Maghi dei giochi

x Hina

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    Dopo un intensa giornata di scuola passata principalmente ad ignorare cosa scriveva il professore sulla lavagna, non c'è modo migliore di ricompensare i propri sforzi con un pò di vagabondaggio tra le strade di Roma. Gil aveva imparato a frequentare i suoi nuovi compagni di scuola, quindi ogni tanto si prestava come loro "leader" spirituale accompagnandoli in giro, a volte anche per malefatte. Ispirava fiducia e coraggio a quanto pare, un grosso vantaggio. L'idea del giorno consisteva in una sala giochi vecchio stampo, di quelle che oramai non se ne vedono più se non in paesi del terzo mondo o nelle cantine dei sfigati arricchiti da eredità immeritate. Il posto non era malaccio, un'ampia stanza dalle pareti blu e il pavimento bianco, ben illuminato e diviso sostanzialmente in due zone: la prima, più illuminata, era caratterizzata da una navata principale ben illuminata da finestre e porta d'entrata, con i giochi più famosi e più accessibili, con tanto di bancone dove effettuare i cambi con i gettoni. L'altra parte invece era una navata più profonda del locale, distante dalla porta di entrata e priva di finestre, era una zona leggermente meno illuminata, tale illuminazione era affidata solo al neon o alle luci dei cabinati stessi, quindi non particolarmente intensa ma che creava una decente atmosfera. Il luogo era piuttosto ampio dall'interno e i cabinati più grossi formavano a tutti gli effetti dei spazi più chiusi, quasi "riservati". Gil non disprezzava i videogiochi ed essendo discretamente bravo, non esitò un solo istante a mostrare la sua supremazia anche in quel campo, mettendo a tacere tutti i suoi compagni di ventura.
    Cazzo Gil, sei troppo forte! Ma come fai?!
    L'ennesimo commento di quel tipo riuscì quasi ad annoiare Gilbert che, allungando le braccia verso l'alto per stiracchiarsi un pò le ossa, sfoggiava un sorrisetto compiaciuto sul volto, mentre il contatore del punteggio esplodeva beatamente. Appoggiò un gomito sullo schienale della sedia, con fare molto rilassato. Non c'era un gran gusto, ma raccogliere le lodi non è mai un male, anche se sono da parte di perdenti.
    E' tutta questione di tecnica. Ne riparliamo quando riuscirete a puzzare meno di latte e le tette di una donna le vedrete davvero, non su un sito porno.
    Risate tipiche da adolescenti, niente di nuovo, nessun gusto. A quel punto Gil staccò il cervello, ritrovandosi a pensare. Stava perdendo tempo forse? Doveva cercare le streghe anche se Thresh gli aveva intimato di non farlo per nessuna ragione al mondo. Era una gran rottura però, perché non poteva semplicemente fare quello che voleva? Era forte, tantissimo, e non poteva fare altro che migliorare. No, si stava distraendo. Serviva una valvola di sfogo... una sfida magari. Il fato lo avrebbe assistito in quella tediosa giornata alla sala giochi?
     
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    Nimue e Cia nonostante la loro giovane età dovevano insegnare nelle scuole di Roma e di Londra. Dovevano approcciarsi ai "giovani" e cercare di non sembrare troppo strane e fuori dal mondo per non perdere la loro presa autoritaria sugli studenti. Dovevano capire se parlavano di qualcosa in particolare, e magari riuscire a rispondere loro nel modo più appropriato e non sembrare delle vecchie di cent'anni che boccheggiano ignoranti su argomenti tirati fuori dagli studenti. Quindi cosa fare? Semplice andare a vedere da vicino gli ambienti che frequentavano gli studenti e capire in cosa consistevano i loro interessi. Nimue aveva sentito parlare spesso di videogame da molti alunni, sopratutto i maschietti. Li beccava spesso parlare di queste cose. Per indagare quindi su cosa siano questi fantomatici videogame, perché non andare in un posto in cui ne erano esperti e pieni di videogame? Quindi eccole lì davanti alla porta del locale. Entrarono con un sorriso entusiasta. Nimue spiegava che quei posti erano come punto di ritrovo per molti amici e ci passavano il tempo volentieri. Il sorriso tuttavia iniziò a incrinarsi quando si accorsero della musica assordante e del chiasso generale prodotto dal parlare e urlare dei ragazzi intenti ai vari giochi. C'era una infinità di tipologie di giochi, dai più recenti ai più vecchi per gli appassionati di retrogame. Nimue e Cia si avvicinarono istintivamente una all'altra, completamente spaesate. Cia si guardò attorno e adocchiò subito il bancone per il cambio di monete in gettoni e il tipo che ci lavorava. Un giovane uomo, indaffarato con le vetrine che contenevano i premi. Quando il ragazzo vide le due donne, rimase per un lungo momento imbambolato a fissarle, non credendo ai suoi occhi. Erano davvero poche le ragazze che andavano in quel posto, spesso erano ragazzine di appena dodici anni. Ma quel commesso si era ritrovato improvvisamente di fronte due megagnocche vestite anche in modo strano e troppo provocante per un povero verginello come lui. Sia Nimue che Cia si accigliarono un attimo infastidite.
    Ehi che diamine, non hai mai visto due donne prima d'ora? fece Cia incrociando le braccia infastidita.
    Ci scusi, volevamo provare a giocare, ma non sappiamo come funziona. Saresti così gentile da mostrarcelo? chiese sorridendogli e piegando la testa da un lato. Il commesso per poco non ebbe un infarto, ma dopo quel piccolo momento di smarrimento sembrò trovare tutto il suo coraggio. Afferrò un pugno di gettoni e fiero di se stesso si propose di mostrare loro come funziona tutto quanto. Dimenticando di farsi pagare ovviamente per i gettoni. Le accompagnò verso i giochi più vecchi e quindi più semplici a cui approcciarsi. Man mano che avanzavano i ragazzi che giocavano si bloccavano e si voltavano a guardarle allibiti. Nimue si sentiva troppo osservata, e Cia iniziava a sentirsi nervosa. Le venne voglia di picchiarli, ma si limitò solo a dare una schicchera con le dita sul naso di qualcuno che stava anche sbavando.
    Che diamine perché ci guardano così? Mi fanno senso. fece Cia a bassa voce confidandosi con Nimue.
    Non lo so, credo sia perché non vedo altre femmine all'infuori di noi in questo posto. Dai sbrighiamoci e poi andiamocene, non mi sento al mio agio qui. fece seguendo il gentile commesso che parlava e parlava spiegando varie cose di cui loro afferrarono ben poco. Alla fine giunsero al fantomatico gioco descritto dal commesso. Iniziò Nimue accorgendosi che era proprio una frana con quel genere di passatempi. Fece provare Cia e dopo un primo momento di gameover e il tempo di capire come funzionasse, iniziò a giocare bene. Fin troppo bene perché iniziò anche a battere i record più bassi. Il commesso si complimentò con lei. Continuò a giocare, non sprecando più altri gettoni.
    Ehi, questi giochi sono divertenti. commentò Cia. Nimue osservò attentamente il suo operato, chiedendosi se non stesse usando trucchi di magia, ma a quanto pare Cia aveva un talento naturale per quel genere di cose. Nimue si immerse nella gara, iniziò a dare consigli esterni sul livello di gioco. Le segnalava piccoli premi che sfuggivano allo sguardo. Insomma alla fine vennero coinvolte entrambe nel gioco e non si resero conto che iniziarono a circondarle sempre più curiosi.
     
