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.Mihael si stava guardando allo specchio, era un giorno importante e doveva essere perfetto, controllò con lo sguardo ancora una volta il suo abbigliamento, i pantaloni bianchi non avevano una singola piega e si adattavano perfettamente al suo corpo risaltando il suo corpo muscoloso senza però essere troppo attillati sulle gambe, poi una camicia di colore grigio scuro era semi coperta d auna giacca non abbottonata che era abbinata ai pantaloni, tutto era evidentemente fatto su misura, anche le scarpe classiche con suola in cuoio.
-Mi sembra sia tutto ok.-
Afferma con voce flebile, ma proprio mentre stava per lasciare la stanza si bloccò sull'uscio della porta e tornò indietro, afferrò uno strano medaglione che aveva trovato in un negozio di anticaglie in un paese sperduto, gli piaceva molto quell'ornamento, ed avrebbe dato un tocco di originalità ad un abbagliamento decisamente elegante e troppo "pulito"... Il medaglione raffigurava un simbolo di cui lui non sapeva il significato, ma se qualcuno con le giuste conoscenze avesse posato il suo sguardo su di esso la sua mente avrebbe pensato subito ad Umbra e quindi alle sue potenti streghe.
Non ci mise molto a raggiungere il parco della zona ricca di Roma, stranamente il traffico non era oppressivo e esageratamente caotico come suo solito, quindi arrivò al suo impegno circa quindici minuti in anticipo, era una buona notizia, così poteva controllare da sé che tutto fosse in ordine e che le statue non si fossero danneggiate durante il trasporto, un danno ad esse sarebbe costato alla ditta addetta ai trasporti decisamente più di quanto si potessero permettere e la mostra sarebbe stata in parte rovinata.
La zona che aveva richiesto ed ottenuto per mostrare le sue opere era piuttosto ampia e ben tenuta, le quindici statue erano state sistemate sul prato all'inglese secondo le sue disposizioni e fra di esse dei tappeti rossi permettevano ai curiosi ed agli invitati di camminare senza sporcarsi le scarpe con la terra o bagnarsele con la rugiada mattutina presente sull'erba, intorno alle statue poi erano dei cordoni color porpora che seppur non essendo delle vere e proprie barriere simboleggiava la distanza civile da tenere lontano dalle sue statue.
Le statue che sta volta aveva deciso di mostrare erano state ispirate dal ritorno della sua sorellina, infatti raffiguravano figure angeliche e demoniache, le prime erano state scolpite in bianchissimi blocchi marmorei, mentre i demoni erano stati ricavati da una strana roccia molto dura di colore rosso o da blocchi di una roccia nera, probabilmente di origine vulcanica. Ogni singola statua colpiva non per la sua posa, ma per le loro espressioni che regalavano la sensazione che fossero vive e per la peculiarità dei particolari, da vicino si potevano vedere perfino quelli che sembravano i pori della pelle, la sensazione che ispirava in chi li guardava era chiara... Erano vive!
Dopo aver controllato che tutto fosse in ordine e le sue opere non avessero danni decise di accogliere i pochi ospiti che aveva invitato personalmente, per il resto aveva leggermente pubblicizzato la cosa sperando di suscitare la curiosità di numerosi cittadini dall'ambito sociale "normale"... D'altronde era uno scultore molto famoso e non voleva limitare la visione delle sue opere solo a chi potesse accedere alle gallerie d'arte, scolpiva non solo per sé stesso ma anche per gli altri. Il suo nome era inciso alla base di ogni statua, incisione che era stata riempita da un filo d'oro.
