Watchman

Per LylYerah

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    Tutto chiaro, devo proteggere una persona senza che se ne accorga
    Disse Gabriel guardando negli occhi il suo contatto, voleva essere certo del lavoro che gli stavano proponendo, era già la terza volta che Mark gli ripeteva la stessa cosa eppure venire pagato per recarsi in una ricca zona residenziale della capitale dell'Impero Romano per tenere d'occhio una studentessa senza fare altro gli pareva assai strano: solitamente alla richiesta di tenere d'occhio una persona che frequentava ambienti esclusivi e prestigiosi solitamente la richiesta era quella di eliminarla in maniera discreta oppure di rapirla in modo altrettanto discreto il che comportava dei rischi, ma in questo caso doveva solo tenerla d'occhio come una sorta di guardia del corpo.
    Non era il genere di lavoro che solitamente gli veniva proposto ma la paga era buona e sui soldi non si sputa mai, specie quando ufficialmente non esisti ed hai bisogno di sopravvivere con le tue sole forze.
    Esatto, se me lo chiederai un altra volta mi rivolgerò altrove perchè è segno che quegli innesti ti hanno rovinato il cervello, ricapitolando per quella che spero sia l'ultima volta:
    dovrai recarti a Roma in una delle zone più alla mano della città, trovare un modo per avere una buona visuale sull'appartamento occupato dalla tua cliente e tenerla d'occhio durante la notte, al mattino te ne vai e ritiri l'altra metà del compenso, tutto chiaro? non ti fai vedere, non fai nulla a meno che non ci sia pericolo in quel caso ... beh lo sai fare il tuo mestiere no?

    Gabriel annuì, lo sapeva fare il suo mestiere, non reputava fosse il caso di dire altro si limitò a chiudere gli occhi annuendo una seconda volta poi con un rapido gesto delle sue protesi afferrò, rapido come un uccello rapace in picchiata sulla sua preda, il mazzo di banconote che il suo contatto gli stava offrendo; dal canto suo l'omino dal viso ustionato che di mestiere si occupava di "trovare la gente giusta per il lavoro giusto" sfoderò un sorriso da predatore mentre si alzava; quello era il segnale che la transazione era conclusa così si alzò e lasciò il piccolo monolocale della tranquilla zona popolare non troppo lontano dal Tamigi dove aveva il suo ufficio il cacciatore di taglie cyborg.
    Rimasto solo esaminò le poche informazioni che aveva, doveva tenere d'occhio un appartamento in una zona lussuosa vicino al più grande parco della città imperiale per una notte, aveva solo il numero dell'appartamento ed il civico ma tanto gli bastava, aveva tutta la giornata per recarsi in aeroporto per raggiungere l'impero e recarsi a Roma, in pochi istanti prenotò un posto sul primo volo in partenza, essendo necessario volare non portò con se nessuna delle sue armi, fortunatamente i suoi innesti non lo lasciavano del tutto "scoperto" di fronte ad un potenziale pericolo; aveva solo un ora e mezza per essere in aeroporto quindi non si cambiò d'abito tenendo i pantaloni neri ed il maglioncino tecnico in kevlar sopra al quale gettò il cappotto prima di uscire ed inforcare la sua Ducati, attivando gli innesti sugli occhi per evitare che l'aria gli desse noia mise in moto e partì a gas spalancato verso l'aeroporto, zigzagando tra il traffico si divertì un mondo, la velocità e l'adrenalina che gli pompava nelle vene lo faceva sentire stranamente felice e gli permisero di stabilire il nuovo record di percorrenza ufficio-aeroporto.

