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White Raven
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Dolcemente la musica iniziò a scremare, lasciando dietro se una sensazione di dolcezza e benessere. La gente, sorridente e più tranquilla, iniziò ad andarsene per svolgere i loro compiti e la giovane donna, Sona, smise completamente di suonare. Ormai era li da ore, era meglio smettere per un po’. Dunque, lo strumento smise di fluttuare, così come i capelli, ma questo rimase quasi immateriale tra le sue mani. Di un peso quasi inesistente. Con un gemito, la giovane, si stiracchiò soddisfatta. Notò tra il pubblico un uomo con gli occhiali sulla testa, probabilmente pure lui attirato dalla dolce musica, probabilmente sentendo quel senso di tranquillità aveva continuato a camminare verso di lei per provarla ancora di più e per dimenticare sempre di più i suoi problemi…! Erano questi i pensieri di Sona, piuttosto ingenua, mentre sorrideva caldamente a tutti quelli che le facevano i complimenti allungando le mani per stringerle la mano e ringraziarla. “E’ un piacere allietare la giornata delle persone.” Avrebbe commentato a uno in particolare, prima che andasse via. La voce di Sona era musicale, senza nessun acuto o basso di troppo.
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