avversario, chi organizzava gli incontri aveva sicuramente scelto loro due con ironia.
     
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    Le minacce della donna erano diventate una simpatica spinta a fare qualcosa, piuttosto che un vero e proprio avvertimento nel caso avesse combinato casini. Lo sguardo poco sveglio ma ricco di vita del leviatano si riprese, cominciando a guardare la donna negli occhi per quanto difficile risultasse. Si avvicinò alla reception dandole la sua carta di credito, attendendo che l'ordine della sua collega o superiore venisse eseguito. La carta di credito in questione era completamente azzurra con i dati e tutto il resto in rilievo nero, come immagine in primo piano, incredibilmente tamarra e allo stesso tempo accattivante, si trovava un Claus ritagliato in posa. A giudicare dall'espressione di confusione e il leggero riso sulle labbra nemmeno questa volta era riuscito a farsi prendere sul serio, per questo afferrò con un rapido gesto le fiches e la carta di credito con la sua grossa mano.
    Gentilissima, la tua collega sa come si trattano i clienti. Prendi esempio.
    Pur rimanendo una dipendente, la coniglietta aveva un atteggiamento piuttosto aggressivo verso la sua collega, cosa che fece intuire al pesce che lei era quella più tosta, o almeno una di quelle meno signorine. La cosa lo fece diventare elettrico, camminando di fianco ad essa.
    Non ricordo molto bene il regolamento ma credo si possano sfidare anche le dipendenti giusto? Perché in quel caso credo già di avere una mezza idea sul gioco che voglio fare. E con chi.
    Esclamò scoprendo un filino le sue carte con un tono di malizia. Le tipologie di giochi si mischiavano da classiche da casinò tipo blackjack, poker, slot e tutto il resto, a cose più umilianti ma allo stesso tempo incredibilmente attrattive come le vasche con il tipo dentro che devi far cadere. Insomma quelle un po' da circo. Due vasche molto simili erano una di fianco all'altra, contenendo in una un'uomo e in una una donna. Al contrario di quanto si potesse pensare, la vasca con la donna dentro aveva sì un discreto numero di partecipanti che voleva vedere quelle forme messe a nudo dall'acqua, ma mai quanto quella con l'uomo dentro. Ridacchiò un po' notando la perversione di certe signorine, ma venne davvero colpito e incuriosito dall'ultima zona del casinò, quella privata. Dava l'idea di alcune salette in cui si poteva stare comodamente in compagnia di qualcuno senza essere disturbati, e a giudicare dalla posizione in lista era lì per un motivo, poteva partecipare chiunque a patto di pagare. Il cartello inoltre dava già un piccolo anticipo di ciò che c'era dentro. Si avvicinò per vedere meglio la forma sul cartello, per evitare fraintendimenti, ma no, era proprio un dildo. Poi la donna gli chiese quale aveva scelto, tornando ancora una volta a risollevare il polverone sulla sua carriera di gladiatore, e sul suo terribile scontro con il samurai, che lo fece morire un po' dentro.
    Spero che tu non abbia pensato seriamente che io potessi scegliere la vasca, per farmi il bagno non ho bisogno di un gioco. Questo piuttosto... sembra accattivante. Spiegami le regole mentre entriamo, sono un tipo DURO di comprendonio.
    Disse alla donna in tono divertito e allo stesso tempo un po' vendicativo, visto che doveva entrarci con lui. Lei era una dura sì, ma Claus era un pezzo di coccio sia sopra che sotto la cintura. Infilò una fiche nell'entrata apposita e si girò verso la donna sorridendo, per poi indicare con tutto il braccio l'entrata, come se dovesse far entrare una signora.
     
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    Claus era proprio un tipetto diretto e gioviale e lo si poteva notare anche fuori dal combattimento. Lo si notava da come reagiva e continuava a stuzzicare la sua collega. Di sicuro ci sarebbe stato da divertirsi. Un peccato che non era ancora riuscito ad entrare nei Gladiatori, aveva la predisposizione giusta per intrattenere il pubblico. Aveva quel qualcosa di buffo che si ripropose quando vide la fotografia usata per la sua carta di credito. Di certo non si rendeva la vita facile, ma dopotutto sapeva benissimo quanto fosse divertente mettere in difficoltà gli umani. Il leviatano la seguì serenamente ma non le sembrò di vedere in lui interessi particolari per il gioco d'azzardo, il che la portò a pensare per quale motivo fosse andato lì se non per fare soldi. Lo guardò sollevando un sopracciglio perplessa nel sentirgli dire senza tanti giri di parole che voleva sfidarla. Non lo aveva ancora fatto direttamente, ma da ciò che disse si capiva benissimo che voleva sfidare proprio lei.
    In realtà è una regola non scritta, che avevi in mente? gli chiese sempre più curiosa. Voleva forse combattere? Voleva sfidarla ad un poker testa a testa? Faceva schifo al gioco delle carte sperava proprio che non volesse giocare d'azzardo non era capace di nascondere le sue emozioni al gioco. Stranamente la rimproverò per il giochino dei modelli sulla vasca, e capì che aveva frainteso un pochino lo spirito di quel gioco, anche se effettivamente nemmeno lei provava una attrattiva particolare, era più divertente da fare in gruppo di amici, come una scommessa. Mettere sulla sedia l'amico più borioso e sperare di poterlo far cadere in acqua vincendo anche un premio. In mancanza di amici da piazzare lì c'erano gli attraentissimi modelli con i loro costumini bianchi per un divertimento più malizioso. Claus però puntò direttamente alle stanze più "segrete" del locale. Quelle più di nicchia e dove vi erano molti giochi diversi considerati illegali in molti altri paesi. Notò che indirettamente la stava sfidando a seguirlo in quell'antro. Di solito le conigliette del locale non ci andavano perché vi erano già altre ragazze ben pagate per quella tipologia di intrattenimento. Credeva forse di potersi pagare due ore di sesso con lei come se niente fosse? Doveva spiegargli come stavano le cose. Non volle mostrarsi intimidita o imbarazzata nessuno dei due sentimenti la stavano sfiorando in quel momento. Incrociò le braccia al petto sollevando la testa come se tacitamente avesse accettato di scortarlo lì dentro.