    Il volo fu breve e per lui che non aveva bagaglio se non uno zainetto vuoto che si portava dietro per non destare attenzioni sospette ai vari controlli doganali anche uscire dall'aeroporto fu rapido come uno schiocco di dita; a cena decise di rimanere in una delle tante tavole calde per studenti dove il suo look duro e metropolitano si mescolava alla perfezione con la miriade di stili eccentrici e anticonformisti di certi studenti; una volta terminata la cena rapida e frugale si diresse apparentemente senza fretta verso il parco cittadino. Anche di sera il posto era vivo e vibrante il che gli permise di muoversi con disinvoltura seguendo le indicazioni che gli innesti oculari gli fornivano in modalità realtà aumentata: quelle cose erano perfette per lavorare come mercenario, gli davano un netto vantaggio anche se purtroppo non poteva ricorrere alle sue piene potenzialità.
    Arrivato nella zona del parco di fronte al lussuoso complesso residenziale notò che davano su una piccola porzione del parco cintata che formava una sorta di cortiletto interno, ben curato e illuminato dalla sola luce della luna con una piccola fontanella sul limitare e delle ninfee che ci galleggiavano dentro
    "Certo che se avessi passato l'infanzia qui... altro che Londra-3" pensò ricordando il suo misero e decadente quartiere popolare dove aveva passato l'infanzia se così poteva chiamarla; fingendosi uno dei tanti turisti di passaggio passò davanti alle varie porte cercando il numero che doveva sorvegliare, sfortunatamente era al secondo piano, ed era impossibile tenerla d'occhio tutta la notte dal lato in cui si trovava, qualcuno avrebbe notato una persona che camminava davanti agli alloggi tutta la notte ed avrebbe avvertito le autorità.
    Ebbe una intuizione un istante dopo, il piccolo giardino era perfetto per la sua missione; in pochi passi rapidi lo raggiunse ed attivò la visione notturna, la luce della luna venne amplificata mille volte e Gabriel vide come se fosse giorno pieno, il verso di un gufo gli fece girare la testa di scatto, allarmato, ma quando vide l'albero da cui la bestia era appena volata via sorrise; quello era il punto di osservazione perfetto, le sue mani penetrarono nel legno come se fosse fatto di burro ed arrampicarsi fino alla sommità non fu per nulla difficile, tra le cime dell'albero era pressochè invisibile e poteva osservare perfettamente le due finestre della stanza dove risiedeva il suo bersaglio
    "spero tu passi la serata fuori così potrò farmi pagare per non fare nulla"
    pensò mentre si sedeva comodo e richiamò il libro che stava leggendo che gli apparve rapidamente davanti agli occhi in semitrasparenza, l'appartamento sembrava del tutto deserto ma era ancora presto.
     
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    Dum De Dum, Dum De Dum, Dum De Dum... Polaris stava facendo la sua tranquilla passeggiata serale, in un parchetto vicino alla casa della Doc. Zeigler, dove la stessa Kaiju abitava. Essendo ancora appena un'adolescente, spesso si ritrovava a fare queste lunghe camminate solitarie, scodinzolando la gigantesca coda, grossa all'incirca due volte il resto del corpo. Hana non si preoccupava mai, sapeva che Polaris sapeva difendersi. L'unica che si preoccupava era Mira Harsenoff, l'incaricata alla sicurezza della villa. Era una un pò quadrata, pensava Poly, ma alla fine la trovava simpatica. Shi, Miha Assof è simpatica!, disse la Kaiju. Per via della sua lingua lingua non sapeva parlare molto bene, ma non se n'era mai fatta un problema. Si appoggiò a un albero lì vicino, che aveva scelto per dei bizzarri segni sulla corteccia: sembravano quasi polpastrelli....Polaris ci mise dentro le dita, quasi ne poteva infilare due nello stesso buco.
    Avvicinò la coda e mise la punta in un'altro di quei buchetti, e alzò lo sguardo: quei segni proseguivano verso l'alto. Incuriosita dalla cosa, provò ad arrampicarsi sull'albero, dicendo un gioioso
    Arrivo Signor buchettaro! Ahimè, la giovane non era un ottimo esempio di forza nelle braccia, e cadde, attutendo la caduta anteponendo la massiccia coda al duro terreno. Non volendo insistere, si congedò dal legnoso oggetto delle sue attenzioni con un Ciao Buchettaro!, continuando la sua allegra passeggiata, canticchiando e scodinzolando.
     
