[Op] Spuntini di mezzanotte

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    Continuo da qui. Scusate il post lungo, tante cose di cui cianciare. Nel caso invadesse qualcuno, vi prego di farlo solo se possiamo andare veloci. Io darò assoluta precedenza a liberare Lucia dalla prigione, visto che mi serve.

    CITAZIONE
    Nome partecipanti: Leben e Lucia
    Livello partecipanti: 3 e 1
    Energia partecipanti: Sky Walker e Genious
    Livello del Potere: 3 vs 1
    Abilità Fisiche Leben: Gigas, Mach, Energy al 5, il resto al 4 eccetto Charge 3.
    Abilità Fisiche Lucia: Tutte al 3
    Tecniche Personali Leben: •Dark jaws, •Black Sting, •Dark Eruption, •Pillar of pain, •Devour, •Vilemaw, •Betrayal, •Infection, •Nightmare, •Corruption.
    Tecniche Personali Lucia: Venus, Euphorbia, Mandragora, Zyra, Mimbulus mimbletonia
    Tecniche Loto Leben: Ninjutsu #2, #3, #7, #10; Goetia #1, #2, #3, #4, #5, #6, #7, #8, #10, #11, #12, #13, #14, #15, #17, #18, #19, #20, #22.
    Tecniche Loto Lucia: Ninjutsu #2 (Evocazione di Munizioni e di Armi), #5 (Lancio Potenziato), Ninjutsu #6 (Spirale Metallica);
    Rinjutsu #3 (Gabbia Incrociata), #4 (Scudo crociato), #10 (Liberatore crociato);
    Tutte le Eromanzie eccetto la #4 e la #9.
    Armi & Equipaggiamento Leben: Nox, Beretta M92FS x2, Caricatore per pistole x4.
    Armi & Equipaggiamento Lucia: Gift For You (Arma Personale), Beam Katana, Katana.
    Tipo di operazione: Evasione (Contro Roma) Livello di allarme +0
    Livello 1 (dell'evasore)
    • Compenso in denaro: 35 (Please Doom, aumenta i compensi)
    • Compenso in SP: 10/20 (Please Doom, aumenta i compensi)
    • -10 Punti al Governo
    Luogo: Ho cercato di seguire l'effettiva disposizione descritta da linea nel topic della Falange. L'eventuale scontro si svolgerebbe in uno dei corridoi che danno sulle celle. Lo immagino lungo potenzialmente quanto si vuole, direi un 30 metri e stretto 5 sia in altezza che in larghezza. In questi 30 metri il trio sarebbe collocato a 10 dalla scalinata o comunque la fine del corridoio.