    Non hai mai messo piede in questo locale vero? Quella zona è principalmente per i pervertiti e ricconi vecchi e bavosi, ma credo che tu lo abbia intuito. Noi conigliette non intratteniamo i clienti come le puttane. Forse ti stai facendo idee sbagliate sulla nostra politica. fece avvicinandosi alle porte automatiche dietro Claus, attendendo che usasse uno dei suoi gettoni per passare. Una volta oltrepassata la porta si ritrovarono in un lungo corriodio fiancheggiato da porte e vetrine molto grandi che mostravano cosa si celava. Le prime due vetrine vi era in atto una lotta nel fango, sul lato detro con due ragazze dalle forme sinuose, e dall'altro lato due giovani maschi muscolosi per coprire tutti i tipi di gusti. Altre vetrine mostravano altre tipologie di giochi o intrattenimenti come per esempio streaptease, prostitute dietro i vetri che davano spettacolo senza però offrire sesso direttamente. Stanze oscurate dove non si sapeva cosa stava succedendo e camere da affittare a prezzi da capogiro. Di sicuro la Atlas game sapeva come vendere perversione di lusso al limite della legge. Ovviamente c'erano anche giochi creativi e per cui i clienti potevano sbizzarrirsi con la loro fantasia. Ma vi erano anche stanze con lotte clandestine, di concorrenti totalmente nudi che si pigliavano a botte. Vanelope ogni tanto guardava verso Claus curiosa di scoprire che diamine avesse in mente ma anche curiosa di scoprire che tipologia di perversione poteva attirare lo sguardo di un leviatano.
    Le regole sono abbastanza semplici qui dentro, paghi e potrai divertirti, una volta che paghi l'entrata puoi scegliere i servizi che vuoi. Ovviamente sono compresi nel prezzo le stanze libere, per altri extra o altre stanze particolari c'è un surplus da pagare. Di solito le ragazze non vanno con i clienti, ma non nego che qualche bel bamboccio è riuscito a sedurre le nostre ragazze usando le stanze private a pagamento. Se una delle ragazze dice no, è un NO categorico, i clienti che insistono o non capiscono quella parola vengono frullati fuori da me o chi è di turno. spiegò mentre avanzava lungo il corridoio lentamente così da dare il tempo a Claus di guardare e scegliere. Tuttavia aveva come la sensazione che Claus avesse scelto qualcosa che non si sarebbe aspettata.
    A che cosa pensavi di sfidarmi sardina? chiese fermandosi e voltandosi verso di lui. Non poteva negare di essere curiosa, dopotutto lei non si tirava mai indietro ad una sfida e non sapere a cosa stava pensando la stava rendendo impaziente.
     
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    La sfida l'aveva già in mente, e gli era venuta nel momento in cui l'occhio si posò sul coniglio dildo dell'entrata. Vanelope dava tutta l'aria di qualcuno che coglieva l'attimo, inoltre aveva accennato che se qualcuno molestava le ragazze finiva frullato da lei, ma lei era inclusa? Non aveva espresso alcun parere a riguardo. Una carta coperta su cui poteva e VOLEVA far leva il leviatano, non lo dava a vedere per il passo sicuro e la celerità dimostrata nel cercare una stanza, ma Vanelope tirava le corde giuste nella mente di Claus.
    Ci hai azzeccato, è la prima volta che vengo all'Atlas Game. Non amo molto respirare le arie che la gente si tira qua dentro, immagino che anche tu abbia questo mio stesso problema, gigant... non mi hai ancora detto il tuo nome effettivamente. Questa andrà più che bene, potremmo muoverci entrambi senza incastrarci.
    Una frasetta un po' ironica, ma vedendolo loro due uno di fianco all'altra sembravano dei giganti rispetto ai clienti medi, figurarsi entrambi in una stanza piccola e angusta. Aprendo maggiormente la porta riuscì a guardare meglio la stanza che aveva scelto. Era una piccola zona privata molto simile a quella dei club in cui ci si poteva appartare comodamente. La forma era quella di un cerchio largo una manciata di metri, in cui nei bordi erano disposte due file di divanetti di pelliccia soffice, suddivise in due mezze lune da ambe le parti della stanza. Al centro della stanza c'era un pilastro non troppo da supporto ma circondato da un anello di morbidi cuscini che funzionavano d'appoggia piedi. L'illuminazione della stanza era data da dei faretti posti equidistanti nel tetto della stanza, che proiettavano una luce violacea molto soft. Disposte come in un'armeria sul muro ai lati dei divanetti, c'erano delle piccole paretine attrezzate dotate di ogni possibile tipo di giocattolo perverso, che passava dalle classiche manette e vibratori per donna, a qualcosa di più strano come il lubrificante al peperoncino e anelli che davano scosse elettriche per uomini. Facile immaginare cosa andava inserito negli ultimi. Nascosti in qualche angolo della stanza si trovavano dei profumi simili ad incensi che riempivano la stanza di un odore vanigliato, molto afrodisiaco e allo stesso tempo poco fastidioso.
    Come non detto, sto stretto solo a guardarla, però è davvero carina.
    Respirò di gusto la buon'aria che tirava la dentro, e rimase un po imbambolato a guardare i vari giochini appesi alle pareti, mentre cercava di non incrociare lo sguardo con quello di Vanelope, sperando che fosse anche lei impegnata a guardare la stanza. Ripensando al trovarsi da solo con lei e che stava pagando per fare qualcosa di estremamente goloso, sembrò quasi che la fiducia in se stesso scivolò sul pavimento. Adesso gli era venuta un po' di sana ansia da prestazione. Per evitare che la situazione peggiorasse si appoggiò di schiena sul divanetto spaparanzandoci sopra e guardando un po' la donna, ammirandola dalle gambe e andando a salire, fino a vedere il suo viso e i suoi capelli. I capelli erano stranamente la parte più importante, sì erano belli, ma c'era qualcosa di più. Quella tonalità di colore l'aveva già vista da qualche parte, ma dove dannazione? Il pensiero gli martellava la testa, ma le sue sinapsi erano troppo incrostate dal sale per riuscire a ricordarlo, magari qualche scossa lo avrebbe fatto svegliare. Per tenere alto il suo senso di sicurezza, iniziò a fare lo sbruffone con lei, cercando di metterla alle corde sul suo stesso ring.
    Adesso che ci siamo messi comodi, è meglio che tu sia preparata per la mia sfida perché ho bisogno di un lembo di stoffa del tuo costume. I giochini attaccati qui nei muri sono belli, ma non sono adatti per ciò che ho in mente. Se accontenterai questa mia richiesta potrò mostrarsi le condizioni della mia sfida, e i premi in palio...
    Sentì un brivido salirgli lungo la schiena: il brivido della competizione. Era la prima volta che univa delle semplici sfide a qualcosa di piccante in presenza di una donna, e difficilmente sarebbe riuscito a resistere all'eccitazione del momento visto che la sfida in se era già una vittoria per Claus, ma Vanelope questo non lo sapeva. Avrebbe accettato il piccolo prezzo chiesto dal leviatano per iniziare la sfida, o il sorriso malizioso e i pettorali sporgenti avrebbero messo alle strette la donna, come un pesciolino tra le fauci dello squalo?
     
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    Quel tizio la stava incuriosendo sempre di più. Non si era nemmeno avvicinato ai tavoli da gioco, eppure un tipo come lui che aveva fatto due soldi sembrava proprio il tipo che voleva gonfiare il proprio capitale, chissà magari per comprarsi un auto o stare sicuro per i prossimi affitti da pagare. Invece quel tipo era voluto andare verso le zone più piccanti del locale, ed era solo, non aveva nemmeno adocchiato qualcuno da poter pagare per tenergli compagnia. Era strano per lei dato che non calcolava affatto se stessa in quella equazione.