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    I suoi visori continuavano a scandagliare tutti i segnali di movimento, se erano animali lo informava con una piccola etichetta in realtà aumentata sulle caratteristiche della specie se invece si trattava di umanoidi si collegava ad una serie di database per fornire informazioni, tutte queste informazioni apparivano in maniera sfocata sullo sfondo mentre lui era concentrato sul suo libro fino a quando una apparve in primo piano, bordata di rosso: il suo "bersaglio" era stato individuato.
    La sua soglia dell'attenzione tornò alta e con pochi impulsi neurali chiuse l'e-book che stava leggendo e si mise ad osservare cosa accadesse. Dalla foto che gli era stata fornita la sua "cliente" non era umana ma una strana e rara creatura, in effetti era decisamente particolare ma aveva qualcosa che lo incuriosiva, sembrava stranamente spensierata e lieta cosa che chi ha bisogno di una guardia del corpo solitamente non è: non sembrava preoccupata o spaventata anzi si dirigeva a passo tranquillo verso di lui.
    La cosa da curiosa divenne preoccupante quando si diresse all'albero e si mise ad osservare i fori che la sua salita aveva provocato, sembrava studiarli e di colpo si rese conto che stava provando a salire, lo avrebbe senza dubbio scoperto se fosse salita, doveva pensare a come non farsi scoprire dato che il suo contratto lo prevedeva, fortunatamente dopo poco lei ricadde atterrando su quella che sembrava una grossa coda, stava per scendere a sincerarsi che stesse bene fregandosene del contratto ma poi la vide mettersi in piedi e dopo aver "salutato" l'albero proseguì la sua spensierata passeggiata.
    Passato il pericolo tirò un sospiro di sollievo e proseguì la sua silenziosa osservazione, purtroppo qualcosa entrò nel suo campo visivo, rapido e imprevisto qualcosa di grosso e grigio impattò contro di lui, credette di essere stato colpito da un cecchino avversario ma poi si accorse che era stato un gufo, che probabilmente aveva la tana nel tronco dell'albero, l'animale sembrava avere un grande interesse a scacciare l'intruso, probabilmente aveva i piccoli nella tana e continuava a cercare di colpire al petto ed agli occhi il cacciatore di taglie che imprecò e anche se sottovoce il silenzio della notte amplificò la sua imprecazione, fece scattare la mano in avanti per afferrare quella bestiaccia e spezzargli il collo, purtroppo gli innesti rispondevano male e il movimento fu troppo lento rispetto alle sue intenzioni.
    Si sbilanciò in avanti scivolando in avanti, la caduta era in evitabile, la terra si avvicinò rapidamente ma qualche istante prima di toccare terra il sistema Hycarus si attivò invertendo il magnetismo delle sue protesi permettendogli di atterrare in piedi e senza danni ma il cuscino magnetico aveva prodotto un grosso spostamento d'aria facendo scappare diversi animali e producendo parecchio rumore.
    Se la giovane protetta era ancora nei paraggi avrebbe udito il rumore distintamente, sperava di non allarmarla o spaventarla troppo.
     
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    Polaris sentì facilmente il rumore creato da Gabriel, e subito con una grande agilità si girò e corse da lui, tutta eccitata per il nuovo amico che gli si palesava davanti. Sei tu il Signor Buchettaro? Vivi sull'albeo? Se vivi sull'albeo, pechè sei caduo? Pechè abiti sull'albeo? Ti hano lasiato vivee ui? Come ti iami? Peche hai tutti quetti pezzi di metallo? Come d'abitudine per la giovane, aveva bersagliato con una raffica di domande il suo povero interlocutore, incrociando le braccia dietro la schiena, e trovando divertente la cosa, cominciò a stuzzicare il bel faccino di Gabriel con la punta della coda. La Kaiju non conosceva molte persone, e incontrarne una nuova era sempre una cosa sempre bella e divertente. Forse non per colui che doveva ascoltarla. Come quella volta che aveva fatto la conoscenza di una scienziata di Londra, venuta per vedere e toccare la piccola e frenetica Polaris. L'aveva tempestata con una serie infinita di domande, quasi come se fosse lei a voler studiare la studiosa, e non il contrario. Poi, senza lasciar tempo a Gabriel di replicare, ricominciò a parlare. Io sono Polaris, ma puoi chiamammi Poly, come fa il mio amouccio, vengo da un posto freddo, come lo hiamate voi? Credo Sibeia, o cose così. Sai che posso pallarti in testa? Vivo qui vicino, tu hai tanti amichi sull'albeo? Io nn ne ho molti, ma non e faccio un poblema, ho un sacco di simpatici pelusche! C'è Aurora, Misa, Clover, Chiara, e poi Miriam, Bea... Avrebbe potuto continuare per diversi minuti, tutto dipendeva dalla reazione che Gabriel avrebbe avuto nei prossimi secondi.
     