    Hazel era rimasta alquanto stranita dalla reazione di Gabriel nei suoi confronti. Anche lei disprezzava che suo figlio venisse usato come una latrina per i più, ci mancasse, i suoi fini erano molto diversi da ciò che poteva sembrare... tuttavia, se a Lucia essere usata piaceva, che fosse un desiderio indotto dall'abitudine o dalla psiche ormai deviata, lei non si sentiva di giudicarla troppo aspramente né di cambiare questo particolare di lei. Stuzzicarla in proposito di sicuro, certo, ma la sua visione del mondo era abbastanza corrotta di suo per permetterle di non disprezzare affatto la lussuria nascosta in quel bel corpicino. Mentre la guardava accoppiarsi con il mercenario, era quasi finita per trovarsi addirittura fiera di aver creato una creaturina tanto appetitosa... ed eccitata. Eccitarsi per il proprio figlio era tanto sbagliato? Probabilmente sì... ma del resto anche il suo cervello non stava proprio bene dopo l'Inferno.
    Lucia d'altro canto era rimasta sconvolta. In un primo momento, aveva temuto che Gabriel si fosse riferito a lei con quel "mostro", talmente era abituata al disprezzo, ma voltandosi aveva capito quanto invece intendesse difenderla con le sue affermazioni. L'uomo era convinto che la madre fosse la causa di tutti i suoi mali probabilmente, e si chiedeva cosa avrebbe pensato se avesse scoperto che invece, suo malgrado, la poverina finiva per farsi usare e calpestare da tutti, non certo solamente dall'unico famigliare di cui sapesse qualcosa. Proprio per questo era voluta diventare una combattente: tentare di riscattarsi; aveva fallito su tutti i fronti. In ogni caso, l'impeto con il quale Gabriel l'aveva difesa l'aveva riscaldata fin dentro al petto, rendendole molto difficile dormire bene quella notte. Si augurava che l'uomo si dimenticasse presto di lei e non venisse più a trovarla in cella, in primis perché non sapeva come avrebbe reagito vedendolo, ma soprattutto perché sapeva fin troppo bene cosa succedeva a chi tentava di salvarla... Il suo amico "Carnelia" n'era un chiaro esempio.
    Era passato circa un giorno e mezzo dal loro arresto quando entrambe cominciarono a farsi irrequiete. Lucia aveva bisogno di Thresh, come un eroinomane che fosse rimasto troppo lontano dalla propria dose, mentre Hazel disprezzava la prigionia prolungata e dava chiari segni di irrequietudine, dal momento che la sua coda non faceva altro che sventolare come avrebbe fatto quella di un animale in cattività. Fu proprio al pomeriggio del secondo giorno, che la demone espose il problema.
    Bene, sappiamo entrambe che qui non resisteremmo neppure un altro giorno. Il gioco è stato bello finché è durato, ma nessuno è venuto a dirci quanto intendono trattenerci, il tuo nuovo amico è fuggito come se lo avessi pugnalato al cuore e la guardia che si occupa dei nostri pasti (Chi glielo dice che non mangiamo, poi?) non sembra proprio un gran chiacchierone. Ora... che ne diresti se cercassimo di fare un incantesimo per chiamare il tuo amico zombie e farlo venire ad aiutarci? Alla svelta.
    No! Lui no!
    Si sorprese persino lei della decisione con cui "pronunciò" quel pensiero, dunque aggiunse subito: Per favore. Sarebbe meglio chiamare... Leben, sì. Sono sicura che lei verrebbe, anche solo per capriccio... o per infierire sulle mie sventure.
    Non voleva che Thresh la vedesse in quelle condizioni, con un mantello addosso, senza l'ombra di una doccia da diverse ore e impossibilitata a sprecare ulteriori energie poiché troppo sfinita dallo stress. Non riusciva più a fare un solo incantesimo, e a malapena si sentiva in grado di unire le forze per recitarne uno di evocazione con la madre. Hazel fece spallucce.
    Oh beh, conosci tu i tuoi zombie...

    Qualche ora dopo, notte fonda...

