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Ci volle molto più del previsto. Il problema fondamentale era che essendo influenzato dai poteri di Rachel, Iceringer non riusciva a gestire alla perfezione la sua stessa energia, confondendo anche quella degli altri rendendo tutto molto laborioso, faticoso e lungo. Ma quando oramai la notte era tarda e fonda, il corpo del ragazzo giaceva stabile sopra al lettino, attaccato a tutti i macchinari di monitoraggio, non in forma forse ma indubbiamente fuori pericolo. C'era mancato davvero poco, ma meglio di così non poteva andare e in questo Nariko e Syndra avevano il grosso del merito. Vega li osservava da molto tempo, e prima di intervenire aveva tenuto sott'occhio tutta la situazione per quanto gli fosse stato possibile, fino a che non comparve quell'edificio nero per lo meno. Era stata una grossa fortuna che Iceringer e Rachel si trovassero proprio sulla sommità di quel palazzo, altrimenti salvarlo col giusto tempismo sarebbe stato tutta un'altra storia. Per occuparsi del ragazzo, Vega aveva lasciato scappare Alexander, non il più grande dei problemi ma comunque una gatta da pelare che prima o poi andava assolutamente risolta. Niniel e Eloy si erano allontanati prima della catastrofe, avrebbe trovato il tempo di contattare anche loro a tempo debito, con l'aiuto di Iceringer magari così da non avere troppe spiegazioni da dare. Al contrario però, di spiegazioni ne avrebbe date a iosa in quel che restava della serata alle due streghe che indubbiamente volevano risposte. Una volta sistemato Iceringer, Vega avrebbe ciondolato visibilmente stanco sopra ad una delle sedie di legno della stanza, sbuffando rumorosamente.
Lo so... avete un sacco di domande, ne avete tutto il diritto e non ho intenzione di lasciarle in sospeso. Non tutte almeno.
Mentre sospirava, afferrò un paio di guanti fatti su misura dalla giacca, infilandoseli di nuovo per coprire gli arti corrotti che mostrava dal gomito in giù. Emanavano una forza energetica spaventosa, diversa da quella di Iceringer ma di uguale entità. Una volta sistemati i guanti, piegò la schiena in avanti, appoggiando le mani sulle ginocchia sfoggiando uno sguardo decisamente serio e tenendo basso il tono di voce.
Devo chiedervi però di seguirmi, non possiamo parlare qui. Non preoccupatevi per lui, Chiller gli farà compagnia. Ma non possiamo assolutamente rischiare che si svegli mentre vi do le dovute spiegazioni.
Si sarebbe quindi alzato, voltandosi verso l'uscita per poi camminare a passo lento verso l'edificio principale dell'arancia meccanica. Se le ragazze lo avessero seguito, lo avrebbero visto saltare oltre il bancone piuttosto agilmente per poi iniziare a prendere qualche liquore, spostandoli come se volesse organizzare un party alcolico, rivelando però uno scomparto segreto dietro quelle bottiglie che rivelava un frigo segreto che conteneva coca cola in lattina.
Ah... proprio dove le avevo lasciate. Se porti questo genere di bevande in un locale del genere diventi lo zimbello del quartiere. Ma quella robaccia alcolica non mi da proprio soddisfazioni.
Le bottiglie le portò comunque davanti alle ragazze, forse ne avevano bisogno, forse no, nel dubbio c'erano lattine anche per loro. Avrebbe atteso che si accomodassero, per poi appoggiare entrambe le mani sul bancone, tenendo le braccia tese intente a sostenerlo di peso. Il suo modo di parlare era leggermente diverso, ma quello di camminare, di porsi, i suoi vizi con le bevande gassate e quella maglietta sotto la giacca rossa con un motivo vagamente familiare dovevano aver dato loro qualche indizio.
Non sono un parente di Iceringer, né suo fratello.
La sua faccia si era leggermente schiarita, non sembrava particolarmente serio in quel momento, dava quasi l'idea di volerlo forzare nella maniera più solenne possibile.
I miei genitori sono morti dopo che ho finto di morire per poter lavorare con il governo che poi mi ha reso un ricercato. Tutto ciò che mi rimane della mia famiglia è una sorella che non vede l'ora di prendermi a pugni ogni volta che può. Sono innamorato di due persone allo stesso tempo ma questa non è la cosa più strana che posso dire di loro due...
"Streghe" suonava decisamente più strano di così. Si concesse un altro sorso, poi portò una mano sul petto cercando di scandire bene il concetto.
Io sono Satellizer Iceringer, in carne ed ossa. Lo sono... nel futuro per le meno. Qui dovrebbe essere circa... 20 anni fa da dove vengo io. Credo.
A quel punto si sforzò di fermarsi, in modo da non mettere troppa carne sul fuoco. Si era sempre chiesto durante il suo viaggio come avrebbero reagito Nariko e Syndra a quella notizia, una notizia incredibile ma che non lasciava spazio a nessun ragionevole dubbio dato che Iceringer dal futuro era proprio lì davanti a loro.. -
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Quell'uomo continuò ad aiutarle per sistemare al meglio Iceringer. Si muoveva sicuro di sé, non perdendo la calma. Quella che probabilmente era più in ansia di tutti era Nariko in quel momento. Non aveva mai visto Iceringer conciato così male, non si capacitava di verderlo conciato in quel modo, da quello che conosceva del suo potere e di cosa era capace. Non aveva di certo dimenticato il jet con cui aveva atterrato a scuola per fare quella bravata. Aveva temuto il peggio per lui, ma fortunatamente erano riusciti a salvarlo. L'ansia di sicuro non sarebbe passata fin quando non avrebbe visto Iceringer in piedi a dire scemate come al solito. Ormai ciò che potevano fare per lui però lo avevano fatto, i parametri vitali sembravano tornati alla normalità, solo a quel punto si decise a girarsi verso l'ipotetico padre di Iceringer, lanciandogli una occhiata che parlava da sola. Di fatti fu lui stesso a invitarle a parlarne, ma fuori dalla stanza di Iceringer. Lo seguì senza protestare, e le parse ancora più strano che sapesse perfino di Chiller. Chi diavolo era quel tipo? E perché sembrava la versione affascinante di Iceringer? Si muoveva nell'arancia meccanica come se ci vivesse da sempre, andando ad aprire scomparti segreti e servendosi da bere tranquillamente. Nariko non prese nulla, non aveva nessuna voglia di bere, si accomodò sullo sgabello al bancone. Notò che le movenze e i suoi modi di fare erano simili ad Iceringer e le faceva senso, perfino le battute e le magliette. Doveva per forza essere il padre altrimenti non aveva senso ciò che stava vedendo. Invece non lo era! Quell'uomo disse chiaramente di non essere un parente di Iceringer, confondendo ancora di più Nariko che incrociò le braccia sotto al petto perplessa e diffidente. Non lo interruppe nonostante tutto, ascoltandolo in silenzio, trovando assurdo che stesse raccontando la medesima storia di Iceringer. Lo guardò torva sospettando che le stesse prendendo in giro. Iniziò a intuire dove volesse andare a parare, ma non voleva crederci fin quando non lo disse chiaramente: Era Iceringer che arrivava dal futuro. Se non avesse quell'incredibile somiglianza con Iceringer, se non avesse già saputo di Umbra e di Chiller probabilmente lo avrebbe aggredito poiché si sarebbe sentita presa in giro.
