Un gelato per riparare il mondo

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  1. Gisnni
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    Non credeva di essersi mai sentito cosi in imbarazzo quanto lo fecero sentire le parole di Cia. La ragazza parlò senza nessun intento derisorio, lo sentiva, ma ugualmente sentirsi chiamare chiaro e tondo uno che non sapeva un bel niente del mondo lo colpì come una freccia.
    E il peggio è che sgranò gli occhi quando lei parlò di draconici e streghe, e per un attimo fu quasi sul punto di crederci, specie la storia del draghetto come figlio invece che come animaletto, tanto lo aveva preso alla sprovvista come possibilità.
    Per fortuna, prima che potesse dire qualcosa che lo avrebbe fatto sembrare direttamente uno scemo, il tono ironico di Cia raggiunse il suo cervello sovraccarico, facendolo sprofondare negli abissi della vergogna.
    Beh, uhm borbottò. Non... non ho avuto molte occasioni per vedere.. cose del genere fu l'unica scusa che riuscì a tirare fuori, nel mentre desiderando intensamente che un buco gli si aprisse sotto i piedi, salvandolo da quella situazione. La sua curiosità lo spinse a parlare ancora però. Ma... è possibile? Cioè, draconici? Non... non ne ho mai visto uno e, beh... non completò la domanda, sperando che Cia avesse afferrato.
    Era senza parole per la sua stessa ignoranza. Ma ma, allora tutto quello che aveva visto fino a quel momento, nella sua normale scuola, nella sua normale vita, era il il piattume del mondo? Aveva sentito parlare di altri esseri, altre cose oltre agli umani, ma fino a quel livello. Ne era sconvolto ed era sconvolto dall'idea di non saperne un bel niente. Il suo era un quartiere di periferia, tranquillo e tradizionale, ma non avrebbe mai immaginato tradizionale fino a quel punto.
    Era ancora tutto assorto a cercare di assimilare tutte quelle nuove prospettive, quando Cia annunciò che erano arrivati a destinazione. Toushiro si riscosse di scatto. Si era del tutto dimenticato della questione gelato.
    Ridacchiò un po' vedendo come il draghetto si era tutto infervorato. Si impegnava a cercare di sgusciare dalle braccia di Cia come se ne dipendesse il destino nel mondo.
    Si, ci penso io acconsentì subito Toushiro quando Cia gli chiese di prendere lui i gelati. Gli serviva proprio un momento per darsi una calmata.
    Guardò per un attimo i soldi che Cia gli porgeva prima di prenderli con qualche esitazione. Poi si mise in fila. Avrebbe preferito non pensare a quello che lo metteva in imbarazzo, ma tra una ragazza con le orecchie da gatto e un tipo con le corna da tiro, entrambi in fila, non ci riuscì granchè.
    Per fortuna, il gelataio lavorava in fretta e, in breve, Toushiro fu di ritorno con due gelati, uno di taglia normale per Cia e uno grosso come una casa, rigorosamente alla frutta, per Axew. Per quanto lo riguardava, tutte le novità gli avevano tappato lo stomaco.
    Consegnò i gelati ai rispettivi destinatari, poi, senza guardarla, porse a Cia i soldi che lei gli aveva dato. Sperava proprio che non se la sarebbe presa se aveva pagato di tasca propria. Non è che voleva fare il galante oppure il sessista. Era solo che Cia gli aveva fatto compagnia e detto tante cose nuove e lui voleva sdebitarsi in qualche modo. Un gelato offerto era una sciocchezza.
    Io... so che delle persone hanno dei poteri disse, sia per cambiare discorso che per riallacciarsi a quello che avevano detto prima e pure, si, anche per provare a riscattarsi un pochino. Ne ho anch'io uno...
     
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79 replies since 21/4/2016, 23:10   596 views
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