    La preside si infiltrò alla Falange in un orario decisamente molto tardo, rendendosi conto ben presto di poter penetrare l'enorme fortezza solamente dalla fogne. Pur riuscendo con facilità a eludere la scarsa sorveglianza ed evitare spiacevoli incontri, si era ritrovava a dover affrontare una strana trappola a forma di gabbia che aveva divorato dopo aver parlato da sola con un "Oh no, come farò adesso?" che purtroppo si era infranto al vento. Aveva comunque voluto essere teatrale come sempre: si era infatti aperta quasi letteralmente a metà, tranciando le sbarre per poi tornare subito normale mentre scendeva dall'impalcatura, uno spettacolo affascinante se solo qualcuno lo avesse visto. Nonostante l'odore metallico che aveva addosso, arrivò comunque dalle due carcerate impeccabile come sempre, forse solo un pelo diversa... poiché i suoi capelli erano bianchi.
    L-Leben? Ma sei...
    Nel mio vecchio corpo, lo so. Lascia perdere i dettagli di come ciò sia possibile, io stessa ho scoperto le dinamiche da poco e ti assicuro che è un processo complicato da spiegare, non capiresti.
    Non provò neppure a nascondere il velato insulto con una risatina, ma si limitò al suo perpetuo sorriso malizioso, accostandosi alle sbarre e infilando tra due di esse le mani pallide e ossute, iniziando a tirare per allargarle e piegarle. La sua forza sovrumana rese quella lega metallica rinforzata paragonabile a bambù, che si piegò sotto il suo tocco come nulla. Mentre veniva aveva cercato di distruggere tutte le telecamere che era riuscita a notare nel suo cammino, stando attenta a mimetizzarsi nel buio grazie all'abbigliamento inconsueto (almeno per lei) che indossava. Mentre era presa dal compito di spalancare quelle possenti sbarre, non esitò a parlare di sé.
    Spero sappiate quanto questo mio gesto denoti un'incredibile magnanimità nei vostri confronti. Detesto -e lo disse sottolineando così tanto il termine, quasi sibilandolo, che fu chiaro quanto detestasse davvero- indossare tute sportive... anche quando mi si cuociono cosi bene addosso.
    Il suo aspetto era semplicemente fantastico. Indossava la tuta combattiva della Sapienza, che delineava ogni singola forma del suo fisico sottile e tonico, a cui ella stessa aveva apportato le dovute modifiche per renderla irriconoscibile; sul viso portava inoltre una maschera, che aveva più lo scopo di renderla incredibilmente sexy rispetto al non farsi riconoscere; anche perché non ne aveva bisogno dal momento che, essendosi appena trasformata, il Gebiss aveva ripristinato il suo vecchio aspetto. Tornare se stessa ogni tanto era una bella sensazione. Il suo corpo era più minuto di quello del cadavere che ospitava la sua anima, molto più giovane eppure screpolato in alcuni punti dalla morte. Era macabro e inquietante ma sensuale, per questo aveva sempre adorato starci dentro. Con quei lunghi capelli argentei, raggi di luna tessuti a telaio, in contrapposizione a sclere nere e occhi di un bianco perlato unico. Le labbra, rese violacee dalla morte, quella sera non indossavano il solito strato di sangue a mo' di rossetto, tuttavia avevano compensato di recente con una macchia che scendeva fino al mento e ancora colava, talmente era fresca. Quando Lucia mise un piede fuori dalla cella, capì da dove provenisse: il corpo della guardia "taciturna" che aveva portato loro i pasti, giaceva a terra in fondo al corridoio, il collo quasi del tutto strappato dal busto, con una sola, misera porzione a tenerlo ancora attaccato. Sul suo viso era disegnata un'espressione di puro orrore, che non se ne sarebbe andata mai più. Nella mano destra la pistola impugnata, sul cavallo l'urina che andava a mischiarsi al sangue, e sulla sinistra una foto che lo vedeva ritratto con un neonato in braccio e una donna sorridente al proprio fianco. Uno spettacolo raccapricciante che fece salire le lacrime sugli occhi di Lucia immediatamente, mentre Hazel si sforzò di mostrarsi impassibile, uscendo con noncuranza dalla cella, senza scostare lo sguardo da davanti a sé, come se la parete che vedeva fosse estremamente interessante.
    Uhm, sì... quello. Beh, un'altra cosa che ho dovuto fare solo per voi. Odio sprecare così il cibo e uccidere uomini cosi giovani e avvenenti... ma ha insistito davvero tanto a minacciare di spararmi. Consideratelo un grande dono.
    Guardò Lucia fingendo di rattristarsi, portando la mano ghiacciata a sfiorarle il viso, carezzandolo lentamente. Lei la guardava con gli occhioni lucidi ma colmi d'odio.
    Ohh... non essere cosi triste, tesorino... sono sicura che la sua anima si trovi in un posto migliore adesso.
    Lo disse con un sorriso da brividi, e a Lucia fu subito chiaro che quel poveretto era finito nel Labirinto. Era lei che aveva chiesto a Gabriel di mandargli un altro agente... era anche colpa sua se quel pover'uomo si trovava lì. Del resto però, la sola idea che avrebbe potuto essere Gabriel a dover affrontare Leben... la riempiva di orrore. Quanto poteva essere sciocca e incoerente la sua natura? In preda alla rabbia, non si rese conto neppure di aver iniziato a stringere i pugni con così tanta forza da tremare, né tanto meno di essere pronta a muoversi.
    T-tu... Che sia maledetta!
    Le si gettò addosso prima ancora che potesse realizzarlo e visti gli altissimi tacchi che la zombie indossava e il fatto che ella invece era ancora scalza con solo una mantella addosso, si ritrovò a riempirle il petto e l'addome di pugni, in modo tuttavia fin troppo femminile e poco convinto, come se stesse bussando a una porta con il lato delle mani delicate e tutto l'impeto di cui era capace. Era una scena a dir poco patetica. La non-morta si limitò a sollevare un sopracciglio, più perplessa che mai, come se stesse ricevendo dei buffetti affettuosi, mentre Hazel guardava suo figlio con palese sgomento nell'espressione... ma anche una nota di orgoglio ben nascosta nello sguardo. Alla fine Leben con uno scatto afferrò Lucia per il mento, facendo sì che la mano fosse proprio tra esso e il collo, sollevandola da terra con la sola forza di quella presa e portandosela all'altezza del viso. Le sorrise in modo estremamente divertito, fissandola dritta negli occhi.
    Oh cielo, tesorino... stai proprio cambiando, non è vero? Un po' di potere basta a darti alla testa? Forse Thresh non ti ha educato abbastanza... Poverina.
    Pensò seriamente che sarebbe morta. L'alito freddo della zombie non prometteva altro... Invece dopo lunghissimi istanti venne poggiata nuovamente a terra, e si portò subito le mani al collo per massaggiarlo, tossendo e respirando perché ora, con il fatto che anche Leben fosse una lanterna, aveva controllo sulla sua anima e poteva farle sentire il senso di soffocamento nonostante fosse già morta.
    Forza piccolina, invece che prendertela con i tuoi alleati dovremmo sbrigarci: non ho idea di quanto tempo le fogne resteranno prive di sorveglianza. Sono stata attenta a non lasciare tracce, ma non servirà se ci trovano qui. Andiamo.
    Per tutto il tempo, il trio aveva parlato con un tono di voce che si adattasse all'orario e a un'operazione tanto delicata, chiunque fosse giunto sulla scena le avrebbe trovate l'una al fianco dell'altra, nei loro rispettivi abbigliamenti decisamente fuori contesto: Hazel indossava ancora il suo strano body molto demoniaco; Lucia la sua mantella da "Cappuccetto Rosso Sangue" senza nulla sotto e Leben, come detto, era l'unica davvero vestita... per una volta.