Com'è possibile?! fece un poco sorpresa e incrdula, ma sollevò una mano verso il vecchio Iceringer per invitarlo a lasciarla riflettere.
Non è poi così strano effettivamente. Le streghe più potenti sono in grado di fare incantesimi spaziotemporali. Probabilmente ti abbiamo mandato noi? Però perché non hai più la cicatrice sul volto? Non mi convince.... affermò per poi guardare complice verso Syndra.
Ti ricordi del marchio che gli abbiamo messo mentre dormiva? Se è davvero lui deve averlo, se non ce l'ha è un impostore, aiutami a controllare. comounicò mentalmente con Syndra, face solevandosi in piedi per poi sollevare una mano e farle sciocchare per avviare un incantesimo di oscurità. Alle spalle di Vega si sarebbero palesati delle mani oscure che lo avrebbero afferrato con forza, afferrandogli gambe e braccia per impedirgli di sottrarsi, spingendolo con violenza sopra al bancone del bar. Con la faccia contro il freddo marmo e le mani poggiate su di esse. Nariko si avvicinò a lui, sicuramente accompagnata da Syndra per tenerlo fermo. Nariko gli spostò il cappotto dal fondo schiena per poi abbassargli i pantaloni e scoprirgli la natica destra. Notò subito che nonostante fossero passati anni si teneva egregiamente in forma. Sollevò una mano impregnandola di energia magica per poi dargli un piccolo schiaffo sulla natica. Sulla pelle apparirono con una tenue luce violacea due rune che rappresentavano le iniziali di Nariko e Syndra. Una sorta di traccia magica che indicava che era proprietà di Syndra e Nariko, qualsiasi altra strega che avrebbe provato a fargli degli incantesimi di umbra, sarebbero stati annullati da quel marchio magico, indicando in quel modo che era una loro proprietà. Un tantino possessivo come gesto effettivamente, ma Nariko non aveva resistito a farlo, sopratutto dopo aver visto come Arashi lo aveva rimbambito con un abbraccio. Era una sorta di garanzia per non farlo ritrovare nei guai con altre streghe, e allo stesso tempo imporre la sua "autorità" da strega di umbra su di lui. E ovviamente valeva anche per Syndra non per nulla aveva due rune su quella bella chiappa allenata. Lo mollò subito dopo, facendo sparire anche le braccia magiche.
Sì ok è lui... affermò per poi tornare di nuovo seduta sul suo posto. Lo osservò di nuovo, gongolando dentro di sé per aver appena scoperto che Iceringer sarebbe invecchiato molto bene. Le piaceva il suo aspetto adulto, tuttavia doveva rimanere concentrata. Se era tornato indietro nel tempo significava che era successo qualcosa di grave.
Ok, provato che sei davvero lui... cioè tu... Perché sei qui?. -
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Non riuscì a rilassarsi neanche per un istante, neanche quando in teoria riuscirono a completare l'opera, le sue dita rimasero avvinghiate a Nariko come a cercare un appiglio. Aveva avuto davvero tanta paura di perderlo quella sera, ma era stata forte, nessuna lacrima era stata versata, ogni sforzo di Syndra era andato direttamente nel suo amato Ice e lo avevano salvato, in un modo o nell'altro. Quando si allontanò dal ragazzo ebbe come l'impressione di essere tornata a respirare dopo una lunga apnea, chiuse gli occhi lasciandosi finalmente sfuggire qualche lacrima, ma di gioia in questo caso, gioia e soddisfazione. Era stata dura ma ce l'avevano fatta. Alla fine di tutti i conti quella missione era stato un successo, e anche se Ice era messo male stava bene... avevano agito come una squadra. La loro missione prevedeva quei pericoli senza ombra di dubbio, l'importante era superarli assieme e sentiva che loro tre ce l'avevano fatta quella sera. Loro tre? No, non erano solo in tre in effetti. Il misterioso uomo affascinante era ancora lì, non si trattava di un'allucinazione o di un caso fortuito, era proprio lì in mezzo a loro e sembrava anche piuttosto singolare. Dopo aver messo fuori pericolo Ice, Syndra non riuscì a staccargli gli occhi di dosso neanche per un istante: quei capelli, gli occhi, il suo modo di camminare, di vestire. Quelle mani strane... si, non aveva dubbi che quelle fossero braccia energetiche, corrotte in qualche modo, devastate al punto che quel tizio le nascondeva addirittura con dei guanti. Tanta cura nel non dare problemi agli altri... come potevano esserci dubbi? Ma era assurdo, ridicolo, impossibile. Il ragionevole dubbio le impedì in ogni caso di parlare, si limitò a cercare lo sguardo di Nariko mentre l'uomo chiedeva loro di cambiare scenario, come alla ricerca di un opinione da parte sua, ben consapevole però che era confusa almeno quanto lei. Lo seguì senza fiatare e senza esitare, volteggiando lenta anche quando finì col sedersi davanti al bancone del bar, incrociando le gambe e tenendo le mani strette tra lo spazio tra le cosce, in una posizione abbastanza intimidita ma incoraggiata esclusivamente dalla curiosità, non dall'indecisione. sperava che iniziasse lui a chiacchierare visto che Syndra non sapeva da dove iniziare, e quando lo vide armeggiare con degli scomparti segreti l' all'arancia pensò subito che fosse quel fantomatico Kowalski, il benefattore dei Watchmen che ogni tanto tornava a fare la sua parte. Ma qualcosa le suggeriva che non era affatto così. Rimase in silenzio, come paralizzata, restando al fianco di Nariko e facendo probabilmente la sua stessa identica faccia quando arrivò la verità, una verità abbastanza difficile da credere, ma così maledettamente verosimile.