    Sì, in effetti anche a me danno fastidio gli snob pomposi. Hai ragione, non mi sono presentata, pensavo che non sarebbe servito perché ti saresti fatto buttare fuori facendo qualche cazzata. affermò ridacchiando malefica.
    Mi chiamo Vanelope. fece continuando a seguire i passi del leviatano notando che dava solo fugaci occhiate alle stanze dove il divertimento lo avrebbe portato a contatto con altre persone. Alla fine scelse una stanza vuota, una di quelle adibite per i gruppetti che volevano passare qualche ora e farsi piccole festicciole private. Vanelope non capiva, perché l'aveva portata lì. Gli aveva già detto che non poteva pagarsi del sesso con lei, ma lui aveva ribadito che voleva sfidarla ma non vedeva nessun gioco disponibile da fare. Che diamine aveva in mente quel tipo? Solo dopo si rese conto che l'uomo stava guardando i vari oggetti disponibili nella stanza. Vanelope era sempre più perplessa ma anche sempre più curiosa. Voleva forse provare a sedurla? Proprio lei che agiva come buttafuori nel locale? Erano davvero pochissimi gli uomini che ci tentavano e quando si trattava di clienti andava sempre a finire con un bel pugno contro la loro faccia. Un poco perché la trattavano come una puttana con atteggiamenti irritanti, un'altro perché non rispettavano le regole di gioco, e molte molte altre volte perché per loro un "no" significava "sì". Claus si accomodò sulla poltrona e si ritrovò a guardarla con occhio analitico. Vanelope rimase in piedi con le mani poggiate sui fianchi in attesa di conoscere il seguito di tutta quella scena. Intanto però Claus avrebbe potuto notare che non aveva i collant come le sue colleghe, aveva degli autoreggenti messi a dura prova dalle sue cosce muscolose ed i suoi polpacci allenati, le sue gambe erano lunghissime e grazie alla sua altezza nonostante fossero gonfie erano armoniose e femminili, slanciate grazie al tacco che portava. Il ventre che si vedeva era scolpito al punto che non le serviva nemmeno mettersi sotto sforzo per mostrare gli addominali. I suoi fianchi avevano una curva perfetta ed allenata, le sue chiappe di marmo avevano una forma più che perfetta, quello non era grasso ma muscoli, quindi ancora più appetibile. Il suo seno era abbondante e sebbene su una figura così immensa potesse sembrare ben proporzionato al suo corpo in realtà poteva constatare che erano enormi, che probabilmente una mano umana normale non sarebbe riuscito a contenere una mammella intera. Le sue braccia erano muscolose, anche se non esageratamente come potrebbero essere su un uomo, ma la sua figura risultava sicuramente parecchio attraente. Dopotutto Jack aveva insistito appositamente per farla vestire in quel modo e non come gli altri agenti del locale che si occupavano della sicurezza. Vanelope intanto lo guardava a sua volta. Era sicuramente più grosso di Zed, simile ad Alexander nella stazza, un uomo sicuramente attraente, ma in fin dei conti per Vanelope la bellezza non contava più di tanto. Un uomo bellissimo ma codardo era alla pari di uno sgorbio. Lei però sapeva che quel tipo era coraggioso e che poteva perfino diventare più grosso e bello da vedere. I Leviatani erano davvero molto rari in città. Stava per chiedergli spiegazioni ma prima di farlo Claus la pregò di dargli un lembo del suo vestito prima di poter procedere alla sfida. La curiosità di Vanelope crebbe ancora di più, normalmente una donna comune stando in quella stanza si sarebbe rifiutata e lo avrebbe mandato a quel paese, ma adesso lei voleva assolutamente sapere cosa avesse in mente.
    Se fosse stato il contrario probabilmente te li avrei fatti provare ma non nel modo convenzionale. affermò lasciandogli intendere che non era un invito ma una minaccia. Riferendosi ovviamente al fatto che usare gli oggetti sessuali per la sua sfida equivaleva a molestarla visto che non aveva accettato quel tipo di "mansioni".
    Non posso strapparmi via un pezzetto dal body, finirei per smontarlo totalmente, se lo vuoi poso darti una calza... affermò avvicinandosi al divanetto, posizionandosi accanto a Claus, sollevò una gamba facendo cadere la scarpa per terra e poggiò il piede sul sedile della poltrona. Fece arricciare la parte elastica che reggeva tutta la calza e continuò a farla scendere lungo la coscia per potersi togliere la calza. Era un gesto spontaneo ed automatico e se avesse voluto sedurlo probabilmente avrebbe fatto più moine mettendo più in mostra il suo corpo, invece si tolse la calza in modo normale, senza guardarlo, non rendendosi conto che era comunque uno spettacolo sexy, anche perché arrivata alla caviglia dovette abbassarsi con il busto e mostrare di più la scollatura. Si tolse infine le calza e la lasciò cadere sui pantaloni di Claus.
    Allora questa sfida? In che consiste? gli chiese sempre più curiosa ma anche impaziente.
     
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    Il carattere di Vanelope poteva far fuggire gli uomini deboli che non cercavano brivido (o che avessero il bacino troppo fragile), ma aveva già avuto il piacere di capire che tipo di uomo era il leviatano: sfrontato, coraggioso, competitivo ma anche capace di dimostrare rispetto e saper stare alle regole. Quella stanza profumata e tranquilla si era implicitamente trasformata nel loro nuovo campo di battaglia, e quando Claus provò ad incalzarla con la sua richiesta particolarmente anonima, lei non fece storie e stette al gioco. Il leviatano si sarebbe aspettato qualche tipo di capriccio, o comunque qualche semplice scenata anche solo per dare fastidio a quell'uomo sicuro di se, invece lei preferì rincasare la dose, volgendo la bilancia a suo favore sfruttando il suo corpo scolpito e appetitoso. Vanelope non era diversa dalle sue colleghe solamente per il carattere cazzuto, ma anche per l'aspetto e l'attrazione che ne derivava, molte avevano un corpo come si può definire a clessidra, molto sottile con la carne nei punti giusti che le rendeva appetitose. Lei invece era una valchiria vigorosa, alta e imponente.
    Vanelope, un nome davvero curioso, troppo dolce quasi.