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    Le sue preghiere erano state dunque ascoltate? Stava ancora lì a crogiolarsi inutilmente con quelle mezze calzette, quando ecco comparire dal nulla due divinità della bellezza come ben poche volte le aveva viste. Per un attimo ebbe una sensazione vagamente familiare, non riuscì a decifrarle, ma quella bellezza era di gran lunga superiore all'immaginazione che si era concesso fino a quel momento, e di sicuro lo stavano mandando fuori di testa. Doveva averle, subito, ma proprio mentre i suoi muscoli si stavano già tendendo per usare le mani, Gil si ricordò di cosa aveva pensato fino ad un attimo prima. Lo aveva dimenticato perché la loro bellezza lo aveva quasi mandato in tilt, ma non aveva chiesto forse una sfida degna di quel nome? Pestarle e violentarle sarebbe stato facile, ma quelle non erano il genere di ragazze che voleva mettere KO in un istante. Doveva mettere in pratica gli insegnamenti di Thresh, e trasformare le sue prede in giocattoli. Si, quella era la sua sfida, quelle due non sarebbero passate come delle mere vittime, ma le avrebbe corteggiate a dovere. Non era del tutto certo di potercela fare, non era mai stato un romantico, ma Thresh fino a quel giorno non lo aveva mai deluso con i suoi insegnamenti, quindi perché non seguirli? Si rese conto solo in un secondo momento di essere rimasto imbambolato nei suoi pensieri fino a quel punto, tra i vari sfigati lui era l'unico che non aveva sbavato come un cretino nel fissarle, restando decentemente serio. I suoi amici però lo avevano oramai abbandonato per concentrarsi su quelle due che se in un primo momento stavano avendo difficoltà, ora invece solcavano punteggi a vista d'occhio. Gil allargò un sorrisetto divertito... la cosa si stava facendo interessante. Si passò una mano tra i capelli e si sistemò la giacca bianca con la pelliccia intorno al collo. Sotto indossava una maglietta grigia e un paio di jeans dello stesso colore, ma più chiaro e spento. Ai piedi un paio di scarpe bianche prive di lacci, mentre intorno al collo sfoggiava una sorta di piccolo collare con altrettanto piccole borchie d'argento. Serviva a nascondere la cicatrice intorno al collo che non sembrava volersi rimarginare al 100% per nessuna ragione. Si fece avanti, scansando le ultime file con violenza ma senza attirare l'attenzione, così da poter vedere come quelle due si stavano divertendo. Il gioco era abbastanza vecchio, ma divertente e di sicuro quella più giovane stava sfoggiando un'abilità insolita per essere una che non frequentava quei luoghi. Chissà chi erano? Voleva indagare e scoprire di più, non era più solo una questione di sfida, ma anche di curiosità. Gil afferrò il commesso per una spalla, in maniera estremamente energica, ma senza dare a vedere che era un tipo violento. Sfoggiò il suo sorriso più falso, e poi parlò.
    Hey Walter! Lo sappiamo tutti che sei scarso a questo gioco, non fare il professore. E poi la ragazza si sta avvicinando ai miei punteggi, ci penso io ora...
    Dato che era un gioco che prevedeva anche il multiplayer, al lato opposto dell'altra formosa donna di fianco alla promettente stella dei videogame, c'era un'altra sedia per permettere al nuovo sfidante di entrare in gioco. Prima di sedersi però, Gil si avvicinò alle due, alzando una mano con fare amichevole e salutandole.
    Salve ragazze, scusate i miei amici, non sono abituati ad una presenza così affascinante come voi. In realtà non lo sono nemmeno io ma purtroppo mi vergognerei un sacco ad esternare una simile mancanza, quindi faccio finta di essere sicuro di me. Mi chiamo Gil, tanto piacere.
    A quel punto si sarebbe rivolto verso Cia, come a chiederle il permesso di sedersi con lo sguardo. Nel suo animo non c'era traccia di cattiveria a quel punto, Thresh gli aveva insegnato come si recita alla perfezione e fare il bravo ragazzo gli stava venendo incredibilmente facile.
    Mi permetti di sfidarti? Sono un pessimo perdente, ma prometto di insegnarti qualche trucco a partita finita. Non farti pregare dai...
    Era decisamente molto spontaneo, e anche se pregustava una vittoria facile voleva comunque concedere alla sua avversaria il beneficio del dubbio. Dopotutto erano lì per divertirsi, no?
     