Com'è possibile?!
Le due streghe lo recitarono praticamente assieme, ma se Syndra era rimasta a bocca aperta, Nariko aveva invece la mente molto più lucida ed iniziò a tirare fuori qualche ipotesi. Le streghe anziane erano molto forti e perfettamente in grado di un prodigio simile, in 20 anni sicuramente lei e Nariko dovevano essere diventate delle streghe con i fiocchi, c'era una possibilità ma era ancora tutto troppo assurdo. La giovane strega si voltò verso la sua maestra, e ci fu uno scambio di pensieri praticamente simultaneo.
Pensavo la stessa cosa... non sarò tranquilla finché non conoscerò la verità!
Nariko non ci pensò due volte ad intrappolarlo con la sua magia, e Syndra fece altrettanto, sollevando il braccio sinistro per far comparire delle sfere oscure sulle mani e sui piedi di quell'uomo, così da appesantirli ed impedirgli di afferrare le cose oppure fare forza, privandolo sostanzialmente di ogni genere di possibilità. Nariko scoprì subito le sue natiche e Syndra non poté fare a meno di notare quanto maledettamente era più tonico quell'Iceringer del futuro, che oltre ad avere un corpo mozzafiato aveva anche il loro marchio. Inconfondibile. La cosa però, oltre a farle tenere la bocca aperta, non fece altro che sollevare ulteriori domande.
Wow... allora è vero.
Se Iceringer invecchiava così bene allora ogni pensiero all'idea di fargli un incantesimo per tenerlo sempre giovane poteva anche tranquillamente andare a farsi benedire. Ma per quanto Syndra fosse entusiasta di quella scoperta, restavano troppi interrogativi, preoccupanti interrogativi. Un viaggio nel tempo non era una cosa da poco, e lui non sembrava lì soltanto per una visita di piacere. Syndra tornò quindi a sedere, intrecciando le dita di entrambe le mani e posandole sul bancone, cercando di restare seria.
La vera domanda è... perché sei qui da solo? Non penso ti lasceremmo andare in giro per il tempo così... così... insomma così.
E lo puntò con lo sguardo, quasi come se volesse farlo vergognare della sua bellezza.. -
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Le due streghe erano prevedibilmente perplesse, anzi forse anche meno di quanto Vega si aspettasse per il loro primo incontro. Si ritrovò a sorseggiare la lattina mentre le vide scambiarsi uno di quei tipici sguardi da "messaggio mentale" che aveva imparato a riconoscere negli anni. Chissà se il suo io giovane se ne era già reso conto oppure restava come al solito appeso come un pesce lesso davanti alla loro affinità incredibile? Pensavano che il merito di quel viaggio fosse il loro, o meglio delle loro versioni "anziane", ma non era così e Vega socchiuse gli occhi al pensiero di dover rispondere ad una simile domanda. Tuttavia, le facce che gli puntarono subito dopo addosso non sembravano affatto rassicuranti e anzi, mentre finiva la lattina, Vega inarcò un sopracciglio balzando rapidamente sugli occhi di una e l'altra con lo sguardo, cercando di capire che avessero in mente ritrovandosi non poco preoccupato, e dimenticandosi quindi il filo del discorso.
Momento... che volete...?!
Neanche il tempo di tirare fuori la domanda che subito lo bloccarono in maniera decisamente castrante, privandolo di qualsiasi possibilità di opporsi e stendendolo quindi sul bancone, portandolo ad un'impotenza a dir poco fastidiosa. Vega spalancò la bocca stupefatto, arrossendo anche leggermente in volto: le conosceva bene e anche se non erano pervertite come la loro versione "futuristica" erano pur sempre delle gran vogliose quando si trattava del loro amato cavaliere.
No aspettate! C'è modo e modo per chiedere!
Controllarono qualcosa di cui nemmeno lui sapeva l'esistenza, in tanti anni non si era mai accorto di questo famoso "marchio" che adesso stavano controllando sulle sue natiche. Quanto maledettamente erano diaboliche quelle due? Lo schiaffo lo fece sussultare, e quando finalmente lo lasciarono andare si rivestì frettolosamente, forse un pò offeso dalla loro diffidenza, sbuffando rumorosamente.
Ma pensa te... un marchio magico. Davvero? siete pazze voi due. Ad ogni modo... non avevo idea di averne uno, altrimenti lo avrei rimosso insieme alle altre cicatrici. Non è un caso se vi ho chiesto di parlare lontani dal me di questo tempo.
Sospirò, oramai aveva la loro fiducia e la loro attenzione, non c'era motivo di rimandare le spiegazioni e nella speranza di avere il massimo della loro attenzione, iniziò a spiegare facendo subito qualche presupposto.
Anzitutto, sappiate che proprio per questo non potrò spiegarvi molto, anzi solo l'essenziale per avere la vostra più totale fiducia. Con gli anni sono diventato un pò più sveglio e non dimenticherò mai le parole di Traesto mentre gli spiegavo il mio piano: ostacolare il naturale corso del tempo è SBAGLIATO, può succedere di tutto e questo tutto non deve succedere. Non ostacolerò il presente in nessun modo pertanto, e cercherò di influire quanto meno possibile. Per questo non avrete informazioni importanti da me, anche perché da quello che ho visto... questa linea temporale è profondamente diversa da quella che ho vissuto io. Sappiate però che non siete state voi due a riportarmi indietro...
Qui il suo sguardo si fece molto più cupo, abbassò gli occhi come se nella sua mente fossero tornati pensieri oscuri e dolorosi. Dopo un lungo sospiro, afferrò una delle bottiglie più piccole e la portò davanti alle due streghe: aprì un paio di varchi ai suoi lati allargando le mani, distanti l'uno dall'altro circa 80 cm, poi con un movimento della mano destra spinse la bottiglia dentro a uno dei portali facendola scivolare sul bancone. La bottiglia uscì di nuovo dal varco opposto, tornando più o meno al punto di partenza.