    Fisico Leben: Perfetto
    Fisico Lucia: Un po' provata, ma ottimo.
    Fisico Hazel: Un po' provata, ma ottimo.
    Psiche Leben: Divertita/Concentrata
    Psiche Lucia: Scossa
    Psiche Hazel: Concentrata
    Potere Leben: Non Attivo
    Potere Lucia: Non Attivo
    Energia Leben: 150/150
    Energia Lucia: 80/80
    Tecniche utilizzate Leben:
    Tecniche utilizzate Lucia:
    Equipaggiamento Leben:
    -Tutto assente
    Equipaggiamento Lucia:
    -Tutto assente
    Note Leben:
    Note Lucia:
     
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    Zan zan zaaan! Sono tornata! u.u Chiedo venia se questo secondo post sarà brutto o confusionario, ma sono arrugginita. xD


    Leben avrebbe quasi sperato che qualche degno poliziotto ligio al dovere si facesse avanti per impedirle di far uscire di lì Lucia e la sua mamma, ma non era stato così. A parte la povera guardia che probabilmente giaceva ancora davanti alla cella delle due, nessuno si era fatto vedere e l'unica apparizione che aveva tentato di fermarle era stata quella di un simpatico xenomorfo che Leben aveva preso in simpatia. Il loro "scontro" era stato molto strano e piuttosto breve, semplicemente la creatura (che inizialmente aveva spalancato le fauci emettendo un sibili minaccioso), aveva perso tutta la propria aggressività quando anche Leben aveva fatto per abbassarsi in una posa ferina. Era bastato uno scambio di sguardi perché la bestia si facesse indietro al pari di un cucciolo spaurito, indietreggiando senza levare gli occhi dalla zombie come se, per l'appunto, l'avesse riconosciuta come animale superiore. Inutile parlare di quanto la cosa l'avesse divertita immensamente. Tutte e tre avevano raggiunto la Sapienza a bordo di un'auto molto anonima, e c'era stato tutto il tempo perché Leben apprendesse finalmente le dinamiche che avevano portato una merendina dolce e indifesa come Lucia a diventare... beh, una merendina altrettanto dolce e indifesa ma più saporita. Alla Sapienza, durante il primo allenamento tra Hazel e la giovane, aveva potuto osservare dalle telecamere un accenno delle capacità che avevano ottenuto, trovandole a dir poco affascinanti; tuttavia non avrebbe mai potuto intuire da quelle poche immagini chi fosse realmente Hazel. La storia di come fosse tornata dall'inferno per salvare il figlio la incuriosì moltissimo, così come rese tutto più interessante sapere che, con ogni probabilità, prima o poi un potente demone sarebbe venuto a cercarla. Se una notizia del genere avrebbe probabilmente sconvolto qualsiasi altro "padrone di casa", Leben trovava che quella possibile visita fosse solo un motivo in più per tenere la demone alla Sapienza. Avrebbe pagato per sapere che tipo gigante superiore fosse la creatura di cui parlava, specie perché aveva accennato a un aspetto animalesco e terrificante. Presa com'era da quei particolari, non aveva affatto notato il lieve nervosismo che trapelava delle due man mano che ci si avvicinava alla scuola. Non poteva sapere che Hazel aveva cercato di nascondere il fatto che fosse un'ex strega, e di certo non avrebbe potuto immaginare che la giovane Lucia aveva passato il tempo a covare odio nei suoi confronti, odio che non riuscì a trattenere quando giunsero davanti alla scuola e Leben uscì per prima, voltandosi a porgerle la mano in un gesto di falsa cavalleria. I suoi occhioni rossi si erano sollevati dalla sua mano al viso, e l'avevano fulminata con una tale forza che alla zombie era parso quasi di poter sentire le emozioni dello scricciolo sgorgare fuori e investirla. Era ancora sconvolta per la guardia che aveva ucciso?
    Oh, tesoro... sul serio non hai ancora accettato i nostri metodi? Eppure... non sei forse innamorata di uno dei più devoti seguaci di Apocrypha?
    Quello era bastato per farla sussultare e farle abbassare lo sguardo, mortificata, ma quell'aria affranta non le impedì di guadagnarsi ciò che la zombie preparò per lei, qualche tempo dopo...