    Ammise con un riso beffardo sulle labbra. Per lei sarebbe stato più adatto un nome imponente, tipo Brunilde o qualcosa del genere, ma si limitò a pensarlo senza rischiare di fare figuracce orrende, sopratutto ora che la cosa iniziava a farsi più interessante di quanto avesse pensato. Da seduto la corporatura del leviatano era più definita, la maglietta non era così elasticizzata quanto poteva apparire e una volta seduto quest'ultima veniva completamente distesa dal suo petto largo, mettendo in risalto il leggero solco tra i pettorali dell'uomo. Ai lati delle maniche la stoffa non riusciva a coprire per niente la vigorosa muscolatura, facendo fuoriuscire buona parte del bicipite teso che rimaneva contratto per l'acqua contenuta nel suo corpo. Molte donne e uomini si erano complimentate per i suoi muscoli, ma buona parte del lavoro era merito del suo potere che gli concedeva una manipolazione corporea di alti livelli. La cosa ovviamente non si limitava solamente alla parte superiore del corpo, ma anche a quella inferiore. La maglietta era un po' rialzata, abbassandosi occasionalmente con qualche movimento del busto, facendo un gioco vedo-non vedo con gli addominali di Claus, che se avesse voluto contrarre avrebbero probabilmente strappato la maglia fino al petto.
    Non l'avevo ancora accennato ma è da prima che ho un chiodo fisso nella mente: mi sei terribilmente familiare. Ma non ricordo dove ti ho vista, cazzo eppure le facce le memorizzo bene. Possibile che tu sia una mia fan, e ancora non me l'abbia detto per non rovinare la sorpresa? Tranquilla, il vecchio Claus può fare un certo effetto alle ragazze, starò al gioco.
    Si lasciò andare ad un occhiolino scherzoso ma incredibilmente pieno di se, ma che venne velocemente rimpiazzato da uno sguardo sorpreso e allo stesso tempo agitato. Il corpo di Claus non aveva nulla da invidiare a nessuno, era indiscutibilmente un dio del mare, ma neanche lei scherzava... Disse che non poteva strapparsi un pezzo di body, quindi avrebbe optato per una calza. Forse Vanelope sottovalutava il suo fascino o forse credeva poco nelle sue capacità di seduzione, ma quello spettacolo per quanto breve come un lampo era stato un uragano di eccitazione per Claus. Tolse la scarpa con naturalezza poggiando il piede al fianco di Claus, che se fosse rimasto più imbambolato di com'era già probabilmente sarebbe battuto di lato. Riuscì ad approfittare della distrazione della donna per non incrociare il suo sguardo, in quel momento un'ondata di calore salì dal corpo del leviatano fino al suo cervello, dilatando le sue pupille alla vista di quelle gambe pericolosamente vicine a lui. Vanelope era una stangona di quelle da favola, avrebbe trovato una donna del genere solo una volta in tutta la vita, e quel giorno, in quella stanza, in quel momento, le forze cosmiche dell'universo gli stavano dando chiari segnali: Claus devi provarci. L'istinto di squalo che c'era in lui stava prendendo il sopravvento. Vedere il suo seno, quella carne liscia, senza imperfezioni e tonica, aveva messo in modo il predatore che iniziò a mordersi le labbra con i denti aguzzi, come se volesse da un momento all'altro morderla e tirarla a se per farla sua. Anche l'odore dolce e di donna che emanava tutto il suo corpo lo inebriava confondendo le sue intenzioni e i suoi ricordi, se avesse voluto riconoscerla quello non era di certo il momento adatto. Quando la calza cadde sui pantaloni del leviatano, atterrò su un bozzo che prima non c'era costringendo l'uomo ad afferrarla prima che la cosa potesse peggiorare. Non si sta parlando di un'erezione umana che poteva essere percepibile solo da un occhio attento, ma di qualcosa che in erezione completa aveva la grandezza di un braccio, inoltre essendo un leviatano la cosa poteva sfociare sul grottesco mostrando non uno ma ben due membri. Mosse un po' la stoffa delicata della calza tra le sue dita per poi stirarla abbastanza da renderla come una sottile e delicata corda, poi ne avvolse un capo all'indice della mano destra.
    Il punto di fusione del ghiaccio è 0 gradi, anche se viene generato con le conoscenze dell'Antlomanzia una temperatura maggiore innesca il suo scioglimento. Più la temperatura è alta maggiore è la velocità con cui si scioglie, ciò può variare con molti fattori, numero di persone nella stanza, calore corporeo, umidità. In questa sfida Vanelope, tu combatterai contro la natura, utilizzando non la tua forza ma la tua concentrazione. Dovrai evitare che il ghiaccio si sciolga tenendolo a contatto con il tuo corpo, se si scioglierà entrò due minuti avrò vinto io, se riuscirai a lasciarlo anche vagamente gelato, avrai vinto tu.
    Una spiegazione logica, ma ancora senza collegamento. Finito di spiegare, Claus passò rapidamente una mano su tutta la calza ricoprendola di energia gelida che iniziò a solidificarsi utilizzando l'acqua contenuta nel suo corpo. Sulla superficie della calza andarono a formarsi 4 sfere di ghiaccio di grandezza diversa, vicine tra di loro ma comunque distanziate da una parte di stoffa della calza, difficilmente si sarebbe potuto spiegare la forma, ma era in tutto e per tutto una collana di perle.
    Prima che tu mi tiri uno schiaffo, puoi mettere il ghiaccio in qualsiasi parte del tuo corpo a patto che che tutte le sfere stiano incollate alla tua pelle. Ti sembra una sfida abbastanza onesta? O la nostra dura Vanelope non è così dura e agguerrita come vuole far sembrare? Potresti chiedere qualunque cosa vincendo la sfida, io un premio succoso del genere lo accetterei.
    Ora che lei gli aveva rivelato il suo nome, Claus l'avrebbe utilizzato per punzecchiarla a più non posso e spingerla ad accettare la sua sfida. Da uomo di spettacolo sapeva come provocare qualcuno, e avendo la sua stessa mentalità da Gladiatore, ciò che avrebbe fatto cadere in trappola lui avrebbe messo nel sacco anche lei, erano come specchiati, e Claus avrebbe dato il meglio di se per accenderla.
     
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    Claus non conoscendo la sua vera natura non poteva sapere che in confronto ai suoi fratelli lei in effetti era la più piccola e dolce della famiglia ecco perché un nome che sembrava quasi tenero ai suoi occhi, in realtà era azzeccato. Lo guardò perplessa quando fece quel commento sul suo nome sollevando un sopracciglio incuriosita, non ci aveva mai pensato, ma a lei piaceva il proprio nome. Non commentò limitandosi a togliersi la calza. Esitò un solo momento quando Claus le disse che la sua figura gli risultava famigliare. Cercò di non sollevare lo sguardo su di lui ma iniziò a temere che probabilmente l'aveva riconosciuta? Di donne altissime e muscolose come lei erano poche, ma confidava che la trasformazione che aveva fatto durante l'incontro avrebbe attirato l'attenzione su altro, che magari si fosse scordato della sua forma umana. L'aveva vista per poco tempo e a parte il ricciolo di capelli non aveva visto altro di lei. Quel commento però non la lasciò molto tranquilla. Se la sua copertura saltava doveva inventarsi qualcos'altro perché rovinava parecchi giochi che aveva in mente da fare nei gladiatori assieme a Jack. Claus oltretutto voleva far parte dello spettacolo, quindi doveva stare molto più attenta di prima. Forse le toccava addirittura sedurlo per non fargli pensare a quello scontro? Non che le dispiacesse infondo quel tipo non era male.