Non ho più il potere che avevo una volta, è una storia lunga, ma questo è quello nuovo: varchi spazio-temporali. Posso spostarmi nello spazio a mio piacimento e piegarlo per fare danni in giro. Non sono del tutto sicuro di poterlo rifare, ma al massimo del mio potenziale sono stato in grado di viaggiare nel tempo. Probabilmente era un viaggio di sola andata, ma ne è valsa la pena... perché lì non avevo più niente da proteggere.
Il suo sguardo incrociò quindi quello delle due streghe: uno sguardo triste, colmo di risentimento, disperazione e dolore. Non avrebbero avuto bisogno di altre risposte per capire perché era scappato da quel futuro. Si staccò dal bancone, facendo qualche passo lì dietro per poter riprendere fiato e continuare quindi il discorso.
Ma non temete, ho un piano. Non sono qui per fare il guastafeste... nel futuro le cose sono andate molto male perché non ho saputo riorganizzare gli Watchmen, fino a che non sono diventati un simbolo di fallimento. Ho imparato molte cose e posso gestire un gruppo, posso reclutare persone prima che sia troppo tardi. Voglio prendere il nome di Vega e mettermi a capo di questa organizzazione, così da dare a tutti un punto di riferimento e provare a cambiare le cose nel limite delle mie possibilità. Questo è tutto quello che dovete sapere.
A quel punto, non doveva far altro che lasciare spazio alle loro domande, e nel farlo accennò un leggero sorriso furbesco, come a voler dare loro un piccolo incoraggiamento: non era venuto fin lì per fare il soffertone, ma per dare una svolta alla battaglia dei Watchmen.. -
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Non riusciva ancora a crederci e capacitarsi di cosa avevano davanti, ma più lo osservava più ci vedeva i tratti di Iceringer, i suoi occhi sopratutto, quelli erano inconfondibili, aveva solo un poco di mascella in più, era diventato più maturo, ma era pur sempre lui. Certo che il taglio di capelli corto gli stava davvero bene. Syndra pose una giusta domanda: perché era solo? Era strano che non ci fossero anche Syndra e Nariko del futuro, si erano promessi di fare tutto insieme e per una cosa così importante era più che plausibile che fossero insieme e invece era solo.
Il marchio serviva per proteggerti dalle altre consorelle. fece sbrigativa Nariko, non accennando minimamente al fatto che quel marchio era molto di più a livello concettuale. Iceringer del futuro continuò la sua spiegazione dicendo loro che non erano state loro due del futuro ad averlo mandato indietro e mostrò loro il suo nuovo potere. A quanto pare nel tempo sarebbero cambiate le cose ed in effetti adesso che ci faceva caso non aveva la sua solita spada fidata. Disse che era tornato indietro con le sue sole forze, probabilmente aveva fatto un enorme sforzo per farlo, e se lo aveva fatto era perché non aveva più nessuno da proteggere. I suoi occhi e la sua profonda tristezza mentre pronunciava quelle parole le fece intuire subito che significava che Syndra e lei non c'erano più. Era tornato indietro per far fiorire i Watchmen, e sicuramente anche per impedire che loro due morissero. Come al solito non diceva mai apertamente i suoi sentimenti sopratutto quando riguardavano loro due. In quello non era cambiato affatto. Sorvolava sempre su argomenti che lo toccavano nel profondo del suo cuore. Era tornato indietro, dicendo che non poteva interferire con le cose di quella linea temporale e quindi non voleva dire altro, però era lì per aiutare i Watchmen e questo cozzò tantissimo con la sua prima affermazione. Nariko si portò una mano sul naso per stringere con le dita lo spazio fra gli occhi come a voler scacciare via un piccolo mal di testa.
Aspetta... ci stai dicendo che sei tornato indietro perché sei rimasto solo? Cos'è successo a me e Syndra? E scusa la franchezza ma prendere in mano le redini dei Watchmen non è un tantino "interferire" con le cose di questo tempo? chiese allungandosi per prendere una bottiglia di crema di wisky, iniziando a sentire il bisogno di uccidere qualche neurone giusto per darsi un attimo di tregua. Troppe emozioni, troppi misteri e sopratutto troppe sorprese per quel giorno. Si riempì un bicchierino e sorseggiò con calma la bevanda zuccherosa.
Immagino che non vuoi far capire niente al te stesso del passato dico bene? chiese fissandolo di nuovo negli occhi per ascoltare le sue successive spiegazioni. Chiedendosi nel frattempo quanto tempo ci avrebbe impiegato Iceringer per capire che quel tipo era lui stesso, e chissà se si accorgeva della incredibile somiglianza che avevano. Conoscendolo probabilmente non si sarebbe mai accorto che erano praticamente identici.. -
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Se prima non riusciva a scollargli gli occhi di dosso per la curiosità, adesso non riusciva a farlo per un moto di soddisfazione e orgoglio. Il "risultato finale" prometteva decisamente bene e sembrava anche piuttosto avanti con l'età, rimanendo pur sempre forte e bello. Che avevano fatto per meritarsi un cavaliere del genere? Era così felice che quasi rimase distratta dal suo discorso, ritrovandosi a sciogliersi con una guancia spalmata sulla mano destra, appoggiata a stento sul bancone del bar. Rinsavì solo quando percepì il suo tono di voce cambiare profondamente, tornando ad osservarlo negli occhi e trovandoci dentro una grande sofferenza e solitudine. Li conosceva bene quegli occhi... aveva perso qualcosa di importante... aveva perso loro. Syndra alzò subito le orecchie come a volersi mettere sull'attenti, e portò una mano sul petto come a volersi fermare i battiti cardiaci, per non sussultare oltremodo. Lei non era così insensibile alla morte, la temeva eccome, e l'idea che le rimanessero qualcosa come 20 anni anni di vita non la faceva affatto stare bene, ma riuscì a controllarsi mandando giù un grosso rospo in gola. Cercò poi di sviare il discorso verso tutt'altre informazioni, ma Syndra rimase fossilizzata su quella terribile realtà fino a che non fu Nariko ad esporre un altro problema non da poco: la contraddizione di Vega.
I-io... non mi intendo molto di paradossi temporali, ma Nariko potrebeb avere ragione. Se non sei qui per interferire allora forse non dovresti interessarti dei Watchmen... forse... Deglutì rumorosamente perché quelle ultime parole non le pensava davvero. Forse non dovresti neanche parlare con noi ora!