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    Tutti quelli che li avevano circondati osservavano l'operato di Cia, ogni tanto gettavano l'occhio sulle curve delle ragazze ma se Nimue si voltava poiché si sentiva osservata questi distoglievano lo sguardo immediatamente e fingevano di guardare lo schermo. Dopotutto non si poteva dire che erano vestite in modo sobrio. Come al solito Nimue indossava il suo completo composto da gonna e bustino che mettevano in risalto il suo fisico perfetto e pieno, accompaganti dai suoi stivali che chissà quali fantasie suscitavano. Cia era anche lei abbastanza appariscente con quell'abito che stava su di lei quasi per magia. Non che fosse strano che donne belle indossassero abiti particolari, ma loro due sembravano appena uscite da un set fotografico. Dopo qualche minuto ci fu un ragazzo a farsi avanti. L'unico quasi ad avere avuto il coraggio di rivolgere loro la parola. Nimue lo osservò trovandolo un tantino strano, Cia staccò gli occhi dello schermo durante il caricamento della partita per osservare questo ragazzo coraggioso. Entrambe ebbero la stessa impressione: capirono che non era un ragazzo normale. C'erano molti elementi a farglielo notare. Per prima cosa il pallore della pelle, non era solo pallido come tutti gli albini che conoscevano, aveva una carnagione spenta quasi cadaverica. Agli angoli della bocca c'erano delle cicatrici, e solo in un secondo momento si accorsero che effettivamente non erano cicatrici ma erano tagli veri e propri e lo si notò di più quando sorrise. Aveva un aspetto davvero singolare, aveva tutta l'aria di essere qualcuno che aveva il corpo sofferente, che bisognava di cure, ma i suoi occhi e il suo modo di fare mostravano invece che stesse bene e fosse più che vivo. Inizialmente Nimue e Cia pensarono fosse un vampiro, notando nel suo sorriso i suoi canini affilati. Ma sembravano troppo piccoli per esserlo. Era strano, le suscitava una strana sensazione di pericolo, sopratutto a Nimue che aveva una certa affinità nel sentire le energie delle persone. Pensò che fosse solo una impressione magari influenzato dal suo aspetto strano, o dal fatto che la sua energia era più forte delle altre persone che li circondavano.
    Ciao Gil, io sono Nimue e la mia amica qui è Cia. fece sorridendo a sua volta. Cia lo guardò analitica, poi ghignò divertita.
    Ok Gil, vediamo di cosa sei capace. rispose alla sfida per poi tornare con gli occhi sullo schermo della console, ma prima di avviare la partita si avvicinò a Nimue chiamandola.
    Ehi... quel Gil è uno di quelli che chiamano... com'era la parola? Darkettoni? Emo? Insomma quelli con la fissa del dolore e del suicidio? fece curiosa. Non ne aveva mai visto uno, ma sapeva che di solito avevano l'aria depressa e smorta. Quel Gil invece non sembrava poi così depresso. Nimue rise divertita, poi la punzecchiò su un fianco per invitarla a comportarsi bene.
    Non gli dare nomignoli strani, potrebbe offendersi. Comunque non lo so, di solito si vestono di nero, quel ragazzo sembra più elegante di un emo. E sicuramente non è depresso. fece a bassa voce prima di posizionarsi dietro Cia. Le ragazze ovviamente non avevano la più pallida idea di come avviare la sfida e Cia smanettò a lungo con il menù prima di trovare sullo schermo l'invito di Gil alla partita.
    Aspettate! fece improvvisamente Nimue sorridendo divertita.
    Perché non scommettete qualcosa? Sfidarvi senza un premio è noioso. Mettiamoci un pochino di pepe in più. fece Nimue sicura che Cia potesse battere quel ragazzo. In caso contrario avrebbe provato a darle una mano in un modo diverso.
    Grande idea. Vediamo.... mmmh. Se vinco io mi compri una cosetta in un negozio qui vicino che ho visto. Ci stai? chiese sfacciata e senza alcuna vergogna. Il negozio a cui si riferiva non era come poteva pensare un negozio di abbigliamento o di scarpe, ma una sorta di pasticceria. La partita si sarebbe avviata, e presto sarebbe successo qualcosa di strano. Alcuni ragazzi iniziarono a parlottare fra di loro e si scambiavano dei soldi. Nimue incuriosita cercò di capire cosa stesse succedendo: faceva parte dei passatempi dei "giovani"?
     
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    Le sentì parlottare tra di loro, ma se non altro non erano scontrose. Anzi risultavano appariscenti, non davano l'idea di due persone che amavano socializzare, eppure quegli abiti che lasciavano davvero poco spazio all'immaginazione sembravano fatti apposta per stare al centro degli sguardi. Tipe strane, ma interessanti. Le sentì fare commenti sul suo aspetto e in un primo momento non capì. Si passò una mano sulla bocca e i segni della cicatrice gli fecero tornare tutto in mente. Ridacchiò, sbadato, si sentiva così vivo che a volte dimenticava che in realtà non lo era affatto.
    Nessuna offesa, ci sono abituato: gli Zombie fanno questo effetto. Ma non mi aspettavo di trovarvi sorprese, credevo che anche voi foste di qualche razza particolare... tipo ninfe dei boschi o angeli celestiali.
    Completò la frase trattenendo a stento una risata, poi sbuffò scuotendo il capo, sorridendo demoralizzato.
    Nah scusate, non voglio fare il cascamorto, ma era servita...
    A quel punto era pronto per mettere le mani sui comandi, non vedeva l'ora di dare una piccola lezione di capacità elettiva a quelle due, ma prima che potesse parlare ci fu un piccolo intermezzo, probabilmente dettato dall'interessamento di Nimue nei suoi confronti. Forse aveva fatto centro. Magari le aveva solo incuriosite, ma era qualcosa. Le fissò curioso, alzando lo sguardo con fare pensieroso meditando sul da farsi.
    Una scommessa eh? Si, mi piace, una partita non è divertente se non c'è qualcosa in gioco...
    Ridacchi divertito, in realtà era soddisfatto poiché a prescindere dal risultato, avrebbe avuto modo di stare comunque con loro visto che doveva accompagnarle a "riscuotere il premio". Un bel vantaggio, aveva tutto il tempo del mondo per cucinarle a dovere, doveva semplicemente fare l'esatto opposto di quello che faceva di solito: essere paziente.
    D'accordo, ma se vinco io voglio che ci facciamo una foto insieme per immortalare il momento. Abbiamo un patto?
    Avrebbe allungato la mano verso di loro, prima verso Cia, poi Nimue, poi di nuovo Cia, facendo il finto confuso. Ovviamente la foto non era che un pretesto per poter stare ancora insieme con loro, inoltre quella proposta quasi innocente avrebbe calmato i dubbi nei suoi confronti. Essere uno zombie non era tutto rose e fiori, ma quando si spezza un pregiudizio è facile guadagnarsi la fiducia degli altri. O almeno così sperava. Stava giocando al meglio delle sue possibilità e la sfida non era ancora iniziata. Se il gioco fosse finalmente partito, avrebbe concesso a Cia un primo round piuttosto sottotono ,cercando di vincere solo sul finale per non farle sentire la sconfitta in maniera schiacciante. Sempre che Cia non si rivelasse un vero portento...
     