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    La curiosa Kaiju si era accorta della sua accidentale e rovinosa caduta, se fosse stata una delle sue normali missioni ora avrebbe già in mano l'arma pronto a passare al solito Piano B, ma in questo caso aveva praticamente fallito, doveva tenerla d'occhio senza che lo notassero e per colpa di quel dannato gufo tutto era andato a rotoli, ora mentre veniva letteralmente sommerso dalle domande di Polaris cercava rapidamente una risposta mentre sentiva la punta della enorme coda morbida colpire il suo viso reso quasi insensibile dagli innesti, facendo leva sulla sua disciplina per non afferrare la punta dell'arto che lo stava stuzzicando in maniera fastidiosa, ma ricordava molto bene che doveva proteggere e non fare del male in alcun modo alla strana piccola (per gli standard della razza) Kaiju.
    Piacere Poly io sono Gabriel, cosa ci fai qui fuori al buio? i tuoi peluche non si sentono soli?
    Domandò sfruttando le informazioni che lei gli aveva inconsapevolmente fornito, gli sembrava di avere a che fare con una bambina e come tale aveva deciso di trattarla, assecondarla era senza dubbio la strada migliore, anche se cominciava a mal tollerare la coda che a intervalli regolari premeva contro il suo viso ma per ora riusciva ad ignorarla.
    Nel suo discorso aveva volutamente ignorato le domande sul perchè fosse su quell'albero.
    Dannazione è molto più facile uccidere due spacciatori dell Est End che fare da guardia del corpo, ora capisco perchè tutti preferiscono fare il mio lavoro
    Pensò pentendosene un secondo dopo, lei poteva leggergli la mente o almeno così sosteneva.
     
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    La capacità di multitasking di Poly gli aveva consentito di continuare a parlare dei propri peluche e ascoltare Gabriel in contemporanea, ma appena esso finì la sua domanda, avvinghiò la coda sulla testa di Gabriel e corse verso casa, tentando di trascinarselo dietro. Ai waghione, anniamo! E avrebbe cercato di trascinare se stessa e il mercenario verso la sua abitazione. Fortunatamente per il cyborg, Polaris non poteva leggere la mente delle persone, poteva solo parlarci. Nel tentativo di trascinarsi dietro il suo nuovo amico, la Kaiju avrebbe continuato la sua raffica di domande, ma stavolta con una approccio mentale.
    Mi senti Gabriel? Sono Polaris! Te lo chiedo ancora, perchè eri sull'albero? Perchè non me lo dici? Uuuuh ho wapito tuto! E' inutiwe, ti ho ccoperto! Lo disse ponendo una certa enfasi sulle parole, come un investigatore che ha appena risolto un caso, indicando con l'indice l'alto, avendo un'illuminazione. E tornò a parlargli in testa. In realtà fai parte del gruppo segreto della scienziata di Londra! Sono sicuro che ce l'aveva, e vuole vendicarsi dopo che gli ho fatto venire quella emicrania!
    In realtà la povera ricercatrice non c'entrava nulla, ma Polaris adorava farsi un sacco di seghe mentali. Gabriel avrebbe sentito la squillante voce della Kaiju in testa, e non avrebbe potuto fermarle in alcun modo: se Polaris ti voleva dire qualcosa, l'avrebbe fatto sempre e comunque.
     
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    D'un tratto la coda della Kajun si avvolse intorno a lui e per un attimo una sensazione di paura lo avvolse, dovette per una frazione di secondo, dominare il desiderio di recidere quell'arto con le lame contenute nelle protesi, anche se queste ultime erano bloccate e mal funzionanti.
    Purtroppo per lui la sua "protetta" era molto intelligente e il piccolo tentativo di raggiro, le domande proseguirono imperterrite sul perchè lui fosse sull'albero; la giovane Kajun era un fiume in piena di parole e sembrava stranamente allegra di aver fatto la conoscenza del cyborg.
    Il fiume di parole sia nella sua mente che nelle sue orecchie non gli lasciava scampo e così decise di darle le informazioni che cercava, dopotutto non era stato incaricato di farle del male.