Nel mentre, si rese conto che Nariko stava allungando le mani sugli alcolici che Ice dal futuro aveva preparato lì davanti. Probabilmente lui pensava che forse potevano aiutarle a mantenere la calma, ma Syndra ricordava bene le confessioni che la sua maestra le aveva fatto a proposito del suo passato, e la terribile esperienza con droghe e afrodisiaci con Gil. Quindi dopo che Nariko riempì un pò il bicchiere, Syndra le portò una mano sul polso, invitandola ad abbassare la bottiglia con uno sguardo, per poi allontanarla gentilmente. Non era un rimprovero, solo un invito a non esagerare. Poi tornò su Vega, aggiungendo domande alla questione sollevata da Nariko.
Come pensi di fare a controllare i Watchmen se non vuoi che l'Ice di questo tempo capisca chi sei? Voglio dire... sei un pò cambiato, ma non non ci metterà neanche un secondo a capire chi sei. Giusto?
In realtà non era del tutto sicura di quello che stava dicendo, quando non si trattava di combattimenti Ice non era particolarmente sveglio, perfino lei riusciva ad ingannarlo a volte, forse per colpa del fatto che era sempre molto distratto.. -
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Le streghe sembravano persuase, ma ancora piuttosto confuse. Lui avrebbe cercato in ogni modo di convincerle perché aveva bisogno che almeno loro fossero dalla sua parte, e che sapessero la verità. In realtà, in cuor suo sapeva perfettamente che per il bene di tutti forse quella verità non sarebbe mai dovuta venire a galla, ma egoisticamente aveva pensato che senza conoscere la sua reale identità, le streghe non lo avrebbero mai fatto avvicinare, e anche se voleva far credere il contrario, lui era tornato indietro molto più per loro che non per i Watchmen. Ad ogni modo, avrebbe spiegato il suo piano.
Io voglio evitare di interferire con le cose che andranno bene, e i Watchmen non andranno bene per niente. Posso fare di meglio e sono qui per questo.
Nariko intuì che l'Iceringer di quel tempo non doveva capire nulla, e l'uomo le rispose puntandole il dito contro mimando il gesto di una pistola, indice che aveva fatto centro. Syndra però articolò quella domanda, provocando un'espressione negli occhi dell'uomo che sembrava voler dire "lo pensi sul serio?". Lui sapeva bene quanto era stato ingenuo in gioventù, e che per colpa di videogame e cartoni animati la sua testa finiva spesso tra le nuvole. Mettiamoci anche un'indole buona, disposta a fidarsi di chiunque e quindi un gran credulone, e dal forno uscirà un Iceringer nei suoi anni più giovani ben cotto.
Forse non conosco bene gli eventi di questa linea temporale, ma conosco bene me stesso. Da giovane ero disposto a credere a qualsiasi cosa, giustificherò la nostra somiglianza dicendogli che sono una specie di protettore, custode... un padrino spaziale diciamo, inviato dalle forze del bene per supportare il suo sogno di giustizia. Ci crederà oltre ogni ragionevole dubbio, senza domande. Lo sappiamo tutti qui.
Un piano semplice ma efficace, concluse il discorso portando le braccia in posizione conserte, aspettando una risposta da loro. Ma prima che potessero aggiungere qualcosa, volle concludere in maniera che fossero chiare le sue intenzioni.
Ragazze... se vi sto parlando di questa cosa è perché sospettavo che la linea temporale sarebbe stata diversa, e ho bisogno di qualcuno che possa aiutarmi in maniera decisiva. Non mi fido di nessuno che non siate voi, abbiamo fatto una promessa no? Insieme, sempre, e io la considero valida anche oltre lo spazio-tempo.
Non poteva farcela senza di loro, non psicologicamente almeno.. -
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Iniziava a faticare a seguire il ragionamento. Era ovvio che Iceringer fosse tornato nel passato per cambiare qualcosa, a quanto pare voleva farlo senza interferire troppo con le cose che conosceva e sopratutto con le scelte che avrebbero dovuto fare. Non aveva risposto alla domanda su cosa fosse successo a Syndra e Nariko e probabilmente non voleva dirlo per non interferire con gli eventi che potevano accadere. Tuttavia aveva parlato di linea temporale diversa, quindi molte cose potevano cambiare, oppure erano cambiate proprio per il fatto che lui fosse lì in quel momento. La domanda di Syndra era più che giusta, e anche Nariko voleva dare il ragionevole dubbio al loro ragazzo, ma lo sguardo che fece Vega lasciò intendere molto. Nariko non voleva ammetterlo a voce alta ma era vero che Iceringer era un tontolone, non perché fosse stupido, ma solo perché era davvero ingenuo. Dopotutto lei si era innamorata di Iceringer per via del suo animo candido e puro. Stava per portarsi il bicchiere alla bocca ma Syndra la frenò con il gesto di una mano. Si voltò verso di lei sorpresa e un tantino confusa, non capì esattamente perché lo avesse fatto. Pensò solo in un secondo momento, quando le arrivò l'odore dell'alcool alle narici che effettivamente non beveva da un sacco di tempo. Si pentì della sua scelta e posò il bicchiere sul bancone andando a prendere una lattina di coca cola. Era meglio rimanere lucidi, sopratutto se doveva fingere che stesse andando tutto bene e che quell'uomo era il padrino spaziale di Iceringer. La scelta della tipologia di figura per Iceringer le fece storcere il naso e la lasciò un attimo perplessa, poi sospirò arresa.... era rimasto scemotto anche venti anni dopo. Avrebbe voluto dirgli che doveva ponderare bene le sue scelte, ma le sue ultime parole la fecero arrossire. Iceringer non era di certo un tipo romantico e anche quando cercava di esserlo era un disastro. Quella volta invece aveva scelto le parole giuste e il momento giustissimo per colpirla dritta al cuore. Abbassò lo sguardo sorridendo poi dolcemente, si voltò verso Syndra e prese la sua mano, stringendola a sé, poi titubante (poiché non riusciva ancora ad abituarsi a quel volto) afferrò anche la mano di Vega, sentendo la sua immensa energia al solo contatto. Chissà quanto doveva aver sofferto per aver piegato il tempo e tornare lì da loro?