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    Gil aveva sentito cosa si erano dette, Nimue fece un piccolo "ops" divertita. Fortuna che non era un tipo permaloso. Tuttavia quando sciorinò quei complimenti, sia Nimue che Cia si voltarono a guardare Gil, con una espressione che sembrava parlare da sola. Erano non solo deluse ma perfino schifate, sembravano quasi dirgli con gli occhi: "questa è più antica del peto". Fortuna che stava scherzando o Cia rischiava di vomitare. Entrambe però sembravano incuriosite dal fatto che il ragazzo fosse uno zombie. Nimue lo osservò più attentamente. Era il primo che le capitava di incontrare non risvegliato dalle streghe, e sinceramente aveva parecchi pregiudizi su quella razza. Pensava che fossero molto più... stupidi e istintivi. Se li immaginava che andavano in giro solo per soddisfare i loro bisogni, quindi che in tono lamentoso potevano dire cose ovvie come "pappa, birra, gnocca". Insomma degli esseri che parlavano molto poco e agivano tanto. Con quasi niente di volontà propria, e invece a quanto pare esistevano zombie ancora molto senzienti e con un cervello ben funzionante. Cia invece sembrò più entusiasta della notizia.
    Uno zombie?! Ah ecco perché hai quel sorriso smagliante. fece scherzando sui tagli che Gil aveva ai lati della bocca. Gil sembrò accettare la scommessa, e Cia già si pregustava la torta da portare a casa e dividersi con il suo amato Axew. Un piccolo drago che aveva ottenuto dopo anni di richieste e impegno.
    Affare fatto! fece Cia, afferrandogli la mano per poi mollarla quasi subito dopo. Quando invece fu Nimue ad afferrarla, sussultò sorpresa e ritirò subito la mano anche lei. Aveva sentito qualcosa provenire dal ragazzo. Qualcosa di misterioso e oscuro, anche più delle tenebre che domavano le streghe di umbra. Si chiese se fosse per via di ciò che lo aveva riportato in vita. Al momento sembrava un ragazzo qualsiasi che si divertiva con i videogame. Eppure di zombie così "vivaci" e svegli erano davvero rari. La partita iniziò e visto che Gil giocava sotto tono, venne sconfitto piuttosto facilmente. Cia si voltò verso di lui interrogativa, poi ghignò divertita.
    Se continui così ti toccherà sborsare un bel po di quattrini. fece avviando subito il secondo round. Cia non se la cavava affatto male, anzi se Gil non si dava da fare lo avrebbe battuto di nuovo facilmente. Nimue intanto si posizionò fra Cia e Gil, iniziando a tifare per Cia, saltellando sul posto appositamente in modo che i suoi seni oscillassero vistosamente. Sperava in quel modo di distrarre Gil e deconcentrarlo. Ovviamente Nimue faceva la finta tonta e si rivolgeva verso Cia quando parlava motivandola.
     
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    Anche Gil sentì qualcosa nel momento in cui entrò in contatto con loro, entrambe le volte, quindi nel suo caso fu qualcosa di molto, molto chiaro. Lo aveva già provato, ma a causa della rinascita i ricordi sulle sensazioni erano molto confusi... che fosse qualcosa associato alla sfida? La fortuna, se voleva metterlo alla prova, lo aveva decisamente stuzzicato a dovere. Rimase a rimuginarci su così tanto che neanche si rese conto di dover rimontare all'ultimo, concedendo a Cia una priva vittoria decisamente troppo facile. Non si lasciò andare, sbatté semplicemente il palmo della mano sulla tastiera sospirando, per quell'attimo il suo sorriso si incrinò ma non perse comunque il buonumore. E stavolta era sincero... la sfida era allettante!
    Lo so, gli zombie non sono molto svegli di solito, e io non sono sicuramente il più lesto tra i miei simili, ma siamo molto più viventi di quanto non sembri. Dico letteralmente.
    Ammiccò uno sguardo provocatorio verso le due, l'approccio romantico-dolcioso non aveva sortito buoni effetti, quindi si fece leggermente più spavaldo, senza diventare volgare però. Il secondo round iniziò quasi senza preavviso, e come se non bastasse Nimue offrì il suo supporto a Cia, nella vana speranza di riuscire a distrarre Gil. Ciò che non sapeva però, era che il non morto oramai traeva potere anche dalla perversione, quindi il suo seno invitante si trasformò in una sorta di amuleto per Gil che allargando un perverso sorriso si lasciò coinvolgere da quell'entusiasmo. Allargò le labbra per mostrare i denti, i suoi occhi si accesero ma in maniera decisamente poco evidente. Non sangue nelle vene quindi, ma energia allo stato puro attraverso il suo corpo nella maniera più marcia e densa possibile, qualcosa che poteva essere visto in laboratorio magari, ma non percepito a livello energetico. Era molto più fisiologico, tutt'altro che spirituale, come adrenalina pura che sale fino al cervello e spinge la mente dove non sarebbe dovuta arrivare. Cia non avrebbe più visto lo stesso livello di difficoltà, ma un giocatore spietato che non le avrebbe lasciato spazio. Il risultato era scontato. Gongolando con un sorriso quasi infantile ma comunque orgoglioso, Gil portò un braccio sullo schienale della sedia, voltandosi verso le due ragazze.
    Non male prima, ma mi hai colto semplicemente alla sprovvista. Non si ripeterà. Allora al meglio di 3?
    Era pronto alla terza sfida, e il suo sguardo affilato toccò anche Nimue, come se la sfida riguardasse anche lei a tutti gli effetti. Ancora una volta Gil sarebbe stato spietato, ma era ancora vulnerabile alle distrazioni. Un semplice paio di tette non sarebbe bastato per farlo perdere, ma col giusto impegno Nimue poteva creare l'occasione a Cia per colpire Gil di sorpresa e portarsi a casa la vittoria. Tutto dipendeva da lei a quanto pare.
     
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    Nimue e Cia risero alle parole di Gil e alla sua provocazione. Sembrava decisamente sicuro di sé, aveva perso completamente l'aria da tenero verginello che aveva all'inizio del loro incontro. Nimue lo guardò un attimo perplessa, ricordandosi poi con un lieve imbarazzo che effettivamente gli zombie non perdevano le loro capacità motorie e fisiologiche, ma erano parecchio fragili. Si ricordò di quella volta che punì uno zombie perché si era eccitato vedendola seminuda e nella fustigazione si era praticamente staccato dal corpo il sesso della povera vittima, schifando Nimue non poco. Per motivi di quel genere avevano optato per servitori più facili da gestire come gli homunculus. Nimue tuttavia non colse il senso velato di Gil, forse perché non lo vedeva ancora come un uomo, ma ancora come un ragazzo. Cia non ci badò affatto, pensando che si riferisse al fatto che fosse un chiacchierone e che aveva riflessi decisamente pronti per quel videogame.
    Sì lo vedo...aargh che non sei un addormentato. esclamò durante la partita e la difficoltà crescente. Il secondo round lo vinse Gil, dimostrano a Cia che in effetti l'aveva sottovalutata. Cia si sentì più agguerrita che mai. Si scrocchiò le dita e tornò con le mani sulla pulsantiera.
    E va bene Er Leucemia, a chi vince questa! fece dandogli già un sopranome riferendosi ovviamente alla sua pelle smorta e l'aspetto malaticcio. La partita si stava facendo molto difficile. Cia era talentuosa, ma non poteva di certo battere qualcuno che aveva più esperienza di lei in gioco. Dovevano fare qualcosa per vincere. Nimue capì che quel maledetto di uno zombie non aveva fatto una piega davanti alle sue tettone sballonzolanti. Quindi non aveva di fronte un ragazzino qualsiasi. Quel tipo era fin troppo abituato alle donne, ne era certa. Quindi doveva fare qualcosa di più incisivo per distrarlo. Certo forse avrebbe dato un pochino di spettacolo, ma avrebbe potuto dare una bella svolta alla partita. Si chinò in avanti rivolta verso Cia, poggiandosi con i gomiti sul bancone della cabina di gioco. In quel modo la minigonna si sarebbe sollevata e avrebbe mostrato una buona porzione di chiappe e le sue mutandine nere di pizzo. Era una mossa a cui lui poteva anche evitare di guardare se fossero stati messi in una posizione diversa, ma essendo vicino per via dei due cabinati. Aveva praticamente le chiappe di Nimue vicino alla faccia. Gli bastava spostare lo sguardo per vederla, chissà magari avrebbe perfino sentito il suo odore. Molti dei ragazzi che stavano facendo il tifo si ammutolirono, molti la stavano guardando. Nimue però parlò con Cia indicandole a caso cose sullo schermo. Cia ovviamente aveva capito ciò che stava facendo, ormai la conosceva troppo bene e le diede corda, parlandole a sua volta. Nimue fingeva di non accorgersene, ogni tanto ancheggiava a destra e sinistra schiamazzando divertita e tifando. Quando iniziò a tifare e muovere il culetto, anche gli altri ragazzi iniziarono a tifare, ma per ragioni ben diverse.
     
