Un ospite a cena?

Per Electra

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  1. Electra Jameson
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    Electra aveva colto la sua attenzione come previsto, sbaragliando l’eletto pubblico al quale un astuto gioco di illusionismo era stato somministrato. La donna dalla chioma rossa si poneva sul capo gli allori del successo imperiale, esibendo un sorriso malizioso che rivolse, con manifesta e anelata immoralità, al vigoroso vampiro che così sfrontatamente stuzzicava le sue più intime pulsioni antropomorfe. Non avrebbe di certo perso una tale occasione, oh, no, e il pericolo non avrebbe edificato insormontabili fortezze per il suo acuto spirito, né tanto meno avrebbe impedito all’umidità delle sue fauci di apparire con possente desiderio. Il culto dell’azzardo costituiva una componente fondamentale nella sua arzigogolata vita, e tra le braccia amletiche di tale azzardo la sua indole libertina veniva dolcemente cullata dalla capricciosa sinfonia dell’inconscio.
    Non le sfuggivano, tuttavia, le occasioni durante le quali il Dorian Gray di Wilde mutasse nell’irrimediabile disfacimento della penna di Flaubert, vestendo i panni di un’Emma Bovary il cui insanabile malcontento scriveva sulla carne, a caratteri cubitali, un inappagato e perpetuo destino.
    Non c’è felicità che alberghi nell’appagamento, e non c’è appagamento che possa eternamente sussistere. Era una delle frasi cardinali che Electra aveva torchiato sull’intangibile superficie del suo corpo, e in fin dei conti non aveva mai desiderato raggiungere l’obiettivo ultimo di potersi dichiarare, con estrema completezza, soddisfatta. La realizzazione di una così nefasta condizione aveva però il suo giustificato e favorevole esito: non si sarebbe fermata ai piedi di uno scoglio ordinario e la sua fame non sarebbe stata in alcun modo placata.

    “Hai voglia di divertirti, non è così?” aveva sussurrato la donna dalla rossa chioma nell’esatto istante in cui quel fiato vampirico e rovente le piombò sul collo niveo senza alcun preavviso.
    Non si lasciò invadere da un insulso timore, non era di certo un comportamento che le appartenesse. Riteneva, al contrario, che quell’atto inatteso occultasse con iniqua poesia, la sorgente interminabile di un raro eccitamento. Un fremito agghiacciante le percorse il prestante e femmineo corpo e gocce di piacevole sudore stillarono dalle gote porpora, glissando sulle scarlatte labbra sulle quali una lingua diabolica fece rapidamente capolino per leccarne il condito contenuto.
    Un ulteriore sorriso lezioso si abbozzò sul suo volto e uno sguardo penetrante venne scagliato da quelle iridi verdeggianti verso il giovane vampiro. La lieve traspirazione fece il suo corso, inumidendo il suo voluminoso seno e conferendogli un’oleaginosa apparenza. Electra tastò così con l’indice della sua mano il modico liquido che permeava il suo petto per condurlo, con danzante eleganza, sulla punta quasi serpentesca della sua lingua.

    “Questa sera ho davvero voglia di un whiskey. E’ una motivazione abbastanza valida per risparmiarmi?”


    Quel gioco le piaceva irresistibilmente. La donna dalla chioma rossa amava in modo irrefrenabile l’illusionismo illecito della tentazione e la naturale sensualità che la connotava agiva dalla sua parte senza alcun rimorso: fedele compagna di crimini inauditi da sussurrare ad un corpo fervido che sapesse gustarne l’invisibile tocco. Fu così che Electra pensò di sollevare la sua magra gonna e mostrare, all’ospite di sangue, la prosperità insolita che stringeva a sé quelle gambe da urlo.

    “Che ne dici di accompagnarmi al bar? O preferisci divorarmi i vestiti prima che la furia alcolica ti tolga dalla mente una potenziale notte indimenticabile?”


    Lo stava visibilmente provocando. E cosa avrebbe mai frenato Electra dal praticare, con estremo godimento, la sottile arte della provocazione? La scarlatta chioma si avvicinò così, in un lesto passo, al giovane e poderoso vampiro. Posò gli occhi su di lui al fine di rapire il suo sguardo e afferrò con rapidità scattante la sua mano affinché, quasi per errore, potesse posarla su quel suo petto fausto.

    “Sono sudata, non vedi? Non concederesti alla tua preda un breve rinfresco..?”
     
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8 replies since 21/6/2017, 21:31   242 views
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