Hai ragione... insieme, sempre. fece intrecciando le dita con quelle delle due persone che amava. Passato il momento magico improvvisamente si sentì immensamente stupida, come una ragazzina che stava facendo un gioco infantile e mollò subito la presa. Alzandosi in piedi.
Rispetterò la tua regola e non ti chiederò niente del futuro. Se non hai domande io andrei a controllare Iceringer, vorrei essergli vicino quando si sveglia. fece attendendo il parere di entrambi i suoi interlocutori.. -
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La risposta pronta di Vega provocò in Syndra un sorrisetto decisamente imbarazzato, era la scusa più stupida del mondo: nemmeno lei ci sarebbe cascata. Ma la cosa che più la metteva a disagio era la consapevolezza che aveva comunque ragione: Ice non avrebbe dubitato un solo istante. E questa era un'idea che veniva da sé stesso. Disarmante. In fin dei conti aveva ragione, su tutta la linea, soprattutto quando diceva che dovevano restare uniti. Syndra ricambiò subito il gesto di Nariko con un certo entusiasmo, in fondo non era cambiato nulla, certo la situazione era un pò strana ma Vega era lì per aiutare tutti ed era di così bella presenza... cosa poteva andare storto? Syndra afferrò le mani di entrambi con un ampio sorriso sul volto, ridacchiando divertita quando Nariko si fece indietro, probabilmente imbarazzata da quella scena così melensa.
Puoi contare anche su di me Vega, io sono contenta che tu sia qui. Sei una brava persona e se è vero che sei rimasto da solo allora sicuramente meriti un'altra possibilità. Iceringer ha sempre lottato per dare una nuova occasione al mondo intero, non vedo perché tu non dovresti averne il diritto.
Un sorriso fanciullesco spuntò sul volto di Syndra, sincero e colmo di amore verso l'unico uomo che lei avesse mai ammirato in vita sua. In tutti i sensi effettivamente. Detto questo, balzò giù dalla sedia iniziando a levitare un istante prima di toccare terra con i piedi, scattando subito verso Nariko per potersi affiancare a lei. Non vedeva l'ora di poter vedere Iceringer in piedi, era certa che sarebbe rimasto entusiasta del "miglioramento" che si prospettava verso il futuro dei Watchmen, e quando si sarebbe svegliato Syndra lo avrebbe assalito subito con estremo entusiasmo, abbracciandolo e stringendolo forte al suo prosperoso seno, consapevole che non esisteva cura migliore per lui.. -
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Il tocco delle streghe fu come un calore denso in un freddo pomeriggio infernale. Vega ebbe un sussulto e per un istante le ragazze lo videro chiaramente abbandonare la sua espressione seria e giocosa, abbandonandosi a qualcosa di più sincero e gioviale. Quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva sentito quel tocco? Gli si riempì il cuore di gioia e per poco non scoppiò a piangere, ma riuscì a trattenersi. Aveva una gran voglia di baciarle entrambe, ma era cosciente che forse era troppo presto. Nariko infatti parve voler subito tenere le distanze, come se non si fidasse di lui. Sydnra invece gli lanciò subito una delle sue occhiate più sincere, aprendogli il proprio cuore con una dolcezza che solamente lei possedeva. Vega abbassò lo sguardo, chiudendo gli occhi per evitare di commuoversi, limitandosi ad un amaro sorriso. Le rispose solo con un pollice in su, non c'era altro da aggiungere. Ora che avevano messo le cose in chiaro, potevano finalmente tornare da Iceringer.
Hey Chiller... perché sei così silenzioso?
E tu invece perché sei così chiacchierone anche dopo tutte le botte che hai preso?
Iceringer sospirò, tenendo lo sguardo fisso sul soffitto.
Io... non lo so. Stavolta me la sono vista brutta, sento che parlando evito di pensare alla fine che avrei potuto fare... che potevano fare le ragazze e tutto il resto. Se non fosse stato per quel tizio... a proposito... chi diavolo è quel tizio?
Chiller esitò, insospettendo Iceringer. Ci fu un lungo silenzio che sembrava interminabile, poi le tette di Syndra si fiondarono sul suo volto, togliendogli il fiato e facendogli molto male alle ferite ancora indolenzite, ma portandolo in paradiso con la sua morbidezza e il suo affetto.
AHN! Syndra! Così mi uccidi...!
Cercò di riprendere fiato, e se la strega lo avesse lasciato andare, sarebbe tornato steso sul lettino, intento a guardare le sue donne preziose che si preoccupavano per lui. Allargò un ampio sorriso nel vederle sane e salve.
Cavolo... sono così contento di vedervi che state bene, per un attimo ho pensato sul serio che Rachel potesse farvi del male.
E lo avrebbe fatto ragazzo mio, non dubitarne. Eri troppo debole per batterla. E sei troppo debole per difendere le streghe.
Vega se ne stava al margine della porta, appoggiato allo stipite con una spalla e tenendo le braccia conserte. Sfoggiava un sorrisetto provocatorio che fece balzare Iceringer sull'attenti, sollevando la schiena così rapidamente che dovette tenersi un fianco per il dolore, ma riuscì comunque a puntargli un dito contro.
T-tu! Chi sei?! E come fai a sapere che sono streghe?! Come fai a conoscere me? Come fai a conoscere Rachel?!
Vega fece un passo avanti, allargando le braccia e mostrandosi immensamente sicuro di sé, privo di qualsiasi dubbio.
Io so tutto di te, Satellizer Iceringer... perché sono il tuo padrino spaziale. Inviato qui dalle stelle del bene per aiutarti a riforgiare gli watchmen e proteggere questo mondo. Sono qui per aiutarti: il mio nome è Vega G. Renegade.
La faccia di Iceringer in quel momento era completamente storta, pronta ad esplodere in una sentita risata da un momento all'altro. Non ci era cascato? Possibile?
Ma certo! Il mio padrino spaziale! Finalmente! Ce ne hai messo di tempo, non ti pare?