    Probabilmente mi hai vista in qualche pubblicità della Atlas game, magari sullo sfondo o su qualche cartolina del locale. Ogni tanto mi chiedono di posare.... fece con una piccola risatina nervosa. Sperava che la scusa gli suonasse abbastanza plausibile e che non indagasse oltre. Una volta tolta la calza e posandola sul pantalone dell'uomo notò che c'era un certo rigonfiamente nei pantaloni che non si aspettava di vedere, o per lo meno non così presto. Forse avrebbe dovuto arrabbiarsi, ma per Vanelope quel rigonfiamento era un vero e proprio complimento alla sua bellezza. Non pensava di fare certi effetti ad un leviatano che era già abituato a muscoli e corpi tonici. Lei che non era umana non aveva la stessa ritrosia di una donna comune. Si ritrovò a ghignare soddisfatta infatti non nascondendo affatto che aveva guardato in quella zona del corpo prima di tornare a guardarlo negli occhi, mentre si rimetteva in piedi di fronte a lui curiosa più che mai di scoprire cosa volesse proporle. Vide che passò la mano sulla calza per renderla sottile e ci plasmò sopra delle sfere di ghiaccio mentre le spiegava roba noiosa su temperature e robe scientifiche. Non lo interruppe, ne tantomeno si indignò, piuttosto lo ascoltò con attenzione cercando di capire dove diamine fosse la fregatura.
    Io non sono un leviatano, non ho il sangue freddo, quella roba si scioglierà prima di due minuti sopratutto se mi sta addosso. Che intendi dire esattamente con il fatto che mi serve concentrazione per non scogliere il ghiaccio? Conosci un metodo per non scoglierlo subito? gli chiese non riuscendo ad afferrare ancora del tutto lo spirito del gioco. Voleva forse eccitarla così da farle scaldare il corpo e distrarla? Doveva starsene ferma per 2 minuti ed attendere e basta? Le sembrava strano non le sembrava una sfida fra lei e lui dopotutto.
    Non fraintendermi non voglio tirarmi indietro anzi, sembra fin troppo facile, ma non vorrei sbagliarmi anche perché non ho capito il gioco. Inoltre non mi hai ancora detto cosa metteresti in palio oppure cosa vorresti in caso di vittoria. Prima si punta e poi si gioca no? Immagino che non mi lascerai in pace ad attendere che passino 2 minuti e dovrai fare qualcosa per scioglierlo prima no? In quel caso quali sono le regole di gioco? Io direi che non puoi usare fiamme o candele calde o robe del genere. affermò prendendo la curiosa collana di ghiaccio e tenendolo per un lembo della calza senza toccare le sfere prima ancora che il gioco iniziasse.
     
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    Doveva aspettarsela una simile reazione da parte della donna dato che, dopotutto, Claus non aveva ancora detto nulla riguardo la sfida. E c'era un semplice motivo, nemmeno lui aveva pensato a cosa risponderle prima di proporsi. Da buon tonto aveva trovato abbastanza facilmente la sfida con cui catturarla, ma non i termini. Si sentì però rassicurato dalla negazione della donna di conoscersi, odiava avere davanti qualcuno che conosceva ma non ricordarsi il suo nome, sopratutto se è una donna attraente. Il testosterone prima di tutto.
    Sarà un dejavù, probabilmente tutte le locandine del locale mi avranno dato alla testa.
    Se ne uscì dall'argomento con questa frase, senza però togliersi dalla mente il suo chiodo fisso, anzi, ora sarebbe stato più attento di prima. Lo sguardo di Vanelope era cascato sul cesto di frutta, e quindi sulla banana di Claus, che lo lasciò fiero di se ma allo stesso tempo preoccupato per la sfida, non voleva che saltasse per una semplice erezione. La cosa si smentì quando i loro sguardi si incrociarono lasciando trapelare un certo feeling tra i due, se doveva esserci la scintilla, probabilmente sarebbe scoppiata con un movimento involontario o con un semplice contatto. Claus si sentiva uno stallone e un Don Giovanni, quindi le occasioni si sarebbero presentate a pacchi, sopratutto ora che aveva trovato il premio e una scusa con cui avvicinarla di più a se.
    Ha l'aspetto di ghiaccio normale ma non lo è. Non lo sapevo nemmeno io come funzionava all'inizio, ho provato ad utilizzarlo più volte per rinfrescarmi la birra ma finiva sempre in un lago d'acqua con dentro le mie bottiglie. Dopo un po' ho capito il perché: questo ghiaccio reagisce più di ogni altra cosa all'energia del corpo. Non prendermi per una qualche sorta di Hippy o un fattone strano, ma parlo dell'energia che genera la nostra anima con la dovuta concentrazione. Io ne dispongo molta di più rispetto ad un essere umano normale, ma tutti ne hanno un quantità base, anche tu se ti concentri potresti sentirla fluire dentro di te. La mia è talmente intensa che se non mi concentro finirei per scongelare le mie stesse creazioni in un semplice battito di ciglia, ma contro il tuo corpo dovrebbe riuscire a stare al sicuro per un po'.
    Per un leviatano sentire scorrere l'energia dentro di se era alla base di tutto, come sentire scorrere le onde del mare sulla propria pelle, è una logica che tutti i leviatani imparato in fretta, ma Claus avendo vissuto da umano per metà della sua vita ha dovuto arrangiarsi facendo da autodidatta. Se avesse saputo che la sua avversaria non solo aveva quasi più energia di lui, ma gli era superiore in quasi ogni aspetto, il mento gli sarebbe finito sul divanetto per la sorpresa. Poi continuò facendo roteare la collana nella sua mano destra, facendole cenno di avvicinarsi.
    Anche un bambino cieco e senza gambe riuscirebbe a manipolare la sua energia, ed è per questo che l'handicap della sfida sarò proprio io. Più sarai agitata e con la mente poco lucida maggiore sarà la quantità di energia libera nel tuo corpo, e quindi maggiore sarà la velocità con cui il ghiaccio si scioglierà. Mettiti seduta qui, prometto che non ti toccherò, non ne avrò bisogno, non ancora almeno.
    Sghignazzò anche lui come piccolo dispetto alla donna, portando la schiena completamente contro lo schienale dei divanetti facendo spazio sulle proprie gambe e sul proprio bacino per poi indicarsi lentamente con la mano sinistra, facendo capire dove doveva comodamente mettersi. Come poteva darle fastidio senza utilizzare le mani? Ehehehe, l'intero corpo di Claus era pieno d'acqua, trasportabile e modificabile per assumere ogni forma esso desiderava, e questa regola poteva applicarsi a qualsiasi parte del suo corpo, sarebbe bastato un semplice pensiero per stimolare la donna in posti che probabilmente nemmeno lei sapeva d'avere. Dopotutto la sua "tecnica speciale" non la aveva ancora vista.