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    Normalmente sarebbe uscito di testa per un soprannome del genere, tuttavia in quella situazione stava cercando di attaccare bottone in maniera "pacifica" e guadagnarsi un soprannome significava entrare in confidenza con quelle due. Un grosso passi avanti, forse non decisivo ma sicuramente un buon segno. Prima del round successivo, Gil avrebbe incrociato le dita di entrambe le mani, portandole a palmo in fuori e tirandole il più possibile per sgranchirle. A causa della sua natura di non morto fecero un rumore particolarmente più deciso del normale, tuttavia erano più che inforna e ben presto avrebbe tirato fuori ogni sua riserva. La vera incognita era Nimue, non poteva immaginare cosa avrebbe fatto, né che risvolti avrebbe avuto sulla partita. Se non altro aveva dimostrato di essere uno abituato alle donne, quindi forse non lo avrebbero più visto come un ragazzino. Altro punto in suo favore. Una volta iniziata la partita però, non c'era più spazio per meriti, in realtà vincere o meno per Gil non era un problema, in qualsiasi caso avrebbe guadagnato del tempo extra con loro, ma non le avrebbe lasciate vincere solo per fare bella figura, nossignore. Tuttavia, per Nimue quella vittoria era decisamente molto importante, dato che non esitò a sfoggiare la sua femminilità per riuscire a distrarlo .A quel punto perfino la mente di Gil vacillò, iniziando a domandarsi perché diavolo non le aveva legate da subito e fottute fino a farle diventare pazze. Sarebbe stato tutto più semplice, ma troppo veloce. No, non doveva finir così. Quel culo delizioso rischiava davvero di farlo uscire di testa, come se non bastasse quel sottile nero lasciava poco all'immaginazione e l'intimità di Nimue si forgiò a fuoco nella mente di Gil. Ebbe la forte tentazione di toccarla, ma a quel punto avrebbe perso ogni punto a suo favore. Che fare? Concentrandosi troppo sul gioco era impossibile a quel punto, serviva un'idea e una buona dose di fortuna visto che anche i suoi pantaloni si stavano facendo decisamente stretti. E la dea bendata non lo abbandonò a sé stesso. Uno dei suoi compagni, tra i più sudati e debole, decise che la sua pubertà doveva sbocciare senza pensare alle conseguenze, così senza esitare troppo ma avanzando cauto allungò una mano per poter toccare le natiche di Nimue. Era l'occasione perfetta. Proprio nel momento cruciale della partita, Gil liberò la mano destra per potersi portare sul vestitino di Nimue, attentissimo a non sfiorarle un solo lembo di pelle, tenendo solo la stoffa. L'avrebbe tirato giù senza troppa energia, così da coprirle le natiche prima che il suo compagno potesse toccarla, fissandolo poi in cagnesco con un'aria decisamente molto matura per lui.
    Ciccio, un conto è apprezzare, molestare è molto diverso... stai al tuo posto.
    Con quello sancì la sua sconfitta definitiva, e senza neanche rendersene conto abbandonò un'impronta magica sul vestito di Nimue, qualcosa di simile ad una grezza Eromanzia che lasciò lì quasi per caso. Non se ne rese conto neanche lui, figurarsi Nimue. Non avrebbe avuto grossi effetti, ma era presente, e molto probabilmente in qualche modo avrebbe inciso sul loro destino. Gil si abbandonò quindi sulla sedia, abbassando le spalle e sbuffando sconfitto. Non aveva l'aria particolarmente abbattuta, ma restava comunque deluso. Erano riuscite a distrarlo in qualche modo,ma aveva colto l'occasione per sfoggiare una personalità che valeva la pena conoscere. O almeno così sperava.
    Uff... anche distrarsi è una debolezza, quindi riconosco la sconfitta. Mi arrendo.
    Alzò le mani, ammiccando un sorriso soddisfatto verso Cia. La sfida era stata comunque divertente, quindi non poteva lamentarsi. Inoltre ora assecondandole poteva andare con loro ovunque avrebbe dovuto saldare il debito, quindi non c'era male. Andava benissimo così.
     