Tutto secondo i piani. Iceringer non dubitò nemmeno un istante di quelle parole, sapeva che era nel giusto e la giustizia non può soccombere di fronte alla crudeltà di Rachel. Quel tizio era giunto nel momento del bisogno per dare nuova speranza al mondo.. -
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Iceringer era già sveglio quando rientrarono nella stanza. Syndra si gettò subito su di lui per un abbraccio, soffocandolo con le tette. Nariko finalmente tirò un sospiro di sollievo e si limitò a sorridergli mentre prendeva posto sul letto vicino a lui. Non era così espansiva come Syndra, ma le bastava stargli vicino per assicurarsi che stesse bene, e da come aveva reagito all'ingresso di Vega in stanza sembrava essersi ripreso abbastanza bene. Dopotutto Iceringer aveva la pellaccia dura. Rimase in silenzio attendendo che Vega spiegasse la sua presenza e per un attimo aveva sperato seriamente che l'esempio del padrino spaziale, fosse stato solo uno stupido esempio. Invece lo usò sul serio. Nariko si coprì la faccia con una mano per non mostrare il suo enorme disappunto. Quando Iceringer non la guardava lanciava occhiate verso Vega come a volergli dire "Sul serio?!". Si aspettava che Iceringer rispondesse diffidente, magari dicendogli che i padrini spaziali non esistevano, e magari lei avrebbe dovuto inventarsi qualcosa di assurdo e dirgli che ne aveva sentito parlare da qualche parte. E invece non servì. Iceringer non solo ci era cascato come una pera cotta, ma disse che lo stava addirittura aspettando. La mascella di Nariko crollò per lo stupore e la perplessità. Non gli aveva manco dato un minimo di diffidenza. Come diamine aveva fatto ad invaghirsi di uno scemo colossale come lui? Avrebbe fatto attenzione, se Iceringer si girava verso di lei l'avrebbe trovata con un sorriso molto tirato e finto. Non ci poteva credere aveva funzionato seriamente? Sbuffò arresa, era più facile di quanto si aspettasse.
Come ti senti Ice? Eri conciato male.... chiese in apprensione.. -
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Syndra non lo lasciò neanche dopo quel suo lamento di dolore, voleva strapazzarlo per bene: se doveva morire allora se ne sarebbe andato all'altro mondo per mano sua e nella maniera più piacevole possibile. Si staccò di Ice quando Nariko si avvicinò a loro, a differenza della sua maestra Syndra si mise "in ginocchio" di fronte a loro, posizionata come se fosse in preghiera ma restando comunque in fase di levitazione.
Ci hai fatte preoccupare un sacco!
E questo lui lo sapeva bene, non c'era bisogno neanche di dirlo. Ciò che seguì fu una scena disarmante per le due streghe dove Vega fece la sua entrata in scena in perfetto stile Iceringer e il loro adorato cavaliere ci ci cascava come un fesso. Syndra riprese di nuovo con quella risatina imbarazzata, stavolta però era ancora peggio dell'ultima volta perché aveva del madido sudore sulla fronte che un pò la tradiva. Ma era impossibile trattenersi, era troppo assurdo... che razza di problema aveva Ice? Come poteva crederci in maniera tanto incondizionata? Aveva perfino le sue stesse movenze! Assurdo, folle, ma in qualche modo aveva funzionato. E forse era bene così.
Non riesco a credere a quello a cui ho assistito, sembravi così sicuro di te ma evidentemente quelle persone sono diventate molto più forti del previsto. Mai visto nulla del genere comunque, se hanno intenzione di minacciare Roma fareste bene a stare in guardia, ci sono cose che neanche la magia può contrastare...
Syndra era molto preoccupata, ma quelle parole non dovevano servire a scoraggiarlo, semplicemente lo stava invitando a stare molto più attento. L'errore era stato anche suo che aveva pensato a torto di poter battere facilmente quella donna spaventosa, forse Vega era giunto con un tempismo maledettamente perfetto: Ice aveva disperatamente bisogno d'aiuto.. -
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Il ragazzo allargò un ampio sorriso e allungò le mani verso le due streghe, per poterle accarezzare e toccare. Anche lui aveva avuto davvero tanta paura, era contento di vederle sane e salve, ma soprattutto così in apprensione per lui.
Io... sto bene. Almeno credo.
Lo disse più per loro che per sé, ma la verità era molto diversa e Vega glielo lesse subito negli occhi. Qualcosa si era incrinato irrimediabilmente: le parole di Syndra avevano un grosso fondo di verità, Iceringer era convinto di poter battere chiunque con la sua determinazione, ma stavolta aveva fallito miseramente su tutta la linea. Non avrebbe avuto speranze contro Rachel neanche al massimo della sua potenza e forse neanche con l'aiuto delle streghe, probabilmente le avrebbe condannate tutte, come avrebbe condannato i suoi stessi amici.
Devo essere sincero... io ho paura adesso. Non pensate male, il mio obbiettivo è chiaro, anzi non sono mai stato più determinato di così, ma quella batosta è stata davvero pesante. Sinceramente... mi sento paralizzato. Quella donna... non aveva niente a che vedere con l'ultima volta che ci siamo incontrati, era tutto un altro mondo e potevo percepire la disperazione delle sue vittime che col passare del tempo l'avevano rafforzata. E questa in fondo è solo colpa mia.
Il suo sguardo abbattuto si sollevò verso quello di Vega, alla ricerca di una risposta. L'uomo a braccia conserte si ritrovò quasi spiazzato di fronte a quegli occhi, parlare con sé stessi era destabilizzante ma finché non lo provi sulla tua pelle non ne hai la più pallida idea. Ma sapeva cosa stava per chiedergli e la risposta era pronta.
Questa mia idea di... non voler uccidere nessuno... è davvero così giusta come credo? Anche lei ha diritto alla sua possibilità, ma se questo è l'uso che se ne fa...
Vega chiuse gli occhi, sospirando rumorosamente.
Te l'ha detto lei no? Solo uccidere il tuo nemico ti assicura di essere il più forte. Ma noi non combattiamo il male perché vogliamo sembrare belli e invincibili, noi combattiamo il male per dare l'esempio. E se non siamo i primi a rispettarlo, allora questo stendardo non ha senso. Ma questa via non ha delle sfumature te lo assicuro. Dobbiamo solo trovare il metodo giusto.
Ammiccò un occhiolino verso il ragazzo, e curioso quanto fomentato Iceringer aguzzò la vista, cercando di capire cosa intendesse dire Vega. L'uomo si avvicinò a loro, sfoggiando un piccolo telefono palmare che si allargò di colpo proiettando uno schermo olografico con dentro dei piccoli progetti che riguardavano tecnologia avanzata, magia e armagus.