    Le regole te le ho già dette. Se vincerai tu potrai farmi fare tutto ciò che vorrai, non ho limitazioni di alcun tipo e accetto la sconfitta con onore, ma se vincerò io... dovrai portarmi a vedere il tuo camerino. Andata?
    Una richiesta bizzarra ma allo stesso tempo incredibilmente personale. Non voleva passare per un maniaco chiedendole di spogliarsi, ma una richiesta simile lo avrebbe fatto passare comunque come un maniaco, ma la sua intenzione non era vedere realmente il camerino, ma mettere alle strette quella donna. Se al suo interno aveva qualcosa di privato e da nascondere, avrebbe fatto di tutto pur di non far ficcare il muso dello squalo al suo interno.
     
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    Fortunatamente Claus non volle insistere su dove l'avesse vista. Sembrò bersi la sua scusa, ma fortunatamente non ci sarebbero tornati sull'argomento dato che in quel momento avevano ben altro a cui pensare come la loro sfida. Claus le spiegò che il ghiaccio che ha generato non era ghiaccio normale e che entrava in risonanza con l'energia delle persone. Lo guardò un poco scettica inizialmente, lei riusciva a manipolare l'arte della piromanzia tutto l'inverso di ciò che stava manipolando lo squalo. Evidentemente era portato per via della sua natura, lei però ci capiva ben poco di antlomanzia o roba affine. Non lo interruppe nella sua spiegazione, chiedendosi come diamine facesse un pompato del genere ad essere così informato, e sopratutto così bravo a spiegare, quando parlava sembrava più un professore che un lottatore, al punto che Vanelope si chiese perché mai voleva diventare un gladiatore e non qualcosa di diverso. Comunque alla fine del suo discorso Vanelope sembrò abbastanza persuasa di quella sfida e sebbene continuava a intuire che c'era qualcosa di strano sotto pensò che magari con le giuste accortezze potesse vincere la sfida.
    In pratica io dovrei starmene calma e buona per 2 minuti non facendo sciogliere il ghiaccio e vincendo potrò farti fare tutto ciò che voglio? Perché sento puzza di fregatura? era un gioco fin troppo semplice, che razza di sfida era? No, era sicura che lui avrebbe fatto qualcosa per influenzare le sfere di ghiaccio, anche se aveva promesso di non usare le mani. Era losco... il gioco era poco chiaro non sentiva affatto l'ebbrezza di una sfida interessante. Non doveva impegnarsi a fare niente, o al massimo impedirgli di farle qualcosa che l'avrebbe messa in agitazione. Beh in effetti avrebbe dovuto impegnarsi molto per farla agitare, non era un tipo facilmente impressionabile. Guardò la coscia dell'uomo dopo che lui l'aveva invitata a sedersi lì, sollevò un sopracciglio perplessa, anche ciò che voleva in cambio in caso di vittoria le sembrava poco stimolante. Iniziò a pensare che la scusa della sfida era solo un tentativo di sedurla prendendola molto larga. Si avvicinò alla gamba dell'uomo, ma invece di sedersi come farebbe ogni signorina per bene rivolgendo le spalle verso il lato di Claus si ci posizionò a cavalcioni, rivolta verso di lui, con le cosce un poco divaricate per non arrivare a premere il ginocchio contro i testicoli di Claus. Sembrava quasi che volesse minacciarlo piuttosto che essere seduttiva o maliziosa. In realtà con quel fare un po da maschiaccio non si rese conto che stava spalmando il suo delizioso cameltoe contro la coscia dell'uomo, facendogli sentire la morbidezza e il calore di cui era dotata una donna del genere.
    Visto che il calore del corpo non scioglie questo ghiaccio ma lo fa l'energia, perché non rendiamo il gioco più interessante? tolse con un gesto brusco la collana di ghiaccio dalle mani di Claus e la avvolse sulla coscia che aveva denudato prima facendo un nodino con la stoffa in eccesso.
    Invece di attendere 2 minuti annoiandoci a morte, prova semplicemente a toccare le sfere per farle sciogliere, io cercherò di impedirtelo. Non preoccuparti, anche se mi tocchi per sbaglio posti delicati cercherò di non prenderti a cazzotti. fece con un ghigno malefico, era evidente che se le avesse toccato un seno per sbaglio o il culo lo avrebbe preso a cazzotti e con molto piacere anche. Non perché le stesse antipatico o non volesse assolutamente che quell'incontro potesse sfociare in qualcosa di più piccante. Semplicemente perché si divertiva un mondo a prendere a cazzotti tizi grandi e grossi come Claus. Quando erano anche forti riusciva perfino ad eccitarsi di più in una scazzottata che in un banalissimo tentativo di seduzione tipico umano.
     
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    La piccola modifica al gioco imposta da Vanelope aggiunse un pizzico di pepe in più, peccato che fosse entrata in una sfida dove la specialità era del leviatano. Stare anche solamente a contatto con il suo corpo squamoso e duro la esponeva ad ogni possibile toccata che l'uomo poteva farle senza sfruttare le mani e gli arti. Notando il volto della donna Claus riuscì a percepire un leggero dubbio abbastanza comprensibile riguardo la sfida, visto che favoriva completamente lui, per questo non disse nulla quando lei di sua iniziativa la migliorò, anzi. Mantenne un'espressione seria, come se fosse un'aggiunta a malapena sufficiente, ma subito dopo il suo volto serio liberò la vera espressione mostrando un ghigno divertito e soddisfatto. In poche frasi riuscì a distruggere quell'immagine da uomo acculturato e anche un briciolo istruito che era riuscito a costruirsi, sentendosi più a suo agio con una donna che si stava comodamente adagiando sulla sua gamba, dopotutto era il suo sogno che inseguiva da una vita.
    Vedo che ne sai a pacchi di sfide, quelle che faccio di solito io sono robe semplici come denuda il tuo avversario, massacra il lupo mannaro con il suo pelo che va a pile, oppure la mia preferita: evita che il fottutissimo mostro gigante ti schiacci o ti lanci verso gli spalti come se fossi una pallina da ping pong, dannazione ho ancora mal di schiena da quella volta.
    Lasciò finalmente andare il peso che aveva dentro, iniziando a parlare con Vanelope come se fosse effettivamente una sua fan o una sua amica, la formalità non era un capo che gli calzava a pennello, e prima se ne sbarazzava meglio era. Vanelope provò a mettersi sulla sua gamba con fare più minaccioso che seducente, imponendosi con la sua stazza su quella dell'uomo che per quanto fossero simili quella della donna appariva più possente, trovandosi rialzata sulla gamba. Accettò pure facilmente le condizioni del leviatano, sopratutto la sua richiesta di fare visita al camerino della donna, anche se dubitava (e sperava) che non ci arrivassero e riuscisse a riscuotere il suo premio direttamente lì. Davvero non teneva alla sua privacy? Solitamente le donne sono fissate con le loro cose e sono piene di segreti, e se la coniglietta fosse tutta ciò che c'era lì davanti? Senza nulla di nascosto e senza paure? Troppo semplice, c'è sempre un bottone segreto per indebolire l'avversario.