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    A giudicare da come il personaggio di Gil faceva errori a quanto pare la mossa di Nimue funzionava benissimo. In quel momento non pensò affatto di aver fatto fin troppo per far vincere Cia. Dopotutto a lei non interessava davvero che lei ottenesse il suo premio, ma in qualche modo voleva che Cia vincesse in quanto strega. O forse semplicemente non voleva sentire le lagne di Cia dopo. Fatto stava che aveva tirato fuori l'artiglieria pesante quando magari sarebbe bastato di meno. In ogni caso Nimue ghignò divertita dal fatto che la sua strategia stava funzionando. Forse fin troppo bene visto che qualcuno stava per allungare le mani. Si sentì tirare la gonna verso il basso. Nimue si voltò di scatto sollevandosi con le spalle per tornare dritta e in quel momento vide Gil difenderla a spada tratta anche a costo di perdere la partita. Se pian piano stava guadagnando punti rispetto a tutti gli altri ragazzi lì presenti. In quel momento, con quel piccolo gesto il suo punteggio fece una impennata pazzesca. Nimue arrossì vistosamente: si era sentita improvvisamente infantile e stupida. Cia invece se la rise compiaciuta.
    Oh-oooh Er Leucemia è un gran figo eh? fece Cia divertita non smettendo di giocare e quindi dando il colpo di grazia al suo avversario. Nimue intanto osservò stupita il ragazzo e in parte affascinata da quel gesto. Nimue probabilmente non avrebbe potuto capirlo visto l'esigua impronta magica, ma lo trovò più attraente di prima. Un enorme aiuto ovviamente era dato da ciò che aveva fatto, agendo da vero uomo. Dopotutto anche Cia era rimasta colpita.
    Eh sì hai perso, ma non puoi farci niente contro la magnifica Cia. Ma i patti erano fatti quindi verrai con me al negozietto di cui ti avevo parlato. fece felice come una pasqua per poi alzarsi in piedi e avvicinarsi al tipo che stava per toccare il sedere di Nimue. Gli passò davanti, pestandogli con il suo tacco l'alluce e mettendoci parecchia forza. Il ragazzo urlò dal dolore sedendosi a terra e sollevando il piede da terra.
    Ops, scusami non mi ero accorta del tuo piede. Deve essere colpa del karma se ti è capitato questo increscioso incidente. disse per poi continuare ad avanzare verso l'uscita ridacchiando divertita ma sculettando fiera di se stessa. Nimue la seguì sospirando arrendevole, non disse nulla, ancora troppo imbarazzata per via di quella orribile sensazione di essere stata troppo infantile e sfacciata. Doveva essere l'influenza di Cia a farle fare cose del genere. Nimue non degnò di uno sguardo quel ragazzo, ne tanto meno gli altri.
    Mi sa che stanotte parecchi di loro faranno sogni bagnati con te come protagonista Nimue... scherzò Cia ridendo divertita. Nimue indispettita le diede un pizzicotto sul sedere.
    Non suggerire idee...scema. le rispose Nimue indispettita e un pochino imbarazzata. Non le piaceva essere presa in giro proprio da Cia che era più inesperta di lei del mondo. Entrambe le ragazze si fermarono davanti all'uscio del locale attendendo che Gil le seguisse.
     
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    Non poteva dire che non fosse stata una partita interessante, si era divertito... anzi, si stava divertendo ancora un sacco perché il suo piccolo viaggio era appena iniziato. Accolse la richiesta di Cia abbassando la testa con fare servile ma mantenendo il sorriso, non avrebbe mancato i patti, giusto il tempo di salutare i suoi amici vedendole uscire deliziato, divertito anche dalla piccola vendetta di Cia nei confronti di Ciccio manolesta. Ridacchiò sfottendo il suo compagno senza distogliere lo sguardo dai loro corpi invitanti che lentamente abbandonavano la sala giochi. Gil balzò in piedi stiracchiandosi le gambe, per poi far ciondolare la testa con non poca soddisfazione.
    Hey Gil, mica te ne vai sul serio? E il karaoke?
    Gil liquidò tutto sollevando una mano verso di loro e agitandola, come se stesse scacciando delle bestie selvatiche moleste.
    Divertitevi pure, io ho di meglio da fare. Mi spiace per voi: Ciccio non vi ha fatto guadagnare una foto ricordo, quindi dovrete masturbarvi senza supporto video.
    Ridacchiò maligno, salutandoli e infilando le mani in tasca mentre usciva di scena. Il suo povero compagno Ciccio oltre che umiliato e maltrattato, si era anche guadagnato l'odio di tutti gli altri. Gil uscì dalla sala giochi sfoggiando una sicurezza e una naturalezza incredibile, il suo primo sguardo fu verso Nimue che avrebbe dovuto sentirsi decisamente più strana in compagnia di Gil. A differenza dell'arte oscura, l'Eromanzia non era ancora del tutto padroneggiata dal giovane zombie, pertanto non si era resoconto di averla in qualche modo "attirata", dando più che altro il merito alla sua pazienza e al suo modo di fare.
    Mi scuso a nome dei miei amici, siamo ragazzi e ogni tanto capita che qualcuno si dimentichi le buone maniere. Chiedo comunque venia, è stato inaccettabile, mi farò perdonare comprando il più bello tra gli oggetti che dovrò pagare come pattuito.
    Si voltò verso Cia a quel punto, curioso.
    A proposito... di che si tratta? Hai parlato di un negozio qui vicino ma ce ne sono così tanti... spero non siano gioielli costosi o non potrò mantenere la promessa, la borsa di studio di noi della Sapienza non è così corposa come sembra.
    Sospirò arreso, facendo spallucce ma senza perdere quel cordiale sorriso. Avrebbe approfittato del tragitto per fare un pò di conoscenza e scoprire di più su quelle due.
     
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    Cia sembrava piuttosto divertita dalla situazione, si massaggiava una chiappa dolente con una mano ma non smise di ridacchiare divertita. A quel punto Nimue sorrise a sua volta, e Cia sbiancò. Quando faceva quel sorriso tirato sapeva che erano guai in vista e che presto si sarebbe vendicata.
    Dai su stavo scherzando. fece agitando una mano in aria sudando freddo. Nimue continuò a sorriderle in quel modo.
    Ma sì, non preoccuparti avevo capito. fece prima di uscire dal locale seguite a ruota da Gil. Il ragazzo si scusò per il comportamento dei suoi amici, mettendoci anche se stesso fra di loro. Nimue e Cia erano sempre più incuriosite da quello zombie che di quel tipo di natura ne aveva solo il corpo.
    Ah no, non preoccuparti niente di così costoso. Quando ci arriveremo vedrai. fece entusiasta. Intanto Nimue lo osservò con occhio più analitico, notando che il ragazzo avesse parlato di borse di studio della sapienza. La scuola più importante di Roma, una delle più facoltose sia a livello di preparazione che al livello di "educazione combattiva". Da come si era comportato in quel locale non sembrava un ragazzino, ma che avesse più esperienza, ma il fatto che frequentasse la scuola le fece capire che non doveva essere "morto" da molto tempo così Nimue si fece avanti curiosa e glielo chiese.
    Scusami Gil, se non ti è di disturbo sapresti dirmi da quanto tempo sei stato "resuscitato" come zombie? chiese attirando anche la curiosità di Cia che si ritrovarono entrambe ad osservarlo incuriosite. Mentre attendevano la sua risposta si posizionarono ai suoi fianchi, una a destra e l'altra a sinistra. Intanto il negozio non distava molto e durante le chiacchiere si sarebbero avvicinato ad esso fermandosi davanti alla vetrina. Era una pasticceria, una delle più rinomate del paese. Ed era famosa per un dolce in particolare parecchio strano e super calorico. Una sorta di profiterol composto però da una montagna di cupcake ricoperte di glassa al cioccolato con un cuore di cioccolato. Una libidine per il palato, ma comunque costosa. Cia indicò la torta in questione in vetrina al ragazzo, mettendosi a braccetto a lui, poggiandogli accidentalmente un seno contro il braccio.
    Volevo quella! affermò con gli occhi le brillavano di golosità.
    Ovviamente non ce l'hanno pronta ma la devo ordinare, che ne dite se ci fermiamo qui ad assaggiare qualche dolcetto? Le ragazze a scuola mi hanno detto che il locale è bellissimo e i dolci sono fenomenali. affermò per poi rivolgersi a Nimue con lo sguardo che la supplicava di accettare la sua proposta. Nimue guardò prima Cia e poi Gil titubante poi sorrise.
    Ok, tanto per oggi siamo libere. fece per poi varcare la soglia del locale. Cia esultò saltellando sul posto per poi trascinarsi dietro Gil tirandolo per il polso. Era una pasticceria parecchio grande perché oltre al bancone con le ordinazioni da poter fare e le torte in esposizione c'era una zona con tavolini come se fosse un piccolo ristorante. Era tutto addobbato in maniera abbastanza chic, niente fronzoli vistosi ma tutto ricercato, sembrava progettato da un designer. C'era abbastanza fila davanti alla cassa, e molti tavoli erano già occupati.
     