    Non mi manda nessuno che voglia farti del male

    Le disse come se fosse la cosa più naturale del mondo, essere mandato da qualcuno per proteggerla, quindi decise di dirle la verità solo, leggermente distorta

    Mi hanno chiesto di farti passare una bella serata, Polaris anzi Polly e per evitare che qualcuno a cui hai fatto venire mal di testa voglia farti qualche brutto tiro

    Si guardò intorno e decise che rimanere all'aperto non era il massimo, Polaris era decisamente vistosa

    direi che inizia a fare freddo, dovremmo rientrare in casa non credi? i tuoi peluche si sentiranno soli

    "Fai la brava, segui il consiglio, torniamo a casa prima che qualcuno cerchi di farti secca e mi tocchi ammazzare qualcuno" pensò cinicamente mentre attendeva la risposta della Kajun che si stava dimostrando decisamente diversa dalle solite persone cupe, scontrose, piene di se con cui aveva a che fare; per un attimo gli ricordò se stesso, un se stesso di tanti anni prima quando ancora avrebbe potuto sentire se quella notte facesse freddo davvero o meno, prima della violenza, degli innesti prima di quella vita.
     
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    Sempre tenendo la testa di Gabriel nelle spire della sua coda, Polaris continuò a far scorrere il suo travolgente fiume di parole: si si ttiamo annando, certo che hei di fetta! E poi non è Polly, è Poly! Una ssola ele! E come per accentuare il suo punto di vista, strinse ancora di più la testa del povero Cyborg, correndo verso la propria abitazione. Per la strada continuò a parlare, stavolta nella testa di Gabriel, raccontandogli della visita a londra.
    Eravamo andati perchè c'erano delle persone che volevano studiari quindi abbiamo preso un aereo che ho trovato strastretto per andare in questo po sto, se non sbaglio si chiama Londra, è stato un lungo viaggio, mi sono annoiata un sacco ed a un certo punto mi sono pure afdormentata ma poi il mio amoruccio mi ha svegliata e poi siamo scese, e pansa che abbiamo aspettato bene venti muntuti prima che ci prendessero i nostri bagagli? Eravamo io, il mio amoruccio l'assistene e non mi ricordo chi altri, prima abbiamo fatto un giro della città poi ci siamo fermati iin un hotel che era strabellissimo poi il giorno dpo siamo andati in qauesto posto tutto bianco ceove delle persone simpatiche mi hanno portat in questo posto ancora più bianco del resto e hanno fatto e trare questa scienziata che era stracarina coi suoi occhiali rotondi, ma amai come il mio amoruccio hey ma ti sto annoiando?
    Aveva detto tutte queste parole velocissima nella testa di Gabriel, probabilmente non ci aveva capito nulla. Sta di fatto che rerano quasi arrivati a destinazione, superando il parco e avviandosi verso la zona "ricca" della città, piena di ville più o meno grosse, e simili.
     
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    La Kaijun era un vero e proprio fiume in piena di parole, mentre parlava inavvertitamente, o per lo meno questo credeva Gabriel, strinse di più con la coda intorno al suo collo; un essere umano normale sarebbe già diventato cianotico fortunatamente per lui gli innesti gli permettevano di respirare agevolmente anche stretto in quella, stranamente morbida, morsa.
    Nel mentre la creatura candida come la neve invadeva la sua mente con una serie interminabile di parole, parlava di quando era stata a Londra di quanto le fosse piaciuta e a lui venne istintivamente da ridere, se avesse visto la parte di Londra dove era vissuto lui non avrebbe certo usato iperboli del genere, tutt'altro.
    Mentre teneva il passo di Poly si accorse che si erano spostati verso una zona decisamente signorile: una vita da predatore, da ladro, da delinquente lo avevano abituato a notare certi dettagli come le belle macchine parcheggiate negli ordinati vialetti con l'erba ben curata, le case erano ordinate e grandi abbastanza da ospitare in comodità almeno cinque persone; in quei posti una qualsiasi evento insolito veniva notato e riportato alle solerti autorità.
    Si fermò di colpo evitando di ferire quella che doveva essere la "VIP" da proteggere.

    Aspetta Poly, non puoi portarmi in giro come se fossi al guinzaglio: qualcuno lo noterà e saranno problemi, che ne dici camminiamo normalmente?

    Propose mentre cercava di sfilarsi dal morbido cappio che gli cingeva il collo

    Beh Londra ha il suo fascino lo ammetto

    Proseguì sperando che il discorso la aiutasse a distrarsi ed ad evitare di strangolarlo
     
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8 replies since 11/9/2017, 22:18   99 views
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