Quando vide il primo volto familiare di un collega ringraziò che fosse una splendida giornata senza una sola nuvola in cielo... Tutto sarebbe andato bene... Magari sarebbe anche successo qualcosa d'interessante che avrebbe ulteriormente migliorato l'evento, e quindi la giornata... Inutile dire che tutto il luogo era circondato da degli uomini grossi in completo nero che sembravano gridare: "Siamo la sicurezza!".. -
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Dopo la sua piccola visita a Londra in vista dei preparativi per accogliere nuove apprendiste direttamente alla Oxford, Mercury era stata rimandata a Roma per poter essere utile ad Artemis e la Principessa, probabilmente impegnate con altri preparativi e molto distratte dal reale scopo per cui si trovavano nella città eterna: cacciare degli importanti cimeli appartenenti all'Oscurità di Umbra che potevano riportare loro un immenso potere. Essendo lei un'abile osservatrice affidavano spesso alle sue cure un simile compito, cosa che non la entusiasmava mai minimamente ma che aveva un effetto terapeutico al suo carattere altezzoso e che amava essere adulato, quindi bilanciando a dovere quei sentimenti si prestava volentieri ad una simile ricerca. Anche perché la maggior parte delle volte indagare e ottenere simili cimeli significava limitarsi ad osservare ed aspettare, senza dover necessariamente interagire con nessuno. Cosa che odiava categoricamente. Purtroppo, quella non era la sua giornata fortunata. In piedi in mezzo a quel giardino circondata da statue e persone, Mercury si sentiva totalmente pietrificata, rigida come uno stoccafisso, con i pugni chiusi e la testa immobile, con solo gli occhi scuri che si muovevano a destra e manca con fare circospetto. Non passava inosservata, era vestita al suo solito con quegli abiti vistosi che lasciavano poco spazio all'immaginazione delle sue forme e l'ampio cappello che celava il suo sguardo distaccato, lasciando i lunghi capelli scendere dietro la sua schiena. perché si trovava ad una mostra di statue? Semplice: in passato era prassi comune nascondere all'interno di statue o opere d'arte dei cimeli che ne aumentassero non solo il valore ma anche il fascino, in modo che le persone potessero essere più spinte ad acquistarli o semplicemente che fosse un regalo di gradimento per Re e sovrani. Da canto suo, Mercury aveva una sua personalissima interpretazione dell'arte: doveva essere mutevole, ordinata ma imperfetta, capace di migliorarsi in eterno. Come la magia: una fiamma che a alimentata nella giusta dose e che può diventare sempre più luminosa senza mai trovare un vero limite, restando mutevole, magari anche distruttiva perché no, in fondo nulla al mondo è destinato a durare in eterno, quindi perché privarsi di uno spettacolo notevole? Quindi dal suo punto di vista, una forma d'arte come la pittura o la scultura era semplicemente imperfetta, utile per immortalare qualcuno magari e mostrargli riconoscimento, ma niente di davvero meritevole quanto un incantesimo ben studiato, capace di creare qualsiasi cosa col suo innesco. Qualsiasi cosa e niente allo stesso tempo.
Non ci troverò proprio un bel niente qui...
Roma l'aveva delusa fino a quel momento, sapeva di star portando avanti una ricerca difficile e molto noiosa, ma a quanto pare tutti i cimeli più belli, antichi e potenti erano già stati razziati da chi aveva competenza nel settore, e a streghe come lei non restavano che le briciole. Doveva rassegnarsi: non avrebbe mai trovato il cimelio giusto per risvegliare un oscurità più profonda nel suo cuore, sarebbe sempre rimasta dietro a Midna che nonostante le sue umili origini l'aveva superata in quanto strega. I molti studi di Mercury non avevano portato a nulla, non perché priva di talento ma semplicemente perché forse... priva di una vera scintilla. Rassegnata ma incapace di esternare un sentimento del genere con un semplice sbuffo, Mercury socchiuse gli occhi, abbassando il capo e il cappello sugli occhi, visibilmente delusa da sé stessa, per poi afferrare al volo con le sue affusolate ed abili mani una coppa di champagne molto costoso, che sfuggì del tutto allo sguardo del cameriere. Un simile servizio in occasioni così mondane non mancava mai, e quella poteva essere una buona soluzione per seppellire i suoi pensieri negativi, in assenza di Zelda e la sua miracolosa cioccolata.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Posso aspettarmi che un mio post/Pg non ispiri ma al punto da non rispondere neanche agli mp... wow, è un pò offensivo. Ne prendo atto, ma non posso dedicarti tutto questo tempo se non hai intenzione di giocare, sarà per la prossima volta. Questa role è annullata..