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    Camminare con quelle due bellezze ai propri lati era una sensazione decisamente migliore rispetto al lasciarle coperte di sangue dentro una busta dell'immondizia in un lurido cassonetto. Iniziava a capire il punto di vista di Thresh, essere accompagnato ti faceva sentire potenti, molto più del semplice dominio. Stava imparando qualcosa. La situazione lo incuriosiva sempre di più, ma prima che potesse fare altre domande fu Nimue a fare la prima mossa, cogliendolo un pò impreparato. Non sapeva se essere sincero in quell'occasione potesse rivelarsi controproducente, tuttavia non ci vide nulla di sbagliato nel dire apertamente qual'era la situazione, dopotutto c'erano molti modi per tornare in vita.
    In realtà è pochissimo tempo... forse neanche due mesi. Difficile ricordarlo alla perfezione. Non ricordo neanche come è successo, ma il mio professore e ora tutore è un non morto come me, lui mi ha insegnato a controllarmi e adattarmi alla nuova vita. Non è così male, stiamo ancora cercando di scoprire se ho guadagnato qualche qualità nel mentre.
    La risposta fu molto genuina, in fondo neanche lui vedeva il suo attuare potere come un "dono", ma la massima esposizione di ciò che un tempo era la sua stessa paura. Quindi non c'era traccia di menzogna nelle sue parole. Venne distratto totalmente a quel punto dalla presa di di Cia che lo spinse a sé, facendolo ghignare come un ebete per un istante, ma si riprese praticamente subito. L'obbiettivo erano dolci iper calorici di quelli che ti resta il gusto in bocca per giorni interi. Davvero? Quelle due modelle stragnocche erano ghiotte di dolci? Improbabile! Ora che ci pensava, anche quel pervertito di Thresh non faceva che sgranocchiare merendine e non faceva altro che mettere muscoli. Ma che diavolo di posto era Roma?
    Wow, non ci andate leggere per niente... d'accordo, esploriamo!
    In un primo momento fu Cia a tirarlo, ma subito dopo successe l'inverso poiché Gil la afferrò per il polso, tirandola verso di sé e superando perfino Nimue così da arrivare al bancone il prima possibile.A quel punto iniziò a parlare davvero forte, come se volesse farsi sentire a gran voce da tutti.
    Cavolo ragazze! Meno male che abbiamo fatto in tempo! Pensavo che i saldi al centro commerciale ci avrebbero portato via tutta la giornata, che storia! Sconti dell'ottanta percento!
    Forse non erano il cento per cento della clientela presente, ma tutte le casalinghe annoiate, i fashion victim e i ragazzini meno esperti sarebbero cascati nella trappola come dei polli. Tavoli e fila sfoltiti in un secondo. Gil avrebbe sfoggiato un sorrisetto maligno e furbesco, non avrebbe nascosto quel suo lato subdolo, ma se lo usava a fin di bene senza fare male a nessuno forse quelle due lo avrebbero trovato perfino simpatico. Scivolò circospetto verso il bancone tenendo Cia per mano e facendo cenno a Nimue di avvicinarsi.
    Scusi ci fa un vassoio? Vorremmo assaggiare qualche dolce stando qui, magari ci viene voglia di prenderne altri. Iniziamo con quelli in esposizione ok? Ne vuoi qualcuno in particolare Cia?
    Si comportò in maniera abbastanza protettiva nei confronti della giovane di fianco a lui, in qualche modo aveva capito che Nimue era lì per proteggerla e sostenerla, quindi magari condividendo con lei quel ruolo sarebbe stato ancora più simpatico ai suoi occhi. Dopo aver raccattato qualche dolce (anche più del normale) avrebbero trovato facilmente posto per la degustazione.
     
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    Gil spiegò che era da pochissimo tempo che era diventato uno zombie, circa qualche mese. A quanto pare non era comunque naturalmente così spontaneo e senziente. Qualcuno gli aveva insegnato a controllare i suoi istinti, e la cosa che sconcertò di più le ragazze era il fatto che fosse proprio uno zombie come lui a insegnarglielo. Doveva essere uno zombie fuori dal comune se riusciva anche ad essere un tutore di un'altro zombie. Avevano fatto bene ad andare in giro ad indagare, oltre a vedere i fantomatici videogame, hanno scoperto anche molte cose nuove sugli zombie.
    Non so se sei tu ad essere un allievo modello, o il tuo tutore ad essere in gamba. Se non fosse per alcuni dettagli che tradiscono la tua natura, non sembreresti affatto uno zombie. O per lo meno a me sembri totalmente diverso da quelli che ho incontrato io. commentò Nimue sincera. Arrivati alla pasticceria Gil diede sfoggio della sua intelligenza e sfacciataggine. Cia e Nimue inizialmente non capirono cosa stesse facendo. Ma nel momento in cui molti sguardi si sollevarono verso Gil, e quando notò il loro interesse, capirono che ciò che stava dicendo serviva a qualcosa che sicuramente avrebbe di nuovo stupito le due ragazze. La fila si sfoltì parecchio, alcuni tavoli si liberarono in un baleno. Cia sorrideva estasiata alla scena che stava osservando, Nimue invece era confusa. Le streghe non avevano mai avuto modo di andare a fare compere e non interessava nemmeno a loro visto che avevano l'incantesimo della vestizione dei capelli che poteva imitare qualsiasi tipo di abito loro desiderassero. Fu una sorpresa che Nimue si appuntò mentalmente, poteva rivelarsi utile anche per le studentesse una notizia del genere. Gil trascinò Cia davanti al bancone e tutte quelle lecornie. Le brillavano gli occhi e non riusciva a crederci che avevano saltato una fila intera. Saltellò sul posto entusiasta afferrando la testa di Gil intrappolandogli il viso sui seni per poi scompigliargli i capelli squittendo di gioia.
    Sei stato un grande! fece ridacchiando per poi lasciarlo andare e fiondarsi con le dita sulla vetrina del bancone. Nimue sorrideva a sua volta divertita. Cia sembrava a sua agio con quel ragazzo. Constatò che le streghe si sarebbero integrate abbastanza facilmente nella società. Scelsero vari dolcetti di misura piccolina così da farne più assaggi e qualche bibita. Cia scelse molti dolci al cioccolato. Nimue variò di generi, dolci con frutta, panna, creme. Trovarono posto in un angolo del locale non troppo in vista ma molto accogliente. Cia si sedetta di fianco a Nimue in una sorta di poltroncina lunga mentre di fronte ci sarebbe stato Gil. Una volta seduti, e preso un dolcetto fra le dita Cia e Nimue guardarono incuriositi Gil.
    Gli zombie possono mangiare?
    Gli zombie possono mangiare? fecero contemporaneamente per poi ridacchiare divertite. Nimue era curiosa di conoscere più sfaccettature di quella razza, Cia iniziò a chiedersi come avrebbe reagito uno zombie ai flussi magici. Avevano di fronte un esemplare di zombie in carne ed ossa, e iniziarono entrambe a pensare che non sarebbe stato male approfittare per conoscerne di più. Gil aveva praticamente tutta l'attenzione di entrambe le ragazze, sicuramente non lo avrebbero mollato così presto.
    Cia saggiò il suo primo dolcetto ed emise un mugugno di piacere soddisfatto, sospirando beata. Sembrava una di quelle che finalmente finivano la dieta.