    Mi dispiace dirtelo ma con dei semplici cazzotti mi farai ben poco, ho la pellaccia dura e posso dartene direttamente una dimostrazione...
    Quando Vanelope si sedette sulla gamba del leviatano, questo sentì il peso distribuirsi di colpo sulla gamba facendo capire la poca delicatezza del gesto, inoltre il costumino già ultra attillato si stirò ancora di più arrivando stringere perfettamente le sue intimità. Oltre al muscolo dell'interno coscia sentiva altro, qualcosa di molto più caldo, molto più interessante, che fece mordere velocemente ma più e più volte le labbra al leviatano. Istintivamente il leviatano indurì il muscolo della sua gamba, facendone confluire dell'acqua all'interno. Un piccolo segno di avvertimento, ma che avrebbe fatto intendere alla donna che le intenzioni di Claus di vincere quella sfida erano vere al 300%. Il muscolo spinse verso l'altro diventando improvvisamente duro come il ferro, spingendo contro la vulva paffuta della donna per poi rilassarsi e lasciarla tornare alla posizione originale, ripetendo la cosa per tre volte.
    Hai già perso dolcezza, è come se stessi incollata ad un enorme vibratore con muscoli d'acciaio e un sorriso capace di distruggere cinture di castità. Provaci a fermarmi, finirai per stringere le tue braccia intorno al mio collo e inizierai a chiedermene sempre di più. Forse potrei pure concedertelo.
    Così sicuro di sè e anche così fastidioso, Claus era l'uomo che ogni donna avrebbe voluto veder portare la spesa a casa sei borse alla volta. Vanelope si era cacciata in una situazione stuzzicante, in cui ogni movimento che faceva l'avrebbe portata a scoprire sempre di più della manipolazione corporea di Claus. Se lei era davvero una donna indistruttibile sul campo di battaglia, e di diamante nella vita di tutti i giorni, allora il leviatano voleva diventare la sua criptonite. La vittoria stava lì a portata di mano, tenendo l'indice e il pollice in posizione di come quando si raccoglie una ciliegia gustosa, allungò la mano verso la coscia della donna, cercando di afferrare una delle palline di ghiaccio che stavano attaccate alla carne e la bagnavano, iniziando a fondere per il calore corporeo. L'altra mano andò a poggiarsi sull'altra coscia a palmo aperto senza pensarci, sentendo il muscolo tonico e la carne che avrebbe volentieri morso. La vera battaglia era appena cominciata.
     
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    Claus non poteva sapere che per Vanelope una sfida era sacrosanta e che le vincite richieste le accettava sempre. Dopotutto aveva lasciato un villaggio su cui faceva la despota per aver perso una sfida. Avrebbe potuto uccidere quella vecchia maledetta per averla battuta, invece aveva tenuto fede al patto perché la parola di un Kaiju era vera e sacra. Non ebbe alcun timore quindi di mettere in pericolo la sua privacy, era un prezzo disposto a pagare se quell'uomo si rivelava in gamba. Se vinceva significava che meritava ciò che chiedeva. Claus sembrò compiaciuto del fatto che Vanelope volle incrementare ulteriormente il divertimento della sfida, a quanto pare da ciò che disse, non sembrava l'unica ad avere una fissazione per quel modo di intrattenersi nella vita. Darsi sempre una sfida personale anche quando non ve ne erano fra due contendenti.
    Le sfide sono il sale della vita. Senza sarebbe molto noiosa, non trovi anche tu? commentò prima di poggiarsi sulla gamba di Claus. Ancora non riusciva a capire perché quell'uomo si sentisse così sicuro di sé. Si ritrovò però a pensare che in effetti nonostante si fosse trovato di fronte alla sua forma gigantesca non si era comunque tirato indietro e che a quanto pare gli piaceva molto rischiare. Chissà magari era alla ricerca dell'adrenalina esattamente come lei. Probabilmente quella sicurezza che ostentava poteva perfino essere finta per mascherare la sua insicurezza e le sue paure. Oppure semplicemente era abbastanza folle o scemo da credersi davvero invincibile e non voler dare retta alle batoste. Era già pronta a farsi valere convinta di potergli tenere tranquillamente testa, sia in forze che in altro, pensando erroneamente che non avesse nulla di speciale, lo aveva visto in azione cosa mai poteva sfoggiare di diverso dall'arena in cui lo aveva visto combattere. Non fece però i conti con la natura dello squalo. Anche se avevano combattuto assieme non aveva potuto sapere che lui era in grado di manipolare il suo corpo a piacimento ecco perché i suoi occhi si spalancarono sorpresi quando sentì i muscoli della coscia gonfiarsi e aderire contro la sua carne, facendole sentire che poteva diventare durissimo come l'acciaio, adattandosi alle sue forme. Comprese quindi cosa volesse dirle alludendo che era un tipo tosto e resistente, non era solo un modo per pavoneggiarsi con lei, intendeva letteralmente che aveva la pellaccia dura. Oltretutto doveva ammettere che comunque in quanto a stazza Claus di certo non le era inferiore potendole tenere testa tranquillamente. Quel movimento di muscoli le fecero formicolare leggermente la clitoride portandola a fare pensieri decisamente diversi da prima: se poteva manipolare il proprio corpo in quel modo, quanti giochini erotici poteva fare? Poteva farle provare qualcosa del tutto nuovo in ambito sessuale? Era curiosa, ma prima di poter sperimentare personalmente le abilità di quell'uomo a letto, doveva assolutamente vincere la sfida.
    Oh capisco... ecco perché hai questa faccia tosta. commentò divertita posando istintivamente una mano sulla coscia di Claus, come se avesse voluto frenare quello strano fenomeno sotto di sé, dopotutto indurire il muscolo della coscia la sollevava leggermente facendo oscillare leggermente i suoi seni, e si sentì decisamente come una bambina sulle ginocchia del proprio padre. Una sensazione molto strana per una come lei. Questo prima che Claus non divenne più diretto e malizioso, mentre sicuro di sè le diceva che non avrebbe più potuto fare a meno di lui, e che poteva anche concedersi, come se lui non avesse alcun interesse nei suoi confronti. Si sorprese nel sentirlo parlare in quel modo, ma invece di arrabbiarsi scoppiò in una fragorosa risata divertita. Non lo stava schernendo semplicemente trovava divertente il suo modo di fare così diretto.