Questi sono progetti che ho ideato io stesso. Sono previsti strumenti di delimitazione, confinanti, in grado di bloccare i poteri e di inibirli. Possiamo preparare delle prigioni che possano contenere anche le persone come Rachel, dove potranno scontare la loro pena in attesa di una nuova occasione. Possiamo tenerli d'occhio e per fare tutto questo ci serve gente. Non solo combattenti: scienziati, ingegneri, medici, stregoni, tutto quello di cui possiamo disporre per poter portare a termine il nostro piano. Avremo bisogno di strumentazione, divise, luoghi e soprattutto mezzi, per questo ho bisogno del tuo aiuto Kiddo.
Gli sguardi dei due Iceringer si incrociarono di nuovo, Vega stava riuscendo a dargli nuova speranza.
Tu hai un cuore grande amico mio, ma non sei proprio portato per comandare. Da oggi in poi lascia a me il comando, ci penserò io a portare avanti la baracca. Ma mi serve il tuoi aiuto per fare il lavoro grosso e trovare nuova gente. E magari ritrovare anche qualche vecchio amico. Ci stai?
Iceringer iniziò subito a guardare le streghe, sembrava un bambino di fronte ad un parco giochi che non sapeva scegliere quale giostra cavalcare per prima. Vega allargò poi le braccia, voltandosi a sua volta verso le streghe.
Ovviamente l'invito vale per tutti qui. Non si fanno discriminazioni.. -
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Nariko si lasciò carezzare volentieri. Si sentì sollevata nel vedere che il ragazzo si sentiva meglio fisicamente, ma lo si notava dai suoi occhi che qualcosa lo turbava profondamente. Si aprì a loro, confessando che aveva paura, che tuttavia non voleva arrendersi. Diceva di essere abbattuto, ma in realtà Nariko vide in lui tanta forza. Probabilmente qualcun'altro si sarebbe scoraggiato al punto da dire di essere inutile, di non essere all'altezza del compito e che non potrebbe mai realizzare il suo sogno. Invece lui voleva provare ancora, sapeva che sarebbe stato difficilissimo e anche pericoloso, ma non era stato abbattuto, non ancora. Non sapeva se fosse per la sua testardaggine o se fosse davvero forte. Di sicuro molto più forte di lei. Probabilmente con la stessa batosta non sarebbe stata più la stessa di prima e avrebbe faticato molto di più a digerire un'amara sconfitta. Iceringer poi pose un dubbio sulla sua condotta. Nariko si allarmò: Syndra aveva assaporato il sangue sulle sue mani, non voleva che anche Iceringer si sporcasse le mani. Lui non avrebbe retto, ne era sicura.
E' molto facile uccidere qualcuno, la vita è molto effimera. E' quello che ti rimane dopo a farti male Ice. Uccidere fa soffrire e tanto, non ha lo stesso peso di quando salvi la vita a qualcuno. O di quando la risparmi. Le vite che si spezzano ti rimangono addosso per tutto il resto della vita. Ti tormentano e ti perseguitano. lo disse afferrando la mano di Iceringer, fissando il pavimento davanti a lei. Lei aveva ucciso qualcuno, accecata dall'oscurità, la prima volta non si rendeva nemmeno conto di cosa stava facendo, e quando lo aveva capito si era sentita morire dentro. Aveva ucciso ancora, ubriaca di follia e di magia per colpa di Gil. Non voleva farlo mai più, anche per quel motivo si era aggrappata al ragazzo e ai suoi ideali. Vega intervenne e rassicurò a modo suo, mostrando loro una nuova speranza. Tecnologia avanzata che proveniva dal futuro. Celle a contenimento magico, sembrava davvero fattibile, sembrava che Vega avesse portato una nuova speranza per tutti, non solo per Iceringer e per i Watchmen. Nariko sorrise grata a Vega, e poi sorrise contenta nel vedere Iceringer rifiorire.
Ma certo, abbiamo già dato la nostra disponibilità ai Watchmen. si sentì più serena, ma qualcosa continuava a martellarla nella testa. L'immagine di Syndra che aveva ucciso Gil a sangue freddo, le metteva addosso una grande ansia.. -
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Per quanto in quel momento le mani del ragazzo e le sue parole le facessero sentire il bisogno di stargli accanto e supportarlo in ogni modo, il discorso che saltò fuori alla ricerca della verità sui suoi ideale la portò ad estraniarsi. Syndra assunse uno sguardo vacuo, come se avesse il timore di esprimersi, come se nella sua mente quel dialogo avesse tutto un altro significato. Non poteva fare a meno di pensare che se Ice avesse distrutto quella donna al loro primo incontro, quel disastro non sarebbe mai successo. Esattamente come Gil. Da quando avevano iniziato a vivere bene? Solo dopo che lei lo aveva ucciso. E adesso? Ora dovevano fare i conti con la realtà dei fatti, dovevano vivere in funzione della paura che aveva provocato Rachel. Paura, paura, terrore, perché dovevano vivere in quel modo? Che avevano fatto quelle persone per meritarsi una seconda possibilità? Rachel doveva morire, e tutto sarebbe tornato alla normalità. Era malvagia, l'unico modo per liberare quel mondo dalla sua piaga era fare qualcosa di altrettanto malvagio. Nariko ed Ice sembravano non volerlo capire, ma era una scelta ingenua... non potevano capire perché non avevano assaporato la stessa disperazione di Syndra sotto i ferri di Gil, evidentemente. Ma non poteva dirglielo così, poteva percepire la sua oscurità sussurrarle che non sarebbe stata una buona idea, doveva attendere il momento giusto e fare quello che doveva a tempo debito. Così si limitò a sorridere, chiudendo gli occhi che nello stesso momento si stavano riempiendo di oscurità, avvicinandosi ad Ice mentre lui e Nariko osservavano meravigliati le idee di Vega a tal proposito.
Sei davvero preparato Vega! Sei molto più che un miracolo dallo spazio, gli Watchmen avevano bisogno di te e del tuo aiuto! Contate anche su di noi, faremo il possibile per aiutarvi!
Questo però non minò assolutamente la felicità di Syndra, era contenta che Ice stesse bene e che avesse un nuova speranza davanti agli occhi, Istintivamente lo abbracciò di nuovo, in maniera più contenuta stavolta, ma comunque affettuosa. Anche lei sarebbe diventata forte per lui, così da aiutarlo ogni volta che la loro felicità sarebbe stata messa a repentaglio..