    Mmmhh. oddio uno di questi dolcetti potrebbe farmi venire un orgasmo. commentò, facendo quasi strozzare Nimue con la sua bevanda.
    Che c'è che ho detto?! fece Cia non capendo la reazione di Nimue.
    No, niente... fece sbrigativa Nimue. Forse Cia si sentiva fin troppo a suo agio con Gil presente constatò. E ne ebbe la conferma quando Cia le porse uno dei dolcetti che aveva scelto lei portandoglielo alla bocca, e le chiese di assaggiarlo. Un gesto abbastanza innocente, ma era ciò che fece dopo a sorprenderla. Le colò una goccia di crema al cacao sulla scollatura. Cia accorgendosene si avvicinò a lei e gliela leccò via ridacchiando divertita. Nimue invece si irrigidì sul posto. Non pensava che Cia fosse così spontanea e diretta, non la conosceva ancora così bene, ma stava iniziando a capire tipo di persone fosse la sua collega. In una circostanza normale, probabilmente Nimue avrebbe iniziato a sedurla, ma non erano sole e non voleva far capire a Gil che erano strane. Se davano nell'occhio diventava difficile studiare la società dal suo interno.
     
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    La gioia di Cia fu la stessa identica gioia di Gil, solo che lei era entusiasta per le bombe al cioccolato vere, lui invece era entusiasta per le bombe al cioccolato di carne attaccate al suo petto. Un misto di perversione e istinto di zombie lo portò quasi a spalancare la bocca in quella situazione per poterla azzannare, ma riuscì a contenersi, limitandosi a sfoggiare un sorriso furbesco e soddisfatto. Si, pianificare le cose dava decisamente molta più soddisfazione che usare le mani e basta. Le due ragazze accaparrarono una montagna di dolci, Gil essendo il "pagante" della scommessa sarebbe rimasto in disparte, lasciando che fossero loro ad agire e magari condividere anche. Si accomodarono in un tavolo più comodo e isolato, Gil davanti a Cia e Nimue che non esitarono a dare il via alle danze, facendo subito una domanda per direttissima. La loro uscita contemporanea stupì non poco Gil, non tanto per la domanda quanto più per il fatto che era riuscito ad attirare l'attenzione di entrambe come sperava. Sorrise divertito, lasciandosi coinvolgere dal loro entusiasmo.
    Uno zombie DEVE mangiare. Non è un bisogno fisiologico, è qualcosa di mentale. Uno zombie anche se incosciente sente a livello fisiologico la mancanza di vita all'interno del suo corpo, per questo cerca sangue, carne e organi interni da divorare per sentire qualcosa in sé. Ma è puramente psicologico, quindi volendo può essere incanalato in altri vizi, come ad esempio dolci e piatti prelibati. Con il giusto impegno il sistema digerente può funzionare, anche se non è indispensabile, oppure molti zombie esperti sanno convertire direttamente il cibo in energia.
    E con questo agguantò uno dei dolci più piccoli,infilandoselo in bocca per intero, mentre spiegava e le due ragazze si abbandonavano ad uno spettacolino di confidenza e complicità inaspettata dal punto di vista di Gil. Cia sembrava incredibilmente espansiva, Nimue invece voleva tenersi tutta d'un pezzo, ma entrambe in ogni caso erano estremamente incuriosite da lui e dal suo modo di vivere. Doveva assolutamente approfittare, specialmente perché sentirla gemere e parlare di orgasmo allo stesso tempo lo fece accendere ancora di più, e se Nimue non si era accorta di quella grezza eromanzia su di lei sicuramente quella sensazione sarebbe stata condivisa da entrambi.
    Tra l'altro... saper fare una cosa del genere è importante perché gli zombie sono dipendenti dalla magia, si lasciano influenzare facilmente, per questo i necromanti li sfruttano a flotte perché sono molto semplici da controllare e da manipolare. Avete presente quei zombie gonfi, enormi, muscolosi e corazzati? Ecco, è facile rendere uno zombie così, basta gonfiarlo di magia. Più uno zombie è privo di coscienza più sarà facile da manipolare. Quindi insomma se non voglio diventare un facile servitore devo stare attento a gestire bene il mio corpo, perfino io non so fin dove si può spingere uno zombie...
    Sorseggiò un grosso bibitone a quel punto, allargando le gambe e mettendosi più che comodo sulla poltrona, in una posizione decisamente scomposta che vedeva la sua schiena scivolare verso il basso il più possibile come se si stesse crogiolando e rilassando un pò. Aveva un tantino gonfiato la cosa, o meglio poteva valere per zombie senza coscienza incredibilmente facili da manipolare, per uno come lui essere controllato era difficile, ma restava comunque molto sensibile alla magia. Lo dimostrava il fatto che Thresh riusciva facilmente a manipolare il suo corpo, e Gil stesso tirava fuori una potenza assurda attingendo all'energia della paura. Non era del tutto falso, quindi estremamente credibile. Sarebbe riuscito ad attirare definitivamente la loro attenzione?
     
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108 replies since 5/5/2016, 19:02   776 views
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