    Come dicevo.. faccia tosta. Mi piacciono i tipi così sicuri di sé, c'è molto più gusto a farli piangere. affermò con tono di sfida ed un ghigno divertito. Ovviamente non avrebbe permesso a Claus di arrivare al ghiaccio, frenando la sua mano afferrandolo per un polso, stringendoglielo abbastanza forte per fargli capire che non era una donna qualsiasi, e che se faceva la buttafuori in quel locale c'era un motivo ben preciso. Avrebbe forzato a spostargli il braccio per impedirgli di arrivare a toccarle il ghiaccio, e magari se riusciva perfino a premergli il polso contro il divano. Puntò i piedi a terra pronta in caso a spostarsi immediatamente, non voleva farsi trovare impreparata. Claus avrebbe potuto sentire i muscoli della coscia di Vanelope in tensione, aprofittò del suo tocco per per afferrargli l'altro polso con la mano libera. Dovevano passare due minuti, e Vanelope pensò di sfruttare l'attrazione reciproca per distrarre la mente di Claus dalla loro sfida. Se lui le avesse permesso di afferrargli anche l'altro polso, invece di spingerlo via per allontanarlo dalla propria coscia, gli avrebbe fatto scivolare la mano su di essa accompagnandola pian piano verso i fianchi, come se lo stesse invitando a carezzarla in modo più intimo. Sperava che quel gesto potesse confonderlo e farle guadagnare tempo prezioso. Magari avrebbe potuto distogliere l'attenzione dal ghiaccio per concentrarsi sulle sue forme. Si piegò leggermente in avanti avvicinando il volto al suo, sembrava quasi che volesse baciarlo ma si fermò a pochi centimetri dalla sua faccia e lo guardò negli occhi con uno sguardo malefico.
    Sai sono una tipa molto competitiva, dovrai fare di meglio se vuoi vincere. sussurrò abbassando un pochino la voce per sembrare più sensuale.
     
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    " Molto Male "

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    Quello era solamente l'inizio del giro sulla giostra a forma di squalo che Vanelope si era prenotata. La sensualità della donna era pareggiata dalla fiducia in se stesso che aveva Claus, che come intuito bene non era data da una forza innata, ma da una semplice ingenuità che lo rendeva spaventosamente sfrontato. Se avesse voluto avrebbe potuto far saltare la sfida semplicemente caricando uno schiaffo su una delle natiche carnose di Vanelope, sarebbe stato però il suo ultimo gesto da eroe visto che probabilmente lei si sarebbe fatta un cappottino con la sua pelle.
    Una ha sfida ha senso solo se il premio ne vale la fatica, in questo caso sono stato molto attento sulla mia richiesta. Non ho mai pianto in vita mia, non credo che ci riuscirà una coniglietta che ho conosciuto una manciata di minuti fa con le sue splendide gambe lunghe... dei muscoli scolpiti... e un enorme paio di invitanti bocc-
    La sua volgarità fu interrotta dalla reazione della donna per fermare l'avanzata delle mani. Vanelope stava saltellando sopra la spessa coscia del leviatano come una bambina saltella su un ginocchio per divertirsi, ma il corpo del leviatano poteva alternare una consistenza dura e solida ad una più soffice e comoda, assecondando le forme toniche della donna. La mano sulla gamba non fece nient'altro che amplificare la cosa, facendo muovere quasi spasmodicamente la gamba verso l'alto spingendo ancora di più verso la perla che premeva dentro il suo costume. Gli occhi del leviatano erano fissi su di lei, più precisamente sui due seni che continuavano a rimbalzare sospesi dal costume. Sembrava quasi che la sfida fosse tra lui e le tette, piuttosto che Vanelope intera. Rimase per alcuni imbambolato come un bambino che guarda qualcosa che vorrebbe afferrare, ma che le regole gli vietavano di poter prendere, quando riprese la concentrazione sospirò profondamente, facendo sentire la sua eccitazione in aumento, tornando con lo sguardo sul viso della donna. I leviatani resistono bene alle basse temperature ma il calore è una sensazione piacevole che volentieri cercano, e il calore di quella donna riusciva a rilassare parte nodosa del suo corpo, eccetto una. Aveva il polso destro bloccato dalla mano della donna, ma il braccio sinistro fu accompagnato sensualmente a poggiarsi sulla coscia, spingendolo ad accarezzarla. Le dita tozze e ruvide di Claus riuscivano a dare una sensazione più di massaggio che di vero e proprio tocco, e muoverle in tondo sopra quella carne permetteva di sentire ogni centimetro di essa, potendo solcare il muscolo ora piegato.
    Non ho ancora tirato fuori nessuno dei miei assi nella manica, e te lo dimostrerò adesso!
    Esclamò il leviatano malizioso e allo stesso tempo con un pizzico di fierezza, iniziando a riempirsi di energia. La mano che accarezzava la coscia della donna così come il polso si ingrandirono di colpo, rendendo più difficile la presa, mentre le dita più lunghe e il palmo più spesso permetteva un contatto maggiore con tutta quella carne liscia e desiderabile. Pensava davvero che non lo avrebbe fatto così presto? Certo che sì, Claus si sentiva troppo uomo per non trasformarsi a contatto con lei. Le cosce della donne frapposte alle sue vennero leggermente divaricare dallo spessore della gamba dell'uomo che aumentò improvvisamente di volume, diventando un vero e proprio tronco azzurro. I vestiti che lo coprivano non riuscirono più a contenere quella massa, strappandosi ai lati permettendo quindi ai muscoli di fuoriuscire. Se prima si sentiva come su un piccolo cavalluccio adesso poteva starci comodamente a cavalcioni senza pericolo di ricadere ai lati, e grazie alla spesso strato d'acqua che fluiva al disotto della sua pelle, ogni movimento non avrebbe fatto nient'altro che stimolarla come se si stesse strusciando su un enorme cuscino ad acqua.
    Ti presento Claus il Gladiatore Leviatano, in tutto il suo splendore, dolcezza.
    La voce si fece molto più profonda e roca, risuonando come un vero e proprio terremoto attraverso la gola, per poi schiantarsi con virilità e fragore contro il corpo della donna che si era ritrovata sotto un essere tutto nuovo. Claus teneva il capo indietro guardandola quasi con superiorità, non aveva più i lineamenti da uomo e i capelli scompigliati e corti, ma una grossa pinna che ne fuoriusciva dal capo, il suo volto si era fatto affusolato diventando un lungo muso celestino. Si passò la lingua più volte sopra la prima fila di denti mostrandoli alla donna, erano seghettati e appuntiti, proprio come quelli di un predatore. I vestiti si erano strappati scoprendo i muscoli del leviatano lasciandolo se non più di qualche straccetto, anche la sua erezione si era fatta molto più consistente e visibile, a tal punto che sembrò quasi poterne fuoriuscire da quel piccolo brandello di pantaloncini che copriva il bacino. Claus era riuscito a fare ciò senza nemmeno muovere un dito e quindi era ancora in gara, adesso i due sembravano davvero un padre ed una figlia, cosa avrebbe fatto Vanelope adesso che si trovava davvero difronte ad un mostro che a parità di grandezza poteva essere davvero suo padre?
     
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