    Leben finì di allacciare l'ultima stringa e diede un colpetto alle catene così da far suonare il campanellino, ridacchiando mentre si godeva il gemito di Lucia quando questo prese a dondolare, pesandole sul sesso, che sussultò. C'era voluta un po' di fatica per far restare quelle due ferme, specie con la loro ritrovata forza fisica, ma con l'aiuto di Sol e soprattutto di Vi, alla fine la preside era riuscita a impacchettarle come desiderava. Lucia era vestita di tutto punto proprio come appena uscita di casa, il vestitino nero era impeccabile e le calzava a pennello, le autoreggenti e gli stivali le davano un'aria leggermente più adulta, ma soprattutto nella posizione in cui si trovava aveva reso incredibilmente facile far risaltare gli "accessori" di cui l'aveva degnata. Delle manette di pelle erano legate con delle catene al collarino che indossava, ciò la costringeva a tenerle alte e unite in una posa che ricordava vagamente quella di un cane su due zampe, intento a fare le feste o a supplicare per un biscotto. Il body che una volta aveva coperto il suo corpicino era stato strappato dove contava, con un taglio a forma di cuore proprio tra le natiche, intorno all'ano, e un altro sul davanti per lasciar spazio a un'altra imbracatura che non solo, costringeva Lucia a tenere le ginocchia piegate e i piedini in punta, quasi uniti, ma le stritolava anche il sesso che nonostante tutto non aveva esitato un solo istante a ergersi in tutta la sua contenuta misura, facendo venire l'acquolina in bocca alla zombie. Era sempre un mistero per lei come facesse la poverina a mantenere una sensibilità così elevata nonostante ricevesse le attenzioni e gli insegnamenti di Thresh piuttosto spesso, era chiaro che il suo caro collega avrebbe dovuto educarla meglio... ed era proprio per questo che si era sentita in dovere di riportargli il suo giocattolo nelle condizioni migliori per una bella lezione. Per quanto riguardava sua madre invece, la donna aveva smesso di porre resistenza quando aveva capito che non c'era niente da fare, e si era dimostrata piuttosto sorridente e maliziosa, tanto che Leben aveva quasi perso interesse nel legarla stretta o imbavagliarla. Non c'era bisogno, dal momento che sembrava più che consenziente. Quindi si era limitata a pochi accorgimenti, tra cui un collare, un corsetto nero in latex, piercing e manette decorate da catene in oro che risaltavano immensamente sulla pelle bruna dei suoi polsi e delle caviglie.
    Non era proprio così che mi ero figurata di conoscere il famoso Thresh...
    In piedi davanti a entrambe, osservando la sua "opera" con occhio critico ma divertito, Leben non poté che ridacchiare di quell'uscita, pensando che tutto sommato la nottata era stata piacevole e proficua. Non solo era riuscita a liberare la merendina preferita di Thresh dalla prigione, ma avrebbe anche potuto godersi la sua reazione nell'apprendere che razza di piccola peste stesse diventando. E poi, non per importanza, anche quel giorno la sua lanterna non era rimasta affamata, aggiungendo una tacca alla propria collezione. Tutto sommato, anche se non si era ancora trasformata in una seguace devota e anzi, sognava tutt'oggi di dare un bel morso alla fantomatica dea, il Labirinto non aveva fatto che dimostrarsi un luogo colmo di infiniti piaceri, di cui per altro aveva esplorato solamente la punta.
     
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    Dove vivono i poveri ricchi.

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    Ti becchi 35 dollaroni, 20 SP e la libertà. E Roma caput mundi perde 10 puntazzi.
     
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